La sinistra politica nasce, storicamente, insieme alla Rivoluzione Francese. “Libertà, uguaglianza, fraternità” fu il motto del 1789: e tutto sommato, ancora oggi, i valori che presenta (specialmente il secondo e il terzo) non sembrano poi così di destra. Soprattutto l’égalité. Che a giudicare dai risultati del sondaggio promosso da Repubblica è ancora considerata una delle parole più importanti dell’immaginario della sinistra (seguita tra l’altro anche dalla laicità). L’anelito di uguaglianza non è stato declinato soltanto da un punto di vista economico, ma pure da quello dei diritti individuali.
L’islam è un fenomeno recente, nell’Europa post-rivoluzionaria. Come le altre religioni, è percorso da sfumature diverse: esistono anche posizioni liberali che accettano i diritti e la democrazia, ma sono estremamente minoritarie. Sono per contro attive altre correnti che si mostrano rigidamente fondamentaliste. Forse anch’esse minoritarie, sono però più numerose e rumorose, e soprattutto sono in grado di farsi valere all’interno delle comunità musulmane. Negano apertamente la maggior parte delle conquiste delle nostre società, e rivendicano il diritto di applicare la legge islamica al proprio interno. Come si colloca, la sinistra, di fronte a queste richieste?
Cosa succede in Europa
Il dibattito, in Europa, è sempre più acceso. Prendiamo i due grandi paesi che hanno un’impostazione giuridica agli antipodi: Francia e Regno Unito. In Francia, le pose laïcard dell’estrema destra antislamica sono ritenute razziste e islamofobe. Tuttavia, persino le strisce satiriche su Maometto apparse sul settimanale Charlie Hebdo sono state criticate dai progressisti, che si sono chiesti se fosse il caso di offendere la sensibilità religiosa degli islamici. Una dirigente del Partito Comunista francese è recentemente intervenuta contro “gli atti anti-musulmani”, non dimenticando di criticare aspramente chi ritiene incompatibile l’islam con la democrazia.
In Gran Bretagna, in nome del multiculturalismo, la legislazione ha aperto alle corti islamiche per giudicare questioni come il diritto di famiglia, creando un sistema alternativo che è sfavorevole alle donne. Un sistema ormai sempre più problematico da gestire, perché ripropone gli schemi comunitari misogini e patriarcali. Il partito anticapitalista Respect, guidato George Galloway, un fuoriuscito dal Labour Party, è vicino ai gruppi islamici più integralisti e ha ottenuto buoni risultati elettorali proprio nelle roccaforti laburiste dove la presenza musulmana è corposa. Galloway, che si è sposato con una cerimonia islamica ed è considerato da alcuni un “musulmano velato”, nega apertamento il diritto di criticare i sentimenti religiosi. Posizioni simili sono diffuse anche tra i laburisti più “rossi”, come l’ex sindaco di Londra Ken Livingstone.
Né “islamofobia” né razzismo
Alla base di atteggiamenti simili c’è forse un malinteso. Le battaglie in difesa dei diritti dei migranti e dei palestinesi portano, con un’arbitraria estensione del ragionamento, a identificare ogni critica nei confronti della religione dei migranti e dei palestinesi (che peraltro non è la regione di tutti i migranti e di tutti i palestinesi, ed è anche la religione di una parte di autoctoni) come un favore a Israele e, soprattutto e in misura crescente, come una critica ai migranti stessi. Di qui le ripetute accuse di “razzismo” nei confronti di chi legittimamente critica la religione islamica. Proprio l’esperienza di un paese come il Regno Unito dovrebbe però far capire come l’indulgenza, e talvolta la sudditanza verso l’islam sia fallimentare. Il multiculturalismo applicato in senso confessionalista ha soltanto contribuito alla creazione di nuovi ghetti identitari che schiacciano i singoli, negando le loro libertà e i loro diritti in nome del relativismo culturale. Lo sdoganamento della sharia porta allo smantellamento della laicità, ovvero uno dei principi della modernità che garantisce democrazia e uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. L’universalità del diritto viene irrimediabilmente compromessa.
In tal modo, la destra, in particolare quella estrema, ha gioco facile nell’accusare i partiti di sinistra di facilitare la penetrazione dell’islam più aggressivo in Occidente. La giusta e doverosa difesa delle categorie più deboli come i migranti e le minoranze contro xenofobia e intolleranza, la promozione del pacifismo e di una cultura del rispetto e della convivenza, la legittima critica delle politiche dei paesi occidentali nel mondo, rischiano di giustificare pratiche che sarebbero considerate aberranti, se poste in essere da altri. Un altro paradosso è che la sinistra, in particolare quella non italiana, tende a criticare, anche aspramente, la Chiesa cattolica per il suo interventismo politico e persino per aver smarrito i (presunti) valori evangelici di povertà e vicinanza ai più deboli. Tra quelli che si dichiarano comunisti non mancano pose anticlericali e non è raro sentire rievocare Marx e la definizione di religione come “oppio dei popoli”. Ma quando si parla di islam entrano in campo tanti, troppi distinguo, accompagnati da assordanti silenzi su questioni che, se confrontate a quelle che hanno per oggetto la Chiesa, dovrebbero essere considerate ben più gravi.
Quando noi stessi mettiamo in evidenza le pesanti discriminazioni in paesi come il Pakistan, la Malesia e l’Iran, ci ritroviamo a essere immancabilmente criticati da alcuni militanti di sinistra ed etichettati come “islamofobi”, “razzisti”, “imperialisti”, “fascisti”, “colonialisti”, pronti a dare l’ok ai bombardamenti di caccia statunitensi in qualche paese musulmano. E chi più ne ha più ne metta. Ma è evidente che non si tratta di razzismo, o di difesa acritica degli stati occidentali e delle loro politiche militari. Assai preoccupante è che queste stesse persone non si rendano affatto conto di come proprio loro, militanti di sinistra scettici sulla fede, sarebbero le prime a rischiare di subire abusi qualora osassero avventurarsi in quei paesi e manifestare un’identità “diversa”.
La sinistra ha sempre rivendicato la difesa dei diritti civili, il rispetto delle minoranze, la parità di genere, l’uguaglianza delle condizioni sociali ed economiche. Cosa hanno dunque da dire, i cittadini che si riconoscono in questa posizione politica, sui diffusi casi di imposizione del digiuno del ramadan nei paesi a maggioranza musulmana, dove persone che scelgono di non seguire questo dettato religioso vengono multate e arrestate? E sulle minacce, le violenze, gli arresti e le condanne verso i non credenti nel mondo islamico per il solo fatto di aver espresso le loro opinioni, ritenute “offensive” dagli integralisti? E ancora: sono favorevoli a negare o limitare la critica alle convinzioni religiose? Ritengono legittimo che la legge non si applichi a tutti, prevedendo eccezioni favorevoli alle confessioni religiose? Pensano che sia opportuno che le comunità religiose possano autoregolamentarsi su alcune tematiche, come il diritto di famiglia, anche se in tal modo i cittadini che ne fanno parte (magari soltanto perché si sono trovati a nascervi), e in particolare le cittadine, andranno sicuramente incontro a un trattamento discriminatorio?
Sono passati ormai 17 anni da quando il grande storico marxista Eric J. Hobsbwm lanciò, sulla New Left Review, l’allarme contro l’attenzione che, contro la sua stessa storia, la sinistra riservava alle politiche identitariste. A nostro avviso, per la sinistra è giunto il momento di aprire gli occhi su una deriva che rischia di condannarla al declino: i suoi fini politici giustificano un comportamento filoislamico? Una riflessione sarebbe auspicabile. Perché la posta in gioco è altissima.
La redazione
Come socio UAAR mi sento in imbarazzo. Quando dico che lo stato è laico e i simboli religiosi devono stare nelle apposite sedi (crocifisso in chiesa) vengo accusato dai cattolici di essere filo islamico e di voler distruggere la nostra identità. Quando dico che gli islamici si devono adeguare alle nostre leggi visto che risiedono in uno stato sovrano, pur cercando giustamente di andare incontro a certe loro esigenze, i CC “chiamiamoli compagni” mi danno del razzista, del filo Israeliano bombardatore di palestinesi, servo degli USA imperialista etc. etc.
La mia impressione è che alla fine riuscirà a spuntarla, come sempre è accaduto se guardiamo alla storia, l’estrema destra xenofoba avendo l’appoggio economico del clero, e di tutte le forze politiche ed economiche (comprese quelle malavitose) che hanno tutto l’interesse a mantenere una forza lavoro, soprattutto extracomunitaria, a basso costo.
Gli atei hanno la condanna di dover star seduti dalla parte del torto, e questa condanna ci deriva dal dover adottare il piano buon senso come stile di pensiero. La sx multiculturalista (ce n’è anche una cattolica di sx multiculturalista, non solo marxista) ha radici economiciste, e vede la religione come sovrastruttura a dei rapporti di sfruttamento economico. Una volta che questi rapporti di sfruttamento vengono dbellati, ecco che anche la religione più intransigente si dissolverà come neve al sole. Questo pregiudizio economicista impedisce di vedere come siano invece le religioni in se stesse ad essere più o meno portatrici di problematiche sui generis.
beh sei un libero pensatore. Pensi da solo e non ti fai imporre dogmi da nessuno, preferendo analizzare il mondo con pensiero critico.
Ovviamente non ti puoi lamentare, se dici cazzate, che gli altri ti dicono “stai dicendo una cazzata”.
Peccato. A due commenti molto seri, molto intelligenti, ben scritti, è seguito un farfuglio di idee che non si capisce, se non grossolanamente come è proprio di chi preferisce stare sempre da’a parte del formenton, dove voglia parare.
…Sempre dalla parte del granturco, cioè: al sicuro.
Hai detto una c.azzata. pensiero libero o no, non ti puoi lamentare comunque.
@unoqualunque:
E se io dico: “cazzate”…
Ma non nel senso di pensieri e/o idee che sono una stupidata…
Ma proprio la parola: “cazzate”…
Giustamente non mi devo lamentare se gli altri midicono stai dicendo cazzate in quanto corrisponde a verità.
Dico bene oppure ho detto una “cazzata” 🙂 ?
DucaLamberti74
@Stefano:
Riprendendo dal tuo intervento:
——
Quando dico che gli islamici si devono adeguare alle nostre leggi visto che risiedono in uno stato sovrano, pur cercando giustamente di andare incontro a certe loro esigenze, i CC “chiamiamoli compagni” mi danno del razzista, del filo Israeliano bombardatore di palestinesi, servo degli USA imperialista etc. etc.
——
E poi c’è chi dice che i comunistoidi sono una mia invenzione
DucaLamberti74
@Stefano:
Una chiara precisazione:
Tu adotti l’approccio COMUNISTA nel tuo essere di sinistra.
Quelli che invece ti accusano di essere servo di Israele e “cavolate simili” decisamente sono dei COMUNISTOIDI.
Renzi: Interessante articolo, dovresti dargli una letta.
Bersani: Che fai sfotti?
Per quel che ne so, i convertiti all’islam sono in continuo aumento.
Evidentemente chi abbraccia questa fede, vede in essa quella coerenza e quella convinzione che sono venute palesemente meno e sempre di più all’interno ad esempio della religione cattolica, che appare sempre più in declino in una società società secolarizzata.
Dire cose e farle rispetto a dire cose e non farle, convinzioni praticate rispetto a conformismo vuoto, fanno la differenza chiaramente, L’islamico appare come colui che vive la propria religione come quella cosa totalizzante e che permea la vita in ogni momento della sua giornata.
La convinzione dunque sembra di gran lunga maggiore, nel bene e nel male.
Per questo credo che l’Islam goda di quel rispetto quando non ossequio anche da parte della sinistra più radicale, per una questione di coerenza, di severità, di intransigenza, di comportamenti in linea con quel che si va predicando.
E la coerenza, ogni tipo di coerenza è percepita dai più come valore, perciò è sempre motivo di ammirazione anche quando esprime le concezioni più inaccettabili a seconda dei punti di vista.
Se si considera poi che i partiti italiani di estrema sinistra si concepiscono tuttora come partiti-chiesa, la cosa diventa ancor più comprensibile.
@Engy
“Evidentemente chi abbraccia questa fede, vede in essa quella coerenza e quella convinzione…”
Concordo pienamente.
L’ideologia islamica,almeno nella forma propinata agli adepti(che e’ l’unica che conta)sostiene che i non appartenenti a tale ideologia,sono individui degradati che devono essere eliminati fisicamente,e ogni vero fedele ha il dovere di farlo.
Allo stesso modo,se ci pensi un attimo,era altrettanto coerente il comportamento di migliaia di “Volonterosi carnefici di Hitler”( dal titolo del libro di Goldhagen):se si accetta che individui appartenenti a razze giudicate “inferiori”siano spazzatura dell’umanita e costituiscano un ostacolo al progresso,collaborare
alla pulizia etnica diventa un dovere senza dubbio.
Le persone più coerenti che conosco sono le più fondamentaliste. La coerenza eccessiva al di fuori del ragionamento logico e matematico è pericolosa.
Ovvero i nazisti e i talebani sono (e sono state) le persone più coerenti che la storia conosca, problema è che partono (sono partiti) da principi aberranti che portano (hanno portato) con coerenza alle estreme conseguenze.
Laverdure il mio commento è inutile, il tuo già chiariva la questione, ma devo ammettere di averlo letto dopo aver postato il mio.
Sono d’accordo sul fatto che l’eccesso di coerenza può diventare fanatismo, quindi pericoloso.
Così come ogni forma di eccesso.
Io poi sono incoerente (non sempre, spesso) e gli incoerenti mi stanno simpatici …
Il mio non era un elogio alla coerenza (che comunque non è neanche un disvalore), ma un cercar di capire il perchè l’islam attiri sempre più persone.
@Engy
“..cercar di capire il perchè l’islam attiri sempre più persone.”
Eppure il motivo e’ semplice,vecchio come il mondo:desiderio di punti di riferimento,anzi di certezze a cui appoggiarsi senza doversele cercare da se.
Desiderio di affermarsi, paradossalmente divenendo un
piccolo elemento di una grande massa di “vincenti”.
E’ lo stesso motivo alla base del successo dei grandi capi carismatici laici e dei loro movimenti :fascismo,nazismo,stalinismo.
Ed e’ il motivo della decadenza della Chiesa Cattolica:le circostanze esterne la stanno costringendo a porsi apertamente delle domande, a manifestare dei dubbi,a a fare esami di coscienza(suo malgrado),e se questo e’ una svolta positiva agli occhi di una minoranza di “eruditi”,
diventa un segno di debolezza per la maggioranza dei fedeli desiderosi di guide infallibili.
Secondo me non si tratta affatto di principi etici o coerenza. L’Islam attira perchè non possiede una struttura gerarchica clericale corruttibile. I principi di riferimento arrivano al fedele direttamente da Allah, senza intermediari gerarchici (casomai aiuti interpretativi, vedi imam). In una parola, l’Islam non concepisce distinzioni tra clero e laici. D’altronde, non concepisce distinzioni nemmeno tra leggi divine (perfette) e leggi (imperfette) dello Stato. Aggiungiamoci un pizzico di istinto masochistico del fedele richiesto dal significato stesso di “soggezione”, condito da una salsa molto esotica, e la pietanza, anzi la frittata, è fatta.
In una sola parola, se vogliamo, l’Islam è incontaminato.
Non penso proprio che sia per la ‘coerenza’.
Penso piuttosto che sia il poco o nullo spazio che l’islamismo, come credo religioso, lasci al discernimento del singolo. Perfetto per dar forza a menti deboli.
talmente coerenti al loro libro sacro che considerano gli atei untermenschen/subhuman: http://itsnobody.wordpress.com/
Saranno anche coerenti, ma il commercio di alcol di contrabbando in paesi come l’Iran è in crescita.
Buon segno, almeno per come la vedi io.
Evidentemente essere pervasi da spirito divino non basta,
e preferiscono pervadersi pure di spirito di vino( emagari di
whisky,vodka e cognac).
anche le connessioni a siti porno, se è per questo (ed in medio oriente si hanno veri e propri record in questo).
probabilmente anche loro applicano in una certa misura la regola cristiana del “seguo le rigidissime regole che propugno in pubblico e le evado in privato”, solo che per i cristiani il “privato” comprende amici e parenti, per i mussulmani solo i casi in cui nessuno li vede
C’è anche il matrimonio temporaneo, “di piacere” nella versione sciita (mut’ah), o “di viaggio” (misyar) in quella sunnita. La formula della donna è “mi do in sposa a te per una certa somma e un certo periodo”, quella dell’uomo è “accetto”. Quindi oltre alla moglie, si può praticare una specie di poligamia, restando quindi coerenti con la propria fede.
Infatti quel che manca è la coerenza della sinistra…
Ma la “sinistra” italiana è per gran parte clericale, ed alleata con quell’area della chiesa aperturista nei confronti degli islamici. Sentito il Papa? Sono “nostri fratelli”. La CEI ha duue opzioni sull’islam, o quella tradizionalista, o quella comunitarista: l’Islam, con la sua intransigenza farebbe come da boost per una rinnovata centralità della religione sulla scenza sociale e morale del Paese. Su queste cose non c’è accordo nella chiesa.
@Titti:
Quale coerenza ti vuoi aspettare da coloro che io definisco:
COMUNISTOIDI.
Gente con attivi di 400mq, pieni di soldi, ricchi di famiglia da almen ocinque generazioni…quando sono giovini fanno le okkupazioni al lipeo, cantano potere operaio…poi diventano grandi e se ne stanno con il c@@o al caldo senza iniziarre a fare qualcosa con i loro mezzzi economici per cambiare in meglio la situazione…ricordando i gloriosi tempi delle okkupazioni del lipeo e dicendo:
E’ colpa del sistema neoliberista…e poi fanno amministrare i loro ricchi soldi al commercialista che investe appunto…in multinazionali neoliberiste..
Da gente così…quale coerenza personale ti puoi aspettare …quando sono loro stessi una contraddizione vivente ?
DucaLamberti74
Mi ricordo di una tizia, che aveva una fabbrichetta, volontaria alle feste dell’unità, comunista dura e pura, e quando andai a fare la prova nella sua ditta, mi pagò con 4000 mila lire all’ora, ovviamente una miseria, e ovviamente in nero. Questo è solo un piccolo esempio dell’incoerenza che hanno, ed io premetto che votavo PD, prima che cominciassero a sparare, come priorità per l’Italia, lo ious soli e lo smacchia-giaguaro, per non parlare dell’ala estrema che concilia tranquillamente la solidarietà verso i musulmani, e il concetto di assoluta parità che hanno di uomo e donna e ateismo, e rispetto per gli omosessuali.
@Titti:
Ohibò…ma vedo che i comunistoidi spuntano come funghi qui:
——
Mi ricordo di una tizia, che aveva una fabbrichetta, volontaria alle feste dell’unità, comunista dura e pura, e quando andai a fare la prova nella sua ditta, mi pagò con 4000 mila lire all’ora,
——
No perchè…è come in quel film…essi vivono…che sembra che solo pochi pirla credono all’invasione degli alieni…ed invece…loro (i comunistoidi di ogni tipo) sono tra noi 🙂 … meno male che non proliferano…
DucaLmberti74
P.S.: Ai comunisti veri e sinceri auguro invece di ritrovare fiducia in se stessi.
La coerenza non esiste e non può esistere in nessun sistema metafisico (con sistema metafisico, intendo ogni struttura mentale creata dal cervello umano) non formale. Il motivo è semplice: ogni prodotto della mente umana risente potenzialmente della struttura intrinseca della mente umana, che è incoerente e illogica.
Un sistema metafisico formale, come la matematica o la logica, per essere coerente, deve essere incompleto. Un sistema metafisico informale, come la religione o la politica, pur essendo basato su dogmi o assiomi come un sistema formale, tenta di essere completo, e conseguentemente non possiede coerenza interna con i propri stessi dogmi/assiomi. Nel campo della religione o della politica non sono possibili conclusioni che soddisfino i dogmi di partenza: ci si trova sempre, prima o poi, al cospetto di contraddizioni.
Ergo, non si scappa: se si vuole la coerenza, bisogna pagarla con l’incompletezza. Se si vuole la completezza, bisogna pagarla con l’incoerenza.
Infatti, sono miseramente falliti tutti i tentativi dei filosofi di porre delle basi matematiche o logiche alla politica o alla religione: o si sono scontrati con l’incompletezza, o con l’incoerenza. Dall’alba dell’Uomo, e fino alla fine dei tempi, in questo universo non sarà fisiologicamente e intrinsecamente possibile parlare di coerenza di una religione o di un sistema politico, e siamo condannati a discutere per sempre di quale religione o quale sistema politico sia migliore dell’altro.
Esempio appropriato è la considerazione nel post di Stefano Grassino.
Tutto questo per dire che a me, personalmente, sentire parlare di coerenza dell’Islam, o di qualunque altra religione, o anche ideologia politica, fa venire l’orticaria.
Gödel docet.
Giorgio Pozzo, mi sa che intende -a torto o ragione- coerente nei comportamenti, nel senso etico, non parla di coerenza logica.
Eh ma quanto la fai lunga sig. Pozzo! 😀
Volevo semplicemente dire che solitamente il cattolico viene percepito come colui come l’incoerente rispetto ai principi in cui dice di credere, il musulmano appare più coerente, più pervaso della sua fede.
Ad esempio: quanti cattolici digiunano nei periodi previsti? Quanti non mangiano carne negli stessi periodi? Quanti praticano la castità prima del matrimonio? Quanti non fanno uso di contraccettivi diversi da quelli naturali? Tutte questioni sulle quali si limitano a tacere, a non dire, a discutere poco e a far quel che pare loro.
Della serie: dì sempre di sì, poi fai quel che ti pare.
Giusto @ERmete! 🙂
Accidenti, ho dimenticato un tag di chiusura blockquote…
@ Pozzo
Guarda, il discorso è semplice: se io predico il pauperismo e ho una casa da un miliardo non sono coerente con quel che predico.
Questo è il significato colloquiale di coerenza per come viene usato nella maggior parte delle conversazioni; non si parla di coerenza di sistema, che è tutt’altro e non riguarda il colloquiale.
Vero, infatti ciò che affermo io è che qualunque predica è incoerente. Lo sono le prediche relative a una religione come lo sono le prediche (qui si chiamano “discorsi”) relative a ideologie politiche. Solo i teoremi sono coerenti.
Nel caso specifico del pauperismo e della casa, possono essere inventati mille motivi (incoerenti anche essi) per i quali si stabiliscono eccezioni. La coerenza non ammette eccezioni. In matematica e logica non ci sono eccezioni. In religione e politica ci sono più eccezioni che regole.
Altro esempio: predicare la salvaguardia della donna tramite poligamia è in contraddizione con il principio della sudditanza della stessa all’uomo. Non essendo l’incoerenza misurabile, non ha senso dire che l’Islam sia più coerente del Cristianesimo.
Volevo sottolineare questo aspetto per non perdere occasione di equiparare ideologie religiose con ideologie politiche, e non tanto per la considerazione della quale parlava Engy. Con lei sono d’accordissimo sull’incoerenza dei cattolici, ma molto meno sulla supposta coerenza dei musulmani, anzi di coloro che diventano musulmani. Il motivo che secondo me spinge molti a diventare musulmani l’ho scritto prima, ed è totalmente differente dalla coerenza. D’altronde, se si vuole (pseudo)coerenza, la si può avere rimanendo cristiani ma non cattolici.
Il senso colloquiale, poi, non credo abbia molto valore quando si parla di prediche….
No, Pozzo, stai sofisteggiando: coerenza, da vocabolario: ‘conformità tra le proprie convinzioni e l’agire pratico’.
Essere coerente significa fare quanto si dice. Se non lo si fa si valutano le eccezioni se sono o non sono valide, se si fa sono coerente con quanto predico.
La coerenza di Godel invece riguarda i sistemi formali, ma quando si dice che uno è (o non è) coerente si indica il significato del vocabolario, e, se ho usato il termine colloquiale, ora ti dico che la coerenza nel senso di Engy è uno dei primi significati del dizionario, e dunque va benissimo l’accezione con cui l’ha usato, indipendentemente se abbia ragione o meno sui musulmani.
Islam o non islam, cristianesimo o non cristianesimo, coerenza è anche e primariamente congruità tra quanto si dice e quanto si fa. Punto.
Sennò quando accuso di incoerenza, dovrei tirare fuori Godel…e direi che scaderemmo un po’ troppo nel ridicolo.
Giorgio Pozzo,
io non volevo affermare che SICURAMENTE i musulmani sono coerenti o più coerenti; e che ne so esattamente e for example quale e quanta robba se maggnano lontani da occhi indiscreti ? 🙂
Penso però che in questo modo siano in generale percepiti.
Cercavo solo di spiegarmi il perchè della conversione massiccia di tanti, che evidentemente vedono in loro una maggiore aderenza alla propria fede proprio a livello di quotidianità e una maggiore sensibilità e obbedienza chessò, all’imam di riferimento.
Forse è ancora una volta solo apparenza, esteriorità e non sostanza vera.
Certo è che in generale i cattolici non sono un luminoso esempio di testimonianza coerente.
Di qui la delusione e l’amarezza di molti che pertanto emigrano ..
Engy
La conversione massiccia bisogna dimostrarla dati alla mano, non per impressioni personali o dei media.
In Germania gli stessi islamici parlano di 2000 conversioni all’anno, cioè un valore simile a quelli che ogni anno diventano cattolici da protestanti e viceversa.
In Austria si parla di 30 cristiani ogni anno che si convertono all’islam.
In Gran Bretagna 4000 conversioni ogni anno.
Tra Germania ed Austria ogni anno escono più di 300 mila persone complessivamente dalle chiese cristiane. Quante in Italia?
Questi sono i cambiamenti massicci, non alcune migliaia di persone che fisiologicamente cambiano religione, magari solo per sposarsi.
Ma questi non fanno notizia e non generano discussioni fiume.
Bah, a me sembra che il sofisma centrale sia proprio la definizione di coerenza.
Certo, colloquialmente, puoi discutere (e lo facciamo) di qualunque concetto metafisico, ma resta il fatto che il concetto in questione è puramente metafisico, e non misurabile. Se il concetto viene definito come “conformità tra le proprie convinzioni e l’agire pratico”, allora significa paragonare cavoli con patate (per essere colloquiale il più possibile). Le mie convinzioni possono cambiare in un secondo, e le mie azioni, o meglio, le motivazioni che ci stanno dietro, anche. Ergo, è come se confrontassi addirittura (e poi criticassi il tizio in questione) patate che diventano pomodori con cavoli che diventano asparagi.
Insomma, invece di criticare uno per la sua incoerenza, visto che tale concetto, lo dico sempre colloquialmente, è una boiata, sarebbe meglio criticarlo per quello che fa, e non per quello che pensa. Infatti, fino a prova contraria, sono le azioni ad essere riprovevoli, e non il pensiero. Quindi, confrontare azioni con pensiero, per me, ripeto, è una boiata tremenda, e non mi piace nemmeno dal punto di vista morale.
Se non sono stato abbastanza colloquiale, ti pregherei di avvisarmi, ma specificando esattamente dove.
😉
Engy, non preoccuparti: avevo capito quello che intendevi,e non ti sto criticando direttamente. Sto dicendo che rifiuto di dare importanza ad un certo termine, anche colloquialmente.
PS: ragazzi, chiamatemi con il mio nome, per favore, se no mi sembra di avere a che fare con militari… 🙂
@ Giorgio
Capiamoci: è vero che uno andrebbe primariamente criticato per quello che dice e non per la congruità con le sue azioni (ovvero la coerenza, come da vocabolario ma non solo da colloquio), ma nell’essere umano, o almeno per me, la coerenza è un valore aggiunto: se uno dice tante cose che approvo e poi non le fa, per me lui (non le cose che dice) perde in stima, e spesso, anche se è sbagliato, molte persone prima di valutare teoreticamente l’idea guardano il comportamento di chi la professa. Ciò è sbagliato, nel senso che l’idea resta buona, purtuttavia deve esistere un termine in italiano che denoti la congruità o incongruità tra pensiero e azione, e tale termine in italiano è ‘coerenza’ nel caso di congruità o ‘incoerenza’ nel caso di incongruità.
Poi esiste la coerenza logico-formale e quant’altro…ma se uno dice una cosa giusta e poi si comporta all’opposto, come dovrei definirlo se il termine ‘incoerente’ (che il vocabolario usa e non solo le massaie) non va bene?
Peraltro, il termine coerenza nel senso non scientifico precede l’uso che se ne fa comunemente, visto che ai tempi del latino e del volgare, da cui il termine nasce, di sistemi formali e di incompletezza non si parlava proprio! 😉
Scusa, alla fine è ‘l’uso che se ne fa in logica ‘e non ‘comunemente’
Ciarlatano, fanfarone, bugiardo, o perfino ipocrita se ce ne sono gli estremi.
Al contrario, uno che chiami coerente, dimostra piuttosto di possedere il valore aggiunto della schiettezza, della sincerità, o di essere affidabile, perfino ammirevole se ce ne sono gli estremi.
Vedi, essendo tutti, ma proprio tutti incoerenti in qualche modo, non me la sento di utilizzare questa caratteristica intrinseca della natura umana come critica. Poi, resta inteso che nel senso, sono d’accordo con te. Ma originariamente dicevo che secondo me chi si avvicina all’Islam lo fa per altri motivi.
Sì, penso che ormai la discussione sia fine a se stessa, nel senso che peraltro etimologicamente e nell’uso si dice coerenza, a te non convince perchè nessuno di noi è del tutto coerente…ma, almeno per chi conosco, molto pochi sono anche totalmente sinceri, razionali, onesti ecc…per cui capisco la tua critica al concetto di coerenza e capisco anche che il senso della critica era tutt’altro, cioè l’avvicinarsi all’islam non per i motivi detti da Engy…però la ‘godelata’ mi ha ispirato! 😉
E n g y, chi si converte all’islam si nota, chi diventa ateo o agnostico no. La mia impressione è che per un indigeno europeo che si islamizza ci siano 10 islamici che si secolarizzino, in tutti i sensi.
Il problema è che questi fenomeni non vengono analizzati correttamente su base statistica, ma su impressioni personali, così si tende a ricordare chi si converte ad una religione, ma non chi ne esce.
E le religioni sono maestre nell’insistere e reclamizzare le conversioni verso la propria religione, così come gli oppositori ad enfatizzarle per propri fini politici. Basta vedere come in Italia la chiesa parli di ritorno dell’interesse per il sacro perchè lei bombarda gli italiani con tali argomenti, quando invece nella realtà sempre più persone si allontano dalla religione o ne diventano indifferenti.
E’ ovvio poi che non essendo presente precedentemente la religione islamica nella maggior parte delle nazioni europee ed essendo prima obbligati ad essere cristiani, in un’epoca di libertà si osserva che un po’ di persone vengono attratte dal nuovo, da ciò che non conoscevano (chissà perchè non si parla delle conversioni verso il buddhismo, l’induismo, i pentecostali o i testimoni di Geova o le uscite dalle religioni che evidentemente non fanno notizia).
E’ abbastanza fisiologico e non ha senso vederlo come un fenomeno sociale se interessa alcune migliaia di persone su milioni di cittadini.
Roberto V
Come spesso accade, sono anche qui d’ accordo con te .
Molto responsabili sono in primo luogo i medias che manipolano in modo sempre piu impressionante le masse
Donne ammazzate : i nostri giornali ne sono pieni . Basta aprire il giornale e ne troviamo uno . La gente scuota la testa e passa ad un altra notizia
Donna ammazzata dal marito mussulmano ( Viene emfatizzata dal giornale il fatto che non è italiano… e in piu mussulmano ! ) . Succede un putiferio e d’ un colpo tutti mussulmani che vivono qui diventono sospetti e pericolosi . Basta andare poi leggere i commenti su giornali tipo Libero o La Nazione per esssere disgustato dalla gente pecora .
Mi ricordo ancora tutto il polverone fatto attorno ad Adel Smith ( Chi se ne ricorda ancora… ) e tutto la manipolazione attorno al suo fantomatico movimento islamico italiano… Aveva meno iscritti in tutto Italia che il circolo del popolo di un rione della periferia pratese !!!!! Eppure ebbe l’onore di tutta una serata di Porta a Porta ( Mi ricordo ancora l’ ignobile vespa che costringeva quasi Smith a dire cose che avrebbero colpito il suo pubblico bue ! Mi ricordo anche di aver spento con rabbia il televisore . Fu l’ultima volta che guardo Porta a Porta … ) .
Proseguendo il discorso di fab, in UK sono stimati 40mila convertiti all’islam (profilo medio donna sotto i 30 anni). Nello stesso periodo gli atei in Inghilterra e Galles cono cresciuti di 6 milioni di unità.
In Italia sono stimati 4mila convertiti all’islam all’anno. Incrociando i dati di studi e percentuali di scelta di attribuzione dell’8/1000 direi che il numero di non credenti è in crescita superiore. L’impressione è distorta dal fatto che la stampa dà maggiore rilievo a ciò che in effetti colpisce di più il lettore, la storia di un/una occidentale che diventa islamico/a, la curiosità sul perché una scelta così radicale. Quanto al perché, sono persone con un’attitudine da conservatori, la libertà, propria e altrui, è più difficile da gestire rispetto a una società dove si marcia entro certi limiti prestabiliti. Scegliendo l’islam, si restringe la cerchia di intimi a persone considerate più rassicuranti e affidabili, che condividono gli stessi presupposti.
Secondo associazioni islamiche in Germania ogni anno circa 2000 persone si convertono all’islam e 70 dall’islam al cristianesimo.
Per confronto nel 2012 123 mila persone hanno abbandonato la religione cattolica e circa 140-150 mila quella protestante.
Solo 1000-2000 persone ogni anno passano dalla chiesa cattolica a quella protestante e viceversa, cioè cifre analoghe a quelle delle conversioni verso l’islam: quindi un comportamento fisiologico.
In Austria l’anno scorso hanno abbandonato la religione cattolica oltre 56 mila fedeli, mentre si parla di 30 conversioni all’anno di cristiani verso l’islam.
Non capisco di che coerenza parli… la sinistra radical chic appoggia l’islamismo solo perché la vede come al cifra culturale dei poveri e degli ex colonizzati, il problema è che sarebbe anche l’ora di finirla con questo pietismo visto che sono passati più di 50anni e che i colonizzati non sono più le nuove leve della rivoluzoine marxista ma i neo capitalisti e futuri turbocapitalisti.
Mentre i converiti pensolo solo che siano poveri frustati ne non trovanto adeguato riverbero nei risvolti culturali della religione cattolica soddisfacimento dei loro smanie di becero maschilismo in cui invece è ancora ben viva la pretesa sociale di imporre la visione religiosa nella società laica.
vabbè, però buttarla sempre in vacca dicendo che chi si converte – in questo caso all’islam – è un frustrato o un cretino o un maschilista o un invasato, non so dove voglia e possa portare.
@E.ng.y
Mah, non lo escluderei, invece. L’Islam (così come ogni religione) è pieno di regole. Abbracciarlo vuol dire seguirle e guai criticarle. Si può essere multiculturali quanto si vuole, ma il cosiddetto islam moderato non si fa mai vedere. Biosnga capire fra i convertiti di cui parli sopra quanto si possono considerare moderati e quanti ortodossi. Perché, pur ammettendo un amplificazione da parte dei media, solo il fanatismo è quello che si vede.
Secondo il mio modesto parere,il problema e’ questo :
la “Sinistra”,per una minoranza di persone responsabili e’ appunto un insieme di valori (liberte’,egalite’ ecc)per i quali vale la pena di lavorare e lottare,ma il modo di farlo inevitabilmente variera radicalmente con i tempi,adattandosi agli sviluppi storico politico geografici.
Ad esempio in passato il pericolo era rappresentato dalle ideologie totalitarie:fascismo,nazismo,stalinismo,mentre ora il pericolo maggiore che si delinea e’ l’integralismo islamico.
Per altri,e sono la maggioranza,”Sinistra” altro non e’ stata ed e’ ancora una religione,di cui seguire cecamente e acriticamente i dogmi,cosa che come per tutte le religioni evita lo sforzo di dover ragionare e il tormento del dubbio.
Di qui le solite sbrodolate di cliche’ vecchi di decenni :anticapitalismo,antiamericanismo,antisionismo,antiatlantismo ecc.
Al massimo sono stati appena adattati alle nuove circostanze :
opposizione radicale alle nuove tecnologie,di qui l’antinuclearismo,
l’opposizione alle ricerche genetiche sull’agricoltura ecc.
E naturalmente la scimmiottatura della “resistenza”,in modo violento naturalmente ,ricalcando le orme del terrorismo di Brigate rosse e compagnia.
E come sempre non mancano gli appoggi dei cosiddetti “intellettuali” piu’ o meno illustri :basta guardare l’esimio Vattimo e i suoi discorsi in appoggio all’estremismo in Val di Susa che sconfinano nella vera apologia di reato.
Ma chi si sogna di farlo notare ?
I nostri altrettanti illustri magistrati sono in tutt’altrte faccende affaccendati.
Ma di che “sinistra” state parlando? di quella borghese, evidentemente! Di quella dei governi di centrosinistra (viva Confindustria!, Bankitalia! Marchionne! Modernizzazione! Concertazione sociale! TAV!, CIE!, privatizzazioni, liberalizzazioni, agenzie di lavoro, pacchetto Treu, scomparsa delle pensioni di anzianità, tutti i nati dopo il 1964 forse con 500 euro di pensione da 69 anni, viva le guerre neocoloniali della Nato, niente commissione di inchiesta sul G8 di Genova, ecc. ecc… e tutto nel nome “sennò torna Berlusconi”…con il quale governano!…)
Evviva la dittatura del mercato capitalistico sul lavoro! sui bisogni di alloggio! sui bisogni sanitari! sulle pensioni! ecc. ecc. L’importante è diventare atei (secondo l’autore di questo 3D)…
A voi, atei borghesi liberali, vi basta questo.
Ma l’emancipazione dal bisogno nella credenza in dio (e dei suoi autoproclamati “rappresentanti umani” con le loro regole e regolette “ispirate dallo spirito santo”) si attua nella materialità della vita concreta! nei bisogni concreti della stragrande maggioranza della popolazione (quelli a caccia di un salario e che per non fare la fame si rivolgono ai patronati sindacali), autoctoni o immigrati che siano.
Io nella mia militanza sindacale (per fermarmi ai tempi più recenti) posso dire che quando lanciamo scioperi negli stabilimenti Fincantieri vengono molto musulmani , o meglio “musulmani emancipati” E, spesso, si bestemmia insieme!
Emancipati perché organizzarli nella lotta di classe concreta (lavoro, casa, sanità) li rende indipendenti dai loro “ministri di culto” i quali spesso controllano il mercato degli affitti in nero (come i preti cattolici indirizzano – tramite la Cisl – la stabilità dei rapporti lavorativi precari nel metalmeccanico, specie di quello artigianale, o nel settore bancario, nelle ASL o nella scuola dell’infanzia e primaria) e il traffico dei permessi di soggiorno con i cosiddetti “imprenditori” italiani e i loro referenti nella polizia e nelle prefetture (preti, imam, anziani dei testimoni di geova, pastori della chiese di cristo ecc. ecc. ..sono un buon ricettacolo di spioni della Digos, in cambio di favori di vario tipo; gli imam comunque sono ancora lontani dal poter contare su ingenui finanziamenti degli Enti locali, cosa che invece possono contare gli altri “ministri di culto”).
L’autore di questo 3D è superficiale a un duplice livello: 1) si sofferma sulle pure vestigia liturgico-formali di una “sinistra” che è solo ceto professionale di politica di classe borghese, che garantisce governabilità alle politiche della BCE, Marchionne, Montezemolo, Provera & soci ; 2) non ha la benchè minima percezione (vive forse mantenuto da altri?) di quelle che sono le basi materiali, della realtà sociale, sulle cui contraddizioni prosperano i venditori di paradisi eterni (a partire dall’inimitabile, e irraggiungibile per qualunque emulo confessionale, clero vatikanista).
cazzo.. volevo digitare “ingenti finanziamenti degli Enti Locali” e non “ingenui finanziamenti”….naturalmente.
appunto, pregiudizio economicista…
Stefano Seguri,
non è che per caso tu sei anche Ermete? 😆
#Engy
Mi chiamo Stefano Seguri. Ex militante di AO e cosettine militanti “extraparlamentari” varie, per le quali mi avevano dato un pò di “istituzione totale” definita “giustizia”…. Oggi vivo come salariato precario e sindacalista on the road.
Tu, come ti chiami in realtà, e come vivi? Non avrai mica problemi a dirlo…visto che mi parli in prima persona. Mica temerai per la carriera aziendale o accademica. Sennò con che coraggio stigmatizzi gli interventi altrui se ti vergogni di associare pubblicamente le tue idee alla tua identità?
Oh scusami tanto Stefano Seguri, non sapevo che sei “illustre”!
Tra l’altro mi è anche piaciuto quel che hai scritto, pensa un po’, e mi ci ritrovo molto!
Mi sembrava – girovagando un po’ per il blog, dato che sono (semi)nuova – che ti accomunassero a Ermete certe espressioni (tipo: “…e dei suoi autoproclamati “rappresentanti umani” ).
Ma il mio tono era scherzoso, c’ho messo pure la faccina col sorrisone mobile, c’ho messo …!
Il mio vero nome non è Engy (di sicuro sono una donna – e non una santa – e la redazione può confermarlo) e quello vero non (te) lo dico.
Ho anche detto di essere di Reggio Emilia (e anche questo dato è confermabile), più di così chevvoi da me aho?
Lo facevo una volta, nome e cognome, ma ho deciso che è meglio di no.
Come mi chiamo veramente, come vivo, visto che ti parlo in prima persona, perchè non lo dico? Perchè, come dovrei parlarti, in quale persona? Non ho capito. Se ti dico che mi chiamo Mariuccia Marsala mostro più coraggio nello stigmatizzare?
E così per curiosità, dove ho stigmatizzato?
Non mi vergogno di dire la mia, e si è visto anche: mi son presa certe legnate!
Solo non lo faccio col mio vero nome.
Scusami @Stefano Seguri, ho girovagato un altro po’ per la rete, in particolare su un blog un tantinello “sovversivo” che ogni tanto frequento e penso di aver individuato la tua storia.
Cosa dirti? Mi dispiace per davvero e forse capisco il tuo fastidio per quello che comunque era solo una specie di scherzo, niente altro. 😀
@ Claudio
Perchè pregiudizio economicista?
Sta semplicemente dicendo che se fanno lotta di classe sono meno fissati con la religione; guarda caso, il fissarsi con la religione sta aumentando con l’aumento della passività della sinistra di lotta.
L’islam si rafforza perchè le certezze della società laica e social-liberale -la pensione, l’istruzione per i figli, le tutele sociali- stanno venendo smantellate e da lì è facile cadere in un’ideologia forte, comunitarista, revanscista verso il mondo occidentale da cui tanti si trovano delusi: vedi in Francia in cui la fissa con l’islam nelle banlieues è più giovanile che delle generazioni precedenti. spesso lavoratrici e sindacalizzate.
@Ermete:
Senti un po’…ma se uno è barbitto musulmano e poi smette di esserlo.
Inizia a fare la lotta di classe (quindi cerca dimigliorare le sue condizioni sociali) e non prega allah del profeta maometto il barbitto e ne segue alla lettera i precetti del corano…
E poi quando muore…gliele fornisce il partito comunista dei proletari alati strimpellanti l’arpa…le settantadue mogli vergini ? 🙂
DucaLamberti74
@ Duca
Certo che gliele fornisce il partito: sennò che paradiso in terra sarebbe? 😉
@Ermete:
MA allora ci faccio una bella pensata..
Ah presumo anche che vengano offerte alle donne settantadue stalloni belli prestanti … perchè cari amici multietnici comunistoidi … il corano è categorico in questo:
Il premio solo agli uomini e alle donne virtuose potrà essere concesso divivere con il marito in paradiso…perchè pare che il profeta maometto supremo barbitto multietnico…abbia visitato il paradiso ed era pieno di donne.
DucaLamberti74
P.S.: SE così fosse…paradiso in terra come in cielo per tutti i lavoratori…inizierei subito a studiarmi (a memoria) Marx in tedesco (nella sua lingua originale)
…Allo stesso modo così come molti musulmani studiano a memoria il corano in arabo anhce se non è la loro madrelingua.
P.P.S.S.: il commento è ironico e detto in chiave simpatica 🙂
Io me lo sono studiato in italiano e in paradiso ancora non ci sono, nemmeno sulla terra…prova tu se in tedesco viene meglio! 😉
Posso sbagliarmi, ma mi sa che tutto é cominciato (o perlomeno si é decisamente accentuato) dall’11 settembre 2001 e dal famigerato “scontro di civiltà”.
Prima non ricordo di aver mai sentito a sinistra che “se ce l’hai con l’islam sei razzista, fascista, filoamericano, ecc.”
Credo che tu abbia ragione.
@Lorenzo galoppini
E infatti temo che ti sbagli :tutto e’ cominciato parecchi anni prima,
con l’avvento della teocrazia in Iran,avvento nel quale come tutti fanno finta di non sapere ,ebbe un ruolo fondamentale l’allora presidente USA “nocciolina “Carter.
Il regime Khomeinista fu il vero catalizzatore dell’integralismo islamico a livello mondiale,nonche dell’antioccidentalismo ,grazie anche agli ingenti mezzi finanziari di cui godeva.
Gia nel novembre del 1979 vi fu un sanguinoso tentativo di “golpe” islamico alla Mecca,represso soprattutto grazie alla collaborazione dei servizi francesi,ma destinato a lasciare gravi strascichi.
Non ho mai capito se quel giorno la CIA dormiva o prese lucciole per lanterne. Una volta tanto che poteva rimediare a tanti peccati……
Vorrei sottolineare che “Respect” per quanto Sinistra cosiddetta radicale non è marxista, nessun marxista che aderisca al pensiero di Marx, può minimamente considerare di sposarsi con rito islamico e dare un valore diverso se non quello di alienazione al fenomeno religioso.
Un marxista è dalla parte degli sfruttati e degli oppressi, ma non incoraggia le loro alienazioni, che reputa un prodotto del loro sfruttamento.
La Sinistra radicale italiana non è quella inglese, è sì a favore del popolo palestinese, ma per quanto riguarda l’indipendenza del suo territorio non per le alienazioni islamiche. Odifreddi esprime bene il concetto.
La Sinistra “radicale” Italiana dovrebbe sottolineare questo: dalla parte degli sfruttati e oppressi, quindi dalla parte di migranti e palestinesi in quanto sfruttati e oppressi, non in quanto islamici.
E,sarebbe opportuno precisare,in quanto sfruttati e oppressi dall’islamismo radicale non meno che da chiunque altro.
O pensi che ragazzini e donne incinte che vanno a fare i kamikaze ,tanto per fare un esempio,non siano “sfruttati” ?
Tutti gli sfruttati ovviamente, ma ponevo l’attenzione sulla questione immigrazione e palestina, per ricollegarmi alla citazione della radazione.
@Francesco S.
Riprendendo quanto tu scrivi:
——
Vorrei sottolineare che “Respect” per quanto Sinistra cosiddetta radicale non è marxista, nessun marxista che aderisca al pensiero di Marx, può minimamente considerare di sposarsi con rito islamico
——
Direi che “Respect” ed i suoi soci si meritano il titolo di COMUNISTOIDI.
Chi si definisce marxista e quando vede dei barbuti musulmani e degli imam barbitti che “barbittano” (gridano dai minareti, organizano matrimoni combinati, cercano di ribadire che il bardare le donne sia un discorso di civiltà, ed altre barbittate simili) ha un disgusto e li suona nella testa il campanellino d’allarme di: DIRITTI E CONQUISTE IN PERICOLO…
* * * direi che il marxista in questione può dirsi COMUNISTA.
Purtroppo in ultimi anni la sinistra (rifondazione e derivati vari) hanno adottato l’approccio comunistoide.
DucaLamberti74
AAA – A tutti i comunistoidi vari e/o coloro che pensano allo stesso modo.
Vi posso giurare che dietro questo articolo non ci sono io.
Spero quindi non direte che è un falso totale senza fondamenti di una qualche verità la amicizia tra musulmani barbitti e barbuti e comunistoidi vari
DucaLamberti74
La mia opinione è che i “valori” musulmani siano di destra (gli esempi sono facilissimi) e che pertanto essere di sinistra implichi essere contro l’islam. Chi si crede di sinistra e apprezza la mentalità islamica semplicemente non sa quello che vuole.
Naturalmente ciò non significa essere contro le persone in carne e ossa che si trovano per disgrazia ad essere musulmane e faticano a liberarsi da un islamismo imposto dalla loro società di riferimento. Anche l’umanità è un valore di sinistra.
@fab:
——
pertanto essere di sinistra implichi essere contro l’islam.
Chi si crede di sinistra e apprezza la mentalità islamica semplicemente non sa quello che vuole.
——
Attento che fra un po’ ti diranno che sei fascista 🙂
DucaLamberti74
Qualcuno mi deve spiegare una cosa: come mai la sinistra in generale critica Israele (in molti casi reputo abbia ragione) e non critica i palestinesi che si sono gettati nelle mani di Hamas?
In politica esiste solo la logica della mediazione; ora quando tu hai a che fare con un popolo che proviene dall’Europa, abile, capace e che si ritrova uno degli eserciti più potenti del mondo, come fai a dire “io non lo riconosco”?
Se vuoi fare una nazione devi cercare appoggi esterni e spuntare le lance al tuo avversario; riconoscere Israele sarebbe, almeno per come la vedo io, una buona mossa. Fare le barricate ideologiche di stampo religioso urlando Allah è con noi, non porta a nulla; o questi pensano di affrontare all’infinito i carri armati con le fionde? L’integralismo è sotto gli occhi di tutti noi.
Ditemi dove è che è riuscito a fare qualche cosa di buono; eppure dentro la sinistra rimane il mito del Kalashnikov tenuto in alto.
Penso che a sinistra, quella vera, non è che non critichino i palestinesi che si sono buttati nelle mani di Hamas, ma li compatiscano. Si sa che quando l’uomo è disperato si butta nelle braccia dell’oppio religioso o non sarebbe oppio. Si tratta di un popolo invaso (basta guardare le cartine dello stato di Israele dai confini ONU a quelli attuali), che non ha mezzi seri per riprendersi i territori occupati e soprattutto non ha petrolio e i vicini paesi islamici non hanno alcun interesse a prenderne le difese. Non sono angioletti e usano anche la violenza e attacchi suicidi istigati dai fanatici religiosi. Fanno malissimo ad affidarsi ai fanatici ma l’ONU non fa nulla per evitarlo, se solo la comunità internazionale intimasse allo stato di Israele di ripristinare i confini io sono sicuro che i fanatici perderebbero potere.
Israele è uno stato nazionalista proprio oggi è stata data notizia di missili lanciati nel mediterraneo per un’esercitazione per ammissione di Israele stessa che ha messo in mezzo la marina USA (che ha subito smentito). Questi lanciano missili nel mediterraneo e non avvisano neppure, l’ultimo che lo ha fatto è stato Gheddafi.
Israele sta sulle scatole per questo atteggiamento unilaterale, che mette in pericolo la pace mondiale. E poi diciamocela tutta hanno stufato con sta storia della terra promessa, l’Italia potrebbe avanzare pretese su tutto il mediterraneo, gran parte dell’europa. Sono avidi non si sono accontentati dei territori avuti e se ne sono presi altri generando questa situazione assurda in medio oriente e l’europa ha le sue colpe, per lavarsi la coscienza ha spostato il problema altrove, se qualcuno doveva risarcire gli ebrei era la germania, nvece si è andati a rompere le scatole a chi non c’entrava nulla con l’olocausto.
@Francesco S
Ti faccio una domandina semplice semplice :se fosse in ballo la sopravvivenza del TUO paese,della TUA famiglia,
della TUA pelle,anziche quella di Israele,ti fideresti del principio “Terra in cambio di PROMESSE di pace”,anziche fondare la tua sicurezza sulla superiorita militare ?
Puntare tutto su un bel pezzo di carta,magari con la garanzia dell’ONU ?
Di fronte a personaggi coma Assad,Erdogan, Morsi,Mubarak,o la buonanima di Saddam ?
Laverdure non mischiare le cose, la questione e Palestinesi e Israeliani. Israele ha tutto il diritto di difendersi, ma non si può fregare le terre degli altri. Io contesto il fregarsi le terre e lanciare missili nel mediterraneo senza avvisare almeno gli alleati, per non allarmarci.
Nel mediterraneo ci viviamo anche noi e il mediterraneo non è di israele, se vuole giocare con i petardi deve chiedere il permesso a chi ci vive. I missili se li lanciassero nel deserto, mi sembrano dei bambini che si misurano il pistolino.
@Francesco S
“….non mischiare le cose, la questione e Palestinesi e Israeliani. ”
Strano ,credevo che le due cose fossero leggermente legate.
“Israele ha il diritto di difendersi,purche lasci la terra agli altri”.
Molto generoso,c’e’ solo il piccolo particolare che senza terra non vedo cosa resti da difendere.
E non mi sembra occorra aver fatto studi strategici per capire che un territorio ridotto all’osso sarebbe militarmente indifendibile.
Quanto ai missili,dovresti leggere meglio la stampa:
in acque internazionali tutti quanti hanno sempre fatto e fanno tutti i test che vogliono:USA,URSS,CINA,COREA del NORD eccetera,senza dover chiedere permessi a nessuno.
Non ho detto che lasci ma proprio che non si freghi la terra degli altri, si accontenti di ciò che le è stato dato, altrimenti non è difesa la sua, ma invasione. In acque internazionali si fa quel che si vuole, il che non lo rende giusto e corretto. L’ultimo che ha fatto “esercitazioni” di lancio di petardi è stato Gheddafi anche lui buonanima.
che io sappia gheddafi non è nè il primo nè l’ultimo ad aver fatto esercitazioni in acque internazionali con dei missili. e anche se fosse, trattandosi di una partica lecita ed ampiamente usata (e sottolineo ampiamente) da quasi tutti gli stati, il paragone è quanto meno pretestuoso.
e mi sembra che nella guerra arabo-israeliana del 1948 i palestinesi si schierarono con gli eserciti invasori di Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania, permettendo loro libero accesso al loro stato in modo da favorire le loro manovre militari. questo pone automaticamente la palestina tra gli stati aggressori di quella guerra, anche se il suo apporto militare fù scarso. che quindi israele ne abbia occupato molti territori in modo da garantire la maggiore difensività dei suoi confini non sorprende: è come stupirsi del fatto che dopo la prima guerra mondiale la francia prese possesso di alcuni territori tedeschi, o che dopo la seconda la germania fù addirittura smembrata e divisa tra i vincitori, e solo dopo essersi granatiti la presenza di un governo “amico” i territori vennero restituiti (e si dovette aspettare addirittura 40anni per la riunificazione finale, visto che USA ed URSS avevano concetti differenti del termine “amico”).
voglio dire, dopo quelle guerre non ti saresti mica aspetto che alla germania (ed ai suoi alleati) venissero restituiti tutti i territori come prima della guerra pur mantenendo inalterato il suo governo ostile, vero? o ti assicuri che il nemico non sia più tale nè ritornerà ad esserlo in un futuro prossimo (ed eviterà di far passare i suoi nemici sul suo territorio senza dire nulla) o ti prendi tutti i territori necessari per garantire la massima capacità difensiva nel caso di un nuovo tentativo.
con questo non difendo l’operato finale di israele, che è andato più volte oltre il semplice buon senso e legittimità, ma resta il fatto che è semplicemente assurda la pretesa che, dopo gli eventi del ’48, israele riconsegnasse tutti iterritori ai palestinesi facendo finta che non fosse successo nulla anche se la palestina continuava a non riconoscere la sua esistenza ed era chiaro che gli arabi ci avrebbero riprovato appena possibile. o che più in generale riestituisca tali terriotori, minando così gravemente le sue capacità difensive nel aso di un nuovo conflitto, se non vengono fornite in cambio granzie credibili di pace duratura a seguito di tale mossa. nessuno stato al mondo la farebbe, se non sotto costrizione, e se lo facesse i suoi cittadini chiederebbero immediatamente (giustamente) la deposizione dei loro capi per aver messo le loro vite in palese pericolo, lasciandoli sguarniti e fornendo a coloro che dichiaratamente li vogliono annientare i mezzi per riprovarci dopo qualche tempo.
Cioè quelli lanciano i missili nel mediterraneo per esercitazione e io sono pretestuoso? Altro che esercitazione non ci crede nessuno, era un’intimidazione, legittima perchè acque internazionali, ma a me pare pretestuoso affermare che fosse un’esercitazione. Io mi ricordo che uno degli ultimi a fare esercitazioni con missili nel mediterraneo fu Gheddafi. Non è ritenuto il massimo fare prove missilistiche in questo piccolo mare molto trafficato, altrimenti non capisco perché gli USA abbiano smentito Israele sulla loro partecipazione all’esercitazione. Comunque è OT la chiudo qui.
Io cambierei la domanda in perché non si critica l’Iran così come si critica Israele? Questi sono i veri termini di paragone come equivalenza di potere militare.
Caro Stefano, qui c’è una questione di principio e molto concreta. Non c’è un solo motivo logico che conduca a considerare legittima la formazione in Palestina dello Stato di Israele. Da allora, dalla fondazione, che creò il cane da guardia degli USA in medio oriente, l’occidente sta cercando di mettere il bavaglio e di conquistare il medio oriente. Questa è storia di oggi: è da allora che la zona è in agitazione con venti di guerra.
Certo affidarsi ad Hamas è irragionevole, controproducente, ma non si può pretendere la razionalità da chi è tenuto in soggezione in condizionii incivili: Hebron ne è un esempio. I tradimenti delle risoluzioini ONU sono un altro esempio.
In generale: la fame non può che far desiderare la guerra.
la mia opinione di ateo di sinistra iscritto all’UAAR è che la redazione ha scritto molte sciocchezze di parte non rispettose dell’eterogeneità degli aderenti all’associazione.
Scusa massi, parliamone allora che vorrei conoscere il tuo punto di vista, credendo di non essere il solo.
Penso che anche la redazione sia interessata al tuo commento.
Quello che contesto é che a volte in alcuni commenti redazionali traspare un distinguersi da qualcosa/qualcuno, con un “noi” e un “loro” sottinteso non previsto né richiesto dai requisiti per aderire all’associazione.
Io sono di sinistra, ma ho difficoltà a parlare a nome della sinistra: tanto tale definizione, applicata alle moltitudini diviene astratta ed incostante.
Riguardo al popolo palestinese ritengo che abbiano diritto a un loro territorio.
Se poi si parla di religioni (soprattutto riguardo ai monotesmi) sono disposto a scrivere a caratteri cupitali queste “due notizie”,
la prima: “dio è il male”
la seconda: “meno male che non esiste”.
@ massi
Non siamo entrati nel merito della questione palestinese (ognuno è libero di pensarla come vuole) né abbiamo considerato la sinistra come un unico indigesto minestrone (non a caso chiudiamo citando Hobsbawm). Abbiamo solo evidenziato alcuni atteggiamenti, abbiamo posto alcune domande e ci piacerebbe avere una risposta a quelle domande da chi si ritiene di sinistra. Se poi rispondessero anche i leader dei partiti di sinistra, meglio :-).
@massi,
anche tu non scherzi quanto a contradditorietà 🙂
Prima domanda: se gli aderenti a uaar sono (ovviamente) eterogenei, come fa la redazione, che dal canto suo è formata di “teste” eterogenee, a non essere di parte?
Eppoi perchè non si dovrebbe esssere di parte?
Una cosa è essere faziosi, manipolare i “fatti”, ben altra è essere di parte.
E benvenuti tutti coloro che esprimono opinioni di parte!
Altra questione: dici ” sono disposto a scrivere a caratteri cupitali queste “due notizie”, la prima: “dio è il male” la seconda: “meno male che non esiste”. Come fa dio a essere il male se non esiste? 😉
@Engy
tutti siamo di parte.
“Vivo sono partigiano… odio gli indifferenti” lo ha scritto Antonio Gramsci.
Per questo, anche nel nostro caso, occorre comprendere quale sia la propria parte o le parti che la compongono.
Invece quello che contesto e tu mi volti contro è proprio quella presunta indifferenza da cui qui si parte la redazione: come se la nostra associazione fosse terza ad una consistente parte di se medesima (questa la contraddizione).
Invece su “dio è il male – meno male che non esiste” so anch’io che è un paradosso e come tale lo pongo a chi cicrede, perchè non è un paradosso che “anche idee sbagliate producano azioni vere”.
massi
penso, da seminuova del blog, che la redazione sia ben consapevole della consistente parte dell’uaar.
Ma questo non sposta quel che penso.
La redazione non è un’entità astratta, è fatta di persone e, a occhio e croce, ogni post viene scritto da una sola, magari poi approvato da tutta la redazione stessa, e quella persona o persone dicono quel che pensano ritenendosi anche liberi dalla consistente parte.
Non so però se ti ho capito, me lo dirai se vuoi 🙂
Intanto la redazione potrebbe sottoscrivere questo:
L’uomo
senza divinità
sopra al singolo
non ha signori
per padroni,
non ha servi
per uguali.
Per la sinistra la religione è oggi, come ieri e come per sempre in futuro, l’oppio dei popoli.
“Oppio dei popoli” è l’azzeccata etichetta appioppata da Marx alle religioni per ironizzare sulle attività dei trafficanti inglesi – l’Inghilterra era allora la capitale mondiale della “borghesia capitalista” – che, mentre si arricchivano gestendo il commercio di oppio con la Cina, riuscivano anche a rincorbellire parte di quella popolazione rendendola facilmente controllabile e remissiva.
Questo funzione di controllo sociale della popolazione operato tramite una religione è una costante storica che ha reso la religione (qualunque religione) sempre e comunque alleata con il potere – la classe per la sinistra – dominante.
Per questo di solito la sinistra combatte la religione sia sul piano culturale vero e proprio diffondendo la cultura materialista (e scientifica) che la degenerazione della religione sul piano politico – il clericalismo – tramite la laicità. Perchè combattendo culturalmente e politicamente la religione e il clericalismo combatte (parte de) la cultura e la politica della classe dominante.
Puo’ succedere qualche volta che i partiti della sinistra si alleino con partiti di ispirazione religiosa per motivi tattici come combattere
un nemico comune a entrambi. Ma questo non inficia il giudizio di fondo sul significato politico di una religione.
Anche quindi nel caso dell’Islam.
Se poi qualcuno per sinistra intende Tony Blair, che si è convertito recentemente al cattolicesimo dopo essere stato notoriamente ospite – naturalmente a spese del contribuente – nella Tenuta di San Rossore della Regione Toscana, … 🙂 … forse allora dobbiamo prima metterci d’accordo sul significato della parola “sinistra” e su chi ne fa parte.
Caro neverclean,
il tuo intervento è intelligente, però, ci sono alcune cose che non condivido sulla situazione israeliana, ma anche sulla questione palestinese.
Penso che sia un luogo comune che Israele sia nato soltanto a seguito dell’Olocausto: è nato grazie anche all’ideologia sionista. Il Sionismo nasce contemporaneamente agli altri nazionalismi europei: penso che sia un’aspetto da approfondire. Come hai detto tu, purtroppo è degenerato e anche all’interno dello stesso Israele si discute di quest’aspetto. Così come all’interno di Israele ci sono gli ebrei ortodossi che non fanno un tubo tutto il giorno, sono addirittura esentati dal servizio militare, e sono mantenuti dalle tasse del resto della popolazione (chiaro esempio di ingiustizia). Insomma, non è una società così unitaria, come certa propaganda vuole far credere. Nazionalismo c’è e molto: tanto molti israeliani parlano dell’Olocausto (trasformando una cosa orribile in un motivo di coesione nazionale), quanto, però, si dimenticano che l’Olocausto è avvenuto a seguito di un nazionalismo spinto. Potrei dire altre cose, però, invece dal lato dei Palestinesi mi accorgono che Israele continua a mangiarsi la loro terra, però, prima di tutto, non comprendo perché molti di loro continuino a fare figli. I miei nonni erano emigrati dall’Istria, in verità non erano neppure italiani: in ogni caso, prima di mettere su famiglia hanno aspettato che la loro situazione fosse migliorato. E poi ai paesi arabi confinanti aiutare questi profughi non interessa: è questa la verità. Usarli come arma del ricatto è perfetto. Sottolineo che sono stanco che paesi arabi integralisti, al cui interno non c’è alcun rispetto dei diritti umani, continuino a parlare dei palestinesi vittime di Israele: preferirei che guardassero prima di tutto le schifezze in casa loro.
A proposito della Germania, dopo la guerra, nonostante i danni bellici, ha pagato moltissimi soldi al neonato Stato di Israele: inoltre, in ogni caso, la Germania è stata abbondantemente mutilata dopo la seconda guerra mondiale.
@Gabriele
“…non comprendo perché molti di loro continuino a fare figli.”
Semplicemente perche sono incoraggiati a farli.
Non ricordi che al tempo della guerra d’Algeria il leader
Boumedienne ( o era Burghiba ?Poco importa)disse:
“La nostra arma migliore e’ la pancia delle nostre donne !”
Il sionismo nasce nella seconda metà dell’800 come rivendicazione di uno stato nazionale ebraico e usa la religione come elemento identitario di un popolo disperso/emigrato nei vari Paesi.
Il Sionismo rientra quindi perfettamente nella definizione di “oppio del popolo” ebraico.
ERRATA CORRIGE:
La religione Ebraica viene usata dal Sionismo in modo del tutto consono alla definizione di “oppio del popolo” ebraico data da Marx.
A nostro avviso, per la sinistra è giunto il momento di aprire gli occhi su una deriva che rischia di condannarla al declino: i suoi fini politici giustificano un comportamento filoislamico? Una riflessione sarebbe auspicabile. Perché la posta in gioco è altissima.
La redazione
Ecco, appunto. Vorrei ricordare a tutti che negli USA chi si dichiara comunista viene licenziato dai pubblici uffici. In Iran, viene impiccato.
Essere licenziati perché comunisti non è segno di democrazia da parte di un paese che democratico si dichiara ma io, a dir la verità, scusate se posso risultare un po’ vigliacco, tra l’esser licenziato o impiccato……….. 😉
doveroso e opportuno interrogativo: da persona di sinistra condivido pienamente le perplessità espresse in questa lettera aperta; mi piacerebbe che qualcuno si esprimesse chiaramente, fugando le ambiguità che, con la frequente indulgenza verso certo comunitarismo identitario e illiberale, destano forte e fondata preoccupazione 🙁
Ma come…è una società multietnica e multiculturale e ci si deve aprire alle differenze…SENZA SE e SENZA MA…
Così hanno ragionato i partiti di sinistra…ed infatti ora sono allo 1%.
Pero’ un 1% di comunistoidi duri e puri il cui scopo primario per avere una società migliore è:
* * * Dare le moschee ai musulmani affinchè possano pregare * * *
Del resto … si sono depurati di tutti gli elementi riformisti (il fatto che non abbiano una rappresentanza parlamentare è secondario)…per cui una rivoluzione si potrà fare solo con una gran massa di proletari bene inebetiti ed addestrati…e chi meglio di musulmani che basta che dici allah akkabbar…e ti seguono felici, devoti e pecoroni 🙂
DucaLamberti74
Se l’articolo è riferito alla Sinistra italiana maggioritaria mi sa che gli articolisti sono di fronte a un paradosso. Non tanto sul cosa, ma sul con chi o meglio a chi, dato che il PD è un partito dalla dirigenza e dalle infiltrazioni (ufficializzate come una tra le tante correnti) profondamente di destra in quanto spostatasi e commistasi col “Centro”, vale a dire una creatura della Destra.
Non che la base della polemica non sia da meno, visto che si parte dalla classificazione di aggregati sociali compatti, amorfi e direi quasi a-storici e a-culturali o sopra-storici sopra-culturali come “Occidente” e “Islam”, questo modus ponens tipico della Destra. Il malus da accettare per aver accettato un dibattito al limite della caciara su basi fumose e, soprattutto, a priori.
Ma questo articolo lo ha scritto il cugino laico di Florenskij? 😆
Si potrebbe proporre questo testo a presseurop, in quanto verrebbe tradotto in 10 lingue.
Scritta e pubblicata (solo) in italiano è automaticamente rivolta alla sinistra italiana. E ne deriva una “postura” ebraica (nel senso che equivale a parlare col muro).
In italia dx e sx sono le due anime storiche, sempreverdi (e gemelle) dell’italiano: i clericofascisti e i cattocomunisti. Faziosi, ideologhi e in concorrenza spietata per servire e (ri)consegnare l’Italia al Vaticano.
“Al mondo si sta così stretti che qualsiasi cosa si faccia si fa sempre anche il gioco di qualcun altro”. L’importante è far bene il proprio gioco.
(questo per primo ci pone il problema di capire quale sia la nostra identità – che io definerei plurale – però escludendo la clerico-fascista)
Purtroppo il modo di ragionare sembra rimasto a quello descritto parecchi anni fa da Gaber in una sua celebre canzone… e così l’identità viene cercata assumendo posizioni che siano diametralmente opposte a quelle dell’altra fazione, secondo una logica di tipo “noi e loro” più che su basi razionali; per cui se certe aree di (estrema) destra sfogano il proprio razzismo contro l’islam, la controparte di (estrema) sinistra deve aprioristicamente difendere a spada tratta l’islam (ma ci sono tanti altri esempi, ahimé!).
Ragionare seriamente e dire le cose come stanno (anche quando questo comporta il doversi dare la zappa sui piedi, ad esempio ammettere di aver sbagliato oppure riconoscere che il proprio detestato avversario ha ragione su alcuni punti) sembra quasi un’opzione non contemplata, è più facile mantenere un’atteggiamento dogmatico (secondo me mantenere delle posizioni in modo naif equivale a fare uso di dogmi… non voglio dire che si debbano cambiare le proprie idee come una banderuola al vento, ma la loro tenuta nel tempo dovrebbe avvenire tramite un continuo confronto con posizioni diverse e critiche… ne possono uscire indenni, rafforzate o demolite, ma in ogni caso bisognerebbe accettarne l’esito senza preconcetti).
La mia impressione è che i partiti/movimenti si comportino un po’ come delle chiese ed abbiano bisogno di qualche dogma per mettere alla prova i propri iscritti e discernere chi è dentro da chi è fuori… e allora sotto col rito dell’acqua Po, con la manfrina tizio perseguitato dalla giustizia, con la difesa ad oltranza della famiglia tradizionale, con le simpatie per l’islam, con l’obbligo (tranne per i portavoce) di non parlare con i media e non partecipare ai programmi tv, e via dicendo…
Se, poi, gli argomenti ed i temi che dovrebbero caratterizzare una certa area di pensiero politico scarseggiano, necessariamente i contenuti dogmatici aumentano il loro peso (altrimenti cosa rimane da dire agli elettori?).
Chissà, magari una parte dell’astensionismo di questi tempi si può spiegare, oltre che con la scarsa credibilità di certi politici (che ormai sono bruciati), anche con certe posizioni dogmatiche che magari non vengono condivise da chi, altrimenti, si collocherebbe in questa o quell’area (il mio è un discorso trasversale, tanto a sinistra quanto a destra ci sono validi motivi per essere delusi e non riuscire a riconoscersi nei partiti attuali, ho l’impressione che non vedano come una priorità la tutela degli interessi dell’area sociale di cui sono espressione, ad eccezione forse di una certa destra che tutela molto bene gli interessi di pochi ottenendo però i voti da gente che non tutela… anche se forse sono un po’ tutti i partiti che tutti insieme tutelano gli interessi dei soliti pochi, infischiandosene del loro elettorato).
In questo bel teatrino, comprendo benissimo il perché di certe posizioni di certa sinistra… io mi ritengo una persona con idee tendenzialmente a sinistra, però mi cadono le braccia (per usare un eufemismo) ogni volte che sento certe difese a spada tratta dell’islam… preferisco definirmi un libero pensatore, in modo di poter esprimere il mio apprezzamento per le idee indipendentemente da chi le esprime e non essere costretto a conciliare il mio pensiero con i dogmi di questa o quella parte politica.
Su IMMIGRAZIONE rifugiati eppoi anche mussulmana/ islamici/ islamisti (vedi note finali per le differenze) Il problema non e’ “il presunto assedio alla cittadella dei ricchi” ma l’invasione di concorrenti ai posti di lavoro dei piu’ umili ed alla assistenza sociale di un paese indebitatissimo e tassatissimo e sovrappopolatissimo che non se la puo’ permettere.
Inoltre i perseguitati in Africa sono soprattutto le donne, ma fra i rifugiati immigrati ecc. provenienti dall’Africa il 90% mi pare che siano uomini (che piu’ che a volte, sono proprio gli oppressori di chi dovremmo aiutare). Evidentemente stiamo dando asilo alle persone sbagliate, gli islamisti piu’ che alle loro vittime.
Le loro vittime ci RAFFORZEREBBERO nella determinazione di lottare per la liberta’. Gli islamisti importati senza filtro impediscono ai veri rifugiati DALL’islam di assimilarsi e di vivere in pace. Chi lotta per l’integrazione e per i limiti come Suad Sbai, ed io stesso, vuole salvare e migliorare questa societa’. Chi lotta con la scusa di nobili ideali per l’accoglienza illimitata, per le cittadinanze incondizionate ed automatiche invece disapprova ed odia questa societa’ oltre il desiderio di migliorarla e riformarla e vuole semplicemente SFASCIARLA
rileggete mille volte la confessione di un ex rivoluzionario, il fratello minore del celebre intellettuale ateo:
la mando col prossimo messaggio. Se pare lunga do il riassunto:
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In sostanza Hitchens svela e confessa:
1) il tradimento nazionale, e di secoli e millenni di storia.
2) il tradimento dei valori di liberta’ democrazia ed eguaglianza giuridica (donne atei gay) a favore di chi li vuole tutti abolire.
3) Il tradimento da parte dei sinistri delle classi povere ( e dei disoccupati indigeni) che dicono di rappresentare e difendere
4) L’interesse privato e personale piu’ disgustoso ed odioso ammantato ipocritamente di ideali, in quanto sopra.
5) L’odiosa intimidazione e ricatto dell’accusa fasulla di razzismo a chi razzista non e’ , da parte dei sinistri che abusano delle “razze” propria ed altrui e provocano ad arte i disagi di convivenza delle stesse per il proprio profitto politico e monetario.
Riflettete gente, riflettete, prima che sia troppo tardi.
Cordiali saluti a tutti i liberi e laici. Marcus Prometheus.
Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti*** ###.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.
*** Islamista= nozione politica diversa da “Islamico” che e’ definizione religiosa, e sgnifica chi crede personalmente nell’islam
### Islamista = nozione politica diversa da “Mussulmano” che e’ definizione di tipo sociologico di origine culturale da nazioni, famiglie ecc. >>>> invece per islamista intendo la nozione politica di estremista favorevole ad imporre al prossimo. la sharia con le sue diseguaglianze essenziali uomo donna fedele infedele cioe’ la negazione della democrazia dell’eguaglianza, di ogni liberta’ e diritto umano.
Confessione shock “Immigrazione di massa per destabilizzare la società”
Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa
di Peter Hitchens, [ noto giornalista e scrittore, ex rivoluzionario marxista e trozkista, fratello minore del famoso scrittore ateo Christopher Eric Hitchens recentemente scomparso (nato 13 April 1949 – morto 15 December 2011)]
Quando ero un rivoluzionario marxista,
eravamo tutti a favore di più immigrazione possibile.
Non perché ci piacessero gli immigrati, ma perché non ci piaceva come era la società britannica.
Abbiamo visto gli immigrati – da qualsiasi luogo – come alleati contro la società conservatrice che il nostro paese era ancora alla fine degli anni Sessanta.
Volevamo usarli come grimaldello.
Inoltre, ci piaceva sentirci ‘superiori’ alle persone comuni – di solito delle zone più povere della Gran Bretagna – che videro i loro quartieri improvvisamente trasformati in presunte “comunità vibranti”.
Se avevano il coraggio di esprimere le obiezioni più miti, subito li accusavamo di razzismo. Era facile.
Noi studenti rivoluzionari non vivevamo in tali aree “multietniche” (ma venivamo, per quanto ho potuto vedere, per lo più dalle zone ricche e le parti più belle di Londra).
Potevamo vivere in luoghi ‘vibranti’ per alcuni (di solito squallidi) anni, in mezzo a degrado e bidoni traboccanti.
Ma noi lo facemmo come dei vagabondi senza responsabilità e in modo transitorio, non avevamo figli. Non come i proprietari di abitazioni, o come genitori di bambini in età scolare, o come gli anziani che sperano in un po ‘di serenità alla fine delle loro vite.
Quando ci laureammo e cominciammo a guadagnare soldi seri, in genere ci dirigemmo verso le costose enclave di Londra e diventammo molto esigenti su dove e con chi i nostri bambini andavano a scuola, una scelta che felicemente abbiamo negato ai poveri delle città, quelli che abbiamo sbeffeggiato come “razzisti”.
Ci interessava e ci siamo curati della grande rivoluzione silenziosa che già allora cominciava a trasformare la vita dei poveri inglesi?
No, per noi significava che il patriottismo e la tradizione potevano sempre essere derisi come ‘razzisti’.
E significava anche servi a basso costo per i ricchi della nuova classe media privilegiata, per la prima volta dal 1939, così come ristoranti a buon mercato e – in seguito – costruttori a buon mercato e idraulici che lavoravano in nero.
Non erano i nostri salari che erano depressi dall’immigrazione, o il nostro lavoro che finiva fuori mercato. Gli immigrati non facevano – e non fanno – il genere di lavoro che facevamo noi.
Non erano una minaccia per noi. Ma per la gente normale.
L’unica minaccia per noi, poteva venire dai danneggiati, dal popolo britannico, ma potemmo sempre soffocare le loro proteste, suggerendo che erano ‘moderni fascisti’.
Ho imparato da ciò, che ipocrita snob e persona arrogante ero (e la maggior parte dei miei compagni rivoluzionari erano).
Ho visto posti che ho conosciuto e nei quali mi sentivo a casa, completamente cambiati nel giro di pochi anni.
Ho immaginato come sarebbe stato, crescere in uno di quei posti, bloccato in un quartiere squallido come un inglese qualunque, strade strette dove i miei vicini parlavano una lingua diversa. E a poco a poco ho iniziato a diventare un solitario, traballante straniero in un mondo che conoscevo, ma che non riconoscevo più.
Mi sono sentito profondamente, irrimediabilmente triste per quello che ho fatto e per non aver detto nulla in difesa di coloro le cui vite sono state stravolte, senza che fosse loro mai stato chiesto il permesso, e che sono stati avvertiti in modo molto chiaro che, se si fossero lamentati, sarebbero stati disprezzati e reietti. Definiti “razzisti”.
Grazie MarcusPrometheus per questo tuo commento così sincero e bello!
@MarcusPrometheus:
Direi che il sig. Peter Hitchens è un chiaro esempio di COMUNISTOIDE.
E poi c’è chi ha anche il coraggio di negare l’esistenza di tali personaggi e soprattutto di dire che è una invenzione la barbittofilia islamica dei comunistoidi…
Che immensa tristezza ed esempio di incoerenza sono questi personaggi.
DucaLamberti74