Anche in tv si parla dei costi dei cappellani militari

Tra i costi della Chiesa, simbolo della condizione privilegiata dei sacerdoti anche nell’esercito, c’è la spesa per i cappellani militari. Ogni anno almeno 17 milioni di euro vengono sborsati per il mantenimento, le pensioni e persino le spese di aggiornamento “spirituale” di neanche 200 religiosi dell’Ordinariato Militare, inquadrati a tutti gli effetti come ufficiali stipendiati dal ministero della Difesa. Una spesa sempre meno giustificabile in un periodo di crisi e tagli, specie ora che la Chiesa nel suo recente restyling di immagine si atteggia ancor più di prima a povera e pacifista.

Le Iene hanno ora portato la questione dai giornali alla televisione, con un servizio di Luigi Pelazza nell’ultima puntata dello show. L’inviato ha messo alcuni preti alle strette, rendendone evidenti le prebende, gli alti stipendi e altri importanti benefit come l’auto di servizio. Alcuni si sono mostrati sorpresi o imbarazzati, convenendo sulla necessità di ridurre i costi. Ma è una decisione che deve prendere la politica.

cappellani-iene

Nel servizio non si arriva a mette in dubbio la presenza dei cappellani, ma si accenna al fatto che potrebbero esercitare a spese del Vaticano. O magari, come propone un emendamento del Movimento 5 Stelle nella sostanza simile a quanto già proposto in passato dai radicali, siano inquadrati come soldati semplici e non come ufficiali. Sulla base di legge 512 del 1961 iniziano infatti la carriera come tenenti per arrivare fino al grado di generale di corpo d’armata: ad esempio, il cardinale Angelo Bagnasco, prima del pensionamento, era diventato generale di brigata.

Le Iene è uno di quei programmi che ha osato sporcarsi le mani rispetto alla televisione mainstream, per far emergere casi come le diffuse coperture di preti pedofili da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Approfondimenti che è impossibile trovare, sebbene siano notizie ben più interessanti degli ultimi video più cliccati su Youtube. Ma che talvolta ha dato spazio anche a temi controversi come il metodo Stamina, puntando sull’emotività che suscitano diversi casi di bambini gravemente malati piuttosto che interrogarsi sulle modalità con cui la terapia veniva somministrata e i suoi fondamenti scarsamente scientifici. Certo, sarebbe bello che in tv trovasse spazio anche una visione pienamente laica e razionale del mondo.

L’esercito è una di quelle istituzioni dove l’influenza del clero è ancora evidente, basti ricordare che le cerimonie militari vedono sempre la presenza di religiosi e che tra le forze armate c’è un atteggiamento di solerte ossequio nei confronti della religione cattolica. Oltre a preghiere e messe, c’è anche il massimo saluto militare dovuto al Santissimo Sacramento, prima ancora della Bandiera e del capo dello Stato. E le armi vengono ancora benedette con acquasanta e aspersorio. L’esercito, che già non sta simpatico a molti, non può pensare di avere maggior appeal presentandosi come un contesto dove una effettiva laicità stenta (eufemismo) ad affermarsi . Non è l’unico, ma risalta ancor più degli altri proprio per l’incoerenza di tali pratiche con la tanto sbandierata dottrina cattolica. E non è il caso di attendersi cambiamenti, né a breve né sul lungo termine.

La redazione

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48 commenti

Paolo

I cappellani militari e l’obiezione di coscienza

Nell’anniversario della Conciliazione tra la Chiesa e lo Stato italiano, si sono riuniti ieri, presso l’Istituto della Sacra Famiglia in via Lorenzo il Magnifico, i cappellani militari in congedo della Toscana.

Al termine dei lavori, su proposta del presidente della sezione don Alberto Cambi, è stato votato il seguente ordine del giorno:

«I cappellani militari in congedo della regione toscana, nello spirito del recente congresso nazionale dell’associazione, svoltosi a Napoli, tributano il loro riverente e fraterno omaggio a tutti i caduti d’Italia, auspicando che abbia termine, finalmente, in nome di Dio, ogni discriminazione e ogni divisione di parte di fronte ai soldati di tutti i fronti e di tutte le divise, che morendo si sono sacrificati per il sacro ideale della Patria.

Considerano un insulto alla Patria e ai suoi caduti la cosiddetta “obiezione di coscienza” che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà».

L’assemblea ha avuto termine con una preghiera di suffragio per tutti i caduti.

Comunicato pubblicato sulla Nazione di Firenze del 12 febbraio 1965.
_______________________________
Cosa e’ ambiato da allora?

Laverdure

@Stefano Grassino
Si potrebbe aggiungere :
esempio dell’uso della verita quando fa comodo .
perche quando dicono :”Obiezione di coscienza espressione di vilta”non dirai che c’e’ un fondo di verita,almeno se riferita ai paesi occidentali in tempi recenti.
Piu’ che vilta forse renderebbe l’idea “opportunismo”.
Un tempo era leggermente diverso, e lo prova il fatto che la maggior parte andava a farsi scannare al fronte perche’
“obiettare” avrebbe richiesto ancora piu’ coraggio.
E ho detto “quando fa comodo”, perche Santa Madre Chiesa in un’infinita di occasioni,ad esempio durante l’occupazione nazista,ha dato sempre prova di un’eccezionale “prudenza” ,di cui arriva perfino a vantarsi.
Ma solo i qualunquisti confondono prudenza e vilta,vero ?

parolaio

Se ricordo bene già allora qualcuno gli rispose.
E non era iscritto all’UAAR.

Stefano Grassino

L’esercito per sua natura è creato per guerreggiare. Che siano guerra di conquista o di difesa, poco importa. Quando cadono le bombe è logico e umano dire “a che santo ci votiamo?” ed è per questo che han vita facile i venditori d’illusioni.
Come dice l’articolo della redazione, scordiamoci la laicità nell’esercito. L’unica è “degradare” i cappellani e risparmiare.

Frank

“Nel servizio non si arriva a mette in dubbio la presenza dei cappellani”

Er Profeta: A “mette”? Ma che ignoranza…..
Cherubio: Enfatti.
Er Profeta: Manca l’accento na “e” finale.
Cherubino: A Maomè…..tu si che sei n’omo de curtura.

Frank

Servizio televisivo delle iene: I cappellani militari sono degli sciacalli.

Laverdure

Superficiali che siete.
Non sapete che anche fucili,mitragliatrici e cannoni hanno un’anima ?
(Di solito rigata,liscia nei cannoni ad alta velocita di bocca,quelli adatti ai proiettili di uranio per intenderci ).
E compito dei preti non e’ forse la cura delle anime ?
Quindi la loro presenza e’ fondamentale per l’efficenza di un esercito.

John

Due considerazioni:
1) Io sarei per l’abolizione tout court dei cappellani militari… se un militare vuole andare in chiesa, esce, fa quattro passi e ne trova una… comunque tutto ciò che è “militare” è troppo distante da me perché solo possa affrontare l’argomento con un minimo di trasporto.
2) Non condivido l’apprezzamento per la trasmissione “Le iene” e il considerarla “non-mainstream”. Voi stessi riconoscete che è contraddittoria nella scelta delle cause da promuovere; ma il punto è che è comunque incastonata nella peggior tv commerciale, che personalmente non guardo da anni… credo che nulla al di fuori di RadioTre sia fruibile e/o godibile nel panorama radiotelevisivo italiano. Il fatto che “Le iene” parlino di una buona causa è come se su “Gente” (esiste ancora?) apparisse una sintesi della teoria delle stringhe… ne resterei solo infastidito.

Luca

Rispondo ad entrambe le considerazioni, dicendo che 1) chiesa ed esercito sono enti che potrebbero essere anche aboliti o comunque ridimensionati, e 2) le iene credo sia uno di quei programmi-inchiesta tipo Striscia la Notizia, ossia: paraculi.

Admin

@ John
Anche “Le Iene” sono mainstream, l’abbiamo scritto. Si differenziano dal resto del mainstream perché (magari male) ha trattato temi che altri non hanno trattato. Non si vede perché negarlo.

John

Admin,
grazie per la precisazione e scusa se sono stato approssimativo.
Il punto è che (opinione personalissima) penso si tratti di una trasmissione talmente di basso livello, con una presenza dell’interesse commerciale talmente subdola, in una tv che complessivamente rappresenta uno dei picchi più bassi della (non)cultura europea, per cui di fronte a tanta bassezza il fatto che tratti cause giuste è controproducente. Se persone false e subdole divulgano (finanziate da chi?…) una causa che mi sta a cuore, i un unica brodaglia dove difendere la laicità è uguale a difendere il metodo stamina (sto semplificando), la cosa, più che farmi piacere, mi infastidisce (pensando non a me ma a chi guarda tale tv). Ma ripeto, è solo una mia opinione, che riconosco possa non corrispondere a quella dominante.

frank

“grazie per la precisazione e scusa se sono stato approssimativo”

Non si tratta di una precisazione, è stato ribadito un concetto che tu hai dimostrato di non avere capito.
Non sei stato approssimativo, non hai capito e basta.

“Ma ripeto, è solo una mia opinione, che riconosco possa non corrispondere a quella dominante”

Che era solo una tua opinione si sapeva. Che non possa corrispondere a quella dominante cosa ne sai? Ma chi chi ti credi di essere? Sei solo un presuntuoso.

John

Frank,
hai ragione, non avevo capito: mi scuso del tutto per essere intervenuto.
Sulla mia opinione, avevo scritto «riconosco possa non corrispondere a quella dominante»: c’era il concetto di possibilità, voleva essere un modo per dire che non avevo la pretesa che le mie affermazioni fossero condivise da tutti, e che accettavo che potessero essere considerate sbagliate da molti, magari a ragione. Ma mi sono espresso malissimo, per cui mi scuso anche di questo.
Sull’essere presuntuoso, hai ragione ancora: non era mia intenzione esserlo ma, se sono apparso tale, significa che in realtà senza esserne consapevole lo sono stato, e magari lo sono tuttora. Farò di tutto per correggermi.
Scusate ancora, tutti quanti.

Engy

Joseph Aloisius Ratzinger:
– Frannnkkk, Tioboninooo, cvante volte ti devo zpiegare che dire “pozza non corrispondere” e “non pozza corrispondere” non ezzere stezza coza! Tu avere tua tezta un poco dura, jaaaah!
:mrgreen:

Frank

@ Engy.

Qui l’unica che ha la testa dura sei tu, visto che continui a fare figure meschine con i tuoi interventi.

whichgood

All’esercito invece di far piangere la Madonna la fanno cagare granate.

MASSIMO

Per prima cosa va abolito il Concordato, perchè è da lì che vengono tutti i problemi.
Poi dopo la Chiesa diventerà una organizzazione che uno ci partecipa e ci contribuisce solo volontariamente.
E a quel punto noi atei non avremo più nulla da obiettare.

MASSIMO

Anche perchè il concordato prevede l’assurdità che uno stato ultraindebitato e con la disoccupazione giovanile al 40% regali i propri soldi allo stato più ricco del mondo pro capite.
E, oltre al danno anche le beffe, perchè lo staterello beneficiario è capeggiato da un Papa che dice che “vuole una chiesa povera” ma a quanto pare il concordato se lo tiene ben stretto….. abbia mai a pagare un euro di tasse.

Questo ovviamente sono copse semplicissime che capirebbe anche un bambino, purchè non abbia il cervello plagiato dalla religione cattolica.

benjamin l'@sino

Massimo: “Queste ovviamente sono cose semplicissime che capirebbe anche un bambino, purchè non avesse il cervello plagiato dalla religione cattolica.”

Pensa che c’ero arrivato pure io!!!

massimo

Scusate se sono ripetitivo… FACCIAMO QUALCOSA…
di CONCRETO..

raccogliamo le adesioni e organizziamo una manifestazione.. BASTA a scrivere solo sui forum!

Engy

Ha ragione Massimo quando invita a “fare”. Tantopiù che, se si riescono a coinvolgere i milioni e milioni di atei, potrebbe essere la classica manifestazione oceanica …
Sul programma le Iene (e lo stesso vale per Striscia, Lucignolo, ecc): per quanto a volte abbiano portato alla luce notizie ignorate dai più, è uno di quei programmi che personalmente aborro, dove i “”giornalisti” sono degli insopportabili “stalker” che sotto sotto hanno tutta l’aria di cercare principalmente il massimo della visibilità personale, probabilmente ambendo a far carriera come show man o come attori; dove soprattutto (vedi il tema della pedofilia e i vari servizi non riguardanti solo preti) alcune questioni vengono trattate con una morbosità ripugnante.

gmd85

Tutti brutti e cattivi questi giornalisti, eh? Non nego che alcuni servizi delle Iene siano discutibili, ma neanche puoi generalizzare. Oh, ma proprio la generalizzazione facile c’hai.

ALESSIO DI MICHELE

Essere increduli, come si spera siamo tutti su questo forum, dovrebbe portare a puntare UMANISTICAMENTE al meno peggio: invece le Iene di qua, le Iene di là, blah blah ? Ed allora beccatevi Vespa coi suoi plastici.

Sandra

“soprattutto (vedi il tema della pedofilia e i vari servizi non riguardanti solo preti) alcune questioni vengono trattate con una morbosità ripugnante.”

Beh, se apri un pozzo nero non è che esca profumo di violetta.
Al di là dei modi, o del taglio che il programma si è dato, la notizia è vera o falsa? Se è vera, non importa chi la dice, no?

”giornalisti” sono degli insopportabili “stalker” che sotto sotto hanno tutta l’aria di cercare principalmente il massimo della visibilità personale

Per essere una scettica, certe volte hai delle uscite di un’ingenuità sconcertante: e perché i giornalisti non dovrebbero voler ottenere il massimo della visibilità, fanno forse un giuramento di umiltà o cose del genere? Se sono ambiziosi, fanno il possibile per emergere: se agiscono nella legalità e portano alla luce cose che qualcuno vuol tenere nascoste, benissimo. Non è che per il watergate qualcuno ha detto “ah, però quei due giornalisti sono degli insopportabili stalker hanno tutta l’aria di voler ottenere visibilità”. Ma caspita, è tutto il punto! Tipo il Pulitzer, non so se hai presente, in altri paesi li premiano, gli insopportabili stalker, se sono bravi.

Engy

Sandra
per dire …. ricordo bene un servizio di qualche anno fa che riguardava un pedofilo; pedofilo che veniva seguito con telecamera nascosta mentre era alle prese con una bambina che avrà avuto 8-9 anni.
C’era eccessivo indugio, dunque compiacimento secondo me.
Altra questione, la visibilità: il punto è che molti “giornalisti” stalker dei giorni nostri non sono animati da una “sana” ricerca di lustro personale, molto umana come cosa e legittima, ma secondo me se ne fottono proprio dei problemi, a volte delle tragedie di cui stanno parlando, non c’è traccia di passione civile, ma solo o quasi solo la ricerca del successo e della visibilità che dicevo. Gli stessi modi valgono comunque (devo anche aggiungere) anche in generale, ad esempio per i vari “giornalisti” che vanno in giro a tampinare le persone per conto di Santoro, Formigli, ecc
Non so tu, ma io quando vedo questi che rincorrono la gente, automaticamente mi metto dalla parte dell’inseguito, fosse pure un mafioso o un criminale.

Sandra

Un giornalista è un reporter: racconta quello che vede per conto di chi non può vedere. Quello che non mi piace in un giornalista è che anteponga o sostituisca la propria opinione ai fatti. Quello che non mi aspetto è che abbia “passione civile”i: mi aspetto invece professionalità, nel caso che si attenga a standard di correttezza. Certo il giornalista di un certo orientamento parlerà di una certa cosa, e tacerà un’altra, di cui però parlerà un altro giornalista. Sta poi a noi sapere filtrare il tutto.
Non mi sembra che il giornalismo italiano, con la schiera di giornalisti con domande pre-concordate al politico di turno, abbia finora dato prova di grande professionalità, per quanto impeccabile dal punto di vista formale.

Per evitare di farsi rincorrere, ci si potrebbe fermare e rispondere.

Non ho visto il servizio di cui parli: se era documentato e realizzato correttamente, spero che sia stato segnalato alle autorità. In certi casi sappiamo che la dichiarazione della vittima non è prova sufficiente, specialmente contro certe persone.

gmd85

@E.n.gy

Di, fatto, però, era un pedofilo. Dove sta il problema se il servizio ha sventato un possibile, anzi, probabile abuso? Se agli intervistati non piace essere inseguiti, ci pensino due volte prima di fare c.azzate.

Engy

beh va beh, Sandra, comunque i giornalisti un po’ “seri” e non smaniosi o presi da assatanamento moralistico, prima chiedono un appuntamento, civilmente, a chiunque.
Secondo me eh ……. 🙂
gmd
ti garantisco che quella volta il compiacimento e la morbosità erano evidenti e mi disgustarono. se trovo qualcosa su iutubbe too mando 🙂

gmd85

@E.ng.y

Penso di aver capito a quale caso ti riferisci. Se non sbaglio era un servizio di Goria. Io il compiacimento non lo ricordo.

diocleziano

Engy,
ma quale passione civile vuoi che ci mettano? Gente pagata a cottimo o a cent per battuta… vederli inseguire una povera donna a cui hanno trivellato il figlio a colpi di mitra e chiedere «Cosa prova?»… mo’ vieni qui che te lo faccio provare io!. E Mentana? che incespica e balbetta in continuazione perché la notizia ce l’ha lui e te la deve far pesare, e quando a metà della frase ti chiede «Perché?» e riattacca spiegando il perché… mmmaledetto! :mrgreen: E il povero Vicaretti che ogni mattina, per 45 minuti ti legge la stessa notizia su tutti i giornali? mmmaledetto pure a lui! L’unico vero giornalista è Mister Neuro… serio… discreto… puntuale…

Engy

beh, caro Diocleziano,
ti faccio un esempio che mi viene spontaneo dato che è appena tornato in tivi Piero Marrazzo (meno male meno! non vedevo l’ora …).
Non so se ricordi il padre. Ecco, lì c’era passione civile, oltre naturalmente a un legittimo desiderio di gratificazioni varie, anche pubblice, e di successo personale.
Al giorno d’oggi ( al dè d’inco, come direbbe mai madar) trovo che siano tutti o quasi delle specie di giornalisti, giornalisti di allevamento, senza sostanza, giovani rampanti in cerca solo di clamore e prurito, mossi da un tipo di moralismo che a me dà la nausea, giornaisti che, come dice Giulietto Chiesa, non fanno MAI la seconda domanda (a parte quelli che rincorrono – rompono i coglioni – la gente per strada), replicanti senza personalità, ecc. Giornalisti “possi” (si può dire?)
😆

Marco

Perché non organizziamo una manifestazione a Roma con tanto di striscioni e megafoni? Se la fate, io ci sono…
Come ha detto giustamente qualcuno, scrivere sul forum non serve a niente.

dissection

Beh, io personalmente trovo che non sarebbe poi così peregrina l’idea, almeno cominciare a pensare a una cosa del genere, eviterei il “Pride” per evitare le facili battute da parte avversa.

massimo

@Marco, @Engy

come per tutte le cose occorre solo iniziare..
per prima cosa raccogliere le adesioni e sopratutto coinvolgere personaggi che mediataicamente possano dare risalto, che devono metterci la faccia..

perche anche i vari Augias e Odifreddi finora cosa fanno? scrivono LIBRI.. BASTA scrivere libri! cosi danno solo l’impressione di sfruttare la situazione..

Noi cittadini comuni cosi come loro, personaggi noti, dobbiamo metterci la faccia se interessa VERAMENTE dare una scossa all’opinione pubblica.. ma NON per GUADAGNARE soldi!
Se si chiede ad un intellettuale di prestare il suo volto per il bene comune lo deve fare AGGRATIS!

dobbiamo solo accendere una scintilla..

ALESSIO DI MICHELE

Poi, non è vero che l’ esercito italiano sia impastato di servilismo pro-cattolico: qualche tempo fa, sul “Venerdì” di Repubblica, lessi di come erano umani i nostri militi, poiché, in una provincia afghana sotto il loro controllo, erano molto gentili nel trattare una donna precedentemente imprigionata per ADULTERIO (che in lingua afghana credo sia spesso la traduzione di “stupro”) e le avevano addirittura dato una cella più comoda e vitto migliore ! Cioè: servilismo in patria verso i cattolici ed all’ estero verso i preti locali. Speriamo di non dover andare in Nepal e dintorni, dove servono il tè col burro di yak: l’ essere servili sarebbe veramente pesante, non come tenere una poveraccia ingiustamente in galera.

Engy

Tempo fa, non so dove, lessi di una ragazza afghana imprigionata per adulterio, essendo in realtà stata stuprata, soprattutto perchè aveva osato denunciare il fatto. …
Poi mi pare sia stata graziata ma a caro prezzo: sposare lo stupratore!
Di militari italiani coinvolti non lessi niente.
Se la tua è un’altra notizia, hai un link da inviarci?
Se è la stessa notizia, e ammesso che ci fossero militari italiani coinvolti, puoi spiegare meglio quale sarebbe stata la loro orribile colpa?
Tu cosa avresti fatto nei loro panni, di fronte a una donna imprigionata dal governo afghano??

gmd85

Oh, beh, aspettando una conferma della notizia, chi va a portare democrazia negli altri paesi, cosa dovrebbe fare?

Beatrice

“Ma è una decisione che deve prendere la politica.”
L’esercito italiano ha un rapporto fra (contratti aggiudicati)/(avvisi di gara) molto basso in confronto agli eserciti tedesco, francese, inglese.
Questo vuole dire usare a proposito e a sproposito le solite clausole “salvo comprovati motivi si sicurezza delo stato” ecc. ecc. di salvaguardia che vengono inserite nei trattati dell’Union europea.
In questo modo i fornitori italiani dell’esercito avranno meno concorrenza dalle società degli altri paesi membri.
Non è che gli altri paesi non se ne siano accorti, lo sanno, e stanno preparando le contromisure che prenderanno prima o poi di qualche direttiva che anche l’Italia dovrebbe rispettare (lo sapete come l’Italia sia solerte nel rispettare le direttive dell’Unione europea, vero?).
Visto che l’esercito in Italia gestisce grossi importi con bassa trasparenza, andare a cercare delle spesine come i costi dei cappellani militari, secondo me è poco producente.
Non si riesce ad ottenere una migliore trasparenza sulle spese grosse dove i paesi membri dell’Unione europea hanno un vantaggio evidente (partecipazione alle gare) nel richiedere maggiore trasparenza, figurati sulle spesine …
È giusto fare notare anche i costi per i cappellani militari, ma non aspettatevi molto da questa campagna.

Beatrice

Scusate, volevo dire “molto alto” cioè ci sono pochi avvisi di gara in proporzione ai contrati aggiudicati (quindi in questo senso “alto” significa “cattivo”).

Elio M

Sono queste le cose che dovrebbe trattare l’UAAR, quando attacca i manifesti sui mezzi pubblici o sui muri. Se ci si limita a dire che essere atei è meglio, un po’ come è stato fatto con gli ateobus si rischia solo di attirare odio da parte dei credenti ignoranti. Non che la cosa mi scombussoli, sia chiaro… Ma portare a conoscenza situazioni vergognose che, spesso, i cattolici stessi ignorano farebbe molto più bene alla laicità rispetto a quello che, alla fine, è un “catechismo” al contrario.

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