Il Premio Brian a “Philomena” di Stephen Frears

Dal 2006 l’Uaar assegna un premio per il miglior film presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

brian2013

Il “Premio Brian”, dal nome del film satirico dei Monty Python Brian di Nazareth, è conferito a “un film che evidenzi ed esalti i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose”.

Il Premio Brian 2013 viene assegnato al film Philomena del regista Stephen Frears con la seguente motivazione:

Il film narra con garbo, ironia e spirito profondamente laico una vicenda reale e mette in evidenza come le istituzioni ecclesiastiche possano essere strumenti di inaridimento della mente e del cuore, tali da trasformare la fede in puro fanatismo sessuofobico. La pellicola evidenzia una benevolenza solo apparente che cerca  di seppellire i crimini del passato ed è sorda al dolore delle vittime, per perpetuare discriminazioni di classe con una distribuzione iniqua e interessata di favori e prepotenze a proprio vantaggio. Il film valorizza, per contro, la tolleranza e il rispetto delle idee e delle scelte di vita.

Giurati: Michele Cangiani, Giuliano Gallini, Maria Giacometti, Paolo Ghiretti, Chiara Levorato, Caterina Mognato, Maria Turchetto

L’Uaar è in contatto con la casa di distribuzione del film per la consegna del premio.

 

 

Since 2006, UAAR (the Italian Union of Rationalist Atheists and Agnostics) confers an award to the best movie presented at the Venice Film Festival.

The Brian Award, named after Monty Python’s satirical movie Life of Brian, is awarded to a movie that “underlines and highlights the values of laicism, such as rationality, respect for human rights, democracy, pluralism, the value of individuality, freedom of conscience, expression and research, the principle of equal opportunities in public institutions for all citizens without any discrimination based on gender, sex, sexual orientation, as well as religious and philosophical beliefs.”

The Brian Award 2013 at the 70th Venice Film Festival is awarded by UAAR to Philomena by Stephen Frears.

Reason:
The movie narrates a real story with grace, irony and a profoundly secular spirit. It highlights how church institutions harden hearts and minds, turn faith into pure erotophobic fanaticism, try to bury past crimes under a façade of benevolence that is blind to the victims’ pain, and discriminate against people according to social status by distributing favours and abuses to their own advantage. By contrast, the movie also emphasises tolerance and respect for other people’s ideas and life choices.

Members of the Jury: Michele Cangiani, Giuliano Gallini, Maria Giacometti, Paolo Ghiretti, Chiara Levorato, Caterina Mognato, Maria Turchetto

56 commenti

Frank

Er Profeta: “Philomena”? E’ mejo “Profondo Rosso”.
Cherubino: A Maomè sei proprio un “Phenomeno”.
Er Profeta: E’ tu sei en cherubino dalle piume de cristallo.

Engy

Ho letto la trama.
Penso che andrò a vederlo.
Che bello il cinema, ci passerei le giornate!!

Manlio Padovan

Da quanto ho letto finora sulla mostra, non si poteva fare scelta migliore. Complimenti alla giudiziosa giuria.

marilena

In una recensione ho letto”nonostante tutto la protagonista conserva la fede”. Non voglio essere polemica.ma ci vuole del coraggio per continuare a stare con certa gente e in questo senso non sono completamente d’accordo con la vostra scelta.

Engy

marilena, è stupefacente, sempre, quel che dici!
I tuoi “commenti” “parlano”, sono di una eloquenza negativa rara (per fortuna)!

marilena

meno male che è stupefacente quel che dico e che i miei commenti sono di una eloquenza negativa, detto da lei è un complimento.

Engy

poi, voglio dire, @marilena,
almeno vallo a vedere sto film!
Della serie: non l’ho visto, la protagonista mantiene la fede religiosa nonostante i soprusi e le violenze subite proprio da persone di fede, non lo vado a vedere e non mi piace! Voglio solo film dove tutti sono atei, al massimo con un co-protagonista credente/credulone che alla fine, finalmente, abbraccia la fede dell’ateismo!
Per la prossima volta marilena, puoi proporre lo stesso premio tipo …. all’ennesimo sequel di un film di Muccino o di Vanzina o ancor meglio a un auspicabile remake di “quel gran pezzo dell’Ubalda …” … 😐

gmd85

@E.ng.y

Marilena ha semplicemente criticato il fatto che un personaggio vessato per la propria fede continui a frequentare proprio chi, in nome di quella stessa fede l’ha vessata. E proprio questa incoerenza è il cardine del film.

Della serie: non l’ho visto, la protagonista mantiene la fede religiosa nonostante i soprusi e le violenze subite proprio da persone di fede, non lo vado a vedere e non mi piace! Voglio solo film dove tutti sono atei, al massimo con un co-protagonista credente/credulone che alla fine, finalmente, abbraccia la fede dell’ateismo!

Traspare da qualche parte?

Engy

marilena,
io sono il dubbio in persona.
dunque può anche essere che continui a frequentare questo posto proprio per “quel” dubbio.

Engy

gmd85,
sì, traspare (ma tu guarda se un’impunita come me si deve fare un’opinione) !

Sandra

Engy,
anch’io ho un dubbio. Se per tenere un bambino e venderlo, volevano che la madre lavorasse per loro per tre anni, com’è che adesso basta la fornitura di un anno e mezzo di pannolini? Come ti spieghi che economicamente ci volessero così tanti soldi per un bambino per farlo arrivare a tre anni negli anni 50 curato dalla propria madre e rinchiuso in un convento (e chissà che alimentazione ricca e variata, che giochi che libri …) e adesso la stessa organizzazione liquida la crescita di un bambino con una elemosina? Perché io ne derivo che il valore della vita di un bambino per la Chiesa sia soggetto alle leggi della domanda e dell’offerta, insomma, una merce.

gmd85

@E.ng.y

E chi ha detto che non ti devi fare un’opinione? Solo, non pretendere che sia quella giusta.
Il commento di marilena era in relazione al conservare la fede nonostante proprio questa sia stata causa di soprusi. Il dubbio è su quanto fosse appropriato assegnare il premio. Per quanto, proprio il tema del voler mantenere la fede nonostante le porcate (particolarmente messe in risalto).
Quindi, riprendendo il tuo commentino di prima, ti ridomando: da dove traspare?

marilena,
io sono il dubbio in persona.
dunque può anche essere che continui a frequentare questo posto proprio per “quel” dubbio.

No, ne dubito 😆

Tiziana

Non ho visto il film ovviamente, ma Frears è sempre un regista impegnato sui temi dei diritti civili con sfondo religioso (come dimenticare My beautiful laundrette). Per quanto riguarda la fede della protagonista va sempre ricordato che una cosa è credere altro èl a gestione. Io ad esempio credo nella nobiltà della politica e non nella partitocrazia. Sebbene tutta la tematia religiosa mi sembra irrazionale l’irrazionalità non deve essere criticata visto che attiene alla sfera privata delle persone.

marilena

Nel mio commento mi riferisco al fatto che Philomena non capisca che proprio da persone “di fede” ha ricevuto tanto dolore. Riguardo all’irrazionalità, ammesso che come dici tu sia un fatto privato da rispettare, mi pare che uaar potesse almeno far a meno di condividerla. Un premio deve tener conto di tante sfumature, secondo me.

Sandra

Ho trovato la vera storia che ha ispirato libro e film:

http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2009/sep/19/catholic-church-sold-child

Non c’è “solo” la vendita del bambino, c’è anche l’ostinato rifiuto delle suore di mettere in comunicazione i due quando il figlio è adulto e malato, e chiede un gesto di umanità, che gli è rifiutato, di trovare la madre, che aveva fatto la stessa richiesta.

Nonostante tutta la cattiveria subita, la donna vive nel senso di colpa di non aver saputo ribellarsi, di non aver avuto la forza di lottare… Davvero una storia tristissima e deprimente.

Engy

ma guarda @gmd85,
siamo alle solite e ormai mi pare del tutto evidente che c’è un problema, e piuttosto serio, se tra l’altro – e tralasciando volentieri marilena – qualcuno diventa smanioso nella preoccupazione che il film piaccia “anche” ai cattolici. Ma un film premiato dall’uaar NON deve piacere ai cattolici, deve orripilarli perdìo! E lo stesso film non può prevedere una cosa inconcepibile come quella che viene contestata cioè una fede che viene mantenuta nonostante tutto.
C’è qualcuno dunque, e anche più di qualcuno che non vuole perdere “nemmeno” questa occasione – una bella occasione devo dire, e rara, per TUTTI, dove il tema è il cinema d’autore (non sempre lo è davvero, ma qualche volta succede pure e vale la pena appassionarsi al cinema) – per tornare sulla propria antica e inguaribile ossessione!

Engy

gmd85,
il mio inglese non va più in là delle solite frasettine tipo “what time is it?”, “what’s your name?”, “open/shut the window please”, quindi ….
Ad ogni buon conto un film può piacere, e anche molto, a persone diversissime e ognuna di loro, come è giusto che sia, darà il proprio giudizio secondo i propri canoni, che sono assurdi solo per gli intolleranti.
All’inizio poi io non ho espresso alcun parere, ho preso atto del premio (soprattutto del fatto che chi l’ha dato ha visto il film e si è fatta una sua legittima opinione), e ho detto che dopo aver letto la trama andrò a vederlo.
Alla fine, chissà, potrebbe anche farmi cagare …. !

marilena

tralasciando volentieri marilena..evidentemente ti dà molto fastidio il mio parere, per quanto riguarda l’inguaribile ossessione..da che “pulpito” viene la predica!

marilena

ho letto in ritardo il suo commento in cui mi consiglia di guardare bonolis, lei è una gran maleducata, chi crede di essere? Cosa ne sa dei miei interessi culturali? Io non ho detto che il film non deve piacere ai cattolici ma che uaar forse doveva tener conto di particolari che, secondo me, meritavano più attenzione. Mi chiedo come mai lei insista a frequentare questo sito, qualche dubbio per caso?

gmd85

@E.ng.y

darà il proprio giudizio secondo i propri canoni, che sono assurdi solo per gli intolleranti.

Ok, quindi tu sei intollerante. Perché dubito che tu consideri diversamente i miei canoni o quelli di chi scrive qui. Coerenza, questa sconosciuta.

All’inizio poi io non ho espresso alcun parere

E chi ha parlato di un tuo parere?

Stefano

@ &ngy

siamo alle solite e ormai mi pare del tutto evidente che c’è un problema, e piuttosto serio, se tra l’altro – e tralasciando volentieri marilena – qualcuno diventa smanioso nella preoccupazione che il film piaccia “anche” ai cattolici.

Ma no, sappiamo bene che i cattolici adorano le contraddizioni 😉
E tu pure.

Sandra

Ma cosa può “piacere” ai cattolici di questa storia? L’annullamento di sè?
Questa donna perde la madre a 6 anni, e la piazzano in un convento di suore, da cui esce a 18 anni. A una fiera di paese incontra un tipo, e lei, che non sa nemmeno da dove vengono i bambini perché ovviamente le suore non glielo hanno spiegato, in tutta la sua ingenuità è facile preda. Resta incinta, la famiglia la rifiuta, e va dalle suore che la tengono a fare la lavandaia per tre anni, perché la famiglia non paga per lasciarla andare, insieme al figlio, fino a che un’americana e se lo porta via, sotto i suoi occhi. E questa donna, oggi, si sente in colpa per non aver avuto il coraggio di ribellarsi, dopo che ha ritrovato sì suo figlio, ma ormai sepolto, dopo che anche lui aveva chiesto alle suore di ritrovare la madre. Il fatto che lei si senta in colpa E abbia conservato la fede sono legati. E non è certo qualcosa che io personalmente le invidi. Fa molta pena, una donna prossima all’ottantina, che famiglia e chiesa hanno ridotto a una vittima e, cosa forse più grave, inconsapevole di esserlo, e che incolpa se stessa per il male che le è stato fatto.

Per me non è “nonostante tutto conserva la fede”. E’ invece a causa di tutto che la conserva.

Engy

@marilena
con tutta la maleducazione che mi caratterizza, torno su questo tuo primo giudizio (nb, a scatola chiusa …).
E cerco di farti un esempio, chissà ….: diversi anni fa vidi un altro bellissimo film, “In the bedroom” che parla della morte di un figlio, assassinato, e della vendetta del padre che uccide l’assassino.
Il film è drammatico e bellissimo, riesce a scavare nell’animo umano con molta sensibilità e intelligenza, aiutato anche – dato di non poco conto – dai bravissimi attori.
A me è piaciuto moltissimo, tant’è che l’ho rivisto un’altra volta in tv, e ho condiviso in pieno i premi che gli sono stati riconosciuti.
Questo NONOSTANTE io sia nettamente contraria all’idea del farsi giustizia da sè.
Ma vedi, un film come quello che ho appena menzionato, secondo me piace o è piaciuto o piacerebbe a tutti gli atei frequentatori di questo blog, te compresa, sono convinta.
E allora si ritorna sempre alla solita “patologica” ossessione, quella della fede, vista proprio come cosa inaccettabile e da impedire, al punto criticare un premio ad un film la cui protagonista – scandalo! – rimane ferma nella fede nonostante la violenza ricevuta dai rappresentanti di quella fede.

gmd85

@E.ng.y

E allora si ritorna sempre alla solita “patologica” ossessione, quella della fede, vista proprio come cosa inaccettabile e da impedire, al punto criticare un premio ad un film la cui protagonista – scandalo! – rimane ferma nella fede nonostante la violenza ricevuta dai rappresentanti di quella fede.

E per quale cristo di motivo non si dovrebbe criticare tale comportamento? E per quale motivo il commento di marilena sarebbe inappropriato? Solo perché tu non concepisci che si possa considerare irrazionale un comportamento?
L’unico errore di marilena è stato nel non capire che il tema centrale è il sopruso e, collateralmente, il volersi attaccare alla fede. Tu vedi la cosa come positiva, io la giudico negativa e in questa chiave di lettura giudico appropriato il premio.
Quello che tu pensi di altri film è irrilevante. Di nuovo: chi ti dice che marilena o io o gli altri non vedremo il film?
Ah…

Engy

gmd85,
io non ho detto e ancor meno penso che questa storia (anche) di fede mantenuta, sia una cosa positiva. Semplicemente è un fatto.
La protagonista poteva ripudiarla sta fede e vendicarsi ferocemente di tutti coloro che le avevano fatto del male.
Il film sarebbe stato bellissimo o bruttissimo (a seconda …) ugualmente.
Però adesso ci dai un taglio nevvero?

gmd85

E chi ha parlato della resa del film? Io non l’ho fatto. marilena neanche e già ti ho spiegato il suo errore interpretativo. E comunque, non è del tutto errato considerare incoerente l’assegnazione di un premio se il tema centrale fosse stato il conservare la fede ciecamente. Solo che non è quello il tema o non lo è in chiave positiva. E da qui nasce la critica alla leccata di avvenire.
Il taglio avrebbe già dovuto darlo qualcun altro. E da parecchio.

marilena

eh no, non ci siamo cara engy! Io non penso che la signora doveva vendicarsi, ci mancherebbe! Io ribadisco che continuara a mantenere una fede usata come alibi da persone che ti hanno fatto del malea sia masochismo puro e forse in questo senso la scelta di uaar può essere comprensibile. Solo una manipolazione tramite un lavaggio del cervello può rendere una persona talmente fragile da sentirsi una nullità senza la fede, un essere incapace di vivere con le proprie forze.

il parroco di Funo

da Avvenire di sabato 7 settembre

“Philomena” piace ai cattolici

Per chi cercava polemiche scagliandosi sulla presunta anti-cattolicità di Philomena , i riconoscimenti assegnati al film nell’ambito cattolico non possono che essere il segnale di battaglie forse oggi finalmente fuori moda. Il film di Frears ha ricevuto il premio “Signis” dell’Associazione cattolica mondiale per la Comunicazione perché – motiva il presidente della giuria Luis García Orso – «offre un intenso e sorprendente ritratto di una donna resa libera dalla fede. Nella sua ricerca della verità, sarà sollevata dal peso di un’ingiustizia subita grazie alla sua capacità di perdonare». Concorda sui valori cristiani del film anche il premio “Padre Nazareno Taddei”, la cui giuria presieduta da Piera Detassis sottolinea come mostri «un amore materno e filiale che supera tutti gli ostacoli esaltando dei valori, amore e perdono, che sono universali». Il film riceve anche “Premio per la promozione del dialogo interreligioso’ dell’evangelica Interfilm. Interessante, però, che anche l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti abbia assegnato il suo riconoscimento proprio a Philomena , con una motivazione, ovviamente, del tutto opposta.

Tiziana

non è un caso che i cattolici riescano a mettersi in tasca tante persone (penso alla manifestazione del papa pacifista e le adesioni enormi ai tweet di un pensatore così sopraffino). resterebbe da domandare all’estensore dell’articolo di avvenire che se la donan che ha perdonato merita un plauso i perdonati cosa hanno fatto? secondo me continuano ad agire sempre allo stesso modo attraverso le loro confessioni e perdoni che, peraltro, sfuggono alla legge degli uomini mediante i loro tribunali ecclesiastici.

gmd85

Ha vinto anche il Queer Lion Award. Quindi?

Sarà che avvenire & co hanno cambiato strategia e cercano di mostrare consenso laddove non riuscirebbero di solito a farlo? 😆

FSMosconi

Di questo passo anche Il Senso della Vita sarà sbandierato come film cattolico

Oppure no, visto che il papa g-g-giovane è più per i social e p******te varie elogerà qualcosa tipo Indipendence Day o Transformers (possano gli Xenomorfi e gli Shoggoth strozzarsi con la carne di chi li ha diretti!).

laverdure

Chissa,forse anche “Il codice Da Vinci” finira con l’essere apprezzato da Santa Madre Chiesa,che affermera’ come esso dimostri l’importanza della famiglia,dato che il Figlio di
Dio stesso se ne era creata una.

Diocleziano

parroco

”…una donna resa libera dalla fede. Nella sua ricerca della verità,
sarà sollevata dal peso di un’ingiustizia subita grazie alla sua
capacità di perdonare…”

Alquanto contraddittorio: libera dall’ingiustizia perché perdona?
E grazie al piffero!
È il comportamento più qualunquista e comune che si ritrova
sempre nei predestinati alla sconfitta.

Titti

A me sembra il ritratto di una donna distrutta dall’aver perso un figlio, perchè sottratto a lei da un’istituto cattolico, dove le suore convincevano queste ragazze che non era “conveniente” avere un figlio senza il sacro santo anello al dito, quindi più che perdono, rassegnazione di fronte all’impotenza nel reagire, all’impotenza nel combattere le convenzioni dell’epoca, convenzioni in cui non poco, pesa la posizione della Chiesa. Il perdono è un viaggio interiore in cui nessuno può intromettersi, un sentimento che è scevro di qualsiasi malizia, e non dev’essere manipolato per tirare l’acqua al mulino di chiunque…a maggior ragione proprio quella parte che, materialmente, propone il distacco e lo attua con asettica ferocia, come succedeva spesso in queste strutture per ragazze “traviate”, quindi non capisco il trionfalismo del “parroco di Funo”, alla faccia di voler vedere il bicchiere mezzo pieno.

FSMosconi

@Parroco

Mi sa che i recensori han confuso il perdono con la sindrome di Stoccolma.
O qualcosa di molto molto simile.

D’altronde il perdono non cambia granché la disumanità (dei metodi) degli aguzzini, così come in Drag me to Hell non cambia che Christine voglia essere onesta o in Kill Bill che Beatrix Kiddo si finga la brava vicina di casa. Per capirci.

laverdure

“Mi sa che i recensori han confuso il perdono con la sindrome di Stoccolma.”
Calza alla perfezione.
E aggiungiamoci pure la “Sidrome di Munchausen per procura” praticata da Santa Madre Chiesa .

Sandra

Più che resa libera dalla fede la donna sembra oppressa da sensi di colpa e condizionata da un’educazione repressiva che l’ha portata ad avere la stima di sè sotto le scarpe. Fa un’immensa pena. Cosa conterà la fede di fronte a queste vite distrutte, e distrutte da persone che dicono di agire per fede, non si riesce a capire.

Sandra

“esaltando dei valori, amore e perdono, che sono universali”

Universali tranne che per la Chiesa. In questa storia l’amore e il perdono delle istituzioni cattoliche sono inesistenti. Che perdono mostra una Chiesa degli anni 90 per rifiutarsi di riunire per breve tempo un uomo malato con la sua vera madre? Io mi vergognerei e terrei un basso profilo, cavolo almeno un po’ dell’umiltà che predicano, no, danno i premi sulla “fede”.

marilena

per engy. Hanno chiuso i commenti di Si vis pacem para mentes perciò ti rispondo da qui. Io penso proprio che il papa sia consapevole della favoletta, ecc.ecc. come scrivi tu. In quanto alla presunzione che i miei commenti(parola grossa dici tu) siano meno intelligenti dei tuoi, pensalo pure, non ci tengo a competere con te.

marilena

per gmd85 scusami, è la prima volta che lo faccio, non lo farò mai più.

gmd85

@marilena

Ma no, non ti devi scusare. Era una raccomandazione. Da ex moderatore di forum, parlo per esperienza quando dico che i flames (scambi fra utenti, che, alla lunga diventano solo polemici o litigi) sono una rottura, intasano e spostano il discorso lontano dalla premessa. 😉

Engy

@Sandra
guarda, prima devo vederlo sto film così scoprirò di questi tre anni di cui parli e che, evidentemente, rientrano nella violenza oscurantista e nelle angherie operate dalla Chiesa nei confronti di questa donna; quando sei in una posizione di grandissimo potere e quando, perdipiù, la vittima è assolutamente convinta di dover espiare i suoi peccati, puoi chiederne anche dieci di anni di lavoro.
Il paragone è tutt’altro che calzante, non calza sotto tutti i punti di vista, luoghi, tempi, ecc.
E personalmente non sposto di una virgola il mio parere su quei diciotto mesi famosi (o famigerati a seconda – ancora una volta … – dei punti di vista)
Infine, un’altra recensione non può far male:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/speciale-venezia-70-%E2%80%93-%E2%80%9Cphilomena%E2%80%9D-e-%E2%80%9Cchild-of-god%E2%80%9D/

Sandra

Puoi anche leggere la recensione su good reads (che parla dell’adozione a tre anni) e le prime pagine su ama zon del libro “The Lost Child of Philomena Lee”. Non so se è sbagliata la recensione di repubblica o il film, ma la vera Philomena (classe 1933) resta incinta a 18 anni. Infatti la madre superiora le chiede: “Quindi avevi 18 anni quando hai peccato”.

Certo, quando sei in posizione di potere, e la vittima, grazie a te, è convinta di dover espiare i suoi peccati, la puoi convincere che 100 pacchi di pannolini siano un buon supporto economico…. ma sai benissimo che non è così, tanto è vero che per un bambino la tariffa era molto più alta (e solo per tre anni!). Puoi davvero chiedere quello che vuoi, facevano anche esperimenti di vaccinazioni sui bambini in questi posti, pensa un po’. Dietro pagamento, eh, sempre in cellulosa, ma per loro in formato banconote. Secondo me si chiama traffico di esseri umani. Che ne dici?

Si parla di duemila bambini irlandesi venduti a famiglie di sicura fede cattolica (le direttive dell’allora arc. McQuaid richiedevano anche la raccomandazione del parroco), per una cifra corrispondente a 50 milioni di dollari di oggi. Che farebbe 25 mila dollari a bambino, ancora da crescere. Che strano che adesso non offrano cifre paragonabili a chi ne ha bisogno, non trovi?

gmd85

E personalmente non sposto di una virgola il mio parere su quei diciotto mesi famosi

Disse colei che prima ha scritto:

io sono il dubbio in persona.

quando sei in una posizione di grandissimo potere e quando, perdipiù, la vittima è assolutamente convinta di dover espiare i suoi peccati, puoi chiederne anche dieci di anni di lavoro.

Quindi?

Francesco S.

Un piccolo consiglio la prossima volta oltre la motivazione, si inserisca un po’ di trama almeno per inquadrare il film, devo ammettere di non aver capito di che parla. O un link alla trama.

Engy

gmd85 e marilena (anche l’ultimo tuo commento è raccappricciante),
ve lo rispiego l’ultima volta, poi lo farà qualcun’altro, se c’è, che non solo non abbia voluto fraintendere (e qui mi rivolgo solo a gmd85) ma che eventualmente sia d’accordo con me.
La ragion d’essere di questo premio, che non si può non condividere è ed è sempre stata (per quel che so):
“Il “Premio Brian”, dal nome del film satirico dei Monty Python Brian di Nazareth, è conferito a “un film che evidenzi ed esalti i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose”.
__________ La motivazione del premio assegnato dall’uaar comincia così:
“Il film narra con garbo, ironia e spirito profondamente laico una vicenda reale e mette in evidenza come le istituzioni ecclesiastiche possano essere strumenti di inaridimento della mente e del cuore, tali da trasformare la fede in puro fanatismo sessuofobico”.
Allora, intanto ritorno a dire che il film non l’ho visto ma lo vedrò e questo dato dovrebbe essere, a occhio e croce, l’elemento discriminante prima di giudicare; tant’è che nella mia prima considerazione (che pensavo dovesse essere anche l’ultima) mi son ben guardata dal dare impossibili giudizi sul film e sul premio; premio che comunque e come minimo è avvenuto successivamente alla visione del film stesso da parte della commissione scelta dall’uaar.
Si parla dunque e correttamente di laicità del regista.
E si racconta di una storia di sofferenza, soprusi, violenze subiti da una ragazzina da parte di esponenti della chiesa. Mi pare di poter dire, pur non avendolo ancora visto, che il film è un film di denuncia nei confronti dell’operato di certa chiesa.
Ed è un film che parla di una storia vera, quindi non poteva inventarsi finali diversi, oppure poteva farlo ma evidentemente è stato deciso diversamente …
Essendo un film di denuncia, non credo proprio (poi lo verificherò) che ci sia alcun compiacimento da parte del regista nella constatazione di una fede nonostante tutto mai abbandonata.
Proprio non vedo il motivo (o forse lo vedo) delle vostre futilissime e faziosissime e ….issime critiche, le giudico volutamente e provocatoriamente ottuse.

gmd85

Io, di fatti, ti ho detto due volte che marilena ha fatto un errore interpretativo e ti ho spiegato perché ritengo, contrariamente a lei, coerente l’assegnazione del premio. Ma tu, nisba.
Io giudico la tua presenza qui inutile. Fa lo stesso?

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