All’Onorevole Sassoli, presidente degli eurodeputati Pd al Parlamento europeo
Mi chiamo Liana Moca e faccio parte dell’associazione Uaar.
Un mese fa ho accettato l’incarico a livello nazionale e ho scelto un argomento da approfondire tra gli interessi statutari. Da donna mi è stato facile decidere di studiare e capire la situazione italiana sull’aborto.
Nei mesi precedenti varie testate giornalistiche avevano riportato casi che dimostravano chiaramente quanto sia diventato difficile abortire in Italia. Mi riferisco, per esempio, agli approfondimenti dell’Espresso, oppure alle inchieste di associazioni come la Luca Coscioni o la Laiga. Mi sono indignata, mi sono sentita disgustata e offesa da quello che sta accadendo nella mia nazione e ho quindi deciso di reagire, di fare qualcosa per aiutare le donne. Questo mio incarico nell’Uaar mi permette di battermi contro la situazione oscena che vive il nostro paese.
Ho iniziato il mio approfondimento con la lettura della relazione del Ministro della Salute pubblicata lo scorso 13 settembre, da cui si evince che i medici obiettori sono il 69,3%. In alcune regioni come il Molise o la Campania arriviamo addirittura attorno all’88%. Non è dunque difficile capire che ci sono strutture dove è impossibile richiedere l’IVG. Io abito a Sulmona, in Abruzzo, e ho un esempio molto vicino: nell’ospedale della mia città ci sono solo due medici non obiettori e poche ostetriche, all’Aquila la situazione è ancora più complicata. Penso che lei riesca a capire la difficoltà che ci vuole per organizzare un aborto nei termini di legge con un personale così scarso. Non solo, lei può capire cosa succede a una donna che decide di abortire in una struttura dove quasi tutti i medici o infermieri sono obiettori? Esiste un clima di condanna e di pregiudizio che aleggia in ogni momento e in ogni passaggio dell’IVG.
Si chiederà a questo punto perché sto scrivendo a lei tutto queste cose. Tutto parte dalle sue dichiarazioni rilasciate al giornale L’Unità il 14 dicembre a proposito della votazione nel Parlamento Europeo sul Report on Sexual and Reproductive Health Rights, presentato dall’europarlamentare socialista Edite Estrela. Anzi, a proposito della sua astensione al voto.
Lei afferma che con il suo “voto” ha difeso la legge 194 sull’aborto.
Mi trovo completamente in disaccordo con quello che lei dichiara e lo faccio alla luce dei fatti che avvengono in Italia.
Lei dice che nella nostra nazione c’è una buona legge. Sono d’accordo con lei, ma vorrei completare la sua frase in questa maniera: in Italia ci sarebbe una buona legge, se ci fosse una limitazione all’obiezione di coscienza, se ci fossero consultori, se si facesse realmente educazione sessuale.
Invece la situazione sull’aborto è drammatica: assistiamo a un pellegrinaggio delle donne all’estero e al ritorno della clandestinità. Ci sono persino farmacisti e medici che rifiutano la somministrazione della “pillola del giorno dopo”, appellandosi all’obiezione di coscienza!
Lei sostiene di voler garantire il diritto ai medici di obiettare: invece, se permette, a me interessa garantire la salute delle donne. La risoluzione della parlamentare Estrela voleva assicurare la contraccezione, la fecondazione assistita e chiedeva inoltre di regolare l’obiezione di coscienza. Lei si è quindi preoccupato di salvaguardare i medici, ma non sembra essersi preoccupato del fatto che l’obiezione di coscienza sta letteralmente paralizzando l’attuazione della legge 194 in moltissime strutture ospedaliere, mettendo in serio pericolo la salute fisica e mentale delle donne. Inoltre questa situazione crea una disparità inaudita tra chi ha la possibilità di ottenere la IVG nelle strutture private convenzionate e chi non ha risorse economiche o sociali. La maggioranza delle richiedenti, le ricordo, sono donne straniere o giovanissime.
Vorrei entrare nel merito della risoluzione Estrela e chiederle le motivazioni che l’hanno spinta a non votare favorevolmente quelle proposte ragionevoli.
Mi piacerebbe tanto ascoltare una sua risposta, ma soprattutto mi aspetto che lei chieda scusa a tutte quelle donne umiliate dalla sanità italiana e che da politico si “prenda cura” dei loro diritti.
Liana Moca, Responsabile Legge 194 Uaar
L’obiezione di coscienza va superata in questo campo, nessun è obbligato a far il ginecologo in un ospedale pubblico, lo si sa prima e se si è obiettori non si fa domanda di assunzione.
L’aborto sicuro non è una questione laica o antireligiosa, è solo un problema di salute delle donne. E la salute è uno dei diritti riconosciuti dalal carta dei diritti dell’uomo, sorpre ndentemente sottoscritta anche d paesi teocratici (come ad esempio l’Italia)
E’ trito e ritrito dirlo, ma le amiche e le parenti di Sassoli così come dei membri del partito popolare spagnolo non hanno problemi a pagare il medico.
Concordo
Ho ricevuto una mail stupefacente. C’era insieme un video girato in famiglia… E’ tutto qua sotto: leggete, ascoltate e guardate… Vi stupirete, vi commuoverete…. Io dico solo una cosa: questi padri e madri sono i veri grandi!!! Non i miti di cartapesta che quotidianamente vengono inventati e imposti dai media.
I nomi di questi padri e madri dal grande cuore non stanno scritti sui giornali, ma nel libro del Regno dei Cieli…
Caro Antonio,
ho seguito la vostra storia sin dal principio e attraverso un Social network che ho messo su da ormai quasi sei anni (www.pregoperte.com) tutti vi abbiamo sostenuto. Mi sei venuto in mente perché so che puoi capirmi…
Siamo in attesa (ormai quasi al capolinea) del nostro quarto figlio, che sappiamo essere down. Abbiamo realizzato un videoclip, tutti noi, con musica e parole inedite che promuovono la vita sempre e comunque.
Vedilo, mettiti le cuffie e gioisci sorridi e commuoviti con noi… Fallo sentire ai tuoi figli, so che gli piacerà.. Fammi sapere.
Ti abbraccio fraternamente
Marco e Claudia
Ho chiesto a Marco e Claudia di raccontarmi meglio come e perché è nata questa iniziativa e mi hanno risposto così:
La Vita è sacra. Questo tante volte lo avevamo sentito, e annunciato ai nostri figli, ma attraverso il nostro Emanuele, si è manifestata tale.
I nostri fratelli (facciamo parte di una comunità neocatecumenale qui a Roma) sono stati le pietre angolari grazie ai quali è stato possibile sperimentare un amore all’altro che solo attraverso Cristo è possibile.
Sapere da subito che il nostro piccolo era down, ci ha messo davanti a qualcosa di più grande di noi anche se cosi piccolo. Che fare oltre che pregare per lui? Ed ecco l’idea.
Dedicargli musiche, parole, un video che gridasse a lui e al mondo quanto la vita è bella, e per questo va difesa, e dare voce a chi non può per celebrarla.
Un videoclip dedicato a tutti quei bimbi mai nati o che hanno bisogno di essere amati di più perché fragili , dove anche le parole di Madre Teresa con il suo inno alla vita trovano dove poter essere cantate.
Un videoclip speciale per un figlio speciale, che si è fatto spazio tra le angosce e le paure del mondo. Emanuele, il nostro piccolo che a breve nascerà, sostenuto dalla preghiera comunitaria e quella in famiglia in questo percorso difficile, ci ha permesso di esprimere questa attesa, nella speranza di poter aiutare chi è nel dubbio di una scelta.
Non sappiamo nulla del nostro futuro (abbiamo smesso da un bel po’ di pensarci), potrebbe essere dura non lo so, ma una cosa è certa…EMANUELE sarà veramente DIO con noi. Sosteneteci con la preghiera.
Marco e Claudia
Scopri di più: EMANUELE – Inno alla vita | Cammino.info
@ Paolo
Più sotto trovi risposta e questa e all’altra lenzuolata.
Spero sia sufficiente ad evitarti(ci) la terza.
Grazie per la comprensione.
ma se Locke (voglio dire, Locke, non un pitocco qualunque) i cattolici li aveva esclusi dalla tolleranza (insieme agli atei, ahinoi, ma l’epoca in cui scrive lo può in parte scusare) un motivo c’è. Non possono essere fedeli che alla Chiesa, e mai ad altra istituzione, e ove una sia in contrasto con l’altra. la chiesa deve prevalere
Rileggi il tuo ragionamento: per gli atei va bene l’eccezione a causa del contesto storico, invece per i cattolici… Sicuro di aver scelto l’autore più adeguato?
Perché, l’integralismo cattolico era una mosca bianca?
no invece, è sempre lo stesso. I cattolici papisti devono obbedire alla chiesa e al suo capo, e non allo stato in cui agiscono, a meno che lo stato non sia completamente intriso di dottrina cattolica. Questo è in sintesi ciò che i cattolici devono fare; obbedire allo stato finchè ciò che ordina lo stato non contrasta con la dottrina, la quale è a sua volta costruita dalla chiesa. Tant’è che gli stati con la chiesa spesso fanno concordati appositi per evitare problemi, e gli stati concedono sotto varie forme eccezioni al rispetto della legge, come per es. l’obiezione di coscienza sull’aborto.
È il solito atteggiamento di chi trova sacrificabili i diritti degli altri quanto intoccabili i propri. E in più, sfotte.
La legge c’è, fu oggetto di due referendum (che la confermarono): che c’è da sfottere?
Perché astenersi o votare contro (non ricordo cosa avesse fatto Sassuoli, ma poco cambia) il “Report on Sexual and Reproductive Health Rights” e in più fare lo gnorri astenendosi per la proposta alternativa dei no-choice e dire di aver difeso la legge 194 non solo manca di alcun senso ma è decisamente contraddittorio.
Queste persone antepongono i loro pregiudizi ai diritti (degli altri) e giustificano l’ingiustificabile con i non-sense.Come quegli islamici radicali tanto deprecati che sostengono di velare la donna e limitarne le libertà per tutelare la loro dignità. Quando ho detto che “sfottono” ho usato un eufemismo.
Che c’è da sfottere? Vediamo… il fatto che la legge sia rispettata ad caxxium ti dice nulla?
per regolamentare l’obiezione di coscienza basterebbe un provvedimento semplice semplice al fine di garantire il servizio previsto dalla 194: indire concorsi mirati per un posto in ogni presidio ospedaliero escluso ai medici obiettori, vorrei vedere quanti medici disoccupati (ce ne sono) avrebbero il coraggio di rifiutare. Brava Liana per aver rilanciato un problema così importante. Purtroppo, ammesso che ti risponda l’illustre deputato, temo che la risposta sarebbe l’ennesimo giro di parole per dire tutto e il suo contrario 🙁 chiamasi disonestà intellettuale e insipienza politica
“indire concorsi mirati per un posto in ogni presidio ospedaliero escluso ai medici obiettori”
Sicuramente sarebbe la soluzione, ma poi qualcuno parlerebbe di “discriminazione” verso i medici; a questo, la legge dovrebbe rispondere che non si tratta di discriminazione verso i medici (pochi rispetto alle pazienti), ma di garantismo verso le pazienti (tante rispetto ai medici) e in ogni caso si tratterebbe soprattutto di garantismo verso un diritto della persona stabilito per legge.
Ma ci si dovrebbe spingere anche oltre: la legge dovrebbe stabilire che nessun medico, di qualunque specializzazione, possa rifiutarsi di eseguire alcun intervento venga richiesto dalle situazioni dei pazienti: altrimenti ci “abbia pensato” prima e non si sia messo a studiare medicina; o, nel caso specifico, non abbia scelto di specializzarsi in ginecologia e ostetricia.
E questa sarebbe anche una legge da fare URGENTEMENTE.
La natura non perdona: l’aborto aumenta la mortalità per cancro.
Per chi vuole limitare la popolazione mondiale due piccioni con una fava: meno nati e più morti per tumore.
Strano, pensavo che fosse il tuo Dio a decidere quando muoriamo.
@ giuseppe
giuseppe, caro credente in malafede per sua stessa ammissione, mi potresti citare qualche studio scientifico a prova della tua affermazione? Grazie.
Tu non dovessi, confermeresti, ce ne fosse bisogno, quel che hai già confessato.
E il nesso (biologico, non magico) fra aborti e cancro sarebbe? Ma piantala, giuseppe.
@ giuseppe
Mentre aspetto, propongo questo:
“L’OMS ha concluso che l’aborto indotto non aumenta il rischio di cancro al seno. Allo stesso modo, in una recente revisione delle prove, l’ACOG ha concluso che il rapporto tra aborto indotto e il successivo sviluppo di cancro al seno è stato oggetto di una notevole quantità di studi epidemiologici. I primi studi del rapporto tra aborto e rischio di cancro al seno sono stati metodologicamente viziati: ulteriori rigorosi studi dimostrano nessuna relazione causale tra l’aborto indotto e un conseguente aumento del rischio di cancro al seno”.
e
L’ U.S. National Cancer Institute, l’anno scorso, ha concluso che gli studi condotti all’inizio degli anni ’90, che affermavano l’esistenza di quel legame, presentavano dei vizi.
Il nuovo studio è stato condotto dal Collaborative Group on Hormonal Factors in Breast Cancer, presso la Oxford University, analizzando i dati di 53 studi epidemiologici di 16 paesi.
Nello studio sono considerati i dati di 44.000 donne che avevano avuto un aborto spontaneo o volontario, cui fosse diagnosticato il cancro al seno, e 39.000 donne che sono state intervistate dopo la diagnosi di cancro al seno.
Nelle 44.000 donne prese in esame i ricercatori non hanno trovato un collegamento fra il cancro al seno e l’aborto.
I risultati degli studi basati sulle 39.000 interviste post-diagnosi non erano affidabili a causa dell’associazione erroneamente positiva fra il rischio di cancro al seno e precedenti di aborto indotto.
Secondo Valerie Beral, epidemiologo che ha partecipato al nuovo studio, evidenze epidemiologiche in tutto il mondo indicano che le gravidanze concluse con l’aborto indotto non hanno effetti sul rischio successivo di cancro al seno.
ad ulteriore prova della tua malafede e di quella del sito a te caro.
@Stefano.
Questa è una pubblicazione scientifica recente:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24272196
la quale scrive che un aborto aumenta del 44% il rischio di cancro al seno; due aborti +76%; 3 aborti +89%.
Io le cose le dico.
Se uno vuol ascoltare bene, altrimenti… peggio per lui e amici come prima.
Articolo del 2013 della American Cancer Society: http://www.cancer.org/cancer/breastcancer/moreinformation/is-abortion-linked-to-breast-cancer
Vi si legge:
“•Breast cancer risk is increased for a short time after a full-term pregnancy (that is, a pregnancy that results in the birth of a living child).
•Induced abortion is not linked to an increase in breast cancer risk.
•Spontaneous abortion is not linked to an increase in breast cancer risk.
The level of scientific evidence for these findings was considered to be “well established” (the highest level).
(…)
At this time, the scientific evidence does not support the notion that abortion of any kind raises the risk of breast cancer or any other type of cancer.”
@ giuseppe
Capisci l’inglese, vuoi usare il traduttore Google o preferisci che ti aiuti?
L’OMS non mi pare abbia rettificato la sua posizione.
Infine, ammesso esistesse un aumento del rischio, questo servirebbe solo
ad aumentare le misure di prevenzione.
O per te significa che dio non vuole?
Puo forse l’OMS, che sponsorizza la connessione tra l’aborto e la salute riproduttiva della donna, sputtanarsi mettendo in piazza l’incremento dei rischi per la salute della donna a causa dell’aborto?
Contenti voi di anticipare la morte delle vostre donne contenti tutti…
giuseppe, le donne non sono nostre né vostre. Sono LORO. Fattene una ragione.
@fab
Non essere così fiscale.
Se non vi riproducete rimarrete sempre una minoranza: è scientifico 😉
Leggermente OT, ma mi pare ne valga la pena:
«A noi preti ci dovrebbero autorizzare almeno una volta nella vita a mettere incinta una donna “per vedere l’effetto che fa”, senza sposarla, qualche prete e qualche vescovo lo ha fatto».
Da: http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/709577/Le-intercettazioni-shock-del-prete-di.html
giuseppe, riprodursi non è una priorità. Comunque, oltre al tasso di natalità c’è anche il tasso di rinsavimento, che a quanto pare corre molto di più.
@giuseppe
L’OMS non ha bisogno di sputtanarsi. È la pseudoricerca a essere già sputtanata per scarsezza metodologica.
@giuseppe
L’OMS non ha bisogno di sputt.anarsi. È la pseudoricerca a essere già sputt.anata per scarsezza metodologica.
@ giuseppe
Potete forse tu e la tua banda, che sponsorizzate la connessione tra l’aborto e il tumore alla mammella, sputtanarvi mettendo in piazza studi validati?
Ti basta lo studio sull’argomento di Joel Brind, docente di biologia ed endocrinologia dell’University of New York? http://www.abortionbreastcancer.com/Brind_NCBQ.PDF
@giuseppe
Ma anche, no, visto che Brind ricade nella pochezza metodologica di cui sopra e visto che si è limitato a eseguire una ricerca primaria, ovvero solo su dati precedenti e non su dati raccolti sul campo, e ricadendo inevitabilmente in un selection bias.
http://web.archive.org/web/20071031105921/http://www.rcog.org.uk/resources/Public/pdf/induced_abortionfull.pdf
A pag. 67. Dati raccolti da studi diretti.
@ giuseppe
Non ti dannare l’anima giuseppe, forse ti è sfuggito qualcosa che ti ripeto:
ammesso esistesse un aumento del rischio, questo servirebbe solo
ad aumentare le misure di prevenzione.
O per te significa che dio non vuole?
@ giuseppe
Il documento proposto da gmd85 e le conclusioni dell’OMS fanno ritenere oltre ogni ragionevole dubbio che una correlazione tra aborto e tumore alla mammella non ci sia. Ma voglio pure concedere, per assurdo, che altri studi possano provarla. Con cio?
Ci fosse, chi ha praticato aborti si sottometterà a misure preventive maggiori. Come, per esempio, chi usa la Terapia Ormonale Sostitutiva.
Il punto è un altro giuseppe, non ti fare tirare fuori le affermazioni con le tenaglie: per te significa che dio non vuole?
Non ho parlato di Dio ma di natura.
In biologia, in conseguenza del concepimento, vengono messi in moto nella donna dei meccanismi finalizzati al parto: credi forse che l’interruzione traumatica di tali meccanismi rimanga senza conseguenze?
Immagina una macchina lanciata a tutta velocità che freni di colpo: non credi che, almeno per quanto riguarda le gomme, qualche conseguenza vi sia? Potresti farmi però notare che è sempre meglio frenare che andare a sbattere, e su questo sarei pienamante daccordo con te in quanto per questo esistono i freni, però rimane il fatto che frenare come segno di libertà, io lo ritengo pura follia.
@gmd85
Lo studio che hai linkato è del 2004
Te ne indico alcuni più recenti;
novembre 2013
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24272196
aprile 2013
http://www.banglajol.info/index.php/JDMC/article/viewFile/15628/11078
aprile 2012
http://www.apocpcontrol.org/paper_file/issue_abs/Volume13_No5/2179-84%204.17%20Che%20Yanhua.pdf
novembre 2012
http://www.foodconsumer.org/newsite/Non-food/Lifestyle/abortion_breast_cancer_1124120828.html
gennaio 2010
http://www.medicalnewstoday.com/releases/175394.php
aprile 2009
http://www.wjso.com/content/7/1/37
Ti basta, non dico come certezza, ma almeno come ragionevole dubbio?
@ giuseppe
Pensa tu che la “natura” “prevede” l’interruzione della produzione di estrogeni: si chiama menopausa.
Una frenata non da poco.
E pensa che la medesima “natura” “prevede” miriadi di aborti spontanei.
Ah, questa natura!
In uno degli articoli che citi tra i fattori di predisposizione al tumore al seno c’è l’inattività fisica. Probabilmente il Signore ha inteso connotare eticamente in modo negativo e punire pure quella…
giuseppe, continua a sfuggirti quanto ho scritto, usa la testa non la tastiera.
@giuseppe
No, non mi basta. Nei primi link che ti ho riportato, si criticano proprio la ricerca più recente. Che è sempre la stessa a ricorrere, quindi la lista di link è inutile.
Frenare è un’azione istintiva. Il paragone non regge.
@giuseppe
Peccato che il tuo link non funzioni, neanche con l’URL principale.
ht tp://w ww.italiasalute.it/5748/Non-ci-sono-legami-tra-aborto-e-cancro-al-seno.html
ht tp://w ww.dica33.it/argomenti/oncologia/mammella/aborto.asp?p=26
h ttp://liadiperi.blogspot.it/2012/06/la-verita-su-alcuni-miti-popolari.html
Ah, in famiglia ho tre donne che hanno abortito (spontaneo e no). Stanno tutte benissimo 😆
ho numerose amiche che hanno abortito, alcune costrette da gravi malformazioni del feto, altre volontariamente per altri generi di problemi: fortunatamente nessuna di loro ha sviluppato alcun tumore.
Che stiano benissimo sono contento per te… tre tuoi familiari non sono però mai venuti al mondo: quelli che sostengono che sulla terra siamo in troppi saranno contenti!!!
@Florasol
Mi ero dimenticato di dire che la mia nonna materna, madre di tre figlie e di tre figli, è morta proprio di tumore al seno.
@giuseppe
Familiari? Dubito. Se anche fosse, me ne faccio una ragione, come me la farei per chiunque della mia famiglia debba morire. Senza stracciarmi le vesti.
…perché, c’è ancora qualcuno che sostiene che sulla terra NON siamo in troppi? sul serio? O___o
dai, adesso ditemi che c’è ancora qualcuno che sostiene che la terra sia piatta….
Penso che il ministro risponderà soltanto se gli verrà richiesto da qualche Vescovo o da Papa stesso. La demagogia è molto religiosa ed appartiene ad una religione molto specifica.
Tanto la moglie del ministro abortirebbe in una struttura privata sicuramente (e molto probabilmente proprietà della Chiesa cattolica).
Sottoscrivo tutto il post di whichgood e aggiungo che questa realtà è frutto dei politici a tempo indeterminato. Se i politici fossero a tempo determinato, uno o massimo due mandati, non ci sarebbe la necessità dell’appoggio della chiesa per essere rieletti e questa perderebbe il sostegno incondizionato di cui gode. Uno stato che assume personale (obiettori) che sa già che non farà il lavoro per cui è stato assunto che razza di stato è.
La vergogna clericale situazione italiana è dimostrata dal fatto che è difficile anche ottenere la pillola del giorno dopo, che in realtà serve a prevenire l’aborto. Io sono uno dei pochi medici prescrittori nella mia zona
Forse tu sei uno di quei Santi che il Papa ha dichiarato di esistere nella curia romana.
🙂
Ma la legge 194 è quella che tutela la maternità o quella che permette di sopprimere degli esseri (esistono) umani (hanno DNA umano) viventi (sono vivi)?
Anche quello che tiri fuori dal tuo naso mentre scrivi stupidate contiene DNA umano.
E in ogni caso l’attributo dell’umanità non aggiunge e non toglie nulla, diversamente da quello della capacità di soffrire. E’ una pura ipostasi.
Ma riuscirai una volta, @whichgood, a rispondere nel merito ANCHE a chi non la pensa come te senza insultare (e qui peraltro non ti sei espresso al “meglio” delle tue possibilità) e non solo invece ai tuoi “amici” con i tuoi soliti prevedibili compiaciuti e sagacissimi commenti ??
Non sei l’unico ehh, sei solo tra i peggiori! 😉
@ Engy
Mi space ma il rispetto (di idee e persone) occorre meritarselo.
Dopo la disponibilità iniziale alla malafede si risponde per le rime.
@ Engy
La penso anche come Lei ma ancora di piu per il fatto che sono discussioni inutile con persone che si sono perse nelle tenebre ideologiche .
Certe volte si puo perdere la pazienza e possiamo paragonare in un altro registro,l’ atteggiamento di questo signor G. con quello delle persone che giustificavano l’ URSS staliniana anche dopo le insurezioni popolare di Berlino e Budapest e piu tardi di Praga senza parlare degli gulags…
Ieri sera ho cercato di parlare in merito all’ aborto con un altro integralista cattolico del nome di Enrico, il quale non reagisce mai quando presenti fatti concreti ma torna in un modo ossessionante con i stessi argomenti dogmatici .
Whichgood farebbe meglio di ignorare il personaggio e basta …
( Per fortuna ho carissimi amici cattolici praticanti che hanno un approccio molto piu umano di problemi di fede che questi due integralisti…) .
Le caccole contengono solo una replica del DNA: cosa ben differente da un DNA originario.
E quello che conta è che il DNA sia originario come il riso (regola 32bis di giuseppe).
Stai dicendo che è più importante uno zigote di un bambino di due anni.
Complimenti per la catto-bestialità.
whichgood, rispondimi sinceramente: se tu non fossi stato uno zigote, potresti essere quello che sei ora?
Non è forse vero che se tu volessi ripercorrere a ritroso la tua vita, istante dopo istante, fino al momento in cui tu hai iniziato ad esistere come un essere individuale arrivereti al momento del tuo concepimento?
@ giuseppe
Hai da proporre solo la scoperta dell’acqua calda?
@giuseppe
Questo risponderebbe alla domanda di whichgood? E, comunque, perché mai dovrebbe essere rilevante?
Assodato che whichgood, Stefano e gmd85 sono il frutto della naturale evoluzione di uno zigote e che se quegli zigoti fossero stati soppressi nessuno di voi tre sarebbe quì, mi potreste per favore dire quando avrei affermato che la vita della madre è meno importante di quella del concepito?
Quello che io affermo è che uno stato che non rimuove le cause sociali che inducono una donna ad abortire non può essere definito un stato civile.
@ giuseppe
Se non fossi nato non sarei nato e non starei a pensarci. Un po’ come se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato un carretto.
Lo Stato può rimuovere quel che vuole ma non la libertà di decidere se e quando avere un figlio. Secondo regole prestabilite, che tengano conto delle migliori conoscenze disponibili. Tra le quali non rientrano divinità e anime.
@giuseppe
Assodato che lo sappiamo e che è irrilevante, vero, non l’hai detto. Il problema è a monte, nel dare arbitrariamente importanza.
Non parlavamo mica dello Stato, sai.
Mai che questi nobili cattolici siano in grado di dare una definizione di vita, però. Sempre e solo caratteristiche sparse che non dicono nulla.
@giuseppe
La legge 194 è quella che garantisce l’accesso all’IVG e che prevede che ogni struttura ospedaliera debba eseguire la procedura.
secondo la definizione di giusy anche un tumore è un essere (esiste) umano (ha DNA umano) vivente (vive. e tenciamente può vivere anche fuori dal corpo umano, purchè in ambiente protetto e ricco di sostanze nutritive. diversamente dall’embrione, che puori dall’utero muore senza eccezioni).
Anche spermatozoi umani ed ovuli umani non fecondati “esistono”, “hanno DNA umano” e “sono vivi”.
Perchè di essi non importa ad alcun prete?
Anche i prelievi di sangue umano per analisi mediche “esistono”, “hanno DNA umano” e “sono vivi”.
Perchè di essi non importa ad alcun prete?
Anche i tumori asportati chirurgicamente “esistono”, “hanno DNA umano” e “sono vivi”.
Perchè di essi non importa ad alcun prete?
@Giuseppe:
La legge 194 è una legge che vige democraticamente in un paese (a suo dire) al 90% cattolico. La matematica non mi torna. Fatti qualche domanda.
La legge 194 stabilisce le “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”: come sia possibile mettere assieme la tutela della la maternità e l’interruzione della gravidanza è esercizio tipicamente machiavellico.
Che la gravidanza, poi, inizi con il concepimento e che il concepimento, in biologia, segni l’inizio della vita umana individuale, è un fatto scientifico e non una filosofia o una speculazione o una opinione o una congettura o una teoria.
@ giuseppe
Guarda che nessuno ha mai negato che un embrione sia vivo.
Quel che si nega è che a quello stadio sia una persona.
E non lo è secondo nessun criterio prototipico di persona.
Salvo che per quello di coloro che credono in divinità e anime. Che non sono un fatto scientifico ma, quelli si, congetture. E pure sballate.
Nello spetrro elettromagnetico non c’è alcun punto in cui esista una transizione netta tra il rosso e l’arancione. Chi tuttavia affermasse che sono uguali dovrebbe farsi vedere da un buon oculista.
@ giuseppe
Topo, le affermazioni su dio le fa chi afferma che esista. E ci aggiunge lui le proprietà. Quindi le mie affermazioni sono risposte a tue (vostre) affermazioni. Se qualcosa non ti va correggi e ce ne sarà per le correzioni.
Le premesse quelle sono e quelle rimangono. Non mi pare esista un dio giuseppino totalmente nuovo. Almeno non traspare mai dalle tue marionettate. Purtroppo per te e per i tuoi sforzi.
Per me il problema non si pone. Se non per rilevare le contraddizioni delle affermazioni che vengono proposte di volta in volta. Mi dispiace che la cosa non ti piaccia. Ma così è.
Non è che per negare che 2+2 faccia 5 occorra farsi una rappresentazione della cosa e poi negarla.
Se non nella testa di quelli che non sanno come si fa a pensare.
Poi giuseppe occorre decidersi nella vita: dio è rappresentabile o no?
O forse lo è secondo le tue convenienze? O forse la novità del dio di giuseppe è che giuseppe decide di volta in volta come deve essere il suo dio? E che il suo dio è come torna a lui? Non attacca giuseppe.
@giuseppe
Io aspetto ancora che qualcuno di voi saggi mi dia una definizione univoca e accettabile di VITA.
http://www.lescienze.it/news/2013/12/07/news/definizione_vita_non_soddisfacente_non_esiste-1920964/
@Stefano
Affermi, a ragione, che “nello spettro elettromagnetico non c’è alcun punto in cui esista una transizione netta tra il rosso e l’arancione.”
Mi sapresti allora dire qual’è il punto di transizione tra lo zigote, il feto, il bambino, l’adolescente…?
Ho forse affermato che lo zigote e la persona adulta sono la stessa cosa?
Io affermo semplicemente che, dal momento del concepimento in poi, la natura mette in atto una sequenza che, se non subisce interruzioni, porta alla persona adulta.
Premesso allora che la vita della madre è prioritaria, quello su cui vorrei però mettere l’accento è che, con l’aborto, si nega ad una persona la possibilità di esistere.
@giuseppe
Quindi?
Quale persona?
Aspetto ancora che tu mi dia una definizione univoca di vita.
@ giuseppe
Ma no! Che scoperta!
E questo con
Guarda che nessuno ha mai negato che un embrione sia vivo.
Quel che si nega è che a quello stadio sia una persona.
E non lo è secondo nessun criterio prototipico di persona.
Salvo che per quello di coloro che credono in divinità e anime. Che non sono un fatto scientifico ma, quelli si, congetture. E pure sballate.
c’entra come?
Come il confondere l’arancione col rosso?
@ giuseppe
Anche scrivendo queste cose invece di copulare, giuseppe…
Ma non mi pare un grosso problema.
Il problema, giuseppe, sono le divinità e le anime. E le direttive dei rappresentanti delle divinità. Non c’è da arrampicarsi sugli specchi citando articoli e ragionando in modo irrituale, basta solo ammettere che la tua giustificazione della cosa è una pseudogiustificazione. Noi lo sappiamo, tu pure, noi lo diciamo, tu no.
@gmd85
Come potrei darti una definizione univoca di vita se ognuno di noi ha in testa la sua?
Io vorrei solo che a molte più persone fossa data la possibilità di giocarsi la vita e non che fossero escluse dal gioco prima ancora di iniziare.
@ giuseppe
Non hai ancora capito che la palla su cui giochi è già troppo piccola?
@giuseppe
No, non rigirarla. Sei tu che parli di vita fin dal concepimento. E allora, spiegami che intendi per vita.
Quali persone?
@giuseppe
Ah, l’esempio del panino era per indicare come il discorso del processo ininterrotto non tenga. Tranne che per i fanatici, ovvio. Dubito che tu non abbia capito. la tua battuta, per tanto era irrilevante.
@Stefano
Il Dio in cui crede giuseppe è Luce e, caratteristica della Luce, è quella di illuminare gli ostacoli che giuseppe deve superare: non è la Luce che crea gli ostacoli ne’ la Luce che li può superare al posto di giuseppe.
Certamente giuseppe potrebbe superare gli ostacoli senza la Luce, ma, con la Luce, è tutto più facile.
Se poi qualcuno riesce a superare gli ostacoli bendandosi gli occhi: onore al merito.
Topo e a capo.
@ Giuseppe
Non è che facendo pubblicità all’Enel ci convinci…
E da quando uno scambio di opinioni tra persone che affrontano in modo diverso la non facile strada della vita si è trasformato in opera di proselitismo?
Metafora sbagliata: se fosse luce, illuminerebbe tutti, in qualunque direzione guardassero. Invece non illumina nemmeno quelli che lo dichiarano e che prendono cantonate come tutti gli altri, se non peggio.
Sei pregato di non insistere con la metafora, sul genere “ma gli atei tengono gli occhi chiusi”: primo, anche così si percepirebbe una variazione di luminosità; secondo, ci sono un sacco di non atei e non cristiani che ‘sta luce non la percepiscono proprio (che sarebbero quelli che guardano altrove).
@fab
Ho forse detto che la Luce illumina esclusivamente i cristiani?
A chi credi si rivolta la frase “i pubblicani e le prostitute vi passeranno davanti nel regno dei cieli” se non a noi che ci riteniamo migliori perché credenti?
@ giuseppe
Ascolta giuseppe farsi illuminare, arrendersi, aprirsi, squartarsi ad una divinità non prova niente in merito a quella divinità. Prova solo che tu pensi di esserti fatto illuminare, arreso, aperto e squartato alla divinità che hai scelto. Scambiare il funzionamento del proprio sistema nervoso per realtà diverse dal funzionamento del proprio sistema nervoso si chiama follia se non esistono criteri di verità per validare le affermazioni.
Una illuminazione, una resa, una squartatura non sono criteri di verità anche se ti rendono felice.
Propagandare la follia come virtù, come fate voi, anche in questo thread, significa che siete messi ancora peggio. Pure se nei deliri si parla di uno che ha detto che i deliri sono cosa buona. Per quanto la rimesti non si esce dai deliri.
@giuseppe
Guarda, del dio di giuseppe che mi sa che è l’unico che si crea il fantoccio a suo uso e consumo, qui) non c’interessa. Noi consideriamo quello che passa il convento, con attributi ben precisi.
Non voglio entrare nel merito della questione aborto, ma sento l’obbligo morale di precisare che quella di cui si parla non è obiezione di coscienza, bensì una scelta “a costo zero” consentita dalla legge stessa. Penso che l’uso dell’espressione “obiezione di coscienza” nel contesto della legge 194 sia stato solo un subdolo espediente per attribuire una qualche maggiore levatura etico-morale a tale scelta. E’ comprensibile che sia stato sottovalutato questo aspetto pur di conseguire il riconoscimento del diritto per il quale cui si è tanto lottato.
Ora però bisognerebbe ristabilire i giusti termini altrimenti si arriva ad affermazioni del tipo “regolare l’obiezione di coscienza” che sono concetti assurdi se non addirittura terrificanti.
L’obiezione di coscienza è una prassi per mezzo della quale persone hanno sofferto e dato la vita ed è quella che invece non ha esercitato chi si è nascosto dietro ad ordini superiori per commettere veri è propri crimini.
Veramente riteniamo pensabile limitare o regolare le coscienze?
Detto ciò, sgombrato il campo da ipocrisie, si tratta di fornirsi degli strumenti giusti per consentire alla legge 194 di assicurare i diritti che essa sancisce.
Provocatoriamente mi viene da pensare che se, nel mio lavoro, svolgessi un servizio ridotto rispetto agli altri miei colleghi, ammesso che il contratto mi consentisse di farlo, non mi sarebbe certo riconosciuto lo stesso stipendio!
Buona sera Riccardo m.
Ho letto con attenzione il suo interessante intervento .
Mi chiedo dove si trova in questo caso la frontiera fra l’ obiezione di coscienza vera, almeno tale come me la rappresento e ciò quello che giustamente Lei fa presente : obedire o no a ordini criminali ( Non penso soltanto alla seconda guerra mondiale ma anche alla famigerata guerra franco-algerina dove ci furono tanti i casi di obiezione di coscienza ) e il rifiuto ideologico, dogmatico
lecca-preti etc, uguale come vogliamo nominare questo atteggiamento . Non credo affatto che i veri ” obiettori ” siano tanti come leggiamo dalle ciffre forniti su diversi siti .
Per darLe una piccola idea di quello che penso Le raconto una piccola anedotta che mi è accaduta ieri tornando a casa verso la sera : mi sono fermato in un circolo cristiano per bere una birra e ad un momento il barista, che conosco per la sua viscerale ostilita all’ aborto ha lanciato ai presenti ” Oggi a Prato uno di 32 anni è morto d’ infarto quando faceva il pranzo natalizio ” scoppiando anche a ridere come se fosse stato una notizia buffa …. Sono rimasto senza parole e sono uscito senza nemmeno salutare ..
Ciao Gérard
Scusa se mi intrometto. Posso dirti come la penso?
Nei casi di crimini di guerra, non è certo facile decidere di lasciarsi condannare a morte per rifiutarsi di uccidere qualcun altro; in questi casi, purtroppo qualunque scelta porta a qualcosa di molto drammatico (per sè stessi, oppure per gli altri e per la propria coscienza). Per fortuna di chi non vuole uccidere nessuno, in vari Paesi ora il “servizio militare” non è obbligatorio.
Nel caso dei “medici obiettori di coscienza contro l’aborto”, vedi il mio intervento di mercoledì 25 dicembre 2013 alle 8:49 in risposta ad antoniadess.
Nel caso dell’oste che ride di chi è morto d’infarto durante il pranzo natalizio, direi che quell’oste non è certo “un buon cristiano”, ma probabilmente non è nemmeno tanto “una buona persona”.
Qui potete trovare alcune statistiche sull’aborto e l’obiezione di coscienza in Italia (e un confronto con l’Europa): http://dallapartedialice.wordpress.com/2013/12/26/statistiche-sullaborto-italia-europa/
Personalmente la struttura dell’articolo mi lascia assai perplesso…
Prima dà il link delle dichiarazioni dell’europarlamentare, in cui si trova “Se entriamo poi, nel merito nelle proposte avanzate nel testo della collega socialista Estrela, le contestazioni sono destinate ad aumentare. Come per l’accesso all’aborto alle giovanissime – 13, 14 o quindicenni – «senza il consenso dei genitori e dei tutori». Oppure, quando si invitano gli Stati membri «a garantire che i professionisti sanitari che praticano l’aborto e svolgono servizi connessi all’aborto non siano perseguibili o penalizzati in virtù di strumenti di diritto penale per aver prestato tali servizi».” (che specifica essere abbastanza vaga da rischiare in pratica la depenalizzazione del clandestino), e poi chiosa:
“Vorrei entrare nel merito della risoluzione Estrela e chiederle le motivazioni che l’hanno spinta a non votare favorevolmente quelle proposte ragionevoli.”
Cioè, non è che se una proposta contiene 10 parti buone e 2 assurde si fa passare perchè tanto è la maggioranza…
Ugh, troppi panettoni e adesso non chiudo i tag…
@B’Rat
Cosa ti fa pensare che ci si rivolgerebbe al clandestino in uno stato che fornisce il servizio? Sempre a paventare il peggio, eh?
La domanda può essere fonte di approfondimento. Perché nell’articolo, di motivazioni effettive, non si parla.
A parte il fatto che bisogno capire perché le parti sarebbero assurde. Poi, sai, esisterebbero gli emendamenti… sempre se davvero sono necessari.
gmd85,
sigh.
1) Il discorso “Depenalizzo una cosa brutta perchè tanto nel mio mondo ideale nessuno ha interesse a farla” sia da un punto di vista giuridico che pratico e di logica non ha il minimo senso.
Sì, nel tuo mondo ideale qualsiasi cittadina, immigrata clandestina ecc. avrebbe totale disponibilità di aborto da parte dello stato in strutture pubbliche ecc.
No, questo non è il tuo mondo ideale e se anche le leggi prevedessero quanto sopra non cancellerai al 100% gli aborti di cui sopra, per una molteplicità di fattori fra cui ignoranza, paura, ecc. Non parlo di “paventare il peggio”, è la triste realtà. Nondimeno vanno perseguiti penalmente in quanto pericolosi ecc.
2) “Perché nell’articolo, di motivazioni effettive, non si parla.”
Ma sgranocchi sassi?
Nell’intervista parla di almeno 2 motivazioni precise, che ho anche riportato nell’intervento a cui rispondi. Leggiti la dannato intervista e approfondisci, anche contestando le motivazioni, invece di chiedere qualcosa che ti è già stato dato!
Cavolo, ad una hai anche provato a rispondere!
3) “Poi, sai, esisterebbero gli emendamenti…”
E 2. Leggi la dannata intervista! Sennò cosa stai commentando, i tuoi pregiudizi?
Se tu l’avessi letta, avresti notato il passaggio “E ancora, e sarebbe stata la mia contestazione più forte se il testo fosse stato messo in discussione e non bloccato da una maggioranza del Parlamento che ha deciso di non discuterlo: […]” Ergo, niente discussioni, emendamenti ecc. (secondo alcuni commentatori è stata proprio “l’arroganza” di voler passare per forza il testo così com’era senza permettere correzioni da parte della commissione nè del parlamento a favorirne la sconfitta)
@B’Rat
1) Non ho escluso la depenalizzazione del clandestino. Ti ho chiesto cosa ti fa pensare che ci si rivolgerebbe a esso in presenza di un servizio lecito. E ti chiedo quale sarebbe il passaggio che depenalizzerebbe il clandestino, timore tuo a parte. Nel tuo mondo ideale non vi si ricorrerebbe proprio, vero?
2) Le motivazioni che hai riportato sono parti del testo contestato. A me interessano le motivazioni di Sassoli o le tue. Voglio sapere perché quelle parti non ti piacciono. Queste sarebbero le motivazioni.
3) S.tronzate. I soliti integralisti hanno bloccato tutta un’iniziativa per i LORO pregiudizi. E non escludo che l’avrebbero stravolta in caso di discussione.
Tu non sei mosso dai tuoi pregiudizi, vero?
1) La realtà.
2) Hai letto l’intervento di Sassuoli linkato dall’articolo qua sopra?! Quelle sono (2 de)le parti che LUI porta:
“Se entriamo poi, nel merito nelle proposte avanzate nel testo della collega socialista Estrela, le contestazioni sono destinate ad aumentare. Come per […]”
A meno che tu non voglia che uno spieghi ogni volta per filo e per segno cosa trova di sbagliato nel far abortire liberamente senza alcun consenso parentale una dodicenne o liberalizzare di fatto l’aborto clandestino… ma non è che ci voglia grande fantasia, eh.
3) Quindi Sassoli porta delle motivazioni basate sul testo, che fai finta di non vedere, non sapevi nemmeno che il testo era bloccato (niente emendamenti ecc) ma dall’alto della tua profonda ignoranza in materia decreti che è stato solo bloccato da una manica di integralisti (che evidentemente hanno l’appoggio di più di metà del parlamento, cavolo, siamo messi male).
Non so perchè, ma non mi piace tanto questo razionalismo…
Io ho pregiudizi, ma se devo discutere qualcosa nello specifico, lo leggo.
@B’Rat
1) La realtà? La tua? Non c’è che dire, ottimo modo di portare motivazioni.
2) Si, lo devi spiegare. Perché per come ti stai ponendo tu, traspare il tuo pregiudizio da fanatico. Dire che si contesta una parte, senza spiegare il perché, non è portare motivazioni. E Sassoli ha fatto questo. Criticare senza spiegare. Non che ci voglia molta fantasia a capire perché, comunque.
3) Bloccato tutto un testo per una parte che, chiaramente, non piace per pregiudizio. Se contiamo gli astenuti, poi, tutto questo appoggio non è che ci sia, sai.
Tu leggerai, anche, ma il tuo pregiudizio non lo abbandoni.
@ B’Rat
Inutile girare intorno alla faccenda: in una discussione su una materia, l’aborto, non si vuole decidere utilizzando premesse razionali e valutando per ogni possibile alternativa i pro o i contro (in base alle evidenze) ma si vogliono introdurre surrettiziamente principi etici di una religione, che si basano su premesse non provate (e pure contraddittorie), accettate da alcuni ma che si vogliono imporre a tutti.
Il resto è folklore.
@ gmd85
1) Ok, mettiamola così: conosci nazioni in cui gli aborti clandestini siano 0 assoluto? Io no.
Che poi insisto a non capire il senso del tuo intervento: Sassoli diceva “Se non si specifica che l’interruzione di gravidanza deve avvenire in strutture sanitarie adeguate e sicure, i rischi di depenalizzare pratiche clandestine è molto alto.” Che l’aborto clandestino sia il Male è uno dei cavalli di battaglia abortisti, peraltro… se anche per assurdo si riuscisse ad eliminarlo con le leggi più perfette nel mondo perfetto, non vedo ragione possibile per cui non continuare a prevederlo come reato casomai a qualcuno venisse in mente di riprenderlo.
(quanto poi alla realtà, ho già abbozzato a motivazioni… basti pensare ad una clandestina che non vuole rivolgersi ad un ospedale per paura di essere identificata, che la legge la protegga o meno c’è il rischio dell’ignoranza)
2) Io ho riportato parte del giudizio di Sassoli (il mio sarebbe assai più lungo). Che poi sia “da fanatico” criticare la volontà di far decidere una dodicenne per il proprio aborto in piena autonomia o la possibile depenalizzazione dell’aborto clandestino, la dice tutta su chi è il fanatico (poi non mi è chiaro di chè). Cioè, se pretendi che qualcuno ti spieghi perchè queste idee sono pessime ogni volta che ne parla, fossi in te chiederei anche una fettina di c**o coi pinoli…
A questo punto vorrei tanto sapere cosa ne pensano altri al riguardo.
3) Gli astenuti sapevano che così sarebbe potuto non passare, e quindi davano una mano ai “medievali”.
Allora, ammettiamo che non c’era possibilità di discussione o emendamento, come invece mi avevi risposto?
(come dire: che hai usato un argomento sbagliato perchè non ti sei informato a dovere prima di scrivere, per esempio leggendo l’intervento di Sassoli di cui si parla in questo spazio… non mi sembra una faccenda secondaria)
Infine, ricorderei che siamo partiti con io che facevo notare come l’articolo Uaar accusi Sassoli di non aver dato motivazioni per la sua astensione pur linkando un intervento dello stesso in cui queste motivazioni, condivisiibili o no, vengono date.
Allora, è così o no?
@Stefano
Essen do abituato a leggere articoli scientifici bene argomentati, una simile sentenza derivata da una tua conoscenza intriseca della realtà in foro interno mi lascia abbastanza freddo.
O detto con altre parole, magari è così, ma allora me lo devi spiegare, pifferi, sennò anche io parto a dire “non ci sono più le mezze stagioni” e amenità simili che lasciano il tempo che trovano.
Che poi non è che mi importi granchè di queste riflessioni di massimi sistemi… io avevo fatto un intervento molto preciso legato a quanto scritto qua sopra: facevo notare come l’articolo Uaar accusi Sassoli di non aver dato motivazioni per la sua astensione pur linkando un intervento dello stesso in cui queste motivazioni, condivisiibili o meno, vengono date.
Allora, è così o no?
Almeno gmd85 ha cercato di restare in argomento…
@B’rat
E che strazio:
1) Stai ammettendo tu stesso, anche con le parole di Sassoli, che l’adeguata informazione sarebbe un grosso contributo alla risoluzione del problema della clandestinità. L’immigrata è un caso limite. Si chiama campione non rappresentativo.
2) Ah, cioè, tu dici che un’idea è pessima senza spiegare il perché. dalle mie parti, uno così lo si definisce affetto da pregiudizio. E bigotto. Complimenti. Vedi, fate di tutto epr dare un’immagine di voi il più deleteria possibile.
3) Gli astenuti sapevano benissimo cosa avrebbe comportato il loro gesto. E l’hanno fatto.
Ti fosse sfuggito, Stefano ha azzecato il punto. Che tu legga articoli scientifici (da quali fonti, poi, sarei curioso di sapere), viste le tue sparate, è irrilevante.
Ora vi racconto una storia.
Ecco cos’è anche la 194:
Io, nella stanza dell’aborto. L’ipocrita routine della 194 e i medici che non volevano far nascere Benedetta
luglio 11 2013 in Anno della Fede / Notizie
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La scelta dell’intervento, poi il rifiuto «perché sono un essere umano». La sciatteria dei medici, la compagnia degli amici. Fino al funerale con centinaia di persone. Lettera di una giovane mamma
«…perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena», (Gv15). Credo di aver sentito questo passo centinaia di volte, ma mai mi sono soffermata ad ascoltarlo con il cuore e così Dio ha visitato la nostra casa proprio per sigillare questa certezza nella nostra vita, la certezza della Gioia Piena.
La nostra storia è una storia ordinaria, che trova la sua straordinarietà in questa certezza. È la storia di una famiglia normale, ancora in cammino, verso la conversione nella certezza della vita eterna.
* * *
Appena un anno dopo la prima gravidanza ecco che si affaccia alla vita la nostra seconda figlia, io e Michele eravamo felicissimi. Lei era già lì con noi: erano in programma i biscottini a forma di cuore da regalare alla sua nascita, il lenzuolino ricamato dalla nonna, le coccole di tutti noi, per lei avevamo fatto mille progetti.
Ma tutta questa gioia si trasformò in tristezza, dolore e solitudine. Alla 22esima settimana di gravidanza arrivò la diagnosi: displasia tanatofora incompatibile con la vita. Per i medici era già morta: «Signora, è necessario l’aborto terapeutico», questo mi disse il ginecologo che fece l’ecografia. Nessuna parola in merito alla “comfort care”, alla depressione post-aborto, alla possibilità di portare avanti la gravidanza. Niente, solo il bigliettino con su scritto Dott.ssa x, Policlinico x, edificio 9, ore 8.00: «Le dica pure che l’ho mandata io».
* * *
Non riesco a spiegare la morte che era in me, non ci sono parole per spiegare il dolore, ricordo solo me, piegata in due, che urlavo: «Dio, consolami, voglio essere consolata». Ma Dio mi sembrava lontano. Il giorno dopo, io e Michele andammo ad aprire la pratica per l’aborto terapeutico. Seguì un iter di tre giorni, in cui mi trovai immersa in un mondo totalmente estraneo a me e che di umano non ha nulla: pareva un “mercato” di donne che andavano a uccidere i propri figli. Quante mamme, quante in una sola mattina! Contai più di 10 bambini che non sarebbero mai nati.
Le scritte sui muri di chi vi era passato erano terribili. Una diceva: «Dio qui è morto». Pensai ad Auschwitz…
Non c’era niente di umano nei discorsi che, allegramente, quelle donne si scambiavano tra di loro; senza vergogna raccontavano perché erano lì. C’era la quarantenne esperta già al suo secondo aborto e la ragazzina (credo minorenne) impaurita che chiedeva consigli. L’esperta le diceva di non preoccuparsi e di prendere la Ru468. Una trentenne con già due figli diceva: «Questo sarebbe il terzo, ma da poco ho ripreso la palestra e riconquistato un po’ la mia vita». E poi c’era una donna, con la mia stessa panciona. Mi feci forza e le chiesi: «E tu?». Mi rispose: «Ha la sindrome di Down». Li capii e pensai: «Ma perché se il mio è un aborto terapeutico inevitabile, viene considerato come quello di chi un figlio Down? Non si fa solo per i bimbi incompatibili con la vita?».
La prima luce si accese. Toccava a me, era il mio turno. Ecco la Dott.ssa X, alta, bionda, occhi azzurri, pensai che fosse la donna più bella che avessi mai visto. Mi invitò a sedermi. Mi spiegò che lei avrebbe effettuato l’aborto: «Ti indurrò un parto con le prostaglandine». Ora i sui occhi erano vicini, li osservai, erano azzurri ma vuoti. «Partorirai il feto vivo o morto!», mi disse. Le chiesi: «Vivo?». E lei: «Sì e se capita purtroppo la legge ci impone di rianimarlo». Guardai mio marito e gli dissi: «Io non lo farò mai, e non perché sono cristiana, ma perché sono un essere umano». La Dott.ssa X mi invitò a terminare la pratica e a fare la visita dallo psichiatra, ci andai pensando di tranquillizzare me e mio marito, ma avevo già deciso.
* * *
Invece lì conobbi l’ipocrisia più grande. Eccolo lo psichiatra, la superbia in persona, a suo seguito una laureanda inesperta, trattata come un cane. C’era anche la donna con il bimbo Down. Lui aveva le gambe accavallate, disteso come se stesse in poltrona: «Secondo la legge 194 l’aborto terapeutico è permesso per salvaguardare la salute fisica e psichica della donna, inoltre anche la Chiesa non si espone su questi tipi di aborto. Siete d’accordo? Firmate?». «Tutto qui?», pensai. Poi la laureanda ci passò il foglio, l’altra donna firmò e lo passò a me in silenzio.
«Mi scusi – dissi sobbalzando sulla poltrona – io voglio una visita». E lui esterrefatto: «Cosa?». Risposi che ero venuta a fare una visita psichiatrica. Poi continuai: «Lei ha detto che per la legge 194 l’aborto è permesso per la salvaguardia della salute psichica della donna, ma siamo sicuri che non la peggiori? Secondo lei non è più traumatizzante per una donna uccidere il proprio figlio?».
A questo punto fece uscire dalla stanza la laureanda e mi disse: «Ma lei lo vuole fare o no questo aborto?». «No!» risposi, mi alzai e lo salutai. Mi lasciò di ghiaccio quando, con un sorriso cinico e sarcastico, mi rispose: «Tanto fra due giorni tornerà qui e firmerà».
Credo che mi pensi spesso, perché era davvero certo che sarei tornata.
* * *
Invece il giorno dopo ero felice. Andai in ospedale e spiegai all’infermiera che ero andata lì a ritirare la pratica. Lei era incredula. Alzò la mia cartella clinica e chiamò le altre infermiere «Mallitti è venuta a ritirare la pratica! Avete capito, Mallitti ritira la pratica», poi a me: «Brava fai fare alla natura!». Non osò nominare Dio… come parlare di Dio in quel posto? Ma io ero davvero felice, lasciandomi il reparto alle spalle. Mi voltai solo un momento e vidi la madre del bimbo Down che mi disse: «Ti ammiro, io non avrei avuto la tua stessa forza». La salutai. Avrei voluto dirle: «Vieni via con me». Ma mi mancò la voce e il coraggio che lei mi attribuiva. Ora penso a lei tutti i giorni, penso spesso che per lei non ho fatto niente. Vorrei sapere come sta e che cosa mi direbbe se le chiedessi se sta meglio ora che ha ucciso suo figlio.
Come desiderava mio marito, decidemmo che nostra figlia si sarebbe chiamata Benedetta, perché per la nostra famiglia era una benedizione. I mesi successivi non furono facili, ricevemmo critiche da familiari e medici. Mi sentii dire di tutto: «Come fai a tenere in pancia una bimba che morirà?»; «devi abortire per il bene della tua famiglia»; «il problema te lo devi togliere adesso»; «è un sacrificio inutile, tanto deve comunque morire»; «metti al mondo un essere per farlo soffrire».
Queste sono solo alcune delle parole che mi sentii dire, come se uccidere un figlio avrebbe fatto stare meglio me e lui. Ma insieme arrivarono anche mille fratelli in aiuto, e molte grazie: la prima fu mio marito, uno sposo fedele che mi ha sempre sostenuta, poi l’amicizia di don Antonio e i miei fratelli della comunità Neocatecumenale di Pomigliano d’Arco. Anche mia Madre, mia sorella, mia cugina Teresa e il mio ginecologo di fiducia mi appoggiarono. E come la vedova molesta chiesi preghiere a tutti: «O la guarigione o la grazia di portare una croce insopportabile».
* * *
Così il 26 ottobre del 2012 alle 11.08 nacque Benedetta. Mi fecero un cesareo che fu molto doloroso, ma solo fisicamente. Conosco la mia debolezza, per questo in quei mesi di gravidanza cercai di fortificarmi più che potevo con la preghiere. Sentii che mentre entravo nella sala operatoria con me c’erano anche le preghiere delle suore e dei carmelitani e dei loro 150 conventi di clausura, che ad uno ad uno avevo chiamato chiedendo di pregare. Entrò con me l’Eucarestia presa tutti i giorni, le preghiere dei fratelli della mia comunità, di mia madre, dei Servi di Cristo Vivo, di quell’estraneo che mi regalò la sua medaglia miracolosa dicendomi: «Questa me l’hanno regalata per la mia guarigione, io rinuncio alla mia guarigione per tua figlia!!!».
C’era anche la preghiera di quel funzionario del Comune, che pianse con me dopo che mi avevano comunicato che per Benedetta avevano preparato un loculo e che non c’era una culla ad aspettarla. Entrai in sala operatoria più ricca che mai. Alla nascita Benedetta piangeva e respirava da sola. Fu una sorpresa per i medici che dicevano che sarebbe potuta morire subito. Benedetta poi era bella, non un mostro come mi avevano detto i dottori. «Quando ti ho operata e ho preso il viso di tua figlia tra le mani, ho pensato che non avevo mai visto una bimba così bella», queste furono le parole piene di commozione del mio ginecologo.
Nel pomeriggio Benedetta ricevette il Battesimo. Don Antonio fu felicissimo di battezzarla e con lei c’erano la sua madrina, il suo papà e tutti i medici e gli infermieri del reparto.
* * *
Michele per due giorni le ha cantato instancabilmente i salmi tenendola per mano. E il 28 ottobre, alle ore 20.30, Benedetta è nata in cielo, l’abbiamo accompagnata con i salmi. Non so perché, ma l’unico che usciva dalla mia bocca era: «Esultate giusti nel Signore, ai retti si addice la lode». Alle ore 20.00 i medici mi dissero che Benedetta sarebbe vissuta ancora per 12 ore. In quel momento mia figlia era fra le mie braccia e le sussurrai: «Benedetta, amore di mamma, se vuoi andare vai. Noi non ti tratteniamo, vai da Gesù e digli che siamo felici di aver messo al mondo una bimba speciale come te, che ci ha insegnato cos’è l’Amore».
Appena le ho detto questo, lei è spirata tra le mia braccia. Ho la certezza della vita eterna ed ho la certezza che l’anima è matura già quando una vita nasce in noi mamme. E che l’anima di Benedetta era pronta, pregustava già la Gioia Piena verso cui non ha esitato un attimo ad andare. Aspettava solo che fossi pronta io: voleva andarsene, ma voleva che la salutassi amandola veramente.
* * *
Porto in me il dolore di aver perso una figlia che con i seni pieni di latte non potevo allattare, ma questa non è paragonabile alla felicità piena. Così quando penso a mia figlia mi assale una gioia immensa e so che non viene da me, è una una Gioia Donata. Ringrazio Dio che, come ha combattuto con noi la “buona battaglia”, restandomi fedele nonostante le mie infedeltà. Spesso ci dicono: «Siete stati coraggiosi», ma non è così, noi non siamo gli eroi di una tragedia. Io sono un’indecisa, una debole. Per questo di fronte a una Croce troppo pensante ci siamo aggrappati con tutte le forze a Dio.
Il 30 ottobre, poi, fu celebrato il funerale. La chiesa era stracolma di persone. Erano a centinaia e sembrava tutto fuorché un funerale. Fu una festa con canti, cembali, bonghi, chitarre, perché quando una persona cara muore si è umanamente tristi ma nella Gioia cristiana. Per questo quando la piccola bara bianca entrò in chiesa cantammo un passo del Cantico de Cantici: «Cercai l’amore dell’anima mia, lo cercai senza trovarlo, trovai l’amore dell’anima mia l’ho abbracciato e non lo lascerò mai». Benedetta aveva abbracciato il suo Sposo.
Ciò che mi fece più felice fu vedere alla fine della celebrazione le persone presenti dirci «grazie». Al funerale di mia figlia nessuno mi aveva fatto le condoglianze. Un collega di mio marito pianse dicendo che noi eravamo fortunati, perché avevamo una cosa bellissima che lui non aveva.
* * *
Se mi pento di aver anche solo pensato di aprire la procedura per l’aborto, ora capisco che dovevo passare dal vedere quella realtà. Per dire a tutti che non esiste aborto che sia terapeutico e che Benedetta poteva non nascere. Il nostro è stato un “NO” all’aborto, scandaloso per coloro che dicevano che mia figlia doveva morire, perché non conforme alla “normalità”. Ma è proprio attraverso la “stoltezza della Croce”, quella più assurda, che l’uomo può vedere la resurrezione e dire «grazie» a Dio.
Benedetta ha fatto della sua vita una lode a Dio ed io come madre non posso che provare gioia, perché un figlio si fa per ricondurlo a Colui che lo ha creato. Al funerale abbiamo regalato centinaia di segnalibri.
Dicevano così: «Mettere alla luce un bimbo, pur sapendo che deve morire ha un senso, abortire, anche quando ci sono tutti i presupposti medici e legali per farlo, non impedisce al feto di morire come un “rifiuto”, senza nome e buttato chissà dove. Partorirlo significa donargli la dignità di essere umano, con un nome e un’identità, anche se per poche ore, significa battezzarlo e donargli la dignità di cristiano, significa farlo morire nell’amore dei genitori, dei nonni, degli zii e dei familiari, tra le coccole, le cure e le attenzioni di tutti, con un funerale e tutto quello che ogni essere umano dovrebbe ricevere per diritto. Questo è il senso per chi non l’avesse capito! Ciao Benedetta, la tua famiglia è fiera di Te».
Benedetta ora giace e adagiato su di lei c’è un lenzuolino ricamato dalla nonna su cui c’è scritto: «Benedetta Dono di Dio».
Concetta Mallitti, 30 anni, di Napoli
Scopri di più: Io, nella stanza dell’aborto. L’ipocrita routine della 194 e i medici che non volevano far nascere Benedetta | Cammino.info
@ Paolo
E ci hai pure perso tempo?
Paolo, vediamo se ti risulta chiaro: sei in un sito di atei. Che sono atei perché rifiutano le fantasie della tua religione esattamente come tu rifiuti le fantasie delle altre.
In altri termini, interventi che si basano sulle tue premesse non possono avere più validità di quelle. Le tue premesse sono illogiche, contraddittorie e irrazionali. Delle tue conclusioni, quindi, non ci interessa.
Mettitelo bene in testa e risparmiati(ci) simili uscite. Fammi sapere cosa non ti è chiaro.
Ok?
povera donna, imbesuita dalla religione al punto da partorire una neonata impossibilitata a vivere, imporre una sofferenza orrenda a sé, al marito e alla bambina, che se non avesse mai superato lo stadio di embrione non avrebbe mai sofferto. Un profondissimo amore per la sofferenza, per l’autopunizione, per l’autoannientamento…. e ne va anche orgogliosa. Mi sembra che ci siano un bel po’ dei sintomi della follia. Tre mie amiche hannopurtroppo recentemente concepito embrioni inadatti alla vita. Uno è stato espulso naturalmente, le altre due hanno avuto il buon senso di terminare al più presto quelle due gravidanze “iniziate per non finire”… e visto che desiderano entrambe un altro figlio (sano), stanno già riprovandoci. Mi sembra più costruttivo.
@ Stefano
Lo so Stefano che sono in un sito di atei e che rifiutate le mie fantasie e quelle della mia religione (come la chiamate voi).
Anche io un tempo lo ero ateo come voi. E desidero aiutarvi.
Siccome Gesù Cristo è illogico, contraddittorio ed irrazionale te ne vorrei parlare.
Capisco il rifiuto netto….. ma il vento non lo so può fermare….altrimenti ci si rinchiude in questi siti e si ha paura……….(si paura di essere amati).
Poi porti un nome che è una colonna portante di tutto il cristianesimo: il nome del primo martire. Coraggio non avere paura di essere ….. amato!
Scusami, auguri per ieri.
Paolo
Ti capiamo, il sito dell’u.c.c.r. è chiuso da giorni e ti scappava di esternare. Ma qui è diverso: il PUI (pensiero unico imposto) qui non gode di molto consenso.
Probabilmente eri ateo come ora sei cattolico: senza ragionare.
@ Diocleziano
“il sito dell’u.c.c.r. è chiuso da giorni”???
Scusa ma …e questo? http://www.uccronline.it/2013/12/22/nel-2014-piccoli-cambiamenti-di-uccr/
@ Paolo
Ti ringrazio ma non ho né paura di essere amato né bisogno di aiuto da parte di amici immaginari.
Mi sento di poter estendere simile affermazione agli altri atei che frequentano questo sito.
E ti posso assicurare che il tuo modo di pensare è grottesco, per quanto ci riguarda.
Per inciso, io come altri qui siamo stati credenti.
E siamo stracontenti di non esserlo più.
Ma cosa sei stato tu o noi e le emozioni connesse non ha niente a che fare riguardo
alla valutazione critica di un’idea.
E meno che mai consente di fare eccezioni particolari per una
irrazionalità piuttosto che per un’altra, senza accorgersi di cosa
si stia facendo.
Grazie per gli auguri.
Ma neanche lontanamente. In compenso, penso che nessuno qui sia stato come sei tuo ora. Enrichi e giuseppi a parte, ovvio 😆
@Stefano
Sottoscrivo.
Siccome Gesù Cristo è illogico, contraddittorio ed irrazionale, ti saremo grati se ci risparmierai di parlarcene, tanto siamo più o meno tutti stati largamente esposti all’influenza del cristianesimo, siamo più o meno tutti cresciuti in Italia, batetzzati a forze, alla maggior parte di noi sono toccati anche altri sacramenti e svariati anni di catechismo, quando non addirittura scuole religiose. Quindi grazie, molti di noi conoscono bene l’argomento (spesso molto meglio di tanti sedicenti cristiani che non hanno mai letto il libro in cui “credono ciecamente”), e grazie, non ci interessa.
mi scuso dei refusi
Grazie, ma non voglio “essere aiutato”, l’argomento Gesù Cristo secondo la teologia cristiana non mi interessa.
Paolo, mi tengo ben alla larga da uno che per amarmi mi starebbe facendo passare le pene della vita.
Ah, il vento ESISTE. E non c’è legame fra il vento e il rinchiudersi. E tu ti rinchiudi parecchio.
Insomma, o ti decidi a ragionare o scordati di poter essere preso sul serio, condizione necessaria per essere ascoltato.