La laicizzazione del rapporto con i defunti

Le cerimonie laiche sono ormai un fenomeno in crescita, in linea con la secolarizzazione che allontana dai riti della Chiesa sempre più persone. Soprattutto nei paesi del Nord Europa, con il consolidamento di associazioni e reti di celebranti che permettono un’alternativa alla tradizionale messa. Con tutto questo si confrontano le realtà cattoliche, come mette in evidenza il giornale francese La Croix.

Christian de Cacqueray, direttore del Service catholique des funérailles in Francia, parla di una crescente “soggettivizzazione, fondata sull’io” di questi momenti, che rappresenta un “problema” per la Chiesa.

Cambiano le abitudini: le cerimonie si fanno personalizzate e non ritualistiche, i cimiteri sono sempre meno frequentati e si preferisce la cremazione con annessa dispersione delle ceneri, che non lascia monumenti funebri. L’idea di trascendenza e della “speranza” cristiana si affievolisce, si passa sempre meno tramite la Chiesa. Dal canto suo Jean Ruellan, responsabile per Pompes funèbres générales, parla di circa un terzo di cremazioni e un terzo di funerali senza riferimenti religiosi. Un trend in aumento cui si adattano le agenzie funebri, i cimiteri e le sale di cremazione.

jardin de memoire

La “laicizzazione della morte” porta alla creazione di “giardini della memoria”, dove si effettua la dispersione delle ceneri, ormai riconosciuti e istituiti per i comuni francesi sopra i 2000 abitanti con una legge del 2008. Un modo differente di metabolizzare il lutto e ricordare i cari scomparsi, che non comporta il semplice oblio né la perdita del legame con il luogo e la persona scomparsa. Anche la Chiesa, che formalmente ha ammesso la cremazione ma non la incoraggia, cerca di adattarsi e fornire celebrazioni “laicizzate” in una società ormai molto secolarizzata come quella francese.

La diffusione delle cerimonie laico-umaniste e l’elasticità di quelle religiose sono indice di una certa sensibilità sul tema anche da parte di non credenti, laici e credenti meno tradizionalisti. Questa è un’analisi sempre più condivisa anche dal mondo cattolico, come mostrano gli articoli pubblicati su La Croix. Hanno ormai preso consapevolezza del fenomeno, che non viene più liquidato come una stranezza di alcuni anticlericali: chi fa queste scelte, in positivo, non può più essere ritenuto tale.

La redazione

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103 commenti

Luca

Sarebbe “cosa buona e giusta” (cit.) una progressiva umanizzazione del mondo, che reputo via di mezzo tra il tecnicismo esasperato (ed oggi imperante, rappresentato soprattutto dal “mercato”) e la spiritualità altrettanto esasperata (altrettanto – forse via via meno – con potente voce in capitolo, rappresentata nel mondo occidentale dalla religione nella fattispecie cattolica). Così facendo, sempre restando magari una convivenza con l’uno e con l’altro aspetto – non chiedetemi come, però – allora, forse, si potrà avere il massimo sviluppo del genere umano.

ALESSIO DI MICHELE

E vai ! La supercazzola contro il mercato mi mancava ! Ma che ciavete contro le verdure ? Perche’ in Italia l’ unico mercato che c’ e’ e’ quello di frutta e verdura.

Luca

…qua in Italia c’e’ semmai un cospicuo numero di…braccia rubate all’agricoltura. 🙂

Tiziana

Il mio amato Gianni è stato sepolto nel paese di origine della famiglia nel napoletano. Quando è morto ho chiamato le pompe funebri del posto efficientissime, solo che avevano bare solo con la croce. per cui ho passaato il sabato pomeriggio a spiegare come sostiituire i due biuchini sulal cassa. Per sicurezza la mia efficiente amica Aviva aveva ordinato un copricassa di garofani rossi. La macchina funebre non aveva la croce retrattile e quindi hanno dovuto coprirla con un pezzo di busta nera. Arrivati al cimitero (il paese è molto piccolo) c’era anche il sindaco con la fascia e il prete. Per evitare casini nel paese dove vivono suoi cugini ho permesso al iprete di dire una preghierina per quelli che volevano pregare e che erano intorno alla bara ma senza una benedizione alla cassa e il sindaco ha detto due sciocchezze.
Nel paese quando qualcuno muore le pompe funebri locali mettono dei piccoli manifesti. Hanno specificato che non c’era cerimonia religisoa ma hanno illustrato il manifesto con la madonna. Tutto questo per dire che bisogna preparasro in tempo se uno non vuole avere un funerale grottesco.

Otzi

@Luca. Mi sembra che il pensiero che tu hai postato sia condiviso anche nel libro di Frans de Waal, Il bonobo e l’ateo, In cerca di umanità fra i primati. Raffaello Cortina Editore 2013. Testo interessante e che approfondisce con argomentazioni scientifiche tutta la portata di questo tuo semplice ma basilare pensiero.

Enrico

Purtroppo molti miei coetanei non vanno mai a lcimitero perchè presi dal loro egoismo.

Frank

Molti dei tuoi coetanei non vanno al cimitero perchè si sono estinti nel pleistocene.

whichgood

E tu, preso dal tuo egoismo preferisci spendere soldi per i morti piuttosto che per i vivi. Non era il tuo dio che esortava a non preoccuparsi per i morti?.
” Lascia che i morti seppelliscano i loro morti”
La ricordi questa?. Macchè, scommetto che non hai mai letto la bibbia.

Florenskij

@ whichgood. L’Italia laica o laicizzantesi, appena fatta, spese un bel po’ di milioni per costruire un vistosissimo altare-monumento a un illustre morto ( Vittorio Emanuele II ) : l’Altare della Patria. Là più tardi sarebbe stato tumulato il Milite Ignoto, morto nella strage 15-18, stavolta non più clericale. Negli stessi anni parecchi milioni venivano spesi per il cimitero-sacrario di Redipuglia.

FSMosconi

@gmd

Lascia stare: confabula preso dal vuoto di senso più totale delle tradizioni inventate e dalle idee senza parole. Mi pare evidente.
E il bello è che pretende che pure gli altri si mettano a parlare a sproposito…
😉 😉 😉

fab

Florenskij, magari dovremmo anche essere grati per quella porcheria architettonica della macchina da scrivere, che ha distrutto uno dei luoghi più suggestivi di Roma?

parolaio

@gmd85
Forse vuol dire che anche gli stati laici e liberi (anche se con la Chiesa libera dentro) spendono soldi in strutture di non immediata utilità, giusto a scopo celebrativo.
Detto questo per me i soldi spesi per la bellezza e per l’arte siano sempre ben spesi. Che sia arte laica o religiosa, la bellezza è sempre bellezza, e rende la vita migliore e ci arricchisce tutti. Più dela scienza e, soprattutto, della tecnologia.

P.S. Ovviamente come esempio di bellezza non mi riferisco all’Altare della Patria 🙂

D.S.

@parolaio
a voi credenti la scienza dà proprio fastidio, eh?
L’ arte invece non vi dà problemi, perchè nulla può dire su ciò che è plausibile o no.

gmd85

@parolaio

Così fosse, ragionamento non sufficiente a giustificare alcunché.

Tiziana

@Giorgio Pozzo

ma credo ci siano differenze tra il culto dei morti e il ricordo. Il fatto che una persona (cara e vicina a noi, ma anche un poeta uno storico o anche, perchè no, un militare) per il solo fatto che siano morti non vuol dire che non esistono più. Avere un luogo per ricordarli non mi sembra un errore. La nostra storia e la nostra vita è fatta anche di ricordi, per questo non occorre essere religiosi.

Diocleziano

E
Quale sarebbe il senso altruistico di andare al cimitero?
Tu pensi che il rito di autorincogIionimento con la preghiera
possa intercedere per la futura sorte della carcassa inumata?

Florenskij

@ Diolcleziano. per avere la risposta laica alla sua domanda le basterà dare una ripassatina a “Dei sepocri” di Ugo Foscolo ( fermamente ateo ).
Stranamente, uno dei segni del passaggio all'”homo sapiens” è il ritrovamento di testimonianze del culto dei morti.

gmd85

@Flo

Ma che “Dei Sepolcri” è un’opera di carattere materialista, che parla di illusione e che riconosce al massimo alla tomba una funzione di legame tra passato e presente, ma sempre ribadendo che il ricordo degli estinti lo si serba dentro di sé… lo sai, si?

Dimmi, he l’Homo sapiens avesse credenze, indica che queste credenze siano fondate? Flo…

fab

Florenskij, che la trasmissione della cultura italiana sia distorta è provato dall’importanza data ai “Sepolcri”, che può vantare lampi di scontatezza come “Sol chi non lascia eredità d’affetti / poca gioia ha dell’urna”, mentre si ignora completamente quel prodigio d’arte che sono “Le grazie”.

Giorgio Pozzo

Stranamente, uno dei segni del passaggio all’”homo sapiens” è il ritrovamento di testimonianze del culto dei morti

Non credo proprio: il culto dei morti esisteva già nell’Homo Neandertalensis.

Otzi

@ Flo. “Forse che il sonno della morte è men duro?” Avvi eccezion per qualcuno?

ALESSIO DI MICHELE

Non vanno mai a portare un fiore al colombario che contiene il tuo cervello ?

Florasol

non so se siamo coetanei (io ho 46 anni, tu non saprei) ma io non vado mai al cimitero. Cosa dovrei andare a fare? A onorare il cadavere putrefatto di mio padre? Francamente se voglio pensare a lui con affetto (e lo faccio, e anche molto spesso, volevo un gran bene a mio papà) non credo di dover andare in un posto specifico. Se qualcosa di lui permane, sicuramente dovunque io sia, lo sa che lo penso. Se nulla di lui permane, la cosa non fa alcuna differenza. Non vedo perchè andare ad onorare delle ossa morte che non sono “lui”. I nonni? Li conoscevo a malapena, sono morti che ero piccola (almeno 3 di essi) e non saprei cosa dir loro nemmeno se fossero vivi, figurati da morti. Mai capito a cosa serve sprecare spazio e accumulare materiale biologico pericoloso e putrescente per fare cimiteri. Quanto a me, sarò cremata e diapersa in natura, non voglio piagnistei sul luogo dove saranno interrati i miei resti.

fab

Florasol, stati rispondendo a uno che crede che il corpo risorga, senza nemmeno rendersi conto che il nostro corpo non è unico, ma sono infiniti, uno per ogni istante che abbiamo vissuto.

Tiziana

@Giorgio Pozzo

l’ho scritto forse nel posto sbagliato )

ma credo ci siano differenze tra il culto dei morti e il ricordo. Il fatto che una persona (cara e vicina a noi, ma anche un poeta uno storico o anche, perchè no, un militare) per il solo fatto che siano morti non vuol dire che non esistono più. Avere un luogo per ricordarli non mi sembra un errore. La nostra storia e la nostra vita è fatta anche di ricordi, per questo non occorre essere religiosi.

Engy

Già il corso prematrimoniale tenuto nelle parrocchie non serve a niente nel migliore dei casi secondo me: vogliamo fare pure quello “laico”, che sarebbe ancor più ridicolo?
I corsi prematrimoniali sono solo inutili e spesso ridicole perdite di tempo, in ogni caso, indipendentemente dall’orientamento religioso o ateo degli “insegnanti”.

whichgood

Dipende. Ad esempio in quello laico potrebbero spiegare quanto costa divorziare (e dettagli tecnici di come e quanto tempo ci vuole), i diritti (sempre giuridicamente parlando), garanzie e doveri dei futuri sposi, dati demografici per la procreazione cosciente, ecc.

Tommasow

La chiesa sfrutta ancora il fatto che non esistevano “coreografie” alternative. Ma già gli ospedali si stanno attrezzando con “sale del commiato” finalmente prive di riferimenti religiosi.

Era ora !

Mario 47

Personalmente non sento il bisogno di ricordare amici e genitori defunti a mezzo di visite ai cimiteri. Li ricordo, rimpiango, spesso anche in sogno senza riferimento a luoghi e cerimonie così detti sacri.
Non mi considero affatto egoista come i coetanei (spero molti) di Enrico.
Anni fa ho fatto la scelta, assieme a mia moglie e due figlie, di donare i nostri cadaveri all’università di Padova per studi ed esercitazioni anatomiche e chirurgiche.
Ovviamente i congiunti rimasti, al momento, potranno decidere se fare diversamente: in quella situazione hanno il diritto di decidere loro, non io che non ci sarò più.
A me il fatto di evitare ogni genere di cerimonia e ritualità ufficiale dà serenità adesso (oltre alla speranza che i miei resti possano essere di qualche utilità).
Poi ognuno è libero di pensare a suo modo.

mario

Mario 47

Personalmente non sento il bisogno di ricordare amici e genitori defunti a mezzo di visite ai cimiteri. Li ricordo, rimpiango, spesso anche in sogno senza riferimento a luoghi e cerimonie così detti sacri.
Non mi considero affatto egoista come i coetanei (spero molti) di Enrico.
Anni fa ho fatto la scelta, assieme a mia moglie e due figlie, di donare i nostri cadaveri all’università di Padova per studi ed esercitazioni anatomiche e chirurgiche.
Ovviamente i congiunti rimasti, al momento, potranno decidere se fare diversamente: in quella situazione hanno il diritto di decidere loro, non io che non ci sarò più.
A me il fatto di evitare ogni genere di cerimonia e ritualità ufficiale dà serenità adesso (oltre alla speranza che i miei resti possano essere di qualche utilità).
Poi ognuno è libero di pensare a suo modo.

mario

Frank

La laicizzazione del rapporto con i defunti.

Papa: Porcellones.
Segretario: Santità, non credo che intendano quel tipo di “rapporto”.

Stefano Grassino

Prepariamoci ad una chiesa che accetterà i divorziati, gli omosessuali, il sacerdozio per le donne, la cremazione, la depenalizzazione per il reato della deflorazione prima del matrimonio e per la masturbazione maschile 🙂 il preservativo e quant’altro. In fondo, lungo tutta la sua storia se è arrivata, pur di sopravvivere, anzi a vivere più che bene a vendere indulgenze e a prendere la percentuale sulle prostitute………..che ci vogliamo meravigliare di un suo cambiamento che sono sicuro, avverrà?

Federix

Certo.
Infatti, secondo me, anche le “modernizzazioni” introdotte con il “Concilio Vaticano II” sono solo un cambio di pelle del lupo, un travestimento; ma il lupo rimane lupo. E nasconde i denti.

faidate

Oggi ha visto pubblicato in un necrologio, accanto a ” l’uomo che è tornato a Dio”, l’Iban per le offerte. E’ la sintesi di quello che chiede Luca nel primo messaggio.

faidate

Oggi ha visto pubblicato in un necrologio, accanto a’” l’uomo che è tornato a Dio”,l’Iban per le offerte. E’ la sintesi di quello che chiede Luca nel primo messaggio.

Gérard

Ognuno di noi ha avuto oppure avra un giorno, la perdita di un essere carissimo e si sara trovato, d’ un colpo, assieme ad un vuoto immenso…
Penso che ognuno di noi sa meglio di un altro, come ricordare al modo suo il suo ( o suoi ) assenti .
Personalmente, sento che è difficile trovare il silenzio o l’ opportunita di ricordare, oggi, dignitosamente, questi esseri spariti..
Personalmente non mancavo ogni anno recarmi 2 o 3 giorni nel mio paese natio per raccogliermi, a modo mio, sulla tomba dei miei genitori, zii, cugini e amici o vecchie conoscenze . Era il modo mio di ricordare queste persone e tutti ricordi legati a loro . Spesso nel cimitiero ritrovavo per caso amici d’ infanzia, invecchiati, ingrassati, etc ed era ovviamente l’ occasione di ricordare il nostro passato…
Poi il cielo grigio e basso metteva una nota di nostalgia su tutto .
Oggi, per vari motivi non posso piu farlo e questo mi manca terribilmente…
Enrico ha scritto che molti non vanno piu nei cimitieri per egoismo . Un po di vero c’ è in questo … Il menefreghismo è anche una forma di egoismo …

Federix

Mi dispiace, Gérard.

Mi viene da pensare anche alle tante persone che, nei secoli scorsi, emigravano dall’Europa per andare in America o in Australia, salutando tutti (i vivi e i morti), e che poi non riuscivano più a ritornare nemmeno una volta…

Gérard

Si, bisogna pensare anche a questi emigrati…
Ho fatto un esperienza molto forte diversi anni fa con un emigrato clandestino : esso ha avuto notizia che il suo padre era morente, ma purtroppo non poteva andarci perchè non avrebbe piu pottuto tornare qui in Europa …! Piangeva e si lamentava come un bambino ..
Emigrato ( ma di ” lusso ” in confronto a lui) anch’ io e lontano dei miei, ho percepito allora questa disperazione come fosse anche la mia . In quel momento, ho sentito un sentimento quasi incosciente di superiorita che si frantumava . Sentivamo che eravamo due esseri umani, uguali senza distinzione di razza, lingua o cultura, civilta etc ..
Auguro questa esperienza a chi si professa non razzista .

Federix

“Sentivamo che eravamo due esseri umani, uguali senza distinzione di razza, lingua o cultura, civilta etc ..”
Già.
Le parti avrebbero potuto essere invertite, come pure sarebbe potuto accadere che quelli che ora si chiamano “Europei” si fossero anticamente stanziati in Africa, e gli Africani in Europa, sviluppando gli Africani in Europa la cosiddetta civiltà “occidentale” e gli Europei in Africa le varie civiltà “africane”.
Ma comunque il mondo è già cambiato tante volte anche solo negli ultimi 100 anni: le due guerre mondiali, l’avevnto delle tecnologie di produzione automatizzata, le armi sempre più disastrose, il “piano Marshall” che ha dato un po’ di respiro (…o un po’ di sogno?) all’Europa per quache decennio, la medicina sempre più progredita e raffinata (almeno questo di buono!)… E comunque il mondo sta ancora cambiando sotto i nostri occhi: l’impoverimento dell’Occidente, la distruzione ecologica e umana in Africa, la distruzione ecologica un po’ in tutto il mondo, l’invasione commerciale industriale e finanziaria cinese (e anche indiana) in tutto il mondo, la “globalizzazione” che impoverisce l’Occidente (tranne i già ricchissimi) e fa stare un po’ meno peggio (ma in cambio della schiavitù) gli Orientali, il traffico d’armi, il traffico di esseri umani…
Immagino che, finchè saremo in vita, faremo in tempo a vedere ancora diversi sconvolgimenti. E non possiamo nemmeno immaginare quegli sconvolgimenti che ci saranno nei decenni, secoli, millenni e milioni di anni dopo che noi non ci saremo più. Inoltre, la specie umana è comparsa sulla Terra circa 200.000 anni fa, e non sappiamo quasi niente nemmeno di tutti gli sconvolgimenti accaduti prima che fosse inventata la scrittura (solo pochi millenni fa), e anche di tantissimi accaduti anche dopo l’invenzione della scrittura.

Frank

Papa: Ma dopo la “cremazion” se puote scegliere tra la coppa o el cono?
Segretario: Prima del conclave dovrebbero fare l’antidoping.

alessandro pendesini

..Inoltre, la specie umana è comparsa sulla Terra circa 200.000 anni fa,…
@Federix

Circa 200.000 anni fa, è la data che gli antropologi, basandosi su diversi studi e reperti, hanno considerato l’uomo sapiens-sapiens. Questo grazie allo sviluppo qualitativo/quantitativo dell’encefalo, che coincide con l’invenzione dell’animismo e rituali funerari (iniziati circa 350.000 anni fa)
L’ominizzazione ha iniziato dall’australopiteco, nostro antenato comune con il bonobo, scimpanzé e gorilla, circa 7-8 (forse anche più) milioni di anni fa, culminando con la nostra specie.

Federix

Grazie delle precisazioni.
Non hai idea di quanto mi piacerebbe vedere in breve tempo, per esempio con un fotogramma al secolo “dal passato”, l’evoluzione di tutte le diramazioni e speciazioni dall’australopiteco in poi… 😉

Diocleziano

Federix
Un film come quello che hai ipotizzato durerebbe circa un’ora.
Si può fare… 🙂

Federix

@ Diocleziano
Infatti, avevo fatto il conto 😉
E poi, cento anni corrisponderebbero grossomodo ad una foto ogni circa 3-6 generazioni (dipende anche dall’epoca) 🙂
Peccato che il “cast” sia ormai poco reperibile…

Fancy

Non credo che qui il punto sia se sia egoistico o meno non frequentare i cimiteri…è una scelta personale (e comunque l’egoismo penso sia ben altro) e i motivi possono essere tantissimi; pur non essendo credente, a volte ci vado per un momento di raccoglimento, anche se, come dice giustamente Florasol, non credo che questa esigenza necessiti di un luogo specifico.
Il punto è che ognuno deve aver il diritto di poter decidere se essere cremato o sepolto, se la cerimonia (ammesso che se voglia una) deve essere religiosa o meno, e noto con piacere che si sta sempre più prendendo atto di queste diversità di vedute.
Addirittura ho letto che, nel Nord Europa, c’è anche la possibilità di far “compostare” il proprio cadavere, in modo che diventi concime (libro “Stecchiti” di Mary Roach)!

Florasol

uh, l’hai letto anche tu? Personalmente l’ho adorato, è un libro veramente illuminante.

Fancy

Sì, Florasol, è piaciuto tanto anche a me…parla di un argomento così delicato con ironia e rispetto allo stesso tempo…molto bello anche il suo libro successivo, “Spettri”!

Florasol

ho letto anche quello, e trovo che sia scritto splendidamente

Gérard

Si, fare ” compostare ” il proprio cadavere esiste …
Avevo in Germania una carissima amica, scrittrice, che frequentava anche la chiesa ( luterana ) e che scelse questa forma di sepoltura .
Fece sepellire i suoi ceneri ai radici di un albero giovane in una foresta…

Fancy

Tra l’altro penso che in questo modo si possano conciliare i desideri sia di chi è cristiano (“polvere sei e polvere ritornerai”) senza le spese di un funerale “classico” (ogni tanto bado anche al lato “pratico” :-)), sia di chi non lo è…senza contare l’aspetto ecologico!

Gérard

Cia Fancy

No Francy, credo che le persone che scelgono questo tipo di funerale non pensano per niente al ” lato pratico ” come lo scrivi te .
Penso invece che si tratta di persone di grande profondita sia morale che intellettuale che nutriscono un grande amore e rispetto verso la natura, non fatto di belle parole come usano farlo tanti ma che mettono quest’ amore in pratica …
( Penso per esempio ad un tizio come Chicco Testa per nominare soltanto lui…)

Titti

Bello! Meglio una cosa così legata alla nostra natura, che pietre fredde e freddi sepolcri dove mendicare uno sguardo o qualche fiore…

Enrico

Ho capito voi siete troppo avanti per andare al cimitero.Comunque il disocrso è sempre quello io non voglio dire grazie a nessuno.

Fancy

No, purtroppo il discorso sembra essere: “E’ buono solo il MIO modo di dire grazie”.
Cerchiamo per favore di renderci conto che esistono pareri diversi, e non per questo ci si dovrebbe sentire offesi.
Se io preferisco essere cremata e senza alcuna cerimonia religiosa non significa nè che non ho rispetto per la memoria dei miei cari che non ci sono più, nè che voglio impedire a chi la pensa diversamente di agire in conformità al suo credo.
Non vedo come la cosa possa indispettire.

gmd85

@Enrico

Il discorso è sempre che sei un povero ottuso. vai fra le lapidi se ne hai bisogno, nessuno te lo impedisce ma fai il favore di non estendere a tutti le tue paturnie e di smetterla con le tue idiozie, una volta tanto.

Fancy

Sì, ho notato…ma sai com’è, tentar non nuoce…anche se la vedo difficile! 😀

Fancy

Eh, sì, ho notato… ma, visto che siamo in tema, la speranza è l’ultima a morire!! 😀

Florasol

scusa non ho capito. Grazie di cosa? a chi? Intendi dire grazie ai nostri parenti defunti? E devi andare dove giacciono i loro corpi per sentirti grato? altrove non ti riesce?

pling

Quando non ci sarò più, potranno erigermi una piramide più grande di quella di Cheope oppure gettare il mio corpo nel cassoneo di rifiuti organici. Credo che per me non ci sarà nessuna differenza.

Giorgio Pozzo

Vorrei far notare a tutti quanti che il discorso è stato in qualche modo dirottato: il punto dell’articolo non è l’egoismo del non recarsi al cimitero, ma il fatto che esitono cerimonie funebri laiche: non religiose, ma umanistiche.

E che sono molto, ma molto, più belle e toccanti di quelle condotte da preti.

Engy

….. e che sono troppo spesso anche banali e stucchevoli e ipocrite alla pari di quelle condotte da preti.
Provare per credere: c’è comunque e spesso la stessa ansia dell’immediata beatificazione (in senso lato) del defunto, anche da parte di chi non lo poteva soffrire.

gmd85

@E.ng.y

Sempre ad estendere la tua esperienza alla generalità?

gmd85

@E.ng.y

Provare per credere: c’è comunque e spesso la stessa ansia dell’immediata beatificazione (in senso lato) del defunto, anche da parte di chi non lo poteva soffrire.

Per fare un’affermazione del genere devi averla come minimo vissuta o averne avuto testimonianza in qualche modo. Se la testimonianza è limitata, la generalizzazione è indebita.
Se non l’hai vissuta e l’hai sparata li, è anche peggio.

Sempre con il problema di irritarti quando non ti piacciono le risposte, eh?

Ermete

Scusa Gmd, ma non esageriamo.
Anche Giorgio Pozzo, quando ha detto che sono molto più belle, si riferiva alla sua esperienza personale, e dunque, se vogliamo stare così stretti alla logica formale sbagliano entrambi. In realtà non sbaglia nessuno perchè concetti come ‘bello’ o ‘stucchevole’ sono per forza figli di esperienza e non di metodo scientifico.
Per cui, o bacchetti entrambi per generalizzazione indebita, o li lasci discutere tra loro visto che il metodo su cui si basano (l’esperienza personale) è omogeneo.

gmd85

@Ermete

Hai assolutamente ragione. Di fatti, ho pensato che un “a mio avviso”, nelle intervento di Giorgio, sarebbe stato ideale.
Ciò che è da criticare è il definire stucchevoli le cerimonie laiche in quanto tali. Se lo sono, dipende dai singoli soggetti, non dal tipo di cerimonia. Lo stesso dicasi per quelle religiose.

Ermete

@ Gmd.
Concordo, e aggiungo che dipende anche dal tipo di persona: a me (e penso anche a te e molti altri di noi vista la miscredenza che ci accomuna) è difficile che una cerimonia religiosa risulti coinvolgente ed interessante comunque sia condotta, mentre sulla cerimonia laica dipende da come è condotta (di mio non amo granchè le cerimonie, nemmeno quelle laiche).

gmd85

@Ermete

Neanche io sono mai riuscito a farmi coinvolgere da una cerimonia religiosa, nemmeno da ragazzino. Non mi sono mai trovato ad assistere a una cerimonia laica.

In compenso, ero a un 25° di matrimonio pochi giorni fa. Un po’ scialbo, soliti discorsi da parte del prete e visi molto poco convinti. Invece a un altro avvenuto mesi fa, la cerimonia è stata più gradevole. Niente di ché, ma l’ambiente era suggestivo e l’iter della cerimonia un po’ più ricercato.
Ottime mangiate in entrambi i casi, però 🙂

Ermete

@ Gmd

Per cerimonie laiche intendevo principalmente cose tipo il 25 aprile o il 1 maggio o il 4 novembre (attenzione: 25 aprile e 1 maggio in teoria sarebbero giorni di commemorazione del passato per agire sul presente, la cosiddetta memoria storica, ma di fatto spesso sono cerimonie punto e basta); mentre, qualche mese fa, sono stato al matrimonio di un mio nipote svoltosi in una sala comunale e presieduto da un’amica degli sposi, e devo dire che è stata una bellissima festa, appunto perchè era più una festa che una cerimonia (tipo che la gente rispondeva con battute dal pubblico alle frasi di ritto della officiante). Lì mi sono divertito…e, riprendendo la tua acuta considerazione finale, anche il mangiare era eccezionale, e quando si mangia bene la festa ne guadagna! 😉

gmd85

@Ermete

Ok, io mi ero soffermato sulle cerimonie di tipo personale, visto che partivamo da li. Probabilmente, il discorso si può estendere anche alle festività nazionali, ma l’eterogeneità rintracciabile nelle cerimonie private è sicuramente maggiore. Concordo sulla correlazione fra una bella festa e un buon banchetto 🙂

Ermete

Hai ragione, Gmd, le cerimonie laiche hanno il potenziale di essere molto meno standardizzabili e dunque sono, sempre potenzialmente, molto più suscettibili di adattamento ai gusti di chi organizza e partecipa.
Grazie mille del contributo.

alessandro pendesini

Le ipotesi di senso che l’uomo proietta sul fenomeno della morte hanno evoluto nella storia culturale dell’umanità. La “santa oscurità”, come diceva Bossuet, l’impossibile comprensione oggettiva della morte e il rifiuto della sua appartenenza all’ordine della natura, sono stati propizi all’invenzione dei più diversi miti delle società umane . Questi miti hanno gradualmente lasciato il posto a interpretazioni razionali e scientifiche, dato che in ogni caso, non considerano l’inevitabilità della morte come un male o una sofferenza necessaria dovuta al “peccato originale”, ma un semplice fatto biologico evolutivo. Inoltre, se la morte non esistesse bisognerebbe inventarla ! -Da notare che certe etnie, considerate “primitive”, non piangono i loro morti, ma li festeggiano tramite rituali e musica…..Hanno capito che è assurdo drammatizzare un avvenimento naturale ! -NB Montaigne diceva :
E’ ugualmente folle piangere perché di qui a cento anni non vivremo più, che piangere perchè non vivevamo cento anni fa »

Gérard

Buon giorno A. Pendesini…

Esistono, anche in Italia suppongo, libri che hanno come soggetto il fenomeno della morte attraverso gli secoli visto da diverse religioni e popoli …
Personalmente ne ho uno bello comprato diversi anni fa in Francia, con tanto di documenti illustrativi ( il che non guasta mica.. )che sarebbe da far leggere a chi pensa che le religioni hanno avuto lo stesso atteggiamento di fronte alla morte attraverso i secoli ( niente di piu falso ! ) .
Se lo ritrovo prima della chiusura di questa ultimissima, ne daro gli estremi ( Purtroppo è difficile trovarlo subito sulle parete di casa che ho coperte di libri… ) .

alessandro pendesini

@Gerard ti ringrazio

Leggo pochissimo in italiano, ma ritengo che esistono libri interessanti anche in Italia molti dei quali tradotti dall’inglese (vedi biblioteca UAAR). Per contro esistono eccellenti libri scientifici in inglese e francese (vedi edizioni Odile Jacob). Paradossalmente sia la Francia che gli Stati Uniti (e non solo) hanno eccellenti scienziati ma anche “eccellenti” bigotti che si spacciano (a volte) per scienziati ! Vedi un certo Jean Staune…..

Gérard

Ciao Sen-Jin ( Sei di Prato ? )

Hai suggerito bene . Penso proprio che sia il libro che intendevo . Ho poco tempo per me e purtroppo, andare con lo sgabello cercare fra i miei libri mi costa veramente troppo tempo…

alessandro pendesini

@Engy

Non ho capito la battuta !
Preciso che NON leggo libri scritti in italiano !
L’unico che mi ricordo avere letto anni fa : “Dilemma Nucleare” di Carlo Rubbia

Engy

Caro Pandesini,
ti stavo sfottendo, partendo dal presupposto di una certa qual spocchia da parte tua nel dire sta cosa che non leggi libri scritti in italiano.
Mi pareva chiaro …… ! :mrgreen:

gmd85

partendo dal presupposto di una certa qual spocchia da parte tua

Presupposto ricavabile da…? No, perché si parlava di differenze di produzione nel materiale letterario.

Florasol

guarda che non necessariamente si tratta di spocchia… anch’io leggo poco in italiano e sai perché? Non perchè me la voglio menare, ma perchè non ho pazienza, e dato che la maggior parte dei miei autori preferiti scrive in inglese, lingua con la quale me la cavo decentemente, non ho pazienza di aspettare che esca la traduzione….

RobertoV

Non riesce proprio a concepire che delle persone che scrivono qui possano essere di madrelingua straniera, bilingue o vivano all’estero?
Inoltre c’è il problema che molti libri non vengono tradotti in italiano o vengono tradotti male da incompetenti o con tanti anni di ritardo.
Avevo già evidenziato come l’informazione in italiano sia deficitaria rispetto a quella che posso confrontare in inglese e tedesco.

Engy

il senso dell’umorismo e dell’autoironia non abita proprio qui, checchè ne dica nel suo blog la signora Sgroia che commentava entusiasticamente (e sicuramente a ragion veduta …) l’ultimo congresso uaar.
Era solo uno sfottò.
Triste la vita di chi non sa ridere, soprattutto di se stessi. 😐

RobertoV

Triste la vita di chi cerca sempre di fare polemica (situazione evidentemente in cui si trova a suo agio) e pretende poi di fare la vittima e chiamare le offese ironia e umorismo.

gmd85

@E.ng.y

Triste la vita di chi non sopporta la satira e definisce poi ironia il dare dello spocchioso agli altri senza basi per farlo.

Ermete

L’essere umano ha spesso bisogno di supporti sensibili per rafforzare e rendere più vivido il ricordo…spesso ciò che è troppo lontano dalla percezione dei sensi diventa anche lontano dal cuore.
Con questo presupposto, una lapide con nome e foto e qualcosa di tipico del defunto ha un senso, così come spesso ha un senso conservare in casa oggetti che a lui erano cari per renderci più forte il ricordo.
In tutto questo non vedo nulla di necessariamente clericale, o religioso o superstizioso.

RobertoV

Ognuno ricorda i defunti come meglio crede, personali e vari sono i modi per farlo. Il problema nasce quando si pretende una monocultura ed un unico modo di farlo ostacolando o non concependo/offrendo le alternative come succede nel caso del funerale cattolico in Italia.
Ho partecipato a due funerali laici a Milano, per il secondo ho partecipato all’organizzazione. Il problema era la reperibilità di una sala del commiato e la mancanza di informazione, aggravata dalla necessità di agire in fretta visto che le sepolture si fanno in genere entro 1-2 giorni (invece in Austria per esempio passano una settimana o 10 giorni consentendoti di agire con più calma). Per questo molta gente va sul sicuro appoggiandosi alla mono industria del commiato esistente, talvolta presi d’assalto da operatori senza scrupoli in un momento in cui sono vulnerabili. Ho sempre trovato di pessimo gusto, lugubri le varie tombe cattoliche nei cimiteri, con abuso di statue orribili e spesso di pessimo gusto o macabre.
Sono convinto che molte persone sceglierebbero diversamente se vi fosse un’offerta più varia.
D’altronde è quello che è successo coi matrimoni civili: quando molte persone hanno potuto scegliere (o sono state loro offerte) strutture prestigiose e belle per il matrimonio civile hanno optato per questa scelta rispetto a quella tradizionale nelle chiese cattoliche che prima detenevano il monopolio (idem per i vincoli sull’abbigliamento nel caso dei matrimoni civili di decenni fa).

Ermete

Io non contesto mica la valenza della cerimonia laica. Contesto quel che mi è parso trapelare da alcuni commenti e affermo che anche un cippo funerario (il quale è assolutamente indipendente dalla laicità o meno della cerimonia) può avere un valore laico, nel senso inteso prima.

RobertoV

Ero intervenuto sul suo intervento proprio perchè ne condividevo lo spirito contrariamente a chi criticava le modalità del ricordo e non lo riteneva necessario per chi non è credente.
Quello che criticavo era la monocultura imposta dell’offerta cattolica che tende ad uniformare le modalità del ricordo.

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