Il libro della giornalista del Tg3 Costanza Miriano Sposati e sii sottomessa, manuale in salsa integralista destinato alle donna antimoderna, sbarca tra le polemiche in Spagna. Nel paese iberico il fenomeno della violenza sulle donne è all’attenzione di tutti, anche in seguito ai provvedimenti anti-machisti del governo Zapatero, e quindi la questione è stata presa sul serio. La politica si è schierata compatta contro un testo che rappresenta un’apologia del maschio.
Tradotto con il titolo Cásate y sé sumisa, pubblicato dalla casa editrice dell’arcidiocesi di Granada, il libro di Miriano da qualche giorno è nelle librerie. A sdoganarlo monsignor Javier Martinez, prelato noto per le prese di posizione forti su interruzione di gravidanza e temi etici, alfiere di una Chiesa molto conservatrice. Un vescovo diventato famoso anche all’estero, nel 2009, quando fu diffusa la notizia che in una discussa omelia aveva sostenuto che se una donna uccideva “un bimbo indifeso” (tradotto, abortiva) per assurdo ciò dava “agli uomini licenza assoluta, senza limiti, di abusare del corpo della donna“.
Partito Popolare, Partito Socialista e Izquierda Unida, ovvero un arco parlamentare ampio e trasversale, hanno presentato interrogazioni contro il libro di Miriano. In particolare Izquierda e le femministe stanno raccogliendo firme e puntano addirittura alla segnalazione alle autorità giudiziarie. Persino il partito cattolico ora al governo, quello che si sta muovendo per rendere più restrittiva la legge sull’aborto approvata con Zapatero e che ha tentato la strada della Corte Costituzionale per abolire le nozze gay, si è mostrato imbarazzato da un testo del genere e ha voluto prenderne esplicitamente le distanze. Molto dubbie appaiono quindi le accuse di voler imporre “con la forza” la “falsa ideologia gender”, come fa Miriano su Il Foglio, o addirittura di “fatwa ateista”, come proclama l’ultracattolico Camillo Langone su Il Giornale, già noto per uscite sopra le righe.
Al di là dei toni estremisti, hanno però ragione a scrivere che si parla della donna della tradizione cristiana. Sulla scia dell’integralismo cattolico, infatti, il modello che viene da san Paolo è quello della donna sottomessa e pia, tipico delle società patriarcali e maschiliste che qualcuno rimpiange. L’autrice dal canto suo respinge le accuse di incitamento alla violenza e lamenta il tentativo di censura. Di sicuro, tutto questo clamore le ha fatto una grande pubblicità. E ancora di più gliene deriverebbe da una condanna di cui non si sente alcuna necessità: la libertà di espressione delle mogli cattoliche sottomesse deve essere garantita né più e né meno di quella riservata alle seguaci di von Masoch.
Le polemiche spagnole non devono però stupire. Lì si è ormai ipersensibili, per quanto riguarda la violenza contro le donne. In Italia, invece, il libro di Miriano è passato senza critiche degne di nota, persino da parte delle femministe: i più l’hanno considerato folcloristico per l’ironia sbarazzina, mentre le frange più oltranziste l’hanno esaltato, facendolo diventare un piccolo fenomeno di costume. Qui da noi è ormai gara a chi spara l’opinione più assurda: si preferisce enfatizzare la provocazione, piuttosto che argomentare e, quando è il caso, controreplicare. Tanto che idee bislacche ma ben confezionate, che buttano alle ortiche decenni di emancipazione e forniscono una giustificazione sofisticata alla sottomissione femminile, vengono celebrate e veicolate da personaggi a libro paga del servizio pubblico, e in seguito rilanciate da mezzi di informazione integralisti che, come se non bastasse, detengono le redini del potere. Tanto per capire quanto certe idee siano tenute in considerazione anche nella chiesa della “rivoluzione” di Bergoglio, basti dire che Miriano ha partecipato a un seminario di studi organizzato dal Pontificio consiglio per i laici in occasione dei venticinque anni della Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II. Inutile pensare di raggiungere risultati concreti nel fronteggiare la violenza contro le donne e nella conquista di una effettiva parità tra i generi, se le condizioni di partenza sono queste.
La redazione
in Spagna pure i partiti conservatori prendono le distanze
qui da noi l’autrice è giornalista del TG3 🙁
Mi indichi per quale testata ritiene degna la giornalista.
Coniglia Cristiana
@ Diocleziano
🙂 🙂 🙂
Oh, pronti con i pop-corn, che adesso Enrico parte con la difesa del su genere di donna ideale 😆
Ho fatto una domanda a Grendene e attendi risposta.
@Enrico
La tua non è domanda che meriti risposta, visto che la premessa del commento di Grendene è l’allontanamento che persino i conservatori in Spagna hanno preso da certe posizioni. Quello del Tg è un riferimento per indicare l’assurdità della questione, geniaccio.
Famiglia Cristiana?
Anzi, no, troppo progressista.
Forse meglio Tempi.
Fosse per me, al massimo una testata sulla mensola del bagno…
Per mè va bene il servizio pubblico. Comunque chiedo questo libro è stato scritto come dipendente RAI?
@Enrico
Se ti rispiego che il punto non è il tg ma l’allontanamento dei conservatori dalla Miriano in Spagna mentre da noi tutto fa brodo ci arrivi, genio maledetto o no? Quante volte avrai bisogni di fartelo ripetere?
Quindi se una persona è criticata in Spagna cosa dovrebbe accaderle in Italia?
@Enrico
NIENTE, NIENTE, NIENTE, genio maledetto, niente. Il problema è a monte. Non telo spiego neanche.
Quando si insedò Trantola e successivamente quando Boldrini comiciò a cannoneggiare miss italia scrissi per denunciare l’attività (ahimè mensile sul settimanale IL Timone per il quale tiene anche dei corsi) antidonna di questa giornalista ottenendo solo risposte generiche e sostanzialmente inutili.
Volete proibire ad una giornalista RAI di esprimersi?
@Enrico
E da quali parole di Tiziana lo evinci? O non si possono esprimere pareri contrari?
Ma a noi che importa se ad alcune donne piace essere sottomesse al marito? E’ la versione medievale dei rapporti BDSM. Che si scrivano e comprino il libello.
Sono fermamente contrario alle censure soprattutto quelle “a fin di bene” (praticamente tutte). La libertà di espressione la si esercita pienamente quando si fanno esprimere al prossimo le idee che non si condividono.
Ciò che reputo ho trovato strano è che lavori al TG3, me la sarei apettata al TG4, invece.
infatti l’articolo afferma «la libertà di espressione delle mogli cattoliche sottomesse deve essere garantita»
il problema sono le reazioni alle posizioni contenute nel libro
anch’esse sono ovviamente parte della libertà di espressione, solo che il Spagna si fanno sentire, qui da noi invece…
Francesco S,
Grendene
Si può fare quel che si crede figurarsi, i rapporti tra uomo e donan, di più tra marito e moglie, non possono certo essere commentati. Ma se si lavora nel servizio pubblico si.
“La libertà di espressione la si esercita pienamente quando si fanno esprimere al prossimo le idee che non si condividono.”
Però poi non ci lamentiamo dei femminicidi e dell’emancipazione femminile che va a farsi…benedire.
Secondo me il libro va vietato se c’è istigazione alla violenza o se vi si propone di costringere qualcuno a fare o non fare qualcosa.
Il semplice proporre a qualcuno di obbedire di sua volontà a qualcun altro è un’idea da contestare ma non da criminalizzare.
In generale non credo che il modo di pensare dell’UAAR o delle associazioni femministe possa essere imposto per legge.
O da ignorare perche come dice paniscus più sotto le donne sono abbastanza intelligenti per capire che la persone che scrive queste cose non le applica per se stessa in caso contrario sarebbe in casa con i pargoli.
il libro non va vietato e miriano non va censurata e io non l’ho davvero scritto. soltanto che la signora fa preceder ogni sua conferenza dal titolo giornalista del tg3 accreditando in questo modo le sue idee anche alla testata. cosa che la rai sa ampiamente, giacchè i giornalisti rai per poter partecipare a qualsiasi conferenza hanno bisogno di un permesso del loro direttore.
Quando si scrive un commento su questo blog si da per dato che le persone che leggaono conoscano un pò le regole con le quali si sta al mondo (in questo caso lavorative – contrattuali) . Se così non è è bene informarsi prima di rispondere.
@grendene
Ribadivo il concetto. Paradossalmente è più efficace la mia battuta tra BDSM e moglie sottomessa, che chiedere un intervento alle autorità giudiziare per “apologia del maschio”.
Che reato sarebbe l’apologia del maschio? Se poi il libro invita a picchiare le donne allora il reato è apologia di violenza sulla donna, non l’apologia del maschio.
La redazione ha chiarito la questione, ma io mi riferisco a chi critica il libro in questi termini, con le vie giudiziarie, ottenendo così il martire. Dico solo che non dovrebbero essere così ingenui, i fanatici religiosi sono i campioni del vittimismo. L’arma vincente invece è mettere in ridicolo le loro concezioni.
L’amore obnubila, non ci apre gli occhi – come invece ha scritto e sostiene p.p. Francesco. Ubi amatur non fatigatur, si fatigatur labor ipse amatur: quando si ama, niente costa, e se c’è un costo da pagare neanche ci se ne accorge. Talmente l’amore può istupidire. Se la giornalista è arrivata a questo punto, vuol dire solo che il marito non la ama. Se questa è la morale cattolica dell’amore, se ne traggano – come si vede – le conseguenze.
“quando si ama, niente costa”
Di quanto amore umano è capace “Francesco” Bergoglio?
Arriva a 200 euro:
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/12-ottobre-2013/papa-bergoglio-invia-200-euro-ad-anziana-che-fu-derubata-2223468467726.shtml
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/28-ottobre-2013/clochard-scrive-lettera-papa-francesco-invia-duecento-euro-2223552651887.shtml
@Federix.
La carta moneta costa, costa l’oro e costa anche l’amore dell’oro. I papi non mi interessano particolarmente e per nulla questo papa Giocondo che ha lanciato un nuovo farmaco, che fa bene al cuore, all’anima e a tutta la vita: la MISERICORDINA. In ventimila l’hanno avuto in regalo lancio (salvo libere offerte), altri sono in attesa che venga messo in commercio. O sacrum commercium in quo Christum sumitur e sul quale il potere dei papi si regge e salva.
Sua Banalità è appena arrivato e ha già toccato il fondo.
Deve aver fatto un master tra i piazzisti della folletto.
io di questo libro ne ho sentito parlare solo sul web e in relazione alla Spagna. Qui deve essere stato passato sotto silenzio; fuori linea col Bergoglio.
Libri così, francamente, sembrano quasi servircela su un piatto, non son mica scemi i monsignori.
Langone è un mito. E’ quello che se sostiene che gli uomini non devono imparare a far da mangiare perchè sennò le donne, le quali vogliono aggredire il maschio, prendono troppo piede anche se, comunque le donne in fondo “amano farsi scopare da un fascista” (giuro, cercate i suoi scritti su il foglio; dice così)
“Sposati e sii sottomessa”??????????
Ma come, così non va bene??? 😯
http://img.sanistatic.it/images/gallery/kamasutra/posizione1.jpg
sarebbe forse meglio così??? 🙁
http://www.centronline.it/wp-content/uploads/2013/03/Stupro-570×427.jpg
ho detto una cavolata.Un’intera puntata di A SUA IMMAGIN DEDICATA al libro e alla Costana. con i nostri soldi del canone
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2c83897a-46e0-4eb2-9c07-f092f14721bb.html#p=0
il complementarismo di genere al sab pomeriggio coi nostri soldi. Ma non si può protestare? Cosa possiamo fare?
Non sono solo i tuoi soldi sono anche i soldi di coloro che magari sono d’accordo e non è l’unica giornalista che scrive libri propagandistici.
@Tino
Si crei un canale privato o dedicato, escluso dal pagamento del canone. Perché non parliamo di semplice gradimento di un programma, eh.
Mi sembra difficile escludere dalla TV pubblica qualsiasi forma di inquinamento ideologico il problema è il pluralismo di idee,
no, Tino. Qui non si tratta di dar notizia di un libro, di recensirlo, o intervistare l’autore. Qui si tratta di prendere spunto da un libro, che io non voglio davvero censurare anche perchè alli fine tira acqua al mio mulino, per fare propaganda religiosa sessista, contro l’eguaglianza dei sessi. Una cosa è intervistare un autore, che ne so, che sostiene che gli africani sono intellettualmente inferiori agli europei, ma sanno ballare e fare musica meglio, e unaq cosa è usare un testo siffatto per propagandare il razzismo culturale. Stessa cosa dicasi di una esponente del lesbian power che sostenesse che sono i maschi ad essere inferiori-. Una cosa è l’informazione o la pubblicità, una cosa è la propaganda
Io non ho letto questo libro, sai l’uguaglianza dei sessi all’interno della coppia dal punto di vista giuridico è una cosa dal punto di vista relazionale è un’altra. Se la tipa da i suo consigli su come riuscire un matrimonio non so se si possa parlare di propaganda sessista o allora sai quanti giornali anche laici femminili si dovrebbero censurare o comunque criticare che prendono spesso spunto dalla pornografia per i consigli sessuali.
@Tino
Il problema è la monopolizzazione.
In questo mondo si trova di tutto.
Tempo fa su internet ho letto di uno che si divertiva a farsi tirare i calci nelle palle. E un’altra volta ho letto di uno che gli piaceva mangiare la merda.
Dunque di cosa ci si meraviglia se si trova una donna che gli piace farsi sottomettere?
Persino la Miriano ha oramai raggiunto il minimo sindacale per divenire “martire della fede” e essere beatificata alla prossima infornata del santificio cattolico.
Secondo me possiamo anche metterci a ridere ( una volta ancora) …
Ma cosa vuoi che le ragazze di oggi si mettano sottomesse al marito quando manco più si sposano.
Che idiozie !
Non buttiamo benzina su un fuoco che si sta spegnendo .
Lo dico sempre : la religione (almeno quella indigena) si sta spegnendo da sè , dobbiamo solo avere pazienza … questi creduloni si sentono più forti quando vengono osteggiati e fanno quadrato su posizioni assurde , non dimentichiamo che il raziocinio non è certamente il loro punto di forza , dobbiamo lasciarli macerare nel loro insulso brodo finché da sé non capiranno che stanno buttando la loro vita alle ortiche per seguire una favoletta.
sì, mail problema è ch questi fanno propaganda contro l’eguaglianza tra i sessi coi miei soldi! Non deve esistere una cosa del genere!
Pienamente d’accordo Claudio ma i soldi che stanno buttando sono quelli di tutti i contribuenti non solo i nostri .
Penso che per fare uno “scherzetto” a questa gente sia sufficiente parlare di questa proposta assurda ridicolizzandola ,senza drammatizzare , vedrai che le giovani saranno le prime a prendere le distanze da questa assurdità .
scommettitore
Ho il forte dubbio che non sia tanto una questione ideologica, quanto un inconscio escamotage per risolvere l’attuale situazione che vede gli uomini sempre meno propensi a infilare la testa in un cappio spesso senza vie di scampo. La sottomissione in cambio di uno straccio di marito che, oggi come oggi, sia la soluzione per l’immediato futuro, poi si vedrà. Tutto sommato per la chiesa è sempre meglio una serva sottomessa, ma sposata, che una coppia convivente nel peccato e magari con pretese di unioni equosolidali. Se poi la proposta viene addirittura da una giornalista cattosinistroide, è una garanzia. Rappel à l’ordre al gusto di ostie e incenso.
Scusate ma vuol dire che da oggi nessun giornalista potrà più scrivere libri? Se avesse scritto un libro femminista non sarebbe stato un problema con i vostri soldi che poi non sono solo i vostri ma anche di gente che magari è d’accordo con la sua visione? Francamente non conosco nulla di questo libro e non mi interessa leggerlo ma le polemiche qui mi sembrano quasi altrettanto inquietanti che le dichiarazioni della suddetta.
Se poi la proposta viene addirittura da una giornalista cattosinistroide,
“Catto” va anche bene, ma cosa avrebbe di “sinistroide”, sta donna, che ha dato prova più volte di essere vicina all’Opus Dei e a tutte le organizzazioni cattoliche più integraliste?
L.
Probabilmente fanno riferimento al fatto che RAI3 è generalmente di sinistra.
Dialogo della foto:
Crocisisso: Ao’ ma che sei a moje de Enrico?
Miriano: Ah ah ah ah……. mica so’ scema.
Sorry “crocifisso”.
Dove Amorth ha fallito, Otelma potrebbe aver successo. Che dici? 😆
Te manno er Florenskij en casa, te manno…… 😆
Wow che dialogo passionante. Serio soprattutto.
Tino se non capisci non capisci, puoi sempre ignorare ciò che non ti piace, evitando così di fare brutte figure.
Le brutte figure le stai facendo tu. Hai letto il libro? Dai dicci un po’ di cosa parla? Visto che non l’ha letto nessuno apporta il tuo contributo. A parte attaccare nick qui nel blog non sai fare altro? La discussione verte sulla libertò di espressione tra l’altro…
Non ho letto il libro ma ho letto alcuni articoli (scritti dalla stessa autrice) nel blog della Miriano:
http://costanzamiriano.com/
Chi è che sta facendo la brutta figura? 😆
“A parte attaccare nick qui nel blog non sai fare altro?”
Te le sogni la notte queste cose? Chi è senza argomentazioni deve invertarsele le accuse, come ti ho già spiegato.
Ma guarda che sei tu che hai cominciato ad accusarmi, in ogni caso NON hai letto il libro leggi le interessanti argomentazioni di Sandra.
Io ad accusarti? Io ho solo constatato il tuo modo di agire.
Per il commento che ho fatto è più che sufficiente quello che ho letto, anzi ad una scrittice simile ho dato fin troppa considerazione.
quello che mi schifo non è un libro spazzatura scritto da un aspirante e ridicola santa redenta, ma il livello sempre più basso in cui è piombata la laicità in vaticalia.
se questa è la cosidetta sinistra, che speranze abbiamo? forse il m5s? 🙁
siamo messi proprio male…
Stefano, aspettarsi qualche cosa da gente che vive di politica e giornalismo (scusa senza offesa) è da ingenui così come è da ingenui credere che saranno molte le donne che le daranno retta.
Morale della favola: arrabbiamoci per il fatto che, come dice giustamente Clauio 285 “si fanno propaganda con i soldi nostri” ma non fasciamoci la testa per un libro che è una emerita s……..a!!!!
Non sottovaluterei questa deriva minimalista: dove ha fallito il fine teologo potrà avere successo il modello di credente alla ”Bernadette” inaugurato da Sua Banalità, ossia l’ignoranza torpida e scintillante della fede senza perché. Certo non sarà il rilancio della chiesa, ma cento boccaloni in piazza fanno più effetto di diecimila che abbandonano, e questo libro si colloca in quel solco.
Diocleziano convengo sui cento boccaloni ma da parte nostra, restando alla tattica da seguire, non possiamo metterci sullo stesso piano loro. E’ da mettere in conto che la belva ferita è più pericolosa e la chiesa “è” ferita, senza ombra di dubbio.
Questa donna con il suo libro fa parte sicuramente di una delle cento azioni che i pensatori dell’associazione dei gonnelloni metterà in campo da qui a quando, aspettiamocelo.
Diocleziano,
ma sai che scrive proprio bbbeeeene?
Ti invidio, anche quando non condivido (cioè quasi sempre) 😆
scrivi, non scrive ….. 🙁
Grazie, mia diletta! 😉
Io mi chiedo dove starebbe la vera o presunta sottomissione di questa donna, che stando alle sue presentazioni sparse in rete, si vanterebbe di avere un lavoro a tempo pieno di grande responsabilità e di grande impegno, e di essere contemporaneamente madre di ben quattro figli.
Quindi, tra impegni di lavoro e responsabilità materne, immagino che praticamente il marito (che anche lui farà un bel lavoro di prestigio e di successo) non lo veda quasi mai, e che in quella famiglia la dedizione al focolare domestico sia interamente delegata a qualcun altro.
Almeno, una volta le cosiddette “mogli tradizionali sottomesse” si vantavano di dedicarsi anima e corpo al benessere domestico del marito, trovando una profonda soddisfazione interiore nel piacere di fargli sempre trovare tutto pronto nella vita di tutti i giorni, e realizzato a mano con amore. Non dico che sia un modello positivo, ovviamente io non lo accetterei, ma almeno un minimo di coerenza c’era.
Ci vuole poco a fare la moglie tradizionale sottomessa, se poi a fare la spesa, il bucato, le pulizie, la stiratura, la preparazione dei pasti e quant’altro, ci pensa la domestica polacca o peruviana, che a sua volta ha lasciato i figli lontani, al suo paese, per venire a guadagnare qualcosa per riuscire a mantenerli. E se magari anche i figli sono allevati dalla tata (ovviamente questo non posso saperlo, ma il sospetto c’è).
Per cui, tranquilli, dietrofront: la signora non è affatto un modello retrogrado di donna tradizionale sottomessa, ma è un modello perfettamente postmoderno di furbacchiona ipocrita venduta e contaballe! Tutto regolare…
Lisa
brava Lisa, per quel pochissimo che la conosco, penso tu abbia colto nel segno.
Ad esempio: ho letto nel suo profilo la frase “aspirante casalinga”; quindi, dato che paga una persona che pulisce la casa (cose che racconta sempre Miriano) non si capisce proprio perchè non rinunci alla donna delle pulizie e realizzi questa aspirazione dato che, a occhio e croce, se volesse potrebbe farlo.
Ma secondo me tutta sta gente che grida allo scandalo le fa ancora più pubblicità, io non ne avevo sentito parlare di questo libro, poi non ho capito c’è scritto in questo libro che è legittima la violenza sulle donne?
Sottoscrivo pienamente. Mi hai battuto sul tempo. Sei stata chiarissima e stilisticamente efficace. Complimenti.
Critiche ai contenuti del libro a parte, concordo.
Anche in Germania un paio di anni fa c’era stato il caso di una giornalista televisiva in carriera legata all’opus dei che propagandava le stesse opinioni sulle donne. Diceva che le donne dovevano stare a casa (però lei lavorava ed aveva fatto carriera). La cosa curiosa era che si era sposata ben 4 volte. Un bell’esempio di coerenza……
Mi sembra che la sottomissione che ha in mente come esempio è quella di far scegliere al marito se andare ad un museo piuttosto che ad un altro evento, ben altre sono le sottomissioni che le donne sono state costrette a subire e che ancora subiscono, lei non mi sembra rappresenti l’archetipo di cui predica…ovviamente è un mio pensiero…
Premetto che non ho letto il libro e che assolutamente non intendo difenderne il contenuto che non conosco. In termini generali ed astratti mi sento però d’affermare che arrivare a minacciare concretissime persecuzioni in nome della legge a chi, dopo tutto, elenca delle parole su dei fogli e niente più è tutt’altro che un atto di civiltà. Lo definirei piuttosto “oscurantismo”. Se ho voglia di dire che le femministe mi fanno schifo, devo poter dire che le femministe mi fanno schifo. Se, al contrario, ho voglia di dire che le femministe sono al culmine della gamma, devo poter dire che le femministe sono al culmine della gamma. E lo stesso discorso deve poter valere per qualsiasi altra “categoria” di persone, dagli atei ai devoti, dai fascisti ai comunisti, dagli interisti ai laziali, da chi adora la trippa a chi la detesta. Vivere (non sopravvivere) non è semplicemente possibile in un luogo in cui devi controllare ogni parola che ti esce dalla bocca o dalla penna.
Chi non è d’accordo col contenuto di un libro, ne scriva un altro di tenore equivalente ma di segno opposto. E che finisca lì.
Concordo ma su una cosa occorre stare attenti: si possono anche scrivere posizioni e idee che all’apparenza possono sembrare democratiche e lecite, ma che sotto nascondono incitamento all’odio e alla violenza in maniera sottile, subdola. Con fare sapiente si può arrivare a inoculare veleno a piene mani. Concordo che con la censura il rischio è non alto ma altissimo ma certo, una attenzione (non è questo il caso, almeno secondo me) da parte della società civile, ci vuole.
Senza dubbi stefano ma se le incitazioni all’odio non sono dirette bisogna combatterle con la critica non con la censura perché a quel punto qualsiasi libro domani potrebbe essere censurato come incitamente all’odio di cristiani, musulmani ecc.
Certo ma quando io parlo di massima attenzione non dico che occorre la censura ma essere vigili culturalmente.
Trovo pericoloso, ad esempio, coloro che giustificano scritti volgari contro il vaticano. Anche se in teoria se li potrebbero meritare, in fondo sevono? E poi a cosa portano? Non è meglio pensare a costruire qualche cosa di valido per la laicità?
Niente censura per chi scrve “vaticAno o cloro al clero” ma permetti che almeno possa dirgli che sono poca roba e con quei sistemi, non solo non andranno mai lontano ma sono pure dannosi?
@Tino
D’accordo, libertà di espressione, non ci piove. Ma se il substrato è questo:
http://www.christiandomesticdiscipline.com/wives.html
Qualche problema c’è.
@ Stefano
Ma siamo perfettamente d’accordo solo che in questo caso mi domando se l’indifferenza sia la vera maniera di attacare sta tipa che francamente non sapevo nemmeno della sua esistenza, il comportamento dei politici spagnoli la farà passare per una martire e gonfierà le vendite (probabilmente, poi io spero di no) .
“Vivere non è semplicemente possibile in un luogo in cui devi controllare ogni parola che ti esce dalla bocca o dalla penna.”
Ben detto. Dobbiamo ormai reprimere ogni spontaneità perché c’è sempre qualcuno che si sente offeso o discriminato. Purtroppo la tendenza alla censura e all’autocensura alligna anche qui. Vivere e lasciar vivere, santo cielo, e non stracciarsi continuamente le vesti per le scemenze dette da qualcuno. M’indigno, ergo sum. Viene voglia di non leggere più giornali, di non guardare più la televisione, di turarsi le orecchie (almeno per un po’). Ormai tutti si sentono discriminati per qualche motivo e invocano i rigori della legge.
Oltre al fenomeno che dici tu c’è anche il fatto che tutti coloro che difendono la liberà di espressione lo fanno in generale per la loro, nessuno escluso. Compresi purtroppo i progressisti.
Neanche io ho letto il libro, il fatto che sia promosso da un vescovo che giustifica la violenza sulle donne non significa nulla, semmai si censuri il vescovo! Se in questo libro non c’è giustificazione o incitazione alla violenza non vedo perché dovrebbe essere vietato. Non capisco poi perché debba essere il governo a intervenire, ci sono i tribunali per queste cose.
I tribunali e solo quelli possono intervenire ma solo nel caso di “istigazione a delinquere” cosa che qua, almeno io non vedo.
A mio avviso la parola sottomissione non può essere contestualizzata come vorrebbe l’autrice del libro.
Io sono contro qualsiasi censura, ma questo non vuol dire che sia contro la critica, anche la più dura.
Ecco, non mi sognerei mai di togliere il libro dalla vendita, ma mi piacerebbe che a fronte di pubblicazioni che alzano polveroni come questa le persone sappiano essere sufficientemente sagge per ignorare una lettura che punta sul titolo per fare cassa, offrendo contenuti che per molte delle persone che stimo e che l’hanno letto sono poveri, biechi e deliranti.
Purtroppo non l’ho letto io stesso, perché le mie letture le scelgo con criteri diversi: se proprio devo leggermi un libro antagonista me ne scelgo uno di spessore, non una porcheria da bancarella.
Ma, secondo me, la Miriano ha semplicemente bisogno di questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/BDSM
Magari, già lo fa e lo ha interpretato in ottica “cristiana”
In ogni caso io penso che la figuraccia ce la fanno sia i politici o politiche spagnole che chiedono la censura del libro senza averlo letto e vogliono unirsi al pubblico ministero che sta tipa. Da quello che ho capito dice ben poche cose di essere sottomessa e perdonare le infedeltà… ma alla fine non è un po’ quello che hanno fatto tantissime donne sposate a uomini e intellettuali di sinistra? Io ho letto un articolo su un giornale di sinistra in cui si parlava della moglie di Mailer che era stata pungnalata che sottolineava “la classe” della moglie a non denunciarlo perché era ubriaco… siamo sicuri che se questo libro l’avesse scritto la moglie di un intellettuale di sinistra avrebbe fatto tanto scalpore? Mah…
Del resto qui in Francia la sinistra intellettuale si è data corpo e anima per preparare il ritorno di Bertrand Cantat che ha al suo attivo una moglie uccisa e l’altra che si è suicidata con 6 figli orfani di madre. Tutte le persone che si sono scandalizzate per il ritorno sulla scena di Cantat sono state insultate. Quando un artista, un intellettuale un cantante è di sinistra gli si perdona tutto anche la violenza sulle donne. Forse in Spagna questo succede meno non lo so, chissà se Canat darà concerti in Spagna.
Infatti il libro non va censurato (anzi quasi quasi lo comprerei, può tornare utile)! Anzi, va commentato, citato e richiamato, sopratutto nelle occasioni in cui si parla del cosidetto “femminicidio” che ultimamente va tanto di moda come parola, come se fosse un concetto nuovo… giusto per ricordare che è sostanzialmente un’idea che risale già all’antico testamento, ripresa poi anche nel nuovo testamento (lettere di San Paolo etc.)
Certo infatti nelle recensioni viene spesso invocato San Paolo per questo libro. Però boh il femminicidio sai la moglie di Cantat non era una cattolica bigotta e neppure lui.
Ci mancava pure il marito di Engy…… Tino, io ne avrei fatto volentieri a meno. 😆
Chi è il marito di Engy?
Tu, vedo che le tue capacità di comprendonio confermano la mia ipotesi 😆
Quale ipotesi? Le tue capacità di comprendonio ti fanno dire che la giustificazione della violenza sulle donne è solo una caratteristica degli ambienti cattolici? Io non so neanche chi sia Engy.
“Le tue capacità di comprendonio ti fanno dire che la giustificazione della violenza sulle donne è solo una caratteristica degli ambienti cattolici?”
Le tue capacità di comprendonio ti fanno pensare che (scherzando ovvio) pensassi che tu sia il marito di Engy, il motivo è che siete solo due chiagnoni, che venite qui solo per disprezzare perchè non sopportate l’Uaar e le persone serie che vengono qui a commentare.
E tu sei semplicemente paranoico tra l’altro il disprezzo lo hai tu nei confronti di chi viene qui a commentare in generale, le persone serie sarebbero quelle che sono d’accordo sempre e comunque con l’UARR? Li hai letti i tuoi messaggi? Non c’è nulla di serio in quello che scrivi. Quello che ti da fastidio e che nella realtà la gente non vede solo ed esclusivamente la religione come fautrice di violenze contro le donne….
“Paranoico……le persone serie sarebbero quelle che sono d’accordo sempre e comunque con l’UARR? Li hai letti i tuoi messaggi? Non c’è nulla di serio in quello che scrivi.”
Subito attacchi alla persona, come hai fatto con la mia battuta sopra, argomentazioni zero. Qui si sta discutendo del libro di Costanza Miriano ma arrivano subito i tipi come te ed Engy che devono sottolineare che i problemi delle donne non dipendono solo dalla religione cattolica, che grande scoperta, è chiaro che venite qui solo per fare polemica.
Qui si sta discutendo di un libro che non è stato letto da nessuno già per quanto riguarda le argomentazioni zero dovresti guardarti allo specchio. Quello che ti ha dato fastidio è senza dubbio l’aver ricordato Cantat accolto con il tappeto rosso dalla sinistra dopo aver ammazzato la moglie (5 anni di carcere) e spinto la ex al suicidio.
“Qui si sta discutendo di un libro che non è stato letto da nessuno”
E che ne sai? Io ti ho già spiegato sopra il perchè del mio giudizio negativo.
“Quello che ti ha dato fastidio……..”
A parte che io manco lo conosco sto Cantat.
Ancora accuse senza fondamento che confermano che agisci in malafede e sei qui solo per criticare perche hai dei pregiduzi in partenza nei confronti di questo blog e delle persone serie che lo frequentano.
Ma vai, dove siamo al tribunale dell’inquisizione? Qui nessuno ha letto il libro a cominciare da te, se c’è uno che tenta di agire in torquemada sei tu. Gli altri sono disponibili alla discussione.
Vedo che sei arrivato alla frutta.
@Tino
io pure non ti conosco; però pare che siamo sposati …. 🙂
@Frank
come sarebbe vengo qui a disprezzare e a rompere gli zebedei?
Io vengo perchè vi amo, voi tutti che siete in questo forum!
Neanche io ti conoscevo, Frank apparentemente è missionato per arrangiare matrimoni quando non è occupato al tribunale dell’inquisizione.
Engy, per l’esattezza tu vieni qui per disprezzare e rompere ma finisci solo col fare brutte figure.
Tino non mi meraviglia che una persona come te non abbia senso dell’umorismo e che non accetti critiche.
in una discussa omelia aveva sostenuto che se una donna uccideva “un bimbo indifeso” (tradotto, abortiva) per assurdo ciò dava “agli uomini licenza assoluta, senza limiti, di abusare del corpo della donna“.
Chiamasi effetto pedagogico della norma. Se é lecito uccidere un essere indifeso, tutto viene legittimato. Il male é una rete fitta dove tutto é legato, ma la cecità della cultura relativista ha perso il lume della ragione e non vede più nulla di tutto questo. La nostra società, grazie ad un certo laicismo, é sempre più “barbara ” nel senso peggiore del termine. E basta vedere i fatti di cronaca al telegiornale per capirlo.
E no il tasso di omicidi è diminuito, e pure quello di infanticidi molto più comunue ai tempi quando l’aborto era vietato. Per il resto la prima e la seconda guerra mondiale sono avvenute prima della laicizzazione della società.
@giuseppino
Quanto sono laici certi preti dediti a porcate e quanto lo sono i vescovi che li hanno coperti? Così, giusto per capire.
Certo, sembrava meno barbara quando il telegiornale non c’era, quando il giornale non lo si sapeva leggere (o non c’era soldi per comprarlo) e in ogni caso di certi fatti non si parlava.
Non so se il vescovo spagnolo si è accorto di aver evocato una certa faccenda, mettendo “bimbi indifesi” e “abuso del corpo” nella stessa frase: perché seguendo il suo ragionamento, cosa si dovrebbe dire dei complici di certi crimini e della credibilità dell’istituzione a cui appartengono? La società è stata sì cieca, ma nell’affidare bambini a uomini di chiesa, di cosiddetto “principio”. Peccato che spesso questo principio altro non sia che l’alibi perfetto. La Chiesa ha troppo potere e troppo amore per il potere per poter essere credibile. La società ha appena incominciato appena a vederlo.
In effetti la quantità di informazioni che abbiamo oggi ci danno una visione della società molto più ansiogena rispetto a prima. Ma se si guardano le statistiche era molto peggio prima.
D’accordo.
I fondamentalisti rimpiangono la società che occultava tutto, facendola apparire più tranquilla, così come nelle dittature non si poteva parlare dei crimini perchè così sembrava che la dittatura fosse efficace nel combatterli. Quanta gente in passato ha dovuto subire in silenzio!
La società di oggi è semplicemente più tasparente e considera crimini anche cose che in passato non lo sarebbero stati.
Di certi fenomeni, tipo i reati sessuali, si sa che il problema è l’emersione del fenomeno ed i fondamentalisti confondono la maggiore attenzione ad un problema e l’aumento delle denunce con un aumento del fenomeno, che invece non c’è, come nel caso del femminicidio.
In passato non avevamo spesso neanche le leggi per combattere certi problemi ed una donna stuprata non sarebbe stata aiutata, ma considerata colpevole, mentre picchiare una donna era considerato lecito, anzi corretto. Tolleravamo l’omicido d’onore.
Anche ad un bambino vittima di pedofilia o violenza non sarebbe stato dato ascolto ed infatti fino all’inizio degli anni ’90 le denunce in Italia erano quasi nulle, non certo perchè non si verificavano tali episodi. Fino agli anni ’70 era lecito picchiare gli alunni.
Pensiamo anche alla sensazione che fece il film “Processo per stupro” negli anni ’70 perchè per la prima volta si parlava pubblicamente di certi problemi, non certo perchè prima non c’erano.
Per tutte le persone oppresse è una fortuna vivere in una società come questa che almeno cerca di fare qualcosa per loro, anche se spesso ancora in modo inadeguto: in passato non avrebbero avuto nessuna speranza, ma solo la possibilità di subire in silenzio.
Vi ricordate J. Nicholson “You can’t handle the truth” ? Ho paura che in Italia a molte persone, in questo caso donne, ma anche a molti uomini, si possa dire “You can’ t handle the freedom”.
Il problema oggi delle donne è anche e soprattutto economico perché occupano i posti più precari, mi domando se questo libro non sia indirizzato a queste donne, ma non avendolo letto come nessun qui del resto non posso sapere se le recensioni che me lo fanno sospettare siano corrette.
Comunque per concludere sarebbe stato bene che alemeno qualcuno lo avesse letto questo libro senza leggerlo come farsi un’idea su un eventuale censura per incitamento alla violenza? I politici spagnoli che senza averlo letto la chiedano non mi sembrano molto serii. A occhio il commento più azzeccato è quello di paniscus anche se poi occorre fare attenzione a giudicare un libro dal titolo che può essere provocatorio. Quanto ai finanziamenti pubblici, lo ha scritto con quelli? Usa la sua trasmissione (se ne ha una) per farne la promozione? Il quadro non è completo.
Da quello che si desume dal blog della Miriano pare che questo libro, uscito nel 2011, sia passato inosservato fino a che non è stato tradotto in spagnolo quest’anno, e dalla Spagna sono partite le polemiche: probabilmente là lo hanno letto. Si desume anche, sempre dal blog della Miriano, che l’argomento del libro sia proprio quello che si è criticato qui; le critiche qui fatte e basate per lo più sulle notizie di stampa non mi sembrano così scandalose, adducendo il fatto che nessuno abbia letto il libro: in fondo non siamo qui per fare recensioni.
(Ribadisco: l’argomento del libro è proprio quello che si è criticato qui)
Da quello che dice Sandra no, e sinceramente anche io leggendo certe critiche ho avuto il sospetto che il titolo fosse provocatorio ma il contenuto diverso.
il titolo è provocatorio perché la sottomissione non è esattamente quello che intende, non nell’accezione comune. Infatti, come scriveva paniscus più su, una donna sottomessa “classica” sarebbe casalinga e madre a tempo pieno. Veicola in ogni caso la visione cattolica di moglie-Chiesa e marito-Gesù, lui disposto a morire per lei e lei sottomessa riconoscente. A me dà l’idea di un matrimonio tra alienati. Ma al fondo c’è il vecchio san Paolo. Allora capisco anche che, certo, nessuno ha fatto l’apologia della violenza in modo esplicito, però si dice che se proprio proprio uno deve cedere E’ la moglie (matrimonio ovviamente etero, perché l’autrice respinge l’idea stessa di genere, esistono solo i sessi m e f). Capisci che un’ideina del genere si possa poi interpretare, che è esattamente quello che è stato fatto in due millenni. E proprio adesso che pian piano si sta uscendo da secoli di sottomissione e violenza subita in silenzio, questa se ne esce con il revival del vecchiume. Per di più sponsorizzata dal vecchio Jorge di turno. Una qualche preoccupazione, legittima, la solleva, no?
Certo Sandra, ma non penso che fare come hanno fatto certi politici spagnoli che ammettono non aver letto il libro e ne chiedono la censura sia la migliore maniera di reagire. Si fa pubblicità al suddetto il libro e l’obiettivo della tipa è soprattutto vendere e farsi soldi. Di gente che scrive libri stupidi e persone pronte a leggerli ce ne saranno sempre.
A dir la verità non solo Paniscus ha criticato i modi della critica (mi scuso per la cacofonia) del libro.
Invece non capisco cosa c’entri il riferimento alla sinistra, visto che lavorare per il TG3 tecnicamente non significa nulla, si accede per concorso pubblico.
Il tizio cantante francese non lo conoscevo, mi sono informato e anche lì non capisco cosa c’entri la sinistra, è un problema di giustizia lituana che gli ha dato 8 anni e francese che dopo gli ha ridotto la pena.
Mah, se ti riferisci al commento di Grendene, penso si riferisse al fatto che certi soggettoni ce li ritroviamo nella tv pubblica. Che tanto pubblica, alla fine, non è.
La sinistra c’entra nel senso che il tizio è di sinistra e per il ritorno sulla scena tutta la sinistra intellettuale ha insultato chiunque criticasse il suo ritorno.
“visto che lavorare per il TG3 tecnicamente non significa nulla, si accede per concorso pubblico”
Il fatto di avere un padre importante potrebbe essere un vantaggio nella selezione, o si entra esclusivamente per merito personale?
Ho dato un’occhiata veloce a qualche pagina dell’anteprima del libro su google books. Mi sembra una roba un po’ possa, da rubrica femminile con i consigli di nonna Maria (o nonna Papera). Non c’entra niente, o forse sì, ma spero che con il diffondersi degli ebook e il successivo calo di prezzo dei libri cartacei, il libro come oggetto-rifugio per regali pro forma (perché dare gli stessi soldi non sta bene) abbia gli anni contati: perché questo libro è proprio il regalo perfetto da X a Y (dove X e Y non hanno la passione della lettura).
Da quello che ho letto la signora ha una sua idea della sottomissione (non quella comune, il che fa sospettare che il titolo sia un tantino esagerato per suscitare interesse che il testo avrebbe avuto difficoltà a riscuotere), ossia cercare di smussare gli angoli: tipo se lui vuole invitare qualcuno che a te non piace, e via, accontentalo! Ma guarda non ci eravamo mai accorti, e con nessuno eh, mica solo con il marito, che per andare d’accordo si deve essere disposti a cedere. Io ad esempio non amo il risotto, ma siccome a mio marito piace tanto, glielo preparo: quasi quasi glielo scrivo che così ci scrive un altro libro “Cucina e digiuna per lui”. La signora scrive di sè che “avere amici è necessario perché mi permette di distribuire consigli”. Ah ecco. Chissà che amici svegli che ha.
Se è questo il livello del libro non ci fanno una bella figura gli spagnoli. Sinceramente spero che l’abbiano letto.
Grazie Sandra dei chiarienti sei sempre una che approfondisce.
Grazie Sandra. Leggendo qualche blog francese ho avuto la stessa impressione tua che alla fine il titolo sia provocatorio e populista per attirare l’attenzione, tra l’altro con questo comportamento dei politici possono gridare alla censura al politicamente corretto per un libro che non vale granché.
E’ comunque un libro “da ciellini”. Nella parte che ho letto io c’è l’elogio della verginità, con la locuzione “buttarsi via” riferita ai rapporti prematrimoniali… E’ un libro buono per integralisti, cattolici evangelici musulmani….è un libro per fanciulle. Triste che l’editoria proponga simili assurdità e che ci siano tanti compratori per libri che non valgono la carta su cui sono stampati.
@Sandra,
ma che è una roba “un po’ possa” ?? 🙂 forse una cosa tipo antiquata, retrogada ?
Ad ogni buon conto secondo me e riprendendo la giusta analisi di Paniscus, ancora una volta è la credibilità che fa la differenza: non è tanto questione di quel che pensi e scrivi, sempre legittimamente, sono affari tuoi, ma è la coerenza e la credibilità appunto che trasmetti rispetto ai valori e alle convinzioni che proponi, tra l’altro in maniera integralista.
Questa – che a occhio e croce è una di quelle persone fortunate che possono permettersi di scegliere – dice che vuol star dipiù con i figli e non ci sta, dice che vuol far la casalinga e non la fa, dice di voler star sottomessa ma non ne ha proprio l’aria, ecc.
Deriva da ”pan poss” ovvero ”pane raffermo”, in milanese.
Thanks Diocleziano!
Come dice Diocleziano, pane stantio. Che in milanese appunto si dice di persona o cosa insulsa o banale. Ecco, questa tipa mi sembra voglia fare la Littizzetto dell’oratorio, con battute che a me suscitano il commento “che possata”.
L’impressione è che si rivolga a una certa categoria di donna, quella borghese, con un certo agio economico, e un lavoro di prestigio e ben retribuito. Nel suo ambiente è credibilissima: sai lo stress di conciliare attività post scolastiche dei figli, telefonate, cene, festicciole e merende, shopping, lavoro e tate…
La sottomissione di cui lei parla non è quella che intendiamo noi, e che implica la più importante di tutte, quella economica (che tra l’altro nel suo caso potrebbe essere a parti inverse, viste le vendite del libro).
Il suo è l’elogio della famiglia borghese, in “evoluzione” rispetto allo schema passato dove la donna era sì casalinga ma con la colf, ma dove ritrovi la stessa aria: dove non si deve pretendere la parità perché un uomo che si dà da fare in casa perde in autorevolezza (??). La preoccupazione è preservare l’autostima del marito, perché criticarlo, opporre il proprio punto di vista o persino fargli passare l’aspirapolvere (orrore!) ne minerebbe l’autorevolezza! (Insomma, il caro vecchio principio di autorità). Tanto, e lo si è capito, in casi e case del genere il lavoro pesante lo fa la colf: e chissà quante ne scriverebbe la colf, questo sì, magari in un blog meno posso del suo…
Esatto @Sandra,
e, a proposito di colf, come ha ben detto non so chi (curiosando in rete): reazionaria sì, ma sulla pelle delle altre!
Tirando un po’ le somme del dibattito direi che non sono
fondate le accuse di criticare un libro di cui non si conosce
il contenuto (ci mancherebbe altro di dover leggere
in massa un simile polpettone irrancidito!).
Lo spirito con cui è scritto si rifà alle prose da rotocalco
femminile degli anni ’70 dove la protagonista è una donna,
che vista da fuori è uguale uguale alla Bindi, ma dentro
è uguale uguale alla Audrey Hepburn di Colazione da
Tiffany, spiritosa, efficiente e affascinante; furba come
una volpe che si finge morta questa si finge sottomessa,
e lo fa così bene che non si capisce la differenza…
nemmeno lei capisce la differenza. Ma noi sì.
Il colpo finale me lo ha dato citando Patton,
un delinquente psicopatico, come esempio.
Diocleziano, innanzitutto se un libro lo si vuole censurare come vogliono certi politici spagnoli il minimo è leggerlo tutto qui. Criticarlo è un altro discorso, io posso già criticare un titolo che trovo provocatorio, ma la censura non può essere utilizzata a destra a manca, poi io trovo un po’ losco il mettere un trafiletto con scritto licenza di abusare della donna come se fosse quello che ha scritto la miriano mentre è riferito al vescovo.
Diocleziano,
a parte che la Hepburn di Colazione da Tiffany per me è un mito… poi nel film interpretava una squillo, e nel romanzo omonimo di Capote se ricordo bene c’era anche una relazione lesbica.
Tino,
ha ragione Diocleziano: lo spirito è quello da rotocalco femminile, ma non è innocuo e ingenuo come sembra. Lo smussare gli angoli, accontentare il marito per la cena o per il museo in sè sono consigli di buona convivenza, soprattutto se applicati in alternanza. Ma lei va oltre, quando parla di non turbare l’autorevolezza del marito. Da qui al rispetto preteso in quanto marito il passo è breve. Con tutto quello che ne consegue.
La parola “sottomissione” resta grossa, fuorviante perché certo non si applica a una donna del suo ceto e del suo stampo, e il suo stile di scrittura rassicura, è un’iperbole via un’altra. Ma il messaggio di fondo del principio di autorità è pericoloso, inizia dalla protezione del ruolo dell’uomo che è bene non contraddire per non far traballare il piedistallo di capo famiglia. Quando un uomo insicuro viene riportato a terra da un addio, non sempre sa gestire la rabbia che ne deriva. In certi ambienti, l’esercizio della diplomazia (o dell’ipocrisia) è connaturato, si tramanda di madre in figlia, sono attrici consumate. Una mia conoscente, buona famiglia, madre e moglie perfetta, di quelle che mai alzano la voce e men che mai criticano il marito, è bastato un ritardo nella somministrazione dell’insulina per esprimere cosa davvero pensava di lui: una defaillance in 50 anni di matrimonio, e nemmeno voluta!
La filosofia matrimoniale della borghese ipocrita funziona in certi ambienti, applicata o pretesa in altri fa danni.
Scusami Sandra, ma il mio disaccordo non sta sul contenuto del libro, ma sulla maniera in cui viene attaccato in Spagna, poi sinceramente se ho ben capito consiglia di sopportare le infedeltà del marito… beh ma quello è spalancare poco aperte, il sopportare l’infedeltà non ne ha classe ne ideologia, mia nonna (di sinistra) che faceva la casalinga e che non avrebbe mai votato per una donna in politica solo il fatto che una donna girasse intorno a mio nonno era motivo di litigio e poi era lei il capofamiglia altre donne sono magari moderne, giornaliste e poi si lasciano umiliare in pubblico vedi la moglie di DSK. Al di là delle ideologie ci sono culture ancestrali matriarcali in cui già che prima la miriano fosse nata avevano come capofamiglia di fatto la donna. Nella mia cultura è sempre stato così. Le donne sottomesse ai mariti?
Ovviamente non faccio la promozione di nessun modello ancestrale, ma chiedere alle donne italiane di sopportare le infedeltà del marito…. molte lo fanno ma tante altre penso che utilizzerebbero il libro della miriano per darlo in testa al marito in caso di corna, e indipendentemente dal fatto che siano cattoliche o meno. Nella mia famiglia si è sempre fatto così corna=divorzio eppure non è che le donne siano delle femministe d’assalto.
Non mi sembra che parli di infedeltà da sopportare, dove l’hai letto? Dice che il matrimonio cattolico è a tre, ma il terzo “uomo” è Dio!
E’ un modello retrogrado, e anche la figura dell’uomo esce maluccio, un imbranato che la moglie svampitella sostiene con condiscendente comprensione e senso pratico …. Possibile che una 40enne abbia ancora una visione così stereotipata di maschio e femmina, la donna limitata intellettualmente e l’uomo pasticcione? Ma lo sa la signora che oltralpe i ragazzi alla scuola dell’obbligo fanno corsi di cucina e di cucito, oltre che di algebra e lingue? Che i ragazzi imparano a vivere senza mammà? Che le ragazze studiano ingegneria? E’ da farsi ridere dietro, o farsi attaccare.
Non mi preoccuperei troppo per la moglie di DSK, non è la classica povera moglie tradita…
Neanche io me ne preoccupo ma le femministe l’hanno attaccata parecchio, sull’infedelà l’ho letto su una recensione francese ora non ho tempo di trovarla. Le donne fanno ingenieria pure in Italia e gli uomini per esempio in Sardegna imparavano il ricamo. Oltralpe non credere che i rapporti tra uomini e donne siano particolarmente esenti da polemiche, la musica per l’inverno è il dibattitto sulla prostituzione e non è che ci vadano tanto fini i reazionari che trovano sempre donne utili per giustificarli. Comunque questo sarà il mio ultimo intervento di questa tipa ne ho parlato fin troppo non voglio darle ulteriore importanza, il suo libro non ha interesse alcuno. Una gran opportunista che ha trovato una maniera per uscire dall’anonimato mondiale con libri provocatori, dopotutto oggi se scrivi un libro sull’uguaglianza uomo donna nessuno ti considera.
Secondo me il contenuto del libro è più subdolo di quanto non sembri: è la stessa tattica utilizzata dai convertitori di gay (in etero) che scrivono libri d’un’arretratezza culturale inimmaginabile facendoli passare per innocui attraverso l’uso di una profusa bonimia lungo tutto i capitoli, ma che si rivelano poi devastanti per il soggetto (fragile) a cui sono destinati. Questo non è un libro rivolto alle donne, ma a quelle donne impantanate in una storia che non riescono più sopportare: col classico marito padre-padrone, vessate, umiliate, derise e forse financo picchiato, e dice loro guarda che il ruolo naturale della donna è quello di ubbidire, di lasciarsi guidare dall’uomo, e se lui forse non ti tratta bene è perché tu non sai recitare la bene la tua parte.
Intromissione assolutamente OT.
Su un argomento precedente avevo detto che la mia considerazione su Bergoglio sarebbe cambiata in meglio se si spendesse per evitare la santificazione del Borgia polacco.
Ieri è venuto fuori con la misericordina:
a questo punto santifichiamo Giorgio Crema e Wanna Marchi e siamo a posto.
mario
Scusate la consecutio traballante da appena sveglio:
…la mia considerazione su Bergoglio cambierebbe in meglio se si spendesse per evitare…
mario
io il libro (anzi, i libri) non l’ho letto e non lo leggerò (della serie: non l’ho letto e non mi piace).
Questo comunque è ciò che dice Costanzuccia (dal suo blog):
http://costanzamiriano.com/2013/11/18/ma-di-cosa-state-parando/#more-9157
Come pensavo è una gran furbacchiona moderna che conosce i punti deboli degli avversari. Sa che purtroppo anche tra i progressisti c’è una tendenza a non accettare il dibattito con idee diverse, ha fatto quel titolo che c’entra poco con il libro o meglio avrebbe dovuto indicare a quale tipo di uomo la donna si dovrebbe sottomettere (quello che è pronto a morire per la moglie e ce ne sono tanti che la moglie sono pronti ad ucciderla), i progressisti ci sono cascati non hanno letto il libro e adesso si atteggia da martire. Alla fine che gli spagnoli si arrangino, in Italia sarebbe opportuno non fare gli stessi errori e mettere in evidenza più le incogruenze che rivela paniscus.
In effetti, sembra parecchio paracula
La questione della donna sottomessa è questione antica.
Una casa editrice napoletana ha riunito molti versetti della Bibbia in categorie. Una di queste è intitolata: “Donna: spregio e sottomissione”.
Si può trovare nel sito: http://www.utopia.it nella pagina: “700 contraddizioni nella Bibbia”.
Personalmente preferisco a questi versetti un’altro tipo di lettura:
Costituzione della Repubblica italiana
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di SESSO, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine conomico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.
E io che pensavo parlasse di Bondage Slave Sumission! 🙂
submission sorry!
Ma siamo sicuri che il titolo sia stato scelto dall’autrice? Molte volte (vedere ad es. Boncinelli con il suo “La scienza non ha bisogno di Dio”) è l’editore a decidere. E il titolo viene deciso da un editore per incuriosire e vendere di piu’.
Comunque sia, al nostro evento UAAR Torino abbiamo preferito la professoressa Saraceno a questa Miriano:
http://www.uaar.it/appuntamenti/2013-11-21-torino-odiare-le-donne-la-negativita-della-figura-femminile-nell%E2%80%99immaginario
L’argomento trattato sembra all’incirca lo stesso, ma qualcosa mi dice che le conclusioni saranno differenti…
Il padre della Miriano sembra rientrare in un certo tipo di mentalità, è stato ammonito per aver detto a proposito di una collega che aveva fatto richiesta di trasferimento:
«Sarebbe come se mi togliessero la donna di servizio senza dirmi niente»
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/23/previti-veleni-di-perugia.html
Se non odio, un certo disprezzo, la donna per certe persone ha il marchio indelebile della serva.
Più si scava e più di deve dar ragione a Paniscus.
Dice la Miriano: no ma io non la pretesa di insegnare alle donne, di redimerle, di insegnare loro come comportarsi con gli uomini e i mariti; tutto è nato da una chiacchierata con un’amica indecisa se sposarsi o meno; è a quell’amica, alle mie amiche che mi rivolgo, non alle donne come intera categoria.
Peccato che non ci sia bisogno di scrivere un libro per parlare con le proprie amiche.
Poi ripeto, liberissima di scrivere libri, però – ancora una volta – un po’ più di sincerità non guasterebbe. Tra l’altro, dagli stralci che ho potuto leggere, secondo me il suo non è uno stile così originale e brillante, è uno stile linguistico improntato a un’ironia vecchia, già letta e riletta tante volte, alla fine prevedibile e stucchevole e melassata, al pari dei modi di scrivere di tante mamme blogger che fan venire il latte ai calcagni …
E ora …… un link da brrrrrivido:
http://costanzamiriano.files.wordpress.com/2011/03/viva-la-sposa.pdf
🙂
Meno male che è roba vecchia… in ogni caso, fa venire l’orticaria.
Tutta la storia dell’Occidente cristiano testimonia la sottomissione delle donne agli uomini per mezzo della Chiesa e la legge. La donna era una strega, sedutrice, minacciava tramite il suo fascino l’integrità e la spiritualità dell’uomo, trascinandolo nel peccato…. Inoltre responsabile di epidemie, ma anche di sortilegi quando il consorte, LUI, era vittima di un malanno ! Considerata inferiore poiché non possedeva l’anima !!!, secondo la conclusione del Concilio di Mâcon nel 585.
San Paolo scrisse : “La donna fu formata da un uomo per dimostrare che l’uomo non è fatto per la donna, ma la donna per l’uomo” (Corinti 11), San Tommaso : “Dio non l’ha tirata dalla testa (sic!) poiché non doveva governare “(I, 92-93). Il Corano ripete questa favola: “La donna è stata creata da una costola che è la parte ossea la più incurvata. E, se la lasci cosi com’é, rimarrà curva, questo per dire : “ La donna è un po’ “balorda”, capricciosa, ecc..perché è stata creata da una costola incurvata, quindi va “radrizzata”…” Il mito della costola è stato e rimane in certe religioni tuttora comodissimo per poter giustificare il dominio e abuso dell’uomo sulle donne !
Gli atteggiamenti più negativi (migliaia di donne torturate, arse vive, ecc.. poiché
possedute dal demonio!) sono stati commessi contro le donne nel passato. Certi le considerano tuttora “creature inferiori”, che, per volontà divina, devono sottomettersi ai desideri degli uomini, mai il contrario ! Da notare che paradossalmente, oggi sono proprio certe donne, ignoranti e tetanizzate da ideologie assurde, che negano questi fatti storici indiscutibili, e trovano normale -in nome dei “Libri Santi”, “Verità rivelate”- la loro non proprio confortevole sottomissione : il colmo !
“Il pericolo numero uno… chi è? La donna!”
Chi cantava questa canzone negli anni ’50? Claudio Villa, accesamente di sinistra e anticlericale ( affermava di non credere che Dio si fosse fatto ” ‘na succursale ar Vaticano” e ne disse quattro anche a Padre Pio, altro che convertirsi ! ).
La discussione sul fatto che la donna abbia o meno l’anima è una barzelletta o storiella che dir si voglia, come quella del “comunisti che mangiano i bambini”. Una “chicca” della polemica antimedievale degli Illuministi negli aspetti più dozzinali ( ovviamente ce n’erano altri molto seri, tanto per chiarire ).
Ci furono parecchie martiri cristiane e ad alcune di esse furono dedicate magnifiche basiliche in epoca paleocristiana, ben prima del 585. Basiliche per “belle senz’anima”? Possibile che lei non abbia mai sentito parlare di Santa Monica, la gran donna che regalò alla Chiesa Sant’Agostino?
Le consiglierei di dare un’occhiata agli scritti che riportano i discorsi di Santa Caterina da Siena e a quelli della badessa tedesca Santa Hildegarde di Bingen, promossa recentemente “dottore della Chiesa e oggi di gran moda come pensatrice, profetessa, esperta di medicina, capace di bacchettare verbalmente perfino Federico Barbarossa. Su di lei nel 2009 ha girato un film Margarethe Von Trotta, autrice di pellicole importanti cone “Gli anni di piombo” e “Rosa Luxemburg”. Dunque non una regista-beghina.
Potrebbe servirle la lettura de “La era dei martiri. Il Cristianesimo da Diocleziano a Costantino” di Giuseppe Ricciotti 1953.
Santa Caterina da Siena? Chi, quella pazza isterica?
@Florenskij :
Lei sembra ignorare che l’uomo è persino capace di “sacrificare” la sua vita per dimostrare la presenza di dio in lui. Questo va dalle diverse sofferenze volontarie, ferite intenzionali, alla mutilazione e autosacrificio !
Versare il suo sangue, soffrire, mutilarsi ecc..mostra agli altri come il soggetto sia (auto)convinto dalla sua fede. Sacrificarci interamente o parzialmente consiste a dimostrare una certa sottomissione in perfetta armonia con il potere supremo di dio.. Ciò che conta nell’ispirazione fanatica, è il posto eccessivo occupato da una espressione emotiva e l’irrazionalità del soggetto, il che significa la prevalenza dell’inconscio negli atteggiamenti e comportamenti. Tutte le manifestazioni deliranti sono incanalate collettivamente e incorniciate dall’incontro della credenza puramente illusoria con il sacro.
Se vogliamo collocarci in una prospettiva storica, le cose cambiano radicalmente e il Santo diventa profanatore e fanatico, pronto a fare qualsiasi cosa per far trionfare il suo credo penalizzando severamente tutti coloro che non vogliono sottomettersi alle “Verità rivelate”. -Per il cristiano/cattolico (e non solo), le altre religioni sono sempre state considerate a delle ingenue superstizione che bisognava eliminare qualsiasi prezzo. E, non è finita!
Il sacrificio di Isacco voluto da suo padre Abramo, non è riconosciuto dai credenti come atto religioso per eccellenza ? Rispettare “l’ordine divino”, sottomettersi e uccidere suo figlio in nome di dio : che nobile gesto, edificante e utile per servire da lezione per i futuri discendenti della specie umana !
P.S. Dato quello che è stato scoperto di recente in occidente, si può rabbrividire solo a immaginare che cosa è accaduto nel corso dei 17 secoli, quando la chiesa nel suo pieno dominio, era preservata da ogni critica !
Che le piaccia o no, il giudeo-cristianesimo/cattolicesimo ha fatto subire a una grande porzione dell’umanità una repressione sessuale senza precedenti, a differenza di molte altre tradizioni religiose. E continua…..
In Spagna si stupiscono delle corbellerie della Miriano e qui in Italia ci stupiamo che in Spagna si stupiscono. Questo dimostra solo la nostra arretratezza culturale, sociale e mentale.
Molto probabilmente, in Spagna si stupiranno che noi ci siamo stupiti del loro stupore…
Non so, ma può anche essere che l’indifferenza italiana sia dovuta alla nostra maggior tranquillità nel considerare ciò che propone Miriano come quel messaggio che difficilmente riuscirà ad imporsi, a far presa, se non su una sparuta minoranza di persone.
Nonostante le tante copie vendute, più per curiosità verso qualcosa percepito come minimo molto “stravagante” che per altro credo ….
Alla fine quello che conta è sapere quante donne lavorano in spagna? Quanto è la differenza di salario rispetto agli uomini? Stanno meglio che in Italia? Il resto è fuffa.
Mah.. sinceramente censurare libri senza averli letti non mi pare una logica particolarmente evoluta. Non credo poi che si migliorino le cose continuando a dire che gli italiani sono inferiori.
Alla fine della fiera, direi che io condivido al 101% questo articolo:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2013/11/15/spagna-perche-impedire-la-pubblicazione-del-libro-di-costanza-miriano/
Leggi un po’ qui:
“Se vostro marito ha l’abitudine di far cadere la cenere per terra, non fategli ogni volta una predica, non rimproveratelo, non ricordategli costantemente la vostra fatica di tenere puliti i pavimenti. Mettetegli invece un portacenere a portata di mano, pregandolo con un sorriso di usarlo. E se se ne dimentica… pazienza! E’ meglio dover scopare un poco di cenere che rovinare le serate casalinghe al vostro consorte con piccole, noiose pignolerie di quel genere”.
E’ dall’enciclopedia della donna!! Insieme alla bibbia fa un cocktail micidiale. Qui c’è l’articolo della Aspesi sulla riedizione della famigerata enciclopedia.
http://www.ecologiasociale.org/pg/dum_fem_enciclopedia.html
Sandra
e noooo, micidiale! non ricordavo l’enciclopedia della donna, ma da bambina devo averla vista da qualche parente o amica dei miei genitori.
C’è un punto in questo articolo veramente piacevole della Aspesi che – se non ricordo male e se non ho interpretato male – dà una particolare e credo azzeccata chiave di lettura, simile a quella che Vanity Fair dà per la Miriano, cioè la figura del marito che – in realtà – è vissuto come un inutile ingombro:
“Trattandosi di un manuale dedicato alla fidanzata e poi alla moglie e madre esemplare, ovviamente l´uomo non appare se non per sbaglio, più che come oggetto occulto d´amore, come soggetto invisibile cui erogare una serie interminabile di servizi e di comportamenti spesso incongrui o inutili.
E forse questo modo tacito di cancellare il maschio, era il solo, prefemminista, per rilevarne l´ingombro ancorché la preziosa presenza in veste di marito e padre …..”
A questo punto però penso abbia ragione chi dice che il libro andrebbe letto prima di criticarlo a priori … quasi quasi vado a buttare via qualche euro … 🙂
La cartigienica venduta dalla Costipanza Miriano arricchisce moltissimo l’autrice, in compenso “non fa trend”, anzi, semmai il mondo (per fortuna)va in direzione opposta.
Da quando la finta sottomessa ha pubblicato la sua carta straccia, ha combattuto inutilmente la legge sul matrimonio egualitario in Francia con decine di post omofobi e deliranti, e dopo aver aderito/co-fondato quell’associazione accattolico-integralista che passa sotto il nome di Manif pour Tous Italia, infatti, 10 nuovi Stati americani hanno approvato il matrimonio omosessuale, nonché l’Uruguay, il Nuovo Galles del Sud e la Nuova Zelanda.
Quindi, per quanto mi riguarda, la deiezione letteraria della Crostanza Miriano non va censurata. Sarà una delle tante cose che finirà a danno dei cattocolici stessi 😀
@Engy
Alla gente piace rappresentarsi a secondo di quello che possono percepire di se stessi, e sono riluttanti all’idea che il sé potrebbe esistere su un piano diverso rispetto alle loro percezioni coscienti.
È possibile arrivare a certe conclusioni desiderate sul comportamento umano, scegliendo adeguatamente certi fatti e non altri.
Senza dimenticare che l’assurdo presentato sotto forma di “logica” trova e troverà ancora per molto tempo dei fedeli sostenitori.
ah beh, Pendesini, non fa una piega ! 🙂