Ora di religione all’italiana(s)

Beppe Severgnini, che cura la rubrica Italians sul Corriere della Sera ha pubblicato la lettera di una madre, la quale lamenta che sua figlia non vuole frequentare l’ora di religione. Un’occasione per riflettere su come l’argomento venga affrontato spesso in maniera non adeguata, anche sui giornali, e su quanto sia ancora più necessario fare chiarezza.

La signora Elena Scimìa scrive che la figlia, una liceale, ha espresso la volontà di non frequentare l’Irc. Secondo la madre, soltanto perché alcune sue amiche non la fanno. “Molti ragazzi rifiutano di fare l’ora di religione a scuola non per una qualche solida convinzione ideologica”, sostiene, “ma semplicemente per avere un’ora di buco in cui spassarsela e non fare nulla”. L’Irc “dovrebbe essere obbligatoria per tutti, altrimenti sarebbe meglio abolirla” e sostituirla con l’educazione civica, perché l’unica alternativa sarebbe questa ora “di buco”. A suo dire, non si tratterebbe di una forma di indottrinamento, ma di una storia delle religioni e persino chi non crede o segue un’altra religione “non subirebbe certo una violenza partecipando”.

Nella risposta Severgnini rievoca la sua personale esperienza, quando aveva come professore di religione don Carlo Ghidelli, poi divenuto arcivescovo. Il religioso con gli studenti aveva “un’ora di discussioni appassionate, tumultuose, sofisticate” dalla quale “uscivamo stremati, non sempre convinti, ma soddisfatti”. Anche lui, per superare queste “ipocrisie” italiane, sarebbe drastico: o renderla obbligatoria, o togliere del tutto l’Irc. Perché “ci sono molte cose su cui ragionare, a cavallo tra fede, storia, educazione civica“, come il rapporto con l’islam o “l’orrore delle dei campi di sterminio”.

Il commento della signora e la risposta di Severgnini sono indicativi di quanto l’opinione sul funzionamento dell’ora di religione e sulla sua reale natura sia basata su informazioni imprecise e lacunose. Di certo la responsabilità va soprattutto al sistema scolastico e istituzionale che rende molto difficile l’alternativa, quindi molto spesso nemmeno i genitori sanno che questa esiste e che è un diritto chiederla. Ci permettiamo però di far notare che non mancano dei luoghi comuni duri a morire e che trovano spazio anche sui giornali.

severgnini

La vera ipocrisia italiana è infatti non garantire una libera scelta e bollare tutte le legittime alternative (come l’uscita da scuola, lo studio individuale o l’insegnamento opzionale) come sotterfugi, per spingere a frequentare l’ora di religione. Perché la legge garantisce ad esempio che sia implementato anche un insegnamento alternativo degno di questo nome, non certo quale ora di ricreazione. Sempre restando sull’aneddotica, che ognuno può citare a suo favore, ci sono anche tantissimi casi in cui l’ora di religione diventa un’ora di svago totalmente inutile: dipende sempre dagli insegnanti e dall’attitudine della classe. Il conformismo, vista la situazione italiana, gioca piuttosto a favore dell’Irc: molti genitori e studenti, proprio perché le scuole non fanno funzionare le alternative e visto il clima culturale che favorisce la religione, si ritrovano costretti a farla.

Non si capisce perché, al giorno d’oggi, si continui a confondere la funzione dell’educazione civica con quella dell’Irc, che è su un piano differente. L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole fu introdotto dal fascismo con i Patti Lateranensi del 1929 e tale rimase fino alla revisione del Concordato sotto Craxi nel 1984, quando fu reso facoltativo, nel comtempo il cattolicesimo perse la qualifica di “religione di Stato”. L’Irc non è affatto una storia delle religioni ed è complementare al catechismo, visto che i programmi sono definiti dalla conferenza episcopale, sebbene possano esserci dei docenti particolarmente aperti (ma, se è per questo, ci sono anche quelli arrestati per pedofilia o per voto di scambio con la ‘ndrangheta). I vescovi hanno inoltre il potere di dare o revocare l’incarico (nel caso di condotte morali malviste dalla Chiesa) agli insegnanti di religione.

Ci arrivano purtroppo tantissimi casi di scuole che di fatto boicottano l’alternativa all’Irc, in maniera discutibile se non illegittima, o in cui gli insegnanti di religione si distinguono per un approccio esclusivista e il piglio per l’indottrinamento; tutto ciò crea disagi agli studenti e alle famiglie, considerando che soprattutto i giovani sono più secolarizzati e tanti si dichiarano più apertamente atei o agnostici. Come associazione cerchiamo di fornire assistenza e chi avesse dei dubbi può anche consultare la scheda sull’IRC e la sezione dedicata al progetto Ora alternativa, anche per le ‘domande frequenti‘.

Se si vuole (ma si vuole?) sviluppare la consapevolezza e la coscienza critica degli studenti e aiutarli a riflettere sui rapporti con le altre culture e sulle immani tragedie che hanno sconvolto il mondo (come la Shoah) l’Irc è sicuramente inadeguata, oltre che orientata in senso inevitabilmente parziale. Quello di cui hanno bisogno i ragazzi è piuttosto una seria educazione civica, il cui insegnamento specifico è stato però abolito da diversi anni: di questo dovrebbe interessarsi il ministero dell’Istruzione. Su una cosa il giornalista e la signora hanno ragione: l’ora di religione oggi, così com’è non ha più molto senso. Sarebbe più logico sostituirla con una materia di impronta laica e davvero utile per tutti, che insegni la convivenza e il rispetto tra i ragazzi a prescindere dall’appartenenza religiosa.

La redazione

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123 commenti

MultiCulturalista

Ed i poveri musulmani multietnici e multiculturali che non hanno nemmeno l’ora della loro religione barbittica maomettana cosa dovrebbero mai dire ?

E’ un’indecenza se dobbiamo aprirci al multiculturalismo dobbiamo consentire alla seconda confessione religiosa quale è lo islam di avere pari diritti e pari dignità..

E direi che i musulmani sono ben di più (1.5milioni) di voi agnostici dell’UAAR (4mila).

Frimato – Il MultiCulturalista.

laverdure

@Multiculturalista
C’e’ solo questo piccolo dettaglio, che sicuramente non hai preso in considerazione.
Nelle nostre scuole l’ora di religione finisce per l’essere,in buona parte dei casi,”l’ora del parrucchiere”,dedicata solo a scambi di chiacchiere,e anche nei casi in cui l’insegnante sappia aprire un vero dialogo,usando argomenti capaci di attirare l’attenzione dei ragazzi,dubito che finisca per indurre in loro crisi mistiche o farne molti “soldati di cristo”.
La nostra societa dei consumi ha almeno il pregio di immunizzare in larga parte i giovani da questo tipo di condizionamenti:un Iphone catalizza l’interesse dei ragazzi piu’ di qualunque reliquia di santi.
Viceversa,nelle “madrasse” aperte sul nostro territorio col placet
di governo e curia,la musica sarebbe ben diversa.
Gli imam addetti all’insegnamento approfitterebbero della diversa mentalita dei giovani ,che anche se nati in Italia avrebbero subito fin dall’infanzia una forte influenza culturale da parte dei familiari,e sarebbero molto piu’ recettivi ad un insegnamento teso a creare fanatismo e intolleranza,al limite, e spesso oltre il limite dell’apologia di reato.
Tanto chi andrebbe mai a controllare il contenuto delle “lezioni”,specie tenendo conto che avverrebbero ovviamente in lingua araba ?
E tanto per dare un’idea delle conseguenze basti pensare alle stragi avvenute qualche anno fa in Gran Bretagna,ad opera di kamikaze nati in quel paese e indottrinati in loco.
Ma tanto si tratta di un “fatto culturale” che come tale e’ al disopra di ogni critica,vero ?

MultiCulturalista

@gmd85:
—-
Il tuo è un commento ironico che denota mancanza di dialogo interculturale con la grande civiltà islamica e quindi chiusura nel proprio ghetto…il tuo sorriso sfocia quindi in un bieco razzismo.

@laverdure:
—-
Il tuo atteggiamento già evidenzia la decadenza della civiltà occidentale.

Direi che un iPhone è solo un oggetto di mero e gretto materialismo e un falso mito delle multinazionali americane.

Il corano invece porta in se parole di pace e fratellanza … devi sapere che l’Islam è una religione che abbbraccia un terzo del pianeta dal Marocco fino all’Indonesia e si è diffusa in tutti i continenti.

Inoltre generalizzi sul discorso dei musulmani tutti kamikaze ed esaltati … mentre invece la loro cultura è ricca e variegata pensa solo alle spezie multicolorate dei kebab o la danza del ventre fatta di movimenti sensuali e raffinati.

Direi che è più che giusto che le lezioni avvengano in arabo … semmai siamo noi occidentali che dobbiamo accogliere tale cultura ed approfittare dunque sin dalle scuole superiori di apprendere questa nuova lingua dai ritmi musicali e duri allo stesso tempo.

Se ci si arrocca nel diritto alla difesa…la mia cultura è più forte non si riuscirà mai a costruire una società multietnica e colorata dell’arcobaleno.

E che lo vogliate voi si o no…sarà questo il futuro multietnico e multiculturale.

Se ci fosse una politica attenta al dialogo, alla fratellanza ed alla solidarietà ed uno stato capace di investire sulle generazioni future consentirebbe due ore di religioni e dialogo interculturale per tutti:

una ora di cristianesimo
una ora di islam

Così dovrebbe essere la nostra scuola aperta al dialogo ed al confronto e che non escludi ma integri le diverse culture.

Firmato – Il MultiCulturalista.

gmd85

Se ci si arrocca nel diritto alla difesa…la mia cultura è più forte non si riuscirà mai a costruire una società multietnica e colorata dell’arcobaleno.

E chi si arrocca su posizioni di difesa?

Che dici? facciamo religione per cattolici, musulmani, induisti, buddisti, TdG e via dicendo?
O per te essere multiculturalista significa solo affiancare l’islam al cristianesimo?

Bibbia e Corano si studino per fatti propri, non a scuola.

P.S. anche tu commetti l’errore di identificare atei e agnostici solo con l’UAAR.

MultiCulturalista

@gmd85:

Voi (intendo parland ocome UAAR e agnostici islamofobi vari) vi arroccate su posizioni di difesa nel non comprendere che i valori non sono assoluti ma relativi per ogni cultura.

Ad esempio le mutilazioni genitali ai bimbi ed alle bimbe denotano una diversità culturale di appartenenza ad un clan ma non si vuole far del male ai bambini…anzi si vuol trasmettere loro un retaggio culturale di appartenenza ad un’altra cultura che con la sua differenziazione … aggiunge e crea valore (anche economico) alla società occidentale.

Sulle altre religioni possiamo parlarne ma al momento è con l’sialm che dobbiamo confrontarci (ed aprirci senza paura).

Per questo sottolineo che è necessario prima fare una ora di religione extra dedicata all’islamismo e poi si potranno valutare altre confessioni religiose secono la numerosità delle persone appartenenti a tale religione.

Quando dici che essere multiculturalista significa affiancare islam al cristianesimo dici per me una mezza verità … è necessario valutare tra le varie culture presenti in italia quella con più altro grado di varietà e multietnicità rispetto alla cultura (quella cattolica) predominante.

Per cui ad esempio se ci fosse una immigrazione di protestanti al pari di quella dei musulmani sarebbe giusto “avvantaggiare” lo islam in quanto il suo tasso di multietnicità-multiculturalità è ben alto rispetto al protestantesimo che è affine al cristianesimo e presenta dei valori dannosi per il mondo dell’arcobaleno come il capitalismo ed il centrarsi troppo sull’individuo e non sulla tribù o sul clan di appartenenza.

Per tribù (o clan) si intende un concetto più ampio e non limitato…ad esempio un gruppo di frquentatori di un soccial forum su facebook oppure anche una moschea di quartiere rappresentano bene questo concetto di tribù multietnica allargata del XXI secolo.

Spero di essere stato chiaro.

Firmato – Il MultiCulturalista.

Tino

@ Multiculturalista
Ma perché in arabo visto che la stragrande maggioranza dei musulmani non parlano l’arabo? L’Indonesia ti risulti abbia l’arabo come lingua ufficiale? Alla fine tu non sei un multiculturalista sei un pro-nazionalismo araboislamico.

MultiCulturalista

@Tino:

Il corano viene ripetuto in arabo ed imparato a memoria.
Tale esercizio didattico risulta quindi efficace per potenziare la memoria dei giovani pargoli oltre che far loro assimilare dosi di multiculturalismo ed apertura mentale alle diverse culture.

Non ci sono molti immigrati indonesiani in Italia e l’arabo è la lingua ufficiale del profeta Maometto.

In ogni caso le ore di religioni raddoppiate si intendono in italiano.
Invece hai dato una buona idea, gli studenti invece di imparare lo inflazionato inglese (e cmq tra iPhone, MTV, Internet e giovan iassimilano già come una seconda lingua madre) si potrebbe mettere dei corsi di lingua araba. In tal modo la prossiam generazione (multiculturale e multietnica) sarà già pronta al dialogo con l’altra sponda del mediterraneo.

Firmato – Il MultiCulturalista.

gmd85

@MultiCulturalista

Si, chiarissimo. Sei multiculturalista solo in nome della tua religione, si era capito.

gmd85

Non ci sono molti immigrati indonesiani in Italia e l’arabo è la lingua ufficiale del profeta Maometto.

E la lingua ufficiale di gesù era? No, perché non mi sembra che si studi nella sua lingua, eh.

Dubito che tu possa capire che lo Stato non deve garantire e non deve obbligare a studiare alcun tipo di religione a scuola. Multicuturalismo non significa obbligare a studiare qualcosa. Ma, da quanto ci dai modo di leggere, sarebbe anche inutile spiegartelo.

P.S. non faccio parte dell’UAAR.

gmd85

@MultiCulturalista

Ah, non ci fossi arrivato, sono proprio gli atteggiamenti come i tuoi a mettervi in cattiva luce.

benjamin l'@sino

MultiCulturalista si finge multiculturale, ma è per la supremazia d’una cultura (la sua) e per la sostituzione della nostra con quella. Chi non se ne fosse accorto fatica a leggere tra le righe (ma mica tanto, perché è scritto abbastanza chiaramente). Così la vedo. Così affermo. Fatene quel che volete.

Gérard

Il numero degli atei e agnostici sia in Italia che in Francia supera di gran lunga il numero degli musulmani in ambedue paesi….
Per esempio , ca 40% di francesi si dichiarano apertamente atei….

MultiCulturalista

L’ateismo è anonimo e porta all’indifferenza.

Il voler essere parte di una religione significa essere più solidali ed aperti al mondo.

Io sto studiando l’islam (non intendo convertirmi per il momento) e trovo sempre fonte di ispirazione, gioia di vivere e voglia di aiutare e comprendere il diverso.

In Italia prevale il catttolicesimo ed il vaticano…forse se voi dell’UAAR aiutaste i musulmani ad avere i loro diritti si ridurrebbe lo strapotere del vaticano.

Firmato – Il MultiCulturalista.

Tino

Mi sembra che se ci siano dei paesi che non sono aperti al mondo e dove l’altro scappa sono proprio i paesi musulmani.

Gérard

Multi cul.. turista

L’ ateismo è anonimo e porta all’ indifferenza ..
No di certo .. Anche il communismo non porta all’ indifferenza ed è molto preferibile all’ Islam ..
Cosa ne pensi ?

MultiCulturalista

Una vera società multietnica e mutliculturale dovrebbe saper fondere quelle visioni del mondo che parlano di pace, dialogo e fratellanza.

Direi che comunismo (quello originale e puro non le deviazioni dell’URSS o della Cina) ed islam possono convivere bene e con efficace sinergia.

L’ateismo si è anonimo … avere una religione con propri usi e costumi ed integrarli con la nostra società occidentale e decadente … può contrastare tale anonimato dato dall’ateismo.

Se uno è ateo è ateo anonimo…punto e basta.
Se uno crede in dio ci crede in modo diverso (islam, cristianesimo, buddismo) è porta varieta alla società mutliculturale che sarà a venire.

Frimato – Il MultiCulturalista

benjamin l'@sino

Mamma mia, questo multiculturalista riesce perfino a far sembrare ai miei occhi Giuseppe e Enrico dei geniacci caldi ed affabili! Non l’avrei mai reputato possibile.

Firmato: un ateo anonimo.

Federix

@ MultiCulturalista

Sarai mica il “Duca Lamberti” che ha cambiato nick e propugna l’accettazione dell’islamismo (posizione contraria a quella precedentemente sostenuta) per prenderci in giro?

Diocleziano

L’ho pensato anch’io: l’impaginazione a paragrafi,
il barbitti e la firma finale…

Duca, non ti sembra incongruente abbinare
il multiculturalismo e il maomettanesimo…
forse il multiculturismo. 🙄

Paul

L’ho pensato subito pure io. Si è accorto che quasi nessuno gli risponde più. Chi aderisce al partito M5S spesso lo fa con lo stesso approccio emotivo e non razionale di chi aderisce ad una religione. Quelli che poi recuperano un certo distacco, dichiarano che no lo voteranno più. Questa è,perlomeno, la mia esperienza.

Paul

L’ho pensato subito pure io. Si è accorto che quasi nessuno gli risponde più. Chi aderisce al partito M5S spesso lo fa con lo stesso approccio emotivo e non razionale di chi aderisce ad una religione. Quelli che poi recuperano un certo distacco, dichiarano che no lo voteranno più. Questa è,perlomeno, la mia esperienza.

Ferrer

@ Federix

Mi sembra ovvio! Quanti poveracci conosci che scrivono “soccial” con due c…

@ Duca/Multiculturalista/poveraccio

Guarda che qui non c’è nessun soccial-bbarbbittico: siammo tutti communnistoidi (speccialmente gli annarrcchicci), quelli di Marcs e Hengels…

DucaLamberti74

@Federix:

Ebbene si maledetto Ncik Federix Carter …
Non sono Il MultiCulturalista … ma Duca Sanislao Moulinsky Lamberti …

Mi hai smascherato 🙂 🙂 🙂

Dice il saggio… Tutto è bene ciò che finisce bene…

E l’ultimo chiuda il post del MultiCulturalista 🙂 🙂 🙂

Ehila ma a tutti gli altri (sempre pronti a mugugnare ed a giudicarmi) … una sana e simpatica risata … non ve la fate mai ?

Del resto sotto i regimi comunisti c’è ben poco da ridere…

Se ridi vieni subito messo al campo di rieducazione … l’umorismo, la simpatia e la voglia di vivere sono borghesi ed imperialisti…

Come infatti è nella costituzione americana dove si parla di ricerca della felicità.

DucaLamberti74

P.S.:
Il mio intervento sopra in risposta a Federix è una “cover” di questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Nick_Carter_(fumetto)

(quando la RAI era una TV seria e non italiota come adesso…e quando dentro la sinistra c’erano persone creative e valide come il Bonvi).

DucaLamberti74

@Paul:

Tu invece mi raccomando continua ad aderire alla politica italiota…

Continua anche ad ammirare la tv italiota del fabio fazio che prende soldi a palate e fa anche guadagnare berlusconi (il suo programma è prodotto da endemol in parte di proprietà di mediaset) e del brunetta che sostiene la difesa ad oltranza (tanto paga lo stato) dell’italianità della compagnia di bandiera..

Ed il prossimo volo che farai prendi Alitalia .. se sei italiota cerca di esserlo in ogni scelta che fai.

DucaLamberti74

P.S.: Magari nessuno mi risponde ma vedo che mi leggete … specie perchè i miei commenti sono originali 🙂 🙂 🙂

Paul

Duca, c’è una sottile linea tra ironia e idiozia, e secondo me, con questo con questo atteggiamento l’hai superata. Ho detto che hai fatto una idiozia, non che tu sia un idiota, tanto per chiarire.
Tranquillo che l’umorismo qua abbonda, il problema è che non c’è niente di peggiore di un comico che non fa ridere, soprattutto se tenta di far ridere in tempi e luoghi sbagliati.

In quanto a me… non so neanche da dove cominciare, tanto ne hai sbagliate!!!
Per dirne una, non ho neppure la televisione a casa e la evito accuratamente anche a casa di altri. Tra l’altro non ho mai sopportato Fazio. Non ho neppure mai volato con Alitalia né ne ho mai avuto intenzione, in passato come nel futuro. Non voto Pdl o Pd che considero complementari. Insomma, un completo disastro!!
Sicuramente a quarant’anni spero di essere un po’ più maturo, e scusa se mi permetto.

Del resto, chi vive nel dogma (religioso, politico,sportivo etc..) è convinto di sapere tutto e di aver capito tutto degli altri, soprattutto se non li conosce neppure!

Per il resto, si leggono i commenti di gente come Enrico e Giuseppe, quindi non gongolare troppo.

Dico questo senza acredine, solo con un po’ di tristezza.

DucaLamberti74

@gmd85:
Non sei stato lo unico a on celare chi si nascondesse dietro:
* * * Il MultiCulturalista

Ma spero tu abbia senso dell’umorismo e ti sia fatto quattro risate 🙂 🙂 🙂 :-).

@Paul:
Ho fatto una idiozia…a me piace il forum dell’UAAR e mi diverte scrivere qualche commento (con il “personaggio” DucaLamberti74 🙂 ) tra un problema lavorativo e l’altro … tanto per rinfrescar lo spirito.

Lieto di sapere che come me detesti fabio fazio e non hai la televisione e nemmeno voti il piddì ed il piddìconelle (diciamo che se si votano dei partitini al momento non si ottiene l’effetto di dargli un bel calcione a questi pagliacci che hanno rovinato l’Italia negli ultimi 20 anni !!! )…

Forse non farò ridere voi “intellettuali” del forum … importante è che faccia ridere le fanciulle (per motivi di socializzazione 🙂 ) ed a volte i miei colleghi (per creare un ambiente di lavoro più simpatico 🙂 ) …se tu non sai apprezzare il mio umorismo mi spiace ma è un problema tutto tuo 🙂 .

Ci mancherebbe che io creda di sapere tutto di tutti e di sputare sentenze …

I miei commenti sono ironici, talune volte sarcastici ed a volte diretti e “violenti” che buttano in faccia la verità della tragica situazione attuale di questa italietta degli italioti.

Il mio “ideale” di post è fare come il Gobbo nel grande capolavoro:
* * * La Banda Del Gobbo (Italia 1977 – regia Umberto Lenzi)

C’è una scena dove lui entra nel locale Lo Scarabocchio e dopo aver raccontato barzellette e preso per i fondelli i popolani borghesi … fa loro c@@@@e nel senso letterale tutta la loro ipocrisia.

Cercati il video in rete e capirai un po’ di spirito ducalmbertesco.

DucaLamberti74

P.S.: Lo so voi intellettuali guardate solo Nanni Moretti…ecco se prendeste esempio dai poliziotteschi anni ’70 comprendereste megli coome affronare al vita 🙂 🙂 🙂 🙂

Buon fine settimana a tutti…ci si risentirà questo lunedì 🙂
Ed ora si torna a casina !!

gmd85

@Duca

Diciamo che i commenti diventavano sempre più improbabili e il barbittica doveva essere un buon indizio 😆

Paul

Beh, niente di che, per carità, amici come prima!

Non replico perché onestamente non saprei essere sintetico, e siccome anche a me toca una bella giornatona di lavoro, preferisco andare a letto. 🙂

Se posso solo dare un consiglio da “amico”, smetti di vedere le cose in modo così stereotipato. Figurati che nel post precedenti volevo consigliarti di smetterla di guardare i film di Moretti e pensare che “a sinistra” si sia tutti così. Mi ero dimenticato di farlo, e puntualmente l’hai tirato in mezzo tu!!!

L’umorismo piace un sacco anche a me, crescendo ho imparato che purtroppo anche per l’umorismo c’è un tempo, un modo ed un luogo.

In ogni caso ti ringrazio sinceramente per la risposta e per il consiglio cinematografico. Comunque no ci hai indovinato nemmeno stavolta: uno dei miei film italiani preferiti è “Il commissario Logatto”!! 😀 😀

Notte davvero.

Tino

Multicul
“E direi che i musulmani sono ben di più (1.5milioni) di voi agnostici dell’UAAR (4mila).”

Non lo sapevo, cioè in italia esiste un’associazione islamica che rivendica 1.500.000 di iscritti? Per il resto il multiculturalismo non è solo l’islam anzi se ci sono società che tendono verso l’uniformizzazione culturale sono proprio quelle islamiche.

DucaLamberti74

@Tino:

Eddai stavo scherzando … sono socio dell’UAAR e detesto tutte le religioni.

Poi io penso che la vera società “multi” sia …
* * * Infinite combinazioni in infinite diversità * * *

Un concetto inapplicabile con le religioni dominanti e/o se ci fosse il comunismo.

DucaLamberti74

Francesco S.

“Multicul” non si può leggere 😆 Umorismo involontario.

Tino

@ Francesco S.
No è volontario ma non suona bene come in francese 😉

diego

aprirci al multiculturalismo significa consentire alla “seconda” religione di avere pari diritti e dignità?????

Quali diritti? quali dignità? E’ il cristianesimo ad avere eccesso di diritti e dignità, non le altre religioni ad esserne mancanti. In Italia, almeno sulla carta, ai musulmani è garantito pari diritto e dignità che spettano ai cattolici.

kundalini444

nessuno ha fatto notare questo?

“Molti ragazzi rifiutano di fare l’ora di religione a scuola non per una qualche solida convinzione ideologica”

come se ci fosse bisogno di una solida convinzione ideologica?… Anche a me, quando ero al liceo dicevano “sei troppo piccolo per poterti dichiarare ateo” e mi dicevano che prima bisognava studiare e poi decidere.

Beh allora se uno non ha una solida convinzione ideologica per poter scegliere di essere ateo o di non fare religione, a maggior ragione non ce l’ha per dichiararsi credente, o per scegliere la religione. Del resto la storia di “arruolare neonati” con il battesimo è una prerogativa dei religiosi, non degli atei. L’infante è forse abbastanza preparato per scegliere di che religione vuol essere? Certamente no, ma intanto buttiamolo sul carrozzone e poi si vedrà.

L’adolescente di liceo è abbastanza preparato per frequentare / non frequentare l’ora di religione? Chissà, ma intanto facciamogliela fare comunque!

Questo atteggiamento nasconde tutto un “dare per scontato” che la religione e il suo insegnamento siano requisiti standard che ogni italiano deve avere; ogni cittadino dovrebbe invece, secondo me, ricordare che l’appartenenza o cultura religiosa NON VA MAI data per scontata. L’equazione italiano = cattolico non vale più come minimo da quando la cattolica non è più la religione di stato (ma de facto da parecchio prima, nel risorgimento l’Italia s’è fatta con gli anticlericali)!

Quindi smettetela di chiederci “come mai” non siamo credenti, o “come mai” non vogliamo fare religione! Semmai chiedietevi “come mai” siete credenti, e come mai fate religione! Sono domande altrettanto legittime, anzi trattandosi di libere scelte, sono ancora più legittime.

Giorgio Pozzo

“Molti ragazzi rifiutano di fare l’ora di religione a scuola non per una qualche solida convinzione ideologica”

Infatti questa affermazione è molto criticabile, e sotto parecchi punti di vista.

Ma in fondo, a ben guardare, dà ragione, se pur involontariamente, ai non credenti: una convinzione ideologica (a parte il problema di capire quando sia solida e quando non lo sia) è pur sempre indice di dogmatismo e pregiudizio. Ben venga quindi un rifiuto dell’IRC se motivato da un parallelo rifiuto delle ideologie.

Accidenti, questa signora confonde molto inappropriatamente il concetto di ideologia con quello di ideale: tanto negativo il primo, quanto positivo il secondo. Io, da non credente, credo nell’ideale di una scuola (e una società) senza ideologie imposte.

giuseppe

docenti particolarmente aperti (ma, se è per questo, ci sono anche quelli arrestati per pedofilia o per voto di scambio con la ‘ndrangheta).

Solita scorrettezza. E’ come dire che gli insegnanti pedofili o mafiosi possono essere tali solo se insegnano religione. Vergogna !

FSMosconi

E secondo quale regola dell’inferenza in quale logica ricordare dati contrastanti con la tendenza irrazionale-istintiva alla generalizzazione indebita sarebbe esprimere i concetti da te citati, di grazia?

lector

“E secondo quale regola dell’inferenza in quale logica ricordare dati contrastanti con la tendenza irrazionale-istintiva alla generalizzazione indebita sarebbe esprimere i concetti da te citati, di grazia?”

Secondo il noto proverbio per cui “la lingua batte lì dove il dente duole”, eh, eh, eh ….. 🙂

laverdure

@Fsmosconi
Diciamo che in una rappresentazione grafica tipo istogramma i docenti “particolarmente aperti” sarebbero distanti dalla grande maggioranza dei docenti stessi non meno di quelli “pedomafiosi”.

FSMosconi

@laverdure

Innegabile, ma popperianamente non confuta la falsità dell’inferenza di gius…

😉 😉 😉

gmd85

@giuseppe

“ma, se è per questo, ci sono ANCHE quelli arrestati per pedofilia o per voto di scambio con la ‘ndrangheta”

Ergo, il solo del tuo commento non ha ragione d’essere.

Mai che tu ti indigno per le porcate della tua setta. In questo caso, permettere a soggetti del genere di insegnare. Prova a vergognarti tu, se ci riesci.

Agnos

Avevo letto la risposta di Severgnini alla madre affranta (e disinformata sull’ora di religione); l’avevo immediatamente trovata irrazionale, disinformata, confessionalista o, in altre parole, assolutamente incondivisibile.
Mi è dispiaciuto notevolmente in quanto in altre occasioni avevo apprezzato le idee di Severgnini.
Avrei voluto spedire un commento, argomentando i motivi del più totale disaccordo, ma non era una modalità prevista.
Peccato, un altro giornalista che ormai ritengo inaffidabile per l’assoluta disinformazione dimostrata.

FSMosconi

Mah, la povera donna è piuttosto confusa e quindi facilmente raggirabile (eppure basterebbe ricordare che il nome specifico dell’ora di religione non è Insegnamento della Religione bensì Insegnamento della Religione Cattolica!).

Severgnini ha le idee un po’ più chiare ma generalizza indebitamente…

Come discussione non sarebbe comunque potuta essere granché, diciamo.

Sandra

La domanda della signora alla figlia “Allora non farai nemmeno la cresima le ho risposto?”
mi sembra in contraddizione con quanto scrive dopo sulla sua idea di ora di religione:
“Non viene un prete in classe che ti costringe a pregare, o a convertirti, nell’ora di religione non si cercano proseliti, ma si studia la religione, più precisamente la storia delle religioni, che fanno parte della nostra cultura, della cultura dell’uomo sin dalla sua comparsa sulla terra.”

Se si studiasse davvero storia delle religioni, e se la signora ne fosse davvero convinta, la sua domanda sulla cresima non avrebbe senso. Il legame tracciato tra ora scolastica di religione e catechismo vanifica la predicata neutralità dell’irc.

neverclean

A me è parso che la signora che ha scritto la lettera a Severgnini non solo abbia le idee confuse, ma abbia costruito un falso.
Lo affermo perchè la cresima dovrebbe essere fatta durante l’età in cui si frequenta la media inferiore, mentre dichiara che sua figlia frequenta le superiori.
A parte questo, il problema dell’IRC va affrontato seriamente nell’età compresa fra i 3 e i 10-13anni, quando i bimbi non possono uscire da scuola. Nelle superiori facciano un po’ quello che vogliono.
La lettera e la risposta di Severgnini sono di una superficialità disarmante. Esilarante l’affermazione di Severgnini che con il prete lui ci parlava di sesso! Evidentemente quando vuol parlare di cibo lui si rivolge agli anoressici!!

Sandra

Ci sono parrocchie dove la cresima si fa il primo anno delle superiori dopo ben tre anni di catechismo (!). Non c’è uniformità anagrafica, la cei anni fa aveva stabilito che l’età minima fosse 12 anni, e pochi mesi fa Scola si è espresso sul pacchetto battesimo-comunione-cresima entro gli 11. Dove io ho fatto la cresima, in quinta el., oggi si fa in prima superiore.
A Severgnini non è stato in grado di dedurre che non è il prete che deve occuparsi di educazione sessuale.

Gérard

La Cresima non ha la stessa importanza negli altri paesi come per esempio la Francia .
Io non mi ricordo aver fatto questa ceremonia . Fatto la prima comunione, ho smesso di andare in chiesa, come d’ altronde la stragranza maggioranza dei miei compagni di scuola sicche non mi ricordo di aver visto o sentito parlare di questo sacramento quando ero piccolo …
Comunque il catechismo finiva al momento della prima comunione ( per tutti… ) .

lector

Hanno eliminato la storia dell’arte dagli insegnamenti di tutte le scuole superiori e mantengono l’IRC.
Roba da matti!

Tommasow

Si sta continuamente perdendo di vista – e purtroppo anche da parte dell’ UAAR – il punto fondamentale e cioè :

ma cosa si “insegna” VERAMENTE durante l’ ora di religione ?

Su questo se ne sono sentite di cotte di crude, molti insegnanti si sono affannati a precisare che non si tratta di “catechismo”, e allora di che si tratta ?

Per insegnare “educazione civica” magari diffondeno “modelli di comportamento civico” a che serve allora la designazione ecclesiastica degli insegnanti ?

E se invece si tratta di “dottrina” cattolica, come si deve sentire il figlio di genitori o non sposati oppure non sposati in chiesa, quando viene affrontato l’ argomento “matrimonio”? E in che misura gli insegnati hanno accolto l’ invito del Card. Caffarra, di dipingere gli omosessuali nel modo che sappiamo ? E quando si tratta di origine della vita gli insegnanti di religione, come affrontano l’ argomento per armonizzarsi con gli insegnanti di altre discipline ?

Nel marasma delle varie versioni di ciò che viene REALMENTE insegnato durante l’ IRC, al Ministero, si sono posti questi interrogativi ??

Non sarebbe il caso di affrontare l’ argomento, con riferimento a questa questione, con maggiore decisione, invece che limitarsi a piagnucolare per la mancanza di alternative ?

Sal

Cosa insegna veramente la religione ? Anche se non insegnasse niente e non può farlo perché insegnano il mistero, l’importante è esserci. E’ una publicità. La sola presenza è una pubblicità perché rinforza l’idea che contano qualcosa. Ma solo perchè possono influenzare un sacco di paurosi dell’inferno e di amici compiacenti con i quali spartiscono i favori. Inafatti le chiese contiuano a cadere come birilli anche se pregano pregano pregano…. il mistero.

Diocleziano

Tommasow
”…cosa si “insegna” VERAMENTE durante l’ ora di religione ?…”
Forse la domanda corretta è:
”Quale è lo SCOPO dell’ora di religione?”
La risposta è: ”Uno STIPENDIO”

RobertoV

Anche marcare il territorio, far credere che sia la normalità, presidiare la scuola, fare pubblicità (per il catechismo, per le attività della parrocchia e della chiesa). Instillare paure: mi ricordo per esempio dei discorsi deliranti e apocalittici sul sesso.
Anche fare propaganda durante i referendum: mi ricordo quello sul divorzio.
Quest’anno in Austria per esempio è stata utilizzata per fare propaganda contro la petizione contro i privilegi della chiesa ed il concordato.

Roberto Grendene

l’insegnamento della religione cattolica è «impartito in conformità alla dottrina della Chiesa»

lo dice la legge (il Concordato)
e lo dicono i fatti: alla materna e alle elementari si insegna per 2 ore la settimana che Gesù è il Figlio di Dio, che faceva miracoli, che Dio ha creato il mondo, che esistono davvero l’Inferno, i diavoli, gli angeli, ecc.

cosa c’è da capire?
l’Uaar vuole l’abolizione dell’IRC e nell’attesa difende il diritto di genitori e studenti di sottrarvisi tramite tutte le alternative consentite

Frank

Er Profeta: A Cherubì……
Cherubino: Dimme Maomè…..
Er Profeta: Che squadra tifa Severgnini?
Cherubino: L’Inter…..
Er Profeta: E allora questo spiega tutto…..

Sal

Il problema di cui tutti sono restii a parlare, è che in ogni modo e in tutte le circostanze si studiano metodi per rimpinguare le casse Vaticane anche favorendo i loro sostenitori e amici. E’ questo il vero scandalo che condanna l’Italia ad essere una popolazione retrograda perchè inquinata nella mente dalla superstizione che viene diffusa a piene mani anche dai media. Che tristezza !

Sal

La religione non si può insegnare perché la religione è il rapporto privato di ciascun singolo uomo con la proprio divinità. Quindi non c’è nessuno che possa dire, quale debba essere il rapporto che ogni uomo deve avere con proprio Dio. Oltre quelle che sono le comuni pratiche della buona educazione verso gli altri, e del sano ragionamento “logico” da logos con se stesso, ciascuno decide da sè e per sé.

Maurizio

Propongo l’introduzione dell’ora di Oroscopo obbligatorio.

Federix

Io propongo l’ ORA DI ATEISMO facoltativa, ma ufficialmente e realmente disponibile.

Luca C.

Si pretende troppo da noi italiani…!
Abbiamo un vissuto annoso (secolare…!) di contaminazione religiosa da ed in ogni dove. Non credo – come dimostrano i fatti, o il parlare con “sedicenti” credenti/praticanti – che tutta la percentuale sciorinata dalla chiesa sia corrispondente al vero; o comunque, è sicuro che ciascuno adotti una propria “religio ad personam”, cosa che mi fa più *schifo* rispetto ad una semplice fede vissuta pienamente. E spiego il motivo (lungi da me trovare pagliuzze negli occhi altrui, ma): il messaggio e-vangelico (“della buona novella”) insegna ad esser rispettosi nei confronti di tutti, e di abbandonare molto di sé per potersi ri-trovare in mezzo agli altri (libera interpretazione del messaggio, s’intende). Ora, dove può esser tutto ciò, se chiunque mutua una religione su sé medesimo, come un abito in sartoria? Dove sta la benevolenza nei confronti degli altri? Dove piuttosto si incontra l’egoismo – egotismo, addirittura – con la massima celebrazione non di un Dio, ma dell’IO…? Eccetera eccetera.

Tutto questo per dire che, in un paese superstizioso, scaramantico ed un tantino bigotto, l’insegnamento di certi dettami è figlio del tempo e del contesto in cui si trova. Ciascuno ha ciò che si merita e, sulla scia di un egoismo “positivo” (ovvero coltivare il proprio giardino), che gli altri facciano ciò che vogliono e credono: al rigettare tutte le panzane o verità di fede, me ne occuperò io personalmente qualora vengano rivolti a me. Per il resto, che ciascuno segua la strada che…crede.

paniscus

Ho scritto qualcosa anche sul mio blog, vedete un po’ se vi va di intervenire o aggiungere qualcosa…

L.

pastore tedesco

Io alle superiori ho avuto come insegnante un prete che, ai quei tempi era il segretario personale del vescovo della diocesi. In tutte le scuole superiori non ha mai fatto nient’altro che il guardiano della classe, mai intavolato una discussione né sulla religione né su un qualsiasi altro argomento. In quinta e non ha riguardato solo la mia classe, se l’ora era l’ultima della giornata, non si presentava neanche e questo fin dalla prima lezione dell’anno scolastico così noi e le altre quinte dopo un paio di lezioni, abbiamo cominciato senza l’autorizzazione di nessuno ad uscire tutti prima senza che mai nessun docente ci dicesse nulla o ci applicasse sanzioni. Ciò a dimostrazione di come fosse ritenuta una prassi e come l’ora di religione di nessuna importanza. La situazione si ripeteva ogni anno. Quindi quel prete ha rubato e se è ancora in carica, ruba letteralmente lo stipendio (forse adesso la pensione) e qualsiasi cifra fosse, sarebbe stata utile alla scuola che versava in condizioni pessime. Altro che prendersela con gli studenti che se la spasserebbero.

Sara

Io non ho mai avuto nessun problema ad esonerare tutti e due i miei figli, dalla materna fino alle superiori. Le alternative più o meno ci sono sempre state, a volte era solo lo studio e compiti, ora alle superiori escono o entrano prima o dopo. E comunque i miei figli non fanno religione per saltare un ora ma, ora che sono grandi, per una consapevolezza di quello che è, secondo la nostra famiglia, il credo religioso e la chiesa cattolica. Ovviamente sono stato influenzati da noi genitori, ma non può essere altrimenti (come i cattolici influenzano i figli in senso opposto).
Comunque, in una società multietnica come ormai è la nostra, sarebbe opportuno sostituire quest’ora con qualcosa di più attuale, io ho sempre pensato che ‘storia delle religioni’ , ma tutte le religioni, sarebbe interessantissimo, perché da li si potrebbero conoscere usanze e quotidianità di popoli lontani ma che sempre più spesso ormai vivono tra noi.
PS il prof di religione di mio figlio, III superiore, nella prima lezione, a cui a dovuto assistere anche lui, ha inveito contro i mussulmani, dicendo che sono tutti pronti a farsi saltare in aria come uomini e donne bomba, che è questo che insegnano nei loro paesi, più varie altre fesserie………sono allibita, ma sono anche rappresentante di classe, se continua così…….avrò qualcosa da dire al consiglio!!!!
Ovviamente e fortunatamente non sono tutti così!!!!!

paniscus

BASTA con la parola “esonero”!!!!!!!!

Non esiste più da quasi 30 anni!

Adesso c’è la scelta libera di seguire o on seguire il corso di religione, e basta, senza dover spiegare il perché e senza dover chiedere il permesso a nessuno!

L.

Marta Gianni Orioli

Fermo restando l’obbrobrio confessionale, nella scuola pubblica, di un insegnamento della sola religione cattolica e di tutti i relativi annessi e connessi (nomine diocesane, emolumenti differenziati, passaggi ad altri insegnamenti ecc.) è più che giusto evidenziare l’improprietà del termine ‘esonero’. Si può infatti chiedere l’esonero per qualcosa di obbligatorio, non per ciò che prevede una scelta alternativa. Si tratta di una differenza filologica e normativa importante ma che in un paese come il nostro, anche per la voluta e utilitaristica induzione alla recezione e all’uso del termine ‘esonero’, è difficile da recepire e pone automaticamente in posizione di debolezza e sudditanza chi, invece di pretendere un insegnamento alternativo all’irc, si riduce a piatire per un esonero.

Sandra

Dando in pasto a google “circolare esonero religione liceo -tasse -uaar” ci si imbatte in documenti tipo “Esonero ora di religione (Circolare del 3/10/2013)” del liceo scientifico Volta di Torino.
Non è possibile determinare con esattezza, sulle 26 mila voci risultato della ricerca, quanti siano i licei che parlano di esonero limitatamente all’irc, ma anche a voler essere ottimisti e tenendo un decimo per buono si ricaverebbe che la prima fonte di imprecisione sull’irc è la scuola stessa.
D’altra parte se una proposta didattica non ha le caratteristiche che di fatto la rendono facoltativa, e l’alternativa ricorda più un percorso a ostacoli invece di essere l’altra scelta facoltativa alla pari, al di là dell’improprietà linguistica, la parola esonero sembra più rispondente alla realtà, è così che viene percepita: insomma, inutile chiamare minestra quella che ha tutta l’aria di essere ancora polenta.

paniscus

Se è vero che ci sono scuole che continuano a usare quell’espressione, questo potrebbe essere un bel lavoro per i militanti uaar, o magari anche per il gruppo della mailing list oraalternativa, in cui non sono necessariamente tutti dell’UAAR:

preparare una bella letterina in cui si spiega la scorrettezza dell’espressione e si ribadisce l’inesistenza dell’esonero, e inviarla a tappeto a tutte quelle scuole, magari in maniera che sia protocollata e che qualcuno possa essere tenuto a rispondere!

L,

Marta Gianni Orioli

Sandra. Non sono d’accordo: la tua denuncia sulla confusione che può essere suscitata dalle informazioni in rete mette in rilievo solo l’erroneità che spesso caratterizza le stesse e l’ignoranza o la malafede di certi istituti scolastici. Quanto alla tua frase finale proprio non mi piace: sia perché i termini, soprattutto in campo normativo, hanno una specifica valenza che non è formale ma sostanziale, sia perché -e proprio perché- c’è una grande confusione e assai spesso una, più o meno voluta, reticenza da parte delle strutture scolastiche, non solo è utile abituarsi a chiamare minestra la minestra ma è anche acquiescente e dannoso insistere sulla polenta.

Sandra

Marta,
rilevo solo che fermarsi all’improprietà del termine, per quanto lodevole, non possa incidere sulla realtà. Sempre sbirciando sui siti di licei, e mi riferisco in questo caso allo scientifico vittorio veneto di Milano, trovi la dicitura esatta, e non hai la famigerata parolina esonero. Ma poi leggi:

OGGETTO: disposizioni provvisorie per i non avvalentisi dell’IRC
Si comunica che, fino a prossimo avviso, gli studenti che non si avvalgono dell’IRC devono seguire le seguenti disposizioni:
IRC alla prima ora di lezione: ingresso posticipato alle ore 9.15
IRC all’ultima ora di lezione: uscita anticipata IRC
nelle ore intermedie: in classe con il docente di religione

Ti sembra una valenza sostanziale o formale? Qualcosa che si sceglie in alternativa a un’altra, se nemmeno chiedendo di “non avvalersene”, si è praticamente costretti a frequentare?

paniscus

per Sandra: se quella scuola costringe i ragazzi non iscritti a religione a rimanere in classe durante quelle lezioni, vuol dire che sta commettendo un abuso grave, e forse anche un reato, e va denunciata, tutto lì.

La legge GARANTISCE il diritto all’attività alternativa, allo studio individuale, o all’uscita dalla scuola.

Se quell’istituto non offre nessuna di quelle tre possibilità e costringe gli studenti a rimanere in classe e ad essere inevitabilmente esposti alla lezione di religione, con l’unica differenza che a loro non viene messo il voto, è in gravissimo torto, e va sanzionato.

E’ completamente fuori luogo dire che l’uso della parola esonero, in fondo, non è grave, perché in altre scuole succede anche di peggio.

Sandra

paniscus,
non che non sia importante, ma data la disparità di accesso tra irc e alternativa, fermarsi alla parola è secondario. Genitori e studenti si scontrano con queste e altre difficoltà. E so che per certi insegnanti non è giusto, e si dovrebbe denunciare…. ma sai quanto può essere duro? Non sempre se ne ha voglia e tempo, ma spesso il coraggio di coinvolgere il proprio figlio. E allora il fatto che sia esonerato o non avvalente, mi sembra francamente una sfumatura linguistica che non ha molto a che fare con la risoluzione del problema. Sinceramente trovo frustrante, e non limitatamente a questo caso, che in Italia ci si fermi alle sottigliezze linguistiche o espressione di principi che rimangono sempre solo confinati alla carta. Non sappiamo forse molto bene che la legge GARANTISCE di essere uguale per tutti?
Se l’irc fosse davvero facoltativa, dovrebbe esserci a ogni anno scolastico l’iscrizione esplicita al corso, e così avresti gli “avvalentesi” e i “non avvalentesi” (ma perché poi non usare “iscritti” e “non iscritti”? troppo banale?). Invece è nella griglia oraria, da sola ossia non in alternativa con un’altra. La presenza fissa in orario della sola ora di religione è molto più incisiva di una circolare di esenzione. E’ un’ora che ha un suo spazio fisso. E se non si partecipa a una cosa normalmente prevista dalla scuola, la prima parola che viene in mente è esonero. E’ la situazione che ispira la parola.

Paul Manoni

“L’IRC dovrebbe essere obbligatoria per tutti…”

😯 😯 😯

OBBLIGATORIA-PER-TUTTI (???) 😯

ANCIA LIBERA

mio figlio non frequenta l’ora di relgione consapevolmente – a 15 anni si è già consapevoli di certe scelte come lo fui anchi’io alla stessa età di mio figlio – il problema del “bighellonaggio”, ecc. è una bufala messa in giro dalla CCAR che vede il terreno franargli sotto i piedi nonostante francesco – il vero problema è semmai l’ora alternativa – paraticamente impossibile da attuare anche a causa del boicottaggio di tanti presidi filo-clericali – la soluzione comunque è semplice abiolire in toto l’ora di religione – con gran risparmio per i contribuenti – e sostituirla con un’ora di matematica che vista la preparazione media degli studenti italiani in tale materia sarebbe non solo necessaria ma direi obbligatoria!!!

Marco Tullio

“La soluzione comunque è semplice ABOLIRE … l’ora di religione – CON gran RISPARMIO per i contribuenti – e SOSTITUIRLA con un’ora di matematica”.
Se vuoi il risparmio devi abolirla senza sostituzione e se la sostituisci … devi pagare le ore d’insegnamento sostitutive.
Come logica per un razionalista … non c’è male.

gmd85

@Marco Tullio

Guarda, l’ora si può ripartire sulle materie con meno spazio o dedicarla a insegnamenti di educazione civica ed etica, un tantino più utili. Pagherei di buon grado. la tua logica quale sarebbe, invece?

RobertoV

I miei due figli, oltre a non essere battezzati, hanno sempre fatto alternativa, mai l’ora di religione, anche se erano solo in 3 o 4 nella classe a non farla. Adesso in 1° liceo (a Milano) la percentuale è salita alla metà della classe: sappiamo che nell’ora di religione non fanno niente. Sappiamo che alle elementari nell’ora di religione facevano vedere e discutere filmati sulla Sindone. Alcuni compagni dei miei figli avrebbero voluto fare alternativa (in cui venivano proiettati dei film impegnati), perchè trovavano il programma più interessante.

Nella mia carriera scolastica ho avuto 5 insegnanti di religione, di cui 3 preti.
Solo di uno, un laico, posso parlare bene, effettivamente aperto alle discussioni e col quale ho avuto piacevoli discussioni nei primi due anni di liceo, proprio nel periodo in cui sono diventato non credente.
Ma degli altri non ho un buon ricordo e dei preti veramente pessimo, uno addirittura uno psicopatico integralista e creazionista.
Facevano propaganda per la loro religione cattolica, cercando di instillare paure negli studenti e contro la modernità.

Quando si parla delle altre religioni si tende a denigrarle: basta vedere quale è la conoscenza degli italiani sul protestantesimo. D’altronde come può una chiesa che si considera al di sopra anche delle altre chiese cristiane dare una descrizione equilibrata delle altre fedi?

Ma anche in quelle nazioni dove esistono più ore di religione non esiste un’ora di religioni unificata, perchè è impossibile che un rappresentante di una religione, in modo particolare se cattolica o islamica, dia una descrizione equilibrata delle altre fedi. La scelta di una fede non può essere una scelta ragionata.

In nazioni come Germania e Austria i ragazzi possono decidere se partecipare all’ora di religione dai 14 anni senza il consenso dei genitori: quindi il problema per la signora non si sarebbe posto. Evidentemente nelle altre nazioni i ragazzi vengono considerati capaci di decidere.
In queste nazioni esistono anche ore di altre religioni, tra le quali anche quella islamica: i programmi devono essere accettati dal ministero dell’istruzione, quindi non ha senso parlare di madrasse, di faith school o di lezioni in arabo.

Engy

solo film impegnati? che palle! 🙂
Ti volevo solo ringraziare (se la redazione non mi fa svanire – solo per questa volta please …) per la segnalazione del sito Critica Liberale che non conoscevo e che mi pare molto interessante.

Augusto

Severgnini ha detto delle sciocchezze per disinformazione: certo, se è disinformato un giornalista che gode della sua fama, figuriamoci gli altri. Quanto all’IRC, posso testimoniare personalmente che vi sono insegnanti che fanno trascorrere le ore per le quali sono comunque pagati portando gli studenti in sala-video e lasciandoli alle prese con un bel filmato sulla vita di Francesco d’Assisi: e questo per un intero anno scolastico.
Per il resto, sottolineo: la storia delle religioni fa parte del programma di storia. Gli insegnanti di storia la trattano abitualmente. Quanto alla “varia umanità” della quale si discorre, perchè mai dovrebbe essere affidata ad un insegnante di IRC ?

paniscus

vi sono insegnanti che fanno trascorrere le ore per le quali sono comunque pagati portando gli studenti in sala-video e lasciandoli alle prese con un bel filmato sulla vita di Francesco d’Assisi: e questo per un intero anno scolastico.

Ma MAGARI facessero vedere i film su san Francesco!

Almeno dimostrerebbero un tentativo minimale di fare qualcosa di attinente al programma della loro materia, e al lavoro per cui sono pagati!

Il bello è che, nella maggior parte dei casi, fanno vedere filmati, sì, ma di qualsiasi argomento TRANNE che di religione cattolica: documentari sulle guerre, sulla fame nel mondo, sull’inquinamento, sulla droga, sul bullismo, sul razzismo, sugli incidenti stradali, sul teppismo negli stadi, sul disboscamento dell’Amazzonia o sugli tsunami nel Pacifico.

Oppure, senza nemmeno far vedere i film, tentano di coinvolgere i ragazzi in discussioni libere su tali argomenti, magari cercando di strappare loro confidenze personali sui loro problemi familiari e sentimentali.

E allora a che serve tutta la presunta professionalità specialistica che avrebbe un insegnante di religione cattolica pluriabilitato dalla Curia dopo studi teologici?

L.

paniscus

In queste nazioni esistono anche ore di altre religioni, tra le quali anche quella islamica: i programmi devono essere accettati dal ministero dell’istruzione,

Invece in Italia sono i programmi ministeriali di religione che devono essere approvati dalla CEI… 🙁

Matteo

Cit. “Sarebbe più logico sostituirla con una materia di impronta laica e davvero utile”

Laicità come ideologia di stato. Una nuova forma di indottrinamento , moderna, al passo coi tempi e politically correct.

neverclean

La laicità è un supremo principio costituzionale. Piaccia o non piaccia.

Matteo

Attenzione a fare affermazioni così assertive! Si corre il pericolo di diventare dogmatici.

paniscus

Matteo, tu lo sai chosa vuol dire “laicità”, o hai semplicemente qualche problema col vocabolario italiano?

L.

neverclean

La sentenza n. 203/89 della Corte Costituzionale ha affermato la
laicità dello Stato come principio supremo dell’ordinamento costituzionale.
Piaccia o non piaccia a Matteo!

Matteo

Che sia una sentenza della Corte Costituzionale, senza fare valutazioni qualitative, non toglie il dogmatismo della posizione.

gmd85

@Matteo

E quali sarebbero le valutazioni qualitative della legge 40/2004? No, perché, in base alla tua uscita, è un tantino dogmatica, sai.

Gérard

Lo è per noi francesi già dal XIX secolo e questo ha funzionato bene …
Una laicita come viene praticata in Italia sarebbe inaccettabile per almeno 80% della popolazione, credente o no…

Federix

Proprio oggi dove abito c’era uno sciopero degli autisti degli autobus, solo alcuni dei quali partivano e viaggiavano.
Mi trovavo ad una fermata ad attendere un autobus che, all’ora giusta, è effettivamente arrivato, ed una signora anziana ha detto “O, grazie a Dio questo è partito e passa da qui”.
Le ho detto subito “Signora, non ringrazi Dio, ma l’autista dell’autobus: è stato l’autista a decidere di partire”.
La signora mi ha risposto subito “Evidentemente l’autista è partito perchè ha “percepito” tutte le lamentele della gente che qui vedeva che non arrivavano altri autobus”.

In un modo o nell’altro, chi è abituato a considerare normale l’irrazionale si inventa spiegazioni irrazionali di tutti i generi (ed è capace di credere indifferentemente a tutte, passando da “Dio” alle “percezioni extrasensoriali” automaticamente e senza porsi domande), anche quando è chiaro qual è la spiegazione razionale.
Quale “mentalità laica” ci si può attendere da persone del genere, che “vedono il soprannaturale” in ogni fatto della vita quotidiana?

Sandra

Invece il fatto che i testi da adottare per i corsi di irc debbano avere il nulla osta della Cei in “precisa e fedele conformità alla dottrina della Chiesa;” tu come lo chiami?

fab

Matteo, ti spiego una cosona: la laicità implica appunto il non tenere in considerazione le ideologie di qualsivoglia natura.

neverclean

Come molti hanno già osservato, probabilmente Matteo ignora il significato della parola “laicità”.
Che è appunto quello di non poter usare alcun “dogma”, sia esso religioso o antireligioso, nell’ambito della definizione delle “regole” che governano uno Stato (la Costituzione e le leggi tanto per intenderci).
La laicità è il tentativo di trasferire in ambito “regole che valgono per una società” (in cui convivono diverse sensibilità religiose e areligiose) l’approccio scientifico delle scienze esatte che è quello antidogmatico per antonomasia: tutti i ragionamenti che vengono fatti per definire tali regole universali devono essere “razionali” (= logici intesi come logica matematica) e “verificabili empiricamente” (= sottoponibili al vaglio della sperimentazione nella società per vedere se funzionano o meno).
Naturalmente, per sviluppare un ragionamento, cioè per definire delle regole, le cui conseguenze andranno verificate nella realtà sociale, occorre avere dei principi generali condivisi da cui partire: libertè, egalitè, fraternitè, …
Questi ultimi sono principi generali che è ciò che più si avvicina ai “dogmi” comunemente intesi. Ma la laicità ha soprattutto a che fare con un discorso metodologico sul “come” arrivare correttamente a definire le regole, attraverso l’uso di quali argomenti e ragionamenti “validi”, anzichè sul contenuto delle regole stesse.
L’unica regola che in qualche modo è storicamente riconducibile alla nozione di “laicità” è la seguente. Fra le tante libertà, estrema importanza hanno quelle individuali che annoverano la possibilità per ogni individuo di professare liberamente e pubblicamente la propria religione o credo filosofico. Perchè la laicità nasce appunto per evitare che i dogmi religiosi vengano usati per definire le regole valide per tutti, mentre questi dogmi hanno piena dignità e sono tutelati dalla laicità stessa quando si riferiscono all’individuo.
Uno Stato moderno non può che essere laico.

neverclean

@gmd85
Hai perfettamente ragione:
è inutile cercare di far mangiare la biada agli asini! 🙂

Matteo

Dai, paniscus, non essere aggressivo! Non serve scendere sul personale. 🙂
Curioso che in un breve scambio di battute, già più volte, si sia disatteso il principio di moderazione ed equidistanza da posizioni ideologiche.

paniscus

A parte il fatto che sono femmina, ma scusa, quando mai qui sopra si sarebbe mai vantato il principio di “equidistanza da posizioni ideologiche”?

Io non sono affatto equidistante dalle varie posizioni ideologiche, ci mancherebbe altro, e voglio sperare bene che nessuno lo sia!

Io ritengo fortemente che alcune posizioni ideologiche siano perfettamente condivisibili, che altre invece siano insignificanti, che altre siano fuffa, e che altre ancora siano totalmente negative e da combattere.

Equidistanza un piffero!

Matteo

Hai ragione. Al bando la fuffa, sguainiamo le spade. Al rogo le posizioni non condivisibili. Santa inquisizione!
Non c’è niente da fare, se ci si mette esclusivamente sul piano delle ideologie è difficilissimo non scivolare nel conflitto.

paniscus

Ma cosa ci sarebbe, esattamente, di MALE nell’avere una posizione ideologica consapevole? Preferiresti che nessuno avesse delle opinioni, e che avessero diritto di parlare solo quelli che non si sbilanciano mai e che si fanno andare bene tutto?

L.

Giorgio Pozzo

Per favore, non confondiamo il concetto di ideologia con quello di ideale: tanto negativo il primo, quanto positivo il secondo. Le ideologie sono basate su dogmatismi e pregiudizi.

Io, per esempio, da non credente, credo nell’ideale di una scuola (e una società) senza ideologie imposte. A partire da quelle religiose. La laicità è un ideale, il confessionalismo un’ideologia.

doc

@ paniscus

… e ovviamente le posizioni da combattere sono quelle che non si accordano con le tue…

gmd85

@docky

…e, ovviamente, tu non le combatti mica le posizioni che non ti piacciono…

Più volte ti sei sperticato per difendere posizioni più che esecrabili, non sei certo nella posizione di poter fare ironia. Sarà il troppo accademico distacco?

Engy

va bene, pure io io abolirei l’ora di religione cattolica e la sostituirei ripristinando la materia in voga ai tempi della generazione precedente la mia: economia domestica, per maschi e femmine però, lezioni di cucina, su come fare la spesa, su come fare la lavatrice, le pulizie, ecc.
Soprattutto per i maschi che, in gran parte ancora, non sono neanche in grado di lavarsi il culo da soli.
(si scherza eh …) 😆

Diocleziano

Sì, ma stirare mai e poi mai…
(però ieri ho aggiustato la cinghia della tapparella!) 😉

Engy

Ecco beh, sulla cinghia della tapparella, io invece vado molto male!
🙂

Francesco S.

Effettivamente sapersi cucinare da soli può tornare utile, io senza la mensa sarei finito 😆

kundalini444

Un corso di cucina è cosa serissima e in effetti negli istituti alberghieri c’è l’intero triennio dedicato a questa specialità!
Per quanto riguarda altre faccende come la spesa, il bucato, etc… beh no, proprio no. Sono cose che si impara a far da soli, retaggio di un’epoca in cui le femmine non dovevno far altro che stare a casa

manimal

sarà… ma io col bucato continuo ad aver grossi problemi. 🙁

diego

direi che oltre a rispettare le religioni altrui si dovrebbe insegnare a rispettare le culture altrui, idee ecc. ecc.

benjamin l'@sino

Direi invece che per prima cosa occorrerebbe insegnare agli ospiti a rispettare le abitudini dei padroni di casa e ad adeguarsi. Inoltre non sarebbe male far capire a quelli che, tra quegli ospiti, tendono ad avere l’atteggiamento che ha la tenia verso l’intestino dove vive, che le cose non possono stare proprio così. Un po’ di aridità e la capacità di dire qualche secco No! aiuterebbe. Ma siamo in Italia, siamo ggente pebbene, noi. E questo ci danna e ci condanna.

Giorgio Pozzo

Secondo me Severgnini (credo tra l’altro non sia proprio ateo, ma non importa) commette il doppio errore di considerare l’IRC come un’ora di dibattito, in alternativa ad un’ora vuota. Mentre invece non deve essere nè una cosa nè l’altra: si tratta di un’ora di insegnamento vero e proprio, sebbene di una materia che non può essere considerata insegnamento. E la sua alternativa deve essere una materia utile alla formazione dei ragazzi.

Per questi motivi, io la vorrei vedere sparire.

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