Concluso il X congresso Uaar

Si è concluso poche ore fa a Roma il decimo congresso dell’Uaar. I 123 delegati presenti, eletti nelle assemblee precongressuali svoltesi sul territorio, si sono confrontati sul futuro dell’associazione e della laicità in Italia, sul buon uso della ragione nel nostro paese e soprattutto sulle modalità di azione necessarie per incidere sempre di più su una classe dirigente troppo propensa al clericalismo. Il leitmotiv è stato “volare alto”: le attività svolte dell’Uaar sono ormai tali da avere ambizioni importanti.

Al termine del congresso si è proceduto al rinnovo degli organismi associativi. Raffaele Carcano è stato rieletto segretario. Il nuovo Comitato di coordinamento è composto, oltre che da Carcano, da Isabella Cazzoli, Antonio D’Eramo, Roberto Grendene, Stefano Incani, Massimo Maiurana (tesoriere), Liana Moca, Flaviana Rizzi e Cinzia Visciano. Il collegio dei probiviri è composto da Rossano Casagli, Michelangelo Licata e Maurizio Mei.

La redazione

13 commenti

rosalba Sgroia

Sono stata molto contenta per come si è svolto, sempre con la correttezza e con la giusta dose di equilibrio che si addice alle Associazioni serie e rispettabili. Dopo le votazioni agli emendamenti per modificare Statuto e Tesi e dopo la nomina del Segretario e del nuovo Comitato di Coordinamento e dei Probiviri, tutti i delegati hanno potuto trascorrere sereni e divertenti momenti di convivialità, conditi dall’umorismo di un socio romano che ha simpaticamente presentato la nostra associazione in modo satirico e autoironico. Il bello di essere in questa UAAR da 12 anni e di continuare a condividere impegni e risate con persone fantastiche è proprio questo: essere persone serie e fattive che non si prendono sempre sul serio, che sanno ridere anche dei propri difetti e che fanno di tutto per migliorare. Sono refrattaria ai gruppi mistici, ai gruppi in cui ci sono capi indiscussi, ho respirato sempre aria di semplicità, di parità, di dignità, di cordialità, di lealtà e onestà!
Grazie amici e amiche!

massimo

Avrei voluto partecipare, ma mi è stato detto che i posti erano limitati..
vorrei sapere se esistono dei luoghi di incontro o delle iniziative simili a queste pubbliche in cui sia possibile partecipare..

ma è possibile realmente dare voce alla laicità dal momento che chiesa e politica sono cosi mutuamente dipendenti?
e vista sopratutto la natura del popolo italiano indifferente alla vita pubblica e al senso dello stato..

stefano marullo

Massimo, esistono i Circoli UAAR nelle principali città italiane, quale miglior luogo di incontro, scambio e militanza per dar voce alla necessità di un Paese in deficit di laicità..

Luca

Mi permetto di dire questo:

1) fortuna che esistono associazioni come queste (più uniche che rare), qua in Italia;

2) ogni tanto seguo volentieri questo spazio web, intervenendovi e confrontandomi, e sono stato anche vs. socio – per un breve periodo, però, poiché

3) alla fin fine, ho notato molto un leit-motiv molto “anticlericale” e poco “laico”. O meglio: sicuramente laico, ma altrettanto anti-clericale. Non nego che le vs. posizioni mi abbiano dato buoni spunti di azione (e di riflessione) cui guardare e prendere eventualmente esempio, però così come si critica una chiesa troppo incentrata su cose terrene e meno su cose spirituali, pongo la mia (piccola, irrilevante?) critica – da grillo s-parlante – nei vs. confronti, ovvero chiedendovi di parlare di più di temi di laicità e meno di temi ecclesiali. Non che essi siano da negare, o da non vedere: piuttosto, ritengo vi possano essere ben altre (e non poche) questioni di cui si possa parlare, e che purtroppo non vengono granché approfondite quanto dovuto, magari per i motivi che noi tutti conosciamo.

Saluti,
Lc.

Luca

* chiarisco che sono non-credente, ndr. (e dico non-credente anziché a-teo perché a mio parere non si può negare cose che non esistono. Punto. 😉 )

Luca

** a parte che non capisco perché debba chiarire questo punto. Potrei anche essere un credente in Babbo Natale o nella tazzina volante di Russell – privatamente; auspicare anche, per il pubblico alias la polis, la meglio gestione di essa senza alcuna ingerenza, da nessuna parte.

Rinnovo ancora i miei saluti.

Unbeliever

Luca, la tua critica è benvenuta; consentimi tuttavia di manifestarti la mia sorpresa, dal momento che – di solito – le critiche che l’associazione riceve sono di stampo diametralmente opposto.
Mi spiego: normalmente i non credenti pensano che l’UAAR, in qualità di unione di atei ed agnostici, debba attaccare i credenti e ciò in cui credono e debba mostrare loro la “corretta” visione del mondo. L’UAAR, infatti, difende la laicità dello Stato e interviene nelle contraddizioni dei fedeli solo quando questo tange i diritti dei non credenti o quando una confessione gode di privilegi ai danni degli altri cittadini.
Gli anticlericali duri e puri non si acconteno di ciò e vorrebbero che l’UAAR fosse appunto più aggressiva sui temi della religione e dileggiando magari la “naïveté” dei credenti.
La tua critica, dunque, sfonda una porta già aperta in associazione: l’UAAR difende i diritti dei non credenti e promuove “la valorizzazione sociale e culturale delle concezioni del mondo razionali e non religiose”. Non fa tuttavia proselitismo, né attacca gratuitamente la Chiesa se non per denunciarne i privilegi economici e le ingerenze politiche, entrambi comportamenti anticostituzionali.

Giorda

E’ stata realizzata una documentazione filmata sul decimo congresso dell’ UAAR?

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