Sì ai matrimoni gay, per fede o per ragione?

In questi giorni gira per i social network un video che mostra il primo ministro dell’Australia, Kevin Rudd, in tribuna elettorale alle prese con una domanda di un pastore. Il soggetto sono i matrimoni omosessuali: perché, primo ministro, ha cambiato idea e ora supporta le unioni gay?

Tutti i commenti che ho visto riguardo la performance di Rudd sono elogiativi, spesso entusiasti. Perfino chi mette in dubbio la sua sincerità applaude.

«Yes! Kevin Rudd. You’re an awesome human being. Thank you!»
«The Australian prime minister slaps around a pastor on marriage equality.»
«What he has said is beautiful, and so, so, SO good for us»
«I don’t particularly like Kevin Rudd but I do congratulate him on a mature, enlightened response to this question.»
«One of the best answers from a politician I’ve seen on the question of gay marriage»

Ma cosa ha detto veramente? Perché ha cambiato idea? Se si ascolta, gli “argomenti” sono due:

  • omosessuali si nasce, non si sceglie di diventare; ergo è una condizione naturale; ergo deve essere una cosa buona
  • il principio fondamentale del Nuovo Testamento è amore universale: perché limitare a marito e moglie?

La prima motivazione è un intreccio di non sequitur francamente imbarazzante. Cosa vuol dire “naturale”? Perché “naturale = buono”? Si nasce omosessuali come si nasce pedofili? Allora va bene anche la pedofilia? Si noterà anche che questo è il puro e semplice ribaltamento dell’argomento dell’innaturalità che da anni ci sentiamo riproporre, e che non ci era mai piaciuto. Ora ci piace?

La seconda motivazione è a base religiosa, nonché molto fumosa. E può essere usata per un’infinità di altri casi: Kevin Rudd sarà anche un convinto poliamorista? Ne dubito.

Quindi, su quali basi il primo ministro ha cambiato idea riguardo i matrimoni omosessuali (ammesso e non concesso che non sia stato per convenienza politica — nel qual caso non gli è servito a molto)? Non certo attraverso una analisi razionale: direi piuttosto che ha razionalizzato (male) una convinzione cui era arrivato “di pancia”. Il che va benissimo: ognuno può convincersi come vuole, e naturalmente siamo più felici se la gente si convince di cose con le quali siamo d’accordo: è la politica.

Ma una associazione come l’Uaar, che nel suo statuto si definisce apolitica e per contro filosofica, non ha forse il dovere di far notare che questa “conversione” è del tutto irrazionale? Di sottolineare l’illogicità degli argomenti di Rudd, al di là della bontà dei risultati a cui giunge?

Non è un problema solo astratto. Quale sarà la posizione di Rudd su altri temi, come il fine vita, il testamento biologico, l’aborto? Non ne ho idea: non seguo la politica australiana. Ma se i “ragionamenti” di Rudd sono di questo stampo, non ho modo di prevedere cosa può pensare in altri contesti, e sono anzi autorizzato a ritenere che si barcamenerà di problema in problema, con ricette ad hoc per ognuna, come in questo caso. Senza nemmeno rendersi conto che è così. Non si sta dicendo che tutte le risposte allo spettro dei problemi etici debbano procedere necessariamente da un sistema logico basato su una manciata di assiomi — e però coerenza e razionalità vorrebbero che almeno ci si provasse.

Rudd è cristiano, ma i commentatori che lo elogiano (e cui sono collegato sui social network) sono principalmente non credenti. Come è possibile che nessuno, a quanto ho avuto modo di leggere, abbia sottolineato tanta povertà argomentativa? Nemmeno nell’apposito thread sul forum di una delle associazioni australiane omologhe all’Uaar. È solo dovuto al fattore “siamo d’accordo, e quindi va bene tutto”?

Purtroppo no. Uno degli interventi più interessanti alla conferenza Sex and Humanism, organizzata da Humanist Canada e da Association Humaniste du Québec in occasione del congresso dell’Iheu del 2012, cui ho partecipato come rappresentante dell’Uaar, riguardava proprio la “geneticità” o meno dell’omosessualità. Il relatore ha lungamente illustrato i dati scientifici a disposizione, concludendo dopo tre quarti d’ora per appunto la posizione del “born this way”. Mi sarei aspettato che la relazione finisse così; e invece ecco che scatta il non sequitur: quindi nell’omosessualità non c’è niente di male. Nessuno dal pubblico ha battuto ciglio.

Quanto l’Uaar fa bene a stare zitta e a non criticare l’illogicità di posizioni di questo tipo? Con la penuria di figure politiche coraggiose su temi come questi, la scelta politica è naturalmente di non lamentarsi, ed anzi di dare grande rilievo a certe dichiarazioni. E se anche i non credenti razionalisti si bevono tranquillamente una motivazione inconsistente, finché essa sembra rinforzare le loro convinzioni, figuriamoci che utilità può avere tentare di spostare le posizioni della società in generale con il pensiero razionale invece che con appelli emotivi, come quello di Rudd è.

Steven Pinker (che tra ben altri riconoscimenti ha ricevuto anche il premio “Umanista dell’anno” 2006 dalla American Humanist Association nonché il Richard Dawkins Award quest’anno), nella sua ultima fatica “Il declino della violenza”, si interroga su quali siano stati i fattori che hanno favorito lo sviluppo di una società esponenzialmente meno violenta, oggi, di quanto non fosse solo un secolo fa (chi avesse da obiettare a questo è invitato a leggersi le 898 pagine), e che hanno contribuito all’allargarsi dell’orizzonte dei diritti.

Una tra le spiegazioni che propone come più plausibili ha a che fare con la diffusione dell’editoria. Ma non tanto della saggistica illuminata, che spiega il perché e il come ottimo. Piuttosto, della narrativa: “leggere romanzi epistolari riguardanti personaggi diversi da sé sviluppa l’abilità di mettersi nei panni degli altri, il che rende contrari alle punizioni cruente e ad altri abusi contro diritti umani.” Cinema e televisione hanno portato il tutto all’ennesima potenza — e saranno un caso tutte le polemiche per i personaggi gay in TV?

Si tratta di un processo potente, ma di nuovo, abbastanza irrazionale. Quanto una associazione come l’Uaar dovrebbe farci affidamento? Quanto dovremmo appellarci alla “pancia” della gente? Fortunatamente, sempre secondo Pinker, non si tratta dell’unico fattore: anche l’elaborazione razionale ha avuto il suo ruolo: “Quando una comunità sufficientemente grande di agenti liberi e razionali discute di come una società dovrebbe gestire i suoi affari, guidata da consistenza logica e dalle risposte del mondo esterno, il consenso si orienterà in certe direzioni.” L’Uaar, come tutti, si trova a dover bilanciare i due approcci: quello più emotivamente carico, ed efficace, ma tendenzialmente irrazionale; e quello che cerca di essere logico e “scientifico”, ma che fa difficilmente presa. E che, va detto, non è affatto scevro di difficoltà, sia perché essere perfettamente razionali è difficile, sia perché quasi certamente non è abbastanza (sarà un caso che i non credenti siano così litigiosi? E da quali assiomi/obiettivi vogliamo partire, nella costruzione logica dell’etica?).

Quale può essere il giusto temperamento dei due? L’impressione che ho incontrando i nostri colleghi all’estero è che si tenda a preferire il primo — specie dove la non credenza è più affermata; e dove si usa più volentieri il termine humanism, che raggruppa inclusivamente le varie non credenze, il concetto di laicità, ma che propone anche esplicitamente una alternativa etica ai valori religiosi. Una non credenza integrata nella vita di tutti i giorni. In Italia forse pecchiamo invece nel senso opposto: siamo visti come gli iper-razionali, senza cuore e senz’anima, aridi, con pretese culturali. E forse un po’ ce lo meritiamo: guardiamo spesso con aria scettica (se non con aperta ostilità) le celebrazioni umaniste, per esempio, vedendo come uno scimmiottamento di un comportamento irrazionale quello che è un semplice il riappropriarsi di un comportamento ragionevole. Insomma, un ateismo un po’ elitario.

Negli ultimi tre anni l’Uaar ha iniziato una riflessione su questo tema, muovendo qualche passo più deciso nella direzione “umanista” a livello di comunicazione (nella sostanza, statuto alla mano, lo è sempre stata). Il prossimo congresso potrebbe essere un buon momento per riflettere ulteriormente su questo tema, e cercare quell’aurea mediocritas che spesso ci sfugge.

Massimo Redaelli, responsabile relazioni internazionali Uaar

79 commenti

MetaLocX

concludendo dopo tre quarti d’ora per appunto la posizione del “born this way”. Mi sarei aspettato che la relazione finisse così; e invece ecco che scatta il non sequitur: quindi nell’omosessualità non c’è niente di male. Nessuno dal pubblico ha battuto ciglio.

Forse perché la posizione del born this way non risponde alla domanda se l’omosessualità sia giusta, ma confuta l’argomento che l’omosessualità sia una scelta e pure innaturale, quindi sbagliata.

Io non so se si nasca omosessuali o se lo si diventi, la cosa è interessante sul piano scientifico, ma irrilevante sugli altri piani. Anche se si diventasse omosessuali non cambierebbe niente. È una condizione, in se non è giusta o sbagliata, semplicemente esiste, per fugare i dubbi anche in natura, e se è vero che la libertà di un individuo termina dove inizia quella del prossimo non vedo come una qualsiasi sessualità possa danneggiare o limitare il prossimo (certo, a parte i casi di violenza che ovviamente costituiscono un capitolo a parte, ma questo vale per qualsiasi altro caso). Per questo è assurdo che uno Stato attui discriminazioni in base all’orientamento sessuale di una persona. A rigore non si dovrebbe parlare neanche di matrimoni omosessuali, ma solo di matrimoni.

laverdure

“..non vedo come una qualsiasi sessualità possa danneggiare o limitare il prossimo..”

Tanto per puntualizzare :
e’ un discorso inesatto:anche la pedofilia e’ una forma di sessualita,e non si puo’ certo definirla innocua per il prossimo.
So che molti insistono per non considerarla una sessualita,ma ho l’impressione che cio avvenga perche,non capisco per qual motivo,si ostinano a considerare come “sacra” la parola “sessualita”,e assurdo il fatto che possano esistere sessualita
degradate e inaccettabili.
Allo stesso modo in cui molti considerano vacca sacra la parola
“cultura” ,e negano che nazismo,fascismo,stalinismo,come pure
mafia e camorra siano state e siano culture a tutti gli effetti,per quanto degradate e devastanti.

Reiuky

“non vedo come una qualsiasi sessualità possa danneggiare o limitare il prossimo (certo, a parte i casi di violenza che ovviamente costituiscono un capitolo a parte, ma questo vale per qualsiasi altro caso)”

Credo che la pedofilia rientri tranquillamente nella frase che hai escluso dalla citazione.

Fino a prova contraria l’omosessualità riguarda persone adulte e consenzienti. La pedofilia, la zoofilia, la necrofilia no.

laverdure

La pedofilia puo’ anche non essere violenta,ma non credo che anche in questo caso possa considerarsi innocua per chi ne e’ oggetto.
Per questo trovo assurdo che il codice faccia distinzioni gia al di sopra di 13-14 anni se il minore risulta “consenziente”,come se buona parte degli individui a quell’eta non fossero vulnerabili a un’infinita di inganni.

annina

Quindi, come si dice nell’articolo, possiamo pensare che chi ama i rapporti poli-amorosi possa chiederne il riconoscimento: rapporto tra adulti consenzienti…chi ha da recriminare? E’ un movimento presente in molti Paesi ma ancora snobbato dai più.

Francesco S.

Meglio una piccola ingiustizia che la possibilità di legalizzare forme di schiavitù camuffate.

Nel breve finché esisteranno culture umane che considerano le donne oggetti da collezionare mi spiace per i “poliamorosi” ma si dovranno arrangiare come hanno fatto finora.

Come dire meglio un criminale libero che un innocente al suo posto.

Timeskipper

Io personalmente ritengo che si debba puntare molto sul fatto che l’etica atea si basa appunto su una razionalizzazione del principio dell’empatia, ossia espandere con la ragione il naturale sentimento di empatia che gli umani hanno verso il “prossimo”, parafrasando un po’ Margherita Hack.

stefano

mettiamola cosi, un cittadino italiano/a gay/lesbica che paga le tasse, lavora, è attivo/a nel sociale ha il diritto di sposarsi, se non con rito religioso perchè la pretaglia non lo ammette deve esigere tale diritto dallo stato laico, perchè cosi funziona nei paesi civili.

Francesco S.

Scelta o base genetica dell’omosessualità poco importa. La vera ragione perché va accettata è il fatto che non fa male a nessuno, non ha senso parlare di giusto o sbagliato sulle preferenze sessuali tra persone adulte e consenzienti.

Circa le celebrazioni umaniste ben vengano purché non scimmiottino quelle religiose.

Serlver

Qui però la questione è ben diversa dall’accettazione o no dell’omosessuali. Se il criterio è “non fa male a nessuno” allora anche la pedofilia non esercitata andrebbe accetata, visto che non va a ledere i minori.
Il problema qui è se da essa, a prescindere dall’accetazione, debbano nascere dei diritti, in questo caso quello al matrimonio.

laverdure

@Serlver
“anche la pedofilia non esercitata andrebbe accetata, visto che non va a ledere i minori.”
Questa bisogna che me la segni,surclassa addirittura il
Divo Giulio.
Guarda che anche l’omicidio,il furto,la strage,la truffa,l’intero codice penale insomma,se “non esercitato”
non e’ passibile di nessuna sanzione.
Altrimenti occorrerebbe incriminare l’intera razza umana,
senza nessuna eccezione.

Francesco S.

@Serlver

Accettazione dal mio punto di vista riguarda proprio i diritti. E smettiamola con questi paragoni con la pedofilia, che è una malattia mentale non una forma di sessualità e soprattutto non riguarda persone adulte e consenzienti.

serlver

@gianni e pinotto
Sì, te la puoi anche segnare così come sulla lista puoi segnare una fialetta di sviluppina, visto che non riesci a capire il senso delle parole (e per fortuna che sei razionalista): “l’omicidio,il furto,la strage,la truffa,” sono AZIONI che per essere compiute prevedono per forza che un’altra persona che le subisca, l’omosessualità e la pedofilia, ma anche l’eterosessualità la zoofila o la gerontofilia, invece sono stati mentali, che non abbisognano per forza di un’altra persona fisica. L’omosessuale e l’eteosessuale sono tali anche se non c’è un’altra persona con cui avere un rapporto, un ladro invece non può essere tale se non c’è un altro che subisce il furto.

Tra il no far male a nessuno e i diritti via è comunque un “non sequitur”,com’è detto anche nell’articolo, che non riuscite ad afferrare.

laverdure

@Francesco s
Mi sembra lecito il dubbio che il voler considerare ad ogni costo la pedofilia soltanto una malattia mentale e non come una forma di sessualita deviata,peraltro separata tanto dall’etero che dall’omosessualita,nasca dal timore
che il grande pubblico tenda ad associare appunto quest’ultima con la pedofilia stessa.

Francesco S.

La frase completa “la vera ragione perché va accettata è il fatto che non fa male a nessuno, non ha senso parlare di giusto o sbagliato sulle preferenze sessuali tra persone adulte e consenzienti”.

Oltre a non far male c’è anche il rapporto tra persone adulte e consenzienti.

La pedofilia è tra un adulto e un minore, anzi un bambino e prevede azioni che fanno del male al bambino.

Un pedofilo se ha l’occasione di stare a contatto con i bambini prima o poi cede, ed è il caso dei vari preti pedofili, dell’insegnante di cui oggi si parlava in TV. I pedofili vengono curati e chi si cura è malato.

Francesco S.

@Selver

Ti prego, cordialmente, di mostrare rispetto per l’interlocutore. Io mi chiamo Francesco né Gianni né Pinotto. Rispetto che ti è stato dato citandoti col tuo nickname.

Francesco S.

Mi correggo il termine corretto è disturbo, sicuramente non è uno stato di sanità mentale perfetta e sicuramente viene trattata. Per gli psicologi è un disturbato.

mimmo85

aggiungerei che, seguendo il criterio citato sopra, bisognerebbe accettare anche l’incesto tra omosessuali adulti

Francesco S.

@mimmo

Per curiosità, quale sarebbe il giusto modo di accettare l’omosessualità, senza accettare devianze sessuali, che chissà perché vengono associate all’omosessualità?

Gli omosessuali incestuosi sono un’evento con una probabilità simile al 6 al superenalotto. Già i casi di incesto sono pochissimi, quasi nessuno di quelli riportati riguarda persone consapevoli di essere fratelli e sorelle, non sono ancora a conoscenza di incesti omosessuali consenzienti. Quindi stiamo parlando del nulla, puro sofisma.

laverdure

@Francesco s
“…quasi nessuno di quelli riportati riguarda persone consapevoli di essere fratelli e sorelle”.
Vorrei per favore che mi spiegassi dove hai preso questa affermazione.
Ammettiamo che due fratelli separati da piccoli e allevati in famiglie diverse con cognomi diversi si incontrino da adulti
e ne nasca una relazione.
Una trama del piu’ puro romanzo
d’appendice,tecnicamente possibile ma estremamente improbabile.
E nel caso avvenisse,chi potrebbe “riportare”il caso se nemmeno i protagonisti conoscono la verita ?

Francesco S.

@Laverdure

Hai raccontato il caso di un uomo e una donna tedeschi, praticamente è andata come hai detto tu soltanto che hanno fatto 4 figli e dopo si è scoperto che erano fratello e sorella, ora non so come è uscito fuori, forse da un esame del sangue sono sorti dei dubbi. Resta il fatto che sono eventi rarissimi e molto spesso ad insaputa dei 2. Ogni tanto si riesce a documentarli –> http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_15/incesto_taino_c4843978-f270-11dc-ae1f-0003ba99c667.shtml

mimmo85

@francesco

il ragionamento che ho fatto non è fallace. i sofismi sono un’altra cosa
in linea teorica, il fatto che io abbia fatto un esempio rarissimo con conta nulla

Francesco S.

@mimmo

Non ha risposto alla domanda: qual è il modo giusto di accettare l’omosessualità senza accettare le varie devianze sessuali da lei ipotizzate? Ne sono curioso.

mimmo85

@francesco
non c’è. una società accetta i comportamenti che reputa moralmente giusti. tutto dipende dalla morale comune. fino a pochi anni fa l’omosessualità era considerata immorale anche nei paesi occidentali per cui le unioni omosessuali erano tabù. i tempi cambiano….

Reiuky

Bho. Non so voi, ma a me un argomento del genere sulla bocca dei nostri parlamentari andrebbe più che bene. Irrazionalità per irrazionalità, almeno si farebbe un passo verso il ventunesimo secolo.

lasko

Kevin Rudd è l’ex premier australiano… nonostante questo momento alla Bartlet ha perso le elezioni.

Engy

più che altro io non capisco sta smania di molti omosessuali di sposarsi!

Reiuky

Non mi ricordo, Engy, se tu sei sposata o meno.

Se sei sposata, ti chiedo: perché hai sentito il bisogno di sposarti?

Ti racconto una storia vera accaduta qui in italia 4 o 5 anni fa: due uomini hanno passato 40 anni della loro vita insieme. Essendo dei perfetti estranei agli occhi della legge, quando uno di questi due si è ammalato gravemente, all’altro non è stato permesso neanche di andare a fargli visita all’ospedale. La sorte del primo è stato deciso da persone che 40 anni prima lo hanno letteralmente sbattuto fuori di casa, escluso dalle eredità e angherie simili.

Bella situazione, vero?

laverdure

E come ho gia fatto notare,quei due ,come moltissimi altri,
sono nella piena legalita sia nella loro convivenza sia ovviamente nei loro rapporti sessuali,perche le leggi contrarie sono state abolite in occidente ormai da molti anni.
Per cui la legalizzazione di questo stato tramite matrimonio e’ una faccenda ormai puramente burocratica .
Per cui concerdere alla Curia il diritto di intromettersi equivarrebbe a concederle autorita su eventuali modifiche al codice stradale o ai regolamenti catastali.

Engy

Reiuky
non sono sposata ma convivo, per scelta e certamente non sarà la pensione o il patrimonio a indurmi a sposare: personalmente trovo questa cosa molto deprimente (ho detto personalmente).
Quel che mi racconti è storia risaputa e io la contesto.
Sono contraria a tutte quelle forme approssimative, tipo Dico, Pacs, ecc.
Sono per il matrimonio civile per tutti.

laverdure

@reiuky
Correggimi se sbaglio, ma dalla stampa avevo l’impressione
che la Curia mostrasse di non gradire la concessione del diritto di matrimonio agli omosessuali,e si fosse adoperata attivamente per contrastarlo.
Forse erano le solite malignita dei giudaicoateomassonici.

Reiuky

@laverdure: Scusami, avevo capito male la tua risposta.

@Engy: Allora non capisco perchè hai scritto quello che hai scritto due post prima.

Kaworu

è la brutta smania di avere gli stessi diritti di qualsiasi essere umano.

una pessima abitudine, me ne rendo conto.

del resto, si può andare dal punto A al punto B anche a piedi, che bisogno c’è del bus? che la gente di colore stia giù, non capisco questa smania.

gmd85

Più che altro, io non capisco sta smania di sposarsi, per tutti. Come se fosse un passaggio obbligato e fosse garanzia di qualcosa. Per gli effetti civili basterebbe comunicare alle autorità la convivenza e stop.

Kaworu

se il matrimonio fosse accessibile a tutti e un “contratto” come quello che dici tu idem, sarei d’accordissimo con te: che ognuno faccia quel che gli va.

se alcuni possono star davanti sul bus e altri sono confinati dietro o sul bus scassato, anche no.
per restare sulla scia dell’esempio

FedeB

@gmd85
gli effetti civili del matrimonio non sono replicabili con una scrittura privata, se lo fossero non ci sarebbero problemi…

gmd85

@Kaworu
@FedeB

Certo, ci vogliono modificazioni sensibili. Bisognerebbe parlare di unione e non di matrimonio. Renderlo un contratto, in modo che le due parti possano stipularlo, registrarlo (così non sarebbe più una semplice scrittura privata) o, se è necessario, rescinderlo.

FedeB

@gmd85
Non lo puoi rendere un contratto, a meno di non cambiare il 90% del codice civile. Perchè un contratto prevede un contenuto patrimoniale, cosa che il matrimonio non ha…
Sono d’accordo nel velocizzare le procedure di divorzio in caso di accordo e assenza di figli, però il matrimonio inteso come negozio giuridico è oggigiorno ad accesso vietato per una fetta di popolazione sulla base di motivi discriminatori. Sinceramente non capisco questa volontà di abolirlo, non è obbligatorio, se uno vuole (ed è etero) si sposa, altrimenti non lo fa. Sono per aumentare la possibilità di scelta, non per diminuirla

gmd85

@FedeB

Si, vero. Permettimi di riformulare: sarebbe meglio che l’unione fosse esclusivamente un atto pubblico successivo all’accordo tra le parti. Se al patrimonio sostituiamo diritti e doveri, in un certo qual modo, sarebbe paragonabile a un contratto. Diciamo che andrebbe rivisto proprio l’istituto. E direi che questo darebbe una più ampia libertà di scelta.

serlver

Non è smania di sposarsi ma di avere gli stessi diritti, se da domani lo Stato togliesse via il diritto di sposarsi al di sotto di un certo reddito, vedi anche tutte le coppie etero (indigenti) che non hanno mai pensato al matrimonio, improvvisamente incomincerebbero a lottare per questo loro sacrosanto diritto.

Engy

era una (vecchia peraltro) battuta, maroooo che gente seriosa …!

Francesco S.

@Engy
Se non metti le faccine, la gente non lo capisce, è impossibile leggere il tono.

Giorgio Pozzo

Non credo affatto che si nasca omosessuali, per il semplice motivo che alla nascita non si possiede alcuna sessualità. Potebbe benissimo capitare che le prime pulsioni siano eterosessuali, e in seguito si aggiungano o sostituiscano quelle omosessuali. Forse anche il viceversa, ma non conosco persone che abbiano seguito tale percorso.

E’ invece vero che l’omosessualità non sia affatto una scelta. Ma questo non implica che tutte le caratteristiche personali che non sono frutto di scelta, siano di conseguenza presenti dalla nascita. A me piace la pizza, ma non certo dalla nascita…

Francesco S.

Queste analisi le lascio fare agli studiosi, anche se ricordo che a superquark si parlò di una correlazione nei figli maschi di donne particolarmente fertili, purtoppo non ricordo il nome dello studio citato comuque di diversi anni fa, ora non so se si siano fatti dei passi in avanti nello studio genetico della sessualità.

Kaworu

noi siamo tre, io sono la primogenita e sono quella omosessuale.

la mia ragazza è la terza di quattro (tre femmine, un maschio) ed è l’unica.

una sua amica è la prima, è omosessuale e pure il fratello lo è.

un altro ragazzo che conosco è secondogenito e omosessuale, il primo è etero.

sinceramente non ho mai ravvisato una regolarità nell’ordine di nascita o numero di componenti della fratria, ma non sono a conoscenza di studi recenti in questo senso su popolazioni realmente ampie, parlo a titolo personale

Reiuky

Anche io so di questo studio, ma nella mia famiglia non si applica. Mia madre e mio padre sono figli unici e io ho solo una sorella.

FedeB

Mi pare di aver letto da qualche parte che i gemelli omozigoti hanno più probabilità di essere entrambi omosessuali che due fratelli.
Poi, come il 98% delle caratteristiche umane, il risultato finale dipende dal mix di geni e ambiente.
Sta di fatto che tutti gli omosessuali che conosco e a cui ho chiesto hanno avuto pulsioni sessuali verso il proprio sesso già dalle prime esperienze di questo tipo nella tarda infanzia.

Reiuky

Se ricordo bene lo studio era 50% tra gemelli omozigoti e 25% tra fratelli naturali.

FedeB

25%?
Mi pare un’enormità, più del doppio della probabilità di essere omosessuale nella popolazione generale.
Sarebbe interessante sapere se ci sono studi che riguardano fratelli cresciuti in ambienti diversi per escludere azioni ambientali

laverdure

@Francesco s
“In sostanza la natura, per garantirsi un alto numero di probabilità di avere femmine feconde che diffondano la specie, mette “in naturale conto” alcuni casi di omosessualità maschile.”
Fammi capire :alla natura quindi,nella sua smania di produrre un gran numero di femmine,qualche volta “gli scappa”di rendere effemminato anche qualche maschio ?
Eppure a quanto mi risulta esistono molti omosessuali
per niente effeminati sia nell’aspetto che nelle maniere.

Francesco S.

Laverdure

Non è quello il senso dello studio, sembrerebbe invece una forma di selezione sessuale, per mantenere minore il numero di maschi disposti all’accoppiamento con le femmine, quindi più femmine per uomo.

laverdure

@Francesco s
E la conseguenza di questo sarebbe soltanto di ridurre la probabilita di accoppiamento,e quindi la sopravvivenza della specie,l’opposto insomma di cio’ a cui tende la
selezione naturale.

Giorgio Pozzo

Attenzione a non commettere il madornale errore, tipico dei creazionisti evolutivi, che andiamo sottolineando da sempre: non esiste finalità nell’evoluzione.

E poi, una caratteristica non trasmissibile, come sembra essere l’omosessualità, non può evolvere. L’evoluzione elimina certe caratteristiche che quindi si trasmettono sempre di meno, salvando altre caratteristiche che invece si trasmettono sempre di più.

Se partiamo dall’ipotesi che l’omosessualità non si trasmette da genitori a figli (d’altronde, come potrebbe? :mrgreen: ), allora non è soggetta ad evoluzione, per definizione.

Giorgio Pozzo

E chi è che sostiene che la Natura abbia un fine

Proprio l’articolo, nelle prime righe:

Gli uomini che amano altri uomini sono parte di un disegno evoluzionistico assolutamente naturale

L’evoluzione NON ha disegni. Chi lo sostiene, crede nell’ID.

E poi, scusate, ma perchè diavolo l’evoluzione ha trovato un meccanismo così contorto per aumentare la fertilità femminile? La fertilità femminile aumenta da sola, se facciamo l’ipotesi che sia in qualche modo ereditaria, senza scomodare i maschi e la loro omosessualità.

A me sembra, detto sinceramente, che gli autori dell’articolo si arrampichino sugli specchi per voler dimostrare qualcosa che di per sè è assolutamente ovvio: l’omosessualità è naturale. Ma certo che è naturale, dovrebbe forse essere soprannaturale? No, perchè l’opposto di naturale è soprannaturale, non innaturale.

Francesco S.

@Giorgio

Ma ora se tu che fai un errore quella è un’intervista al giornale, ha uno scopo divulgativo, si esprime in termini semplici, dubito che nell’articolo si parli di disegno.

serlver

Paragonare l’orientamento sessuale alle preferenze alimentare mi sembra solo un banalizzare l’argomento tanto per digitare qualcosa sulla tastiera.

Giorgio Pozzo

Secondo me invece, si tratta di una metafora che rende bene l’idea che volevo trasmettere: la mancanza di scelta.

E’ ovvio che qualunque metafora, sottolineando un certo aspetto della questione, possa essere criticata come banalizzante. Ma, se vogliamo, allora qualunque discorso scritto diventa banale rispetto al problema di cui tratta. A meno che tu riesca a scrivere un testo composto di un numero infinito di parole. Perchè le conseguenze di un’ipotesi, di una teoria, come di una problematica, sono infinite.

laverdure

@Pozzo
“Non credo affatto che si nasca omosessuali, per il semplice motivo che alla nascita non si possiede alcuna sessualità.”
Se e’ per questo non si nasce nemmeno fisici teorici,ma penso sia lecito pensare che Einstein,Von Neumann,Bohr avessero dalla nascita un cervello predisposto a divenire,da adulto,molto piu’ adatto a questa disciplina di quello della maggior parte della gente.
Io trovo credibile la teoria che una “vena”(chiamiamola cosi) di omosessualita sia presente in tutti,ma nella maggior parte degli individui e’ destinata a rimanere latente o comunque tanto debole da essere repressa senza problemi per convenienza sociale,e mentre nella minoranza
(pur numerosa)restante invece e’ destinata ad essere dominante
e ovviamente non modificabile,almeno allo stato attuale della scienza.
E sospetto che anche nei primi possa essere “catalizzata” da particolari circostanze , o da gravi violenze,come avviene per
la pedofilia.

laverdure

@Pozzo
Dimenticavo:
La tua passione della pizza mi sembra piu’ logico pensare fosse gia “predisposta”nel tuo cervello che dovuta ad influenze esterne.
Altrimenti la maggior parte della gente proverebbe un’attrazione smodata per la minestra, dopo che da piccoli,
per anni,i nostri genitori ce l’hanno imposta ad ogni pasto come fosse un impegno d’onore.
O no ?

Kaworu

(la questione del cibo è più complessa: a noi piace quel che mangiamo, non mangiamo quel che ci piace. non avendo logicamente modo di mangiare qualsiasi cosa. per esempio, un bambino inglese difficilmente scoprirà che gli piace da morire la carne di cane o di cavallo)

laverdure

@Kaworu
Io invece,quando posso,mangio proprio cio’ che mi piace,
spesso anche se so che non e’ proprio il massimo per la salute.
Amo le braciole,la frittura di pesce,il prosciutto di Parma
alla faccia di tutti i vegani di questo mondo.
Detesto le tagliatelle e non le mangio,amo le fragole e detesto le banane.
E se sono costretto dalle circostanze a mangiare qualcosa che trovo detestabile ,puoi star certa che rimarra ugualmente nella mia lista nera.

Francesco S.

@Kaworu

Ma sicuramente non ci piace ciò che non vogliamo mangiare.

Di broccoletti la mamma mi ha riempito da piccolo, ma se ne avessi le facoltà ne farei estinguere la pianta.

Io le feci non le ho mai assaggiate, ma sono sicuro che non mi piacciono.

Kaworu

Permettimi di dire che è impossibile, perché dovresti aver provato tutto 🙂

ma non è un male eh, semplicemente “funzioniamo” così.

io i vermi australiani che si mangiano gli aborigeni (gli aborigeni mangiano i vermi, non viceversa) non li ho mai mangiati. magari potrebbero essere il mio cibo preferito, ma difficilmente lo scoprirò 😉 il senso era questo (se ti interessa l’argomento, Kurt Lewin ha fatto ricerche interessanti 🙂 )

il discorso era relativo al range di cibi conosciuti/considerati cibo.

nel senso che un sacco di roba è commestibile, ma noi italiani abbiamo una fetta dell’insieme “cibo” che consideriamo effettivamente “cibo per noi”. all’interno di questo piccolo sottogruppo, ci sono cose che possono piacerci e cose che possono farci schifo. se provassimo tutto quel che c’è nel grande insieme magari finiremmo per mangiare effettivamente ciò che ci piace “in assoluto” 😉 tipo… il cavallo per gli inglesi è un pet. per noi (specie in certe zone) è anche cibo. idem il cane per noi e per i cinesi.

non so se è chiaro XD

per questo dico che non è esattamente la stessa cosa dei gusti in fatto di cibo, l’orientamento sessuale 🙂

Francesco S.

Ho capito Kaworu.

Comunque io sono di quelle zone dove il cavallo è considerato cibo, anzi nelle mie zone è una prelibatezza, altro che pet. Che dire dei cinesi se trovano il cane buono se lo mangino, ma personalmente ritengo gli animali carnivori poco prelibati.

Le cavallette fritte le ho assaggiate devo ammettere che son buone, i bacarozzi li lascio agli aborigeni. 😆

Giorgio Pozzo

per questo dico che non è esattamente la stessa cosa dei gusti in fatto di cibo, l’orientamento sessuale 🙂

Mah, io vedo un netto e forte parallelismo tra il fatto che non ho deciso io che mi piace la pizza, come non ho deciso io che mi piacciono le donne….

E che non ci sono mica nato con queste caratteristiche, ma mi sono arrivate, per così dire, tra capo e collo. :mrgreen:

Giorgio Pozzo

La tua passione della pizza mi sembra piu’ logico pensare fosse gia “predisposta”nel tuo cervello che dovuta ad influenze esterne

Io credo pochissimo (o anche nientissimo) alle “predisposizioni”, che non siano quelle genetiche, e mi sembra che l’omosessualità non sia una caratteristica genetica.

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