Nuovo numero de L’Ateo: “Scienza e pseudoscienza”

È in corso di di­stri­bu­zio­ne il sesto numero dell’anno del­la ri­vi­sta L’Ateo, il bi­me­stra­le dell’Uaar. I soci pos­so­no leg­ger­lo integralmente sul sito, nell’area riservata.

Intitolato “Scienza e pseudoscienza”, contiene con­tri­bu­ti di D’Alpa, Mognato, Giacometti, Frova, Cartolari, Carcano, Tamagnone, Conti, Gualerzi, Mucci, Orlando, Rota, Scrima.

All’interno lo speciale inserto libri “Index librorum legendorum”.

La Re­da­zio­ne

 

83 commenti

D.S.

Vorrei far notare una certa analogia di pensiero tra l’ idea omeopatica della memoria dell’ acqua e la credenza cristiana della transustanziazione.
Secondo l’ omeopatia, detto in poche parole, l’ acqua può assumere le caratteristiche di altre sostanze in barba alle sue proprietà chimico-fisiche (il che, più o meno, è come pretendere che un oggetto cubico si metta a rotolare come se fosse sferico, in barba alle sue proprietà geometriche).
Nella transustanziazione, allo stesso modo, si crede che il pane diventi carne…restando pane, e il vino si tramuti in sangue rimanendo vino.
Credenze permesse dal pensiero dualista, nel quale, paradossalmente, si considera la materia solo un’ apparenza, mentre la vera natura delle cose sarebbe quella delle entità metafisiche o soprannaturali, ovvero immaginarie.

MASSIMO

“Secondo l’ omeopatia, detto in poche parole, l’ acqua può assumere le caratteristiche di altre sostanze in barba alle sue proprietà chimico-fisiche”

Infatti prendi ad esempio l’acqua benedetta. Quella non è semplice acqua, ma ossido di idrogeno.

Dan Gurney

Anche Wanna Marchi aveva sale dalle proprietà miracolose. Continuo a chiedermi perché lei sia finita in galera e questi no

D.S.

infatti ho sempre pensato che l’ omeopatia sia acqua santa alternativa.

Dan Gurney

Il concetto della memoria dell’acqua pone inquietanti interrogativi.
Pensate soltanto a che ricordi sconvolgenti possa conservare l’acqua dello scarico di un gabinetto.

nightshade90

pensa invece all’acqua del mare, in cui fai il bagno ed in cui pisciano e cagano tutti i pesci del mondo (e vanno a finire innumerevoli fogne)

Federix

Qualche domanda molto seria per chi se la sente di rispondere:

Dato che è stato ampiamente dimostrato che l’omeopatia non solo non è più utile di un placebo, ma può addirittura distogliere i malati dalle vere cure, portando così ad un peggiramento del loro stato di salute o perfino alla loro morte

http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=271834

http://www.kwakzalverij.nl/1050/A_total_disaster_for_homeopathy

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16125589

http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_28/Omeopatia_De_Bac_8a4031dc-9d79-11dc-bac3-0003ba99c53b.shtml

http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_22/cure-omeopatiche-bimbo-muore_623c538e-fc7d-11e0-92e3-d0ce15270601.shtml

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/04/21/bimba-mori-per-otite-omeopata-giudizio.html

domando:

1) Si commette un reato dando, privatamente o pubblicamente, ad un omeopata del truffatore, o dell’approfittatore, o del millantatore, o altro del genere o anche di peggio o anche di più blando? E si commette un reato affermando, privatamente o pubblicamente, che l’omeopratia è una truffa, o un pretesto per approfittarsi di qualcuno, o una millanteria, o altro del genere o anche di peggio o anche di più blando?

2) Perchè lo stato italiano, ed anche altri stati, “tollerano” l’omeopatia? Forse perchè anche il commercio di costose boccette di acqua (e anche le costose parcelle degli omeopati) fanno aumentare il PIL?

Grazie mille a tutti coloro che risponderanno.

D.S.

Qualche anno fa Piero Angela è stato denunciato dagli omeopati per un servizio di superquark, dove naturalmente spiegava perchè l’omeopatia non può funzionare, ed è stato assolto.Quindi dire che non funziona non è reato (e ci mancherebbe solo questo).
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=271834
Per la seconda domanda, l’ unica cosa che posso dire è che i politici evidentemente non hanno le idee chiare sulla differenza tra scienza e pseudoscienza, e non gliene importa neanche niente, come si evince dai casi dibella e stamina.

Federix

@ DS:
L’articolo su Piero Angela è infatti il primo che avevo linkato 😉
Ok, che l’omeopatia “non funzioni” ci mancherebbe che non si possa dire. Quello che mi domandavo io era più …”strong”: è reato o non è reato dare del truffatore (o simili) ad un “medico omeopata”?

D.S.

Urca, ho saltato proprio quello senza accorgermene.Che figura barbina…
Non conosco casi in cui qualcuno sia stato denunciato per un’ accusa così diretta e non so come possa finire.

alessandro pendesini

@Federix
Come saprai esistono nelle forme nevrotiche malati immaginari o ipocondriaci, certi dei quali con gravi manifestazioni di allucinazioni o deliri. Questi disturbi psichici o somatoformi sono paragonabili alle malattie psicosomatiche. Per questi malati immaginari puo’ funzionare qualsiasi medicinale farmacologicamente neutro, sia allopatico che omeopatico. Questa è la ragione per cui si tollera la vendita (in Belgio, ma credo sia cosi anche in Italia) di questi « farmaci » a patto che sia un medico a prescriverli.
Da notare che l’effetto placebo (ma anche a volte nocebo) inizia già col tipo di comportamento adottato dal medico quando presenta il medicinale !
Stranamente il livello intellettuale del paziente non incide sull’effetto placebo ! E’ ugualmente efficace sia per un genio che una persona scarsamente intelligente, ma anche per un nevrotico, isterico, psicotico, psicopatico, che una persona equilibrata.

Federix

@ alessandro pendesini

Ok, concordo senz’altro con tutto quello che dici sull’effetto placebo, a cui sono soggetti psicopatici, nevrotici, “non psichicamente malati”, geni e persone scarsamente intelligenti.
Però dici anche “Questa è la ragione per cui si tollera la vendita (…) a patto che sia un medico a prescriverli.”: non so, questo mi lascia un po’ di stucco… Non so in Belgio, ma in Italia penso (cioè non ne sono certo, ma …”suppongo”) che le “cose omeopatiche” si possano anche comprare senza prescrizione “medica” (ti prego di smentirmi se sai che non è vero) in farmacia o altrove, e sicuramente si possono comprare anche online (esempio: http://www.farmapellegrino.it/vendita-omeopatia-on-line.html , ma nel web ne puoi trovare tanti).
Inoltre, tanti “preparati” omeopatici sono diffusamente dati anche a dei bambini (i genitori dicono che lo fanno “perchè i prodotti omeopatici non hanno controindicazioni (ecc., ecc.)”: ma che bisogno ha un bambino di un effetto placebo derivantegli da un “prodotto” omeopatico? Uno sciroppo per la tosse (o altro, all’occorrenza) potrebbe avere un uguale effetto placebo, a cui si sommerebbe l’effetto farmacologico reale.

Poi, ti propongo un esempio quasi-personale: in passato l’allora medico di famiglia di mia sorella ha “dato” alla figlia (che all’epoca aveva forse due anni) di mia sorella una roba omeopatica che conteneva, tra l’altro, una “diluizione-non-ricordo-quanto” di bicromato di potassio, noto cancerogeno; allora, delle due l’una: o, in quel flacone, di bicromato non c’era nemmeno uno ione, e allora mia sorella ha pagato cara una bottiglietta d’acqua (cioè: si è trattato di una truffa, io direi) oppure in quel flacone c’era ancora del bicromato, e allora si potrebbe parlare di “tentato omicidio volontario”… Mi chiedo quindi se le aziende che producono “cose omeopatiche”, ben sapendo di vendere acqua, in realtà “saltino” tutta la macchinosa fase delle diluizioni + “succussioni” + diluizioni successive ecc. ecc., e imbottiglino semplice acqua depurata, almeno in quei casi in cui l’etichetta del prodotto afferma che la diluizione del “principio attivo” è tale da andare oltre il reciproco del numero di Avogadro…

Ah, te ne racconto un’altra:
“Medicina tradizionale di altre culture e medicina non convenzionale. Questi i due rami analizzati nel documento dell’Organizzazione mondiale. Obiettivi: più conoscenza e sviluppo organico di politiche nazionali. E poi la sicurezza, attraverso la regolamentazione e la COPERTURA SANIATRIA UNIVERSALE. Il tutto in un contesto che vede una forte crescita in tutto il mondo del “non convenzionale” (piccolo pezzo tratto da
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=18443&fr=n ).

Poi:
“L’Omeopatia nel mondo
L’omeopatia è oggi utilizzata in oltre ottanta Paesi del mondo, principalmente in Europa. E’ anche presente in Sud America (Brasile, Argentina), India e Pakistan. Ancora poco diffusa nel Nord America, è comunque in crescita. Negli ultimi trent’anni si è anche sviluppata in Sud Africa, Tunisia, Marocco, Venezuela, Israele e Australia. In numerosi Paesi è inserita nell’ambito del sistema sanitario (come India, Messico, Brasile) mentre, in altri la sua pratica è autorizzata ma non legalizzata (Argentina). Nel mondo si contano più di 300 milioni di pazienti che si affidano all’omeopatia.
■ITALIA:l’8,2 % degli italiani utilizza medicinali omeopatici, disponibili in quasi una farmacia su due. 7.000 medici su 360.000 prescrivono regolarmente, od occasionalmente, un trattamento omeopatico. In Italia sono 4.000.000 circa i pazienti che ricorrono alle cure omeopatiche.
■FRANCIA:è al 1° posto fra i Paesi che utilizzano medicinali omeopatici. Sono sempre di più i francesi che scelgono questi medicinali, passati dal 22% nel 1984 al 40% nel 2002.
■REGNO UNITO:il 10% della popolazione britannica consulta un medico omeopata. Il 22 % prende medicinali omeopatici. 600 medici praticano regolarmente l’omeopatia su 1.300 membri diplomati della Facoltà d’Omeopatia di Londra che esercitano in tutto il mondo.
■STATI UNTI:l’Associazione medica americana è contro l’omeopatia: i medici omeopati sono solo alcune centinaia su un totale di 615.000 medici.
■MESSICO:l’omeopatia è riconosciuta ufficialmente. 4.000 medici omeopati su 92.000 medici.
■INDIA:oltre 250.000 medici omeopati (con status specifico in India) e 75.000 ausiliari medici prescrivono trattamenti omeopatici. Circa il 10% della popolazione (intorno a 100 milioni di persone) fanno ricorso all’omeopatia. Quest’ultima fa parte del sistema sanitario nazionale indiano accanto alla medicina occidentale e ai due sistemi di medicina indiana, Ayurveda e Unani.”
(da: http://www.clinicaveterinariacamagna.it/work-view/la-medicina-omeopatica/ )

E, infine, in Sudafrica (già, “quello” stato in cui Barnard fece il primo trapianto cardiaco “da umano a umano” della storia) l’omeopatia è insegnata all’università “come se” fosse una “medicina normale”: http://www.uj.ac.za/EN/Faculties/health/departments/homeopathy/Pages/default.aspx

Cose da rimanere shockati… Mi è difficile persuadermi che in tutti i summenzionati paesi l’omeopatia venga “tollerata” solo per via del suo effetto placebo… Sospetto che o i legislatori siano degli inetti, o che siano dei corrotti, o che lascino fare perchè anche la vendita di “prodotti omeopatici” fa aumentare il PIL… Boh?

Che ne pensi?

(P.S.: scusami per la prolissità e la molteplicità di temi)

Paolo

E pensare che ci sono tanti ignorantoni che ancora, nonostante l’informazione, continuano ad usare l’omeopatia. L’Ateo non mi è mai piaciuto. Secondo la mia umile opinione si dovrebbero trattare argomenti un peletto più scientifici, dando spazio alla scienza e, ovviamente, alla pseudoscienza (in chiave critica, s’intende) e limitare gli articoli troppo filosofeggianti. Ora, che non sono più socio UAAR, non so se le cose siano cambiate. Spero di si! In tal senso il CICAP fa un ottimo lavoro.

Federix

“E pensare che ci sono tanti ignorantoni che ancora, nonostante l’informazione, continuano ad usare l’omeopatia.”

Il GUAIO è che l’informazione, pur essendo disponibille, non “circola”, non viene letta, nemmeno da persone di livello culturale (teoricamente) elevato. E così accade che
http://www.corriere.it/salute/13_gennaio_21/dossier-omeopatia-italiani_454c1816-60ba-11e2-bd7d-debf946ea0b6.shtml

Domanda supplementare rispetto a quelle che ho posto più sopra, alle 13:40:

3) Secondo voi, i “medici di famiglia” che prescrivono “cose omeopatiche” hanno problemi di “analfabetismo professionale di ritorno” o sono corrotti dai produttori di “acqua omeopatizzata”?

Paolo

Per quanto riguarda l’ultima domanda, penso che sia prevalentemente un problema di ignoranza scientifica. Sul discorso informazione, invece, credo che una persona dovrebbe informarsi per conto suo. Se non lo fa, per quel che mi concerne, si può anche attaccare al tram. Oggi non ci sono più scuse. Tutti, del resto tutti, tranne qualche vecchietto analfabeta, hanno una connessione ad internet in casa e i libri si possono pure scaricare aggratise. Certo, la scuola pubblica potrebbe fare la sua parte, educando i giocani affinché capiscano la differenza che passa fra scienza e fuffa. A quanto pare, però, si preferisce insegnare la religione. Quella si che serve!

Federix

@ Paolo
“Per quanto riguarda l’ultima domanda, penso che sia prevalentemente un problema di ignoranza scientifica.”. Se è così, devo solo pensare molto male di tali “medici”.
Ma quindi pensi che nessun medico di famiglia si lasci corrompere dai rappresentanti di prodotti omeopatici?
Personalmente, una decina di anni fa anni fa ho sentito alcuni “informatori farmaceutici” (quelli “normali”, che vanno vestiti elegantissimi dai medici di famiglia a “proporre” i farmaci delle aziende per cui lavorano) dire che i medici non solo accettavano volentieri da loro “regalini” (gadgets di basso o medio prezzo), ma addirittura a volte essi stessi compliavano la “lista dei desideri” (in cambio del prescrivere poi ai pazienti i farmaci della ditta dell’ “informatore”): computers, viaggi… cose relativamente costose insomma, che lasciavano imbarazzati gli stessi rappresentanti farmaceutici, i quali presi alla sprovvista rispondevano “Devo informarmi con il mio dirigente…”.
Non posso accusare nessun medico di famiglia, naturalmente (non sono stato presente ad alcun episodio del tipo appena descritto), ma pensi che gli “informatori omeopatici” siano migliori degli “informatori farmaceutici”?

Paolo

Sicuramente molti medici si lasciano corrompere, questo è ovvio! Appoggio principalmente la tesi sull’ignoranza perché ho avuto a che fare con tanti conoscenti medici – o che studiavano medicina – constatando che di chimica e di fisica non capivano un’emerita fava. Fossi un medico e avessi un mio studio, i rappresentanti omeopatici li manderei via, né più né meno come faccio con i preti che vorrebbero benedirmi la casa e guadagnare qualche euro senza fare niente.

Federix

@ Paolo
Effettivamente la chimica e la fisica sono cose un po’ trascurate nei programmi di medicina…
Però, da lì a non rendersi conto che un qualsiasi “principio attivo” fa effetto zero se è presente in concentrazione zero ce ne vuole…
E ce ne vuole ancor di più, secondo me, per credere alle “succussioni” e alla “memoria dell’acqua” (che non è possibile siano state “insegnate” nei corsi ufficiali (per ora!), e ce ne vuole anche per non documentarsi sui siti ufficiali di medicina, o anche (cosa mi tocca dire!) sulla semplice Wikipedia, in cui sono riferiti diversi studi che hanno avuto come esito l’invalidazione ufficiale dell’omeopatia!
Forse, ai programmi del corso di studi in medicina manca proprio un esame sulle cosiddette “medicine alternative”, in modo da evitare che lo studente, una volta medico, non sia un buon medico…

alessandro pendesini

@Federix
Bisona distinguere l’omeopatia ufficiale da qualsiasi altra sostanza farmacologicamente neutra o con caratteristiche terapeutiche limitate ! Tra le quali troviamo la fitoterapia (o fitomedicina la quale utilizza piante o estratti di piante), che puo’ dare risultati oltre un eventuale effetto placebo, ma che puo’ anche dare -se mal utilizzata, da ciarlatani o persone incompetenti- risultati negativi, a volte anche letali (quando ad esempio interagisce con certi farmaci !) La fitoterapia non è riconosciuta dalla biomedicina. N.B. :-Naturale = benefico non è pertinente, poiché anche un agente patogeno o virus sono naturali ! Quindi : prudenza !

Federix

Concordo, ovviamente.

Mi rimane il dubbio fondamentale che espressi ieri 1 dicembre alle 13:40: sarà reato o no, il dare del “truffatore” ad un “omeopata”?

Francesco S.

Domanda “tecnica”:

La Turchetto non è più il direttore editoriale?

Paolo

Spero di no. Era di un’antipatia assurda. Mi riferisco ai suoi editoriali. Poi nella vita sarà pure un’ottima persona.

Federix

Condivido senz’altro!
E spero tantissimo che in futuro l’UAAR insista fortemente con altre iniziative di questo genere!

Artemio

Posizione vergognosa. Mi piacerebbe proprio sapere chi ha deciso per l’UAAR e tutti i suoi soci di aderire a posizioni speciste che legittimano l’olocausto degli animali nei laboratori.
Lo specismo religioso e quello ateo vanno a braccetto.
Potete andare fieri di avere le stesse posizioni della chiesa, del papa e pure di Buttiglione e Giovanardi. Complimenti!

Federix

@ Artemio
Se vogliamo saltare lo stadio della sperimantazione animale, TI OFFRI TU PER FARE DA CAVIA per un farmaco nuovo che potrebbe salvare molti milioni di vite umane ma sui cui effetti collaterali si sa poco?

Admin

La discussione sull’antispecismo è OT e quindi finisce qui, grazie.

Artemio

1) le ragioni etiche pro e contro la vivisezione evidentemente NON sono OT.
2) chi ritiene che la specie sia un criterio valido per stabilire chi puo’ essere vivisezionato e chi no dovrebbe rendersi conto che esso è un criterio arbitrario tanto quanto il razzismo o il sessismo. Dunque, arbitrario per arbitrario io posso decidere che il criterio discriminante è l’essere o meno specista e chi lo è a mio avviso dovrebbe poter essere usato come cavia.

Ermete

Che dire, Artemio?
Tra due posizioni arbitrarie decidono i rapporti di forza, e, purtroppo per te e per quelli come te, essi non consentono che si possano ammazzare (o usare come cavie) antispecisti al posto degli animali.
D’altronde le leggi dello Stato sono fatte anche per mitigare i rapporti di forza attraverso il diritto, dunque nemmeno agli specisti, che sono assolutamente maggioritari, è permesso usare violenza su di voi antispecisti…quindi io fossi in te non mi lamenterei, in fin dei conti poteva andarti peggio! 🙂

Ermete

Ovviamente alla quarta riga era ‘ si possano ammazzare (o usare come cavie) specisti [e non ‘antispecisti’ come ho scritto erroneamente] al posto degli animali’.

Ermete

Alla quarta riga è ovviamente ‘specisti’ anzichè ‘antispecisti’.

Federix

Tra l’altro, nella citata pagina dell’omeopata, potete leggere una lunga sfilza di commenti ammirati (e impressionanti!!!) dei suoi “fedeli”! 😯

D.S.

Non ce l’ ho fatta a leggerlo tutto, mi sono fermato qui:
”Il medico omeopata aiuta le persone ad essere più buone, consapevoli, sane in tutti i sensi e a vivere una vita spirituale profonda ed autentica.”
Misticismo, sentimentalismo e simbologia, ecco gli ingredienti delle medicine alternative.

Federix

@ D.S.
Ti capisco senz’altro! 😉
Ehm… hai forse provato a leggere anche qualche commento dei (tantissimi) “fedeli” (tra cui un ateo!), sotto lo scritto dell’omeopata? Non sembrerebbero roba scritta da gente suscettibile di essere facilmente suggestionata, oppure da gente “povera di spirito (critico)”?

Federix

@ D.S.
“Misticismo, sentimentalismo e simbologia, ecco gli ingredienti delle medicine alternative.”
E, aggiungerei, anche un cosciente e pervicace evitamento delle argomentazioni ragionevoli: qui http://www.medicinealtre.it/rivista-scientifica/2001/01_2_pitera_scienzaepregiudizio.pdf c’è – tra l’altro – un eloquente scambio di lettere fra il prof. Silvano Fuso, Segretario del CICAP-Liguria, che proponeva un semplice esperimento di verifica sui “preparati” omeopatici, e tale omeopata Fernando Piterà, che rifiuta la proposta con pretesti irragionevoli e intrugli affabulatori pseudo-razionali da “dottor Azzeccagarbugli” che cerca di “fregare” proprio uno del CICAP (o, forse, solo i “lettori qualsiasi” del testo???)!!! 😉
Trovo che in questo genere di atteggiamento gli omeopati assomiglino moltissimo ai PRETI!!! 😀

D.S.

Si, ho letto qualche commento e in tutti noto devozione e idealizzazione verso il suddetto ”medico” (virgolette d’ obbligo), che viene considerato come una sorta di eroe destinato a salvarci dai mali del mondo.Stesso atteggiamento rivolto ai vari vannoni e dibella e ciarlatani vari, che dal canto loro si ritengono geni incompresi e perseguitati, alimentando la simpatia nei loro confronti.
Quanto al commentatore che si è dichiarato ateo…bè, sarà anche ateo, ma forse non razionalista, parola compresa non a caso nell’ acronimo uaar.
Tanto per fare un esempio, la moglie di un mio amico dice di non credere a un dio che sta lì a guardare senza far nulla, ma in compenso crede a cose come l’ aura vitale e la ”meditazione creativa”.

Federix

Infatti secondo me l’omeopatia, per il fatto di venir “presa per buona” senza dimostrazione e per la “fede” dei suoi adepti somiglia abbastanza ad una religione…
Poi, certo, essere atei non significa automaticamente essere “svegli” in tutti i campi. Un mio zio non crede in “Dio” ma è convinto che noi umani siamo manovrati dagli extraterrestri (e per il resto è del tutto lucido, almeno mi pare).

Nello Papponi

L’omeopatia è una stupidaggine colossale ma mi ci gioco i maroni che anche fra gli iscritti all’UAAR ci sono un sacco di persone che – pur definendosi atee e razionali – usano questa antica, quanto inutile, pratica.

Lorenzo Galoppini

Dici? Tutto può essere, ma personalmente ho dei dubbi.

Nello Papponi

Ricordo che nel forum dell’UAAR, tempo fa, in una discussione sull’omeopatia, lessi che diversi utenti (ovviamente una minima parte!) si dicevano favorevoli a questa pratica. Evidentemente erano dei razionalisti part-time!

alessandro pendesini

@Nello Papponi
Si puo’ essere atei e ignorare certe cose, inoltre nessun uomo è o potrà essere invulnerabile ! Sarebbe pero interessante conoscere l’incidenza degli atei % rispetto a quella dei credenti, che credono nelle facoltà terapeutiche dell’omeopatia o miracoli di Lourdes !
Infatti, il blog UAAR serve anche a chiarire -tramite la severa metodologia scientifica- quello che è lecito accettare o razionale, dall’assurdo…

Federix

Se può dare qualche indicazione:
“I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 45 % dei laureati in materie scientifiche
il 31 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi”
Dalla trasmissione “White Rabbit” by Bruno Moretti Turri, Radio Varese, 1978″, citata in http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html .

Federix

Poi, però, si hanno anche statistiche così:
“Gli Italiani e l’omeopatia”, a cura di Carla Cigognini –
L’ultima indagine dell’Osservatorio Scienza e Società si è occupata di omeopatia. La rilevazione è stata condotta tramite interviste telefoniche su un campione di 900 casi, rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 15 anni. In base al sondaggio, un italiano su tre ricorre, saltuariamente, a questo tipo di farmaci ma poco meno di uno su dieci li utilizza in modo assiduo e solo due italiani su cento si curano esclusivamente con l’omeopatia.
Il 75 percento degli intervistati li usa perché crede che abbiano meno effetti collaterali delle solite medicine. Solo 1 su 5 è però convinto che siano davvero efficaci. In definitiva chi usa questi prodotti omeopatici? Dalla ricerca esce un ritratto dell’utente medio: piuttosto istruito, residente al Nord, prevalentemente femmina. Due donne su tre al Nord infatti usano prodotti del genere. Al Sud, la percentuale degli uomini con istruzione di base scende a meno di uno su dieci.”
Da: http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273257

Lorenzo

Eureka! La conferenza era questa:

ASCOLI PICENO
14 febbraio 2009, ore 18
Presso la sede del Partito della Rifondazione Comunista, Lungotronto Bartolomei Emidio 5, Ascoli Piceno
Conferenza della Dott.ssa Annarita Iannetti, Medico chirurgo Neurofisiologa dal titolo: DARWINISMO, TRA SCIENZA E FILOSOFIA

Lorenzo

Manca il primo messaggio. In breve, nella conferenza di cui sopra, organizzata dal circolo UAAR di Ascoli Piceno, il relatore parlò bene sia dell’astrologia e sia dell’omeopatia. Complimenti.

Marco Mosconi

Che tristezza! L’UAAR che fa, se ne sta a guardare? Perché non prende posizione, magari dando una “tiratina d’orecchie” ai referenti dei circoli che organizzano certe cose?

Ermete

Io certe stupidaggini non solo non le convenzionerei in alcun modo, ma obbligherei a mettere nella confezione -un po’ sullo stile delle sigarette- un avviso del tipo: ‘La scienza mostra che questo rimedio è inutile e dunque può al massimo costituire un effetto placebo’, o qualcosa del genere.

teogarno

In America, le confezioni di prodotti omeopatici, erboristici, et cetera portano la seguente frase “This statement has not been evaluated by the FDA. This product is not intended to diagnose, treat, cure, or prevent any disease” (questa affermazione non è stata confermata dall’agenzia del farmaco. Questo prodotto non è concepito per diagnosticare, curare, guarire, o prevenire una malattia”. È una bell’idea, ma credo che chi vuole comprare, compri comunque.

Federix

In sè, sarebbe una buona idea.
Ma mi chiedo quanti, in Italia, hanno smesso di fumare a causa delle scritte sempre più minacciose sui pacchetti di sigarette, fino a “Il fumo uccide!”…

Ermete

@ Federix

Non volevo entrare sull’efficacia in sè delle scritte sul pacchetto (a cui non credo nemmeno io), ma era solo per spiegare: quel che conta in una questione del genere è che il paziente sia informato che la scienza non riconosce validità a quei princìpi e a quel metodo, spiegando anche implicitamente perchè uno la cura deve pagarsela da solo, visto che la libertà di cura coi soldi pubblici rientra nelle terapie reali e non in quelle da romanzo fantasy. Che possa avere anche una funzione deterrente potrei sperarlo ma in effetti è cosa dubbia, ma è comunque, a mio modesto parere, una questione di onestà pubblica e di informazione al consumatore.
L’idea di Teogarno, mutuata dagli States, non sembra male, anche se poi non so come funzioni la copertura del sistema pubblico là dopo la riforma, ma a quel che leggo dall’altro tuo post, non è nemmeno riconosciuta.

Federix

“… che il paziente sia informato che la scienza non riconosce validità a quei princìpi e a quel metodo, spiegando anche implicitamente perchè uno la cura deve pagarsela da solo,…”
Ok, concordo senz’altro.
Mi piacerebbe anche aggiungere che anche nelle scuole (ad iniziare dalle medie, e con approfondimento nelle superiori e massicciamente nella facoltà di medicina) venisse ben spiegato e ripetuto il concetto. Poichè anche da questo si vede, a mio parere, il grado di civiltà di uno stato e il grado di maturità mentale dei suoi cittadini.

Ermete

Anche io concordo con te, Federix, e come non potrei non farlo: l’istruzione è il miglior investimento sul futuro…purtroppo, da pragmatico, devo dolermi del fatto che stiamo esprimendo princìpi assolutamente lontani dallo stato, meno che carente, dell’istruzione pubblica italiana odierna, scientifica in particolare.

Engy

non sono nè medico nè esperta (inutile premessa, lo so … ), ma …..

http://www.ilcambiamento.it/aziende_salute/omeopatia_ospedale_medicina_integrata_pitigliano.html

certo certo, tutte fesserie, senza dubbio alcuno (che non si addice evidentemente a un ateo che si rispetti), nel migliore dei casi son tutti dei beoti creduloni, quando non perfidi profittatori, subdoli imbonitori….
Ma come osano costoro integrare la grande indiscussa infallibile disinteressata medicina ufficiale con quella alternativa??
Quale inaccettabile contaminazione!!! Con i soldi pubblici poi !!!

Giorgio Pozzo

Engy, non c’è bisogno di essere medici per rendersi conto che l’omeopatia è una fesseria: basta avere un minimo di conoscenze di fisica elementare. E rendersi conto che l’acqua resta sempre H2O.

Engy

voglio solo dire – non avendo, ad oggi, esperienza personale diretta in tema di medicina alternativa – che secondo me è sempre meglio essere aperti al dubbio (tempo fa parlavo – e non raccontavo palle – della guarigione di una mia conoscente che si era curata col metodo Di Bella per una forma tumorale al seno, così come di un’altra persona che era morta lo stesso con la stessa cura … ).
Tantopiù che nel link che ho mandato si parla di percentuali di successi ottenuti.
Non so, vogliamo sempre presumere la malafede o chissà quale oscuro tornaconto?

bardhi

nel 1999 il mio vicino di casa Diego 34 anni, è morto di cancro mentre era in cura col metodo Di Bella. quindi con la statistica siamo pari vero?!

per caso una tua amica fa uso del omeopatia, ha risolto i suoi problemi di salute? non devi dare ascolto noi cara, se per qualcuno funziona che continui pure, nessun ateo li proibirà di farne uso.
per quanto riguarda l’uso dei soldi pubblici, abbi pazienza si sa siamo tirchi, ma non ti preoccupare a questo passo pure le cliniche di Wanna Marchi saranno convenzionate col ASL, cosi ti puoi fare visitare direttamente dal illustrissimo Mario Pacheco Do Nascimento .

Gino Estrada

I medici sono proprio quelli meno adatti a parlare di omeopatia, visto che, non essendo scienziati, ragionano come l’uomo della strada. Il buonsenso, però, essendo gratuito, potrebbe essere alla portata di tutti… Ma sappiamo che non è così, vero Engy?

Diocleziano

Fermamente convinto che l’omeopatia sia un business
fatto sulla pelle di illusi, non crediate che, di contro,
nessuno di voi si sia mai curato con placebo: tutte
le volte che un medico di base non capisce quale sia
il problema o intuisce che sia un malessere di quelli
sbrigativamente definiti psicosomatici, prescrive un
qualunque farmaco non invasivo, un’antinfiammatorio
o un antireumatico… lo sciroppo per il fegato…
Essendo il meccanismo degli omeopatici identico
a quello dei placebo, i primi offrono il vantaggio
(per chi ne approfitta) di lucrarci con pseudoricerche
o marchi depositati. Il problema finale è che l’omeopatia
qualche effetto lo dà, ma in contesti di piccoli malesseri,
che poi la gente pretende di ottenere anche su patologie
gravi.

teogarno

@ Diocleziano L’effetto placebo esiste! È “giusto” che i medici -per malattie di poco conto- lo sfruttino!!

Giorgio Pozzo

è sempre meglio essere aperti al dubbio

Certamente, ma nel caso dell’omeopatia il dubbio risiede specificamente nella validità delle sue due ipotesi di partenza, che sono basate sul nulla, anzi, sull’assurdo:

1. la stessa sostanza che ti fa male (omeo-patia) puo’ anche curare quel male
2. la diluizione della soluzione deve superare il valore minimo di una parte nel tutto, dato che il solvente (normalmente H2O) possiede una -non meglio specificata- “memoria”

Ora, l’ipotesi 1 sarebbe analoga all’affermazione che, poichè il fumo ti fa venire il cancro ai polmoni, il fumo ti guarisce dal cancro ai polmoni. L’ipotesi 2, invece, contraddice allegramente il principio base della chimica, per il quale ogni molecola o atomo è uguale a sè stesso. Cioè, una molecola di H2O sarebbe diversa da un’altra molecola di H2O.

Se non sono fesserie queste…

Diocleziano

teogarno,
guarda che è proprio quello che volevo intendere.
Volevo però chiarire che l’effetto placebo è presente
anche nell’omeopatico, perché mi pare che qualcuno
ne separi le proprietà in due campi distinti.
Per la precisione, l’effetto placebo è presente anche
in tutte le cure e i farmaci ‘ufficiali’.
La differenza fondamentale è che il placebo è
somministrato all’insaputa del paziente, mentre
l’omeopatico è ritenuto una vera medicina.

Marco Mosconi

@teogarno – si, ma senza prendere per il culo la gente, vendendo prodotti a caro prezzo senza una fava dentro.

maxalber

Non capirò mai come e perchè, il fatto che la “medicina ufficiale” (chiamarla “medicina scientifica” fa brutto, vero?) abbia al suo interno dinamiche di corruzione e di interessi industriali e di casta, cosa che nessuno nega, dovrebbe automaticamente assolvere le medicine alternative dal fatto di essere fuffa.
E’ questo che intendevi Engy?
Altrimenti vedi di spiegarti meglio con più affermazioni e meno allusioni.

Engy

bardhi
non volevo tornare su Di Bella, l’ho già fatto in passato e confermo le mie esperienze (tra l’altro se leggi meglio anche io ho parlato di un morto con la cura Di Bella); esperienze che sono condivise da tantissime persone che testimoniano di essere guarite, così come tante altre sono morte.
Quindi non capisco perchè uno che è guarito con Di Bella ma ha dovuto vendere la casa, non possa essere risarcito dal SSN, al pari di chi fa la chemioterapia, allo stesso modo fallibile.
maxalber
non voglio certo mitizzare la medicina alternativa (io ad esempio non ne ho mai fatto uso), di sicuro esistono ciarlatani ANCHE in questo campo.
Autocelebrazione? Può darsi. Ma autocelebrazione non significa che i dati siano falsi.
O vogliamo dire che lo sono? Su quali basi? E il motivo per cui un ente pubblico divulga dati falsi è la solita malafede e chissà quali interessi?
Cioè non so, non conosci neanche un medico omeopata? Non credo.
Tutti falsi ipocriti imbroglioni interessati?
Ragazzi ma che vita grama quella che vede sempre il marcio dappertutto, tranne che nella propria ristretta cerchia di “amici” (o “rilarga” come nel caso dei milioni di atei) !

maxalber

Autocelebrazione: i dati sono falsi finchè chi li sostiene non porta prove.
E il fatto che li sostenga un ente pubblico non li rende veri per questo: sarebbe principio di autorità, quindi non scientifico.
Conosco medici omeopati e non mi interessa minimamente conoscere le loro motivazioni: per me o sono ignoranti o sono interessati (senza escludere che possano essere entrambe le cose).
Io non vedo il marcio dappertutto.
Per vicinanza al Cicap in anni passati ho studiato l’argomento e me ne sono interessato acquisendo le informazioni che mi permettono di affermare con sicurezza quanto ho scritto.
Ti posso sostenere con prove documentate ogni mia affermazione.
Mi dispiace per te se la realtà per certi aspetti è più noiosa di quanto tu ti aspetti. Ma se vuoi distrarti è meglio andare al cinema che dall’omeopata.

D.S.

Guarda che non si deve per forza essere possibilisti su ogni cosa.L’ omeopatia è la somministrazione del niente, e il niente non cura, non mi pare difficile da capire.

bardhi

“Quindi non capisco perché uno che è guarito con Di Bella ma ha dovuto vendere la casa, non possa essere risarcito dal SSN, al pari di chi fa la chemioterapia, allo stesso modo fallibile.”

E’ proprio qua il problema Engy, come fai a certificare che quella persona è stato guarito grazie alla cura Di Bella? Perché se usiamo questa logica a uno amatalo di cancro che “guarisce dopo la cura Wanna Marchi”, li dobbiamo rimborsare la casa per il sale che ha pagato alla Wanna?

Engy

bardhi,
di sicuro accetto il responso della sperimentazione di allora, nonostante le critiche e le perplessità che aveva sollevato. A un certo punto bisogna arrivare a un dunque e farsene una ragione credo e così è successo. Il ministro dell’epoca – Rosaria Bindi – e il suo entourage si erano dati un metodo di lavoro e quel metodo ha portato a un giudizio negativo sulla cura di Bella.
Tra l’altro, visto che io sono quella che sempre ripete che è brutta cosa vedere sempre il marcio e la scorrettezza dappertutto, non mi voglio smentire e dico che va bene così.
Detto questo, il confronto con la simpatica Vanna Marchi lo sai anche tu che non regge e che è un po’ scorrettuccio, dato che di Bella era comunque un medico non uno stregone e le sue non erano (non sono) pozioni magiche; anzi, contrariamente a quanto forse si era creduto all’epoca delle grandi polemiche sul metodo di Bella, la cura – che mi pare si componga di un mix di farmaci vitamine e ormoni – è molto pesante, parola di donna guarita da una delle tante forme di tumore maligno al seno, pensante ma non è tossica e devastante come spesso la chemio o la radioterapia.
Come vedi non sono un’esperta (tra l’altro, se disgraziatamente dovessi ammalarmi molto gravemente, di cancro per intenderci, non avrei scelta, date le mie limitate risorse economiche), e non si tratta di fede come qualcuno ha detto, perchè allora anche la medicina scientifica è fallibile purtroppo, dunque non meritevole di fede cieca.

Sauro

Tra il metodo di Bella e l’omeopatia – indipendentemente dal fatto che la prima funzioni o meno – c’è una bella differenza. L’omeopatia non contiene una dannata mazza dentro e, a meno che non si volgiano tirare in ballo teorie strampalate come la memoria dell’acqua o la tanto citata fisica quantistica, molto cara a chi vorrebbe spiegare una cosa ma non sa come fare, non la si può che chiamare “bufala venduta a caro prezzo”. Esistono, del resto, delle sperimentazioni a doppio cieco che hanno dimostrato come questa antica pratica curi al pari di un placebo, cioè per niente o, se preferite, come l’acqua di rubinetto. I medici sono tutti imbroglioni? No, sicuramente la maggioranza di quelli che utilizzano simili cavolate lo fanno in buonissima fede; sono solo un pochetto ignoranti in fatto di scienza. Lasciamo la ricerca ai ricercatori e che i medici si limitino a fare le diagnosi e a prescrivere solo ciò che, allo stato attuale delle conoscienze, si è dimostato efficace. La scienza non è negazionista. State pur tranquilli che se un giorno una ricerca dimostrerà che l’omeopatia funziona per davvero, anche i ricercatori più duri di comprendonio cambieranno idea.
Capisco, però, che alla Boiron di conoscere la verità interessi poco, considerati i soldi che girano intorno a questa fuffa.

Federix

“La scienza non è negazionista. State pur tranquilli che se un giorno una ricerca dimostrerà che l’omeopatia funziona per davvero, anche i ricercatori più duri di comprendonio cambieranno idea.”
Però ci hanno provato, con moltissimo impegno e scrupolo, già durante il regime di Hitler (che voleva un “popolo tedesco sanissimo” ed era disposto a provarle tutte per averlo), ma la sperimantazione dell’omeopatia fu un disastro colossale:
http://www.kwakzalverij.nl/1050/A_total_disaster_for_homeopathy
Poi, come dice l’ottimo Piero Angela, di fronte all’incredibile bisogna certo tenere sempre la mente aperta, ma non tanto aperta che il cervello caschi per terra!” 😉

Diocleziano

Sauro

”…curi al pari di un placebo, cioè per niente…”
Dài un’occhiata alle percentuali di efficacia del placebo su wiki.
Cambierai opinione.

Sauro

Ho capito, ma non è vendendo stupidaggini a caro prezzo che si risolvono i problemi. Basterebbe riempire le boccete d’acqua e darle via a cinquanta centesimi l’una. Si, comunque mi sono espresso male.

Sauro

Engy, non è un problema di vedere il marcio dappertutto, ma la necessità di voler conoscere, dopo duecento anni, dati e pubblicazioni, anziché farneticazioni assurde senza fondamento scientifico. Se una sperimentazione dimostra che l’omeopatia non cura, in base a cosa si può sostenere il contrario? Se non sono le sperimentazioni a doppio cieco a dirci la verità come la vogliamo ottenere questa verità, dando retta alla Boiron che fattura miliardi? O al medico di famiglia che non conosce la chimica e la fisica ma si autoconvince che l’omeopatia funziona perché i suoi pazienti dicono di guarire? E se fossero guariti anche senza assumere nulla? E se fossero stati gli eventuali farmaci assunti in precedenza a fare il “lavoro sporco”? E l’effetto placebo dove lo mettiamo? Il medico non ha gli strumenti per poter fare simili affermazioni. Le sue esternazioni sono semplici pareri personali, più o meno come quelli che può avere il mio meccanico o il ragioniere di Frascati. Per questo ci sono le sperimentazioni, che devono essere fatte su grandi numeri di persone e con tutta una serie di regole standard.
Credere all’omeopatia, oggi, significa avere fede e la fede, su un sito quello quello dell’UAAR, non dovrebbe esistere.
Poi pensatela come cavolo vi pare. La coerenza è una brutta bestia e il mondo cattolico ce l’ha insegnato.

Sauro

L’omeopatia è una farsa di lunga data. Un sordo d’acqua o di sostanza idroacolica non può curare niente e nessuno. Questo lo capisce pure un contadino Uzbeko. Le premesse dell’omeopatia sono patetiche. Prove di efficacia non esistono. Chi la prescrive non sa spiegare perché dovrebbe funzionare. Chi la vende non pubblica e non fornisce dati (perché non li ha!). Chi la usa è semplicemente un bambolotto suggestionato dal medico-santone di turno, incapace di porsi domande (fede!). La chimica, infine, unita alle sperimentazioni in doppio cieco, ci dice – nero su bianco – che siamo di fronte ad una bufala di portata colossale. Patetici sono quei pupazzi che, nonostante abbiano il diritto di “curarsi” nel modo a loro più congeniale, pretendo che queste pratiche allucinanti vengano coperte dal sistema sanitario nazionale. Ma imp—–tevi, va!

Commenti chiusi.