Qualche giorno fa, tra il serio e il faceto, avevamo commentato una statistica pubblicata su Friendly Atheist relativa a più di 210mila carcerati negli Usa, dalla quale emergeva come solo lo 0,07% si auto-identificasse come “ateo”. L’intento era ricordare come i non credenti, nonostante gli stereotipi che li dipingono come immorali, non siano molto propensi ai crimini.
Un recente caso avvenuto a Roma mette in evidenza come a volte sia invece proprio la religione a creare, in alcuni casi, un sistema di giustificazioni per i malviventi. Una banda di ladri di origine georgiana, che ha portato a segno una quarantina di furti solo nella capitale, è stata sgominata dalla polizia con decine di arresti. Il gruppo di connazionali è descritto dagli inquirenti come molto devoto alla religione ortodossa, cosa che però non evitava rappresaglie contro chi sgarrasse il rigido codice d’onore interno, come accaduto a uno di loro accoltellato perché, pare di capire, intendeva lucrare sulle spartizioni. Si erano convinti che san Giorgio li avesse puniti perché uno di loro era stato arrestato l’anno scorso per aver commesso un furto il 23 aprile, giorno dedicato al santo patrono del loro paese. Quindi si confessavano, si recavano a messa regolarmente e avevano rinunciato a svaligiare case di domenica e nei giorni festivi.
Curioso che tutto questo succeda anche in religioni caratterizzate da dogmi. Non è estraneo a ciò il meccanismo del perdono cristiano, che consente di trasgredire alle leggi con l’idea che poi con la confessione o qualche atto formale (come presenziare a riti) si venga mondati. Tra certe categorie più disagiate e ai margini, come chi commette piccoli reati, è diffusa anche la credenza che si debba rendere conto solo a Dio rispetto alle ‘volgari’ leggi e che solo lui possa capire, circostanza che offre una comoda scappatoia. Senza dimenticare che tra i malviventi, vista la scarsa sicurezza e gli imprevisti dietro l’angolo che inevitabilmente il ‘mestiere’ comporta, non sono rari casi di attaccamento a pratiche superstiziose o religiose per finalità che potremmo definire apotropaiche, ma anche per stare più in pace con se stessi e la propria coscienza. Sappiamo d’altronde che tra i mafiosi nostrani la percentuale di cattolici devoti è schiacciante, un dato che stride con l’etichettatura della mafia come “atea”, una recente invenzione delle gerarchie ecclesiastiche. I covi dove si nascondono i latitanti somigliano a santuari e le feste patronali nel Mezzogiorno sono spesso foraggiate e pilotate dai clan.
Le religioni, nonostante le loro pretese di intoccabilità e alterità, sono fenomeni plasmabili e fin troppo umani: ogni comandamento si può contestualizzare, adattandolo alla società ma anche alla vita del singolo. Del resto, già nell’Antico Testamento il comandamento “non uccidere” si limitava ai soli ebrei, inserito nel mezzo di dettagliati racconti in cui lo stesso Dio era un genocida, guidava i suoi fedeli nell’invasione della “terra promessa” e allo sterminio sistematico dei popoli che la abitavano. Il fatto che certi rutilanti racconti, ricchi di numeri gonfiati e inattendibili per l’epoca, fossero presentati in modo fieramente granguignolesco fa capire come la distruzione totale dell’avversario in nome di Dio fosse pienamente giustificabile, anzi tanto più meritoria se eseguita con spietatezza chirurgica. La stessa Bibbia racconta più volte, con dovizia di particolari, come il “popolo eletto” dopo aver conquistato una città e averla razziata, ne uccidesse tutti gli uomini e schiavizzasse le donne.
Le religioni non si limitano a cristallizzare un’etica di gruppo, spesso esclusivista e limitata agli aderenti, e a inasprire la contrapposizione tra “noi” e “loro”, svalutando la dignità e l’umanità di chi non si allinea. Ma creano una dimensione “altra” rispetto alla realtà (letteralmente sovrannaturale): così facendo si pongono spesso in contrasto con le leggi che governano quest’ultima, giustificando comportamenti differenti in nome di un autoproclamato bene supremo nonché l’adeguamento della legge terrena a quella “superiore” e al suo ordine. Forse il legislatore dovrebbe pensarci un poco sopra. Dal suo punto di vista, paradossalmente, i non credenti potrebbero essere considerati migliori cittadini, perché sono tenuti a rispettare la legge e non possono nascondersi dietro a dogmi. Con ironia possiamo aggiungere che ne trarrebbero un guadagno anche le casse pubbliche: meno carcerati, meno carceri, meno assistenti morali per i carcerati (e meno disagiati da redimere)… chi glielo fa notare?
La redazione
qualche giorno fa ho subito un tentativo di truffa,
ero appena uscita da eataly , quindi ero carica di sacchetti.
una graziosa signora con accento dell’est ha finto di raccogliere una cosa ai miei piedi – una enorme fede in similoro – e mi ha detto che mi era caduta.
naturalmente le ho detto di no, e allora è partita con una solfa che me la voleva regalare come segno di buona fortuna in cambio di qualcosa, in quanto lei non poteva tenerla come io le consigliavo per motivi religiosi.
devo dirvi che mi è sembrata così divertente l’idea che le ho comunque regalato dieci euro per il buon umore che mi ha regalato con questa ennesima interpretazione della religiosità.
😀
Dieci Euro?!
Cara Tiziana, io so fare dei giochi di prestigio bellissimi a soli cento Euro l’uno! E suono pure la chitarra, per meno di mille Euro! E…
peccato che facendo così questi continuano a sfangare la giornata senza sentire il bisogno di trovarsi un lavoro.
la fantasia va premiata. e io non faccio la maestrina
Le hai dato dei soldi??? Mi spiace, Tiziana, ma non trovo niente di divertente nei truffatori. Tu sei abbastanza sveglia per non cascarci, ma qualcun altro ci cascherà. Dando soldi a questa gente si consente loro di continuare il loro “mestiere”, lo trovo un comportamento molto scorretto. Se hai soldi da buttar via, dalli a qualcuno che li usi per fare qualcosa di buono, non finanziare i delinquenti.
Dieci Euro? Per me hai sganciato perché avevi paura, altro che divertimento! Del resto, divertirsi per un truffatore che esercita “il mestiere” è davvero patetico.
avevo il sospetto che l’ateo fosse anche moralista. in realtà quando posso faccio sempre offerte alle donne specialmente rom, così faticano di meno.
Purtroppo a causa dei truffatori sono diventato una persona peggiore, difficilmente dono soldi a qualcuno per la strada, questo perché dei truffatori ben organizzati avevano creato un finto evento per la lotta all’AIDS e sono riusciti a scucirmi 10 euro (e per fortuna che ebbi a trattenermi in generosità).
Da allora diffido sempre di banchetti vari etc, se ho da donare lo faccio solo ONLUS ufficiali riconosciuste tipo AIRC.
Il che mi spiace perché può essere che qualche poveraccio che l’elemosina se la merita c’è.
Ecco il problema dei truffatori rendono cattive le persone buone, se parlare di peccato avesse senso, credo che questo sarebbe sicuramente un “peccato mortale”.
Concordo con Francesco S.
Il crimine commesso dai truffatori è proprio far perdere la fiducia nel prossimo. E mi sembra uno dei crimini più orrendi che esistano.
Non è moralismo da maestrina, è banale giustizia.
Tiziana, spero tu stia scherzando. Dai i soldi alle donne rom perché così faticano di meno? Le donne che faticano sono quelle che vanno a lavorare per far quadrare i conti a fine mese, per pagare il mutuo o l’affitto, le bollette, il dentista per il figlio, e che pagano le tasse per far andare avanti lo stato. E a quelle nessuno regala niente.
Sono contraria allo stato etico e anche ai moralisti da blog. Io do soldi a chi me li chiede se posso come forma di equità.
Combatto truffe e malaffare in modo trasparente, ad esempio denunciando lo scandalo dell’otto per nmille e gli evasori fiscali. Cosa complicata , di scarso appeal sui blog, ma almeno non sono circondata dalòal puzzetta da maestrino della penna rossa.
Aggiungo anche che leggere frasi antipatiche sui rom mi spiace moltissimo in un blog che si chiama a ragion veduta.
@Tiziana
Hai ragione, con i propri soldi ognuno ci fa che gli pare, ma io frasi contro Rom (o Ram, chissà se qualcuno l’ha capita) non ne leggo, leggo solo commenti contro i truffatori.
@SilviaBo
metti sullo stesso piano le truffe con la piccola truffatrice che tira a campare. Secondo me Tiziana fa benissimo a dare qualcosa ai poveri.
E aggiungo anche che non saria forse cattolica, ma sui rom e le casalinghe hai la stessa visione integralista della Chiesa romana
Per Francesco. 😆
Potresti usare un altro nick che se no facciamo confusione?
S. Francesco ?
o San Francesco?
@Francesco
Parlando seriamente, ricordo di aver inserito quella “S.” proprio per distinguere, inserisci anche tu un simbolo finale per distinguere, a meno che non sia una “S” anche per te non vedo ragione di cambiare.
Per Francesco S.
Guarda che non mi riferivo a te ma al Francesco che ha scritto il commento sopra al mio.
@Francesco
Mamma mia che casino :D. Fa come ho fatto io, aggiungi un carattere distintivo.
Lo so che dovrei fare così ma mi ci sono affezionato.
Anche il nuovo Papa ha scelto di chiamarsi Francesco perchè gli piacevano i miei dialoghi sull’attuale Papa emerito (prima ufficiale) con il suo segretario, è la verità mi devi credere, come è vero che Gesù è risorto. 😆
Ahi Ahi Ahi… qua dentro ti sbranano! 😀
(almeno avessi taciuto l’accento dell’est :-/ )
Comunque avrei fatto così anch’io (ma limitandomi ad uno o due euro perché sono taccagno), e non per paura come insinua il solito fascistello legaiolo di turno 🙁
Ah, andiam bene! Se uno dice che truffare gli altri è male, è un fascistello legaiolo! Andiam proprio bene… Non ho parole.
Milamber, non esageriamo ti prego. Una cosa che proprio mi fa saltare i nervi e l’uso improprio dei termini.
errata
… è l’uso improprio …
@Silvia Bo
Ho scritto male???
“e non per paura come insinua il solito fascistello legaiolo di turno”
No, non ho scritto male!!!
Mai scritto, ne qui ne da nessun’altra parte che “Se uno dice che truffare gli altri è male, è un fascistello legaiolo”
Ok?
E se non Ok, fa niente!
@Francesco S.
per la cronaca: il mio commento, che non rinnego, è riferito al commento di Marco Mosconi, l’unico, mi sembra, che abbia accusato qualcuno di mentire: “Per me hai sganciato perché avevi paura, altro che divertimento!” e di averlo fatto “perché avevi paura”.
Non è la prima volta che vengo travisato così, qui.
Come quando si giravano le mie parole contro la Monsanto come contro la genetica… Direi che mi esprimo male, ma in altri posti no succede… Tornerò la.
@ Milamber
A me sembra che tu abbia insultato Mosconi. Mosconi criticava l’atteggiamento di divertimento nei confronti di una truffa, quindi ho immaginato che secondo te fosse lecito guardare con occhi comprensivi i truffatori.
Mi pare invece di capire che non ti piacesse il fatto che abbia messo in dubbio ciò che Tiziana ha detto. Ma non direi che la sua sia una grave accusa di menzogna, mi sembra un’espressione di sorpresa nei confronti di un’affermazione bizzarra.
Però penso che Mosconi sia capacissimo di difendersi da solo se vuole, quindi la faccio finita qui.
Lo stesso di Silvia.
Mi spiace ma l’onere di farsi capire spetta allo scrivente.
I comandamenti sono una lista di cose da non fare perché si fanno. Se non si facessero, non ci sarebbe bisogno di vietarle. Dunque si fanno, e poi si chiede un “aiutino”.
Se l'”aiutino” venisse negato in nome di un rigore aderente alla legge, entro breve non ci sarebbero più fedeli, e perciò si scongiura la diaspora dicendo “siamo tutti peccatori”, cioè tutti fuori dalla legge, il che riporta ognuno nel gruppo, con reciproca disposizione all’indulgenza.
Viene mica in mente qualcosa di cronaca?
No, perché è sbagliato pensare che la religione non insegni nulla ad alcuno: certi imparano benissimo il meccanismo, che funziona da Dio.
Dialogo dell’affresco:
San Giorgio: T’accido!
Drago: Oggi è domenica blasfemo!
Cavallo: Ammazza che alito, fa puzza mortale.
Sorry: fa na puzza mortale.
Un vecchio detto in toscana (ma forse anche altrove) faceva dire all’amico della donna sposata: “dai cara, spogliati e pecchiamo tanto poi ti confessi…….”
Mi fa venire in mente lo spot della redbull dove un giovane va confessarsi per avere i nomi delle “benefattrici”.
grande stefano!
Quale male peggiore per l’Italia, quale avere un’etica del perdono e non l’etica della responsabilità?
“Forse il legislatore dovrebbe pensarci un poco sopra. Dal suo punto di vista, paradossalmente, i non credenti potrebbero essere considerati migliori cittadini, perché sono tenuti a rispettare la legge e non possono nascondersi dietro a dogmi.”
Attenzione, così si rischia di far passare un ateo per un devoto legalista, coerentemente al trend odierno per cui le leggi sono quasi un feticcio.
Non si violeranno certo le leggi in nome di dogmi astratti, ma se una legge è sbagliata (cioè la mia coscienza e quella di tanti altri la ritiene tale) io non ho problemi etici a violarla, ove questo può servire ad aprire spazi di agibilità politica (e sono uno che in gioventù le leggi le ha violate, pagando le conseguenze giuridiche e rovinandosi anche il futuro, come mi accorgo oggi che ho una certa età senza peraltro minimamente pentirmene).
Due banali esempi, di ‘violazioni etiche’ (che non mi hanno visto protagonista…non sono così vecchio ed internazionale 😉 ): un tempo scioperare era reato ma è grazie a chi ha compiuto questo reato che oggi c’è oggi il diritto di sciopero; un tempo, in altre latititudini, i neri non potevano sedersi nei posti per i bianchi, ma una signora nera ha compiuto, a beneficio di tanti, il reato di non cedere il posto…
Non sempre legge e giustizia sono sinonimi e non sempre illegalità è sinonimo di delinquenza, e su questo è bene essere precisi e puntuali, almeno per quel che mi riguarda, e se un credente dovesse violare una legge ingiusta in nome del suo essere credente (dei suoi dogmi se si preferisce) lo riterrei più mio fratello di un ateo che lascia perpetrare l’ingiustizia in nome del totem della legalità.
Dipende dalla “violazione etica”, col cavolo che mi sento fratello con chi protesta di fronte ad un ospedale dove si sta praticando un aborto per intimidire le donne o blocca un’ambulanza per il trasferimento di una donna in stato vegetativo che decise di praticare eutanasia.
Le uniche norme etiche che considero sono i diritti dell’uomo, e questi non hanno base religiosa.
Chiaro Francesco S; parlo di battaglie per la giustizia ed il progresso, soprattutto rispetto al lavoro, più che ai diritti umani che ormai sono un mantra che mi annoia. Sia chiaro che sono favorevolissimo ai diritti umani, ma abbiamo fortemente bisogno di diritti sociali e del lavoro, visto che in galera per esprimere le nostre opinioni non ci andiamo più da quasi settanta anni.
Lo facessero anche i bigotti che vengono a frantumare le balle qui, almeno avremmo anche noi qualche giorno di tranquillità. 😆
GIORGIANI SVALIGIATORI DAL LUNEDI’ AL SABATO. POI LA DOMENICA IN CHIESA A CONFESSARSI USCENDONE REDENTI E IL LUNEDI’ DI NUOVO A SVALIGIARE APPARTAMENTI! NON C’E’ MALE! E’ PROPRIO VERO: RELIGIONI SOLO FOLLIA!
Ora, per fortuna, non si usa più. Ma l’assoluzione preventiva? Quale logica ci può essere dietro l’assoluzione preventiva?
S.Giorgio????? ma non era un’invenzione dei genovesi che l’hanno poi venduto agli inglesi per non so quale importo????
Ma i Georgiani non sono i compatriori del “mitico” STALIN? allevato in convento??
Mha? con questa confusione di santi farlocchi quasi quasi mi faccio ateo!
Ricordo soltanto una che non ha bisogno di aggiunte:
Don Verzè.
Ho detto tutto.
Confermo e condivido in toto l’articolo. Ho insegnato quest’anno in una sede carceraria di un Istituto di scuola superiore statale, e nelle tre classi affidatemi (in sezioni di alta sicurezza, con detenuti mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti) su trenta studenti frequentanti, solo due si sono dichiarati non credenti.
Titolo divertente.
Conclusione perfettamente adattabile a tutte le “parrocchie”, compresa quella degli atei razionalisti ecc.. :
“Le religioni non si limitano a cristallizzare un’etica di gruppo, spesso esclusivista e limitata agli aderenti, e a inasprire la contrapposizione tra “noi” e “loro”, svalutando la dignità e l’umanità di chi non si allinea”
La differenza, non da poco, è che un ateo si forma da solo, non ha verità rivelate o precetti cui sottostare (SOTTO-stare, avrebbe rimarcato il buon Flo).
“l’ateo si forma da solo” … questa me la segno, @Diocleziano
@Francesco, testa utile o inutile, “siete” una parrocchia, rassegnati e di quelle più chiuse.
Ma continua purè tu a credere che sia una parrocchia, io non ho la presunzione di voler imporre le mi idee, anche se a ragione, agli altri.
P.s.
Complimenti ancora per la tua abilità nell’usare il tasto rispondi.
Atei si nasce, indottrinati si diventa (proprio malgrado).
In seguito, una volta indottrinati, ci si può formare da sè il proprio ateismo. In questo senso, l’ateo si forma da solo (tentando di far lavorare i propri neuroni).
Chi rifiuta ogni indottrinamento religioso, non può essere etichettato con una parrocchia di tipo religioso.
@Engy
Stai facendo la dogmatica 😀
Per questo si nasce anche ignoranti e senza saper parlare. Buffa questa convinzione che l’uomo sia un animale self standing che si fa da sé, e non un animale sociale tipo le api che, al di fuori del gruppo non sopravviverebbe.
In realtà ogni tentativo sociale di creare un homo novus parte proprio da questa idea di strappare l’uomo all’educazione delle famiglie. Il fascismo arcaico della repubblica di Platone, se non erro già prevedeva qualcosa di simile.
Non so tra l’altro, se l’uomo nasca materialista oppure ateo, vista la forte inclinazione al fantastico e al soprannaturale che noto come spontanea nei bambini. Comunque se ci fa piacere dare per scontato un concetto che andrebbe almeno sostanziato…
@PMC
L’Uomo nasce. Punto. Privo di idee e concetti. Poi può diventate ateo o credente. Tecnicamente potremmo dire che nasce ateo, nel senso che non ja in sé il concetto “dio” che, innegabilmente, gli viene fornito da altri.
Però a questo livello potremmo dire anche che quando nasce non ha neppure il concetto di “io” o quello di “scatola”.
Mi preme dire che l’essere uomo è qualcosa di più raffinato e complesso del solo bimbo che nasce e viene infilato in una ruota degli esposti. Non lo puoi separare da questo contesto perché semplicemente separato da tutto non è quello che noi intendiamo comunemente per uomo. Probabilmente lo sai, ma mi preme sottolineare che nei primi 5 anni di vita c’è la vera e propria formazione del cervello che per quanto si mantenga plastico tutta la vita resta comunque determinato dalle esperienze di quel periodo.
@ PMC
Pensa tu quanto è importante insegnare come si ragiona piuttosto che indottrinare…
@PMC
Mia madre insegna nella scuola dell‘ infanzia 😉
Il bambino nasce “a-tutto“ Mai detto che il contesto di apprendimento possa essere trascurato. Il problema nasce quando dal contesto base si passa all‘ indottrinamento. Che può avvenire in ogni senso, ovvio.
Tranquillo gmd85, su questo credo che ci intendiamo.
Il problema è cosa si intende per indottrinamento. Sai anche la buona educazione potrebbe per alcuni passare per tale (è un insegnamento arbitrario, no? ad esempio il fatto che da noi non si rutta a tavola, mentre in altre culture sarebbe una forma di gradimento). Il confine è quantomai labile.
E venendo a te, mio buon Stefano, con cui credo che faremmo più fatica a quagliare, devo dire: sì sono d’accordo. Ma sai benissimo che insegnare a ragionare è un compito che va affrontato in modalità diverse nel corso dell’infanzia… nei primi 5 anni, quelli fondamentali per il cervello nella sua formazione, mica puoi mettere un bimbo a fare logica formale…
@ PMC
Certo che no. Non aiuta tuttavia insegnare illogica sostanziale…
@PMC
Beh, penso tu abbia capito cosa intendo per indottrinamento.
Capisco il relativismo culturale, ma dubito che il ruttare o meno sia sul livello di tematiche più significative. Sempre tenendo conto del significato dell‘ indottrinamento.
Quando una persona inventa il significato delle parole pur di sviare il discorso, implicitamente, ammette di aver perso.
La parrocchia degli atei razionalisti esiste solo nella tua inutile testa.
….Atei si nasce….l’Ateo si forma da solo…..
@Giorgio Pozzo
Concordo !
Inoltre non vedo nessun centro (o nuclei) della morale nel nostro cervello e nemmeno un sistema morale come tale !
La funzione la più evidente della morale è epigenetica.
Anche se la nostra capacità (o predisposizione) per le funzioni mentali come l’intelligenza, il linguaggio e le emozioni sono innate, questo non spiega tutte le differenze tra le persone in termini genetici. Anzi…..
Il cervello del bambino è permeato dal suo ambiente socioculturale; le credenze che gli sono state insegnate (o inculcate) possono essere molto stabili e orientarlo per tutta la vita, ma possono anche -se le condizioni ambientali/culturali diverse esistono- essere rimosse ! Alcuni circuiti cerebrali possono essere riconfigurati in qualsiasi momento. Questa riorganizzazione permette ad ogni individuo di costruire la sua personalità sotto la doppia influenza della sua storia (ontogenesi) e quella della specie (filogenesi).
L’esistenza di una neurogenesi secondaria mostra che il cervello, anche in età adulta, può essere riconfigurato (grazie alla sua plasticità) creando nuove connessioni ed eliminandone altre.
P.S. :ll modo in cui pensiamo a noi stessi può influenzare fortemente il nostro modo di essere e quello che diventiamo. L’immagine di sé si perpetua automaticamente.
alessandro pendesini.
Mi hai risparmiato un lungo post! 😉
Nel mio caso è andata così: da una famiglia cattolica
ho ricevuto il classico condizionamento religioso,
sui miei fratelli ha funzionato (sono rimasti i
caratteristici credenti immaginari); io non ho mai
preso sul serio quel polpettone mitologico giudaico,
proprio non sono mai riuscito a crederci!
Come del resto non potevo credere che i miti greci
fossero veri, solo più affascinanti. Perciò, come già
dissi in altra occasione, ne sono uscito pulito come
una padella di teflon dall’olio fritto…
Molti di quelli che scrivono qui hanno dichiarato
di di essere diventati atei dopo un periodo di ‘fede’,
qual è la differenza?
Non sono forse diventati atei ‘da soli’ ?
@pandesini
Concordo. I risultati del contesto educativo, di cui parlavo con pmc, possono essere assimilati o no. Quanto al tuo p.s. beh, è proprio la base dell‘interazione sociale.
Il post di oggi è quanto di più banalmente fazioso e faziosamente pretestuoso in cui mi sia capitato di imbattermi. Il Bar Sport in confronto è la Scuola di Atene.
Sulla percentuale di atei-credenti nelle carceri qualcuno, credo giustamente, ha dato una spiegazione piuttosto semplice: l’ateismo-agnosticismo al momento attuale è più largamente diffuso nello strato di popolazione più incline al criticismo in quanto maggiormente acculturato, quindi in grado si accedere alle professioni e attività economiche con reddito medio-alto; da ciò una minore spinta a trasgredire le leggi, con tutti i guai e fastidi che potrebbero derivarne . A ( quasi ) nessuno piace rischiare grosse multe e galera se non ne ha bisogno. Chissà, forse la trasgressione di questo strato potrebbe essere l’evasione fiscale… ma è difficile giudicare del sommerso.
Quanto alle religioni. è evidente che va distinto il corpus delle credenze e dei precetti nella sua genuina consistenza e le recezione che ne viene operata negli strati meno acculturati della popolazione. Un esempio preliminare: secondo la dottrina cattolica ( concilio di Trento ) i duellanti e i loro assistenti sono colpito da scomunica, mentre in certo mondo popolare il duello era prassi ordinaria nel genere di “Cavalleria rusticana”. Nessuna accettazione del delitto d’onore da parte della morale cattolica; piena accettazione da parte dell’antica morale popolare.
La dottrina morale cattolica insegna che la confessione senza pentimento e impegno a evitare in futuro il peccato e le “occasioni prossime” dii esso non ha valore; addirittura secondo San Paolo chi fa la comunione indegnamente “MANGIA E BEVE LA PROPRIA CONDANNA”. Altro che cavarsela con qualche piccolo rito e atto formale!
Evidentemente i mafiosi devoti di Padre Pio e i malavitosi georgiani devoti del cavaliere antidrago hanno fatto una selezione di loro comodo dei valori etici-apotropaici della religione “ufficiale”; selezione magari condivisa da elementi del loro ambiente. Il bandito Giuliano ( “il re di Montelepre” ) arrivò a scrivere a Padre Pio per chiedergli di unirsi alla sua banda… Offerta ovviamente declinata. Padre Pio era un personaggio tale da fare un “cazziatone” a un penitente per una piccola infrazione nel suo lavoro di bancario.
Fenomeno analogo potrebbe riscontrarsi nella presente e in una futura società atea: comportamento eticamente elevato nella zona degli acculturati-eticamente motivati, svicolamento e bypassamento delle regole in altre zone sulla base della tecnica psicologica per cui altri più in alto fanno molto peggio: “I politici rubano i milioni, cosa vuoi che sia per un lavoretto in nero…” Pensiero segreto:”Tanto, chi mi vede?” ( A meno che oggi e in futuro occhi elettronici e tracciamenti riescano a sostituire l'”occhio di Dio” a cui non sfugge nulla ).
Quanto alla “Cattolicità” di certe zone di “morale arcaica” è da ricordare che già nel ‘500 si parlava della necessità di mandare missionari in ambienti che erano “LE iNDIE DI QUAGGIU'” per la mentalità e lo stile di vita e che le caratterizzava.
Florenskij, quando una religione, per prosperare in una società, accetta tutto della sua mentalità, è ovvio che scarsa istruzione e difficoltà economiche si leghino ad essa. Un po’ più rigore e un po’ meno ammiccamenti avrebbero giovato e gioverebbero ancora.
Ma non ci sono soltanto motivi accidentali che spiegano i pochi carcerati non religiosi, ce n’è anche uno sostanziale: le “morali” religiose sono soltanto regolamenti, privi di rigore e razionalità, che servono ad avere sudditi e militari docili; non fanno buoni cittadini, contrariamente alle morali atee, che sono autonome.
“Il post di oggi è quanto di più banalmente fazioso e faziosamente pretestuoso in cui mi sia capitato di imbattermi. Il Bar Sport in confronto è la Scuola di Atene.”
Vangelo di Matteo 7, 1-5
“Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.”
I ladri georgiani (come lei dice) erano degli ignorantoni e pensavono di poter perculare il loro dio, ma lei? Cotanto uomo di cultura? Vada a confessarsi e che il suo pentimento sia sincero affinchè, come lei ha ricordato con le parole di San Paolo, non se la metta in saccoccia da solo. 😆
Flo,
mi pare che tu viva nel mondo meraviglioso di don Camillo e frate Indovino, la prova che i cattolici delle regole della confessione se ne impipino alla grande è dato dalla gran quantità di politicanti devoti e delinquenti. O costoro mentono al prete o il prete soffre di amnesia, perchè non è possibile che uno torni tutte le volte a confessare le stesse cose e riceva l’assoluzione (più che un’assoluzione mi pare un’amnistia). Mentono, fidati, mentono…
@ Florenskij
Sinceramente credo che non ci sia nemmeno da controbbatere alla tesi espressa dall’articolo.
Del resto il primo Santo della Storia è un ladro.
Io non mi scandalizzo che la situazione nelle carceri possa essere questa.
Qui sotto fab le risponde
“le “morali” religiose sono soltanto regolamenti, privi di rigore e razionalità, che servono ad avere sudditi e militari docili”
Comandamento è “non rubare”, la legge impone di non rubare, comandamento è “non uccidere”, la legge impone di non uccidere.
Non si capisce bene cosa c’entri rigore e razionalità.
I comandamenti per la Chiesa, dovresti saperlo, sono dieci e non tutti e dieci sono razionali.
@ enrico
Butto lì per chi è abituato ai comandamenti e alle leggi e non alla razionalità: la ratio della regola etica. Che magari spiega perché non è giusto discriminare gli omosessuali. O non è giusto prefigurare pene eterne. O conseguenze di peccati originali.
Solo i primi esempi che mi vengono in mente….
Bah, come minimo rigore e razionalità si identificano nel fatto che, mentre i comandamenti sono di una genericità disarmante, le leggi (almeno nelle intenzioni) precisano molti dettagli importanti, e soprattutto le eccezioni, le deroghe parziali, o le aggravanti.
Dal puro punto di vista razionale infatti, o meglio logico, dire “non rubare” e basta implica che il furto di una mela al mercato risulta della stessa gravità di quello di qualche milione al fisco.
Basta confrontare le linee di codice: due tavole di pietra, con dieci righe di codice da una parte, e diversi volumi stampati con non so quante migliaia di linee di codice dall’altra.
Tra l’altro, proprio una pesante genericità della legge ha permesso in Russia la condanna delle Pussy Riot. Un articolo del codice molto generico e carente di specificità, quindi poco razionale, è stato interpretato con eccessivo rigore; rigore proprio dei totalitarismi e dei dogmatismi.
Non uccidere… a meno che… bello avere i comandamenti e poi adattarli.
Chi lo spiega a enrico che i comandamenti non hanno inventato nulla?
http://www.youtube.com/watch?v=Eacf3Lep3O8
Prego, guardi e mi sappia dire
E soprattutto chi glielo spiega che il problema non è chi è diventato santo ma che le tanto decantate etiche religiose possono rivelarsi una farloccata?
@ Giorgio Pozzo
Capisco l’urgenza di scrivere comunque “contro”.
La legge di uno stato è certamente più esaustiva e dettagliata, dunque?
Come se le leggi fossero un’invezione post illumismo e rivoluzione francese
Come se in precedenza non esistessero codici penali.
Come se il catechismo non specifichi varie situazioni per il singolo comandamento.
Del resto almeno la legge scritta nei comandamenti, alla luce del magistero cattolico, ammette ignoranza.
Ha presente deliberato consenso e piena avvertenza.
Ma magari lei può ritenere che sia più razionale ritenere colpevole qualcuno che ignora.
@ Stefano
“Che magari spiega perché non è giusto discriminare gli omosessuali.”
Che sono discriminati secondo lei dalla Chiesa Cattolica
” O non è giusto prefigurare pene eterne.”
Perchè secondo lei sarebbe assurdo scegliere se stessi e e non Dio.
Strano in un sito di atei praticanti
“O conseguenze di peccati originali.”
A casa mia una patata genera patate e non carciofi
@ Stefano
A proposito
I suoi ragionamenti contengono errori evidenti.
Creare significa chiamare all’esistenza altro da sé. I concetti che lei esprime( ovvero se la natura umana fosse uguale a quella divina) non sono compatibili con il concetto di “creazione”.
La creatura dunque è altro da Dio, infatti la religione cattolica non è panteista.
La creatura chiamata all’esistenza è contingente, infatti tratta dal nulla deve la propria esistenza a Dio. Dunque è dipendente.
Essere chiamati all’esistenza è un bene? Ovvero creare potrebbe essere un male? Come le ho già spiegato il nulla non è mentre l’esistenza è, dunque ha in sé un quid pluris che la non esistenza non ha.
Dio non crea per aggiungere a sé qualche perfezione (in questo caso non sarebbe più perfettissimo e pertanto non sarebbe neanche Dio) ma per comunicare ad altri esseri la sua perfezione.
Se vuole lei può ritenere che comunicare la propria perfezione ad un essere contingente ed imperfetto sia male, ma dovrebbe dimostrarmi perché.
La creatura dotata di ragione viene creata libera, ovvero libera di riconoscere il proprio fattore o rifiutarlo o di scegliere se stessa.
Sembra che a suo modo di vedere sarebbe preferibile la situazione in cui la creatura risultasse essere costretta ad accettare uno stato, in questo caso la relazione con il creatore
@ enrico
Ripetere cose già crticate non aiuta enrico. Se non per continuare a crederci.
enrico, tu mi spieghi un regolamento, cioè i precetti religiosi, con un altro regolamento, cioè il codice penale? ‘Namo bene.
La razionalità è data dai motivi per cui non bisogna rubare o uccidere. Ecco un motivo per non rubare: se tutti rubano, nessuno produce; se qualcuno ruba, disincentiva la produzione.
Il rigore serve per tranne norme da norme, senza buttare insieme alla rinfusa precetti contraddittori e violabilissimi.
Serve altro?
@ enrico
Si, i loro atti sessuali sono considerati peccato. Non si possono sposare.
Uno sceglie in base alla conoscenza disponibile: in paradiso o all’inferno si può scegliere? No? La situazione è imposta, in barba alla libertà. In barba ad uno strumento utilizzato in condizioni di incertezza per decidere uno stato in cui non serve o non può essere usato, in condizioni di certezza.
Si badi che la conoscenza non è limitativa della libertà, casomai ne consente un migliore esercizio.
La madonna è una melanzana? Quale logica impedisce ad un onnipotente di limitare le conseguenze dei danni (da lui decisi) a chi li ha provocati?
enrico, quale logica impedisce di creare altro da sé con la medesima natura? Che bisogno ha un essere perfetto di creare altro da sé? In cosa la creazione discrimina dalla presunta perfezione prima da quella dopo? Che la dottrina cattolica si definisca in base a o prenda atto di stupidaggini fatte dalla propria divinità non significa che quelle cessino di esserlo.
Le tue risposte, al solito, non contengono molti errori: sono errori.
@ enrico
Il fatto che qui si risponda a questioni o domande riguardanti il tuo dio non significa che questi abbia o debba avere un posto privilegiato nelle argomentazioni, a parte nella tua testa. Ti ricordo che di divinità ce ne sono parecchie, ognuna vuole essere scelta e ognuna è scelta dai propri fedeli in base a criteri del tutto opinabili. Quindi “scegliere dio” è operazione del tutto irrazionale. Che si possa ipotizzare sia premiata una simile scelta è ulteriore motivo di immoralità di qualsiasi divinità. E dei suoi tirapiedi, enrico.
@enrico
Guarda che l‘ignoranza della legge non è cosa di cui andare orgogliosi. Che i codici penali esistessero prima indica solo che i comandamenti non sono nulla d‘innovativo. Alla legge si sceglie di aderire, è espressione dello Stato. Ed è più razionale ed esaustiva, certo. Fab ha fatto un esempio preciso. Capisco l‘esigenza di rispondere contro, tranquillo.
Mi chiedo se enrico trovi logico evitare di vestirsi con capi 90% cotone e 10% poliestere.
O che trovi logico evitare di mangiare
– maiale
– gaberetti
– anatra
– …
O che trovi logico che in un adulterio all’adultera spetti la lapidazione e all’adultero una pacca sulle spalle.
Ma, sinceramente, preferisco tenermi la curiosità e non conoscere la sua risposta.
@ stefano
Si, i loro atti sessuali sono considerati peccato. Non si possono sposare.
in generale un numero discreto di atti sessuali sono considerati peccato.
Il matrimonio è considerato un unione ben precisa, si legga la costituzione.
in generale siamo ancora abbastanza razionali da distinguere un uomo da una donna e la complementarietà tra i due sessi.
Altri sembra di no
Uno sceglie in base alla conoscenza disponibile: in paradiso o all’inferno si può scegliere? No? La situazione è imposta, in barba alla libertà.
Uno sceglie in base alla conoscenza disponibile: in paradiso o all’inferno si può scegliere? No? La situazione è imposta, in barba alla libertà.
In paradiso ed all’inferno non si si arriva per caso, ma perchè lo si vuole, nessuno va all’inferno senza volerlo, nella nostra religione Stefano.
Non si preoccupi avrà le necessarie e sufficienti conoscenza per deciderlo.
@ Stefano
enrico, quale logica impedisce di creare altro da sé con la medesima natura
“altro da sè”
Che bisogno ha un essere perfetto di creare altro da sé?
Già risposto nel primo intervento, non ha letto?
In cosa la creazione discrimina dalla presunta perfezione prima da quella dopo?
Domanda stupida, già risposto, per Dio nulla, che invece sia un atto buono, lo si evince dal confronto fra il nulla e qualcosa, confronto che a lei sfugge e continua a non comprendere ( primo caso che riscontro le dirò)
L’autentica amenità e che per il tizio ateo postato su you tube da “rester” i comandamenti sono troppi..per voi adesso troppo pochi ed vaghi perchè non specificano situazioni.
Mettetevi d’accordo
@ enrico
Che tu rimandi a risposte già date e già criticate, lo ripeto, significa che non ne hai di migliori. Nessuna delle nuove risponde in modo soddisfacente alle mie obiezioni, limitandosi a riformulare principi senza entrare nel merito.
Niente impedisce di creare altro con la medesima natura, se non la volontà di averla in esclusiva. La creazione discrimina una situazione da una precedente, quindi uno stato del creatore da uno diverso. Che sia fatta per bontà o per altro motivo prima la creazione non c’era e ora c’è: decidi tu se, scelto il criterio bontà, la perfezione di dio fosse uguale senza o con quell’atto di bontà. Che se non aggiunge o toglie niente è perfettamente inutile dal suo punto di vista, ivi inclusa la sua bontà.
All’inferno del tuo dio non si arriva per caso? Questione di punti di vista, quelli di altre divinità, magari…
enrico, te lo ho già detto, il fatto che ora si discuta della tua divinità con te non deve farti pensare che debba avere un posto privilegiato tra le altre: meglio, ne ha, tra quelle che fa più stupidaggini.
Di conoscenze enrico non ce ne è alcuna disponibile: in giro vedo soltanto fedi in idiozie, quelle che anche tu ti premuri puntigliosamente di ripetere, scambiate per conoscenza. Basta quello per decidere l’onestà e la moralità di divinità e relativi fedeli. E relativi inferni.
La tua chiesa discrimina gli omosessuali: i dettagli di come lo fa li lascio a te. Continuare a proporli non è cosa cui si arriva per caso, lo stiamo leggendo tutti.
@enrico
Ma che le fobie e le frustrazioni di qualcuno, che nel corso dei secoli sono diventate regole per te e i tuoi compari, sono irrilevanti lo sai?
L’art. 29? Rileggitelo e dimmi se si parla di uomo e di donna. Singolare, comunque, come tu ricorra alla legge per giustificare le tue paturnie, che hanno altra origine.
enrico, ma tu ti illudi davvero che la creazione, sempre che di creazione si possa parlare, sia perfetta? Ragazzo mio…
Ma tu lo sai che è il vangelo stesso a screditare la libera scelta?
@enrico
Non c’è bisogno, in merito all’omosessualità, che ti spieghi la fallacia naturalistica, vero?
@ gmd85
Continua a presentare una creazione imperfetta e fonte di dolore come atto di bontà di un creatore onnipotente che evidentemente non ha la possibilità di fare meglio, ammesso che la sua perfezione assoluta lo obblighi a fare qualcosa , per qualsiasi motivo. Quel che fa ridere è come continui a proporre contraddizioni a maggior gloria della sua divinità. E come pretenda legittimità verso tutti di principi opinabilissimi, deduzioni infami da principi infami, spacciati addirittura per “conoscenza”. Dimenticandosi che sta scrivendo di una tra le tante fedi. Credenze senza evidenze o contro ogni evidenza. E spacciando pene eterne come scelte di qualcuno. Come se uno potesse scegliere in piena libertà una pena eterna piittosto che l’annichilimento, sulla base del suo principio balzano che esistere e penare in eterno sia meglio di non esistere. E si è pure ripromesso di portare esempi…
@Stefano
Che enrico sia refrattario alla logica ce l‘ha dimostrato. ampiamente, ormai.
@ Stefano
” Nessuna delle nuove risponde in modo soddisfacente alle mie obiezioni”
Per lei signor Stefano, che non ha ancora compreso la differena fra ni-ente e qualcosa.
“Niente impedisce di creare altro con la medesima natura, se non la volontà di averla in esclusiva”
creare : Formare qlcu. o qlco. dal nulla
Dunque ciò che è creato è dipendente da chi lo crea
Può qualcosa che ha la natura di Dio essere dipendente nella sua esistenza da qualcosa.
Oviamente no, perchè non sarebbe Dio nè ne avrebbe la natura
Dunque precisamente creare significa chiamare all’esistenza altro da sè, di natura diversa
“All’inferno del tuo dio non si arriva per caso? Questione di punti di vista, quelli di altre divinità, magari…
enrico, te lo ho già detto, il fatto che ora si discuta della tua divinità con te non deve farti pensare che debba avere un posto privilegiato tra le altre: meglio, ne ha, tra quelle che fa più stupidaggini”
Questa parte è pleonastica anche se è un classico cavallo di battaglia.
Dato un insieme di credenze fra loro diverse o discordanti, o sono tutte false o una sola è vera.
Il fatto che ce ne siano molte non è affatto una difficoltà.
“Continua a presentare una creazione imperfetta e fonte di dolore come atto di bontà di un creatore onnipotente che evidentemente non ha la possibilità di fare meglio”
Penso che poteva certamente creare diversamente, essendo libero.
Ma ciò che a lei sfugge nel suo ragionamento è che la creazione è una creazione in stato di via, dunque è ovviamente imperfetta allo stato attuale.
Sembra invece che lei giudichi la creazione come se essa fosse statica.
In buona sostanza lei ignora secoli di teologia, che per carità ignoro anch’io in gran parte, e discute su questioni già sviscerate da molti altri prima di lei, come se nessuno le avesse mai prese in considerazione.
E’ piuttosto strano.
@enrico
Ah, molti non vuol dire dettagliati, sai.
il signore tuo ha mai detto qualcosa riguardo al volgere lo sguardo da un’altra parte quando fa più comodo?
beh dai, da implorenskj, difensore d’ufficio delle Costipanze Miriano di turno, non m’aspettavo chissà quale argomentazione profonda 😀
caro Florenskij se gli articoli delle ultimissime non sono di tuo gradimento continua a frequentare il Bar Sport, sicuramente piu adatto alle tue esigenze
Eh… ma lì nessuno se lo fila 😉
Francescooooooo,
ti ho già detto (o l’ho detto credo ieri a qualcuno) che NON sempre è permesso l’utilizzo del tasto “rispondi” in questo sito.
E comunque ti casca per caso l’ernia o il belino a leggere un commento che non sia piazzato esattamente sotto il tuo?
Che non sia sempre possibile utilizzare il tasto rispondi è una fesseria, come sepre quando all’ignoranza si unisce la presunzione si cerca di scaricare le proprie colpe su qualcos’altro.
L’utilizzo corretto del tasto rispondi è una questione di educazione ma non preoccuparti, come ti ho già spiegato che non è mia intenzione farti ragionare non è neanche mia intenzione insegnarti l’educazione.
Chiedo scusa: “come sempre”
Ha ha, non sentivo il termine belino da un pezzo….
Evviva la Liguria… e le olive taggiasche!
Che siete tu e Engy agli stessi livelli mentali (molto bassi) lo si è già capito da tempo (a volte mi viene il dubbio che siate la stessa persona), perchè insistere nel farlo notare?
Sono da molti anni in Italia ma le olive mi fanno ancora schiffo…
Engy, il tasto rispondi funziona solo per i primi due livelli, altrimenti si avrebbe un albero ingestibile (forse era meglio un quota ma va bene lo stesso).
Se vuoi rispondere oltre il terzo livelli, scorri in alto e usa il primo tasto rispondi che trovi salendo.
“Va chiarito che si tratta di più di 210mila reclusi che fanno capo al sistema federale dei centri di detenzione, quindi il dato non rappresenta la popolazione carceraria nel suo complesso. Ne viene fuori un quadro comunque interessante: tra coloro che si sono espressi solo lo 0,07% si è classificato come “ateo”; i protestanti sono il 28,7% e i cattolici il 24%; i nativi americani sono 3,1% e gli islamici 5,5%; circa il 17% non ha espresso preferenze (quindi è impossibile sapere quale se abbiano o meno un credo religioso), 3,4% è sotto “altro” e il 3,44% “sconosciuto”.”
“Tra coloro che si sono espressi”:
Non tutti si sono espressi
“Il 17% non ha espresso preferenze”:
Che siano agnostici?
Sommando si giunge ad un 85,15% …ed il resto?
Poichè c’è scritto “fra coloro che si sono espressi” dunque la percentuale è riportata, se l’espressione è corretta, non sul totale ma solo su coloro che si sono espressi.
Ed il restante 14,85 %?
Adventist = 706
American Indian = 6865
Atheist = 161
Bahai = 1
Buddhist = 2179
Catholic = 52412
Church of Christ = 3342
Hindu = 316
Jehovah W = 1514
Jewish = 3801
Messianic = 1711
Moorish = 2473
Mormon = 625
Muslim = 12106
Nation = 3847
No Preference = 37139
Non-Trin = 371
Orthodox = 489
Other = 6584
Pagan = 4373
Pentecost = 146
Protestant = 62600
Rasta = 4182
Santeria = 2621
Science = 17
Sikh = 74
Unknown = 7512
(Data as of April 27, 2013, from Friendly Atheist)
Of the prisoners willing to give their religious affiliations (and that’s an important caveat), atheists make up 0.07% of the prison population.
Quindi, tra l’altro, lo 0.07% si riferisce al totale di quelli che hanno voluto qualificarsi, e non al totale lordo.
@ Pozzo
Va beh, ed i no preference sarebbero…
@enrico
Ma tu sai cosa vuol dire campione? No, perché se lo sapessi dubito che faresti questi commenti.
Ah, i no preference sono quelli che hanno risposto “nessuna preferenza”, non
Invio involontario.
Dicevo, i no preference sono quelli che hanno risposto “nessuna preferenza”, non quelli che non si sono espressi. Ora, in una survey, c’è sempre chi non risponde. Pur spalmando quel 14% su tutte le risposte, dubito che la situazione cambierebbe molto.
@ gmd85
Per l’appunto gmd85, se non hanno nessuna preferenza sono..per lo meno agnostici.
@enrico
Il ché è un problema solo per te. E bada che non avere preferenza religiosa non esclude automaticamente la credenza, sai.
Ah, che il 17% “no preference” e il 14% “non pervenuto” sono distinti lo hai capito, si?
In Francia, tale conteggio sarebbe difficile perchè è vietato fare statistiche o conteggi in merito alle fede religiose .
Comunque, una cosa è sicura, i mussulmani rappresentono fra il 60 e 70% della popolazione carcerale . Un film uscito ca 2 anni fa ” Un profeta ” ne descrive magistralmente la situazione …
@ gmd85
Con molta pazienza.
Giorgio Pozzo ha riportato l’intera lista delle categorie scelte.
Il 14%, che io ho scritto, derivava dal fatto che nel testo dell’ultimissima molte categorie non erano riportate.
I “no preference”… non hanno… preferenze.
Dunque lei non ha capito niente di quanto avevo chiesto, Giorgio Pozzo sì, ed ha fornito l’intero elenco.
Ancora, lei pensa che io abbia confuso i “no preference” con coloro che non si sono espressi, ma io questo non l’ho mai scritto.
Infine, come consiglio, non termini le frasi con verbi, o eclamazioni tipo eh…non suona molto bene.
A costo di ripertemi vi ricordo un fatto italiano: nelle sezioni dei 41bis entra il cappellano cattolico i volontari atei dell’UAAR non sono richiesti.
A costo di ripetermi, non c’entra una mazza.
Non sono richiesti o non possono accedervi?
Perché, nel primo caso, sarebbe la conferma che il 41bis
è pieno di cattolici.
Chieda ai dirigenti UAAR se i vostri volontari hanno ricevuto dei dinieghi dal DAP.
Appunto: mi confermi che i mafiosi sono religiosi.
In ogni caso i volontari Uaar sarebbero gratuiti…
Ancora?
Ma se volete l’otto per mille.
@Enrico
Ma tu le mutatio controversiae le adori proprio eh. Cosa c‘entri un ipotetico. 8×1000 con la gratuità. di un servizio lo sai solo tu. E poi, un detenuto ateo sarebbe tanto di serie b da non meritare iniziative finanziate? Ipocrita.
E le foibe, allora? (cit.) 😆
il cappellano cattolico è pagato per portare i pizzini fuori dalla prigione.
🙂
Enrichiello come al solito OT… perché ciò non mi stupisce? 😀
Anche queste sono persone cattoliche.
http://www.amicidilazzaro.it/index.php/giovane-nigeriana-dalle-tenebre-della-tratta-alla-luce-della-fede/
Come sopra.
Dalla padella, nella brace!
Chi?
La giovane nigeriana.
Tua sorella.
Ciò denota come Diocleziano rispetta la donna meglio prostituta che cattolica.
@Enrico
Secondo la tua logica? Come no… ceeeerto.
Dai che è tardi, forza.
Parli della Nigeria, Enrico? La Nigeria dove i CRISTIANI hanno riportato in auge l’e loro vecchie abitudini di bruciare bambine e bambini con l’accusa di stregoneria? La Nigeria dove e’ l’associazione di non credenti locale (col suo portavoce Leo Igwe) a combattere tale pratica? Portavoce che, proprio per la sua opposizione a tale pratica tutta cristiana, e’ stati picchiato a sangue da un gruppo di cristiani ed incarcerato ingiustamente dalle autorità cristiane locali? Bell’ esempio ti sei scelto, Enrico, bella mazzata sui tuoi stessi piedi……..
http://www.uaar.it/news/2011/01/19/nigeria-umanista-leo-igwe-arrestato-e-picchiato-poi-rilasciato/
@ nightshade90
Ho letto la notizia, l’aggettivo “cristiani” da dove le risulta?
Legga meglio la notizia e come sempre un cattolico ruba la mela lo fà perchè cattolico per un ateo è un iniziativa personale. Aspetto dichiarazioni di esponenti della gerarchia cattolica invita a bruciare le streghe.
Secondo me, per gli standard di Enrico, ha portato l’esempio perfetto di ciò che per lui dovrebbe essre
@Enrico
Ma che la news che hai linkato non è pertinente lo sai, si? E quando mai abbiamo detto che uno commette crimini perché cristiano? Tu l‘hai letta la news? E hai capito l‘obiezione. di nightshade? O fai l‘ idiota come al solito? Ah, e smettila di ripiegare sulle gerarchie.
Enrico
Basta fare la fatica di informarsi meglio sulla situazione in Nigeria: anche se non e’ espressamente citato nell’ultimissima, la persecuzione verso bambini accusati di stregoneria e’ radicata nelle zone a maggioranza CRISTIANA del paese ed e’ diffusa e sostenuta maggiormente dai preti CRISTIANI (per lo più evangelici, ma anche alcuni esponenti cattolici).
Che confusione.
Primo un uso non corretto del termine prete, secondo si mettono sullo stesso piano chi è privo di successione apostolica con altri.
Aspetto notizie sui questi cattolici.
@enrico
ht tp://w ww.uaar.it/news/2008/11/10/nigeria-bambini-accusati-stregoneria-santoni-che-esorcizzano/
ht tp://w ww.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/nigeria/3407882/Child-witches-of-Nigeria-seek-refuge.html
Meglio?
@Enrico
L’unica confusione la crei tu linkando argomenti non pertinenti. Piantala.
Prete cattolico e pastore evangelico, ma visto che parlavo di e trmbi ho usato un unico termine
In secondo luogo anche gli evangelici sono cristiani, e hanno la successione apostolica tanto quanto i cattolici. Cioè interrotta, perché per i cattolici e’ DIO a scegliere il Papa, non i mortali ad imporre un Papa a dio rendendolo così “magicamene” infallibile su questioni dottrinali ed in grado di comprendere massimamente il suo volere. Dio sceglie il Papa, e i cardinali hanno il compito di chiedere consiglio a dio e poi esprimere il suo volere con una votazione (si vota perché non e’ automatico che tutti i cardinali riescano ad ottenere il consiglio divino o eseguano il suo volere, e la votazione serve ad assicurarsi ne ci sia il massimo consenso su quale sia il candidato che ha l’approvazione divina).
Ma nel momomento stesso in cui si ha preso l’abitudine di eleggere manifestamente chi paga di più, e’ chiaro che il volere divino non viene più tenuto da conto nell’elezione (non che prima fosse così, in realtà da sempre il Papa viene votato a seconda delle convenienze personali o al massimo politiche, ma almeno si poteva dare il beneficio del dubbio).
E nel momento stesso in cui viene eletto un Papa senza tener conto del volere divino ma solo dei beni materiali che offre in cambio, la successione apostolica e’ spezzata. Non si può imporre un Papa a dio, mettere sul trono un criminale come Borgia rende automaticamente nulla la successione esattamente come la renderebbe tale eleggere un satanista dichiarato.
a sostenere tali pratiche, ma anche i cattolici…
Che confusione e comunque quelle chiese evangeliche non sanno minimamente cosa sia la successione apostolica dato che sono fondate da un tizio autoproclamatosi qualcosa.
Comunque la successione apostolica è altro di quello che intende lei.
@ nightshade90
Un autentico sproloquio….
@Enrico
Anche la CCAR è fondata da un tizio. Al quale dai troppa importanza.
Bada che la successione apostolica, intesa come preferisci, non è che sia qualcosa a cui si possa attribuire senso, sai.
@Enrico
E quante volte ancora ti si dovrà ripetere che la tua religione è sullo stesso piano delle altre?
Enrico, perchè non vai da un psichiatra così poni fine alle tue sofferenze?
Uno dei primi scandali finanziari conosciuti (una frode su finanziamenti e crediti) data del 190 D.C. La manipolazione è stata organizzata da un libertino, Calixte, che dopo aver fondato una banca nel quartiere delle Terme a Roma ne dilapido’ i valori. Fu condannato a girare la ruota e, molto più tardi, divenne papa (sic), un notevole esempio di reintegrazione che probabilmente servi d’esempio ai suoi successori, anche se in seguito fu assassinato.
Un libertino o un liberto?
“Libertus” e “libertinus” sono – in lingua latina – praticamente sinonimi e designano lo schiavo liberato. Nulla a che vedere con il termine moderno “libertino”.
@ alessandro pendesini
Dunque?
Come se la pena della ruota bastasse a dimostrarsi pentiti, redenti e compagnia bella. enrico, enrico…
Rispondevo al legittimo dubbio di PMC: non tutti sono tenuti a conoscere il latino alla perfezione, mentre tutti dovrebbero tradurlo nella propria lingua (nel nostro caso l’italiano) secondo l’uso corrente di essa. Tradurresti l’oraziano “libertino patre natus” con “nato da un padre libertino”, anziché “da un padre liberto” (o, meglio ancora, “figlio d’uno schiavo liberato”)?
@Marco Tullio
A parte il fatto che dubito che pandesini intendesse libertino a la casanova, chi scrive qui dovrebbe imparare il funzionamento del tasto rispondi.
@ gmd85
Guardi che a noi non fa mica schifo che un peccatore sia cristiano.
@enrico
Troppe cose non vi fanno schifo.
@ gmd85
In generale a noi l’uomo non fa schifo
@enrico
Oh, ma neanche a noi, non temere. Solo che a voi pare non faccia schifo proprio niente. Anzi, le peggiori porcate ve le tenete care, care.
“Forse il legislatore dovrebbe pensarci un poco sopra. Dal suo punto di vista, paradossalmente, i non credenti potrebbero essere considerati migliori cittadini”.
Personalmente non desidero affatto legislatori che considerino i cittadini più o meno buoni in relazione alle loro opinioni di qualsiasi genere.
Il fatto straordinario è che in carcere la devozione è impressionante; crocifissi e santini, bibbie e vangeli, sono le letture preferite dai detenuti che parlano anche di angeli custodi!
A quanto pare, non gli basta il carcere esterno, ne vogliono anche uno interno perenne.
Se il fenomeno descritto da Paolo Ghirelli avviene ordinariamente … non è straordinario.
Straordinario in relazione a chi lo attua. Tullio, Tullio…