Nuova recensione sul sito: “Come stanno le cose” di Piergiorgio Odifreddi

Una nuova recensione è stata pubblicata nella sezione Libri del sito UAAR. Il volume è Come stanno le cose. Il mio Lucrezio, la mia Venere di Piergiorgio Odifreddi (Rizzoli), presentato dalla direttrice della rivista L’Ateo, Maria Turchetto.

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33 commenti

Otzi

Testo molto interessante di cui sto ultimando la lettura. Combina il piacere letterario di un testo poetico (speciale traduzione dal De rerum natura di Lucrezio Caro) con i numerosi spunti scientifici in esso contenuti. Tenendo conto della terminologia scientifica che ci separa dal testo di Lucrezio, si può, senza essere smentiti, concludere che Lucrezio pensava al “come” della realtà delle cose proprio come uno scienziato attuale che però indaga con tecnologie allora inimmaginabili. Naturalmente le cose non stanno come raccontano le favole ed i miti delle religioni creazione degli uomini.

Federix

…se la leggesse o se non facesse finta di niente! 😯
Ma, come hai visto qui sotto, lui preferisce opportunisticamente e pusillanememente svicolare dalla “vexata questio” andando piuttosto ad elucubrare su Botticelli 😆
Già, forse c’è rimasto proprio male, riguardo alla scienza durante gli anni del cristianesimo, e ha preferito voltare lo sguardo da un’altra parte, dove poteva esibirsi dando corso ad uno dei suoi periodici attacchi di logorrea… 🙄

Diocleziano

Ma i suoi non sono post: sono ENCICLICHE, emanate ex cathedra.
Dogmaticamente probabili, quasi certe… certamente dogmatiche.
Non disturbiamo con i nostri schiamazzi la sua apollineamente
olimpica imperturbabilità… 😎

Federix

@ Diocleziano
Non ho resistito e gliene ho dette “tre” 😉

Florenskij

Singolare il fatto che la copertina della traduzione odifreddiana presenti il volto della Venere di Botticelli, pittore immerso fino al collo nella temperie del NEOPLATONISMO fiorentino promosso dai Medici. Neoplatonismo che si caratterizza come METAFISICA DALL’ALTO, vale a dire come una visione generale dell’Essere e del cosmo per la quale all’origine di tutte le cose “contingenti” c’è il “distacco” o la “caduta” da Dio come “assoluto”, concentrato supremo di bellezza, bontà, valore, contenente in sé perfino i principi matematici-geometrici costitutivi dei “contingenti”; per cui l’amore è visto nella sua intima essenza come “desiderio di ricostituire l’unità perduta”.
Il quadro di Botticelli mette in scena un MITO classico, quello della nascita di Venere dal mare; e di matrice mitologica è la Venere la cui azione vivificatrice è posta da Lucrezio all’esordio del poema. Espediente retorico, inevitabile per un poeta di età classica, sulla scia del “Cantami o Musa…” oppure espressione del’impossibilità per i materialisti più determinati di rinunciare a qualche elemento animistico-teleologico, introdotto magari di soppiatto? Di fatto la Venere lucreziana ( su cui è modellata la Primavera del leopardiano “Passero solitario” ) rappresenta una divinità cosmica, la “Magna Mater” che tramite l’impulso erotico spinge alla perpetuazione della vita. Qualcosa di assai diverso dalla concezione per cui la vita è un evento meramente contingente, scaturito dal caso, e quantitativamente un’inezia rispetto alle sterminate dimensioni dell’universo.
Per evitare la superlenzuolata salto altri quesiti fondamentali; per il momento mi limito a chiedere: se Epicuro-Lucrezio con la loro invincibile razionalità hanno dato il benservito a tutti i “misteri” delle religioni, come spiegano il “clinamen”, vale a dire il fenomeno delle sia pur minime deviazioni NON CAUSATE dal moto lineare che determina l’urto degli atomi e il configurarsi delle vicende cosmiche, grandi e piccole?

PS Nella recensione di Maria Turchetto si parla dell’espressione spinoziana “Dea sive Natura”. Ma la dicitura esatta non è “Deus sive Natura”? Dietro la differenza di genere c’è una questione di portata molto vasta, appunto quella della “Magna Mater”.

Diocleziano

Flo
Salto a piè pari i tuoi meandri neo-plato-metafisici e resto nel campo che mi è congeniale: hai mai meditato sulla irreparabile perdita di bellezza e sapienza causata dalla religione nella vicenda artistica di Botticelli? Spero che le fiamme ultrici infieriscano in perpetuo sulle ossa dell’infame Girolamo!

Detto questo, bando alla magna mater, sacrificando devotamente al Prodigioso Mostro Spaghettoso, vado a magnà!…

Florenskij

@ Diocleziano. Sì che ho meditato sugli effetti nefasti sulla produzione botticelliana della predicazione di Savonarola: personaggio alquanto ayatollesco per il quale non mi sdiliquisco affatto e di cui non peroro affatto la beatificazione – santificazione: uno che si autogasò per il successo popolare ottenuto, imponendo una dittatura asfissiante. Pare che prima di morire abbia confessato sinceramente di aver peccato di superbia. Peraltro chi promosse la continuazione dell’istanza neoplatonica in pittura? Proprio il “corrotto” figlio del Magnifico, ovvero papa Leone X, gran committente di Raffaello e promotore della nuova basilica di San Pietro. Il celebre cineasta Orson Welles ebbe ad affermare: il papi del Rinascimento erano corrotti e ci hanno dato Raffaello e Michelangelo; gli Svizzeri erano onestissimi e ci hanno dato l’orologio a cucù.
Se lei non arriva a capire i meandri neo-plato-metafisici può : 1) chiedere ai vari Sgarbi, Daverio e simili critici di arte & storia della cultura ( s’immagini che il critico marxista Antal scrissi un’importante opera sullo sviluppo della pittura fiorentina in relazione alla dinamica delle classi sociali e all’influsso di Francescani e Domenicani ); 2) pascersi della sua beata incapacità di sintonizzarsi su certe lunghezze d’onda, così come si pasce di pastasciutta ( spaghetti volanti o non volanti ), visto che non è capace di andare oltre. A digestione ultimata potrà ottenerne un beneficio – sollievo spirituale, come da lei stesso indicato in un recente raffinatissimo intervento.

Diocleziano

Flo
Ho detto che li salto, non che non li capisco.
Tu invece, saltando alle conclusioni, non hai capito il significato.

Beh, almeno questa volta hai azzeccato il ”rispondi”.

Sandra

Flo,
il personaggio di Welles nel Terzo uomo non parla affatto di corruzione contrapposta ad onestà, ma di guerra vs pace. La corruzione impoverisce sempre, e infatti guarda dove siamo in Italia …. La guerra diversamente, purtroppo ma è così, stimola il progresso e le invenzioni: tanto è vero che l’orologio a cucù è tedesco, btw.

Diocleziano

Sandra
La battuta di Wells infatti è molto superficiale; l’industria svizzera degli orologi deve molto alla persecuzione degli Ugonotti che dalla Francia si rifugiarono in Svizzera. Molti di loro erano, appunto, orologiai, e a questi si unirono anche nobili decaduti a causa delle confische, messi nella necessità di guadagnarsi il pane.

Certo, noi abbiamo avuto Michelangelo, Raffaello… merito del più grande parassita che la storia ricordi.

Sandra

Sì, la battuta in effetti è superficiale, ma in fondo è un film. E’ che un professore potrebbe anche sapere che mentre Michelangelo lavorava per il papa, gli svizzeri erano impegnati nella battaglia di Marignano….

Giorgio Pozzo

espressione del’impossibilità per i materialisti più determinati di rinunciare a qualche elemento animistico-teleologico

Флоренский,

ma, per piacere, non confondiamo inutilità con impossibilità.

Tutta la scienza, e non solamente il materialismo, è basata sulla negazione in toto dell’animismo e della teleologia. Solo per fare un esempio tanto semplice quanto appropriato, Galileo non si è mai sognato di affermare che le pietre abbiano una volontà propria di cadere. Oppure, che esse siano state create con lo scopo di cadere. Magari in testa a qualcuno…

Federix

“come spiegano il “clinamen”, vale a dire il fenomeno delle sia pur minime deviazioni NON CAUSATE dal moto lineare che determina l’urto degli atomi e il configurarsi delle vicende cosmiche, grandi e piccole?”
FLO, PERCHE’ NON VAI A STUDIARE MOLTO APPROFONDITAMENTE COSE SERIE, COME LE SCIENZE?
COSI’ TI RISPARMIERESTI LE LENZUOLATE/SPROLOQUI/VANEGGIAMENTI INUTILI E ANCHE LE DOMANDE IDIOTE!
E PER GIUNTA VERRESTI ANCHE A SAPERE “SE” IL MOTO DEGLI ATOMI E’ LINEARE O NO, E FORSE LA COSA SAREBBE PER TE UNA SORPRESA!

Florenskij

@ Federix. Metto da parte il libro di genetica ( evoluzionistica ) che sto leggendo per rispondere alla sua deprecazione. Qui non stiamo parlando di scienze rigorose e corroborate, ma di “preconizzazione” delle medesime nell’opera lucreziana, che rimane filosofica con valenze ideologiche: e di queste valenze, che il prof. Odifreddi vuole esaltare e promuovere editorialmente, si discute in questa sede. Sarò fesso, ma non fino al punto da non sapere che la fisica nucleare contemporanea è ben altra cosa.

Da “De rerum natura”, traduz. di Camillo Giussani, Mondadori 1949, libro II, v. 216 e segg.: ” Or vo’ che un’altra verità tu apprenda: / QUANDO DALL’ALTO IN GIU’ DIRITTAMENTE / per la gravezza lor, nel vuoto spazio / GLI ATOMI CADON, DAL CAMMINO UN POCO / DEVIANDO SE N’VANNO, IN UN QUALSIASI / INCERTO PUNTO E IN UN INCERTO ISTANTE, / DI TANTO SOL CHE NE NE SPOSTI IL CORSO. / Che se non fosse il declinar per essi / legge costante, nel profondo vuoto / andrebbero a cader, senz’urto o cozzo, / come gocce di pioggia; E NON AVREBBE / LA NATURA GIAMMAI NULLA CREATO.”
Secondo Lucrezio solo questo enigmatico “clinamen” consente di rifiutare il “determinismo” meccanicistico universale, che comporterebbe l’inammissibilità del libero arbitrio, di cui viceversa abbiamo l’esperienza psicologica . V. 251 e segg.:” Se in perenne catena i moti tutti / sono avvinti l’un l’altro, e DALL’ANTICO / ORDINE LORO FATALMENTE IL NUOVO / ORDIN DERIVA, OVE INIZIALE UN MOTO / PROPRIO NON ABBIAN DECLINANDO GLI ATOMI, / CHE DEL FATO IL CAMMIN RIGIDO SPEZZI / d’onde, io domando, d’onde mai codesta / viene dal mondo agli esseri animati, / LIBERA VOLONTA’ STRAPPATA AL FATO, per la quale moviam dove ci spinge / il piacer nostro, e qua e là pieghiamo, / quando e dove ci aggrada, i nostri passi?”

Dove volevo andare a parare? A mostrare come anche nei sistemi ideologici che pretendono di affermare la propria totale, inconcussa razionalità, si insinua qualche elemento di cui la ragione non riesce a venire a capo in modo soddisfacente-esauriente. La religione ha i suoi misteri, l’ideologia laicista i suoi enigmi.
Tenga presente che a tirar fuori Lucrezio è stato il prof. Odifreddi, di cui peraltro sono un lettore.

Federix

Flo,
invece di delirare con il clinamen o con citazioni di Lucrezio o di Odifreddi VAI A STUDIARE MOLTO APPROFONDITAMENTE COSE SERIE, COME LE SCIENZE!!!
COSI’ VERRESTI ANCHE A SAPERE “SE” IL MOTO DEGLI ATOMI E’ LINEARE O NO, E FORSE LA COSA SAREBBE PER TE UNA SORPRESA!!!

Bah, è inutile… NON CAPIRAI MAI!!!

Federix

Flo,
prova a dire quanti atomi si muovono in linea retta e quanti no (suggerimento: le tue elucubrazioni non ti serviranno a trovare la risposta).
Se non sai la risposta, domandala a qualche fisico o a qualche chimico di tua conoscenza; io non ho voglia di dirtela.

Stefano

@ Florenskij

Non so perché insista ancora con questa faccenda del clinamen, forse per portare acqua al mulino della sua divinità, obbligata, visto che onnipotente, a far sì che gli atomi devino dal loro corso, che altrimenti sarebbe troppo complicato per lei creare qualcosa…
I suoi argomenti non servono a difendere la sua fede, piuttosto a crearle l’illusione che la sua fede sia difendibile…

si insinua qualche elemento di cui la ragione non riesce a venire a capo in modo soddisfacente-esauriente. La religione ha i suoi misteri, l’ideologia laicista i suoi enigmi.

Florenskij la scienza esiste in quanto non si viene a capo (in un certo momento) in modo soddisfacentemente esauriente di un enigma. La differenza sta nel fatto che se ne vuole venire a capo, piuttosto che adorarlo. E ogni scoperta è un modo per venire a capo in modo più esauriente di qualcosa . Quindi, gli enigmi sono il motore della scienza, piuttosto che un difetto ad essa imputabile.

Florenskij

@ Frederix. Invito ( con deprecazione a lettere maiuscole ) già accolto da un pezzo: sto leggendo testi di fisica e biologia molecolare ( non episodicamente, ma ben deciso ad approfondire al massimo ) per indispensabile integrazione di un umanesimo che da solo ha il fiato corto.
Chi ha tirato in ballo Lucrezio come preconizzatore filosofico di concetti e costrutti scientifici è stato il prof. Odifreddi, ovviamente anche in relazione alle sue valenze etico – metodologico – ideologiche. Dove volevo andare a parare? A evidenziare la strana situazione per cui anche le visioni laicistiche, che si pretendono infrangibilmente razionali, presentano zone tutt’altro che marginali di “enigma”, laico surrogato del “mistero” delle religioni, non inquadrabili in modo rigoroso dalla razionalità; il che non impedisce ai loro sostenitori di costruirvi sopra sistemi etici – valoriali presentati come coerenti e da qualcuno magari anche come incontrovertibili.
Quanto al “clinamen”, se vuole, vada al libro II del “De rerum natura”,v.216 e segg. Secondo Lucrezio, gli atomi hanno fondamentalmente un moto rettilineo, tanto che si comporterebbero come gocce di pioggia, cadendo nel profondo vuoto, se non deviassero un poco ( e impercettibilmente ) dal cammino “IN UN QUALSIASI INCERTO PUNTO E IN UN INCERTO ISTANTE”. Se così non fosse, la natura non avrebbe mai creato nulla e sarebbe logicamente inammissibile la libera volontà dei viventi, che viceversa constatiamo come fatto oggettivo.
Spero di ricevere qualche lume nel libro del prof. Odifreddi ( di cui sono lettore, come del resto di Dawkins ) sul se e sul come si possa rendere conto di queste “deviazioni” incerte in relazione al principio di causalità.

Stefano

@ Florenskij

Sarò un fesso, ma non riesco a capire come fenomeni di questo genere possano essere spiegati facendo appello al caso e solo al caso

Florenskij le ho postato più volte esempi del meccanismo che porta al risultato finale, senza utilizzare alcun concetto lontanamente assimilabile a un qualsiasi progetto o fine.
Decida lei se continuare sulla sua strada è da fessi o no.
Certo le sue obiezioni sono per noi senza fondamento.
Per contro sarei curioso di sapere, visto che non ha mai risposto, nel suo modello chi progetta e realizza. Piante e animali? Quali i requisiti cognitivi e di ingegneria genetica necessari per intervenire sul proprio codice genetico in modo da realizzare il progetto?
O il progettista è esterno? Parteggia per prede o predatori? Come mai la stragrande maggioranza dei suoi progetti è andata a ramengo? Perché utilizzare nella realizzazione del progetto metodi così lunghi e involuti, tra l’altro spiegabili in modo alternativo senza ricorrere a concetti come, appunto, progetto o fine?
Attendo, per l’ennesima volta.

Federix

@ Florenskij
“sto leggendo testi di fisica e biologia molecolare ( non episodicamente, ma ben deciso ad approfondire al massimo ) per indispensabile integrazione di un umanesimo che da solo ha il fiato corto.”
Ottimo!
Allora ecco il consiglio che fa al caso: aggiungi anche qualche testo di chimica (in particolare di cinetica chimica e di termodinamica chimica), poi si potrà parlare delle traiettorie degli atomi sapendo quello di cui si parla. Buona lettura.

FSMosconi

@Flo

Si fa prima a considerare ciò che nel tuo scritto non è vizio logico che il resto. Ma passo ugualmente in rassegna gli errori:
– Il concetto di Assoluto* è un’astrazione di stampo puramente Idealista e Romantico. Il termine corretto sarebbe il prestito pitagorico nell’accezione post-parmenidea (Filoaica) Monade. Ma anche così si è in errore, la Mega Meter, prestito della Minoica Potnia Thero[s]on è solo l’origine di tutte le forme viventi, non l’archetipo. Così come lo sono Praja-Pati tra gli indo-ari o Ulgen [madre terra] trai turco-mongoli.
– Stai facendo confusione tra la sola visione di Giordano Bruno con quella dei neo-platonici ellenisti, i quali erano molto più teorici che irrazionalisti. Il loro concetto di eros è ancora legato ai canoni di distacco classici e certo non è né influenzato da un nascente ottimismo pre-borghese-industriale né da ansie costrutte o esagerati da poveri bohemien dalla mentalità borghese ottocentesca.
– Il mito è una storia. In epoca post-ellenistica non ci si credeva nemmeno più tanto tant’è che si evemerizzava con imbarazzante semplicità e gli si dava canoni infantili (vedi Ovidio) o politici (vedi Seneca) o scientifici (vedi Plutarco) con troppa facilità. Inoltre il mito stesso non implica religione morale-positiva: il fatto che Prometeo potesse essere liberato tramite il sacrificio di Chirone stronca qualsiasi necessità di morale nelle punizioni divine. Qualcuno doveva stare legato su un monte, perché così è [o come riteneva Santillana: così è il cielo stellato e il giro dei corpi celesti].
– I poeti classici erano legati alla forma. Non poteva dirsi epica senza un richiamo alle Muse. Non poteva dirsi storia senza vaglio delle fonti.
– La teoria di Epicuro, a posteriori quasi corretta nel suo concetto di a-tomos, come qualsiasi altra teoria filosofica pre-scientifica era a priori. Presenta delle falle del genere anche la Prova Ontologica: non si salta dal concetto al noumeno. E le teorie pitagoriche: non esiste contraddizione tra geometria e aritmetica. E l’ontologia: prova a eliminare la copula come il giapponese o il russo…
Stai criticando ciò che è già stato criticato.

* (che poi rispetto a cosa? Se è rispetto a tutto siamo dentro ad un’impasse logico, perché sarebbe niente… se è pure rispetto a questo non è niente di cui valga la pena parlare perché sarebbe un concetto vuoto di sostanza e quindi arbitrario in sommo grado)

Florenskij

@ G. Pozzo. Un bell’intervento che va esaminato punto per punto, come adesso non mi è possibile.

Giorgio Pozzo

La ringrazio del giudizio positivo.

Comunque, l’argomento, come accenna lei, è molto, ma molto vasto. Io sono un seguace di Popper, ed utilizzo una definizione piuttosto ristretta e rigorosa di “scienza” (dall’epistemologia popperiana). Solo così risulta possibile tracciare una divisione chiara e netta tra ciò che è scienza e ciò che non lo è.

Florenskij

@ Giorgio Pozzo. Negazione in toto della teleologia? Proprio ieri leggevo dei meccanismi di “mimicria” nella loro varia tipologia ( batesiana, mulleriana… ). Non si tratta del solito esempio delle farfalle divenute casualmente nere che sono avvantaggiate dai fumi delle rivoluzione industriale: ci sono insetti innocui che imitano alla perfezione colori e forme di specie velenose per i predatori, fiori che configurano con verosimiglianza estrema l’organo sessuale femminile di una determinata specie di insetti per determinare “sex appeal” e favorire l’impollinazione, magari con l’ausilio di aromi e lubrificanti ad hoc. Sarò un fesso, ma non riesco a capire come fenomeni di questo genere possano essere spiegati facendo appello al caso e solo al caso. Non si tratta di un singolo carattere mutante, ma di un complesso di numerosi o numerosissimi caratteri convergenti e formanti sistema con modalità “ingegnose”. Il comune buon senso porta a pensare che in qualche modo la specie X 1 riceva un’informazione sull’ambiente e in particolare sulla specie X2 che imita astutamente.
Non siamo certo alla scienza nel senso moderno e rigoroso del termine, però c’è quanto basta per fare appello a un principio teleologico non determinato ma non per questo da rigettare nello spazzaturaio dell’irrazionalità.
C’è stato, fin dalla seconda metà dell’800 e ancora fortemente nella prima metà del ‘900 qualche tentativo non peregrino di recuperare il concetto aristotelico di “entelechia”; attualmente il biologo inglese Rupert Sheldrake, in polemica con Dawkins, propone il tema dei “campo morfogenetici”. Nulla di ANCORA scientifico: ma qual’è la suprema autorità in grado di decretare una volta per tutte che il principio teleologico è escluso dalla scienza, ora e per sempre?

Giorgio Pozzo

Флоренский,

Le faccio un esempio metaforico.

Supponiamo che io giochi a scacchi contro Kasparov (non è più campione del mondo, ma per me rimane sempre un mito, anche politico). Supponiamo che io possa provare ogni mossa, a caso. Gioco contro di lui delle mosse a caso, e lui risponde da Gran Maestro quale è. Supponiamo che ogni volta che io vengo “castigato” da una sua contromossa, la partita finisca, muore. Solo le mie mosse “migliori” sopravvivono. Alla fine, morte tutte le partite che io perderei, rimangono solo le partite (poche) che io vincerei o pareggerei.

La sua conclusione sarebbe, legittimamente, sospettare che io sia bravissimo a giocare a scacchi con Kasparov e riuscire a non perdere, se non addirittura a vincere. Lei vedrebbe una strategia, una teleologia, nelle mie mosse che in realtà non esiste.

Se lei assimila Kasparov alla selezione naturale, le mie mosse alle mutazioni, e le regole scacchistiche alleleggi naturali della biochimica, ecco che avrebbe un esempio di come funziona l’evoluzione, senza finalismo intrinseco.

Oltretutto, Kasparov contro Deep Blue (un computer) aveva perso. E un computer non si può basare su abilità, ma su forza bruta (quasi) casuale.

Stefano

@ Giorgio Pozzo

Il tuo esempio non calza del tutto. Dall’altra parte c’è un Kasparov che Florenskij potrebbe interpretare come il polo teleologico di tutto il processo.
In realtà la “selezione naturale” è un “filtro”: non “seleziona”, è l’insieme dei vincoli al cambiamento.
L’espressione “selezione naturale” fu utilizzata da Darwin in analogia con la selezione artificiale, meglio, per spiegare come la seconda potesse avvenire proprio senza teleologia. Questo il contributo fondamentale di Darwin, che a Florenskij continua a sfuggire. Qualsiasi spiegazione evoluzionistica che prevedesse teleologia sarebbe immediatamente e costituzionalmente in contrasto con l’evoluzione darwiniana. Che alcuni, maldestramente, descrivano un meccanismo non teleologico in termini di fini (sia da parte dell’organismo sia della natura) è un errore (piuttosto comune) che deve essere evitato. Ma descrivere non è spiegare.

FSMosconi

@Flo’

Sheldrake chi? L’impostore (skepdic. com/ morphicres.html) che crede alla telepatia animale e della memoria collettiva delle specie “campi morfici” risultati irreplicati (ww w.csicop. org/si/ show/psychic_staring_effect_an_artifact_of_pseudo_randomization/)?

Nulla di ANCORA scientifico: ma qual’è la suprema autorità in grado di decretare una volta per tutte che il principio teleologico è escluso dalla scienza, ora e per sempre?

Rasoio di Occam e principio di ragion sufficiente non bastano?

Stefano

@ FSMosconi
@ Florenskij

Nulla di ANCORA scientifico: ma qual’è (sic) la suprema autorità in grado di decretare una volta per tutte che il principio teleologico è escluso dalla scienza, ora e per sempre?

Nessun decreto. Basta individuare, indipendentemente dal presunto progetto, il progettista.
Non si può ipotizzare progetto e progettista e alternativamente utilizzare l’uno per giustificare l’altro senza mai sporcarsi le mani per rompere il circolo vizioso.
L’autorità è la prova Florenskij. E i criteri per scartare l’ipotesi se non è buona. Questo, Florenskij, è tuttora scientifico.
Se quindi una spiegazione non teleologica è più soddisfacente di una teleologica, in quanto può essere provata mentre la seconda no, può essere falsificata mentre la seconda no, la seconda anziché spiegare richiede di essere spiegata, ebbene allora il Rasoio di Occam è un criterio per scegliere la prima piuttosto che la seconda. Non è difficile da comprendere. La prima non introduce enti inutili.

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