Il ramadan è finito. La sua imposizione no

Oggi in Italia finisce il ramadan. Del suo inizio e della sua fine si scrive molto, di quello che accade durante tale mese no. E non parliamo in questa occasione delle condizioni in cui lavorano tanti fedeli musulmani quando cade, come quest’anno, in piena estate. Condizioni che possono mettere a repentaglio la loro sicurezza e quella di tanti cittadini non musulmani. Vogliamo invece tornare a parlare di cosa accade nei paesi a maggioranza islamica, segnalando alcuni episodi che evidenziano come sia diffuso il confessionalismo anche a livello alimentare.

In Tunisia si fa largo sui social network l’hashtag #fater, con utenti che postano foto in cui mangiano durante il periodo di digiuno o che segnalano locali aperti dove consumare cibi. Una forma di protesta contro l’islamizzazione montante nel paese, che pretende di imporre il digiuno del ramadan a tutti. Si sottovaluta infatti la pressione sociale che si intensifica nel mese del digiuno, colpendo gli scettici e coloro che non intendono adeguarsi al dettato religioso. Nella vicina Algeria centinaia di persone, per protestare contro l’avanzare dell’integralismo musulmano e per rivendicare i propri diritti, hanno mangiato, bevuto e fumato in pubblico durante il periodo di ramadan a Tizi Ouzou, in Cabilia. I contestatori, esasperati, fanno notare come esista un “clima di terrore” contro quelli che non digiunano, e che la religione dovrebbe rimanere una questione privata e non essere imposta dalle autorità. Tanti non hanno problemi a dichiararsi musulmani, ma rivendicano il diritto di assumere comportamenti laici. La zona è abitata da berberi autonomisti, che protestano in questo modo anche contro l’islamizzazione promossa dalle autorità. L’alto consiglio islamico ha invece condannato tale “comportamento provocatorio ed esibizionista”.

In Malesia, una coppia che tiene un blog erotico è stata arrestata e condannata a tre anni per aver pubblicato foto in cui mangiano carne di maiale (animale impuro per la religione islamica) durante il ramadan. Non solo, sono stati colpiti da un diffuso ostracismo sociale e hanno chiuso il blog, rischiando tra l’altro un’altra pesante condanna per offesa alla morale, avendo pubblicato foto in pose intime. Sempre in Malesia, nella zona di Sungai Buloh, stato di Selangor, una madre indignata ha pubblicato foto in cui alunne non musulmane della classe di sua figlia sono state costrette a mangiare in bagno per non “offendere” gli altri compagni che seguivano il digiuno del ramadan. Nel territorio malese di Sarawak, sull’isola del Borneo, più di ottanta persone sono state scoperte mentre trasgredivano il ramadan. Più della metà erano lavoratori provenienti dalla vicina Indonesia.

Saranno tutti sottoposti al giudizio delle corti islamiche e sulla base della sharia rischiano fino a 1000 ringgit di multa (circa 240 euro) e l’arresto fino a 6 mesi. Le autorità avevano avvertito sui media e con avvisi pubblici che anche i turisti stranieri dovevano stare attenti a come si comportavano, evitando atteggiamenti che potevano essere considerati offensivi, come mangiare, bere e fumare durante il periodo di digiuno. Ancora più duro Ali Benhadj, uno degli esponenti del Fronte Islamico di Salvezza (erede dell’organizzazione integralista che vinse le elezioni algerine nel 1991, poi annullate dall’esercito e che scatenò attentati terroristici), ha invitato le autorità ad arrestare o condannare a morte i trasgressori del digiuno.

Quello che viene fuori è quasi un bollettino di guerra. Di cui, l’abbiamo già scritto, si parla assai poco nei nostri paesi. In Inghilterra si è invece arrivati a trasmettere su un’emittente di proprietà pubblica la chiamata alla preghiera per l’inizio del ramadan: legittimo, ma degli aspetti negativi del digiuno islamico non si è mica parlato. Come non ne hanno parlato le autorità italiana che si sono affrettate a formulare gli auguri di buon ramadan alla comunità islamica all’insegna del politically correct, come per esempio ha fatto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (Pd). Zitte, ovviamente, anche le associazioni italiane in cui si uniscono i musulmani. Eppure sarebbe interessante conoscere la loro opinione sull’imposizione forzata del digiuno e sulle condanne previste nei paesi in cui la legge islamica è imposta: sono d’accordo o non lo sono?

Nessuno deve essere prigioniero della comunità in cui si è casualmente trovato a nascere. Nessuno deve essere condannato se non ne vuole più far parte o non ne vuole più osservare le regole. E tutti devono essere liberi di essere se stessi. Anche in modi che non piacciono alle gerarchie religiose o ai più integralisti.

La redazione

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60 commenti

maxalber

Come già detto, un ramadan in luglio dovrebbe essere effettuato dagli islamici non laici (cioè la maggioranza) oltre il circolo polare e senza nessuna deroga!

Federix

Wikip dice:
“Il Ramadan detto anche il Digiuno (arabo: رمضان, ramaḍān) è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell’anno e ha una durata di 29 o 30 giorni. La parola, in arabo, significa “mese caldo”, il che fa ritenere che un tempo (quando i mesi erano legati al ciclo solare) esso fosse un mese estivo.” (…) “ma successivamente Maometto stesso adottò un calendario puramente lunare di dodici mesi che, perciò, cambia posizione anno per anno.”
In altre parole: inizialmente il mese del ramadan era stato deliberatamente scelto “caldo” (per puro sadismo… ehm, anzi no: per prescrizione dell’Arcangelo Gabriele!!!).
Dopo l’adozione del calendario lunare, quindi, il “mese del ramadan” ha fatto n giri di calendario fino ai nostri anni, nei quali “cade” di nuovo nel periodo più caldo dell’anno.

Federix

Generalmente si intende il “medioevo” come un periodo di “secoli bui” che sarebbe terminato circa mezzo millennio fa.
In realtà, diverse cose caratterizzanti quei “secoli bui” permangono tutt’ora; un esempio: l’oscurantismo e l’assolutismo delle religioni, in particolare ebraismo, cristianesimo e islamismo, vere e proprie cappe di piombo che cercano di imporsi all’umanità con le buone o con le cattive ed ottundendone e schiavizzandone le menti, a vantaggio del potere dei vari – piccoli o meno piccoli – despoti “religiosi” di turno che sfruttano economicamente la parte di umanità ad esse sottomessa.

Giuliano

Sul Huffington post italiano c’è proprio oggi la richiesta di un parlamentare del Pd di avere nelle mense delle scuole, degli ospedali, delle carceri, cibi consoni alle tradizioni religiose di ognuno. Chiede anche che ci sia cibo halal in Parlamento.
Mi pare giusto. Come sarà giusto avere un menù vegano, shintoista, mormone, etc.

Francesco S.

Secondo me nelle mense statali devono essere serviti piatti bilanciati e PUNTO. Se poi qualcuno ha esigenze / fisime particolari si porti il cibo da casa, lo stato fa il suo dovere offrendo cibo sano e a prezzo solidale.

Io non avrei problema a mangiare cibo halal/ kosher o vegano etc ma queste categorie hanno problemi per motivi loro con il cibo, il problema è provocato da loro, se lo devono risolvere loro, altrimenti io esigo che alla mensa statale cibo cucinato in pentole di platino-iridio ottenuto da asteroidi perché la mia religione / filosofia lo impone.

Gérard

Non ha niente di meglio da occuparsi in questo periodo di crisi ???

serlver

Dobbiamo ringraziare il PD se ci troviamo questo altro bel soggetto in parlamento. Io gli farei presente: A) che essere mussulmano non è una prescrizione medica B) che rispettare tutte le regole bizzarre del proprio credo religioso non è una prescrizione medica, C) che alla Buvette ci sarà certamente cibo privo di carne che non contravviene così alle sue fisime religiose.

teogarno

Dipende dalle fasi lunari, che possono differire di qualche ora in diverse posizioni del globo. Il mio collega (musulmano) dice che c’è una scuola di pensiero secondo cui è necessario vedere la luna per dichiarare l’inizio e la fine dei “festeggiamenti” che quindi possono dipendere dal tempo meteorologico.

kundalini444

colgo un trait d’union fra questa stigmatizzazione dei “comportamenti offensivi della religiosità altrui e provocatori” e alcuni atteggiamenti dei cattolici italiani.

Anche qui da noi, in Italia, con tutta la libertà religiosa e di pensiero che abbiamo, ad esempio dire pubblicamente che uno non crede in Dio è considerata una provocazione (ricordate i famosi episodi dei manifesti?)

Io stesso, personalmente, sono stato invitato a moderarmi perchè le mie parole offendevano la sensibilità religiosa ed erano considerate provocatorie, solo per aver detto che non credo che Gesù sia risorto! E’ una cosa che fa scandalizzare i cattolici, la vedono come una provocazione… ma per me è una cosa perfettamente ragionevole e normalissima… proprio come mangiare e bere durante il mese di agosto!

RobertoV

Sembra che anche tra i cattolici vi siano parecchie persone a pensarla così.

In un’indagine fatta in Austria l’anno scorso era risultato che solo la metà dei cattolici ufficiali austriaci (quelli che pagano il Kirchenbeitrag) credeva che Gesù fosse il figlio di dio e meno della metà che fosse risorto.
Visto che dalle poche analisi in Italia su altri argomenti di religione non si notavano grosse differenze tra i cattolici austriaci e quelli italiani sarebbe interessante poter porre tale domanda agli stessi cattolici italiani, in forma ovviamente anonima perchè è risaputo che la risposta pubblica spesso è ipocrita e condizionata dalla società.
D’altronde anche nel cristianesimo primitivo, cioè prima dell’imposizione del credo niceno, molti cristiani non credevano alla divinità del cristo.

Però in Italia certe cose non si possono dire, men che meno provare ad indagare: ci si continua a comportare come se la religione cattolica fosse ancora religione di stato (la tolleranza, con molte limitazioni, non è libertà di religione e pensiero).

marilena

poco fa il presidente napoloitano ha fatto gli auguri per la fine del ramadan. Ma ci rendiamo conto? Fra l’altro, per la mia felicità, nel telegiornale di tvbergamo(emittente della curia) proprio stasera hanno parlato di un missionario bergamasco che a cuba nel 2012 ha costruito due nuove chiese con il contributo di un fondo americano costituito apposta per queste iniziative. Se non ho capito male in località vicine a Guantanamo: come si può sperare in un futuro senza religioni? Il lavaggio del cervello continuerà nei secoli a venire, purtroppo, il potere stesso ne ha bisogno per perpetuarsi.

Gérard

Bel esempio ne abbiamo con Putin e la religione ortodosso e Erdogan con l’ Islam, lo stesso che oggi, in occasione della festa di fine Ramadan ha chiesto alle donne turche di fare minimo 3 figli a testa onde sostener lo sforzo della nazione …

teogarno

Ho un collega e una collega musulmani. Ricordo che l’hanno scorso, lui arrivò in ufficio e la trovò a bere caffè e senza velo durante il Ramadan e incominciò a parlare fitto fitto -senza alzare la voce- in arabo. Dal giorno successivo lei si è presentata con il velo e piuttosto intimidita. In quel momento credo di aver capito cosa significa pressione sociale.

Maurizio

La sommatoria dell’intelligenza sul pianeta è una costante. La popolazione è in aumento.
(citazione dalla Legge di Murphy)

Sergio

“Partecipare e condividere l’emozione della preghiera collettiva tra individualità e unione – ha detto Orlando – è stata una grandissima emozione, ma è stata anche una presenza che conferma l’Islam come una importante tessera e imponente cornice del mosaico Palermo”.

Vedere le stupende foto dell’incontro di Orlando con la comunità islamica:
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/08/08/foto/preghiera_di_fine_ramadan_migliaia_di_fedeli_al_foro_italico-64473951/1/#1

No comment. Oppure sì. Se la Chiesa ha un ruolo fondamentale nella vita dell’Italia (Giorgio Napolitano) e se, parole di Orlando, “l’Islam è una importante tessera e imponente cornice del mosaico Palermo” (di Palermo oggi, dell’Italia domani), allora la o le religioni in Italia hanno ancora un bell’avvenire. Del resto anche il papa umile intende dialogare con l’islam e ha fatto gli auguri per il Ramadan. Ormai siamo alla Santa Alleanza (Chiesa, islam, sinistra, destra, governo). L’italiota che si oppone e crede di poter dire in pubblico che Dio non esiste e che i preti (di tutte le specie) sono degli imbroglioni è … Già, che cosa è? Devo proprio dirvelo? Ma è un razzista, no? Gli Italiani si dividono in biechi, volgari e schifosi razzisti (Lega e simili) e nei nobili antirazzisti pronti all’accoglienza di chiunque voglia venire a vivere in Italia (mica possiamo blindare le frontiere!).
A questo punto l’UAAR può anche chiudere. Abbiamo scherzato. Allah è grande, e Maometto è il suo profeta.

Gérard

” E stato una grandissima emozione … ” Emozione un corno ! L’ emozione per la vista di possibili futuri elettori … !

Marcus Prometheus

Celebrare la fine del ramadan con un sostenitore dei terroristi di Hamas: ci riesce il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia,

Articolo di Andrea Morigi : ” Ha mandato la figlia a scuola di martirio, Pisapia festeggia il Ramadan con lui ”

A Milano, per celebrare la fine del Ramadan, arriva un predicatore islamico giordano, tale Riyadh al-Bustanji. Poco più di un anno fa, il 22 giugno 2012, ospite di una trasmissione presso Al Aqsa Tv, l’emittente satellitare di Hamas, aveva detto di aver portato sua figlia a Gaza per imparare dalle donne palestinesi come si allevano i figli al jihad e alla ricerca del martirio. Era rimasto colpito da un bambino di dieci anni che gli aveva detto di aver già imparato il Corano a memoria e che non gli rimaneva altro da fare che immolarsi come martire per la causa islamica, sulla via di Allah. Non ci si fa nemmeno più caso, ormai. I predicatori d’odio ottengono il visto d’ingresso sul territorio nazionale senza problemi. Era già accaduto con l’egiziano Sawfat Hijazi che, benché fosse stato collocato nell’elenco delle persone indesiderate dal governo britannico per la sua «inaccettabile glorificazione della violenza terroristica », era intervenuto a un convegno dell’Ucoii a Bellaria, fra il 6 e l’8 gennaio 2012. La sua specialità, così come quella di Bustanji, era l’invito alle mamme islamiche a educare i propri figli alla guerra santa. Se ora si replica con un’altra star dell’antisionismo, è evidente quello stile oratorio, e soprattutto i contenuti dei sermoni, devono essere particolarmente apprezzati dall’uditorio. A pochi giorni dal ferragosto, inoltre, complici le alte temperature nel capoluogo lombardo svuotato di italiani autoctoni, può sembrare di essere, se non proprio nella Striscia di Gaza, almeno all’ombra delle Piramidi. Ma, se al Cairo i Fratelli Musulmani se la stanno passando piuttosto maluccio, in Italia il clima politico è ben diverso. La giunta, guidata dal sindaco Giuliano Pisapia, non farà mancare il proprio omaggio e ha inviato a presenziare all’evento l’assessore comunale all’Educazione Francesco Cappelli. Eppure, nemmeno tutti i musulmani sono a loro agio quando si apre la strada al fondamentalismo. Yahya Pallavicini, imam della moschea di via Meda e presidente della Coreis, prende le distanze dalla scelta del celebrante per la chiusura del Ramadan. «È sbagliato convocare un personaggio che non sa niente della comunità musulmana a Milano», dice. Visto che ormai l’invito è partito, a Davide Romano, portavoce della sinagoga milanese Beth Shlomo, non resta che sperare «che sia l’occasione per correggere le cose agghiaccianti che ha detto, visto che il Ramadan è una festa che serve ad abbracciare la comunità e Nostro Signore. Quando si parla di un adulto che incita un bambino al suicidio, penso che nessuna persona sana di mente possa condividere». In realtà, se l’obiettivo dell’indottrinamento alla violenza sono i minorenni, suona un campanello d’allarme: «Se quelle frasi fossero ripetute in Italia ci sarebbe da chiamare il Telefono Azzurro. Se, in più, si tratta di una autorità religiosa, si tratta di affermazioni che lasciano sgomenti. Non è questione di ebrei, cristiani o musulmani: i bambini vanno lasciati stare».

Francesco S.

Altrimenti si finisce di presenziare ad eventi con personalità discutibili. Ho sottolineato la questione di Pisapia perché dal titolo sembrava che l’avesse invitato lui questo noto sconosciuto imam fondamentalista.

Sandra

E ci voleva tanto, a un assessore all’educazione e dell’istruzione, per informarsi?? Leggo tra l’altro che insegnava matematica e scienze alle medie… andiamo bene.

Questa presentazione dell’imam
http://www.cai-milano.it/sara-sheykh-riyad-al-bustanji-inshallah-a-guidare-la-preghiera-dellaid-el-fitr/
il giorno 5 agosto è stata messa online da Piccardo. Dopodiché bastava farsi un giretto in rete per leggere le frasi di questo spostato che inneggia alla jihad e che porta ad esempio un bambino che sogna di diventare martire in Israele. (Pure Piccardo sul suo profilo fb ha messo una foto di un bambino con cartello pro-Morsi. Telefono azzurro?!?!).
Sarebbe da respingere al confine, invece l’assessore all’istruzione va all’arena e parla della Costituzione come faro comune. Occhio ciccio, che te lo danno in testa, il faro.

Francesco S.

Secondo me molti politici vanno a queste manifestazioni “tanto per” e non si informano nemmeno.

Sandra

Andare senza informarsi e presenziare senza capire, dato che l’imam giordano avrà parlato in arabo. Una bella figura da p i r l a.

vincenzo bravaccino

prendere per oro colato un articolo di Andrea Morigi ,è come credere nella madonna vergine dopo ilparto.
e’ un calunniatore professionista.

vincenzo bravaccino

prendere per oro colato un articolo di Andrea Morigi ,è come credere nella madonna vergine dopo ilparto.
e’ un calunniatore professionista.

Sandra

E la dichiarazione di Caputo del PD, calunniatore anche lui?

«È intollerabile che un imam noto per le sue posizioni estreme e molto vicino ai terroristi islamici possa prendere la parola al termine del Ramadan invitato dal coordinatore del Caim Piccardo — afferma il vicepresidente del Consiglio provincaile Roberto Caputo —. Credo che sia assolutamente opportuno che la giunta milanese prenda le distanze da questo grave avvenimento, come ha anche chiesto il responsabile della Sinagoga milanese»

Se non credi ai giornalisti, e fai bene, guarda le foto dell’imam all’Arena, e confrontale con quelle del video dove parla del bimbo martire. Poi decidi.

Marcus Prometheus

Francesca Schianchi, sulla Stampa, riporta le pretese del deputato CLERICALE islamico del PD Khalid Chaouki, il quale lamenta l’assenza di cibo HALAL dalla buvette del Parlamento Italiano.
E’ giusto rispettare i diritti e le necessità (anche alimentari) delle minoranze religiose (anche se non ci sono state altre lamentele al riguardo. Ci sono stati e continuano ad esserci deputati ebrei in Parlamento, ma non ci sono MAI state richieste di aprire un reparto kosher alla buvette), ma ci chiediamo se,i parlamentari italiani danno altrettanta attenzione alla presenza di organizzazioni terroriste che istruiscono i ‘martiri’ che vanno poi ad alimentare i ‘volontari’ in Siria, Yemen e ovunque al Qaeda organizzi milizie di volontari della morte.
Magari Chaouki potrebbe dedicare parte del suo lavoro di parlamentare a questa giusta causa. In quanto musulmano avrà sicuramente maggior competenza di altri.
Ecco il pezzo:

La STAMPA – Francesca Schianchi 8 Agosto 2013:
” Chaouki: ‘La buvette del Parlamento deve avere cibo per i musulmani’ ”

«Ho chiesto al mio partito di essere messo in missione domani (oggi, ndr.) per poter assistere alla cerimonia di fine Ramadan». Il deputato Khalid Chaouki, eletto con il Pd, è musulmano praticante, e in questo mese ha fatto il Ramadan. E ora chiede di poterlo festeggiare. Di più: propone anche che la buvette si attrezzi con carne halal, consentita agli islamici, e, perché no, affianchi un imam al cappellano di Montecitorio.

Le diranno che i problemi degli italiani sono altri…

«So che quello che dico può sembrare una provocazione, ma il mio intento è di aprire un dibattito sulla prospettiva multireligiosa della nostra società e quindi anche del nostro Parlamento».

Com’è stato questo mese di Ramadan?

«Impegnativo per i ritmi di lavoro che abbiamo tenuto. E un po’ anche perché mi sono trovato in qualche modo escluso dalla convivialità che qui si celebra alla buvette e nelle mense. Dove a volte si rischia di vedersi servire crocchette che dovrebbero essere vegetariane e invece contengono prosciutto…».

Già, perché lei non mangia carne di maiale…

«Credo che sarà importante aprire una discussione su come i luoghi pubblici e delle istituzioni debbano garantire la possibilità a tutti di avere a disposizione cibo lecito per la propria religione».

Cioè vorrebbe carne macellata secondo il rito islamico alla buvette?

«Credo sia doveroso garantire a tutti i cittadini un diritto. Qui ad esempio abbiamo un cappellano, potrei chiedere un imam. O che si faccia un pellegrinaggio verso luoghi cari all’Islam come si fa verso luoghi cari ai cattolici. Sarebbe un’occasione di arricchimento per tutti».

Non teme di scatenare una polemica?

«Dobbiamo rendere le istituzioni all’altezza dei cambiamenti della società. Anche se sull’Islam ci sono molti pregiudizi: invece, come tra i deputati ci sono cattolici che votano da laici, possono esserci anche musulmani che sono legislatori laici».

NOTA DI MARCUS PROMETHEUS: Particolarmente FALSA FASULLA ASSURDA (e denota solo ignoranza del deputato demoislamico) la proposta ai colleghi parlamentari italiani di fare un pellegrinaggio ai luoghi santi dell’Islam. Ma non sa che alla Mecca e Medina e’ da sempre vietato l’ingresso ai NON ISLAMICI ? Eventualmente resta solo la possibilita’ di un pellegrinaggio a Gerusalemme dove grazie agli israeliani vige piena liberta’ di culto per gli islamici, liberta’ di visita per i cristiani (ma NON liberta’ di pregare sul monte del tempio ne’ per ebrei ne’ per cristiani. Purtroppo il monte del Tempio e’ stato lasciato dagli israeliani alle prepotenze del controllo degli islamici ed alle loro norme esclusiviste!!!).

Francesco S.

Come ho detto più in alto il problema delle tue scelte alimentari per religione o filosofia sono solo tue non dello stato. L’unico obbligo dello stato è fornire alla mensa cibo biologicamente sano e ad un prezzo solidale. Se hai problemi con il maiale, col modo in cui viene macellato, vuoi piatti che non siano entrati in contatto con la carne te l vedi tu. Poi non credo che a Roma non ci siano negozi che vendono prodotti halal, si prepari un bel kebab, lo mangi con i suoi colleghi e non rompa le scatole.

Francesco S.

Lo so che sono un sognatore, ma se ci fosse stata in italia una sinistra davvero marxista (neanche il PCI è stato mai marxista) questi problemi con il clericalismo (musulmano o cattolico) di sinistra non se ne avrebbero.

Francesco S.

E mi vien da ridere a vedere alcuni soggetti di cosiddetta sinistra radicale innamorati dell’Islam in chiave anticapitalista, non sono riusciti con il marxismo e ora che non tira più ci provano con l’islam, partita persa in partenza se non c’è riuscita una filosofia di uguaglianza ci dovrebbe riuscire una religione sessista, omofoba, anti-libertaria. Agli islamici non interessa nulla dell’anticapitalismo vedi Dubai.

Gérard

Mi viene in mente la storia del filosofo francese morto pochi anni fa, Roger Garaudy .
Esso era l’ ideologo staliniano del Partito comunista francese .
Quando qualcosa si mosse a Mosca con le critiche a Stalin e le prime riforme dovute a Krutschov , esso si converto al cattolicesimo ( se non mi sbaglio ebbe anche un periodo religoso ebraico.. ?) . Quando qualcosa si mosse anche nel cattolicesimo col concilio di Vaticano II , lascio il cattolicesimo e abbraccio l’ Islam, perchè era una religione TOTALIZZANTE .
In Francia dicessero : ” il giorno dove Garaudy diventera adetto di MOON, significhera che qualcosa si move anche nell’ Islam ” .
Tutto questo per dire che la frange di sinistra che appoggio l’ Islamismo è gente che non riesce a capire un mondo che in veste totalitaria

serlver

Qualcuno sa se hai mussulmani durante il ramadam sono vietate persino le visite mediche? perché la ditta in cui lavoro è stato multata perché uno degli operai sul cantiere non ha il certificato medico di idoneità (che per altro doveva fare da mesi) ma ha detto che in questo mese non poteva farlo per via del ramadam.
Insomma c’è possibilità di licenziarlo per le balle che ha raccontato, perché qui oramai non si sa più che fare con sto multiculturalismo in cui ognuno non solo ha la sua religione ma interpreta pure a modo suo, pretendendo che le aziende accolgano ogni loro fisima o capriccio.

Marcus Prometheus

Le visite mediche di sicuro NON sono vietate dall’islam
.
Il signor mussulmano mente di brutto

Gérard

Ma chè ? Anzi, i medici hanno molto da fare in quel periodo.. !
Ma mentire ad un infedele non è peccato se questo serve la causa dell’ Islam .

Giuliano

Com’è quella frase che la tua libertà finisce dove inizia quella di un altro?

Federix

Era sicuramente “La libertà dei fedeli finisce dove glielo comandano i capi delle religioni”.

whichgood

Anche la religione ebraica ha il giorno di digiuno, lo Yom Kippur (il giorno del perdono). Quando ero piccolo mio padre (praticante 2 giorni all’anno 🙂 ) ci portava in sinagoga (in macchina!) per quel giorno e nella pausa preghiera andava di nascosto a mangiare una bella salamella di impuro maiale a 200 mt. di distanza dal luogo, tanto per dio andava bene lo stesso se le kupà (la cassa) della sinagoga veniva riempita di donazioni. In quel caso perdonava per un’intero anno.

Federix

Per la serie “Si fa ma non si dice!…” 🙂
Ah, se tutti facessero “coming out”… 😀

Senjin

Che culo! Mio padre pretendeva i 3 giorni canonici di diguino, no maiale e altra roba non khosher, no carne e formaggio…. fortuna che mamma da buona goy se ne fregava e quando era fora di pè si sbafava.

Federix

Uhm… Scusa Senjin se mi permetto la curiosità: quindi sei figlio di un uomo “ebreo osservante” e di una donna cinese?

Giorgio Pozzo

A quei “fedeli” che si lamentano per l’assenza di certi cibi auguro di provare, anche solo per un mesetto, la simpatica situazione di essere celiachi o malati di favismo. O altre forti intolleranze alimentari.

Così poi, certe fisime e certi capricci gli passerebbero. Il guaio è che, invece di educarli, li stiamo viziando alla grande… In Italia i capricci sono molto più assecondati dei problemi!!

Papà, papà, la maestra mi ha detto che non devo mettermi le dita nel naso quando sono interrogato!

Non temere, adesso vado io a dirgliene quattro a quella p***ana…

whichgood

Nella religione ebraica la cosa è contemplata. Le chiamano pikuach nefesh (riguardo dell’anima) e riguarda tutti i casi d’infrazione delle “regole” religiose quando la loro pratica mette il “fedele” (le virgolette in questo caso non sono ironiche. Per l’ebraismo basta essere figlio di madre ebrea per essere considerato tale) in pericolo di vita. Ora non so dirti se scaccolarsi è kosher oppure no ma ho visto dei religiosi ortodossi fare cose peggiori in pubblico.
🙂

Marcus Prometheus

DAL SITO DELLA ECCELLENTE LAICA ed eccellente italiana DI ORIGINI MAROCCHINE SUAD SBAI:
Ramadan del nuovo millenio, quattro su cinque non lo fanno
lunedì, luglio 22nd, 2013
ramadanQuesto è il mese del Ramadan, ossia il mese arabo in cui i fedeli mussulmani sono chiamati a fare diguino, fino a che non tramonta il sole. E’ strano dunque vedere sul web un video, girato in Tunisia, dove pare che il 90% della popolazione non segua il digiungo. Anche in Marocco si sono creati dei veri e propri gruppi di gente che mangia per strada, negli orari in cui la religione non lo consentirebbe. Per non parlare di coloro che, più ricchi, decidono di lasciare il proprio Paese durante il mese proprio per non dover obbedire al divieto. Sembra quindi una rivoluzione, non solo religiosa ma culturale della gente che si ribella all’obbligo in quanto tale, di non poter nè mangiare nè bere per 30 giorni, prima del tramonto del sole. Anche in Italia la situazione sembra in evoluzione, quattro mussulmani su cinque infatti, non osservano il precetto del Corano.

whichgood

A poche decine di metri dell’ex “moschea” di Viale Jenner a Milano ci sono dei bar testimoni di pranzi a base di panini al prosciutto e birra da parte degli operai di religione musulmana. Ovviamente (e purtroppo) sono gli uomini quelli esentati dell’ubbedienza ai tentacoli di allah, le donne devono contentarsi al massimo di partecipare a riunioni di petegolezze fra correligionarie.

Serlver

Il bello è che questa laica sta col PDL, mentre il praticante Khalid sta col PDmenoL, ma giustamente mi sembra giusto che uno così militi in un partito dove più papisti del papi e del papa!

Gérard

Ciao Serlver

In fondo è logico ( e illogico allo stesso tempo ) . Per la cosidetta ” sinistra ” il praticante Khalid è una vittima dello sfruttamento colonialista e perciò merita di essere protetto e valorizzato . Probabilmente Suad Sbai non sarebbe stata ben vista dal PD perchè non rivendica un identita vittimista …

GianCarlo MATTA

Notizie estratte dalla Rete Informatica.
Il “ramadan” è molto peggio che sofferenza. Riportiamo un po’ di biochimica.
Una molecola di C6H12O6 (glucosio) più 6 molecole di O2 (ossigeno) danno 6 molecole di CO2, sei molecole di H2O, acqua ed energia. La nostra vita è basata su questa reazione, in realtà il processo è fatto da una catena di reazioni.
Il cervello umano funziona solo a zucchero. Quando abbiamo un’ipoglicemia, abbiamo un calo di zuccheri, un’ipoglicemia: perdita di attenzione, stanchezza, sonno e se non si fornisce zucchero, coma e morte.
Quindi non deve mai mancare zucchero al cervello. Dopo sei ore di digiuno circa non c’è più zucchero. L’organismo allora usa le scorte di zucchero che ha nel fegato (glicogeno, ce ne è anche un po’ nei muscoli) e così sopravviviamo, malamente, per altre due ore di digiuno e siamo ad otto.
A questo punto l’organismo sta già bruciando grassi, il nostro grasso, grasso animale quindi. Il digiuno è una fatica terribile per l’organismo perché sopravvive avendo come unico carburante il grasso: iperchetonemia, cioè acetone, con nausea e di nuovo perdita di attenzione. Affidereste la vita di vostro figlio ad un chirurgo digiuno da 10 ore? Affidereste un camion pieno di cherosene ad un camionista digiuno da otto ore? Sulle lunghe distanze il digiuno, che è una situazione dove l’organismo brucia come unico carburante in grasso animale, il proprio, produce colesterolo alto e steatosi epatica. Paradossale vero? Ma, attenzione, l’organismo non può convertire il grasso in zucchero. Per evitare che il cervello privo di zucchero muoia, è necessario smantellare le proteine: l’organismo distrugge i propri muscoli, distrugge sé stesso.
Tutto questo però è nulla rispetto ai danni da mancanza di liquidi. La sete è una sofferenza insopportabile perché è un danno gravissimo. Il dolore è un mezzo con cui madre natura ci evita di essere danneggiati. I danni da disidratazione sono solo in parte reversibili.
La disidratazione interviene già dopo poche ore, aumenta tutti i sintomi da digiuno, dall’acetone alla perdita di attenzione che diventa gravissima. I colpi di sonno sono continui. Diventa alto il rischio di coliche renali. Il cervello è stanco, non memorizza, diventiamo aggressivi e se la disidratazione è grave abbiamo qualche neurone, cellula nervosa, che non ce la fa e muore.
Chi rispetta il “ramadan”, come chi fa lo sciopero della sete, ha meno cellule nervose.
E il peggio è che tutto questo non è volontario. Persino nell’Egitto islamicamente “moderato”, se ti pescano a violare il “ramadan” c’è il bastone e tre mesi di galera. Nell’Algeria tanto cara a Pontecorvo accade lo stesso. Anche se non sei islamico. In Iran c’è la fustigazione: un dodicenne non è sopravvissuto, hanno picchiato troppo. I talebani condannavano a morte, i somali anche.
Chi rispetta il “ramadan” non è un grado di lavorare correttamente. Potete fare la prova : state senza mangiare e senza bere da prima dell’alba a dopo il tramonto. Fatelo se siete studenti (camionisti e neurochirurghi astenersi). Quanto riuscite a studiare? Quanto riuscite a pensare con il vostro cervello che pensa solo all’acqua? Ancora più interessante: rispettare il “ramadan” è obbligatorio anche in certi posti d’Europa. Nei quartieri islamici inglesi, francesi e olandesi i poliziotti hanno l’ordine di non bere o mangiare o fumare nelle ore diurne del “ramadan”, nemmeno nelle loro auto. Altrimenti vengono aggrediti.
Nel “ramadan” vi sono picchi di incidenti stradali, di incidenti sul lavoro, ma soprattutto di violenza. Complimenti.

Giorgio Pozzo

Aggiungerei all’ottima spiegazione scientifica, che io allora sconsiglierei ogni utilizzo di compagnie aeree di Paesi islamici durante il ramadan. A meno che, e qui, sarei interessato a saperlo, non esistano eccezioni per piloti e controllori di volo. So che esistono eccezioni per malati e donne gravide, ma non so altro.

colpani gioacchino

Finché non ci sentiremo liberi di dissentire, ma obbligati ad osservare comandamenti religiosi, saremo solo divisi da rivalità teologiche con tutto ciò che queste assurdità hanno generato: guerre di religione ad uso e profitto delle caste di potere

Dan Gurney

Spesso i governanti italiani nazionali e locali cadono in un equivoco, pensando che garantire la libertà religiosa significhi investire lo Stato dell’obbligo di riconoscere e aiutare direttamente le varie religioni. Non è così: più lo Stato è multietnico e multiculturale più deve essere assolutamente LAICO, perché solo così si possono garantire pari diritti a tutti i cittadini, non credenti e credenti di varie religioni. Tutti ricordiamo quella signora che intentò una causa per la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche. Ebbene il crocifisso non può stare nelle aule scolastiche perché lo Stato è laico e non confessionale, e contrariamente a quello che pensano gli integralisti di tutte le fedi, è proprio la laicità dello Stato a poter garantire pari diritti religiosi a tutti, senza che nessuno possa pretendere di avere un cibo speciale alla bouvette di Montecitorio, o un totem alto dieci metri in classe perché papà a mamma sono fedeli di Manitù.

Federix

Pensa che recentemente ho visto un crocifisso in una sala di degenza di un Reparto Maternità di un ospedale “Civile”… e pensa che sicuramente in quell’ospedale vanno a partorire anche donne (es.: immigrate) di religioni diverse dalla cattolica, oltre che donne non credenti.
Aggiungasi l’orrore di vedere il simulacro di un cadavere morto in croce, appeso (ovviamente di fronte ai letti, così che le ricoverate non possono fare a meno di vederlo) in stanze dove sono ospitati i “lieti eventi” dei bebè appena nati, cioè che hanno appena iniziato la loro vita in questo mondo… Che accoglienza, eh? 😯

Gérard

Dan Gurney

Questo discorso e quello che viene praticato in paesi come la Francia per esempio .

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