Anno scolastico 2013/2014: l’Uaar scrive alle scuole per l’attivazione dell’ora alternativa

Anche quest’anno…

 


ai Dirigenti degli istituti scolastici
LORO SEDI

e p.c. agli Uffici scolastici regionali
LORO SEDI

Roma, 12 settembre 2013

 

Oggetto: Ordinanza TAR Lazio su attivazione tardiva delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica per l’a.s. 2013/2014

Egregio Dirigente, Egregia Dirigente,

premesso

  • che l’UAAR è una associazione che ha tra i suoi scopi sociali quello di “tutelare i diritti civili degli atei e degli agnostici, a livello nazionale e locale, opponendosi a ogni tipo di discriminazione, giuridica e di fatto, nei loro confronti, attraverso iniziative legali e campagne di sensibilizzazione”, nonché quello di “contribuire all’affermazione concreta del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, delle scuole pubbliche e delle istituzioni, e ottenere il riconoscimento della piena uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche e religiose” (art. 3 dello statuto dell’associazione, leggibile nel sito www.uaar.it);
  • che in relazione ai suddetti scopi sociali l’UAAR è stata riconosciuta come Associazione di Promozione Sociale, ai sensi della legge 7 dicembre 2000, n. 383, ed iscritta nel relativo registro nazionale al numero 141 con decreto del Ministero della solidarietà sociale n. 155/II/2007 del 13 luglio 2007, a firma del Direttore generale della Direzione generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali;
  • che la legge n. 383 del 2000, all’art. 27, riconosce alle associazioni di promozione sociale la legittimazione ad agire a tutela degli interessi collettivi concernenti le finalità generali perseguite dall’associazione, e il diritto di intervenire nei procedimenti amministrativi ai sensi dell’art. 9 della legge n. 241 del 1990;
  • che la medesima legge n. 383 del 2000, all’art. 26, riconosce alle associazioni di promozione sociale il diritto di accesso ai documenti amministrativi di cui all’art. 22, comma 1, della legge n. 241 del 1990 e considera situazioni giuridicamente rilevanti quelle attinenti al perseguimento degli scopi statutari;

La informiamo

che il TAR del Lazio, con ordinanza del 22 marzo 2013, non respinse il ricorso 2020/2013 presentato dalla scrivente associazione, ma si limitò a non sospendere le modalità di accesso alle attività alternative all’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) previste dalla circolare MIUR 96/2012, in quanto la loro attivazione tardiva allora appariva “un pericolo del tutto futuro ed incerto e non immediato”.

Ne consegue che tali attività alternative, obbligatorie per legge, dovranno essere tempestivamente assicurate ora, all’inizio dell’anno scolastico, per evitare qualsiasi forma di discriminazione rispetto a chi, avendo potuto optare in fase di iscrizione, frequenta invece l’IRC.

Le chiediamo

quindi conferma che l’istituto da Lei diretto abbia già provveduto alla distribuzione e alla raccolta dei modelli C e che siano già state date disposizioni per assicurare, fin dal primo giorno di lezione, insegnanti, aule e programmi didattici per gli studenti che intendono avvalersi delle attività didattiche e formative o delle attività di studio assistito alternative all’IRC. In caso contrario, Le chiediamo le ragioni del ritardo.

RicordandoLe che gli insegnamenti alternativi a quello della religione cattolica sono un diritto conclamato,1 che hanno costi coperti dal bilancio statale2 e che la scuola è obbligata a garantirne l’attivazione,3 La invitiamo altresì a informare tempestivamente genitori e studenti frequentanti il Suo istituto della possibilità di cambiare la scelta relativa alla frequenza dell’IRC per l’anno scolastico 2014/2015 tramite semplice compilazione del modello B e del modello C presso la segreteria.

Certi che nell’istituto da Lei diretto venga garantito il pieno diritto alle attività alternative all’IRC, le chiediamo infine di inviarci ai recapiti riportati in calce, preferibilmente per via telematica, il POF e la documentazione dei progetti didattici dell’“ora alternativa” proposti e garantiti a genitori e studenti.

 

Il Segretario UAAR
Raffaele Carcano

 


  1. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2749 del 7 maggio 2010, ha stabilito che “la mancata attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente o delle famiglia, e di questo aspetto il Ministero […] dovrà necessariamente farsi carico”. La circolare del ministero dell’istruzione n. 59 del 23 luglio 2010 inerente l’adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto per l’anno 2010/2011, evidenzia la necessità di assicurare “l’insegnamento dell’ora alternativa alla religione cattolica agli alunni interessati”.
  2. Il MIUR, con nota del 22 marzo 2011, ha trasmesso alle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado le indicazioni della Ragioneria Generale dello Stato sul pagamento delle attività didattiche alternative all’insegnamento della religione cattolica. Il parere, concordato tra il MIUR e il MEF, ribadisce che la scelta di genitori e alunni di avvalersi delle attività didattiche alternative alla religione cattolica rende le stesse un servizio strutturale obbligatorio, da pagare “a mezzo dei ruoli di spesa fissa”. Risulta certificato dai due ministeri competenti che i costi dell’“ora alterativa” e dello “studio assistito” alternativi all’IRC sono coperti dallo Stato e non gravano sui singoli Istituti scolastici.
  3. L’ordinanza del tribunale di Padova n. 1176 del 30 luglio 2010 ha stabilito che l’attivazione dei corsi alternativi costituisce “un obbligo”, e che la loro mancata attivazione costituisce “un comportamento discriminatorio illegittimo”, fonte di responsabilità risarcitoria per l’Istituto scolastico.

29 commenti

dissection

Mah, che vi devo dire… sono 27 anni che non vado più a scuola (ma me la ricordo uno schifo), figli non ne ho e quindi, personalmente, l’argomento non mi tocca da vicino; certo è che, nel 2013, dover ripetere ogni anno una richiesta ragionevole nonché legittima e ogni volta vedersela ostacolata quando non negata del tutto, dà un indice del grado di civiltà di questo paese (o, a questo punto, presunto tale). Se il vaticano ha paura che senza indottrinamento la gente non lo segua più, che non creda più a dio, a me sembra una dimostrazione diretta dell’inconsistenza delle loro argomentazioni e una indiretta dell’inesistenza del famigerato “centro della religione” nel cervello, quello che secondo certe teorie (ciarlatanerie) ci “obbligherebbe a credere in un qualsivoglia dio o essere metafisico. Ho appena finito di guardare su Focus il programma “Come funziona l’Universo” in cui spiegavano nascita, vita morte delle stelle e anche la semplice visione di un normalissimo documentario di astronomia fa capire, a chi lo vuole, quanto grande è l’Universo che ci ospita e che, in definitiva, permette la nostra esistenza, e per contrasto quanto piccolo sia qualsiasi dio inventato da qualsivoglia religione e soprattutto il dio ebraico, con le sue manie, pazzie, gelosie, contraddizioni e chi più ne ha più ne metta. @ gmd85, ot: W.H. H. sentito ovviamente nominare, ma mai avuto occasione di approfondire. Siccome la mia frequentazione di questo blog, come avrai capito, è definibile quantomeno come bizzarra, ogni qualvolta avrò qualcosa da dirti o segnalarti sull’argomento, mi farò vivo io su queste pagine. Ciriciao!!!

DucaLamberti74

Indice del grado di civiltà di questo paese…
E quindi dei simpatici abitanti popolani italioti che lo abitano…

Oppure c’è ancora qualcuno che vuole sostenere (come fanno i comunistoidi) la tesi che:

* * *
Il popolino è bello, buono e gentile e tanto bravo…
Ma sono i poteri forti (il club bilderberrggher, le multilateralnazionali imperialiste, la società bovghese reazionavia, ed il vaticalano) che corrompono e schiacciano tutto compreso la naturale voglia del popolo ad una società multiculturale da soccial forum multietnico.
* * *

DucaLamberti74

Luca

Apprezzo l’iniziativa, fatta nei modi dovuti e con rispetto (non, ad es., come i TdG che “scocciano” le persone in maniera petulante…).

Cordiali saluti.
Lc.

Tiziana

ma la cei vi porta la torta a casa?
le pochissime energie laiche che sono in campo devono lavorare affinchè la religione, qualsiasi religione, sia espulsa dalal scuola pubblica.

MASSIMO

La CEI da la torta a tanta gente che conta (e pure molte fette).
Ovviamente solo se queste persone fanno gli interessi della CEI.

Sandra

Diciamo che se in linea di principio l’ora alternativa ha un senso, ma in un momento di tagli alla scuola non so quanto il genitore medio sia sensibile all’idea di istituire una voce extra di spesa, o quanto piuttosto ne possa risultare contrariato. In Europa non c’è una strategia unitaria, la Francia non ha l’ora di religione, la Germania ha religione e alternativa, la Svizzera ha religione ma non alternativa (gli alunni esentati stanno con l’insegnante titolare). La realtà in Italia è che l’ora alternativa viene a pesare su una spesa pubblica già abbastanza insostenibile.

Tiziana

Caro grendene, l’errore una volta piantato so che è difficile da sradicare. Ma al netto di qualche famiglia che si giova di questa ora alternativa (come già ti ho detto è anche un ossimoro ) si ottiene il risultato di incancrenire l’ora di religione cattolica nelle scuole. Di più, per attirae i genitori gli insegnanti di religione cattolica fanno perfino un pò d’informazione sulel altre religioni. Comunque so che vi spinge il familismo che non è peggiore di propagandrare teorie fantasiose nelel scuole pubbliche. Se si fosse laici si proverebbe quanto meno ad espungere questa ora dagli edifici, cosa che sarebeb anche più seria della battaglia, pur seria, del crocefisso appeso nei luoghi pubblici.

Flavio

@Tiziana l’obiettivo ultimo è sì abolire il catechismo a scuola, quale è l’IRC, ma devi capire che questa è inserita nell’intesa con la chiesa cattolica… insomma in vista di un fine probabilmente irraggiungibile (abolire il concordato) si deve anche agire nel quotidiano e quanto meno ribadire che l’IRC è facoltativo e chi non è cattolico ha diritto ad altre opzioni.

Tiziana

@Falvio

E’ un egoismo incredibile di qualche famiglia. Comunque alal Cei va benissimo e questo è quel che conta. Del resto io so che uaar non ha nello statuto l’abolizione dell’articolo 7 , quindi, di che parliamo? è ovvio che la mia è una posizione laica e rispettosa del pubblico e quella dell’uaar no.

Francesco S.

@Tiziana

Contribuire all’affermazione concreta del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, delle scuole pubbliche e delle istituzioni, e ottenere il riconoscimento della piena uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche e religiose. In particolare, pretendere l’abolizione di ogni privilegio accordato, di diritto o di fatto, a qualsiasi religione, in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali.

C’è stata anche una petizione per chiedere l’abolizione del concordato, la volontà c’è, ma si è realisti e si sa che nei parlamentari non c’è questa volontà. Nel frattempo si garantisce l’uguaglianza di trattamento.

Solitamente in ambiente ateo quando si arriva ad accusare di comportarsi in maniera religiosa significa che non si hanno argomenti, una reductio ad religionem sul modello della reductio ad Hitlerium.

Senza contare una certa supponenza nel credersi più laici degli altri per un’opinione sui metodi.

Va bene criticare i metodi, non va bene fare accostamenti fuori luogo. Che c’è di male nel desiderare che i propri figli vengano trattati nella stessa maniera degli altri.

Grave errore scambiare il realismo con il familismo. Molto più sensati i dubbi di Sandra, soprattutto posti in maniera corretta.

E lo dico da esterno all’associazione.

Roberto Grendene

@Tiziana

Ce lo siamo già detti tante volte: l’incancrenimento dell’indottrinamento cattolico nelle scuole era molto più diffuso quando l’unica possibilità alternativa era l’autoesclusione dalla scuola
E’ così banale: più possibilità alternative hai meglio è.
Vuoi combattere la battaglia per uscire dalla scuola? Benissimo, procedi.

Ah, se hai dei dati che mostrano come ai tuoi tempi l’ora di religione cattolica fosse meno frequentata e meno “incancrenita”, forniscili pure.
I dati a me noti dicono il contrario:
http://www.uaar.it/news/2011/02/16/cala-la-frequenza-ora-di-religione/

Roberto Grendene

@Tiziana

Certo che nello statuto Uaar c’è l’abolizione dell’art.7:
…abolizione di ogni privilegio accordato, di diritto o di fatto, a qualsiasi religione, in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali.
Come vedi non c’è solo l’abolizione del Concordato, ma di tutte le leggi clericali

MASSIMO

Io non credo che questa ora abbia effetti rilevanti sul fatto che uno diventa cattolico oppure ateo.

Mi ricordo che al liceo eravamo una classe di 25 ragazzi.
Diverse ragazze erano molto religiose all’inizio del liceo e lo sono rimaste anche dopo.
Noi ragazzi eravamo tutti atei e siamo rimasti atei anche dopo il liceo, eccetto uno che si è poi sposato una ragazza molto cattolico ed è diventato cattolico pure lui.

Ma l’ora di religione non ha inciso minimamente nelle nostre credenze.

MASSIMO

Almeno a me, l’ora di religione era una cosa che mi “rimbalzava”, cioè non mi faceva nessun effetto.

Tiziana

che rimbalzi o no non ha importanza. è un costo e un abuso. e su questo va giudicata non sugfli effetti che può o potrebeb avere sui ragazzi

Roberto Grendene

è noto che le decisioni sulla fede (anche calcistica) si prendono nell’infanzia e nell’adolescenza

infatti il problema dell’ora di religione cattolica è proprio lì, alla scuola dell’infanzia e soprattutto alla scuola elementare
sono due ore la settimana, più o tanto quanto storia, scienze, arte, geografia, inglese, informatica

al liceo, ormai l’indottrinamento è compiuto

Roberto Grendene

Ma l’ora di religione non ha inciso minimamente nelle nostre credenze

dai 3 agli 11 anni incide eccome

Francesco S.

@Grendene
Spesso si diventa atei anche da adulti più o meno.

A 19 anni ho capito che mi illudevo. Prima ero un cattolico parecchio osservante, molto più dei miei genitori, a messa tutte le domeniche.

Ma ero ribelle non ero d’accordo su parecchie questioni e conclusi che era uno strumento per dominare la mia mente, che si ribellava all’irrazionalità.

Credo fosse una domenica di maggio che metabolizzai la mia disillusione e silenziosamente mi alzai ed uscii dalla chiesa a metà funzione.

Roberto Grendene

@Francesco S.

Certo, si può diventare atei (o credenti) da adulti (o cambiare religione, anche più volte)

Ma le ricerche dicono che i casi di questo tipo sono pochi, che in genere la scelta maturata nell’adolescenza (quella vera, non quella che si è costretti a dire a catechismo) rimane anche in età adulta.

È di gran lunga superiore il cambiamento a livello generazionale: le giovani generazioni sono più incredule delle precedenti, e tra nonni e nipoti si assiste a una forte avanzata della non credenza

MASSIMO

Ecco, avete fatto un ottimo ragionamento.
e’ vero che quando siamo piccoli si prende per buono tutto quello che ci dicono.
Ma poi, già con l’adolescenza si diventa ribelli, e si mette in discussione tutto. Ed è a quella età che spesso la religione sfuma.

Tiziana

anche famiglie poco egoiste e attente alle spese del paese incidono sulla formazione dei giovani e sul senso di appartenenza (non generico amor di patria ovviamente) dei ragazzi. forse un ragazzo fuori dalal porta si annoierà, ma ringrazierà i genitori per avergli insegnato la schiena dritta

Francesco S.

La scelta deve essere della famiglia o del figlio, non di Tiziana o Francesco. Se si preferisce rimanere dietro la porta in maniera simbolica deve essere una scelta, non perché costretti.

Francesco S.

Non si può definire egoismo il decidere di usufruire di un diritto. Semmai è altruistico decidere di non usufruire del diritto per far risparmiare lo stato, ma “non essere altruisti” non significa essere egoisti e la differenza è grande. Non c’è nulla di altruistico nell’essere costretti a star dietro la porta se la scelta è obbligata.

Frank

Lezione di catechismo in una scuola elementare:

Maestra: E se il vostro sacerdote vi mette le mani addosso, voi non dovete dirlo ai vostri genitori ma farlo sapere al vescovo che lo farà trasferire……
Alunni: Va bene maestra.

faidate

Sono convinto che questo sia il tipo di interventi che l’uaar deve scegliere, molto più di quelli, giusti ma qualche volta un po’ funerei, di eutanasia, suicidio assistito, testamento biologico etc.

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