Il terremoto che ha devastato l’anno scorso l’Emilia Romagna ha fatto pesantissimi danni e molte vittime. Sono partiti, a rilento, i lavori per la ricostruzione. Anche perché le istituzioni hanno preferito offrire una corsia preferenziale alla ricostruzione delle chiese, con sblocco di fondi, avvio di cantieri e stanziamento di centinaia di milioni dalla Regione. In zone dove ancora c’è gente che non ha casa e vive nei container.
Un problema di cui si rende conto la gente, che vive direttamente questi disagi. A Rovereto sulla Secchia, frazione di Novi di Modena colpita dal sisma che conta qualche migliaio di abitanti, decine di cittadini hanno protestato pacificamente davanti alla chiesa di Santa Caterina. Avevano saputo che la soprintendenza avrebbe fatto lunedì un sopralluogo per verificare l’avanzamento dei lavori, per i quali sono stati stanziati 3 milioni di euro. La popolazione lamenta di non essere stata coinvolta nel progetto e che si dia la priorità alla ricostruzione dell’edificio di culto, mentre per le case ci sono ritardi. Tra l’altro, proprio qualche mese fa è stata eretta un’altra chiesa, nelle vicinanze dell’altra. Il comitato di cittadini sottolinea la lontananza delle istituzioni, che trascurano le richieste di chi vorrebbe trovare una sistemazione stabile. Solo dopo la manifestazione la soprintendenza si è mostrata più disponibile a organizzare un incontro pubblico.
La percezione della gente su quanto pesino i privilegi della Chiesa sulle loro tasche e sulle loro condizioni di vita risulta purtroppo evidente solo quando ci sono situazioni spudorate come quella di Rovereto. Oggi, l’efficace marketing sussidiaristico (che spaccia come risparmio l’appalto di welfare e servizi essenziali soprattutto a realtà cattoliche) e l’incantamento per papa Bergoglio fanno il resto. Ma quando è troppo è troppo, in particolare quando la Chiesa si atteggia a “povera”, godendo però tra finanziamenti ed esenzioni per almeno sei miliardi di euro pubblici l’anno, di un patrimonio immobiliare immenso (si stima circa un quinto del valore in Italia) e di ulteriori mance quando ci sono calamità.
La cittadinanza non sa come stanno le cose, ma quando se ne rende conto di fronte a casi plateali protesta. Sta anche a noi, attivisti laici, rendere concretamente percepibili le ingiustizie e le discriminazioni — non solo nel campo “astratto” dei diritti, ma anche in quello concreto dei servizi — che derivano da questo sistema sbilanciato a favore della Chiesa. E dire che c’è tutto un mondo di privilegi clericali da scoprire, fatto non solo degli oltre 2 miliardi che 8×1000 e insegnamento della religione cattolica costano allo Stato. Ma anche di soldi pubblici che, invece di essere impiegati per ricostruire una casa, una scuola pubblica dove mandare i propri figli o un ospedale dove curarsi, vengono spesi per ricostruire una chiesa.
▶ I costi della Chiesa, inchiesta a cura dell’Uaar
La redazione
Ormai l’ha detto anche Francesco I: chi ruba è un ladro, anche se versa parte della refurtiva alla Chiesa. Gli amministratori pubblici non fanno eccezione.
De Pedis , acc, acc e poi accidenti, potevate avvisarmi. Fatelo traslocare, oppure dovete celebrare messe in suo ricordo e per la salvezza della sua anima, quindi resta lì, a portata di liturgia.
Si, sarà un ladro ma la Chiesa non rifiuta mai i contributi, neanche i proventi della malavita, sapendo pure da dove arrivano.
Chi è più ladro ?
il gonnellone
Francamente io mi chiedo come è possibile che l’ingiustizia mi toglie anni e mi segna il viso e la maggior parte – che pure riconosce i fatti – rimane immobile.
saremo noi italiani diversi antropologicamente?
Io credo di essere arrivata a questa conclusione, onde per cui sto seriamente pensando che max due anni lascio il Paese.
Altrimenti muoio qui.
Oggi ho perso almeno un anno di vita con la questione degli autobus Atac con la bandiera vaticana (ne ho scritto nel post precedente), ma sembra a tutti una mia esagerazione,
e aggiungo
leggo che la cei ha impegnato 3 milioni di euro per la catastrofe filippina. bene, speriamo sia vero che questa volta arrivino a destinazione e non ingrasssino sempre il clero, ma tre milioni? che vuol dire impegnano? sono soldi che sperano di avere dal prossimo irpef o soldi che hanno in cassa, magari nelel loro banche a fare interessi?
chiamalo investimento a medio termine, non certo a livello BOT, non gli insegnamo nulla, sono scafati, da 2K anni e passa.
L’UAAR cosa fà?
@ Enrico
Enrico, uno che ripete continuamente una domanda cui si è risposto si definisce ottuso. Nel caso migliore.
Anche chi continua a criticare ossessivamente e poi dichiara di rifuggere certi argomenti (carità) è ossesionato.
A raggione Enrico, dovete smetterla di fuggere da certi argomenti e di inveere sempre contro alla Kiesa, perchè rischiate di finere all’inferno, dove brucierete all’infinito. Siete solo criticoni osesionati, mentre la Kiesa è libertà. Io per esempio, che o fàtto le squole dai preti, posso scrivere in itagliano mettendo accenti accaso, perche così poi vado in paradiso.
Se la scensa forma scensiati, la Kiesa forma poveri di spirito, che poi saranno i primi nel Regno dei Celi e ricorda: che la ride bene chi la ride ultima.
Padernoster, ora pro nobel.
Amen.
@ Enrico
Tradotto in Italiano corrente?
Posso suggerirti di far scrivere i tuoi interventi a chi ti ha scritto la tesi?
@Enrico
Il problema non è cosa fa l’associazione. I problema sono i fondi destinati alle case deviati a i luoghi di culto. Piantala con le le domande idiote, piantala con le frasi senza senso, piantala con le ossessioni e attieniti alle premesse. Se no, dei tuoi sproloqui facciamo tranquillamente a meno,
Tanto per la cronaca, sono milioni derivati dall’8×1000: sai che sacrificio donare i soldi degli altri!
@ Enrico
Se sono riuscito ad intuire il significato criptico del tuo intervento, ti propongo questo esempio:
* Supponiamo che l’azienda dove lavori abbia come “mission” fare tubi (ma tu non hai mai capito l’oggetto della sua attività)
* supponiamo che decida di ottenere la certificazione della propria attività o sia sottoposta a certificazione di bilancio.
* o supponiamo semplicemente che i suoi bilanci siano pubblici e quindi visionabili o analizzabili da chiunque.
* supponiamo che i certificatori o i lettori trovino qualcosa di criticabile nella produzione o nella gestione dell’azienda, che si riflette, per esempio, nell’esposizione dei dati di bilancio.
* supponiamo che tu, dispiaciuto delle critiche e dalle osservazioni alzassi un ditino apostrofando coloro che criticano dicendo “ma voi i tubi li fate?”
Bene Enrico, sai quale sarebbe la risposta più adeguata alla tua rimostranza?
Eccola: Enrico tu non capisci un tubo!
Fermo restando che lei non ha capito niente del ruolo dei certificatori i quali validano o meno il processo non dicono se il materiale è scadente o meno.
Dal suo discorso si deduce che l’UAAR è un organo di controllo della chiesa.
@Enrico
Sorpresa, la validità di un processo dipende dalla qualità di mezzi e materiali.
Stefano non parlava dell’UAAR, che, infatti, non c’entra.
Te lo ripeto:
premessa argomentativa: fondi per la ricostruzione deviati ai beni di culto.
Ce la fai? Lo capisci? O fai il deficiente apposta?
Al certificatore interessano se le procedure operative seguite sono conformi a quanto stabilito in precedenza non la qualità dei materiali usati.
@ Enrico
@Enrico
Se il tubo per risultare efficiente deve essere fatto con una lega apposita, chi certifica deve assicurarsi che la lega usata sia della qualità richiesta, ovvero, stabilità in precedenza. Il materiale fa parte del processo da certificare, cima. O forse che quando si certifica un medicinale ci si limita a controllare le percentuali dei componenti, senza controllare che tali percentuali corrispondano effettivamente ai componenti richiesti e che tali componenti siano qualitativamente validi? Chi si occupa di certificazioni alimentari, secondo te, non controlla se un’esercizio vende materiale scaduto?
http://it.wikipedia.org/wiki/Certificato
Il primo paragrafo. Poi mi dici. Ah, la ISO 9000 è una certificazione di qualità.
Detto ciò, gli argomenti in discussione non sono UAAR, tubi, processi di produzione o certificazioni. Stiamo parlando di fondi dirottati dalla costruzione delle case all’edilizia di culto. Un problema palese portato alla luce dalla cittadinanza stessa, ti fosse sfuggito. Ora, ce la fai a discutere senza le tue solite idiozie, senza mettere in mezzo argomenti non pertinenti o dobbiamo aspettarci un altro delirio?
@Enrico ecc
Non so cosa farà l’uaar per le Filippine, So quello che faccio io : sono una cittadina virtuosa che il 16 pagherà l’imu sulal seconda e terza casa. Avrei pagato volentieri anche la prima. Pago qualsiasi contributo e aggiungo pure che non peso sul sistema sanitario giacchè mi pago una assicurazione.
Da cittadina virtuosa vorrei veder rispettati i miei diritti, come quelli di non sentire le messe in diretta in tv (pago il canone rai ovviamente)
Con le mie tasse lo Stato può pagare asili, sanità e cooperazione
Ma non ha il telecomando?
Chi parla delle Filippine è Tiziana non io.
@ Enrico
Se hai il telecomando non paghi il canone?
@Enrico
Faccio notare che sei tu che parli di UAAR e di altro rispetto alla news, non noi.
Piantala di fare lo gnorri. E come al solito ti attacchi a tutt’altro. Che p.alle.
Io credo di essere arrivata a questa conclusione, onde per cui sto seriamente pensando che max due anni lascio il Paese.
Ma che bella notizia !!! Mi raccomando, non devi pentirtene.
Tranquillo, sono i cattolici obbligati a pentirsi in continuazione e inventarsi peccati per autoflegellarsi la coscienza.
@peppino
Pochezza allo stato puro.
Ma quando è troppo è troppo, in particolare quando la Chiesa si atteggia a “povera”, godendo però tra finanziamenti ed esenzioni per almeno sei miliardi di euro pubblici l’anno, di un patrimonio immobiliare immenso (si stima circa un quinto del valore in Italia) e di ulteriori mance quando ci sono calamità.
Sempre la stessa litania facilmente contestabile. Ma vero sordo é chi non vuole sentire. Quanto all’oggetto specifico della contestazione in Emilia é meglio aspettare qualche giorno per sapere come sono andate realmente le cose. Con voi non si sa mai, perché le sparate sempre grosse, non smentendo mai quando vi sbagliate.
@giuseppe: Vero, aspettiamo qualche giorno, magari scopriamo che sono stati stanziati molti più soldi a favore della chiesa oltre i 3 milioni dichiarati.
Perché ti ostini a difendere personaggi come questi che non fanno niente per il Popolo Italiano? Sei solo complice della più grande organizzazione criminale della storia.
È a proposito di storia: lei presenta sempre un conto salato da pagare a chi sbaglia e prima o poi arriverà anche il turno dei tuoi cari amici con la gonna lunga.
*ovviamente “E a proposito” non “È a proposito”. Errore del correttore automatico.
@peppino
I 15 milioni per l’edilizia di culto risalgono al decreto legge del 6 giugno 2012. Azzo vuoi aspettare?
Guarda che è la gente stessa a lamentarsi. vedi un po’ se sono tutti atei, genio.
@ giuseppe
Vuoi che ti rifaccia la domanda alla quale non rispondi mai?
Perché sai, per fare lo spocchioso bisogna poterlo fare….
gmd85 e Stefano : due facce della stessa medaglia. Quella dell’intolleranza che ad ogni intervento, anche pacato, reagiscono sempre allo stesso modo. Siete ripetitivi e noiosi.
@giuseppe
giuseppe: l’unica faccia della solita medaglia. Quella del bugiardo incoerente che dice di ignorare ma che continua a non farlo. Sei ripetitivo e noioso.
@ giuseppe
sarebbe l’intervento pacato?
“Niente di nuovo sotto al sole”.
Fino a quando il problema non tocca direttamente al credente di turno sono tutti bravi a parlare e/o a voltare la testa dall’altra parte oppure a parlare di malelingue… salvo poi ricredersi, incaz..si, indignarsi quando capita loro.
Ma fa sempre bene riportare questi fatti a futura memoria.
Non parliamo poi della beneficenza della CEI alle popolazioni filippine fatte coi soldi dell’8×1000… gran bella beneficenza quella fatta coi soldi degli altri.
Che vendano ai privati per realizzare, qualche magnate russo/cinese, potrebbe fiutare l’affare, oppure senza barare restando sul locale, quindi non favori a politici che in futuro ricambieranno con gli interessi. Vendete indulgenze, siete degli assi in questo.
Documentarsi qui
http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto/cronaca-della-ricostruzione
e cliccare anche in fondo alla pagina a sinistra (archivio delle notizie sulla ricostruzione) per andare a ritroso. Dopodichè dare pure un qualsiasi giudizio.
Penso comunque che con tutte le “inevitabili” e solite difficoltà, i ritardi, i favoritismi, i maneggiamenti e i privilegi vari, sempre detestabili, e le decine di migliaia di persone che ancora non hanno l’agibilità della propria casa e le aziende che non sono ancora state rimborsate, l’idea della ricostruzione dei beni pubblici e privati dovrebbe essere uno di quei valori comuni di un popolo e non un motivo per scartare questa o quella opera, in maniera del tutto intollerante come ho anche potuto leggere in post vecchi e scandalizzarsi per la messa in sicurezza e la ristrutturazione di una chiesa o comunque di un luogo di culto.
Una comunità di persone, le sue case, le sue scuole, i teatri, gli ospedali …. e anche le chiese sì, anche i luoghi di culto, tutto ciò che rappresenta quella comunità’ e che quella comunità vive.
Tra l’altro se la contrapposizione è banalmente proposta tra casa e chiesa, si potrebbe obiettare che anche la ricostruzione delle scuole e delle aziende andavano accantonate finchè non fossero state rimesse in piedi tutte le abitazioni.
Esatto, E n g y, anche le scuole venivano dopo. E’ questione di palese priorità.
Ma certo, anche gli ospedali, come dice molto saggiamente Angelo!!
Quindi tutte le energie spese per evacuare i tanti ospedali più o meno gravemente danneggiati e trasferirli in altre zone, sono state energie spese malissimo: bisognava lasciarli lì, con tutti i loro occupanti, e pensare solo ed esclusivamente delle case.
E naturalmente anche adesso starebbero ancora lì e GIUSTAMENTE ad aspettare di essere rimessi in sesto!
Ma un po’ di rossore mentre si dicono queste strnzt, no???
E meno male che non ci sono più i casini, altrimenti la discussione sulle priorità sarebbe infinita!
@ Engy
RobertoV spiega benissimo e molto sensatamente come stanno le cose.
Le chiese non sono una priorità, esattamente per quel che ha scritto.
Se qualcuno ritiene che lo siano, allora, si mette le mani in tasca e ripara le chiese. Coi suoi soldi.
E n g y, sugli ospedali non sono d’accordo con Angelo, ma sulle chiese c’è davvero poco da disquisire.
Siete i soliti atei incattiviti e non “politically correct” sempre a prendervela con la Chiesa Cattolica (e affini) per la minima quisquilia. Ve la prendente perché si da priorità alle chiese rispetto alle case. Poco importa che si debba dormire da rifugiati, le chiese vanno ricostruite prima, in modo che si possa pregare il Buon Dio di non mandare altre scosse e far ricostruire le case. 😆
Le chiese possono essere ricostruite in un secondo momento, ma delle case e ospedali si ha bisogno subito.
E come insegnano anche al catechismo della chiesa cattolica, la chiesa non è la stuttura ma le persone che la compongono e per pregare dio basta anche una tenda.
Ovviamente se questo lo sostiene un ateo è solo un cristianofobico.
@E.ng.y
Case e ospedali in primis. Cosa c’è da discutere, visto che la protesta nasce dai cittadini stessi?
Certo, case e spedali e scuole in primis e anche in secundis, e in contemporanea; non è che l’opera di ricostruzione proceda, o peggio, debba procedere a compartimenti stagni, sia quando poi si rivela efficiente e ben organizzata sia quando lo è meno ….
sono d’accordissimo che i luoghi di culto, possano aspettare in termini di priorità, così come i teatri, ma VANNO rimessi in sesto, soprattutto quelli che hanno valore culturale, perchè con la cultura si mangia ad esempio, checchè ne dicesse all’epoca il simpatico Tremonti; in ogni caso non solo per quello, ma perchè ogni persona civile dovrebbe rallegrarsi della libertà anche di culto degli altri …
@E.ng.y
Vanno un paio di p.alle. Non sono prioritari. La riparazione in secundis o in contemporanea è improponibile, tanto più che, nel caso specifico è stata afvorita rispetto a quelle delle case. E direi che il parere della comunità su cosa sia più importante fra l’avere un tetto sopra la testa e cure piuttosto che un posto dove pregare sia palese. E che diavolo ci azzecca la libertà di culto? Non è che si impedisce di professare la propria fede, eh. Dubito che i cittadini che hanno protestato fossero intenzionati a limitare la libertà di nessuno o che fossero antireligiosi. E con la cultura si mangia se la comunità sta bene. Non ci sono motivazioni valide per difendere il dirottamento di fondi su azioni non prioritarie.
Una messa può essere celebrata all’aperto, in un capannone o in un’aula, non ha necessariamente bisogno di una chiesa che non è impegnata per gran parte del tempo. Visti i dati sulla partecipazione alla messa che indicano un 15% come media italiana e visto che sostiene sempre che l’emilia è atea, quante sono le persone direttamente interessate alla messa?
Restaurare una chiesa non è una cosa urgente ed inoltre ce ne sono abbondantemente in sovrannumero, basta spostarsi un po’ se proprio non se ne può fare a meno.
Casa, ospedali, scuole e aziende hanno la precedenza.
@Engy
Le chiese da ristrutturare sarebbero pubbliche se non ci si celebrasse messa e fossero cedute allo Stato, ma finché sono ancora consacrate sono di proprietà della chiesa cattolica (un enclave vaticana) e certo non si può definire una situazione del genere pari a quella di un qualsiasi luogo pubblico.
Guardi che le chiese non hanno più possibilità di diritto d’asilo definirla enclave vaticano è eccessivo
Si bisogna accantonare qualsiasi altra cosa e dare la precedenza alle case e, dopo, ospedali e scuole, a seguire industrie e infine, ma proprio alla fine, teatri, cinema e luoghi di culto.
Le industrie sono importanti perchè aiutano la ripresa e la ricostruzione. Se dopo la guerra ci si fosse concentrati solo sulle case anzichè rimettere in moto le attività economiche avremmo dovuto aggiungere ai costi della ricostruzione anche i costi di mantenimento di milioni di persone per anni col risultato di rallentarla. Sarebbe stata distrutta l’economia della nazione se per anni le aziende non avessero potuto produrre. Stessa cosa per i terremoti: la ripresa delle attività riproduttive aiuta la ricostruzione.
Vista la penuria di posti letto non è facile spostare i malati in altri ospedali, magari lontani, diverso il discorso se si parla di qualche clinica privata.
Anche spostare migliaia di studenti in altre scuole non è cosa semplice.
Invece di chiese ce ne sono talmente tante che basta spostarsi di poco per trovarne una e sono in genere vuote visto che noi abbiamo un numero di fedeli per parrocchia molto più basso delle altre nazioni: inoltre solo una parte ci va una volta alla settimana per una sola ora. Di soluzioni alternative se ne possono trovare facilmente dato l’impegno limitato di tempo per una messa.
abito a castelleone (cr) non è sicuramente un luogo toccato dal terremoto eppure una chiesa pericolante da sempre, è stata restaurata grazie ai soldi dei terremotati (250.000 €). potete trovare la notizia sul giornale “La Provincia di Cremona”, non è un mistero eppure nessuno dice niente dei soldi sottratti ai terremotati, a loro vanno le preghiere del papa.
Duecentocinquantamila euro dici?
Argent de poche.
Il diritto canonico non contempla scandalo al di sotto del milione di euro.
Stiamo parlando della Chiesa Cattolica, mica di quegli straccioni dei Valdesi o dei Testimoni di Geova, suvvia.
Con duecentocinquantamila euro ci paghi otto insegnanti di religione cattolica ogni anno. Considerando che gl’insegnanti di religione cattolica sono circa 26000 se duecentocinquantamila euro fossero uno scandalo ci sarebbero 3250 scandali all’anno.
Dico, vergognati per il solo fatto di averlo segnalato!
I Testimoni di Geova tanto straccioni non sono, quella è un’altra S.p.a basta vedere la loro sede centrale in USA.
Sul resto concordo.
non ho niente da vergognarmi caro il mio K e mi stupisco della tua risposta da censore come se tu fossi un parroco che strilla dal suo polpito, comunque ti assicuro che la parrocchia del paese dove vivo si accontenterebbe anche di meno.
@gcarlo
Non ho capito cosa vuoi dire. Giustifchi il caso di Castellone o te ne lamenti? Perché il fatto che nessuno dica niente, non classifica il fatto come accettabile. E poi, a Rovereto, è la cittadinanza stessa che si lamenta. non sono accuse campate per aria.
Questo dio cattolico ha più case di Berlusconi. Chissà quanto misura il su gabinetto. Ah già, basta misurare il Vaticano.
Credi di essere spiritoso ? Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr !
@giuseppe
Da quando allo spirito si risponde tremando? 😆
Bellissima questa XD XD
Domando: c’è una chiesa da tirar su ed allora ci saranno dei parrocchiani. Ora se tra quelle persone che hanno protestato ci sono i parrocchiani di quella chiesa, quanti di loro presenteranno una richiesta di sbattezzo?
Qua una cosa è certa e va detta: dice un proverbio “aiutati che dio t’aiuta” ed allora sbattezzatevi che, se quei signori di rosso vestiti iniziano a fare due conti e badate quelli li sanno far bene, qualcosina inizierà a cambiare.
Ricostruire le chiese dopo un terremoto? Errare è umano ma perseverare è cattolico.
Già, visto e considerato anche che quando qulache chiesa e/o statua della madonnina rimane in piedi dopo un terremoto son tutti a gridare al miracolo e ad invocare la volontà divina. Quando però le chiese vanno giù non si parla della volontà divina che magari ha deciso che quella chiesa non deve più stare in piedi….
Misteri della fede 😉
E’ una vergogna: costruiscono le chiese e le danno ai preti che se le prendono come regalo, e poi magari non ci fanno entrare la gente che deve restare al freddo e al gelo nei container. E oltre al danno pure la beffa: le chiese non pagano le tasse e quindi gli enti pubblici non hanno la possibilità di rientrare con le spese. Scommetto che per le coperture vanno a tassare i container???