A detta di sua madre Luana, detta Lulù, non è mai stata un maschio, sebbene le sue fattezze alla nascita fossero inequivocabili e abbiano portato a registrarla all’anagrafe come individuo maschio dal nome Manuel. Come riportato dal Telegraph, da quando ha iniziato a parlare si è sempre riferita a se stessa come a una femmina, al punto che la sua stessa madre non ha potuto che prenderne atto: “Accettando che mia figlia non era il figlio a cui avevo dato vita ma una bimba, ho accettato la sua identità e mi sono schierata al suo fianco”. Lulù ha anche un fratello gemello.
Gabriela, la madre di Lulù, ha quindi deciso di scrivere al governatore di Buenos Aires Daniel Scioli e alla presidentessa argentina Cristina Kirchner per spiegare la situazione e chiedere il cambio di genere all’anagrafe. In prima istanza la richiesta era stata rigettata per via dell’età della bimba, ma in seguito il ministero della Famiglia ha chiarito che i bambini sotto i 14 anni di età sono in grado di esprimere il loro consenso.
Così, all’età di 6 anni, Lulù è diventata la più giovane transgender argentina. In precedenza un caso simile era avvenuto negli Stati Uniti dove i genitori di Coy Mathis, bimba di 6 anni nata maschio, hanno ottenuto dal tribunale del Colorado il diritto per la loro figlia di accedere al bagno delle bambine, perché tale essa stessa si identificava. La scuola aveva opposto rifiuto alla richiesta dei genitori perché preoccupata dell’impatto che avrebbe potuto avere sulle altre bambine l’accesso di un individuo con genitali maschili al bagno femminile, ma la corte ha stabilito che così facendo la scuola ha creato un ambiente pieno di insidie per Coy, dimostrando anche di non comprendere la complessità della questione transgender.
Genitori esemplari. Certamente non è semplice riuscire ad accettare il fatto che il proprio figlio si identifichi in un genere diverso da quello biologico, ma occorre comprendere che non è costringendoli in una identità che non gli appartiene che si fa il loro interesse. Cesar Cigliutti, leader della comunità LGBT argentina, sostiene che vi sono state in passato migliaia di Lulù i cui genitori hanno impedito loro di vivere secondo la loro identità.
La legislazione argentina è diventata più permissiva in tempi recenti rendendo molto semplice il cambio di genere per via amministrativa, senza nemmeno la necessità di una diagnosi psicologica e garantendo accesso gratuito alle terapie ormonali. In Italia siamo abbastanza lontani anche rispetto a molti altri paesi occidentali. La legge attualmente in vigore è la 164/82, ottenuta grazie alla mobilitazione del Movimento Transessuali Italiani e dei Radicali. Secondo il testo originale della norma occorreva presentare un’istanza al tribunale che poteva autorizzare un intervento chirurgico modificativo dei caratteri sessuali a seguito del quale avrebbe disposto la rettifica anagrafica. Il decreto legislativo 150/11 ha modificato la norma abrogando diversi articoli e dando in sostanza piena discrezionalità al tribunale, ma rimane sempre il fatto che di procedimento giudiziario trattasi e che troppo spesso continuano ad essere richiesti l’intervento chirurgico e/o la terapia ormonale, cose entrambe impensabili quando si parla di minori.
La redazione
Quanto da voi citato e le vostre conclusioni sono in linea col vostro pensiero che attribuisce alla madre innanzitutto potere di vita o di morte al figlio quindi come conseguenza anche il diritto della madre di scegliere il sesso al figlio.
Un ultima osservazione nessuno si è chiesto come questa prole potrà riprodursi, quindi la madre ha anche il potere di sterilizzare la prole.
Disse quello che approva pratiche barbare sui minori.
Piuttosto ci chiediamo quando la smetterai di rompere le p.alle con le tue idiozie, stordito che non sei altro.
Ah, non si parla né di morte, né di vita e s anche se ne parlasse, non sequitur. Lo fai apposta o davvero hai qualche tara?
Ora, che fai? Il solito misero teatrino?
No mi riferito all’aberrante concetto di maternità che propugnate.
Che è aberrante lo dici tu. Che non è il tema della news, è palese.
Irrilevante. Chiudi, che è meglio.
Quindi ritiene che non esista diritto a riprodursi?
che cavolo centra un supposto “diritto di riprodursi” in questo caso?
forse non l’ahi capito, ma nessuno ha “tagliato le palle” al ragazzo/a in questione, si tratta solo di UN CAMBIO DI NOME ALL’ANAGRAFE, e presumibilmente fatto su richiesta dell’interessato/a che vuole vivere la sua vita come femmina. se vorrà riprodursi (e sarà disposto/a a fare sesso con un partner di cui non è attratto/a sessualmente pur di riuscirci, o se le leggi permetteranno di farlo tramite fecondazione assistita) nulla glielo impedirà
*hai capito…
@Enrico
C’è la possibilità di riprodursi e di non riprodursi. Diventa diritto se uno vuole farlo e di certo non è un dovere. Poi, se non hai capito che non si parla di intervento ma di modificazioni anagrafiche, qualche deficit di comprensione del testo devi averlo.
@Enrico
Tanto per chiarire, le capacità riproduttive del soggetto non sono in discussione. E, di certo, non devi preoccuparti tu di cosa vogliono o non vogliono fare gli altri. Ci arrivi o sei così maledettamente ossessionato da non capirlo?
@ nightshade90
con grande scandalo di Enrico, alla tua considerazione aggiungo che, sebbene Manuel si senta Lulù, potrebbe essere atratta sessualmente (anche) dalle donne, quindi, se così fosse, il procreare sarebbe per lei un piacere sotto tutti gli aspetti. Le persone per fortuna sono molto più varie di quelle che la bibbia sostiene che siano state create da quel dio infinitamente (im)potente (dopotutto i suoi accoliti furono creati a sua immagine e somiglianza…)
In effetti, non considero un diritto la possibilità di riprodursi in assoluto. Ad esempio, un Enrico non può.
*fab
Cosa ne sà della mia vita privata.
*altri
Il sesso presente sui documenti anagrafici è ben più di un semplice simbolo ma indica la nostra natura e parte del nostro ruolo della società.D’altronde chi reputa la cittadinanza un mera questione burocratica vive in un abisso morale che influenza i suoi rapporti sociali.
@Enrico
Tu cosa ne sai della vita degli altri per rompere sempre le p.alle con i tuoi sproloqui?
Devo rispiegarti la fallacia naturalistica? Per il resto: ma vai a c.agare.
Enrico riesce a fraintendere il contesto anche quando gli si sta rispondendo… infilando 2 errori di ortografia in una sola frase di 7 parole, naturalmente. E poi ci si chiede perché non gli si può permettere di riprodursi.
*gmd85
Mi spieghi cosa significa per lei essere di sesso M o F.
@Enrico
Non ti darò modo di uscirtene nelle tue solite esternazioni su chi deve essere chi. Le conosciamo tutti. E non perderò tempo a illuminarti su identità di genere e sul sesso biologico. Chiudi.
Quando si tratta di bambini, l’ idiota non riesce a non partecipare.
Enrico
Guarda che è esattamente il contrario, la madre si è schierata con il figlio non ostacolando la sua scelta.
Anch’io avrei delle perplessità, e mi riallaccio a quanto detto più sotto da Engy e Luca, forse uno ci si deve solo trovare in certe situazioni per poter valutare. Io, da genitore, avrei aspettato qualche altro anno.
Educare significa anche usare la coercizione e questa madre sembra negare ciò.Un altro significato di educare è preparare alla vita adulta e io dico è cosi che ci si prepara alla vita adulta?
@Enrico
Lo Stato è l’unico Ente Giuridico che può permettersi la coercizione stanti situazioni in cui essa è lecita (e sempre a scopo dissuasivo) secondo le sue stesse regole.
Quello che dici è invece descrivibile nei seguenti termini: violenza su minore, sopraffazione, abuso dello status genitoriale…
@Enrico
Educare significa anche far crescere i figli senza traumatizzarli e senza tarpare loro le ali. E, soprattutto, senza affidarsi a metodi barbari.
Ma tu ne hai figli? Mi auguro di no.
Enrico, tu non sei affatto preparato alla vita adulta; che pretendi di insegnare agli altri?
*gmd85
Quindi un genitore può correggere gli errori del figlio.
*FSMosconi
La famiglia è una gerarchia.
@Enrico
Dubito dei tuoi parametri nel considerare errori. In ogni caso, si parla di identità sessuale. Ci arrivi o vuoi cambiare argomento come tuo solito? Ecchecristo.
Gerarchia non vuol dire essere pezzi di m.erda che approvano coercizione e pratiche barbare. vedi di finirla.
@Enrico
Anche il rapporto degli allevatori con gli animali da macello.
Ma certo non è comportandosi con gli umani come con gli animali da macello che si forma una famiglia o uno Stato, tu che dici?
Usare neologismi non sposta i fatti.
@Enrico
Mosconi ha usato parole presenti nel dizionario. Piuttosto, i tuoi commenti idioti non rispondono alle obiezioni. E quella di Mosconi è valida.
@Enrico
Ripassati il significato di neologismo:
neologismo s. m. [dal fr. néologisme, comp. di néo- «neo-» e gr. λόγος «parola», col suff. –isme «-ismo»]. – In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua, tratta per derivazione o composizione da parole già in uso (per es., modellismo, servosterzo), o introdotta con adattamenti da altra lingua (per es., informatica, dal fr. informatique e ingl. informatics, o guerra lampo, dal ted. Blitzkrieg; ma in questi casi si parla più spesso di «prestito» o «calco»), oppure formata con elementi greci o latini (e sono di questo tipo la maggior parte dei neologismi tecnici, scientifici e d’altri linguaggi settoriali, che vengono quotidianamente coniati nelle varie lingue di cultura); la creazione di neologismi risponde alla necessità di esprimere concetti nuovi, di denominare o qualificare nuove cose e istituzioni, ma può essere anche opera di singoli individui. Costituisce neologismo anche l’aggiunta di un significato nuovo a parola già esistente; si parla allora di n. semantico, per distinzione dagli altri, che sono detti n. lessicali (e talora, quando l’innovazione consiste in sintagmi più o meno complessi anziché in parole singole, n. sintattici).
Voc. Online Treccani.
n.m. [pl. -i] ( ling.) parola o costrutto introdotto di recente nella lingua, oppure nuova accezione assunta da una parola già esistente: «realizzare» nel senso di «rendersi conto» è un neologismo
¶ Dal fr. néologisme, comp. di néo- ‘neo-’ e un deriv. del gr. lógos ‘parola, discorso’ (da léghein ‘dire’).
Diz. Sapare.it dai link dizionari online sito Accademia della Crusca
Il copia incolla lo conosciamo tutti, comunque identità sessuale esisteva negli anni ’50?
@Enrico
Le tu c.azzate anche le consociamo tutti.
Domanda irrilevante, idiota.
@Enrico
I fatti sono che l’identità sessuale è sempre esistita. Non ti stari rendendo tanto ridicolo da affermare che una cosa nasce solo quando viene denominata, vero? Forse che la corea di Huntington, prima che prendesse il nome, non esisteva?
Tu sei tutto scemo.
@Enrico
Ti ricapitolo: non parlavamo di errori (e ti ho già detto che i tuoi parametri sono dubbi) ma di identità di genere. Che a te il termine non piaccia è un tuo problema.
@ Enrico
Lasciando da un lato altre considerazioni sul caso, ma la namma non ti ha ancora spiegato nulla Enrico? In che modo nella tua testolina un cambio di identità anagrafica rende sterili?
Ci sono invece modelli educativi che rendono stupidi Enrico, meno male che non è il tuo caso, altrimenti penseresti che la madre in questione ha sterilizzato il figlio…
O no?
Quindi i figli cosa diranno ho un papà una mamma o cos’altro.
@Enrico
E dove cristo sta il problema? Ti richiedo: tu cosa ne sai della vita degli altri?
@ Enrico
@ Enrico
In merito alla tua confusione e preoccupazione sulla riproduzione, pensa che esistono modelli educativi che rendono cretini. Immuni alla ragione e all’evidenza e pronti a credere in amici immaginari. Pensa che alcuni che credono in tali amici immaginari pur potendo riprodursi non lo fanno, blaterando scuse in merito al fatto che loro “figliano” in altro modo. I presunti figli sono caratterizzati dai medesimi tratti e purtroppo, quelli, si riproducono e vengono qui a parlare completamente a sproposito di sterilità e di modelli educativi che accettano e anzi propugnano mutilazioni. Il tutto in ossequio agli immaginati voleri di amici immaginari.
Pensa tu che cose aberranti ci sono in giro, Enrico.
Io non mi sento un cretino ne accuso lei di esserlo.
@Enrico
Che tu non ti senta cretino, è irrilevante, visto che ne dai piena testimonianza.
@ Enrico
Come tu ti senta è assolutamente irrilevante. Cosa pensi lo possono leggere tutti.
@ gmd85
Scusa, ho postato un commento praticamente identico al tuo, che ho letto solo dopo.
Piena comunanza di vedute.
@Stefano
😉
Non è ancora insorto qualche prete indignato, a sostenere che il bambino/bambina
altro non è che un sordido peccatore dedito a innominabili bagordi e fornicazioni ???
Non ancora…….in compenso è già uscito il pi.rla del primo commento !!
🙂
Mi va anche bene che un genitore si schieri a fianco del figlio dal punto di vista dell’identità. Per quanto dubito che a 6 anni uno ce l’abbia chiara e definitiva. Quello che mi lascia perplesso è l’idea che un bimbo di 6 anni possa esprimere un consenso che abbia valore legale. Ma in qualsiasi campo, non solo quello dell’identità. Gli permettiamo di comprare e vendere opzioni e covered warrant?
D’acchito mi vien da pensare: “ben fatto! Libertà di pensiero e di scelta alla faccia dei bigotti di ogni credo ed ogni dove.” Poi, a mente fredda, la riflessione si fa più spinosa: a titolo d’esempio, ben lontano dalla stessa tematica sicuramente,
…ma…io da bambino volevo fare (nell’ordine): lo spazzino e il paleontologo. Ora, se fossi stato preso sul serio fino in fondo, magari i miei genitori nel primo caso mi avrebbero mandato a lavorare finite le medie inferiori; nel secondo, mi avrebbero fatto frequentare la facoltà di Scienze Naturali per poi mettermi su un volo sola andata per il nuovo Messico. Oggi come oggi studio ben altro e sono ben soddisfatto.
Nel caso delle preferenze sessuali, Freud scrisse del bambino perverso e polimorfo, fate voi…
*PMC
Io da bambino sognavo di essere un generale di cavalleria ed i miei genitori non mi hanno comprato un esercito è un crimine.
Mi chiedo poi con che logica praticare atti irreversibili su un infante.
Ha notato che non si parla del padre?
atti irreversibili? un cambio di nome all’anagrafe?
enrico, seriamente, MA TI DROGHI?
se un cambio di nome all’anagrafe (perd efinizione reversibile, poichè si tratta appunto di una modifica ad un atto altrimenti irreversibile, cioè il nome di nascita), perdipiù fatto con il consenso, e probabilmente su richiesta esplicita, dell’interessato, è per enrico un atto inaccettabile perchè “un atto irreversibile su un infante”, allora come cavolo definisce il battesimo (che per definizione stessa di enrico è un atto non solo irreversibile, ma pure fatto senza alcun consenso dell’interessato)?
ah, già, dimenticavo che per enrico và bene pure l’infimbulazione (atto non soltanto irreversibile, non soltanto fatto senza il parere del soggetto, ma che enrico ritiene lecito pure se fatto CONTRO l’esplicito volere dell’interessata). evidentemente gli atti “irreversibili” (ma anche no) non vanno bene quando riguardano pretiche che non condivide, ma sono tranquillamente accettabili quando riguardano pratiche che condivide. il tutto fregandosene del parere degli unici diretti interessati.
e poi si casca dalle nuvole quando si parla della doppia morale e del doppiopesismo di certi cattolici: una per sè e gli amici ed una per tutti gli altri…..
@Enrico
La tua era una stupida e mera fantasia ludica, sempre che tu non ti sia inventato questa boiata sul momento. Se non te la sei inventata, non è paragonabile alla questione dell’identità sessuale, idiota.
Mi chiedo come si possa martoriare le bambine con le dannose pratiche che tu tanto avalli.
E basta con la mancanza genitoriale. Non funziona.
Enrico, non sei tu quello che accetta atti irreversibili sui genitali dei bambini? E non sei tu quello che accetta il battesimo ai neonati per credendolo (al di là di ogni possibile senso) un atto irreversibile?
*fab
Atti che non precludono la fertilità ed anzi aumentano la possibilità di sposarsi e riprodursi.
*Nightsade90
Se un bambino di 6 anni chiede il battesimo si può fare?
*Nightsade90
Se un bambino di 6 anni chiede il battesimo si può fare?
@Enrico
Il battesimo è coercitivo. Assecondare l’identità sessuale, no.
Ancora con le c.azzate sulle mutilazioni genitali?
@Enrico
A 6 anni c’è la capacità di esprimersi. a pochi mesi, no. Non mi sembra che tu ti faccia tanti problemi, per questo. Come non ti fai tanti problemi sul fatto che le ragazzine non vogliano far mettere mano ai propri organi genitali.
Lurido ipocrita.
Enrico,
un bambino di 6 anni non lo può fare tutto da solo perché sta nel codice di diritto canonico:
“Perché un bambino sia battezzato lecitamente è necessario:
1. che i genitori, o almeno uno di essi oppure coloro che tengono legittimamente il loro posto, vi acconsentano;
2. che vi sia fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni del diritto particolare, dandone ragione ai genitori”.
Non credo del resto si sappia di bambini di 6 anni autorizzati a sbattezzarsi.
@Enrico
In ogni caso, se a 6 anni il bambino decide i ricevere il battesimo, perché negarglielo? Neanche a ribaltare sei bravo.
Enrico, invece cambiare i dati anagrafici massacra la fertilità. Wow, il pensiero magico non ha inibizioni.
enrico
1 il battesimo, per tua stessa ammissione, è irreversibile, mentre un cambio di dati anagrafici ovviamente non lo è
2 a 6 anni difficilmente si è in grado di prendere con con sapevolezza una decisione irreversibile. in compenso si è in grado di prendere una decisione reversibile. ad ogni modo, francamente, se il bimbo è proprio convinto di volersi battezzare il battesimo a 6 anni ci può anche stare (purechè sia per decisione sua e non per pressione di genitori e parenti).
completamente diverso invece il caso in cui avvenga a pochi mesi, l’età in cui si pratica il pedobattesimo che TU difendi ma in cui il soggetto non può certo dare il suo consenso (perchè gli atti irreversibili vanno bene quando di fa comodo e quelli reversibili no quando non ti fa comodo).
e ancora aspetto di sentire come concigli i tuoi strali contro “l’atto irreversibile (ma anche no) che non va fatto ad un bambino manco se per sua volontà in quanto irreversibile” sotto forma di cambio di dati anagrafici con la tua strenua difesa di “un atto irreversibile (ma stavolta veramente) compiuto su una bambina inerme anche se fortemente contraria” sotto forma di infimbulazione….
@fab
Enrico ne è un esempio. Il secondo è Flo e la sua reificazione perpetua di astrazione… 🙁 😉
@Enrico
No, non avevo notato, ora sì, 😉
L’infibulazione o la circoncisione che effetti hanno sulla vita di tutti i giorni nessuno giocare con l’anagrafe si.
Se non si può battezzare gli infanti un genitore può dare carne ad un bambino?
@Enrico
La carne è un alimento e contiene sostanze utili alla crescita. Smettila di fare esempi idioti.
Anche il battesimo è utile cosi come tutti quegli atti che miglioreranno la vita del bambino.
@Enrico
A non funzionare sono i tuoi concetti di migliorare e di utilità.
OK, abbiamo appurato che i cambiamenti anagrafici sono più gravi delle mutilazioni. Signori, questo è Enrico. Hitler gli fa un baffo.
Ah scusate se alzo la voce: ENRICO, ESISTONO I PUNTI INTERROGATIVI!!!! SONO GRATIS !!!! USALI, TESTA DI CATTO!!!!!!!!!!!!!!
“L’infibulazione o la circoncisione che effetti hanno sulla vita di tutti i giorni nessuno giocare con l’anagrafe si.”
infimbulazione e circoncisione hanno PESANTISSIMI (specie la seconda) effetti sulla vita di tutti giorni nell’ambito SESSUALE (senza cobntare che, ripeto, queste SI’ che sono atti irreversibili, non come le tue fantasie su un cambio anagrafico)
modificare i propri dati anagrafici invece ha un effetto decisamente bassino sulla vita di tutti i giorni, visto che l’unico effetto REALE che hanno è la modifica del modo in cui compili i documenti (dalla gente che conosci puoi tranquillamente farti chiamare come ti pare senza bisogno di andare dall’anagrafe, è per i documenti ufficiali che serve un cambio anagrafico), e soprattutto COSI’ COME LI HAI CAMBIATI UNA VOLTA, COSI’ LI PUOI CAMBIARE DI NUOVO.
infine non dicmentichiamoci che il cambio di dati anagrafici è stata fatta SU RICHIESTA DEL SOGGETTO, mentre circoncisione ed infimbulazione vengono fatti IN SPREGIO DI OGNI VOLONTA’ DELL’INTERESSATO
certo che quando si tratta di arrampicarsi sugli specchi per sostenere l’insostenibile, non ti fai proprio alcuno scrupolo
e, tanto per curiosità, da quando l’assunzione di carne comporta una marchiatura a vista (come la chiesa stessa definisc eil battesimo: un segno indelebile) ed una iscrizione ufficiale ad un gruppo, perdipiù a vita (anche con lo sbattezzo, il tuo nome resta nei documenti dei battezzati)?
*Nightsade90
Quando lei aveva 2 anni le è stato chiesto il consenso informato per essere educato?
@Enrico
Da 2 a 6 anni c’è già un abisso. Hai già dato dimostrazione dello schifo che sono i tuoi canoni di educazione. Tra l’altro, confondi socializzazione ed educazione con troppa facilità. Avresti dovuto già chiudere.
@Enrico
Ti fosse sfuggito, è proprio per l’impossibilità di esprimere consenso che critichiamo certi atti. Non ci aspettiamo più che tu capisca, però.
@PMC
Certo, per quanto, come dicevo più giù, i bambini possano già manifestare determinati orientamenti, l’età può destare dubbi. Ma, se dici in qualsiasi campo, suppongo che non avalli l’impartizione di determinati riti e l’ascrizione a un determinato gruppo religioso di un neonato. O, in quel caso, i parametri cambiano?
@gmd85 io sto parlando del fatto che il consenso di un bambino abbia un valore legale, non di educazione, tendenze, orientamenti cultura o altro. Non allarghiamo il campo. Io ho l’impressione che qui ci si stia prendendo un po’ troppo sul serio.
Credo che la risposta più saggia in merito l’abbia data Luca alle 20:46 di giovedì. E la sottoscrivo. Peccato che i soliti litigi di Enrico contro tutti abbiano poi creato un gran fumo su quell’intervento che secondo me meritava più attenzione per la sua ragionevolezza.
PS
Io per la cronaca a cinque anni volevo fare il benzinaio e, con tutto il rispetto per quel mestiere, sono ben contento di non essere stato assecondato troppo.
@PMC
Io volevo fare il pizzaiolo. 😆
Comunque, i desideri lavorativi di un bambino non sono paragonabili alla questione dell’identità di genere. Ora, come ho detto a E.ng.y, più giù, posiamo rimanere perplessi sulla capacità di capire la modificazione dello status anagrafico, ma non sul fatto che il bambino si senta bambina.
Ah, hai parlato tu di altri campi. Il problema del valore legale dei pareri di un minore vale per tutto. Se la madre ha preso una decisione sbagliata in questo caso, perché altre decisioni, che escludono del tutto la volontà del minore devono essere accettate?
@pmc
ht tp: // ww w.fallacielogiche. it/index.php?option=com_content&task=view&id=114&Itemid=125
Simpatico, però avrei preferito mi avessi postato una citazione dal libro “la guerra dei bottoni” di Pergaud…
“E dire che, quando saremo adulti, diventeremo stupidi come loro”.
@pmc
Questo potrebbe darti un aiuto:
htt p:// ww w .fallacielogiche .it/index.php?option=com_content&task=view&id=114&Itemid=125
La riflessione di PMC la trovo razionale. Io nel dubbio avrei aspettato all’inizio dell’adolescenza soprattutto un controllo psicologico, più che altro per capire se è una cosa davvero sentita o dipende da altre cause.
Non ho capito la cosa fondamentale: sulla base di cosa un bambino di 6 anni si sente femmina? Quali schemi? Quale educazione? Quali stereotipi eventualmente?
E su un bambino di 6 anni che si sente femmina – non si capisce su quali basi e su quali convinzione che comunque sono pur sempre opinioni di un bambino di quell’età – una madre (ma anche una coppia di genitori) ha tutti i diritti, anche questo diritto?
Per me questa è una violenza, bella e buona e delle più gravi.
No perchè detta così (ma anche detta diversamente e meglio spiegata) questa storia è letteralmete allucinante, altro che genitori lodevoli!
Quel che dice un bambino di 6 anni …… a sentire certi pedofili i bambini anche a quell’età sono consenzienti!
“Vostro” figlio di 6 anni vi dice di sentirsi femmina: “voi” che fate (al di là del fatto che in Italia siamo come sempre “indietro”)?
Mah, penso che si senta e basta, senza alcuno schema o stereotipo. Così come uno si sente omosessuale (o eterosessuale) senza averlo scelto, un altro può sentirsi transgender. Tra l’altro, per quel che ne so, sentirsi transgender non significa necessariamente sentirsi omosessuale. Significa sentirsi come appartenente all’altro sesso, indipendentemente dagli orientamenti sessuali verso il prossimo. Ci sono transgender che si sentono omosessuali, altri eterosessuali, o anche bisessuali, credo.
Caro Pozzo
No, non “ci si senta”, ma “si senta” un bambino e quale attendibilità abbia il suo percepirsi dai 2 e ai 6 anni (e anche oltre …).
E’ solo questo il punto, si parla di bambini.
Spero che la decisione non sia stata presa solo sulla base di sensazioni, impressioni. Forse qualche riscontro anatomico? O che non sia la mamma che preferiva una femmina e allora… Sarà mica solo perché il bambino preferiva far la pipì da seduto… La notizia non è circostanziata. Non so che dire.
@Engy
Sesso e genere sono due categorie distinte. Il sesso si riferisce alle caratteristiche fisiche: è determinato anatomicamente e fisiologicamente. Il genere (gender), tuttavia, è una trasformazione psicologica del sé, e la convinzione personale di essere sia uomo o donna (identità di genere) coi relativi comportamenti che esprimono questa convinzione. Un pedopsichiatra (degno di questa qualifica) sa che un bambino a partire di una certa età puo’ manifestare delle caratteristiche comportamentali che, in caso di transessualità, definiscono quali sono le sue tendenze o convinzioni sessuali.
L’anomalia del transessuale è dovuta al suo cervello il quale non riconosce il sesso anatomico ! L’identità sessuale fisica non è sincronizzata a quella psicologica dell’identità del genere uomo o donna. Questo avviene (sovente) seguito a delle connessioni neurosinaptiche dei nuclei ipotalamici errate. E poiché non vi è alcun modo per correggere l’errore, ha la sensazione di trovarsi in un corpo (sesso) inadequato. Strano ma vero !
@alessandro pandesini,
ok, grossomodo già sapevo queste cose; rimane comunque il dato dell’età che continua a scandalizzarmi. E’ così e lo dico e questo ritrovato scandalo quasi mi fa piacere, perchè oramai non mi scandalizza più niente e non credo che questo sia un bene al 100%.
P.S. quando mi hanno detto ” connessioni neurosinaptiche dei nuclei ipotalamici ” comunque non ci ho più visto ! 😆
@E.ng.y
Fammi capire: se un maschietto si sente maschietto è consapevole e capace di discernere. Se si sente femminuccia, subentra il problema dell’età?
Ho usato termini stereotipati volutamente.
@gmd85 delle 12:22 (se il maschietto si sente maschietto ecc ecc).
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!
👿
😆
@E.ng.y
No? Allora, perché negli altri commenti dici che l’età è un problema?
@E.ng.y
Più di una volta mia madre, insegnante di scuola dell’infanzia (3-5 anni), mi ha riferito di bambini con abitudini e comportamenti non tipici del sesso opposto. La socializzazione comincia proprio in questa fascia di età e i/le bambini/e cominciano a rapportarsi alle due diverse figure sessuali, emulandole. Quindi, non è da escludere che a sei anni ci sia già un certo quadro delineato. Poi, non nego che i genitori avrebbero potuto anche aspettare. Mi chiedo però, come faccia un neonato a dire se voglia ricevere una certa educazione religiosa o no. Quella non è violenza, vero?
I pedofili sono malati. Inutile usarli come termine di paragone.
gmd85, verissimo, i bambini di 3-5 anni sono molto ben coscienti del loro sesso, considerano se stessi come appartenenti ad un sesso o all’altro in maniera molto netta, e per giunta non si limitano ad emulare altre figure maschili o femminili, SI SENTONO maschi o femmina e si comportano e apprezzano cose differenti in linea con quanto si sentono di essere.
@Giona
Per l’appunto.
Il paragone con la pedofilia è mal posto. Prova a vederla come l’essere mancino. Una volta si legava la mano sinistra dietro alla schiena dei bambini per impedire loro di usarla, adesso trovi penne e forbici per mancini. Si tratta di andare incontro a un modo di essere, invece di ostinarsi a volerlo correggere.
@Sandra
Il tuo paragone è giustissim e, se mi capiterà lo userò. Infatti chi è stato sottoposto a questa pratica ha dei disturbi neurologici molto gravi che si manifestano anche in età adulta e che ancora oggi sono sottovalutati .
Non c’entra molto, ma la signora presidenta in questo momento sta malissimo e ha avuto una importante operazione al cervello per rimuovere u ematoma formatosi dopo una banale caduta
@Sandra
Solo per amore di precisazione:
anche il paragone con lil mancinismo e’ malposto .
Se per un magico incantesimo diventassimo tutti mancini,credo che la cosa non provocherebbe grossi problemi,a parte qualche ritocco nel design di certi ogggetti,
come le forbici che citi.
Se all’opposto,per qualche epidemia genetica da “science fiction” dilagasse il transgenderismo,credo che le conseguenze sarebbero ben altre.
I problemi di un transgender vanno ben oltre i semplici pregiudizi,la sua posizione,anche nei paesi piu’ avanzati,e’ molto peggiore di quella di un omosessuale,pensa solo alle difficolta di trovare un partner duraturo.
Oh beh, se per criticare un paragone si devono proporre incantesimi e scenari da fantascienza, significa forse che non era poi così malposto. Anche perché in uno scenario da epidemia da sci-fiction sicuramente ci sarebbe una tecnologia ad hoc…. E poi se ci fosse un’altra epidemia e tutti avessimo le ruote, saremmo tutti dei trams… 🙂
Appunto perché ci sono eventualmente altri problemi è meglio almeno sfrondare quello dei pregiudizi, no?
Beh, d mancini, in caso di epidemia, saremmo portati per il disegno tecnico 😛
@sandra
Come hai capito benissimo intendevo che a differenza del mancinismo ,il transgenderismo e’ una vera ,gravissima (per l’interessato)
malattia o meglio malformazione,anche se molti progressisti si ostineranno a scandalizzarsi di questa affermazione.
Se avere un “gender” mentale opposto a quello del corpo ,senza possibilita di correzione se non palliativa,non e’ una malformazione,cosa diavolo e’ ?
Ma che sto dicendo,ormai nella nostra societa’ un individuo senza un braccio o gamba e’ semplicemente
” a diversa simmetria corporea”,no ?Oppure a “diversa capacita motoria”.
Mi meraviglio che i defunti non vengano ancora chiamati
individui “a diverso stato anagrafico”.
Anni dopo:
Lulù: Mamma, papà ho intenzione di sposarmi.
Genitori Di Lulù: Che bello, che bello ma come si chiama?
Lulù: Deborah….. con l’h.
Genitori Di Lulù: Ma come Deborah con l’h? Ma è una donna?
Lulù: Direi e la volete smettere di chiamarmi Lulù preferisco Manuel.
Genitori Di Lulù: Ma come? Dopo tutto quello che abbiamo passato per te, lottando nei tribunali, con i pregiudizi delle gente….
Lulù: A Mamma a Papà ma ancora non l’avete capito che era tutta una scusa per entrare nel bagno delle ragazzine?
…Secondo me dio è transgender.
Secondo me non esiste 😆
Secondo me invece soffre di personalita dissociata multipla:
pretende di essere “tre persone uguali e distinte “!
@laverdure
😆
ma come si fa a entusiasmarsi per una notizia così, in nome di una richiesta di legislazioni più avanzate qui da noi su questi temi, e a non scandalizzarsi invece?
Personalmente non me ne frega un tubo di un adulto che cambi sesso o che pretenda riconoscimenti rispetto a quel genere cui si sente di appartenere.
Ma cosa può saperne un bambino di 6 anni di chi vuole essere, quale percezione ha di sè, della direzione in cui lo possono portare le proprie pulsioni sessuali?
Sapendo ovviamente che anche a 6 anni non si è asessuati ovviamente, con tutto quel che ne consegue, a livello ad esempio di scoperta del proprio corpo.
Davvero si fa così fatica a dire che questa è una violenza inaudita e anche parecchio ignorante?
Cosa ha indotto il genitore a fare la cosa aberrante che ha fatto e quali menti illuminate hanno potuto permettere questo abominio? Il fatto che il bambino pettinasse le bambole o che mettesse le scarpe coi tacchi della mamma o che amasse far la maglia? O cosa? In ogni caso la storia è aberrante di fronte a qualsiasi motivazione, ma evidentemente c’era bisogno anche di questo tipo di abuso nei confronti dei bambini!
Veramente senza parole, disgusto totale!
@ Engy.
Premetto due cose
1) Anche a me l’età pare molto, troppo, giovane per scegliere di cambiare sesso nella carta di identità e dunque nello status giuridico
2) Non si tratta di un’operazione chirurgicanè di assunzione di ormoni, per cui stare attento a drammatizzare la cosa al livello che fai tu (pensando peraltro che ad un bambino ancora non sviluppato non si può fare una cosa del genere), pur avendo io stesso grosse perplessità.
Domandi cosa abbia indotto la madre, se i tacchi o pettinare le bambole?
A me sembra che ci sia qualcosa di molto più forte, almeno a leggere l’articolo: che il ragazzino parlava sempre di se stesso al femminile e così si concepiva quando pensava al suo io, cosa che a me pare un indizio molto più forte di transessualità rispetto alle bambole o ai tacchi (che potrebbe essere semplicemente avere tendenze più culturalmente riservate al sesso femminile e che è fenomeno che può avvenire nei bambini senza che questi negli anni sviluppino un’identità differente da quella biologica in senso stretto).
Ermete,
sì, niente chirurgia, questo si è capito (e meno male!).
Però in questo articolo (e io ho letto solo questo e un altro sul Fatto), non viene spiegato – almeno – in cosa consistesse per questo bambino il fatto di sentirsi femmina.
In ogni caso io continuo a considerarla una violenza.
Ho fatto l’esempio/ipotesi delle bambole polemicamente, proprio perchè i bambini assumono gli stereotipi di genere – maschile e femminile – a loro imposti dall’ambiente sociale e famigliare. Stereotipi tanto detestabili quanti duri a morire.
Vengo adesso a sapere quanti mi dici invece tu @Sandra e ti ringrazio per queste notizie in più che danno modo di riflettere. Alla fine della riflessione, psicologo o meno, rimango della mia.
E per farmi meglio capire, provo – provo – a farti un esempio/paragone riguardo la questione dello psicologo e conseguente decisione di questa madre: uno psicologo che segua un bambino che soffre perchè gli manca (per i motivi più disparati: morte, carcere, separazione, assenza fin dall’inizio)) uno dei due genitori, non induce il genitore singolo a cercarsi un partner per rendere sereno e tranquillo il bambino.
Quindi anche l’informazione ulteriore che mi dai, di sicuro spiega e fa capire un po’ di più, ma per me non giustifica assolutamente.
@E.ng.y
Guarda che gli stereotipi li hai posti proprio tu. Qui penso che si vada oltre l’ambiguità dell’identità sessuale pediatrica. Si poteva aspettare ancora? Forse. ma se le condizioni psicologiche del bambino erano tali da farlo stare male, un intervento era necessario.
Quanto al tuo esempio: assenza della figura genitoriale e identità sessuale sono due tematiche un tantino diverse. Il paragone è di nuovo errato.
Engy,
devi cercare una causa interna, e non una esterna come la mancanza di un genitore. Che so, un bambino che odia il disegno o la musica, forzato a dipingere o a suonare. O un bambino negato per i rapporti sociali (uno dello spettro autistico p.e.) la cui madre si ostina a voler far socializzare con i coetanei: non puoi andare contro caratteristiche proprie di un bambino. Per quanto doloroso possa essere per te come genitore, devi capire quello che ciò fa soffrire tuo figlio è da evitare, anche se a te piace tanto. E’ uno sforzo che immagino non sia sempre facile, bisogna fare prima i conti con le proprie aspettative disattese di genitori, e non mi sento per questo di giudicare questa donna. Per la sua bambina era doloroso essere trattato come maschio.
Se ti capita, è una storia leggermente diversa ma non completamente ot, leggi “Dove nessuno ti troverà” della Gimenez-Bartlett. O se hai bambini, leggi “Il principe e il pollo” di Moni Ovadia!
mi spiace @gmd85,
ma noi due proprio non ci capiamo.
Tu interpreti sempre esattamente a rovescio quanto dico, di sicuro per incapacità e limiti miei.
@Sandra,
sì, il tema della pedofilia l’ho effettivamente mal posto, un po’ lo sapevo mentre lo scrivevo, ma mi sembrava comunque calzante, adesso molto meno …,… va bene, ho scritto una cazzata 🙂
Comunque, per capire la mia domanda iniziale (su quali basi si sente femmina, magari stereotipi inculcati? ) se avrai voglia di leggere il linkone che ho postato, leggerai, tra le tante interessanti argomentazioni, questa roba qua :
” …. Cioè basta che le piacciano dei giocattoli tradizionalmente (e sessisticamente) considerati per bambine per dare per scontato che a Bobby piaccia anche vestirsi come una bambina (anche se casual, cioè senza gonna ma con degli stivali da bambina) Insomma Bobby è una bambina tout court solo perchè le piacciono le cose da bambina (cose, un nome generico).
……… piuttosto di mettere in discussione gli stereotipi di genere (e i ruoli di genere) normalizziamo i bambini ai quali piacciono le cose da bambine (e viceversa) e rendiamoli bambine (bambini) tout court.
…. Era lo stesso errore che si faceva negli anni 50 quando confondendo identità di genere con orientamento sessuale si diceva dei gay e delle lesbiche che erano rispettivamente femmine e maschi mancati ……”.
@E.ng.y
Tesoro mio, prima fai la domanda su cosa ha indotto la madre a tale scelta. Poi dici che sono stereotipi. Certo, in relazione all’etichettamento sessuale, lo sono e magari il fatto che un bambino preferisca le bambole invece delle macchinine è una fase. ma se l’atteggiamento si protrae nel tempo, cessa di essere stereotipo e diventa indicatore.
A parte il fatto che le bambine giochino con le bambole non è solo uno stereotipo di genere imposto dalla società, ma un comportamento che si trova spontaneamente anche nei cuccioli dei primati. Quindi c’è qualcosa di ben più primigino nelle differenze fra maschio e femmina di quanto oggi si sia portati ad ammettere per l’imposizione del concetto di parità che deve passare per l’annientazione delle differenze. Ma una bambina trangender comumque è seguita da degli psicologi e anche negli stai uniti sono tnati i casi di bambini in età pediatrica che vengono accolti in famiglia e a scuola con la loro identità di genere (che non c’entra nulla con le preferenze sessuali) percepita rispetto a quella anatomica.
Engy,
sinceramente non sono preparata per dare una risposta alla domanda “su quali basi si sente femmina”. Quello che mi è sembrato di capire da letture sparse, è che il genere e la sfera sessuale in genere, sono un continuum, e che erroneamente, ma comprensibilmente considerata la mancanza di conoscenze, nella storia dell’umanità si sono ridotte a due grupponi, maschio femmina, con tutto quello che ne deriva sia in genere che in orientamento. Un po’ come se si fossero divisi gli occhi o i capelli in chiari e scuri, ignorando tutte le sfumature che ogni colore presenta.
Tempo fa avevo letto di una ragazza, dall’aspetto di una ragazza almeno, con un nome femminile, e che si considerava tale, che in seguito a un’operazione, ha scoperto di non esserlo, non nel senso “classico”: niente utero e ovaie, ma nemmeno testicoli che erano nascosti, e cromosomi xy. Eppure lei si sente femmina, in base a cosa, non te lo so dire. L’unica cosa certa è che i due grupponi sono una categoria superata dalla conoscenza che abbiamo.
@Sandra
io mi sento di concludere così: stereotipi o meno, condizionamenti o meno, da adulto fai pure quel che vuoi e sentiti donna o uomo come ti pare e battiti per questi riconoscimenti.
A 6 anni no, a 2 ancor meno.
Non c’è bisogno di avere titoli specifici, siamo stati tutti bambini e ricordiamo di sicuro che da piccoli abbiamo imitato l’altro sesso: alzi la mano chi, essendo donna, da bambina non ha mai provato ripetutamente di fare la pipì in piedi ad esempio e ha desiderato essere maschio (per poi essere al tempo stesso contente di essere femmine) .
Ci sta tutta una certa ambivalenza riguardo il genere quando si è molto piccoli, giusto perchè si è bambini e si deve aspettare almeno l’adolescenza per veder concluso quel lungo processo che porta alla formazione e all’individuazione (più o meno netta) della propria identità di genere.
@E.ng.y
In base a che cosa generalizzi? Cosa ti fa escludere che, pur raramente, a 6 anni si possa manifestare un certo orientamento?
Per capire: il tuo ragionamento lo applichi anche all’imposizione di sacramenti agli infanti?
Engy,
quelli sono giochi di ruolo, il “facciamo che…”. qui si sta parlando di un disagio dato dall’attribuzione di un genere sessuale. Tutti siamo stati bambini, ma evidentemente siamo stati tra quelli che nell’estrazione delle carte aspetto-psiche-gonadi-cromosomi abbiamo avuto la combinazione quattro F (o M). Per quanti rientrano nella casistica più rara del FFMF o FFMM, come potrebbe essere la bambina in questione, non si tratta dello spazio che si dedica a un gioco, è qualcosa di molto più doloroso. Non conoscendo il caso, mi guardo bene dal giudicare. Provo però a mettermi nei panni di un genitore che vive di riflesso il dramma del non stare bene in una situazione, e che fa quello che è possibile per alleviare questo disagio al proprio figlio: aspettare la maggiore età è un tempo molto lungo.
gmd85, dici
“@E.ng.y
In base a che cosa generalizzi? Cosa ti fa escludere che, pur raramente, a 6 anni si possa manifestare un certo orientamento?
Per capire: il tuo ragionamento lo applichi anche all’imposizione di sacramenti agli infanti?”
Dunque, sacramenti a parte, ti chiedo: se invece tu vedi come possibile la consapevolezza, a 6 anni, della propria identità di genere (cosa che io invece escludo) perchè e sulla base di quali dati allora dici “sia pur raramente”??? Potrebbe essere “frequentissimamente” invece !
@E.ng.y
La disforia di genere si presenta proprio nella fascia dai 3 a ai 6 anni. Altri parlano di fascia 1-4. Ora, può essere una fase transitoria. Ma il più delle volte i sintomi corrispondono a verità ed è fondamentale monitorare. Il raramente era riferito ai casi in generale, non sono stato chiaro. Comunque,puoi googolare, se vuoi.
Possiamo rimanere perplessi sulla capacità di un/a bambino/a di capire in cosa consista una modificazione del suo status anagrafico, ma non sul fatto che preferisca essere, nello specifico, Lulù invece di Manuel.
Ah, mi era sfuggito
http://www.news-medical.net/health/Symptoms-of-Gender-Dysphoria-%28Italian%29.aspx
“Cosa ha indotto il genitore a fare la cosa aberrante che ha fatto e quali menti illuminate hanno potuto permettere questo abominio?”
La madre racconta di averla portata da uno psicologo per una terapia correttiva, e che la bimba aveva iniziato a farsi del male, perdere i capelli e a essere molto triste. A quel punto ha fatto ciò che rendeva più serena la figlia. Penso che avrei fatto lo stesso, e forse anche tu. A dispetto di quanto gli altri, dall’alto del loro distante conformismo, giudichino aberrante.
@Sandra
Ognuno di noi ha certamente gli organi sessuali la cui formazione è stata inizialmente condizionata dalla sua formula cromosomica : XY= maschio , XX=femmina. Ma questo sarebbe insufficiente perché l’encefalo sappia cosa farne se non avesse i neuroni capaci di dirglielo ! Le secrezioni ormonali iniziate nell’embrione di circa due mesi plasmano gli organi interni ed esterni , rimuovendo nei maschi le bozze degli organi femminili , allora che in assenza di queste secrezioni tutti i mammiferi appena nati apparterrebbero al sesso femminile. Queste secrezioni hanno anche permeato il cervello . Vengono poi messe in attesa , per riprendere attivamente all’inizio della pubertà e quindi completare la differenziazione dei sessi .
P.S. -Non dobbiamo dimenticare che la nozione di ” sesso anatomico ” non corrisponde necessariamente al sesso cromosomico . L’identità sessuale è stata definita finora dalla presenza dei cromosomi XX o XY, ma è noto sin dal 2000, che esistono donne XY e uomini XX !
Sono i “capricci” della natura…….
Mi sembra più legittimo il sentimento di questo bambino che quello di un adulto, convinto di sentire la presenza di enti soprannaturali, arrivando addirittura a venerarli e vivere secondo i loro dettami.
Ho i miei dubbi che a 6 anni si possa sapere esattamente ciò che si è.
Ieri ho visto un programma, “il testimone” su MTV che parlava proprio di transessualità e una dottoressa, che lavorava a fianco di persone transessuali, diceva che una certa quantità di bambini tendevano ad assumere comportamenti tipici del altro sesso ma una volta arrivati all’età adulta il 70% di loro abbandonava tali comportamenti.
Adesso io non ho competenze mediche per poter giudicare ma mi auguro che chi debba giudicare i singoli casi, per autorizzare le operazioni sui bambini in questione, faccia un buon lavoro perché con un errore si rischia veramente di rovinare la vita ad una persona, non vorrei che si commettessero errori tragici solo perché ci si è lasciati prendere dall’entusiasmo, certo in Italia siamo molto lontani da questo rischio anzi siamo anche troppo indietro.
@Bertrand
Non si parla d’intervento, ma solo di modifica anagrafica. Dubito seriamente che l’intervento si possa eseguire prima di una fase di sviluppo quasi finito. Certo, la vicenda porta con sé delle perplessità. Ma la bambina crescerà maturando una più profonda capacità di scelta.
@ Bertrand Russel 2
Attenzione: il comportarsi da maschio o da femmina e il dichiarare di essere maschio o femmina sono cose ben diverse.
Io ho sempre avuto una certa preferenza per giochi da maschio, ma non mi sono mai sentita maschio. Non mi sarebbe mai venuto in mente di farmi chiamare Silvio, se non per scherzo.
La dottoressa in questione si riferiva a bambini che dichiaravano esplicitamente di appartenere a un genere diverso da quello che appariva dai loro genitali o erano semplicemente bambine che si comportavano da “maschiaccio” e bambini un po’ più femminei della media? C’è una bella differenza.
Per quel che ne so (qualche lettura, qualche documentario), l’identità di genere emerge in età molto precoce e non cambia nel corso della vita. Ma mi piacerebbe sentire l’opinione di qualcuno che ne sa più di me.
Ma forse dovremmo considerare che si possa essere più sicuri su che cosa non si è.
Poi se a 13 anni cambia idea basta cambiare un’altra volta nome all’anagrafe…
… poi credo che comunque sul documento, a parte il cambio di nome, il sesso sia sempre indicato come “maschio”.
La carta d’identità deve riportare fatti fisici obiettivi e verificabili, l’identità di genere è e deve rimanere una OPINIONE, fa parte del carattere o delle inclinazioni personali, non è un dato anagrafico.
Lo diventa solo se uno, volontariamente si capisce, modifica la propria anatomia. In quel caso deve essere riportato anche sui documenti, ovvio.
Assolutamente d’accordo.
I nostri corpi sono troppo complessi per fornire risposte chiare e nette sulla differenza sessuale. Più cerchiamo una semplice base fisiologica di “sesso”, più diventa evidente che il “sesso” non è solamente determinato da una pura categoria fisica !
L’ipotalamo, circuiti limbici e neocorticale svolgono certamente un ruolo decisivo nella sessualità, non solo negli esseri umani, dove è evidente, ma anche nei primati o animali più semplici.
N.B. -In un caso di epilessia severa resistente al trattamento, i chirurghi avevano rimosso il lobo temporale su entrambi i lati e, in particolare, le amigdale cerebrali e ippocampi. Questo paziente ha manifestato dopo l’operazione, una ipersessualità con esibizioni pubbliche di masturbazione, e l’apparizione di un comportamento omosessuale quando era esclusivamente eterosessuale prima. La rimozione (ma anche certe patologie !) dei lobi temporali ha provocato una sorta di disinibizione del comportamento sessuale ! P.S. :Quando questo intervento viene fatto su certe scimmie, ne risulta un comportamento estremamente impressionante di ipersessualità !
Sostenere, come molti credono, che abbiamo il “libero arbitrio” di sciegliere a piacimento l’orientazione sessuale (e non solamente), è nientepopodimeno che demenziale !
Curiosando qua e là, ho trovato questa cosa davvero interessante:
http://elementidicriticaomosessuale.blogspot.it/2012/01/ma-bobby-montoya-non-e-un-bambino.html
Beh. La critica è nei confronti del Corsera e di Tortora.
Cosa c’è di interessante ce lo dovresti davvero spiegare. Riporta un caso di cronaca accompagnato dalle critiche varie dell’autore, alcune della quali sono condivisabile e altre montate tanto per far polemica.
Papa emerito: Beato lui, io mi sono dovuto fare preten per potere mettere la gonna.
Segretario: Santità!!!
Essendo madre capisco la scelta che hanno fatto. Chi ha figli e li vive capisce cosa vuol dire. Non mi sembra il casa di giudicare questa famiglia, hanno fatto ciò era che normale!!! la madre vivendola l’aveva già capito ma aspettava che fosse la figlia a dirglielo. Voleva il bene per la sua piccola, e la stà aiutando a venir fuori. Questa è una madre da ammirare!!!!
Dialogo della foto:
Lulù: Sono un transgender venuto dalla fine del mondo.
Questo bimbo è troppo piccolo per cambiare sesso. La transessualità dovrebbe avvertisi all’arrivo dell’adolescenza.
E poi si dovrebbe intervenire con sedute di psicologia, per aver la sicurezza che questo bambino sia effettivamente una bambina o no.
E poi penso ai genitori delle bambine che devono per forza sorbirsi sto bimbo che va al bagno delle loro figlie?!?!
Domanda “scomoda”:
come sapete esiste ormai la possibilita di diagnosticare,con analisi prenatali ,la presenza nel feto di gravi malformazioni,come ad esempio
la sindrome di Down,in tempo utile per interrompere la gravidanza.
Penso che la maggior parte di voi,tranne ovviamente sapete chi,sia
d’accordo su questo.
Ora,se in futuro ( e questa NON e’ fantascienza)divenisse possibile diagnosticare in anticipo allo stesso modo il transgenderismo o addirittura l’omosessualita,approvereste l’eventuale decisione dei genitori di interrompere la gravidanza,contando sul fatto che una nuova gravidanza avrebbe buone possibilita di non presentare tali problemi ?
Domanda scomoda, si. La trisomia 21 non è curabile. Un’eventuale disforia di genere permette di intervenire. Con tutta una trafila di problemi, però. Personalmente, sarei un’ipocrita se rispondessi no.
Per me il feto al di sotto dei 3 mesi non ha particolari diritti, per motivazioni di natura dello sviluppo del cervello, ergo non mi interessano i motivi per cui una donna abortisce.
In ogni caso un bambino down non è paragonabile a una torta riuscita male, dunque mi pare che queste questioni vadano trattate con un minimo di sensibilità e garbo in più.
Cosa significa, su questi temi, la frase “penso che la maggior parte di voi tranne ovviamente sapete chi”? Mi pare una frase infelice, per tanti motivi, il principale dei quali è che in queste cose c’entra ben poco l’ideologia o la fede; chi c’è passato lo sa.
Questo tipo di brutalità poi non facilita certo il confronto, casomai un irrigidimento sulle proprie posizioni
Per Enrico è questione di fede e di ideologia, tranquilla. Laverdure non si riferiva a te. Quello della sindrome di down era un esempio. Di patologie più gravi ce ne sono.
Dato che l’alternativa sarebbe imporre un bambino a genitori che non si sentono in grado di crescerlo come si deve, cioè accettandolo e sostenendolo per quello che è e non quello che si sarebbe voluto che fosse, la mia risposta è sì.
la motivazione che dai, @Sandra, sul sì all’aborto terapeutico, sintetizzata nella non accettazione di un figlio per quello che è, perchè questo figlio non è quello che si desiderava, è veramente per te una argomentazione così pacifica e tranquilla ….?
Perchè si fanno figli o si vorrebbero fare figli, allora ti chiedo, quali le motivazioni che ci spingono?
Domanda che non sottintende giudizi e ditini puntati, giusto per capire, dato che l’argomento è tutt’altro che banale e banalizzabile.
@E.ng.y
Per te è così pacifico e tranquillo pensare che si debba accettare per forza?