Da qualche anno la Chiesa del Prodigioso Spaghetto Volante miete proseliti nel mondo e sempre più persone sono toccate dalla Sua Spaghettosa Appendice. Già nel 2011 Niko Alm aveva ottenuto in Austria il diritto di essere immortalato sulla foto della patente con lo scolapasta in testa, copricapo sacro per gli adepti della Chiesa. A luglio in Repubblica Ceca è stata lo volta del giovane Lukáš Nový e ad agosto anche di Eddie Castillo, in Texas. Ma ora la battaglia per rendere il mondo più “spaghettoso” sbarca anche in Italia.
Il signor Umberto di Cuneo, in qualità di fedele della religione del Flying Spaghetti Monster, ha chiesto a luglio di farsi rilasciare la carta d’identità con la foto in cui indossava lo scolapasta. Ma gli impiegati dell’anagrafe dell’Aire, sordi alle sue richieste, si sono rifiutati, sebbene Umberto avesse fatto notare che in Austria questo esercizio della libertà di religione è concesso. L’anagrafe ha domandato un parere alla Prefettura, che ha chiesto lumi al Ministero dell’Interno. Ma un paio di giorni dopo è arrivata la secca risposta negativa del ministero, che è stata diramata a tutti i comuni della provincia. La motivazione? Per lo Stato non vi sono “esigenze di culto prevalenti sulle ordinarie esigenze di ordine e di sicurezza pubblica”.
Le azioni dei pastafariani non vanno liquidate come semplici stravaganze goliardiche, perché toccano i nervi scoperti di legislazioni e Stati che sono formalmente laici ma consentono notevoli eccezioni e privilegi alle religioni, come già notava il giurista Marco Ventura sul Corriere della Sera. In molti paesi basta addurre una motivazione religiosa per godere di esenzioni rispetto a norme che sarebbero valide per tutti. Non solo su questioni banali come la foto da inserire nei documenti, ma anche su altre ben più importanti, fino ad arrivare a finanziamenti per le confessioni, l’obiezione di coscienza, la ghettizzazione imposta dal comunitarismo nelle scuole e altrove, l’ostentazione di simboli religiosi. La battaglia pastafariana porta alle estreme conseguenze il riconoscimento dell’eccezionalità su base religiosa mostrandone in modo ironico le pesanti contraddizioni. Perché in Italia è consentito a suore o donne islamiche di portare il velo sui documenti, a patto che il viso non sia coperto, mentre non è accordata la libertà di coprirsi il capo per altre motivazioni? In tal modo, la libertà di coprirsi il capo sulle carte d’identità è riconosciuta soltanto quando è conseguenza di un obbligo religioso. Sembra un ossimoro.
La redazione
Dire di essere pastafariani è un mdo furbo per ridicolizzare le religioni.
La maggior perte delle persone religiose manco arriva a capire la presa per il culo.
Non proprio: a me sembra un modo intelligente per ridicolizzare chi concede privilegi alle religioni.
Chi è maggiormente messo in difficoltà è il sistema politico-legislativo, che da lato si fonda sull’uguaglianza ma dall’altro concede privilegi religiosi violando platealmente il diritto all’uguaglianza di fronte alla legge
Bravo Roberto, propio quello che dico sempre io e che stiamo facendo come Chiesa Pastafariana Italiana
La mia domanda è: se un tipo si fa la carta di identità con un copricapo in testa, significa che lo deve portare sempre?
beh, no, io non porto mica sempre la stessa maglietta che compare nella foto della mia carta d’indentità
né si deve portare la stessa pettinatura, né si deve mantenere lo stesso colorito, ecc. ecc.
Ah, ok. Questo mi interessava.
È una questione interessante, anche se non è il punto cruciale del problema.
Lindsi Skollingsberg ha ottenuto la patente negli USA con lo scolapasta in testa e sei è fatta uno scolapasta di lana, tipo berretto, da portare sempre in macchina.
Propongo all’UAAR, e la mia è una proposta seria, di organizzare in Italia sagre culinarie invitando i Pastafariani di tutto il mondo. Si potrebbe creare un percorso enogastronomico con varie tappe in tutta Italia.
Del resto, per i pastafariani noi dovremmo essere il popolo eletto!
Il popolo eletto sono i Pirati. é scritto nei Sugosi Testi e quindi è vero ed incontestabile.
Voi atei siete solo dei praticanti inconsapevoli. Se non sarete bigotti è probabile che finirete in paradiso comunque.
La chiesa Pastafariana Italiana è già in contatto con le Chiese di tutto il mondo (facebook serve a questo).
All’ultimo raduno nazionale abbiamo ospitato i rappresentanti della chiesa tedesca, rinforzando il Pastasse Roma-Berlino.
Abbiamo manifestato in tutta italia giorno 8 c.m., piratando la giornata mondiale “A kiss for Russia” contro le discriminazioni sessuali ed a sostegno dei Fratelli nella Salsa che sono stati arrestati in russia per aver a loro volta manifestato contro tutte le discriminazioni.
Altra manifestazione piratata, è stato il Pride Nazionale di Palermo, per il quale anche alcuni Fratelli Polentoni sono scesi a manifestare nella nostra Terronia muniti di scolapasta e liscafisso.
Per quanto riguarda le sagre, non è saggio pensare che dei pirati facciano arricchire col turismo qualcun’altro. Sappiamo farci tutti un buon piatto di pasta e non ci lasciamo rimbambire dalle trasmissioni della domenica mattina in cui grossi uomini parlano coi suidi o donnine permanentate tengono allegramente pesci in mano.
Se vuoi acchiappare un pirata, devi usare come esca un tesoro vero, qualcosa che non ci sia facile bottinare autonomamente. Ed a quanto capisco dai commenti… NON CI AVRETE MAI!!!
Birreluja!!!
E non occorrerebbe comprare gli scolapasta!
Tra l’altro, riguardo la motivazione
“Per lo Stato non vi sono “esigenze di culto prevalenti sulle ordinarie esigenze di ordine e di sicurezza pubblica”.”
questo significa che non è prevista nessuna esenzione anche per veli integrali islamici.
Oppure, che lo stato concede diritti alle religioni coinvolte nel terrorismo e non a quelle pacifiste ed inoffensive.
Ovvero, alle offese fisiche lo staso si sottomette, davanti ai maramei di noi Pirati Pastafariani fà il duro.
E anche che non è costituzionale rifiutare, come successo a un mio collega, di ordinare i vetri oscurati posteriori (mica tutti!) della macchina nuova con la scusa che avrebbe potuto essere usata per le rapine! Liberissimi di non crederci, ma è successo, e questo mio collega che imprecava dicendo certo, col burqa si può girare tranquillamente, ma io i vetri che mi piacciono sulla macchina non li posso mettere!
Non vedo per quale motivo Gesù, Geova, Hallah debbano avere maggior credito del Prodigioso Spaghetto Volante, del quale, tra l’ altro, sono un fedele seguace.
Gesù, tra quelli nominati, è l’unico edibile, ma ben povera cosa rispetto a un fumante piatto di ‘maccaroni’ e pummarola ‘n coppa, con una mistica nevicata di parmigiano… e taumaturgiche foglioline di basilico!… gnam!
O un bel Sukiyaki, o un La-Mian o un Pulow/Pilav/Pilaf ben fatto.
Le ricette del FSM sono infinite! 😀
FSM (ma… ma… sei tu!? oddiooooo… è tra noi! :mrfreen: )
Sono ortodosso anche in questo, e il libro sacro della Verità
è l’Artusi. Sanctus… sanctus… semper santcus!
(Ancora i miei rispetti santità)
@Diocleziano
Ti stai rivolgendo alla persona sbagliata:
http: // spaghettovolante. wordpress.com/
http: // http://www.chiesapastafarianaitaliana. it/index. php?option=com_content&view=featured&Itemid =101
http: // web. tiscali.it/lepiumesullacitta/ ramen.htm
(A meno che non la metti alla maniera discordiana secondo noi siamo tutti Papi 😆 )
In Austria questa estate altre persone oltre a Niko Alm hanno ottenuto il diritto di mettere la foto con lo scolapasta sulla carta d’identità.
In un’intervista di questa estate Niko Alm annunciava che a settembre la religione pastafariana (attualmente circa 400 iscritti) sarebbe stata ufficialmente riconosciuta come religione dallo stato asutriaco.
400 sono quelli che hanno COMPRATO il certificato “originale” sul sito del Profeta Bobby (venganza.org).
Ma se il popolo eletto sono i Pirati, che valore possiamo dare all’originalità di un certificato?
In realtà siamo molti di più perchè la maggior parte dei Pirati Pastafariani rifiuta il concetto di “registrarsi”. Noi ci autodeterminiamo e pace. Se pensiamo di essere abbastanza, fondiamo una Chiesa locale nella nostra città, o adottiamo un Locale della nostra città come chiesa.
Esistono registri diversi, riconosciuti a stento persino da chi li tiene… Chiese Pastafariane Riformate, Deformate, Vegetariane con le polpette di tofu…
Solo la pagina fb della Chiesa Pastafariana Italiana ha più di 2000 “like”.
Da Minestra di Culto, Roberto, ti consiglio di estendere il tuo ateismo anche alle fonti internet che danno numeri certi riguardo ai fenomeni sociali. Ramen.
Portolana di Palermo
“Se pensiamo di essere abbastanza, fondiamo una Chiesa locale nella nostra città, o adottiamo un Locale della nostra città come chiesa.”
Io che sono palermitano d’adozione, se volessi venire nel vostro locale dove dovrei andare? E quando vi troverei?
Gianluca vienici a trovare su facebook: Pirati Pastafariani Palermitani. Vorremmo organizzare un incontro per il talk like a pirate day di giorno 19 c.m.
Ma per i Pastafariani la terra promessa è l’Italia o La Cina. Dall’iconografia di sua Spaghettosità sembrerebbe l’Italia, viste le polpette e il sugo.
Entrambe. O nessuna delle due. Dipende, non ci sono dogmi. 😉 😀
Prendi me: non sono iscritto alla chiesa ufficiale, ma ho il libro a portata di mano. Per libera interpretazione io, ma puoi essere te, uno spazzino, Sam Raimi, Takeshi Kaneshiro… dicevo: chiunque può inventarsi, sempre per libera interpretazione, che l’arcinemico spirituale (qualunque cosa significhi) del FSM sia Cthulhu. O Azathoth. O l’Unicorno Rosa. O tutt’è tre che rigorgogliano per problemi di stomaco al centro geometrico dell’universo estasiati da vecchi lettori che mandano gli Oingo Boingo a tutto andare. E la cui anima e messaggero sia Silvio Berlusconi. 😆
Per me l’arcinemico spirituale del Mostro degli Spaghetti sarà Ronald McDonald la mascotte della catena di Fast Food, anche perché quest’ultima assomiglia al pagliaccio It di Stephen King
😆
Secondo quanto è scritto chiaramente ne “Il Vangelo del Prodigioso Spaghetto Volante” (di Bobby Handerson, fondatore della religione), la terra promessa è il mare, com’è logico, dato che il popolo eletto sono i Pirati.
Ovviamente noi italiani ci sentiamo comunque particolarmente toccati dalla Sua Spaghettosa Appendice.
“In tal modo, la libertà di coprirsi il capo sulle carte d’identità è riconosciuta soltanto quando è conseguenza di un obbligo religioso.”
Non solo: è riconosciuta solo alle religioni che decide un Prefetto o un Sottosegretario del Ministero.
Si tratta di una palese violazione dei Diritti Universali dell’Uomo e dell’Art. 19 della Costituzione della Repubblica Italiana:
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Per quanto mi riguarda (e per quanto ho capito: forse poco) i casi sono due (tre).
O i Pastafariani sono solo un movimento goliardico che intende – come qui si dice – prendere per il culo le religioni, non vedo che rapporto possono avere con UAAR, al di là della possibile simpatia per certe manifestazioni.
Se – come invece sembra – si tratta in ogni caso di una ‘chiesa’, sia pure ‘sui generis’, per quanto mi riguarda (e ‘chi se ne frega’, lo dico io prima che lo dicano gli amici pastafariani) in quanto ateo, la metto sullo stesso piano di tutte le chiese. Per denunciare le contraddizioni delle quali – ironicamente o mano che lo si faccia – non serve un’altra chiesa con culti che, seppure dissacranti, sempre culti sono.
Detto questo, naturalmente – e proprio in funzione delle battaglie laiche che comunque portano avanti – se questi culti permettono loro di proporsi come religione, ben venga il loro diritto al riconoscimento in quanto tale.
La contraddizione è nella chiesa-non chiesa: le chiese hanno in genere identità fortissime. Anche quegli sciroccati di New Age e Teosofi avevano punti cardine da cui non si spostavano. I Pastafariani hanno punti cardine non hanno un punto cardine (per esempio uno può anche inventarsi, iscritto a una’associazione-chiesa che il FSM non esiste e rimanere comunque nella chiesa) più importante se non lo scopo di dissacrare con l’intento di mostrare le contraddizioni.
*non hanno un punto cardine […] più importante*
Che vale a dire che se la parodia è un’altra non si è pastafariani…
Concordo.
Bruno l’ideatore dei Flying spaghetti monster è un fisico tale Bobby Henderson che lo inventò come risposta alla pretesa dei creazionisti di insegnare la loro teoria nelle scuole, dicendo che se si voleva insegnare il sistema creazionista, si doveva anche insegnare quello “spaghettoso” sull’origine del mondo. E’ in parte una cosa scherzosa e in parte seria.
I pastafariani si inventano riti assurdi e ironici, per mettere in evidenza le assurdità delle religioni e le loro ingerenze.
Mi correggo
le assurdità delle religioni nelle loro ingerenze.
Soprattutto non serve il reciproco disconoscimento, disprezzo, irrisione diciamo “violenti”.
Se no si potrebbe proporre di cominciare a sputarsi in un occhio vicendevolmente, ma non mi pare sta grande ideona.
Per quanto riguarda ogni forma goliardica, ogni forma di burla che prende e si prende in giro, per me è sempre la benvenuta, purchè leggera, non cupa e che faccia sorridere tutti.
Uno stile Fiorello insomma …..
@E.ng.y
Dillo ai rappresentanti e agli appartenenti dei culti mainstream.
E dove sta scritto che la forma goliardica deve far sorridere tutti? O l’importante è che faccia sorridere te e se non ti fa sorridere parti a criticarla, lancia in resta a cavallo d’un caval, come tuo solito?
Quindi tu Engy disapprovi pubblicamente e fermamente il disconoscimento e disprezzo che la CCAR ha ripetutamente manifestato verso l’ateismo?
@maxalber
Sei retorico, vero?
Ovvero il paraculismo ossequioso che fingendo equidistanza evita sempre di dare fastidio al potente o di mettere in discussione lo status quo. Lui non e’ di destra ne di sinstra, non e’ ateo ne credente, e “attacca” berlusconi per le olgettine piuttosto che per la corruzione di giudici. Un ottimo esempio di quello che sei, come si evince dai tuoi interventi, ma che personalmente trovo pavido e paraculo.
maxalber
ccar non la conosco, solo una volta ho estrapolato una notizia a caso postandola qua – a proposito di non so quale argomento – e chiedendo se fosse vera o falsa e non ho ottenuto risposta.
fra un po’ curioserò anche su quel sito.
se hanno manifestato disprezzo verso l’ateismo, sì, la domanda è retorica ma nel senso opposto che ne fornisce la mia ombra: li disapprovo totalmente.
Poi sai, se il rispetto non è un atto dovuto, non è a gratis come dice Fab, ma bisogna guadagnarselo e quando si dicono fregnacce si deve essere pronti come minimo agli sfottò, capisci bene che di fregnacce a seconda del punto di vista, ne dicono tutte le “parrocchie”. Parrocchie che così, a quanto sembra, vanno avanti a suon di sfottò (quando va bene)
L’irriverenza, lo capisci da te, non può essere “riverente”.
@E.ng.y
1) CCAR= Chiesa Cattolica Apostolica Romana
2) Il sito a cui ti riferisci sarà l’u.c.c.r. Puoi anche restarci, quella è la tua parrocchia.
3) Fregnacce: i credentucoli alla u.c.c.r le fanno, ergo non meritano rispetto. Rispetto che loro non danno perché non concepiscono che si possa pensare di esistere senza il loro assurdo apparato ideologico.
4) Lo sfottò te lo procuri tutto da sola.
Queste iniziative sono di denuncia dell’assurdità delle nostre legislazioni che privilegiano le religioni e concedono eccezioni per motivazioni religiose. Sono uno specchio della realtà. Il loro obiettivo è l’abolizione di tutti i privilegi (l’austriaco Niko Alm è stato uno dei promotori della petizione al parlamento per l’abolizione di tutti i privilegi alle chiese).
Il problema è che i religiosi ed i credenti si accorgono delle assurdità delle altre religioni, ma non di quelle della propria.
Un giorno vedremo campeggiare poster nelle città di tutto il mondo:
DOVE C’È BARILLA C’È DIO!
Blasfemo… Silenzio, parla Agnesi 🙂
Eretici! VOIELLO E’ LA VERITAAAAAAAAAAA’!!!!!
http://www.flickr.com/photos/howieluvzus/396930157/in/photostream/
😀
Er Profeta: Ma se chiama Umberto “de Cuneo” pecchè è de Cuneo o pecchè fà de Cuneo de cognome?
Cherubino: No sò, ma tu de cognome o de città de provenienza dovresti fà “de Coccio”.
Er Proferta: Come se permette sto sconsiderato!
Cherubino: A Maomè guarda sei tu che te le vai a cercà!
La chiesa del flying spaghetti monster e’ nata in Kansas per contestare la legislazione locale che prevede l’insegnamento del creazionismo delle scuole mascherandolo come una “versione alternativa”. La religione e’ ovviamente falsa, ma per quanto mi riguarda ben lontana dall’essere una goliardata. Infatti espone in modo drammatico la falsita’ delle altre religioni (dichiarando falso il flying spaghetti monster e le sue apparizioni equivale a dichiarare falsi tutti gli altri dei rivelati), forza alla presa di coscienza intorno al fatto che le eccezioni religiose vengono impartite su base di credenze ridicole (ovvero equivalenti a quelle del flying spaghetti monster).
Io ritengo che sia una trovata molto intelligente per esporre la falsita’ e la ipocrisia delle religioni, nonche’ l’arbitrarieta’ dei privilegi ad esse concessi. Non ci vedo una differenza qualitativa con le battaglie laiche per la rimozione dei crocifissi, che si basano di fatto sugli stessi principi ma sono formulate nei termini dei principi stessi piuttosto che sulla base di una loro applicazione. La chiesa del fsm ha anche libri sacri completamente autorereferenziali, i quali al pari di tutti i libri sacri affermano la propria verita’ basandosi sul fatto che sono veri. Leggendoli non e’ possibile non vedere la ridicolaggine dei testi sacri che si prendono sul serio.
se vogliono fare la foto con uno scolapasta in testa, che lo facciano pure..
Vogliamo anche tutto il resto.
Tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge e gli dei no? Ah, acusate, dimenticavo che siamo in Italia!
*scusate, non “acusate”
C’è una importante informazione che non appare nell’articolo, e che è il fulcro di tutta la faccenda:
in Italia è consentito, per motivi religiosi, avere la foto sul documento con indosso un copricapo (tipo kippah, velo, etc)?
E lo scolapasta non può essere un copricapo?
Mi pare che lo dica a 5 righe dalla fine:
“Perché in Italia è consentito a suore o donne islamiche di portare il velo sui documenti, a patto che il viso non sia coperto, mentre non è accordata la libertà di coprirsi il capo per altre motivazioni?”
Colgo l’occasione per rimarcare lo scisma della chiesa universare pastefariana romagnola. E’ di tutta evidenza che l’essere superiore che ha creato tutte le cose era di tagliatelle, non di spahetti…
Blasfemo, eretico, sarai cotto nel sugo bollente. 😆
vico zanetti
Tergendo il labbro rorido di ragù, concordo! Nella cosmogonia primigenia è certamente così: come i giudei corruppero i vecchi costumi adorando un manzo di princisbecco, così la produzione industriale ha soppiantato (almeno nelle masse proletarie) la sublime perfezione della creazione della tagliatella romagnola fatta a mano.
Solo gli iniziati possono capirlo. Non c’è estasi mistica più stravolgente di un piatto di tagliatelle al ragù alla bolognese, d’altra parte lo Spaghettoso non è invidioso e sa che ubi maior…
Sbagliate tutti.A creare la vita è stato il Gran Fusillo Cosmico, e ho la prova: che forma ha il DNA? Ad elica! E che forma ha il fusillo? Ad elica…
@DS
Ma… ma… è vero!!! Lode al Grande Fusillo Cosmico 😆
Fratelli, state riducendo la sostanza alla forma.
La sostanza è fatta di CHONP : carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e fosforo.
Carboidrati e Proteine nella versione più famosa al mondo sono gli “Spaghett Bolonneis”, perciò tutte le ghiandole salivari (vero specchio dell’anima) riconoscono la bontà del Prodigioso Spaghetto condito di Sugose Polpette.
Ma CHONP è per tutti gli esseri viventi e quindi in tutto ciò che mangi.
Egli preferirebbe che tu mangiassi felicemente piuttosto che litigare per chi lo ama nella forma più pura.
Per cui fratelli, ricordate che il pepe sul piatto ci vuole, ma non tanto da causare gastriti!
pasta lunga, soprattutto tagliatelle romagnole fatte a mano col ragù più “bigiunto” che c’è, SIEMPRE!!!
Sagne ‘ncannulate, altroché.
la questione pastafariana mi ha sempre incuriosito. Non nego che in una primissima fase mi innervosiva un po’, e mi sbagliavo, perché la vedevo solo come una gratuita provocazione. Invece, come sta ben emergendo in questo dibattito, lo scopo del pastafarianesimo è quello di far emergere alcuni paradossi realmente esistenti dei nostri ordinamenti giuridici.
Però, se si vuole essere oggettivi, bisogna capire anche – penso – che il problema è complesso e articolato. Non sul piano religioso (che in fondo in fondo resta fuori dal discorso) ma su quello giuridico-civile. Mi metto nei panni di un ministro che deve decidere circa la foto di una suora e quella di un pastafariano… di quali criteri devo tener conto se voglio essere veramente laico, oggettivo e imparziale? Il principio di uguaglianza mi porta a dire che se lo concedo alla suora la foto con velo, devo concedere al pastafariano la foto con scolapasta. Però… è vero che la suora usa realmente il velo praticamente sempre, quindi un vero motivo per cui la suore possa (debba?) avere il velo nella foto, non può essere anche che, semplicemente in una foto senza velo sarebbe meno riconoscibile? Se è così, allora posso concedere la foto con copricapo al pastafariano solo se, sulla base dell’esperienza di fatto (su cui si basa il diritto) è acclarato che i pastafariani escono di casa sempre e solo con lo scolapasta… Cerco di spiegarmi meglio… non esiste forse un motivo più “laico” di quello che pensiamo, per il quale le suore sono fotografate con il velo, e cioé che l’applicazione del diritto deve essere il meno astratta possibile e deve tener conto del fatto che, in certi casi una persona usa davvero costantemente un accessorio che concorre alla sua identificazione fisica? (e ovviamente la suora che si de-suorasse sarebbe obbligata a rifare il documento). Se è vera questa considerazione la pretesa pastafariana si indebolisce. Spero di essere stato chiaro… la mia non è una provocazione, né voglio prendere le parti delle suore, è solo una riflessione passeggera… ditemi pure cosa ne pensate.
Ah, se mi stesse leggendo Frank aggiungo che una volta la verdura aveva un altro sapore.
Ma neanche l’abito da suore serve all’identificazione fisica. Non di rado, poi, mi è capitato di vedere suore che, avvolte nel loro velo, si somigliavano parecchio, quindi, semmai, l’abito porta a una deidentificazione. La prospettiva si aggrava con il burqa. Già è assurda l’eccezione religiosa (visto che, indiscutibilmente, la sicurezza è a monte di tutte le considerazioni che possiamo fare), ma il fatto che una donna lo porti ogni giorno non è motivazione valida a concederglielo.
Tutti questi distinguo dimostrano solo che si tratta di una questione di lana caprina. Il velo delle suore o quello islamico non hanno nessuna necessità reale, solo la volontà del gruppo di appartenenza. Farsi fotografare con una parrucca alla G. Allevi e poi girare completamente rapato a zero sarebbe da proibire?
Non posso darvi torto, stavo solo cercando di capire se in fondo, dal punto di vista dell’ordine pubblico, la foto di una suora senza velo possa essere ancora più insensata di quella di una suora con il velo, ma ponevo io stesso la questione in termini dubitativi.
Detto questo, la vera questione è che la foto nel documento d’identità è in sé qualcosa di inutile. La parrucca alla allevi non la accettano, ma i capelli (veri) alla Allevi con barba alla Fidel Castro si. E se il giorno dopo questa persona si rade del tutto? E comunque guardate un po’ di carte d’identita in giro e ditemi in quante di esse la foto è davvero capace di associarla univocamente al titolare. Vi sono le tecnologie per identificare le persone in modi molto più certi: che si elimini l’inutile foto dai documenti e basta.
@John
Non si può eliminare la foto dal documento, dai. I riscontri primari si fanno così. Lo stesso dicasi per passaporti, patenti e tutti i documenti identificativi. Poi, si possono usare rilevamenti biometrici, ma le foto di riferimento servono comunque.
Bravo @Diocleziano, qui sono d’accordo!
E allora ti propongo di fondare la parrocchia della gran grigliata di carne (argentina possibilmente, ce l’ho vicina a casa la macelleria giusta), che io amo ancor più delle tagliatelle!
😆
@Diocleaziano
Foto uguali per tutti? Senza simboli e senza niente? perché, a monte, l’unica soluzione è questa.
Si, ok, sto estremizzando. Ma che ci siano persone di 60 anni, calve e obese, che hanno la patente di quando avevano 18 anni con i capelli lunghi, è privo di senso. Il documento d’identità potrebbe avere un ad code ad un profilo web dove compare una foto aggiornata ogni 6 mesi dalla webcam di casa con sistemi di autenticazione crittografici, dove chi porta un copricapo fisso per qualunque ragione deve mettere due foto, con e senza copricapo, che sia suora, pastafariano o astronauta non importa.
Volevo scrivere “un qr code”… La tastiera dello smartphone ha trasformato “qr” in “ad”.
@John
Per me si possono anche ridurre i tempi di rinnovo e le foto dovrebbero essere fatte obbligatoriamente all’anagrafe, non alle macchinette o dal fotografo.
Mi dispiace John ma il tuo tentativo di mettere le mani avanti cade nel vuoto, stavolta non hai scritto qualcosa di paragonabile ad un luogo comune ma un evidente fesseria. 😆
Un’evidente, sorry.
John hai capito perfettamente lo spirito pastafariano, ma affatto il problema della foto. L’eccezione è solo ed esclusivamente religiosa, e basta – ti faccio un esempio pratico. Sono vietate le foto con gli occhiali per le leggi internazionali riguardo al passaporto, io però gli occhiali li porto sempre, altrimenti non vedo. Che siano tollerate foto con gli occhiali è un’latra cosa.
@John
Un po’ un pretesto:
Poniamo caso che serva ad un riconoscimento che si vedano i capelli, nella foto non c’è. Eppure la suora in questione al momento in cui per un qualsiasi motivo serviva la foto era senza il velo che le copre i capelli. Il motivo dell’identificazione è ancora valido?
O bisogna portarsi due foto, una con e l’altra senza velo giusto perché è questione d’identità (brutta questa parola detta così: http: // http://www.fallacielogiche .it/index.php?option=com_content&task=view&id=269&Itemid= 276 )?
Il più banale esempio come vedi basta per mostrare il nocciolo del discorso. Come dire che Leonida alle Termopili ha perso non conoscendo a fondo gli svantaggi del terreno. Anche i problemi complicati possono avere semplici soluzioni. Basta saperle cercare.
John la tua osservazione è molto interessante.
Il punto è che uno Stato veramente laico, non può scendere a compromessi sulla razionalità delle leggi che stabilisce. Mi spiego. La ragione della foto è permettere l’identificazione. Se si violano le condizioni che permettono di identificare la persona, allora si invalida la ragione della stessa. Quale sono queste condizioni che deve rispettare la foto? La legge e i regolamenti lo stabiliscono. Punto.
Però poi lo Stato “laico” scende a patti con le religioni, che di razionale non hanno un bel nulla e fa delle eccezioni. Per questo e per quello, senza che si possa ragionevolmente andare a verificare il fondamento delle stesse, perché non si può andare a chiedere al dio di turno se davvero ha detto che bisogna portare il burqa o il velo o lo scolapasta. Tutto ricade nella coscienza individuale. Che è insindacabile ovviamente.
E se il Dio Spaghetto mi dice di portare lo scolapasta solo quando mi identifico perché così manifesto la mia fede verso di lui? Si possono fare delle obiezioni a questa posizione, ma la regola non è basata su nessuna razionalità. Così come non c’è nessuna razionalità di base nella regola che impone alla suora di coprirsi i capelli col velo. Tutto ricade nella coscienza individuale.
La nostra battaglia punta a mettere a nudo queste contraddizioni e le connivenze tra Stato e Chiesa. Per noi è importante affermare il principio che le religioni non hanno nulla di razionale e non si possono fare differenze tra chi appartiene all’una, all’altra o a nessuna.
L’obbiettivo finale non è che ci inseriscano tra le eccezioni, ma che sia fatta valere la regola. A un certo punto, messo alle strette, lo Stato dovrà decidere se CHIUNQUE può farsi la foto con il copricapo che vuole, purché sia riconoscibile, o che il copricapo non si deve MAI indossare nelle foto e che non si fanno più eccezioni basate sulla pura fantasia di un dio qualsiasi.
È UNO SBAGLIO LIQUIDARE I PASTAFARIANI COME BURLONI (soltanto): SOTTO IL NOSTRO SCOLAPASTA C’È MOLTO DI PIÙ. QUESTA BATTAGLIA TRASCENDE A TUTTE LE ALTRE BATTAGLIE SULLA LAICITÀ DELLO STATO, L’OBIEZIONE DI COSCIENZA PER MOTIVI RELIGIOSI, LE ESENZIONI DALLE TASSE PER LE CHIESE, ECC.
Proporrei quanto segue: offrire un viaggio agli austriaci con scolapasta sulla foto in uno di quei paesi che ammettono il transito a stranieri con la carta d’ identità e vedere la reazione dei poliziotti che controllano l’ attraversamento del confine: indovinate a quale paese penso.
Chi comincia a raccogliere i soldi per il Fratello Niko?
Comunque ottima idea Alessio: un adepto della Chiesa Pastafariana Italiana che vive all’estero è riuscito a farsi il passaporto con una benda sull’occhio (che serve a ricordarci che esistono altri punti di vista e che i Pirati sono il Popolo Eletto). Pirateremo la tua idea e cercheremo di filmare le reazioni dei vari doganieri! Ramen!
Ci si potrebbe presentare al Comune con un finto tatuaggio sulla fronte con la scritta “Dio non esiste”. Quale operatore comunale avrebbe il diritto di verificare che si tratta di un vero tuatuaggio oppure di qualificare moralmente la scritta ?.
😉
Anche “Credo alla risurrezione dei porci” non è male.
sempre molto inglese il tuo umorismo! 🙁
@E.ng.y
Vedi? La goliardia va bene solo se piace a te.
@ Engy
Non era una battuta di spirito. Era, secondo me, un’idea validissima.
Considera che l’affissione di crocifissi negli uffici pubblici e nelle scuole sono un insulto a tutti i cittadini di un paese laico, credenti compresi.
E n g y, se può risorgere l’Homo sapiens, perché non può risorgere il Sus scrofa domesticus?
ma vedi caro @fab, c’è sempre di mezzo quella insignificante questioncina del rispetto reciproco e di quel minimo di sensibilità di cui – normalmente – tutti siamo dotati e che ci permette di comportarci civilmente senza offendere gli altri nelle loro più profonde convinzioni.
E ancora una volta NON c’entrano LE MIE di convinzioni.
E ti evito un esempio sugli atei perchè sono molto buona e paziente!
@ &ngy
Ti invito ad offendere le mie intime convinzioni, fai pure, se ci riesci…
@E.ng.y
E, di grazia, chi sarebbe stato offeso? Il Porco? Dio?
Come no.
Uuuuuh… siamo atterriti.
@Engy
Non mi pare che fab abbia fatto una domanda così teologicamente pellegrina: anche i maiali dovrebbero avere anima in quanto esseri viventi, no?
(Certo: si capirebbe di più se non si credesse al ritorno dalla morte dei vivi per cui non la si pone nemmeno in discussione per non mostrare la cosa ad altri. Conformismo del cavolo, eh… ?)
E n g y, non ci siamo. Non esiste una cosa chiamata il rispetto reciproco così, gratis. Esiste la tolleranza reciproca, ma il rispetto ce lo si deve guadagnare. Ed è un po’ dura guadagnarselo sostenendo che c’è del pane che invece è carne, che qualcuno cammina a pelo d’acqua e altre amenità del genere. Chi afferma simili frescacce DEVE essere disposto a subire gli inevitabili sfottò. E in ogni caso sono moltissimi che seriamente pensano che tutti gli attributi che valgono per una specie intelligente valgano anche per un’altra e che cambi soltanto l’intensità dell’attributo (non a caso non si riesce a trovare qualcosa che valga soltanto per la specie umana in modo assoluto). Arrogarsi un ingiustificabile supremazia morale – o, pensa un po’, ontologica! – rispetto alle altre specie è addirittura sinistro.
Dato che non sono mai riuscito ad offendermi come ateo, sarei davvero curioso di conoscere il tuo esempio.
@fab,
sei lo stesso fab che si spendeva per gli immigrati e che quasi si commoveva per il bel discorso di Kundalini e che diceva siamo tutti esseri umani?
Davvero siamo TUTTI esseri umani?
Mi pare di no da questi ultimi tuoi commenti (riguardo l’ultimo non ci ho capito un cazzo a proposito di attributi e specie intelligenti).
L’esempio sugli atei: non mi presto a sti giochini degradanti. Poi guarda, dovrei pensarci; evidentemente il mio rispetto verso gli atei convinti è autentico e, ancor più evidentemente, sono consapevole che qui dentro gli atei siano rappresentati malissimo.
Ma “siete” pochi, dunque giudizi o offese o battute sull’intera categoria (che io comunque intendevo a titolo esemplificativo, per far comprendere quanto l’intolleranza non porti da alcuna parte) da me non ne avrai mai.
Al massimo qualche spiritosaggine molto leggera.
@ &ngy
Discorso di &ngy sugli atei:
inserire gracidio di rana
@E.ng.y
E questo come si collega con l’essere tutti umani? Lo sai solo tu, vero?
Sarà che non ne sei in grado. Come non lo è stato mai nessuno, a meno di non tentare ridicoli ribaltamenti che suscitano ancor più ilarità nei confronti dei crociati odierni o di scadere nelle minacce di morte. Oh, si, ci sono, fidati.
Per il resto, bla, bla, bla…
E n g y, chi si offende per essere paragonato a un maiale ha già stabilito che esistono specie superiori (la sua e, chissà, magari i leoni e le aquile) e specie immonde (i poer purscell). Beh, se questa è la sua “cultura”, allora è una cultura da colleoni. Il che, fra l’altro, rende l’offesa una forma di giustizia poetica, dato che l’elemento di offesa è del tutto arbitrariamente autogenerato da chi si offende.
Inoltre: sì, sono lo stesso che sostiene che tutte le persone hanno pari dignità, in forma e sostanza. Le persone, non le mentalità. Nessuno mi convincerà mai che la mentalità corrente negli slums di Kingston abbia un valore minimamente paragonabile a quella corrente in Olanda.
@fab
pietoso il tuo ultimo commento, perchè falso, ipocrita, tracotante: è molto triste leggere argomentazioni fasulle e pretestuose perchè, infantilmente e arrogantemente non vuole ammettere di essersi sbagliati.
Quel che è più grave @fab è che questo tipo di falsità che decide di negare l’evidenza più chiara (che nel caso specifico è l’oggettiva inciviltà di molti commenti qui) pur di difendere incondizionatamente e aprioristicamente i propri “amici”, è la stessa che “voi” atei dite di voler combattere e che attribuite soprattutto (se non solo) alla religione cattolica.
Qualcuno, non ricordo chi, parlava dei credenti come “tribù”: ebbene, la tua risposta è quella tipica dell’adepto tribù che corre in difesa del suo amico. Un po’ come anche quei genitori che difendono ad oltranza i figli delinquenti
L’avevo già detto un’altra volta: “siete” (oltretutto) rimasti fermi all’infanzia a livello di mentalità.
…. ovviamente, sempre @fab, quel che ti ho appena detto non c’entra niente con l’antispecismo (credo si dica così) che pretestuosamente hai tirato fuori!
No, lo dico perchè …. lasciamo perdere!!!
@whichgood,
una grandiosa idea, bravo !
Ovviamente, il fatto che urti te, implica che sia sbagliata, vero? Guarda, potresti trasferirti sul blog dell’u.c.c.r, ti troveresti alla grande.
Bene, ora sai come mi sento ogni volta che vedo quel omino torturato appeso d’avanti al naso delle mie figlie piccoline e spacciato come atto d’amore. SCHIFO !
Bellissima idea, te la pirato subito e la comunico al gruppo che sta lottando per avere la foto con lo scolapasta in testa anche in Italia (https://www.facebook.com/groups/458380867528230/?fref=ts)
NON SONO CERTISSIMO, ma mi pare di ricordare che:
Per tutti son vietati i copricapi SALVO 2 ECCEZIONI religiose.
Per chi fa “”di mestiere”” cioe’ stabilmente e riconosciuta dalla Chiesa la suora
Per qualsiasi mussulmana lo desideri con il velo, purche’ si veda il volto.
Pertanto se e’ come ricordo io anche qui ci sono le eccezioni religiose, una piu’ esagerata dell’altra.
Ma se io avessi il volto deturpato dalle cicatrici di un incendio e quindi nella vita quotidiana porto una maschera per facilitare le relazioni interpersonali, mi la fanno tenere la maschera?
Sinceramente, in questo post, vedo una mancanza di coerenza con altri inerenti all’argomento. Quando si contesta la presenza del crocifisso, la si contesta perchè si vìola la sensibilità di coloro che non sono cattolici, e fin li, ci siamo. Quando mi sono permessa a scrivere che anche l’abbigliamento può dare fastidio ad altri se esprime una scelta religiosa, mi è stato detto che no, perchè è la scelta di sciascuno. Quindi, tale scelta
In teoria, no, anzi, le cicatrici sono particolari atti a farti riconoscere ed associare un volto (anche se deturpato) ad un nome e cognome. Diversamente da coloro che pretendono di indossare un velo integrale, magari con occhiali da sole, come mi è capitato di vedere a Milano, per il semplice motivo che un abbigliamento simili rende assolutamente irriconoscibile chi ne è celato. Infatti, io proporrei l’allontanamento e l’espulsione dal Paese, di chiunque non rispetti la legge.
Non direi che la presenza del crocifisso sia sbagliata perché offende.
La presenza del crocifisso é sbagliata perché é il tentativo di una tribù d’avanzare diritti e riconoscimenti speciali da parte di un’istituzione pubblica, come se lo Stato fosse roba sua. Sarebbe esattamente la stessa cosa appendere in tutti gli edifici pubblici la bandiera di un partito politico.
Non credo che l’offesa in sè sia un problema. Anzi, a sentire i motivi per cui si offendono i fanatici religiosi, non si potrebbe fare più nulla. Ciascuno ha il diritto di sentirsi offeso, ma la cosa finisce lì.
Quanto al velo, io ho dei dubbi, ma propendo leggermente per il divieto (al di là degli obblighi di legge esistenti, che andrebbero fatti rispettare). Da un lato, ciascuno può mettersi quel che gli pare – nei limiti della legge, vale a dire nei limiti di ciò che é ragionevole proibire per l’utilità pubblica.
Dall’altro, io non credo che il velo sia messo liberamente. Nessuna legge scritta lo impone, ma lo Stato non é l’unica entita a poter punire.
La società (che può essere molto più autoritaria e retrograda dello Stato) ha due mezzi potentissimi, il conformismo e l’ostracismo sociale, per obbligare i suoi membri a seguirne leconvenzioni, oltre ovviamente alla violenza privata. In queste condizioni, nessuno é veramente libero di poter agire senza temere le conseguenze delle proprie azioni, anche se innocue.
In questo caso, serve, purtroppo, l’intervento dello Stato per rompere un equilibrio sociale incompatibile con il pieno sviluppo della persona umana e con l’eguaglianza degli individui.
p.s. so che avevi scritto di ignorare la prima parte, é che mi sembrava partire da premesse (l’offensività come criterio determinante) che non condivido molto
Titti, prova a vederla così:
oggi in italia vengono riconosciute come figure religiose autorevoli le Suore con il velo, il crocifisso come simbolo di dio che offre se stesso all’uomo e come “gente che è meglio non contraddire” quelli che vogliono il burqa.
Un domani (se ci riusciamo) verranno riconosciute come Ministri e Minestre di Culto persone vestite da Pirata, come simbolo di dio che offre se stesso all’uomo lo scolapasta (Egli è Bollito per i nostri peccati http://www.venganza.org/2011/03/colander/) e come gente di larghe vedute quelli che usano la benda sull’occhio (serve a ricordarci che esistono altri punti di vista).
Un dopodomani, mio figlio potrà avere un’insegnante vestito da pirata, oltre che da suora o da monaco. Appesi in classe ci saranno una pletora di simboli uno più strano dell’altro, tra i quali volendo potrà scegliere.
Non avrà solo il campetto dell’oratorio della chiesa o il gruppo scout, per passare il tempo… e così via.
Non tenete conto della parte superiore del commento, pensavo di averla cancellata, ma evidentemente non è così, infatti, è un discorso che si ferma a metà, tenete conto da “In teoria….” Grazie!
Riguardo all’Austria nelle interviste spiegano chiaramente i motivi per i quali vengono fatte queste cose.
“Dopo la foto sulla carta d’identità ed il riconoscimento come religione, chiediamo un pass diplomatico per i nostri rappresentanti (in Austria i rappresentanti delle chiese riconosciute hanno il pass diplomatico), detassazione dei finanziamenti dei soci, ora di religione finanziata dallo stato, corsi universitari pastafariani finanziati dallo stato e protezione legislativa anti-blasfemia.
Niko Alm è stato uno dei promotori della raccolta firme di aprile per la petizione al parlamento con la richiesta di abolizione di tutti i privilegi delle chiese, petizione che non ha raggiunto il quorum di 100 mila firme.
I pastafariani tedeschi già da alcuni anni hanno ottenuto il riconoscimento di “Corporazione di diritto pubblico” che godono degli stessi privilegi delle religioni (Kirchensteuer). Grazie a questo vengono invitati anche nelle facoltà di teologia per incontri e discussioni.
Ho notato che il pastafarianesimo non risulta fra le religioni nella voce “Religione” di wikipedia in italiano e nemmeno in quella in inglese…
Roba da matti! Bisognerebbe che qualcuno aggiorni le voci 🙂
(io sono pastafariano da un pezzo)
io stesso ho tentato di cambiare il “religione INVENTATA” in un più politicamente corretto (e religiosamente illogico, cioè coerente con la concorrenza) “PREDICATA” o “RIVELATA”.
naturalmente, i bigottacci mi hanno impallinato subito.
Si vede che berranno birra calda, nell’aldilà.
Alcune domande:
– Se ti ferma un pubblico ufficiale devi presentarti con lo scolapasta distintivo?.
– Vale anche il certificato di apostasia?.
– Nella patente c’è scritto: il conducente è portatore di scolapasta (come quando si specifica l’uso di occhiali?) ?
– Si può denunciare della mensa aziendale per bestemmia?
🙂
– Se ti ferma un pubblico ufficiale devi presentarti con lo scolapasta distintivo?
*In mancanza, lo puoi invitare a casa tua, mostrargli lo scolapasta e fare du’ spaghi.
– Vale anche il certificato di apostasia?
*NO, è peggio del battesimo: una volta pastafariano, pastafariano per sempre.
– Nella patente c’è scritto: il conducente è portatore di scolapasta
(come quando si specifica l’uso di occhiali?) ?
* No perché dipende dal menù del giorno: se quel giorno lì ci sono i ravioli
al sugo è inutile portarsi dietro lo scolapasta.
– Si può denunciare della mensa aziendale per bestemmia?
* Incomprensibile: riformulare la domanda.
– Si può denunciare della mensa aziendale per bestemmia?
* Incomprensibile: riformulare la domanda.
Errore di digitazione. La frase era:
– Si può denunciare LA mensa aziendale per bestemmia?. Esempio: pasta scotta.
Nella patria della pummarola ‘n coppa, della carbonara, degli spaghetti al pesto genovese etc. negare il diritto a farsi mettere nei documenti la fotografia con lo scolapasta in testa sarebbe non solo una forma di persecuzione religiosa, ma anche una violazione delle più antiche e sacre tradizioni!!!
E poi la pasta… quella si che è universale!, altro che omini torturati e cianfrusaglie varie.