Ultimi arrivi alla Biblioteca Uaar

La Biblioteca Uaar, ubicata all’interno della sede nazionale dell’associazione, fa parte del Sistema Bibliotecario Nazionale e consiste di quasi 3.600 volumi di interesse laico-razionalista, in continuo aumento (l’elenco sintetico parziale è pubblicato sul nostro sito, e la catalogazione Opac Sbn è in corso).

Anche durante il mese di settembre sono stati acquisiti al patrimonio librario ulteriori titoli. Ecco l’elenco di quelli che sono stati pubblicati negli ultimi mesi:
AL-KHALILI JIM: La casa della saggezza. L’epoca d’oro della scienza araba (Bollati Boringhieri)
AUGIAS CORRADO, VANNINI MARCO: Inchiesta su Maria. La storia vera della fanciulla che divenne mito (Rizzoli)
BAGGINI JULIAN: Le grandi domande. Etica (Dedalo)
BANDERA MIRELLA: Il mio amore proibito (Robin)
COLES ROBERT: La vita spirituale dei bambini (Castelvecchi)
DA EMPOLI GIOVANNI: Contro gli specialisti. La rivincita dell’umanesimo (Marsilio)
DE WITT JERRY con BROWN ETHAN: Hope After Faith: An Ex-Pastor’s Journey from Belief to Atheism (Dacapo)
GALTON FRANCIS: Indagini statistiche sull’efficacia della preghiera (il Melangolo)
HITCHENS CHRISTOPHER: I nuovi comandamenti (Piemme)
IBANEZ TOMAS: Il libero pensiero. Elogio del relativismo (Eleuthera)
MARTELLI MICHELE: Il laico impertinente. Laicità e democrazia nella crisi italiana (Manifestolibri)
NICKELL JOE: The Science of Miracles: Investigating the Incredible (Prometheus Books)
ODIFREDDI PIERGIORGIO: Come stanno le cose. Il mio Lucrezio, la mia Venere (Rizzoli)

Ricordiamo infine a chi è impossibilitato a visitare la Biblioteca e/o preferisce acquistare i suoi libri preferiti che è possibile farlo attraverso il sito Uaar: in tal modo contribuirà a sostenere l’associazione.

La redazione

46 commenti

Francesco S.

Sono tutti interessanti, ma mi piacerebbe leggere il libro di Odifreddi. Alle superiori tradussi qualche brano di Lucrezio del De Rerum Natura e mi appassionai all’autore.

giancarlo bonini

@Francesco.
Sono quasi giunto a fine lettura del libro di Odifreddi su Lucrezio e devo dire che è veramente appassionante e addirittura sconvolgente per certi versi, in quanto, pensare che un uomo del suo tempo, dall’osservazione delle cose e dei fenomeni che lo circondavano, solo con l’ausilio di una mente aperta, lucida e disincantata abbia potuto trarre conclusioni così nitide e a volte addirittura in linea con le successive scoperte scientifiche è stato per me una rivelazione. Certo, anche lui commette errori di valutazione ma, quando non è certo di qualcosa, almeno ammette che possono esservi più spiegazioni, dandone alcune, tra le quali a volte c’è quella giusta.
Certo, aveva un vantaggio: non aveva ancora avuto l’esiziale incontro con la peste del Cristo-cattolicesimo e, soprattutto, con la ferale Chiesa Cattolica.
Un libro che consiglio caldamente.

Diocleziano

Tre o quattro giorni fa Odifreddi era in rai nel programma che occupa lo spazio che era di Augias, parlando del libro spiegò che Lucrezio vi aveva ipotizzato esattamente l’esistenza dei buchi neri. Roba da gettarlo in mano all’inquisizione! Ricordo, ancora una volta, che questo è il libro che per volere della chiesa doveva essere distrutto.

Francesco S.

Ne parlate così bene che spero di comprare presto il libro

Tino

Toh il primo libro fa l’apologia della scienza islamica. Chi l’ha proposto per curiosità?

Florenskij

giancarlo bonini. Gli epicurei-lucreziani quando di trovavano davanti all’obbligo di bruciare il granello d’incenso all’imperatore per dichiararne la divinità avranno fatto come tutti, pur deprecando e ironizzando interiormente. Già, perché l’Impero, che diede la “pax romana” ai paesi del Mediterraneo per almeno quattro secoli, aveva una legittimazione sacrale, di cui una componente importantissima era la cosmologia aristotelico-tolemaica delle sfere celesti come segni di armonia ( vedasi Cicerone ). Per quei tempi e in quel sistema politico le convinzioni epicuree non avrebbero potuto uscire da circoli ristretti, pena una pesante repressione. Perfino Napoleone (non certo un bacchettone ) il gran diffusore delle idee nuove in Europa ( Codice Civile e cannonate ), avrebbe ritenuto opportuno assicurarsi in qualche modo un supporto sacrale. Per cui dare addosso esclusivamente alla peste del Cristo-cattolicesimo mi sembra alquanto improprio.
La invito a rileggere in “Vita di Galileo” di Brecht il dialogo tra lo scienziato e il diacono Fiorenzo, il quale, da figlio di contadini ( in un’era ancora segnata dalla durissima fatica del lavoro manuale ) dichiara psicologicamente e socialmente irrinunciabile per gli “umili” l’idea di Provvidenza rappresentata tangibilmente dalla figura del cosmo sacrale.
Il che vuol dire che Brecht, pur dichiarandosi espressamente ateo, è capace di “contestualizzare” e comprendere i motivi di quell’impuntamento ecclesiastico.
Il “disincantamento del mondo” avrebbe potuto imporsi socialmente solo in concomitanza con lo sviluppo di nuove e quantitativamente strabordanti fonti energetiche. Chissà come, gli Europei colti si resero conto dell’orrore della schiavitù dei neri solo in concomitanza con la messa a punto del motore a vapore. Tocca proprio a me ricordare il canone interpretativo del “materialismo storico” ( la struttura economica determina la sovrastruttura culturale )?

FSMosconi

@Flo’

Che il potere di recente formato (l’Impero all’epoca di Augusto, Napoleone, i sovrani della Restaurazione..) costruiscano tradizioni inventate e ideologie repressivo-pacificatrici a comodo è cosa risaputa.
Che chi non si lasciasse ingannare dalla doppia faccia del potere politico nascosto dietro una maschera di misticismo formale ma sostanzialmente vuoto [proprio perché Napoleone NON fermò definitivamente i conflitti come non lo fecero gli Augusti cui truffaldinamente si proclamava imitatore] è cosa che non implica alcunché se non che gli epicurei, e gli stoici dopo di loro, ebbero una buona dose di cinismo e pragmatismo.
Ma solo un sostenitore di una violenza repressiva e autoritaria pur far valere ad baculum ergo popter un comportamento del genere assolutamente necessario ergo giusto.

gmd85

@Flo

Sarà che Napoleone aveva intuito che la religione sulle masse influenzabili ha un certo effetto. Sempre a tentare di rendere positivo ciò che non lo è, il vecchio Flo.

Felix

Sono arrivato anche io quasi a fine lettura.
Mi viene da piangere a pensare dove sarebbe potuta arrivare l’ umanità senza il sopraggiungere del cristianesimo.

Stefano Grassino

Però è anche vera un altra cosa: la mente umana si è sempre creata da sola i suoi guai; non è questi gli sono “piovuti dal cielo”.
Forse è più completo dire che il nostro cervello si sta evolvendo lentamente, e il cristianesimo è uno dei tanti prezzi pagati all’evoluzione.

Federix

@ Stefano Grassino
Diciamo che la distruzione di moltissime conoscenze scientifiche dell’ellenismo e i successivi quasi due millenni di ritardo nel progresso scientifico sono cose dovute non alla “lentezza nell’evoluzione del cevello” (il cervello umano, già migliaia di anni fa era come adesso: vedi “La Rivoluzione dimenticata” di Lucio Russo) ma alla bramosia di potere della “chiesa” e alla repressione di tutto quello che poteva contrastarla, inclusa in primis la scienza.
Non si tratta dunque di un “prezzo pagato all’evoluzione” bensì di una vera e propria colossale distruzione subita dalla civiltà umana, nonchè di una colossale schiavizzazione mentale indotta (e più con le cattive che con le buone), ad opera ed a vantaggio del bieco e gradasso POTERE della classe dirigente ecclesiastica e dei suoi complici.

Federix

@ Stefano Grassino
Semmai: l’evoluzione ci ha regalato da millenni il cervello che abbiamo ancora adesso (cioè con la facoltà di osservare finemente, ragionare finemente, inventare cose complicate, ecc.), ma nelle zone del cervello evolutesi precedentemente sono rimaste le pulsioni primitive: potere, sesso, … Purtroppo, queste ultime sono quelle che, in alcune persone (quelle al potere nella chiesa, p. es.), hanno fatti sì che altre persone, che preferivano essere mentalmente libere e “pensare”, siano state perseguitate/uccise e le loro opere vietate/distrutte.

Federix

@ Felix
Solo un’obiezione al contenuto del grafico di cui sopra: secondo me la scienza greco-ellenistica era molto superiore alla scienza romana. E’ stata la conquista romana che ha, infatti, iniziato la distruzione dell’ellenismo; il resto della distruzione lo ha poi fatto la “chiesa”, cioè il successore/erede storico dell’antica “romanità”.

Florenskij

FS Mosconi. Tradizioni inventate? Nel caso di Augusto c’era quella trisecolare della cosmopoli e delle monarchie ellenistiche che intendevano realizzarla; in quella di Napoleone quella dell’Impero Carolingio, rimasto in gran parte utopia, ma utopia con notevoli ricadute pratiche, come oggi quella dell’ONU; in quella dei sovrani della Restaurazione la tradizione della monarchia francese con Luigi IX il Santo e Giovanna d’Arco. Tutte tradizioni a cui il popolo aderiva, e a cui si poteva attingere per costruirsi la legittimità e suscitare in qualche misura la mobilitazione. Perfino Garibaldi nel 1860 assistette al “miracolo di san Gennaro”, che gentilmente fece andare il sangue in ebollizione anche per lui.

Violenza repressiva e autoritaria? Certamente, ma non solo quello. Lei dovrebbe spiegare come si sarebbe potuto creare un vasto spazio internamente pacificato ( quello della “pax romana” ) senza aver prima esercitato la violenza. L’adesione al darwinismo per cui è normale lo “struggle for life” e, a monte, al pensiero disincantato degli studiosi della società da Machiavelli a Pareto e oltre dovrebbe consentirle di distinguere la giustizia in termini idealistici ( magari da usarsi in sede di polemica politica e ideologica ) dall’opportunità-possibilità di costruire sistemi politico-sociali sulla base della “realtà effettuale”. In epoche in cui quasi tutta la popolazione era analfabeta e il corpus della scienza positiva non era stato messo a punto, e tanto meno corroborato-rigorizzato, le concezioni correnti non potevano non essere un misto di esperienza pratica, di saggezza proverbiale, di credenza alla magia e alla religione.
Volevo semplicemente dire che se aberrazione ci fu ( ed è da discutere fino a che punto fu aberrazione ), non iniziò certo con la “ferale Chiesa cattolica” contro cui si invelenisce Giancarlo Bonini. In questo c’è una faziosità difficilmente sopportabile.

Constatare, come fa sant’Agostino, che ogni regno e potere mondano è “latrocinium magnum” non significa affatto compiacersene, come del resto non mi arreca nessun piacere la lettura di GP Pansa.
Per qualcuno potrebbe essere lo stimolo a cercare non tanto di costruire
il paradiso in terra, quanto di fare meno male possibile e di sperare che oltre questa “valle di lacrime” ci sia qualcosa di meglio.

Io sarei un sostenitore ( compiaciuto ) della violenza repressiva e autoritaria? Rispondo come l’avvocato Ghedini: ma va là! Caso mai sarò un constatatore inorridito.

FSMosconi

@Flo’

Tradizioni inventate? Nel caso di Augusto c’era quella trisecolare della cosmopoli e delle monarchie ellenistiche che intendevano realizzarla

Il mito costruito su due piedi di Enea collegato a fini politici con la Gens Julia, la fine delle Metamorfosi di Ovidio su un presunto Khosmos realizzatosi sotto i Cesari (seh…). Dice nulla?

in quella di Napoleone quella dell’Impero Carolingio, rimasto in gran parte utopia, ma utopia con notevoli ricadute pratiche

E con ciò? cambia per caso che non si potessero affatto definire epigoni dell’Impero Romano né con ma né con ba?

; in quella dei sovrani della Restaurazione la tradizione della monarchia francese con Luigi IX il Santo e Giovanna d’Arco.

Peccato che fossero per la maggior parte parenti di Napoleone o familiari di fu sovrani che non avevano nessun retroterra diretto come stirpe regnanti, la catena era spezzata. Proprio le storie di Giovanna D’Arco (messa in voga peraltro durante la Rivoluzione Francese e l’ascendente nazionalismo franco) furono sfruttate, ma la storia è storia. Tradizione inventate appunto.

Tutte tradizioni a cui il popolo aderiva, e a cui si poteva attingere per costruirsi la legittimità e suscitare in qualche misura la mobilitazione.

Poco importa, dacché furono appositamente, per buona parte, costruite a tavolino. Come il kilt e la cornamusa scozzese, il ruolo sacrale del re in Inghilterra, la situazione coloniale in Africa e in India, il sentimento nazionale/ista dei vari Stati Europei e così via…

FSMosconi

@Flo’

Violenza repressiva e autoritaria? Certamente, ma non solo quello. Lei dovrebbe spiegare come si sarebbe potuto creare un vasto spazio internamente pacificato ( quello della “pax romana” ) senza aver prima esercitato la violenza.

Mutatio Controveriae: Trattavo della violenza censoria al di là dei limes, nella parte interna. A meno che non ritenga lecito trattare un cittadino come un nemico. Cosa di cui, senza rancore, ti ritengo benissimo capace.
Per di più ti ripeto ciò che tu</strong hai detto: hai parlato di supremazia culturale. Facendo intendere, e la cosa tutto fuorché dubbia, che le idee lucreziano-epicuree fossero per quelle pericolose (curioso però che all'epoca Ovidio invece garbasse assai) adducendo temi a te fin troppo cari per non apparire diciamo sospetti.

Dunque: o stai mentendo sapendo di mentire ( = malafede) , o menti disinteressandoti alla realtà ( = ciarlatano) o ti vergogni di quello che hai detto.

In epoche in cui quasi tutta la popolazione era analfabeta e il corpus della scienza positiva non era stato messo a punto, e tanto meno corroborato-rigorizzato, le concezioni correnti non potevano non essere un misto di esperienza pratica, di saggezza proverbiale, di credenza alla magia e alla religione.

E perciò per te era dunque necessario reprimere ogni forma di dissenso prostro al potere come un fascistello qualsiasi senza batter ciglio, specie perché le cause ti vanno bene. Se si fosse trattato di Cristiani a Baghdad subito a frignare no?

Volevo semplicemente dire che se aberrazione ci fu ( ed è da discutere fino a che punto fu aberrazione ), non iniziò certo con la “ferale Chiesa cattolica” contro cui si invelenisce Giancarlo Bonini. In questo c’è una faziosità difficilmente sopportabile.

Non che tu sia da meno. Altra Mutatio: non ti si contesta il caso specifico, bensì il fatto che approvi l’uso del metodo e le sua motivazioni. Cosa che sei ben lungi dal confutare.

Io sarei un sostenitore ( compiaciuto ) della violenza repressiva e autoritaria? Rispondo come l’avvocato Ghedini: ma va là! Caso mai sarò un constatatore inorridito.

Troppo forte come espressione per non apparire sospetta: primi adduci a temi a te cari, poi li ricusi come la peste.
Non abbocca.

FSMosconi

*casini coi tag*

tu hai detto: hai parlato di supremazia culturale. Facendo intendere, e la cosa tutto fuorché dubbia, che le idee lucreziano-epicuree fossero per quelle pericolose (curioso però che all’epoca Ovidio invece garbasse assai) adducendo temi a te fin troppo cari per non apparire diciamo sospetti.

Dunque: o stai mentendo sapendo di mentire ( = malafede) , o menti disinteressandoti alla realtà ( = ciarlatano) o ti vergogni di quello che hai detto.

In epoche in cui quasi tutta la popolazione era analfabeta e il corpus della scienza positiva non era stato messo a punto, e tanto meno corroborato-rigorizzato, le concezioni correnti non potevano non essere un misto di esperienza pratica, di saggezza proverbiale, di credenza alla magia e alla religione.

E perciò per te era dunque necessario reprimere ogni forma di dissenso prostro al potere come un fascistello qualsiasi senza batter ciglio, specie perché le cause ti vanno bene. Se si fosse trattato di Cristiani a Baghdad subito a frignare no?

Volevo semplicemente dire che se aberrazione ci fu ( ed è da discutere fino a che punto fu aberrazione ), non iniziò certo con la “ferale Chiesa cattolica” contro cui si invelenisce Giancarlo Bonini. In questo c’è una faziosità difficilmente sopportabile.

Non che tu sia da meno. Altra Mutatio: non ti si contesta il caso specifico, bensì il fatto che approvi l’uso del metodo e le sua motivazioni. Cosa che sei ben lungi dal confutare.

Io sarei un sostenitore ( compiaciuto ) della violenza repressiva e autoritaria? Rispondo come l’avvocato Ghedini: ma va là! Caso mai sarò un constatatore inorridito.

Troppo forte come espressione per non apparire sospetta: primi adduci a temi a te cari, poi li ricusi come la peste.
Non abbocca.

gmd85

Il vecchio Flo non perde occasione per mettere in mezzo Darwin. Cosa ci azzecchi con la coercizione (magari, rivedere Durkheim non farebbe male) lo sa solo lui. O_o

Frank

Lucrezio risponde ad Odifreddi “Avevo torto avevano ragione i cristiani”

Segretario: Santità questa non se la beve nessuno.
Papa Emerito: Tu stare zitten.

Stefano Grassino

Ha ragione l’emerito: se la bevono in tanti, anzi: se la bevono così come se la son bevuti in troppi. 🙁

Frank

Stefano, visto che mi hai fatto riflettere sull’ottusità di certe persone è necessario fare dei cambiamenti:

Lucrezio risponde ad Odifreddi “Avevo torto avevano ragione i cristiani”

Segretario: Santità questa non se la beve nessuno.
Papa Emerito: Tu stare zitten e continuare a scrivere, non lo poteren fare io perchè ormai conosce la mia scritturen.

Così dovrebbero capirla anche i cristiani, almeno spero. 😆

Florenskij

Qualcuno dimentica il “piccolo particolare” delle invasioni, barbariche o meno, che imperversarono contro l’Occidente fino al termine del X secolo ( i “secoli bui” ). Prima l’ondata germanica, forse dovuta anche alla pressione di quei simpaticoni degli Unni, poi le incursioni e occupazioni di Vichinghi, Islamici e Ungari, con il breve intervallo dell’Impero di Carlo Magno ( il quale, non a caso, aveva tentato un recupero culturale con la Scuola Palatina di Alcuino ). L’Impero d’Oriente si sfibrò nella lotta contro i Persiani e nei tentativi di riconquista a Occidente ( con aumento enorme del carico fiscale ), poi fu dimezzato dall’invasione longobarda in Italia e islamica nel Maghreb e fino all’Asia Minore ( fine del Vi, VII e VIII secolo ). Proviamo a chiederci quali possano essere le condizioni attuali della scuola e della ricerca scientifica in Siria.

Certamente è da riprendere la millenaria diatriba di quanto l’affermazione del Cristianesimo abbia contribuito alla crisi dell’Impero: dal no di sant’Agostino ( “La città di Dio” al sì deciso di Gibbon ( “Ascesa e caduta dell’Impero romano” ). Però è da ricordare che queste ricostruzioni-galoppate epocali, a parte la difficoltà di ricostruire e combinare insieme i vari fattori ( problemi “da un milione di dollari” ) difficilmente si sottraggono al “wishful thinking” dell’ideologia abbracciata dai ricercatori.

Ricordo che, ottenuto il contenimento delle invasioni anche grazie al contributo del Papato, tra l’anno 1000 e il 1348 ( la Peste nera ) ci fu un boom economico, con aspetti tecnologico-culturali: in concomitanza con l’apice del dominio vaticanesco
( non voglio dire con sicurezza “a causa” di esso ) furono inventati congegni prima inestenti: i mulini a vento girevoli, gli orologi meccanici, gli occhiali; apparve un profeta dello sviluppo tecnologico e delle sue mirabolanti possibilità ( il francescano Ruggero Bacone ); un grande teologo inglese ( Roberto Grossatesta ) scrisse un voluminoso “De luce” con trattazioni di ottica e prospettiva; motivazioni teologiche e mistiche ( slancio verso il cielo e tema della luce divina dall’alto ) portarono alla costruzioni delle cattedrali gotiche, il più strepitoso raggiungimento dell’edilizia prima dell’invenzione del cemento armato.
La cosa a qualcuno giungerà nuova e strana, ma perfino la teologia delle “Summe” come quella di san Tommaso, pur partendo da dati biblici ( per i qui scriventi fuffa o almeno elementi opinabilissimi ) si configurò secondo un metodo razionalistico di “quaestiones” con elencazione minute di argomento pro e contro e sintesi finale. Qualcuno arriva a suggerire perfino che le strutture logiche e concettuali messe a punto nelle scuole medievali prepararono l’attrezzatura mentale che unita al metodo sperimentale avrebbe generato il boom della scienza moderna.

Per cui l’intransigenza livorosa-semplificatrice di alcuni mi sembra destituita di dignità culturale.

PS. Quanto a Lucrezio, è da tener presente che in lui convivono due filoni opposti-complementari: l’affermazione umanistica-libertaria- protestataria e la constatazione della tragicità della condizione umana in un universo generato dal caso: il poema di conclude con la descrizione degli orrori della peste di Atene.

giancarlo bonini

@ Florenskij
E mi pareva bene che lei non si sentisse obbligato a concludere con quella che forse le sembra una frecciata a tutto il pensiero di Lucrezio (e di Epicuro): la descrizione della peste ad Atene.
A parte il fatto che non è detto che questa fosse la reale conclusione del poema, questa descrizione degli orrori della peste non fa che mostrare ( come in altri punti, come quando parla dei terremoti), la completa inanità ed inutilità di qualsiasi devozione a qualsivoglia divinità la mente umana possa aver immaginato.
Le cose accadono e l’unica cosa che l’uomo possa fare è usare il proprio cervello per capirne il perché.
O forse, vogliamo dar credito a quel simpaticone di (san) Girolamo e alla farsa dei suoi filtri d’amore?
Comunque, in fatto di orrori i suoi amati libri sacri, ne sono un buon esempio per tutti-

fab

Florenskij, a quanto mi risulta soltanto in Italia si usa “invasioni barbariche”; nel resto del mondo si usa “migrazioni”.

Giorgio Pozzo

Qualcuno arriva a suggerire perfino che le strutture logiche e concettuali messe a punto nelle scuole medievali prepararono l’attrezzatura mentale che unita al metodo sperimentale avrebbe generato il boom della scienza moderna.

Флоренский,

devo ammettere che qui lei mi sta piacendo. Adesso parla di scienza in maniera più convincente e più consona.

Il termine “attrezzatura mentale”, quantomeno, mi piace molto, in quanto denota in maniera colorita e diretta, anche se metaforica, che la base della scienza deve essere la logica. E la logica, in quanto attrezzo, costituisce uno strumento della ragione, anzi del ragionamento. Ergo, l’attrezzatura mentale è costituita dai linguaggi formali come logica e matematica. Prego notare che tale attrezzatura mentale è totalmente assente nelle questioni di fede religiosa.

Il metodo sperimentale, poi, da lei citato in questi esatti termini, è effettivamente tale. Non credo che si debba chiamare “scienza sperimentale”, in quanto la scienza è l’insieme delle teorie scientifiche, e non, giustappunto, un metodo.

Resta la curiosità di capire se lei si stia riferendo alle scuole medievali dove si studiavano la logica e la matematica. Se non fosse così, allora avremmo un neo nel suo intervento.

Stefano Grassino

@ Federix

Federix non concordo. Io credo che le pulsioni negative in partenza siano state il 100%. Lentamente si sono realizzate quelle che noi definiamo positive. Attraverso alti e bassi, e a caro prezzo, il pensiero dell’umanità si è evoluto; purtroppo “loro” sono ancora più forti di noi.
Scusa l’esemplificazione del mio esempio ed il pizzico di presunzione che ho messo nei confronti ci chi tu ben sai, che non si dovrebbe fare mai, ma che nei fatti, resta la realtà.

Federix

@ Stefano Grassino
Una cosa è l’ “evoluzione” del pensiero “migliore” dell’umanità (un fatto anche o soprattutto “culturale”; in generale il pensiero dell’umanità – come vediamo tutti i giorni – è diversissimo da una persona all’altra, oltre che tra popolo e popolo e a seconda delle epoche), tutt’altra cosa è l’evoluzione neurobiologica del cervello; lo stadio evolutivo del “cervello” umano di ora è uguale a quello di 4000 anni fa.
La “mente” (cioè il modo di pensare) non è il “cervello”, come il “modo di giudare” non è l’ “automobile”.

alessandro pendesini

…..tutt’altra cosa è l’evoluzione neurobiologica del cervello; lo stadio evolutivo del “cervello” umano di ora è uguale a quello di 4000 anni fa.
La “mente” (cioè il modo di pensare) non è il “cervello”, come il “modo di giudare” non è l’ “automobile”……
@Federix
Dagli studi antropometrici risulta che il nostro cervello è pressoché stabile da 30.000 a 40.000 anni.
Se “il modo di pensare non è il cervello”, come dici, cos’é che permette il pensiero/memoria/coscienza, oltre che l’organizzazione biologica del nostro encefalo ?
Ammettere che il pensiero (o spirito) possa emergere dal corpo implica una ontologia dualista dove la materia causerebbe il pensiero (coscienza) senza poter capire come, oltre al richiamo di un ipotetico “evento”. Possiamo, senza esitazione, affermare che le esperienze psichiche non possono essere utilizzate per dimostrare che la nostra specie -Homo sapiens- abbia l’ombra di un qualunque potere spirituale al di là delle possibilità della materia inerte !

Le relazioni causali esistono solo entro descrizioni in termini di mente (pensiero, spirito), o in termini di corpo, ma non tra corpo e mente, ne in un senso ne nell’altro,
per il semplice motivo che corpo e mente sono una sola e medesima cosa descritta in modi diversi.

Federix

@ alessandro pendesini
Ok, per “cervello” intendevo quell’entità biologica che (come precisi tu) è stabile da 30-40.000 anni (diciamo: l’ “hardware”), mentre per “mente” (forse avrei fatto meglio a dire “mentalità”?) intendevo la strutturazione personale e l’attitudine (diciamo: il “software”) di ciascun singolo cervello individuale, che è molto diverso dagli altri a seconda delle persone, del tipo di cultura, ecc..
Mi scuso dunque se le definizioni non sono appropriate.
In ogni caso, quello che intendevo dire a Stefano Grassino è che il fatto che la chiesa abbia assassinato la cultura e la scienza per quasi 2 millenni non è dovuto a fenomeni evolutivi del cervello avvenuti negli ultimi millenni, ma alla “mentalità” (“sotware” permesso dallo “status” dell’ “hardware” del cervello che abbiamo da 30-40.000 anni) dei capi e capetti vari della chiesa e alle loro brame di potere (ideologico e materiale) e di sopraffazione, che sono state soddisfatte a spese del bene della collettività.

RobertoV

Quel “software” non è stato certo scelto liberamente dai cittadini.
Per quasi tutta la storia dell’umanità, e ancora oggi se ne vedono degli strascichi anche nei paesi democratici, la stragande maggioranza del popolo è stata esclusa dalla storia, decisa da una ristretta elite per loro, ristretta elite che faceva unicamente i propri interessi.
Così è stato imposto un regime politico dittatoriale, feroce e repressivo, così sono state imposte dall’alto delle religioni e dei modelli culturali funzionali a mantenere il potere (per questo cristianesimo e religione islamica si sono diffuse così tanto). La maggior parte della popolazione era impegnata a sopravvivere. E grazie al fatto che veniva mantenuta nell’ignoranza, era anche facilmente raggirabile, era possibile far credere loro che se cambiavano qualcosa di questo mondo ci sarebbe stata l’apocalisse.

Non concordo sui romani come distruttori della cultura ellenistica: in realtà ne sono rimasti affascinati e l’hanno propagandata abbondantemente all’interno dell’impero romano. Solo che i romani erano molto pratici e si sono concentrati sulla tecnologia, non sulla speculazione filosofica e scientifica. In campo tecnologico sono stati innovativi e loro ponti e acquedotti sono in uso ancora oggi: anche per la tecnologia ci vogliono conoscenze scientifiche. Leggevo proprio oggi che anche le mappe geografiche con cui sono riprese le esplorazioni all’inizio del XV secolo erano di quell’epoca.

Federix

@ RobertoV
“Quel “software” non è stato certo scelto liberamente dai cittadini.”
Infatti: il “software” di papi, vescovi ecc. è stato come è stato probabilmente a causa di una tendenza di fondo, di tali persone, alla prevaricazione e alla sopraffazione dei “deboli” (che furono mantenuti forzatamente deboli), mentre il “software” dei “deboli” è stato “caricato” nei cervelli del “deboli” fin dall’infanzia di questi (come oggi…), da papi, vescovi, ecc., proprio allo scopo di mantenerli “deboli” (in aggiunta alla sottrazione quasi completa dei mezzi di sussistenza).
Ok, i romani non hanno propriamente distrutto la scienza ellenistica (a questo ci hanno pensato meglio poi i cristiani), e ne furono sì affascinati, ma non l’hanno coltivata come sarebbe stato ottima cosa fare, anzi hanno per esempio portato a Roma come schiavi i filosofi e i naturalisti, o come insegnanti per i pargoli dei potenti (senza averne grandi progressi della “civiltà” romana, visto che i “romanini” magari imparavano le conclusioni ma non i ragionamenti) o come fenomeni da esibire agli invitati a pranzo. In ogni caso, la scienza fu soffocata per mancanza del substrato sociale adatto (le “scuole di filosofia” ecc.).

Florenskij

giancarlo bonini. Io personalmente do pochissimo credito o nessun credito alla leggenda propalata da Girolamo. Quanto alla peste di Atene, passi anche l’idea che Lucrezio abbia voluto offrire dei quadri clinici su cui scienziati “disincantati” avrebbero in seguito potuto mettere a punto cure efficaci. Rimane il fatto che per il pensiero ateo-radical-liberale quello che conta veramente è l’individuo singolo, che però, se uno si sofferma a pensare, è destinato inesorabilmente alla sofferenza, alla morte, all’insignificanza come una qualsiasi foglia secca. Da qui il filone ateo – tragico – nichilista ( Leopardi, Pirandello, Cioran ). Di solito però si ricorre a un altro meccanismo di difesa psicologica: l’identificazione nel gruppo ( clan, nazione, umanità intera ) che però comporta la costruzione e il mantenimento di una qualche forma di “parareligione” con tanto di utopie, miti e riti. Così è stato ai funerali di franca Rame, conclusi con un discorso del figlio Jacopo:” Il mondo deve cambiare E LO CAMBIEREMO”. Con tutto il rispetto, se Franca non esiste più, che cosa le importa del mondo, che continuerà a essere caratterizzato dallo “struggle for life” e dai crolli cosmici ( buchi neri e quant’altro )?
“I suoi amati libri sacri”. Non so quanto darei per capire i motivi che sono alla base del suo ribollimento incazzoso-sarcastico. La Bibbia non contiene più orrori di quanto si trova nei testi storici di altri popoli, da passato più antico al presente: bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, bombardamenti a tappeto con “tempesta di fuoco” a base di esplosivo al fosforo ordinate dal difensore della libertà Winston Churchill; ultimamente si è saputo che il personaggio-icona Che Guevara non disdegnò di far fuori con la pistola un bel po’ di condannati. Orrori non biblici e non clericali.
La differenza fondamentale è che le scritture ebraico cristiane sfociano nella promessa della salvezza e felicità dell’INDIVIDUO. Nella Bibbia non ci sono soltanto le guerre di Israele: ci sono anche i grandi libri dei profeti. Io le consiglio Isaia.
Però le do atto che nel pensiero biblico c’è un concetti difficilmente digeribile: quello di Inferno. Argomento da trattare a parte.

PS. A proposito di modi di affrontare la peste: la invito a rileggere in Manzoni il brano di “Addio, Cecilia” e quelli relativi a padre Cristoforo nel Lazzaretto.

FSMosconi

@Flo’

Se la religione ha come unico scopo essere il collante sociale, non ha importanza il suo contenuto, non avendo importanza il contenuto si può credere a qualsiasi cosa indifferentemente, potendo credere a qualsiasi cosa indifferentemente la fattualità del messaggio religioso è destituito di significato. Cosmo, dei, mari primordiali, menti-computer che informano la realtà tramite angeli, energie e vaccate simili sono del tutto indifferenti al fine. Contenitori vuoti di concetti senza senso compiuto ed omni-comprensibili. Per bocche buone.

Assurdo che tu stesso svilisca così tanto le tue idee.
Peraltro lasciando intendere che le tue siano le uniche possibili.

giancarlo bonini

Florenskij, come avevo già scritto, se non volevo continuare a ” diatribare” con lei, era proprio perché si finiva soltanto a creare una sterile contabilità : il mio è più bello del tuo e viceversa, senza approdare a nulla.
Per la prima ( ed ultima) volta le do io un consiglio: non mi dia più consigli.
I” profeti” biblici li ho letti ( di Isaia, poi c’è una vera inflazione) e per quanto riguarda Manzoni, stenderei un velo pietoso sulla sua capacità di romanziere.
Certo che la storia abbonda di orrori ma non mi sembra che il racconto dettagliato della distruzione atomica di Hiroshima, del bombardamento di Dresda ecc. ecc., vengano assisi a testi da leggere nelle sacre assemblee di credenti vari o vengano perpetuamente diffusi come massimi esempi di “parole di dio”.
Il mio rapporto con i libri sacri non è incazzoso ecc.; solo mi continuo a chiedere perché questi debbano ancora continuare ad esistere ed essere propalati.
Muoiono le stelle, muoiono le galassie, morirò pure io e non ho bisogno di aspettarmi un Padreterno che mi consoli. Di padre ne ho avuto solo uno e tuttora lo ricordo con amore.

gmd85

@Flo

Le atrocità della bibbia le richiede il tuo maledetto dio o sono fatte in suo nome. Particolar che ti sfugge o che vuoi ignorare.

Ho come l’impressione che la rame ti stesse un po’ sugli zebedei. E la metti in mezzo.

Dimmi, ti sembra che la religione faccia da collante sociale?

Sempre con le solite ad nazium, poi.

Ecchecristo, Flo.

Tino

Odifreddi convince i convinti ma un ateo che critica solo il cristianesimo e l’ebraismo non interessa nessuno al di fuori dell’Italia pure in Italia non mi risulta che la sua strategia sia particolarmente adatta. E poi è pure contro l’adozione per i gay. Lo ha scritto nel suo blog.

Diocleziano

L’ateismo non è un pacchetto chiavi in mano.
Sull’adozione avrei anch’io qualche esitazione;
sento sempre dire che i bambini adottati da coppie omosessuali
non dimostrano particolari problemi, ma mi pare che
il fenomeno sia troppo recente per avere statistiche credibili.

Gianluca

Diocleziano

“ma mi pare che
il fenomeno sia troppo recente per avere statistiche credibili.”

30 anni ti sembrano un tempo sufficiente?

Diocleziano

Orpo, come vola il tempo! A parte gli scherzi, volevo conoscere qualche dato; in effetti pensavo che non andasse oltre gli ultimi dieci anni.

Tino

@ Diocleziano
Certo che l’ateismo non è un pacchetto chiavi in mano, ma che l’ateo più famoso in Italia sia praticamente sulle stesse posizioni della chiesa su certi argomenti come l’adozione gay o la procreazione assistita lascia molto perplessi:
“sulle adozioni gay (immagino intenda coppie gay che adottano figli), confesso di essere piuttosto perplesso. ma lo sono anche nei confronti della procreazione artificiale. nel primo caso, poiché la procreazione è di natura eterosessuale, non capisco perché si debba surrogarla in maniera omosessuale (maschile, o femminile). nel secondo caso, perché ci sono tanti bambini da adottare, e non vedo perché si debba insistere a volerne di propri, se non li si possono avere. in entrambi i casi, temo che si tratti di un retaggio, magari inconscio, della concezione famigliare cattolica di cui dicevamo poco fa: in particolare, del ruolo della procreazione come “portatore di senso” della famiglia.”

Tino

“io figli non ne ho, e non ne ho voluti quand’era il tempo di averne. dunque, forse sono insensibile a quell’aspetto, ma non capisco chi (omosessuale o sterile) vuole forzare la propria natura per averne (di propri). anche se, poiché il ruolo del padre nella crescita dei figli è, per la specie umana, largamente secondario nei confronti di quello della madre, vedo con meno perplessità l’adozione o la fecondazione artificiale nel caso delle coppie omosessuali femminili, che in quello delle coppie maschili.”
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2012/07/27/battaglie-di-retroguardia/comment-page-2/

Tino

Non vedo differenza tra il discorso di odifreddi sul primato della maternità e quello della chiesa e comunque sinceramente Odifreddi è generalmente senza dubbi quando spara sentenze di geopolotica che c’entrano ben poco con la laicità se non è neppure in grado di dare spiegazioni alternative a quelle della chiesa su argomenti di etica il suo è solo anticattolicesimo e antiebraismo sterile.

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