Come negli anni scorsi, continua il trend che vede l’affermarsi dei matrimoni civili rispetto a quelli religiosi, pur nel contesto di un generalizzato calo delle nozze. Lo rivela l’ultima indagine dell’Istat, fotografando una società italiana che anche sotto questo aspetto mostra il lento consolidarsi della secolarizzazione.
Dal 2011 si assiste a una lieve ripresa dei matrimoni rispetto al calo continuo verificatosi dal 1972, soprattutto a causa dei matrimoni in cui almeno un coniuge è straniero (ora circa il 15% del totale). Le unioni tra italiani e non sono circa il 68% di quelle che coinvolgono stranieri. Calano prime e seconde nozze, mentre aumenta l’età media della celebrazione: 34 anni per gli uomini e 31 per le donne. Come fa notare Rosaria Talarico su La Stampa, a ciò contribuisce la massiccia diffusione delle unioni di fatto: erano circa 500 mila nel 2007 e sono passate a più di un milione nel 2011.
Nel 2012 ci sono stati 122 mila matrimoni religiosi, con un calo di 33 mila negli ultimi 4 anni. Nel calo generale delle nozze, salgono di circa 5 mila quelle in municipio, che arrivano a toccare il 41% del totale. Il dato raggiunge il 53,4% al Nord e sfiora la metà al Centro, con il 49,4%. A spingere sono in particolare le unioni con e tra stranieri e le seconde nozze, ma aumentano anche le coppie che per le prime nozze scelgono il rito civile (sono ormai il 31,5%), sfatando così un luogo comune duro a morire, che a spsosarsi civilmente sono soprattutto divorziati.
Anche il quadro italiano sta cambiando e si modernizza, dunque, con l’affermazione delle nozze fuori dalla chiesa e di quelle con coniugi che arrivano da altri paesi, nonché delle coppie di fatto sia etero sia gay. Si aprono quindi nuove sfide, con un numero ormai non più trascurabile di famiglie che si unisce senza far più riferimento alla dottrina cattolica, in una società e in un contesto politico che invece scontano una sudditanza nei confronti della Chiesa. Una contraddizione che rischia di amplificare ancora più i suoi effetti negli anni a venire, con la nascita e l’educazione di un numero crescente di bambini in contesti non cattolici. Problemi che, peraltro, saranno a cascata riversati sulle scuole, dove spesso la laicità viene messa alla porta. Dovrebbe dunque risultare evidente a tutti come l’inazione politica di fronte a una società già profondamente cambiata non è più in alcun modo giustificata.
La redazione
Purtroppo ancora una volta il sud resta indietro. E pensare a quanti uomini di cultura ci ha dato fino ad oggi.
Che cosa sono riusciti a macchinare questi corvi neri, con il loro mondo di superstizione, nei confronti di quelle popolazioni?
Penso che nella realtà delle cose una Storia del matrimonio religioso rivelerebbe la più criminale delle sorgenti contro l’amore umano e la pari dignità dei coniugi. Basti pensare ai divieti di sposare un/a infedele, un ebreo/a, ecc…. Il matrimonio religioso nasce antiumano per morale dottrinale. Kai ta alla….
Fino a pochi decenni fa la chiesa cattolica proibiva i matrimoni con altri cristiani come i protestanti, cioè uno doveva convertirsi per poterlo fare.
Oggi lo tollera, ma raccomanda che i figli vengano educati solamente come cattolici.
Due Paesi, un abisso culturale che sembrerebbe insanabile… Ma potrebbe trattarsi di un semplice “scarto storico”, forse il Meridione ha bisogno di qualche decennio in più per secolarizzarsi.
Segretario: Il matrimonio non è più quello di una volta.
Papa: Enfatti, ormai los giovanes preferiscono le copetures pianes.
Segretario: Mah……?
Mmm… te ne son venute di migliori. Giudizio tecnico: troppo involuta.
Complimenti comunque per quelle altre, quelle migliori (e son tante).
Credimi benjamin questo nuovo papa mi mette in crisi, Ratzinger dava ottimi spunti per fare satira su di lui, ex giovane miliziano nazista, ex ufficiale della luftwaffe, omelie che avrebbero steso un toro miura, omofobo alla quinta potenza ma con tanto di segretario personale figo e coccolone sempre a seguito. Se qualcuno mi dovesse chiedere quale è l’ opinione che ho di Bergoglio, la prima parola che mi verrebbe in mente è una sola “insignificante”, per questo l’unico modo che mi rimane per prendorlo in giro è farlo sembrare ottuso.
Poi con il tempo chi lo sa…….
@ Frank
“Se qualcuno mi dovesse chiedere quale è l’ opinione che ho di Bergoglio, la prima parola che mi verrebbe in mente è una sola “insignificante”,”.
Io direi “suonatore di flauto magico” (= Berlusconi, peraltro) come modo di apparire, e “immobilista” come politica (a parte forse qualche ritocco “obtorto collo” allo IOR, ma questo si capirà meglio in futuro).
Frank, ti butto lì un’idea per future battute: come Fester XVI avrebbe messo in pratica le trovate di Sua Banalità. Eh, che ne dici? (E se fosse davvero lui la mente diabolica che escogita e gli suggerisce tutte quelle str… per distruggerlo?)
(Non ricordo che Fester sia stato ufficiale della Luftwaffe, so che era un fantaccino della Flakke e disertore)
Per Diocleziano.
Terrò presenten il consiglien.
“Non ricordo che Fester sia stato ufficiale…….”
Si infatti era un soldato semplice ed ha prestato servizio solo all’inizio come personale di supporto alla Luftwaffe (mi sono informato su wikipedia).
Mi sa che avevo in mente Priebke quanto ho scritto ufficiale. Chissà perchè? 😉
Papa Emerito: Priebke? Un mio idolen!
Segretario: Santità!!!
Frank, non buttarti giù, nè, che la mia osservazione non voleva essere una stroncatura. Sai qual è il problema (forse)? Che è passato ancora troppo poco tempo per riuscire a cogliere appieno gli aspetti ridicoli di Bergoglio. Anche se devo ammettere che la tua ipotesi non fa mica poi tanta acqua, quella della mancanza di significatività.
Ma io non mi butto giù, vorrei buttare giù il papa nuovo. Aridateme Ratzinger, ha fatto diventare più persone atee lui che il comunismo. 😆
@Frank: sì, infatti è proprio per questo, secondo me, che l’hanno sostituito con mister pubblicità occulta, altro che stanchezza dovuta all’età: hanno dovuto correre ai ripari finché erano in tempo prima che il danno divenisse irreparabile. Al massimo, si può dire che l’hanno sostituito per arteriosclerosi inopportuna e molesta!
Il numero di divorziati risposati è ancora piuttosto basso in Italia a causa della legislazione sfavorevole sul divorzio.
Bisognerebbe fare un’indagine anche sulle motivazioni di chi si sposa in chiesa.
Quante persone vedono nello sposarsi in chiesa semplicemente un rito, una festa migliore dello sposarsi in comune?
Scelta della chiesa per il condizionamento di parenti o del paese (in provincia, soprattutto al sud, questo problema è reale).
Scelta della chiesa perché l’edificio è più bello di quanto messo a disposizione dal comune: questo è cambiato rispetto al passato perché in parecchi comuni ci si può oggi sposare in sedi storiche e belle, anche scelte dagli sposi.
Scelta della chiesa perché il rito e la coreografia sono più belle. In passato avevo sentito motivazioni del tipo: ma in comune non ci si può sposare con l’abito di nozze eleborato (oggi non è più vero).
Scelta della chiesa perché è la tradizione.
Scelta della chiesa perché i regali saranno più ricchi.
Scelta della chiesa per mancanza di reali alternative. Questo potrebbe essere un problema al sud, dove anche su altre strutture c’è carenza. Per esempio al sud è tradizione fare le cose in grande con un numero elevato di invitati e partecipanti, non facile da gestire.
Roberto V.
La location conta.
Nel periodo che ho lavorato al Comune di Roma con l’assessore Franca Eckert Coen (prima giunta Veltroni) stilai per conto della consigliera una mozione per promuovere luoghi di pregio di proprietà del Comune (aranciera, musei, casa del jazz …) che raccolse firme sia dell’opposizione che della maggioranza ,anche e soprattutto per l’ingresso economico che questo avrebbe portato (una piccola cifra a carico degli sposi che sarebeb servita per pulizie, straordinari dell’impiegato..) . Bloccata dal sindaco per paura dimettersiin conflitto con Santa Madre Chiesa che a Roma offre scenari stupendi agli sposi
Tiziana, diciamocela tutta. Se a Roma prendesse il via di cui tu hai parlato (musei etc. etc.) e forse con Marino la cosa ci potrebbe stare se qualcuno lo spingesse un po, di matrimoni civili, visto il patimonio culturale della nostra città, ne vedremo un bel po.
Grassino
e infatti l’occhiuto Veltroni bloccò la mozione .
Tosi con i matrimoni sul balcone di Giulietta e Romeo sta riscuotendo bei soldini
Sono convinto che la colpa non sia tanto del clero quanto dei nostri politici. Tu fai vedere che i soldi in comune entrano e che con quelli puoi dare dei servizi alla popolazione e poi vedi se, clero o non clero, non ti votano. Alle ultime elezioni come al referendum di Bologna, mi sembra tanto che quello che dice la chiesa, interessi ben poco, rispetto al pane quotidiano. O sbaglio?
Grassino
La vera palla al piede in questa fase storica èla partitocrazia che ormaiha invaso tutto. e la Chiesa cattolica (istituzione se non religione) è una branca della partitocrazia
Concludiamo questo nostro breve epistolario dicendo che la chiesa e la politica sono diventati “il gatto e la volpe” sempre insieme pronti a catturare il pinocchio di turno.
Solo il giorno in cui pinocchio smetterà di essere un burattino e diventerà un uomo, i due smetteranno di prenderlo in giro.
E poi i nonni si sono sposati in chiesa (regalo)
E i genitori si sono sposati in chiesa (pianto della mamma)
E il prete metterà il muso ai miei (sudditanza)
E cosa diranno gli altri (ricordarsi i concubini di Prato)
Solo il tempo puo far piazza pulita di tutta una serie di mentalità ottuse che vengono tramandate di padre in figlio. Da non dimenticare poi che spesso la raccomandazione del prete per un posto di lavoro puo in certi luoghi, essere ancora molto efficace.
Magari con l’opzional della sposina (a volte dello sposo) dentro il suo letto. 🙂 🙂 🙂
Dimentichi anche i figli, che spesso saldano il conto dei genitori.
Ops……che sbadato. Scusi padre!!!!!!
Non ci sono più i matrimoni di una volta… Per fortuna!
Il mondo cambia. Meglio così! Prevedo tempi duri per i cattoliconi da strapazzo e, ovviamente, per tutti coloro che, nel 2013, credono ancora agli asini che volano.
Il mondo cambia.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/il-canterbury-del-cigno-lex-arcivescovo-della-chiesa-inglese-siamo-soltanto-a-una-generazione-66867.htm
Credo che, chi onestamente interpreta nel modo giusto la morale cristiana, deve riconoscere che è di gran lunga eticamente superiore una coppia di fatto agli insipidi, meccanizzati, inscatolati, prefabbricati matrimoni celebrati in chiesa da coppie omologate alla cultura di Retequattro (con l’immancabile lista-nozze).
Buon giorno John
Sono totalmente d’ accordo con te .
La mia casa si affaccia su una piazza che è quello che rimane da un antico borgo . La chiesa medievale viene frequentata sopratutto per i matrimoni che vengono celebrati nei mesi estivi ( c’è piu sole, bel tempo , ambiente piu idilico etc !!) I primi tempi che stavo di là, rimanevo stupito da questi ” matrimoni ” che erano piu simili al girare di un foto-romanzo tipo ” Grand Hotel ” che da un vero matrimonio cristiano….
La mia madre che veniva trovarmi dalla Francia, credente ma non praticante , ne rimaneva sconvolta .
Ma non è che centrano anche i costi?
In chiesa di solito non ci si sposa in presenza di 10 persone.
In comunque anche solo in presenza dei testimoni.
Io consoco delle coppie che si sposerebbero anche, ma non ci sono i fondi.
Anche per questo secondo me nel sud dell’Italia resiste questo rito.
Di solito per non sfigurare si fanno debiti enormi.
Al nord i debiti si devono fare per la casa e magari non ci si può permettere altro.
Il Sud sta messo maluccio anche come mentalità, non solo economicamente.
@ Marco Renna
Vedi qui http://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo#In_Italia la distribuzione dell’analfabetismo in Italia dal 1861 al 2001.
Poi pensa che:
“I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 45 % dei laureati in materie scientifiche
il 31 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi”
Dalla trasmissione “White Rabbit” by Bruno Moretti Turri, Radio Varese, 1978 ( http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html )
Infine aggiungi santa Rosalia a Palermo, san Gennaro a Napoli, san Pio a Petrelcina, san Nicola a Bari., il “miracolo eucaristico” a Lanciano (CH), ecc ecc ecc… e i conti tornano… 🙁
Situazione triste ma che si sta, piano piano (troppo piano) risollevando. La ricetta per velocizzare il processo è semplice: più scienza e meno pagliacciate, sia nei media che nelle scuole.
Federix,
una sola osservazione sui Nobel, non a scopo di contrapposizione ma per cotribuire al rigore della tua ricostruzione.
Rubbia è dato da alcune fonti (non cattoliche) come credente, per esempio qua. Considerando quindi Fo e Rubbia come nobel italiani viventi saremmo al 50%.
Se aggiungiamo i due nobel viventi nati in Italia e naturalizzati altrove, non ho fonti su Giacconi (e di default lo accredito come ateo), mentre Capecchi risulta essere credente, p. es. qui.
Quindi, stando a questi dati, siamo comunque al 50%.
@ John
La statistica citata, comunque, si riferiva al 1978.
Ma, al di là dell’esattezza dei singoli numeri (numeri che possono essere diversi nelle varie epoche e nelle varie zone del mondo), è importante aver stabilito che c’è una correlazione inversa tra “creduloneria” e “grado di istruzione”.
In proposito, non c’è tra di noi chi non abbia visto che da decenni lo stato italiano “taglia” fondi alla Pubblica Istruzione, mentre continua a trovare pretesti e/o vie più o meno nascoste per foraggiare quella “privata”, che è in gran parte “cattolica”.
Federix,
si, certamente, la mia era solo una precisazione su quello 0% “ad effetto”.
Poi, altro discorso è che secondo il mio punto di vista non è la religiosità in sé a dover essere ascritta nella “creduloneria”, in quanto ritengo che esista anche una dimensione del credere che è di alto profilo. Il mio punto di vista è che quindi sarebbe più corretto individuare all’interno della religiosità una sotto-area di creduloneria (il famoso discorso del club di cui fanno parte sia Heisenberg che il contadino che va in gita a San Giovanni Rotondo). Tale sotto-area ovviamente esiste anche nel macroinsieme dell’ateismo, nella forma di creduloneria in magia, scaramanzia e simili (anche se vi riconosco che ha proporzioni minori). Peraltro, le due sotto-aree vanno forse a sovrapporsi, perché la coppietta di persone culturalmente analfabete inebriate dai pomeriggi di canale 5 che pregano padre pio, divulgano con rigore le catene di sant’antonio, e si sposano in chiesa per i colori dell’altare (per stare in topic), personalmente ho dei dubbi a considerarli credenti nel senso più maturo del concetto.
Guarda Lucman che anche in molti paesi della toscana, almeno fino a una trentina di anni fa, ho saputo di gente che per far sposare i figli, si era impegnata la casa. E se vi erano alcuni provenienti dal meridione altri erano toscani da più di sette generazioni.
Io credo che dipenda da un fattore di “cultura contadina” per non dire ignoranza. Infatti i preti nelle campagne toscane hanno sempre avuto mano più libera rispetto alle città.
Cosa ne pensa Livio Fanzaga di questa tendenza? Che è colpa del diavolo?
Ma insomma!!! Sempre di mezzo io ci devo andare, povero diavolo????? 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
Aspetta, Stefano: qual è secondo te la differena tra un “povero diavolo” e un “povero cristo”? 😉
La differena per me è che preferisco sempre il povero diavolo. Se non altro perché la chiesa lo ha sempre dipinto come il male. 😉
Mi fai ricordare che ogni tanto sento parlare di qualche persona buona e onesta, ma non famosa o non fortunata nella vita, come di un “buon diavolo”.
Riguardo al “povero diavolo” e al “povero cristo”, si potrebbe pensare che il primo è una persona buona ma sfortunata, il secondo una persona buona ma messa alla berlina… Ma è solo un’idea mia, forse le due locuzioni sono usate con significati almeno in parte coincidenti… 😉
Segnalo che in lingua francese esiste soltanto l’ espressione ” Povero diavolo ” ( Pauvre diable ) . Mai sentito dire ” Povero cristiano ” ( Pauvre chrétien )…
Io vado più in là: è proprio necessario il matrimonio, particolarmente dopo la revisione della legislazione in merito alla tutela dei figli? Non che intenda dire di proibirlo né di abolirlo, semplicemente mi chiedo se abbia un fondamento nel mondo della parità di genere e, soprattutto, se sia coerente con certe altisonanti affermazioni di principio che capita di sentire anche da parte di tanti di coloro che poi finiscono per sposarsi. Mah…
E’ quello che mi chiedo anch’io.
Eppoi, la parola “matrimonio” sembra significare “compravendita di una (donna per farne una) madre”, proprio come anticamente si intendeva! Notare tra l’altro l’analogia con la parola “mercimonio”, che significa esattamente “compravendita di merce”.
Probabilmente l’istituto del “matrimonio” andrebbe abolito almeno in tutte le società che hanno superato lo stadio di “caccia-raccolta-agricoltura-pastorizia”.
Mi credo tanto furbo, poi cado in cose di questo genere! Pensa che non avevo mai, e dico mai, fatto caso all’etimologia del termine “matrimonio”. Eppure, ora che me l’hai fatto notare, è davvero significativa. Grazie per l’illuminazione.
Attenzione che questo significato linguistico ce l’ha per la lingua italiana, non in altre lingue.
Sicuramente il significato originale era quello, ma le società si sono evolute (l’Italia da questo punto è ancora piuttosto arretrata tra il mondo occidentale).
Hai pensato giusto !! Il significato antico della parola ” Matrimonio” è legato al ” Patrimonio ” cioe la non dispersione dei beni e, attraverso la ” sposa ” il loro aumento….
…..”è proprio necessario il matrimonio, particolarmente dopo la revisione della legislazione in merito alla tutela dei figli?”.
No. Assolutamente no. Con matrimonio, infatti, s’intendono inequivocabilmente due cose: 1° Munus matris (matrimonio) e insieme 2° Munus patris (patrimonio).
Nessuno di questi doni viene tolto ai figli sia che i due siano sposati o meno.
L’emozione di amare i figli e di sentirsi amati, nessuna legge potrà mai imporla e neppure mantenerla o resuscitarla.
Otzi: L’emozione di amare i figli e di sentirsi amati, nessuna legge potrà mai imporla e neppure mantenerla o resuscitarla.
Sì. Poi succedono cose di questo genere o di quest’altro (citati in coppia per non tradire le pari opportunità) e viene da porsi qualche domanda. Ma anche qui e qui si dipingono due bei quadretti. Anche questi scelti con cura per evitare di prendere le parti di un genere o dell’altro. Volendo se ne trovano certe rassegne…
purtroppo è ancora necessario, anche senza la presenza di figli. dato che in italia le coppie di fatto non sono tutelate, né sul fronte ereditario, né sul fronte ospedaliero (decisioni sul fine vita, permesso di visita in ospedale, ecc.)
Ricordiamoci che il convivente in Italia per legge è il tuo signor nessuno. Se così non fosse non mi sarei sposata dopo 23 anni di convivenza….
Il problema è che il Vaticano diede il veto alle legiferazioni che prevedevano i PACS e/o i DICO.