Eutanasia legale, oggi la consegna delle firme a Montecitorio

Dopo mesi di impegno serrato nella raccolta firme con banchetti in tutta Italia e in diversi Comuni, finalmente oggi è stata depositata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere una legge laica su eutanasia, fine-vita e testamento biologico. Una mobilitazione iniziata a dicembre con il nome di “Eutanasia legale” in occasione dell’anniversario della morte di Piergiorgio Welby, e che ha visto come promotori l’Associazione Luca Coscioni, i Radicali Italia, Amici di Eleonora Onlus, Exit Italia e l’Uaar. La nostra associazione è rappresentata da Stefano Incani, responsabile organizzativo dell’Uaar, presente oggi in occasione della consegna a Montecitorio.

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Il risultato è andato oltre le aspettative, coronando lo sforzo di sensibilizzazione di tanti attivisti e militanti tra i cittadini. Bastavano 50.000 firme autenticate e certificate, ma ne sono state raccolte oltre 65.000 a partire dal 15 marzo. Dopo il recupero degli scatoloni con le sudate firme presso la sede dei radicali a Roma, i rappresentanti del comitato si sono recati simbolicamente in fila indiana verso la Camera dei deputati. Davanti a Montecitorio è stata organizzata una manifestazione, presenti attivisti e simpatizzanti. “Voglio ringraziare le tantissime persone che si sono spese per raggiungere questo bel risultato”, ha dichiarato Stefano Incani dell’Uaar, “speriamo possa contribuire a un’Italia più laica e civile perché la politica non può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia”. La nostra associazione già dal 2009 con il convegno a Cagliari “Liberi di scegliere” si è impegnata sul tema, proseguendo con altre iniziative contro il ddl Calabrò fino alla recente raccolta firme, con decine di tavoli in tutta Italia.

Certo sarà comunque dura approvare una legge con l’attuale Parlamento e l’opposizione della Chiesa cattolica, ma occorre provarci e sollecitare i nostri rappresentanti politici a prendere un impegno nei confronti dei tanti che non voglio uno stato “etico”. Un paese dove le persone possano decidere in autonomia e libertà quali cure ricevere e dare se vogliono disposizioni sul fine-vita e sull’eventuale eutanasia, nel caso non si fosse coscienti. Come ormai è un diritto in altri paesi. Un impegno che quindi deve essere anche internazionale: per questo rilanciamo anche la petizione on line dei radicali al Parlamento europeo, per chiedere di realizzare uno studio approfondito sulla portata dell’eutanasia clandestina e per sollecitare gli stati membri dell’Ue ad assicurare l’autonomia del paziente nel rispetto della Convenzione di Oviedo.
La redazione