Cassazione, assolto don Lodeserto: le diocesi non devono rendere conto a nessuno

Dopo anni di avventure giudiziarie arriva una sconcertante assoluzione per don Cesare Lodeserto, parroco salentino gestore del centro immigrati ‘Regina Pacis’ di San Foca a Melendugno (LE), accusato di aver distratto miliardi di lire che erano stati erogati dalle istituzioni pubbliche. La Cassazione ha infatti recentemente ribaltato la condanna a quattro anni per peculato comminata dalla Corte d’appello di Lecce nel 2011. Secondo la Corte non sussiste infatti il reato di peculato, perché la convenzione sottoscritta tra prefettura e arcidiocesi che prevedeva l’erogazione di fondi pubblici non comportava alcun obbligo di rendicontazione.

Un personaggio, Lodeserto, coinvolto in una serie di imbarazzanti situazioni e la cui gestione del centro ha destato roventi polemiche. Già arrestato nel 2005 con l’accusa di maltrattamenti sugli stranieri che vivevano nella sua struttura, è dallo stesso anno indagato insieme ad altri per la gestione poco trasparente dei fondi. La Corte dei Conti nel 2009 lo condanna a rimborsare circa 133mila euro, sentenza di cui si attende l’appello.

Viene condannato, nel 2007, a 5 anni e 4 mesi con interdizione perpetua dai pubblici uffici per calunnia, estorsione e sequestro di persona nei confronti delle persone alloggiate nel centro. Pena mai scontata perché l’ex arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi, lo aveva mandato in missione fidei donum a Chisinau, in Moldavia, dove esistono altri centri legati al ‘Regina Pacis’. Intanto la condanna è stata confermata in appello nel luglio del 2012. Nel 2010 arriva la condanna per truffa di un anno e quattro mesi per truffa, poiché aveva preso 230mila euro per attività — mai svolte — a favore di donne uscite dallo sfruttamento della prostituzione, reato in parte prescritto.

lodeserto

La gestione allegra di don Lodeserto è indicativa del malcostume e delle ambiguità che genera una sussidiarietà malata e orientata in senso confessionale, dove servizi che dovrebbero essere assunti dallo Stato o appaltati secondo direttive più stringenti finiscono in mano a persone potenti e a carrozzoni con modalità che favoriscono sprechi, malagestione e impunità. Dato che si tratta di soldi dei cittadini, usati (in teoria) per finalità sociali, appare francamente assurdo che non sia previsto l’obbligo di rendicontarne l’utilizzo. In certi casi si rischia solo il pagamento di eventuali penali. Per una cifra immensa: tra il 1997 e il 1999 lo Stato ha infatti erogato più di 11 miliardi delle vecchie lire per il Cpt diretto dal prete.

Sulla base dell’accordo con la prefettura, al centro veniva garantito un fisso al giorno per ogni migrante ospitato, senza che la struttura fosse tenuta a rendicontare, e nemmeno a restituire l’avanzo di gestione. Denaro interamente girato dallo stato a un ente religioso a fondo perduto, secondo l’accusa, Lodeserto “si era appropriato mediante fittizie operazioni contabili di 3 miliardi e 929 milioni versati su di un conto bancario personale” nonché “di altri 3 miliardi e 136 milioni in parte trasferiti su altri conti a lui intestati e nel resto corrisposte a vari soggetti, o destinati a consumi personali”.

La stessa Cassazione ha suggerito che sarebbe stato preferibile chiamare in causa Lodeserto per appropriazione indebita aggravata, a danno dell’ente ecclesiastico. Ma ormai quel che è fatto è fatto, con il denaro “entrato nel patrimonio della curia vescovile di Lecce che, a mezzo dei suoi esponenti a ciò incaricati, tra cui certamente il Lodeseto, poteva disporne senza rendere più conto all’amministrazione pubblica”. L’ennesimo regalo, tra i più imbarazzanti, dello Stato alla Chiesa cattolica, che può rientrare tra i costi della Chiesa a carico di tutti i cittadini italiani.

Siamo di fronte all’ennesimo lampante caso di favor religionis da parte delle istituzioni, dove la mancanza di criteri certi e di controlli seri torna a vantaggio della Chiesa cattolica e delle strutture che gravitano attorno a essa. Un andazzo che, non sorprende, porta a transazioni poco trasparenti, se non a veri e propri abusi, senza alcuna garanzia di efficienza. Anche per questo il pregiudizio pro-religione che ammanta la retorica della sussidiarietà appare immotivato. E sarebbe proprio il caso di darci un taglio, specie in un periodo di crisi. In un paese civile non si attenderebbe un minuto. L’Italia, è sempre più evidente, non lo è proprio.

La redazione

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47 commenti

serlver

Se anche è vero che non c’era obbligo di rendicontazione, è comunque vero che quei fondi erano destinati a uno scopo ben preciso quindi non capisco come non possa essere truffa

Padre Giacobbo da Voyager

ma l’appropiazione indebita non è più nei confronti dello stato ma della diocesi che si è vista distrarre fondi destinati ad uno scopo verso un altro scopo

nel dubbio il pm avrebbe dovuto perseguire per tutti i reati peculato, appropiazione indebita, truffa eccetera poi il giudice avrebbe assolto per alcuni e condannato per la fattispecie giusta

ha sbagliato il pm e/o ha sbagliato il gip nel decidere il rinvio a giudizio, chissà se è stato uno sbaglio voluto? 🙂

il peculato è un reato di cui si macchia il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria

Diocleziano

Se il galantuomo non deve render conto a nessuno, a che titolo gli vengono versati i soldi?
Perché Cesare dà a dio ciò che è di Cesare?

gmd85

Il clerical-fascismo della mia città è tanto proverbiale quanto disgustoso. La vicenda del Regina Pacis è palese e difficilmente negabile. A monte, bisognerebbe capire se una convenzione può bastare ad aggirare il codice penale.

Maurizio

In assenza dell’obbligo di rendicontazione, la somma diventa un’elargizione ad personam a fono perduto, mentre le finalità legate all’impiego della somma si riducono ad un mero suggerimento. Aberrante.

solomarco

Nessuna colpa penale, a maggior ragione basta soldi pubblici a enti religiosi.

Felix

Una foto dei giudici che l’ hanno assolto si può avere ?
Sono curioso di guardarli in faccia.

dissection

Un incontro coi giudici che l’hanno assolto si può avere?
Sono ansioso di sputargli in faccia.

Roberto Grendene

temo che i giudici applichino la legge
e la legge, in Italia, è clericale

dissection

Nonché, evidentemente, paranormale. Ma siamo proprio sicuri che esista una legge così e che non l’abbiano inventata ad hoc così, sul momento (capacissimi di farlo)? O è magari la classica solita clausola scritta in piccolo a fondo pagina? Certo è che si rasenta l’inverosimile…

dissection

Tra l’altro, la storia che l’hanno mandato in “missione” in Moldavia ricorda fin troppo da vicino gli spostamenti dei preti pedofili in altre diocesi per salvarli dalla galera e permettergli di continuare a fare quello che facevano prima di essere spostati; ergo: autorità Moldave, vi consiglio di fare delle ricerche per scoprire se per caso il personaggio in questione non abbia fatto “affari” simili pure lì da voi! Come dite? certe cose succedono solo in Italia? Ah, grazie per la fiducia e l’incoraggiamento…

ziomaul

Non è colpa loro! Chi fece il contratto, secondo me, che mise VOLONTARIAMENTE quelle clausole perchè GIÀ SAPEVANO come andava finire…. Hanno già fatto la scappatoia!

Ciao

luigip

negli ultimi 2 anni ho fatto esperienza diretta con il” mondo”cattolico….collaborando a progetti di solidarietà con vari enti,tra cui parocchie e caritas….devo dire che al di là di comportamenti rispettosi e moralmente condivisibili di molti “volontari”si intuisce chiaramente che il mondo eclesiastico non è come c’è lo vogliono dipingere…le persone disoneste esistono anche lì,eccome! per questo sarebbe oportuno considerare la chiesa come una qualsiasi lobbie,e non avere occhi e orecchie chiuse fingendo che tutti coloro che si avvalgono del crocefisso siano santi….

Engy

non conoscevo questa storia.
Di sicuro sto Lodeserto, a giudicare dalla foto almeno, ha l’aspetto di uno che giornalmente crea “lo deserto” nel frigorifero …. 🙂

dissection

Ciao gmd. perché non li prendiamo tutti e due e non li spediamo nell’Altrove in compagnia di Azaghtoth eccetera?

Dan Gurney

Mi scuso per inserirmi off topic ma non posso trattenermi dal segnalare che alle ore 16 di sabato 12 ottobre è giunta in Vaticano la statua della madonna di Fatima “trasportata da un elicottero militare”.
Non posso fare a meno di chiedere:
1) Chi ha pagato il volo?
2) Anche ammesso che il conto sia totalmente a carico del Vaticano, trovo vergognoso che i militari delle Forze Armate, mantenuti coi soldi delle nostre tasse, si prestino e/o siano obbligati a compiere queste operazioni umilianti.
Saluti a tutti

benjamin l'@sino

Per quanto mi riguarda hai fatto solo bene a “inserirti off-topic” (anche se avrei preferito una frase in italiano del tipo “inserirti fuori-tema), perché del fatto che racconti non sapevo niente. E invece son cose da sapere, per poterle rinfacciare appena se ne presenta l’occasione. E’ sempre meglio conoscere una cosa in più che una cosa in meno.

Sandra

quarto comandamento:
“Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.”

Agnos

Non confondere: stiamo parlando della religione cattolica, non di Mosè che torna dal Sinai con le tavole.
Già nella Bibbia ci sono due versioni dei Dieci Comandamenti (in Esodo e in Deuteronomio).
La religione cattolica partendo dalla versione nel Deuteronomio li modifica, fingendo che sia solo per motivi mnemonici, e li adatta ai suoi scopi.
A parte questa pedante osservazione, hai perfettamente ragione. 🙂

Sandra

Appunto, è la religione cattolica che ha cambiato la regola. Dopo tutto Gesù era ebreo, e per gli ebrei le statue erano cosa da pagani.

Diocleziano

Un simile prezioso reperto poteva essere inviato tranquillamente
come ”campione senza valore” con la DHL. A spese di Sua Banalità.
Certo, se avessero pagato di tasca loro il trasporto, nessuno se ne
sarebbe meravigliato e non avrebbe fatto notizia… mentre spedire
duecento euro alla vecchietta che è stata derubata fa sensazione,
ed è finita su tutti i giornali, e costa meno. Ah, il marketing…

Sandra

“Secondo la Corte non sussiste infatti il reato di peculato, perché la convenzione sottoscritta tra prefettura e arcidiocesi che prevedeva l’erogazione di fondi pubblici non comportava alcun obbligo di rendicontazione.”

Ma e questo allora, non costituisce obbligo di rendicontazione?

Dall’allegato C:

“La prefettura di Lecce si riserva la facoltà di disporre in qualsiasi momento a mezzo di propri incaricati verifiche dirette ad accertare l’esatto adempimento delle prestazioni.

Inoltre, come definito dalla Convenzione… è richiesta la periodica produzione e invio di un report…”

http://www.pazlab.net/reginapacis/sezione10/pdf/10.pdf

Agnos

No, non capisco.
Se è vero che esiste questo allegato C, direi che la sentenza della Cassazione è sbagliata in modo documentato e, come tale, annullabile (non sono avvocato, mi sembra di aver letto qualcosa del genere dopo la condanna di Berlusconi in Cassazione, a proposito di un documento da un processo svizzero).
Non so chi potrebbe chiedere l’annullamento.
Se l’allegato C non esiste o è diverso, nella sua completezza, da quanto sembra, evitiamo di fare confusione.

Sandra

Il documento che ho trovato è del 2003. Nella sentenza non ci sono riferimenti alla convenzione e alla data in esame, può darsi che i fatti si riferissero a convenzione antecedente e diversa, ma è anche vero che in secondo grado ci fu condanna.

Sandra

Certo che questa sentenza della Corte, che non esiste reato a meno che non sia esplicitamente previsto nel contratto, dà spazio a tutta una serie di assurdità. un po’ sull’esempio americano dove si può denunciare un’azienda di lavatrici per non aver scritto nelle istruzioni il divieto di lavaggio del gatto di casa.

La diocesi dice che prende soldi per un centro d’accpglienza, ma non che tutti i soldi erano per il centro. Tipo maga Magò, abbiamo detto forse niente draghi viola??

Quindi se uno manda il figlio a catechismo, e poi il prete allunga le mani, non c’è problema, dato che non era scritto da nessuna parte che il prete non l’avrebbe fatto, no?

Marco Tullio

L’esempio del Catechismo non regge perché le molestie sessuali (o peggio) a minori sono vietate in termini generali dalla legge penale.
Invece usare il denaro che ti viene affidato con il solo vincolo di quanto è scritto nell’atto con cui tale erogazione avviene (quindi senza alcun vincolo, se non è scritto nulla) è evidentemente lecito. Tuttavia, trattandosi di denaro pubblico, è, a mio parere, incolpabile – in sede amministrativa, civile e penale – l’ Ufficio che lo eroga senza adeguate garanzie (scritte!) circa l’uso che deve esserne fatto.

Sandra

Oh beh, legalmente o per qualche cavillo da azzeccagarbugli, non ho dubbi che si possa girare come vuoi, e si trovi l’appiglio del caso. E’ che la credibilità dell’istituzione chiesa va ancora una volta a farsi benedire. Per questo citavo la maga Magò, lo stato dà soldi alla diocesi per svolgere un determinato compito, implicitamente aspettandosi una certa onestà da “niente ladri”, al che la diocesi replica “avevamo forse detto niente preti ladri”? Del resto se la diocesi si fosse risentita del comportamento del suo sacerdote non l’avrebbe premiato assegnandoli un altro incarico.
Come nel caso degli abusi, le diocesi non sembrano sapere, o volere, selezionare con coscienza il proprio personale. E soprattutto assumersene la responsabilità. In Irlanda nella faccenda delle lavanderie cattoliche lo Stato assegnava denaro alla chiesa con il compito di occuparsi di queste ragazze: oggi lo Stato ha riconosciuto il proprio ruolo complice e ha stanziato un risarcimento, le suore si sono rifiutate di farlo.
Questi comportamenti minano la credibilità dell’istituzione.

gmd85

@Marco Tullio

Fatto sta che certi atti di certi preti, secondo le linee guida CEI, non devono essere per forza denunciati. Fai un po’ tu.

laverdure

E vi meravigliate che la Corte di Cassazione sia capace di simili sentenze ?
C’era da meravigliarsi se mai di alcune passate sentenze che non seguivano esattamente i dettami della Curia,ma evidentemente gli strappi sono stati ricuciti.
Io mi sono sempre chiesto quali titaniche lotte sotterranee di potere abbiano potuto spingerla a rifiutare le offerte stratosferiche che il Cavaliere ha senza dubbio avanzato per ottenere l’annullamento delle sentenze a suo carico.
Normalmente, per cifre simili, gli “ammazzasentenze” sarebbero stati disposti ad ammazzare gli stessi magistrati ,con bombe mitra e lupara,altro che le sentenze !

Stefano Seguri

La sentenza è l’applicazione del mito liberale ottocentesco della “libera Chiesa in libero Stato”:
cioè, la chiesa è una realtà extragiuridica rispetto lo Stato…..

“la con­ven­zio­ne sot­to­scrit­ta tra pre­fet­tu­ra e ar­ci­dio­ce­si che pre­ve­de­va l’e­ro­ga­zio­ne di fon­di pub­bli­ci non com­por­ta­va al­cun ob­bli­go di ren­di­con­ta­zio­ne.”

Lo Stato è “libero” di dare alla chiesa (più uno Stato è libero di agire e più è pericoloso, specie se è lo strumento di dominio di un’oligarchia possidente) e la chiesa è “libera” di tenersi quello che riceve dallo Stato come vuole.

Alla prova della realtà concreta il mito liberale ottocentesco riceve sempre bastonate sugli zigomi.

Giuseppe C.

L’altro giorno appresi dell’assoluzione del prete in questione, ma non mi soffermai sull’articolo e le motivazioni dell’assoluzione. Credevo si trattasse della solita incivile lentezza della Giustizia italiana che ha fatto la fortuna (=Prescrizione) di tanti tristi figuri che calcano le scene politiche da un ventennio…

No. Il ribaltamento della sentenza (che comminava 4 anni per peculato) della Corte d’appello di Lecce nel 2011 si basa su una assurda
convenzione sottoscritta tra prefettura e arcidiocesi che prevedeva l’erogazione di fondi pubblici non comportava alcun obbligo di rendicontazione.

Follie simili non si verificano nemmeno nelle teocrazie piu’ retrograde.

Come sara’ stata riportata la notizia dai mass media?
I tanti salvatori della Patria, con l’alto senso dello Stato che li contraddistingue, non hanno mai speso una parola sull’immenso fiume di denaro che finisce nelle santissime tasche cattoliche.

ziomaul

Il prete è stato furbo: Nelle elargizioni aveva messo che non doveva tenerne conto.

Mi avete regalato dei soldi? Faccio quello che voglio io con la sola promessa di usarlo per quello scopo. Non li uso per quello, cavoli miei.

Allora da punire sarebbe chi fece quei contratti di elargizione!!!
Logico che se valesse in questo punto sarebbe associazione ad delinquere anche per il prete.

In effetti sembra che sia quello che elargisce che in combutta con il prete che abbia compiuto il malfatto, anche se non ottenne favori personali aveva la sua motivazione personale e non di utilità pubblica!

Ciao

whichgood

Visto che il reato prescritto va anche a danno degli stranieri rifugiati e immigranti, quelli che il Papa ha recentemente (a parole) difeso, come mai lo stesso Papa se ne sta zitto stavolta ???. Intervenga, Papa “Vergogno” !

Beatrix

Leggo l’articolo e lo commento prendendolo per buono, senza verificare, ci fossero delle imprecisioni nell’articolo ovviemente il mio commento sarebbe non adeguato e me ne scuso.

“non comportava alcun obbligo di rendicontazione”
Qui sarebbe interessante andare a vedere la legge quadro degli appalti pubblici che si usa in Francia e vedere se gli enti pubblici in Francia hanno questi margini di libertà oppure se i fondi pubblici si portano dietro un regolamento di utilizzo.

“che non sia previsto l’obbligo di rendicontarne l’utilizzo”
Prima di fare il pagamento finale si dovrebbe domandare ad un auditor esterno di auditare la contabilita del progetto.
Ma ti sembra che un’autorità contraente non domandi al beneficiario di un contratto di sovvenzione come ha speso i soldi ? Se l’Italia fa di queste cose è al livello dei paesi più scalcinati dell’Africa.

“entrato nel patrimonio della curia vescovile di Lecce che”
Qui sarebbe interessante fare un contronto con i finanziamenti che arrivano nei paesi africani tramite i Fondi europei di sviluppo.
I soldi dati in pre-finanziamento nell’ambito di un contratto di sovvenzione vanno contabilizzati nella contabilità dell’autorità contraente come attivi (soldi di proprietà del’autorita contraente dati in anticipo) e non come spese.
I soldi anticipati diventano spese solo quando c’è un’accettazione delle spese da parte dell’autorità contraente.
Senza accettazione il beneficiario è pregato di e tenuto a restituire i soldi incassati ma non dovuti.
Anche qui l’Italia fa vedere a tutto il mondo che non vuole fare la contabilità (e che i suoi auditor interni e i suoi sistemi di controllo non vedono quando non devono vedere).

“a fondo perduto”
Qui ci sarebbero da fare tante belle osservazioni contabili, dall’aggiramento delle regole per le gare d’appalto (se i resti non vengono restituiti all’autorità contraente, allora i tratta di un contratto di servizio e non di una sovvenzione: ma non si usa fare delle gare d’appalto ?).
Poi ovviamente immagino che l’autorità contraente non debba mai rispondere a qualche corte dei conti (es. per spostamento di fondi da una linea di bilancio all’altra senza controlli dei limiti dei regolamenti finanziari, possibile violamento dei limiti di utilizzo dei fondi, errori nella contabilita analitica , ecc. ecc.).

Se gli italiani solo cominciassero a confrontare quello che fanno gli enti pubblici in Italia con i regolamenti finanziari degli altri paesi europei che godono maggiore considerazione (senza andare troppo lontano Francia e Germania che non saranno perfetti ma sono un po’ più seri) oppure con i regolamenti finanziari del Bilancio generale dell’Unione europea, o i Fondi Europei di Sviluppo, allora capirebbero che queste gigantesche zone grigie nei regolamenti delle amministrazioni pubbliche italiane sono state lasciate lì a bella posta per potere fare scorrere fondi quando i potenti lo vogliono.

Capisco sempre di più perché Angela Merkel dice “mai Eurobond finché vivrò”: come fai a sostenere con i tuoi concittadini in difficoltà che invece di finanziare la formazione per adulti e gli asili giornalieri si deve imprestare soldi ad un paese (come l’Italia) che ha così tante aree grigie aggirabili a comando nella contabilità degli enti pubblici.

(Mi scuso se ho citato dei dettagli tecnici di contabilità non immediatamente chiari a chi non se ne occupa, ma volevo dare l’idea che è evidente per chi se ne occupa che queste svista non sono il frutto del caso ma sono un sistema volutamente lasciato così ad arte).

saluti

Beatrice

Gérard

Le diocesi non devono rendere conto a nessuno …?
Vada a racontarlo ai cattolici francesi oppure meglio quelli tedeschi che hanno attentato 4 processi al vescovo di Limburg, il prelato Tebartz Van Elst per il modo con il quale sperpera gli soldi della diocesi. Lo scandalo è andato a un tale livello che piu di 25 000 cattolici della diocesi di Limburg sono uscito dalla Chiesa gli ultimi mesi per protesta contro questo vescovo che gira con BMW e autista e si fa costruire una nuova residenza faraonica …!! . E molto probabile che verra prossimamente destituito …
Strano che gli giornali italiani non ne parlano perche la facenda ha fatto il giro della Germania, Francia, Olanda etc…
Potete trovare un sacco di articoli su Internet sia in francese che in tedesco … ( interessantissimo l’ articolo odierno di Marianne2 in lingua francese ).

RobertoV

Del vescovo Tebartz van Elst (nominato nel 2007 da B XVI, di cui sembra che fosse amico) ne stanno parlando parecchio in Germania da quando era diventato noto che aveva viaggiato in prima classe per andare “ad aiutare i bambini in India” (questa era la versione ufficiale, mentre in realtà andava ad occuparsi di una causa di beatificazione, anche in questo caso i soldi non erano per attività umanitarie come dichiarato).
Ultimamente è diventato noto quanto ha speso per la sua residenza (31 milioni di € anziché i 5 inizialmente dichiarati e preventivati) e sono diventate note le singole voci: per esempio 15 mila € per la sua vasca da bagno e 100 mila € per il supporto della corona dell’avvento.
La cosa interessante è che è ampiamente criticato dagli stessi cattolici ed anche recentemente in televisione nessun cattolico lo difendeva. Apertamente ne chiedono le dimissioni, ma lui non ci sente.

Gérard

I giornali tedeschi hanno pubblicato alcune fotos abbastanza ” eloquente ” del personnaggio ( hm…! ) …

Gérard

Halli Hallo Robert V

Ho letto oggi su ” Le Monde ” che effettivamente Tebartz Van Elst era stato nominato da Roma in sostituzione del vescovo precedente ( non mi ricordo piu il nome ) il quale era giudicato troppo liberale e dava troppa liberta ai ” laici che svolgevano attivita religiosa nella diocesi . Era stato dunque mandato per eliminare questo modo di fare che non piaceva a Roma . E riuscito dunque molto bene….!

Alfonso

Questa è l’ennesima prova (se ancora ce ne fosse bisogno) che in Italia tutti i mass media sono controllati direttamente dal Vaticano.

Gérard

Ciao Alfonso

Piu che la facenda degli mass media italiani, è da notare la reazione degli ” fedeli ” della diocesi di Limburg che sono usciti in massa dalla Chiesa ( 25 000 ! ) per protesta, come pure gli processi che hanno condotto contro il loro ” pastore ” ….

Maurizio

Ma si può sapere cosa c@##o c’era scritto su questa benedetta convenzione seza obbligo di rendicontazione? Forse qualcosa come: “ti diamo una barca di soldi dello Stato per gestire il centro immigrati,ma in realtà non avremo mai il diritto di chiederti come li hai spesi, e quindi in realtà puoi farci quello che ti pare”.

RobertoV

Anche per l’otto per mille la chiesa cattolica non è tenuta a rendicontare. Il rendiconto è lasciato alla libera iniziativa delle varie religioni riconosciute che infatti danno in genere (tranne i valdesi) rendiconti molto generici, senza controlli. Gli stessi rendiconti Caritas sono molto indicativi e generici ed in genere limitati a livello locale.

Francesco non da Assisi

Bel faccione il lodeserto, perché non mettono la sua faccia al posto del crocifisso. Riempie molto più spazio.

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