Che festa sarebbe se non fosse religiosa

Che una consistente fetta delle festività di ogni cultura abbiano una matrice religiosa è cosa nota e innegabile. Anche molte delle ricorrenze che festeggiamo ai giorni nostri hanno una connotazione religiosa che affonda le proprie origini in epoche in cui il processo di secolarizzazione era di là da venire. Non tutte però sono tali dalle origini, molte lo sono diventate solo in un momento successivo, nel tentativo di mettervi letteralmente il cappello sopra. Il principio è semplice: se non è possibile eradicare i festeggiamenti non religiosi, allora è conveniente farli propri.

Il mese di agosto è per gli italiani il mese delle vacanze per definizione. Tale tradizione risale nientemeno che a due millenni fa, prima ancora che Gesù Cristo nascesse. Le cosiddette Feriae Auguste vennero istituite dall’imperatore Ottaviano Augusto come riposo dopo le fatiche agricole che duravano tutta la primavera fino al raccolto dei cereali. La data del 15, giornata centrale delle festività, è stata in seguito dedicata dalla Chiesa cattolica all’Assunzione di Maria, dogma dal 1950. Persino l’evento astronomico delle Perseidi, le stelle cadenti che animano il cielo notturno nei giorni precedenti il ferragosto, viene collegato al martirio di San Lorenzo e ovunque viene detto che la notte del 10, dedicata al santo, è quella di maggiore concentrazione del fenomeno, quando invece la notte migliore per assistere al fenomeno sarebbe per gli astronomi quella del 12.

Fuochi+Chiesa

Quella delle Perseidi non è nemmeno l’unico caso di alterazione di verità oggettive astronomiche. Chi non conosce il detto secondo cui la notte di Santa Lucia, il 13 dicembre, sarebbe “la più lunga che ci sia”? Il solstizio d’inverno in realtà avviene parecchio dopo, tra il 21 e il 22 dicembre. E proprio il solstizio è un altro fenomeno astronomico alla base di ricorrenze religiose fin dall’antichità. Nei giorni vicini al solstizio d’inverno sono state fatte nascere numerose divinità di antiche religioni, da Mitra a Horus, fino a datarvi anche la Natività di Gesù, mentre il solstizio d’estate viene fatto più o meno coincidere con la Natività di San Giovanni Battista. Dal Natale cristiano, festeggiato il 25 dicembre, al primo giorno dell’anno passa appena una settimana e nuovamente ci si imbatte in una ricorrenza che per i più è prettamente secolare, ma non per questo si è rinunciato a tentare di “religiosizzarla”. Il Capodanno italiano risulta infatti essere dedicato, a leggere i calendari, a Maria Madre di Dio, con l’eccezione del rito ambrosiano secondo cui invece il 1° gennaio è dedicato alla Circoncisione di Gesù.

Il fenomeno della “religiosizzazione” non risparmia nemmeno festività concepite ed istituite per cose decisamente terrene, com’è il caso della Festa del lavoro celebrata il 1° maggio. Le origini di questa ricorrenza sono americane e fanno riferimento alle battaglie condotte dai sindacati per ottenere le otto ore lavorative, oltre che agli incidenti che portarono a Chicago alla morte di due operai in sciopero. Ebbene, dal 1956 anche la Chiesa cattolica festeggia il Primo Maggio, precisamente con la ricorrenza di San Giuseppe Artigiano. Rimangono ad oggi esclusivamente civili le festività del 25 aprile e del 2 giugno.

Ad essere sempre di carattere religioso, per ovvi motivi, sono infine le feste patronali, gioia per il parroco di turno e dolore per le imprese attive in più di una città a causa delle difficoltà nel gestire tanto il personale quanto la clientela. Di tanto in tanto qualcuno ne propone timidamente lo spostamento, anche se in genere questo avviene quasi sempre nel contesto di una discussione che prevede di ritoccare le festività nazionali, e quasi sempre a rimetterci sarebbero più le feste civili che quelle religiose. Proposte simili sono state avanzate dal ministro Tremonti prima e dal governo Monti poi, e in entrambi i casi il clericalismo ha infine avuto la meglio, con forse l’unica lodevole eccezione del deputato Cazzola.

La posizione dell’Uaar rimane sempre la stessa: se si intende intervenire sulle festività occorrere farlo partendo proprio dalle patronali, e comunque sempre senza pregiudizi e senza privilegiare quelle giustificate in nome di una religione, feste di parte imposte a tutti. Capita invece che, molto spesso, i mezzi d’informazione tacciano sulle origini laiche delle festività. E che, per contro, persino Wikipedia celebri l’assunzione della Madonna “in paradiso” definendola “un avvenimento”.

La redazione

 

Aggiornamento: Grazie all’intervento di un admin di Wikipedia il nome del campo “Avvenimento celebrato” è stato sostituito con “Oggetto della celebrazione”, e trattandosi di un template ciò si ripercuoterà anche su altre voci che presentavano lo stesso problema della pagina sull’Assunzione di Maria.

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47 commenti

faber

Voi scherzate, ma con i tempi che corrono e la disoccupazione galoppante, un’assunzione è davvero un miracolo! Addirittura a tempo indeterm….ehm…per l’eternità. Cosa posso fare per candidarmi? Devo spedire un CV?

laverdure

@faber
No,devi avere delle relazioni in alto loco.
Maria era nientemeno che madre biologica del figlio del Padreterno,l’hai dimenticato ?

Federix

@ faber
Un’assunzione in cielo comunque non te la consiglio: là al massimo si possono fare delle crioconservazioni 😀
I cattolici forse non sanno che, se Maria “fosse” ora in cielo anima e corpo, sarebbe senza dubbio allo stato solido! :mrgreen:

gmd85

Altro esempio, seppur non italiano:

http://en.wikipedia.org/wiki/Kupala_Night

Anche se qui si tratta comunque di una festa rituale. Che una festa abbia o meno origini religiose, per me, è irrilevante. Il problema nasce quando devono essere assimilate e inglobate. E ancor di più è un problema se le origini della festività non sono religiose.

Uhm… diete che i pistolotti dei soliti noti arriveranno?

Federix

“Ebbene, dal 1956 anche la Chiesa cattolica festeggia il Primo Maggio, precisamente con la ricorrenza di San Giuseppe Artigiano.”
Non solo: nel 2011, per cercare di seppellire ancor meglio la Festa dei Lavoratori, hanno annidato nel 1° maggio anche la “beatificazione” di Wojtyla.

Ermete

Piccola correzione: le origini del 1 maggio nascono con la rivoluzione russa e non con la vicenda americana, che è stata costruita a posteriori infilando un evento di una data dentro un’ altra (e nominando una fabbrica inesistente al posto di quella reale, in cui morirono anche uomini) per togliere alla cattiva URSS l’origine della data.
Su internet è tutto documentato, basta partire da wikipedia e andare da lì.

Francesco S.

Se è per questo l’8 Marzo è legato anche alla rivoluzione Russa di febbraio, infatti a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra. Data riconosciuta come inizio della fine dello zarismo.

Questo prima che il femminismo di matrice “capitalista” sdoganasse forme di separatismo al limite delle misandria che non ha portato una mazza alle donne.

Le femministe russe se le mangiavano quelle americane, avevano fatto la rivoluzione e comandavano anche nel partito e non vedevano l’uomo come nemico ma compagno.

Ermete

Oibò, io stavo pensando all’8 marzo e ho cioccato di brutto!
Alla mia età dovrei smetterla di festeggiare la notte prima di ferragosto…e il vino non era consacrato! 😉

Arthur Frayn

E quale sarebbe l’origine sovietica del primo maggio? Mi risulta che la storia di Haymarket, che risale al 1886 e dunque a oltre trent’anni prima della Rivoluzione d’Ottobre, abbia semmai legami indissolubili col movimento operaio e con quello anarchico. Basta leggere qui: http://ita.anarchopedia.org/Haymarket_Square

Arthur Frayn

Chiedo scusa Ermete, non m’ero accorto che avessi già rettificato. 🙂

Giuliano

Dalle mie parti il parroco ha pensato bene di traslare in campo religioso festività come il 25 Aprile ed il 1° Maggio facendo in quelle due date comunioni e cresime.

Reiuky

E in tutto questo vi siete scordati la festa di “ogni santi”, di origini prettamente pagane, e tornata fino a noi dopo esser passata per l’america

Frank

Er Profeta: Enfatti, che festa fosse se non sarebbe religiosa?
Cherubino: A Maomè, l’ho sempre detto che sei n’omo de curtura.

c.d.

wikipedia italiana e’ francamente imbarazzante, ci sono voci copiate di sana pianta dall’enciclopedia dei santi, e nessuno dice niente.

maxalber

Comunque oggi è un buon giorno per affermare: Viva (la) Maria!

Francesco S.

Piccolo appunto quello di Wikipedia è un Template (ovvero un codice modello pre-impostato) pensato per tutti i tipi di feste anche quelle baste su avvenimenti reali. La dizione evento mitologico non è stata pensata. Ma Wikipedia parla chiaramente di dogma.

Massimo Maiurana

Sì, ma il template ha tanti campi e nessuno di loro è obbligatorio, quindi chi ha messo quel box ha comunque sbagliato perché vi ha inserito un campo errato. Semplicemente non avrebbe dovuto metterlo, oppure avrebbe dovuto modificare il template per aggiungere un campo più appropriato.

maximi

Oggi per alcuni sarà anche l’assunzione e non ferragosto, ma in chiesa non c’è un cane.

Reiuky

Io e il mio ragazzo oggi, non avendo un cazzo da fare, abbiamo fatto una passeggiata per paesi e borghi medievali.

Siamo passati avanti a 6 chiese. Tutte rigorosamente sprangate.

Massimo Maiurana

Oggi in almeno due borghi marinari della mia provincia ci sono festeggiamenti in pompa magna con processioni in barca e madonna in testa.

Precisina

Interessante articolo, ogni festa andrebbe secolarizzata, Natale compreso, questo perché nel 2013 credere in dio mi pare proprio assurdo. Sarebbe sbagliato eliminare le festività patronali, bisogna semplicemente svuotarle del loro contenuto religioso e dargli un altro significato. Che so, ad esempio la festa del Santo sa il cazzo, potrebbe diventare una festa del raccolto, della semina (a seconda del posto e della stagione) questo perché, soprattutto nei paesini, la festa patronale viene sfruttata come giornata per organizzare qualcosa (in genere nei paesini non si organizza nulla se non in queste occasioni). Solo una piccola precisazione: non ho mai sentito dire di Santa Lucia che sia la notte “più lunga che ci sia”, anzi proprio il contrario, il detto dice che è la più corta.

Massimo Maiurana

Forse a dirlo è la versione australiana o argentina… oppure dice che ad essere più corto è il giorno e non la notte 🙂

gmd85

@Precisina

Eh. Parlavo con dei familiari proprio delle feste patronali. Se nelle città più grandi sono già meno sentite nella provincia così non è. Guai a toccargliele.

Gianluca

gmd85

Forse nelle città del nord. Prova a toccare S.Rosalia ai palermitani (15 luglio, la città è pienissima, io emigro) o S.Gennaro a Napoli. Purtroppo nei paesini è anche peggio, come giustamente rilevavi.

Giorgio Pozzo

Con il calendario giuliano, il 13 dicembre cadeva il solstizio d’inverno: infatti era la notte più lunga (o il giorno più corto).

Con la riforma del calendario gregoriano, tutto si è spostato di una decina di giorni: infatti il Natale, che era (come ancora è per gli Ortodossi, se no che Ortodossi sarebbero?) il 7 gennaio, è diventato il 25 dicembre. Da notare che tra il 25 dicembre e il 7 gennaio ci sono più di dieci giorni, e infatti credo che il 25 dicembre sia stato scelto anche volendo plagiare il mito del dio Mitra, risorto dopo tre giorni: infatti il 25 dicembre sono tre giorni dal solstizio, quando il Sole in qualche modo rinasce.

Massimo Maiurana

Però per una resurrezione ci vuole prima una morte, e il 25 dicembre è invece considerata nascita sia di Cristo che di Mitra.
Inoltre, secondo la stessa wikipedia, che pure sembra associare lo spostamento al 25/12 con il calendario gregoriano, pare che il Natale di Cristo al 25/12 risalga al IV secolo, guardacaso appena 60 anni dopo l’istituzione del Sol Invictus (Mitraico) e ben un millennio prima del calendario gregoriano.
Insomma, troppe cose non tornano.

gmd85

@Massimo Maiurana

Beh, gli scritti di Qumran sembrerebbero confermare la data del 25. Ora, non so come siano state fatte le ricostruzioni cronologiche e se siano attendibili, ma se anche la data fosse quella, la cristianizzazione del Sol Invictus sarebbe comunque avvenuta.

SilviaBO

Interessante la spiegazione sullo slittamento del calendario.
Comunque un parziale supporto astronomico alla tradizione per cui il 13 dicembre sarebbe la notte più lunga ancora esiste: attorno al 13 dicembre ci sono i giorni in cui il sole tramonta prima. Non sono i giorni col periodo di luce più corto perché l’alba continua a ritardare fino ai primi di gennaio, ma per chi si alza tardi e non nota l’accorciarsi della mattina, il 13 dicembre può effettivamente sembrare la notte più lunga.

benjamin l'@sino

Gente, ma chissene se le festività sono religiose o laiche? L’importante è che quelle festività ci siano, e non già per fare chissà quali bagordi! Semplicemente per poter “staccare” per un momento dalla vita da schiavi che ci viene imposta (per di più, a causa dell’accumularsi di innumerevoli riforme del sistema pensionistico, per un numero di anni che è ormai diventato garanzia di lavori forzati a vita, fino al momento in cui passeremo direttamente alla lungodegenza). Se per la cosiddetta “economia” dobbiamo suicidarci di lavoro (o, meglio, lasciarci assassinare di lavoro) direi che non è un gran affare. Dunque, viva le festività laiche… e viva anche quelle religiose! Anzi, propongo di aumentarle, che nonostante le balle che ci raccontano i mezzi per “sostenerle” ci sono eccome.

gmd85

Beh, non è sbagliato. Io aspetto la festività patronale per le giostre e per dolimi e alimenti tipici. E non solo io. Di gente alla processione ne vedo sempre di meno e i più sono un tantinello avanti con gli anni. Diciamo che è, più che altro, scenografica.

Massimo Maiurana

Il problema delle patronali non è il fatto che siano dedicate a santi, è semmai quello che ogni città le festeggia (ovviamente) in una data diversa e questo crea problemi organizzativi, soprattutto per le aziende, che non si registrano per le festività di qualunque genere che vengono celebrate ovunque nello stesso giorno.

gmd85

Ellapeppa, dal locale al sovranazionale. Le dinamiche monetarie sono intricate, ormai è noto. Ma andremmo ampiamente OT a parlarne.

Però, scusa: arianna editrice? O_o

whichgood

La chiesa del mio quartiere era CHIUSA ieri, con sbarre nella porta. Altro che madonne e cianfrusaglie varie. Anche il parroco sarà andato in mare a farsi i c…zzi propri.

Giulianobi

Può ben festeggiare, una religione che non è più “religione di Stato”, ma che se ne frega di pagar le tasse e muove i media a suo piacimento; piazza un vescovo o un cardinale indebitamente in ogni celebrazione dello Stato laico; lo fa sedere a fianco del compagno Napolitano o del crociato Letta, dopo gli oremus di san Mario Monti, che villeggiava in Vaticano. I laici, in questo paese, sono la maggioranza, ma una “campagna promozionale” come quella del gesuita simpatico, fattosi francescano e papa, non l’avevo mai vista. Formidabile padrona, la chiesa, di intollerabili servi di Stato (confessionale).

Federix

Concordo, tranne sul fatto che Napolitano sia un “compagno”.
Per spiegarmi: anche Mussolini, inizialmente, era socialista, ma poi…

Donnina

Il vescovo della mia città ha lamentato il fatto che oramai più nessuno chiama il figlio col nome del santo patrono, e lamenta che questo è segno di disinteresse per la propria storia, per le proprie radici, per la tradizione e bla bla bla. Io penso invece che evitare di affibbiare a un povero bambino il nome di Cassiano sia un segno di buonsenso, altro che oblio delle radici.

Diocleziano

Vedono ancora il loro rapporto con il popolo sotto l’aspetto
”pastore-gregge”: forse non disdegnerebbero nemmeno di
imprimergli un marchietto a fuoco sulle chiappe! :mrgreen:

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