C’è anche lo stipendio per i sacerdoti assunti negli ospedali per prestare assistenza spirituale, tra i privilegi concessi alla Chiesa cattolica. Un servizio che, sebbene sia decantato come volontario, non sia medico e serva a dare conforto spirituale a chi crede, viene finanziato da tutti i cittadini. Mentre i tagli alla sanità colpiscono i servizi essenziali, certe rendite di posizione sopravvivono. Nelle varie regioni, come stima l’inchiesta Uaar sui costi della Chiesa, la spesa è di almeno 35 milioni l’anno. Una situazione simile a quella dei cappellani militari, inquadrati nell’esercito con tanto di gradi e annessi stipendi, già salita qualche mese fa agli onori delle cronache per un’inchiesta de Le Iene.
A portare alla luce la situazione in Emilia-Romagna è stata un’approfondita ricerca del circolo Uaar di Bologna su alcune Ausl della regione, che evidenzia le prebende elargite. Non solo, ma anche le concessioni e agevolazioni garantite ai religiosi in base agli accordi stipulate con le cliniche: come alloggi e uso esclusivo di locali, servizio pulizia, mensa, parcheggio, pubblicità su siti e spazi della clinica, possibilità di far entrare persone e accedere a dati personali. Il tutto per personale che è alle dirette dipendenze dell’autorità vescovile e si prodiga in attività religiose.
Per il policlinico Sant’Orsola-Malpighi del capoluogo emiliano sono in vigore due convenzioni, una stipulata con l’arcidiocesi e firmata dal cardinale Carlo Caffarra, l’altra con le suore dell’Immacolata Concezione. La convenzione con la curia inquadra cinque assistenti religiosi con trattamento economico di settimo livello per un totale di quasi 128 mila euro l’anno: somma tra l’altro girata a rate trimestrali direttamente all’ordinario diocesano e non ai religiosi interessati. Per le suore non si parla di compenso, ma hanno garantito vitto, alloggio e altro.
L’Ausl di Bologna ha stipulato una convenzione, contenuta in una deliberazione del 2005 e rinnovata tacitamente anno dopo anno, per nove assistenti religiosi. Nel 2006 per questi assistenti l’Azienda sanitaria ha versato 268 mila euro alla curia, che fanno circa 30 mila euro per ogni sacerdote. Confrontando i dati forniti con le tabelle dei compensi e la legge regionale in merito, il circolo nota una discrepanza di qualche migliaio di euro in eccesso a favore degli assistenti. Il passaggio nel 2005 al regime di convenzione, che ha sostituito l’assunzione in organico, comporta inoltre l’erogazione del contributo non più agli interessati ma direttamente alla curia. Nonostante i tagli il numero di assistenti, che dovrebbe essere proporzionale ai posti letto, non sembra sia stato ridotto.
Anche la Ausl di Imola garantisce finanziamenti per gli assistenti spirituali. Nel 2009 l’azienda delibera la stipula di due convenzioni, con validità quinquennale (fino al 31 dicembre 2014), con spesa di 105 mila euro ogni anno a favore della diocesi (senza contare agevolazioni varie). Si parla di 70 mila euro per due assistenti all’ospedale di Imola e altri 35 mila per un assistente alla clinica di Castel San Pietro Terme.
Se per Modena e Ferrara si spendono rispettivamente 200 mila e 137 mila euro per i preti in corsia ogni anno, come ricostruito dagli attivisti Uaar si parla di 136 mila euro a Ravenna e 250 mila euro a Parma (qui tra convenzione di Ausl e diocesi e spese dell’Azenda Ospedaliero-Universitaria). Ricapitolando, per le sole province di Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna e Parma la somma erogata per i pochi assistenti religiosi allo stato attuale ammonta a un milione e 229 mila euro l’anno. L’inchiesta è stata ripresa su diversi giornali, prima sulla stampa locale (Il Resto del Carlino, Il Corriere di Romagna), quindi su testate nazionali come Repubblica, Il Sole-24 Ore, Il Corriere della Sera.
Anche la politica ha cominciato ad interessarsi, con due interrogazioni in consiglio regionale. Una a risposta scritta di Stefano Cavalli (Lega Nord), nella quale si evidenziava che i valdesi si assumono i costi dell’assistenza religiosa ai propri fedeli. L’altra di Franco Grillini (LibDem), particolarmente attivo nella difesa della laicità e dei diritti degli omosessuali, che si è interessato proprio all’inchiesta Uaar e ha chiesto quanto è effettivamente costato a livello regionale il servizio religioso tra il 2010 e il 2013.
Il sottosegretario Alfredo Bertelli ha snocciolato le cifre: circa 2,2 milioni di euro ogni anno, per un totale di 8,8 milioni nel periodo 2010-2013. Ha ricordato che la presenza di sacerdoti è prevista dalla legge del 1978 che ha istituito il servizio sanitario nazionale e blindata dal nuovo concordato con il Vaticano del 1984; la Regione, con legge del 1989, lascia alle Ausl la facoltà di stipulare accordi con le diocesi. Grillini, che ha denunciato lo sperpero di denaro pubblico e le discriminazioni di fatto verso non credenti e fedeli di altre religioni, ha quindi preannunciato la presentazione di una risoluzione che chieda un impegno concreto alla giunta: ridurre la spesa a favore dell’assistenza religiosa cattolica, spropositata se si considera il numero di sacerdoti e la supposta “gratuità”. Anche gli alleati del Pd hanno chiesto di tagliare tali costi, ma il partito di maggioranza relativa ha risposto che “c’è ben altro” a cui pensare.
Stupisce che ancora oggi servizi di solidarietà e volti ad affrontare il disagio dei malati negli ospedali siano appaltati ai religiosi — e di fatto solamente a quelli di una sola religione, la cattolica. Quando dovrebbero piuttosto dare spazio, come suggeriamo, agli operatori dei servizi sociali, ai volontari del servizio civile, a tirocinanti di facoltà universitarie e in generale a persone formate per gestire queste situazioni, in maniera laica e davvero inclusiva.
Non si vuole di certo impedire ai malati di cercare un sostegno religioso, se ciò viene richiesto dall’interessato. Ma dovrebbe essere gratuito, come lo è il servizio prestato dall’Uaar in alcuni nosocomi. D’altronde chi frequenta gli ospedali sa bene che i preti hanno le porte aperte, sono molto presenti, talvolta hanno garantita una sistemazione all’interno della struttura e non sono rari i casi in cui purtroppo si mostrano invadenti, circostanza che può risultare sgradevole visto che si sta parlando di persone sofferenti. Un ospedale dovrebbe dare priorità, anche nei bilanci, alle cure mediche e a un tipo di assistenza che possa essere fruibile da tutti e non che sia religiosamente caratterizzata. Chi invece continua a sostenere la necessità di retribuire l’assistenza cattolica non sta purtroppo facendo gli interessi dei cittadini.
La redazione
AGGIORNAMENTO DEL 31 GENNAIO. L’inchiesta Uaar è stata ripresa anche dall’Unità.
Caspita, l’unico posto senza cappellano è l’UAAR. Bisognerà subito procurarsene uno…
«… Chi invece continua a sostenere la necessità di retribuire l’assistenza cattolica
non sta purtroppo facendo gli interessi dei cittadini…»
Sarà mica che stia facendo i propri, di interessi?…
Ma l’8×1000 non ha sostituito la congrua a cui provvedeva lo stato?
E la campagna per il sostentamento del clero?
E lo stipendio per parassitare negli ospedali?
Ma quanti stipendi ingozza un prete?
Riguardo al policlinico Sant’Orsola di Bologna: sono noti i costi “vivi”, gli stipendi dei preti e il mantenimento delle suore, ma non sono noti gli accordi sugli spazi in comodato d’uso alle sei suore. Leggo sul sito dell’ospedale che ci sono 5 cappelle, più una privata per le suore (privata?). Si dice che i conventi sono vuoti, al contrario manca lo spazio per i pazienti. Non sarebbe un gesto di “umana solidarietà” tornare a dormire (e pregare privatamente) in convento e lasciare libero spazio a chi ne ha bisogno?
http://www.scicivrea.it/dove_siamo/italia/bologna/s_orsola/bologna_s-orsola.php
Certo che se le suore sono come questa, sono più sicure dove possono ricevere assistenza medica. Trovano pronto, non devono pulire, stirare, fare la spesa, pagare le bollette, il riscaldamento, vanno in giro a contarla su agli altri vecchietti, hanno medici e infermieri a portata di mano…
http://www.scicivrea.it/dove_siamo/italia/bologna/s_orsola/gallery.html
@ Sandra
Il tuo mi sembra un sarcarsmo fuori luogo.
@doc
Il sarcasmo, a chi non piace, risulta sempre fuori luogo.
doc,
ma che sarcasmo, è semplice constatazione. Se vai sulla home page delle scicivrea le foto ritraggono suore anziane, le giovani suore sono del terzo mondo. Allora, chi opera come suora in questi ospedali, occupando spazio davvero raro e prezioso? Donne anziane, che godono quindi di fatto di assistenza 24/24? Oppure personale importato dal terzo mondo, con preparazione tutta da verificare, in barba a tutte le leggi sul lavoro? Perché il fatto è questo: quelle giovani che lavorano (e quindi rendono) le tengono nelle loro strutture private (tipo la suorina salvadoregna che se l’è svignata), le altre le piazzano a spese del contribuente, facendole passare per dispensatrici di umana solidarietà (mentre viene il sospetto che sia piuttosto il contrario).
Alla faccia della gratuità tanto sbandierata dalle sutrine (e non solo).
@ Sandra
Ma tu hai notizie di abusi sul lavoro o parli per luoghi comuni?
Perché nel primo caso hai il dovere di intervenire da buona cittadina, nel secondo caso sono parole al vento…
Guarda, quante persone comuni conosci che possono far venire una ragazzotta poco istruita dal sud america per tenerla come donna delle pulizie, in nero, senza stipendio contributi ecc, in cambio di vitto e alloggio? Solo la Chiesa ha il privilegio di andare oltre la legge.
In Germania sono state fatte diverse indagini che hanno evidenziato come nelle strutture gestite dalla chiesa non vengano rispettate le condizioni di lavoro valide per gli altri lavoratori. Ci sono state e ci sono diverse cause a riguardo.
Purtroppo la Corte Europea ha qualche anno fa sancito il diritto per le chiese a seguire regole proprie e non sindacali al proprio interno (per esempio è proibito lo sciopero e può licenziare anche per futili motivi).
In Italia per il momento è impensabile che vadano a controllare, ma qualche cosa è trapelato sulle loro irregolarità.
*Sandra
Se conoscesse meglio il Sud America e le sue dinamiche famigliari e non solo non scriverebbe queste cose.
@Enrico
Se tu capissi che le tue boiate hanno stancato non scriverti più.
@Sandra
Per favore… no 😆
@Enrico
Cosa ti sfugge nel concetto di esempio?
Cosa c’entra l’esempio Sandra ha fatto una citazione ed io ho controbattuto.
@Enrico
Ti sfugge anche il concetto di citazione, a quanto pare.
A parte lo spreco di soldi pubblici, leggo che a questi preti è concessa, tra l’altro, la possibilità di accesso ai dati personali.
Vuol dire forse che possono accedere ai dati dei pazienti, compresi per esempio lo stato di salute, e magari l’orientamento sessuale? Ossia dati sensibili, secondo le leggi sulla privacy, e che non possono essere rivelati senza il consenso esplicito dell’interessato.
Se così fosse, il fatto dovrebbe essere denunciato al garante della privacy, oltre che alla magistratura.
Faccio presente che un mio amico ha avuto la madre al Fatebenefrtelli di Roma Isola TIberina. Uscita, dopo qualche giorno è stato contattato dalla comunità sant=Egidio che ha attivato un programma alzheimer. Alla faccia dei dati sensibili sulla malattia.
Dubito che sulle cartelle cliniche siano indicati gli orientamenti sessuali, semmai fa paura l’accesso di questi tizi ai dati delle donne che hanno abortito.
e ancora, secca che questi abusi avvengano a spese del contribuente e negli ospedali. in clinica appena dici no grazie al prete hanno anche la compiacenza di toglierti dal muro il quadretto con la madonnina (mi è successo alla salvator mundi di roma, e non avevo richiesto la rimozione el quadretto che era pure carino)
E tutto questo nella regione rossa dell’emilia romagna governata dal piddi`…
Cosa dire, fanno bene quelli della regione “rossa” a dare i soldini ai preti, cappellani, porporati e cardinali vari…è evidente che p quello che vuole la maggioranza dei popolani italioti che abitano l’emilia.
Tanto finchè nella emilia rossa ci saranno:
—
01) Dei simpatici vecchietti che brindano ai festival del piddi` cantando bandiera rossa.
02) Dei simpatici 60enni e 50enni che ricordano il 77 ed il 68 e voteranno piddi` perchè è la “naturale evoluzione” del loro caro ed amato picci` “rivoluzionario”.
03) Dei simpatici sempre-giovini bamboccioni 40enni e 30enni che ricordano con gioia i momenti del soCCial-forum per un altro mondo è possibile.
04) Dei simpatici 20enni rink@@@@iti dai soCCial-network, dagli aifoun della eppol che non sapendo cosa votare chiederanno ai loro parenti (gruppi 01, 02 e 03)
—
Poi ogni tanto il piddi` da qualche contentino ai “molti laici” organizzando convegni, mostre, conferenze del tipo:
—
*) Famiglie omosessuali e società multietnica.
*) Il mondo del lavoro a supporto dei giovani genitori democratici.
*) Laicità e multietnicità nella scuola multiculturale di oggi e domani
—
E quelli del piddi` laici e devoti alla madonna sono tutti contenti e votanti.
Il piddi` avrà sempre tanti bei voti e governerà in saeCULA-saeCULOrum con il beneplacet del potere spirituale dello stato pontificio.
Del resto mi sembra una ottima strategia quella del picci`-piddi`_esse-diessepiddi`.
Si sta dimostrando di essere eterno e sempre al governo…è giusto creare sinergia con un’altra entità governativo-spirituale eterna come il clero e lo stato del vaticano.
DucaLamberti74
Dall’articolo del sole che avete linkato:
“Prima di levare gli scudi, come verrebbe istintivo fare davanti a questi milioni di euro dati ai sacerdoti emiliano romagnoli di servizio negli ospedali, che sono comunque un centinaio, va rilevato come alla voce ‘Sanità’ del bilancio dell’Emilia Romagna corrisponda una cifra a nove zeri: 9miliardi di euro, ripartiti tra le varie strutture del territorio.”
Complimenti a Grillini per concentrarsi (è proprio il caso di dirlo) su uno 0,02% …
***
Potreste cortesemente indicare la fonte quando dite che i sacerdoti hanno l’accesso ai dati personali? Altrimenti è un’affermazione gratuita.
@ doc
“Complimenti a Grillini per concentrarsi (è proprio il caso di dirlo) su uno 0,02% …”
La vostra capacità di arrampicarsisugli specchi non ha limiti…
Fosse pure 1 euro, se vuoi il prete PAGATELO TU, non farlo pagare allo stato.
E’ così difficile da capire?
Attendo sempre la fonte di quella che, fino ad ora, è solo un’affermazione gratuita…
L’articolo si riferisce alla struttura policlinico Sant’Orsola-Malpighi e non a tutta la sanità emiliana per cui fare le percentuali sull’intero bilancio regionale per far apparire la cifra (€128.000, senza contare il mantenimento delle suore) irrisoria è uno scamotage che si potranno bere i creduloni impreparati, non di certo i cittadini onesti che si vedono rifiutare un trattamento medico per non poter permettersi, ad esempio, il materiale medico non inclusso nelle convenzioni AUSL.
@ whichgood
Leggi meglio l’articolo del sole linkato:
“Il conforto religioso ai malati, ricoverati nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna, non è per niente a buon mercato: anzi costa alle casse della Regione 2,2 milioni di euro l’anno”
Poi dividi per i 9.000.000.000 (9 miliardi) della voce “sanità” della stessa regione, sempre indicato nell’articolo del sole.
@doc
Perché 9 miliardi divisi per le strutture sanitarie della regione sono pochi, vero?
@ doc
Non avevo letto l’articolo del Sole. Ora che leggo, ti rispondo con le stesse parole di Franco Grillini :
“Certo – conviene infine Franco Grillini – 2.2 milioni rispetto a 9 miliardi possono sembrare poco, ma se si considerano le difficoltà in cui versano gli italiani, credenti o no, resta uno sproposito”
E aggiungo: con 2 milioni d’Euro (all’anno, attenzione, non one-shoot) si potrebbe fare ad esempio, una nuova reception per la struttura. Con 2 milioni d’Euro OGNI ANNO, si potrebbe in 10 anni, ristrutturare buona parte del nosocomio e renderlo più moderno e FUNZIONALE ALL’UTILIZZO CHE DEVE AVERE UNA STRUTTURA SANITARIA. Ti fa proprio schifo ?
@whichgood
No, è che guai a toccare i preti 😆
@ whichgood
“Non avevo letto l’articolo del Sole. Ora che leggo, ti rispondo con le stesse parole di Franco Grillini”
***
Ora che hai letto non puoi rispondere con parole tue? Troppa fatica? Grillini usa la tecnica del pelo nell’uovo, sicuri che non ci siano sprechi negli altri 8.997.800.000? (ammesso che questi 2,2 mln siano sprechi).
@doc
Veramente, l’ultimo paragrafo era di whichgood.
Sicuro che 2,2 milioni di euro non siano uno spreco?
caro doc, si fa presto a fare gli brillanti con i soldi pubblici, se i 0.02% di 9miliardi vi fanno proprio schifo, lasciatelo alle ASL. Almeno questa volta non puoi parlare “di assistenza spirituale gratuita”, come tanto proclamata “gratuità” dell’Irc!
@ bardhi
Mettetevi d’accordo, io credo che se sprechi ci sono, sia più facile trovarli nell’altro 99,98% …
E comunque attendo sempre la fonte di quella che, fino ad ora, è solo un’affermazione gratuita… (quella sull’accesso ai dati personali).
@doc
Guarda che con i, tu quoque non dirimi la questione. Quello in questione è uno degli sprechi. Il fatto che ce ne siano altri non implica che su questo non si debba agire.
@ gmd85
Tu invece con i quaqua (da perfetto quaraquaquà) la questione la dirimi benissimo…
@ gmd85
Succede che questo spreco è particolarmente fastidioso perchè ha a che vedere con un “servizio” che non c’entra assolutamente niente con la sanità. E’ anche particolarmente ingiusto perchè i credenti di altre confessioni religiose devono pagarsi di tasca propria questi servizi annessi. Per fortuna, i sacerdoti di altre religioni sono molto più umani e onesti di quelli cattolici. Quest’ultimi godono addirittura di uno stipendio fisso per esercitare di un dovere vocazionale.
@doc
Ti prego, questi infantilismi non ti si addicono 😆
Ti ripeto la domanda, è semplicissima: gli sprechi dall’altra parte, giustificano il non agire sugli sprechi presi in esame qui?
Rispondi? Giusto per capire se devo considerare te un quaquaraquà 😉
doc,
guarda che lo “spreco” non riguarda “solo” quello che viene corrisposto sul cc della curia, che non comprende per esempio il costo di mantenimento delle suore. Anche un mancato guadagno è un costo. Sono cinque, praticamente a pensione completa. L’appartamento con cappella privata che occupano è un costo in negativo, non facilmente quantificabile, ma c’è: in quello spazio si potrebbe allestire un certo numero di camere, o un reparto, o una palestra di riabilitazione…. che a sua volta costituirebbe un costo, ma migliorerebbe la qualità del servizio. Tanto più che la Chiesa con la crisi di vocazioni di spazi vuoti dovrebbe averne. Ma certo, si preferisce convertire i conventi in alberghi, e poi far venire le schiave, pardon, le suore dal terzo mondo, per fare le pulizie. Gratuità un bel piffero.
@ Sandra
Ripeto:
Ma tu hai notizie di abusi sul lavoro o parli per luoghi comuni?
Perché nel primo caso hai il dovere di intervenire da buona cittadina, nel secondo caso sono parole al vento…
@docky
Abusi? Stiamo parlando di sprechi. Che per te non siano palesi è solo un tuo problema.
Le suore giovani lavorano in nero nelle strutture e negli alberghi della Chiesa. O ti risulta che percepiscano uno stipendio e siano in regola? Lo sfruttamento della mano d’opera è abuso. Ma la Chiesa ovviamente fa legalmente eccezione. Per poi condannare il capitalismo e lo sfruttamento, bla bla bla.
Quella anziana della foto non ha uno stipendio, è di fatto ospite dell’al di Bologna. Viene il dubbio che quando non rendano più a passare lo straccio, le trasferiscano a fare “assistenza spirituale”.
Altra cosa: la scelta di queste suore è tutta da parte della Chiesa, l’ospedale non ha voce in capitolo. Un po’ come gli insegnanti di irc, scelti dal vescovo e pagati dai cittadini.
doc prima di tutto mettiti d’accordo con te stesso:
1. “sicuri che non ci siano sprechi negli altri 8.997.800.000?” quindi sono sprechi.
2 “(ammesso che questi 2,2 mln siano sprechi)”. – si sono sprechi, ma se per te non lo sono perché mai nella prima parte della frase cerchi di giustificarli come un piccolo spreco? Sembra la giustificazione del ladruncolo che beccano taccheggiare in supermercato è si giustifica “e ma perché non beccate chi rapina le banche”
nessuno ha mai proibito ai consiglieri di trovare i sprechi negli altri 8.997.800.000, quindi non puoi criticare Grillini che ha denunciato questo!
@doc
Uno 0,02% notevole, che potrebbe essere speso per migliorare i servizi ospedalieri. Poco importa che manchino personale, materiali e posti letto. L’importante è che ci siano i preti, vero?
Viene spontaneo domandarsi se tutti i credenti ricoverati vogliano automaticamente il conforto religioso. Così come viene spontaneo domandarsi per quale motivo questi preti debbano essere pagati anche con i soldi di chi non vuole il loro “servizio”. O per te è tutto normale?
I dati? Semplice. Si firma il trattamento dei dati personali. Dati che dovrebbero essere trattati solo ed esclusivamente dal personale medico. Resta da capire quanta libertà abbiano questi preti.
@ gmd85
Ecco il cane da guardia, come da copione. Tralasciando le tue prime sette righe (che non dicono niente) ho chiesto da dove la redazione ha avuto notizia dell’accesso ai dati personali da parte dei preti.
Se per te è troppo difficile da capire smettila di abbaiare….
@doc
Bla, bla, bla…
Rispondi alle domande ogni tanto. Se è troppo difficile, smettila di miagolare.
Quanto ai preti, lascio rispondere la redazione.
doc,
“art. 10 Privacy” della convenzione con la Curia.
Comunque accesso ai dati personali non è necessariamente lettura della cartella clinica. Può essere anche che so “il mio vicino di letto ha…”.
Sul fatto che si debbano citare le fonti di quello che si scrive sono d’accordo, anch’io sono curioso di sapere se e come i preti delle strutture hanno accesso ai dati personali e se c’è stato qualche episodio documentato di abuso
Però guarda caso per @doc le prime 7 righe di @gdm85 non significano niente, quando invece il nocciolo della questione è proprio lì, soprattutto:
“Viene spontaneo domandarsi se tutti i credenti ricoverati vogliano automaticamente il conforto religioso. Così come viene spontaneo domandarsi per quale motivo questi preti debbano essere pagati anche con i soldi di chi non vuole il loro “servizio””
Sono sicuro che doc si indigna e strombazza (giustamente!) per un politico che sbriga faccende personali con l’auto blu, politico che certamente lo farebbe indignare e pensare di essere preso in giro se si giustificasse con lui dicendo che il costo dell’auto blu per i suoi affari personali pesa per uno 0,00001% dei fondi a disposizione dei costi della politica.
Guarda un po’ quando si tratta di tagliare 2,2 milioni di euro alla chiesa cambia tutto, e se doc si comporta esattamente come il politico che nega l’evidenza poco gli importa, figura compresa.
Tra l’altro il paragone non regge, perchè così chiunque potrebbe paragonare qulsiasi spreco a un’entità di denaro più grande: la politica costa? ma è solo un tot% rispetto al bilancio di una regione, ed è ancora meno rispetto al bilancio dello stato! Addirittura poi, se consideriamo il bilancio dell’Unione Europea, è proprio niente…
Bah.
Immagino che, avendo a che fare con una categoria che sovente si distingue, e si distinse, per i suoi metodi fortemente non lineari e trasversali, oltre che per una certa abilità ad occultare le cose, non esista alcuna prova in merito.
Però, perfino ai miei ingenui occhi non sfugge la spiegazione più semplice (ergo, secondo Ockham, la migliore) del fenomeno.
Hai presente l’illusionista a teatro, quando dice che tu hai un fazzoletto celeste nella tasca destra, e tua sorella tiene il rossetto nella tasca sinistra? Come fa a saperlo? Come fa a sapere che quella è tua sorella? Semplicissimo: prima dello spettacolo, alcuni suoi assistenti gironzolano tra il pubblico, e… origliano, osservano, ascoltano, prendono nota…
Un prete che gironzola in corsia, vuoi che non senta quello che un malato dice ai visitatori? Vuoi che per caso non acchiappi qualche parola detta in corridoio? Ci sono innumerevoli possibilità. Non ti è mai capitato, perfino in tram, di sentire qualcosa di confidenziale, anche involontariamente? Non dire di no perchè non ci crederei.
Perfino mia madre, che ha 87 anni, quando ritorna da qualche visita ad amici in ospedale, sarebbe in grado di raccontare vita morte e miracoli dei degenti.
Che ne so, quello del letto 35 era arrivato venerdi, ha un amico che sembra piuttosto premuroso, la donna che lo visita non è la moglie, si chiama Alberto, fa il meccanico (alla BMW), aveva mal di pancia ma poi si è sentito meglio (per fortuna), ecc ecc ecc
Tralascio i degenti dei letti 36, 37 e 38, ma vorrei far notare che, per quanto riguarda le giuste preoccupazioni sulle donne in IVG. Da quando “quelli del movimento per la vita” hanno il permesso di gironzolare nell’ospedale, credete proprio che sia difficile raccogliere voci, dati, notizie?
@Giorgio Pozzo
A parte le dinamiche comunicazionali, dalla convenzione non si esclude che si possa aver accesso anche ai dati sensibili raccolti con le procedure standard.
Scusa, ma al sostentamento del clero non ci pensava già la Chiesa con l’8×1000 (che sono una parte delle tasse), allora perché questi preti dovrebbero essere sostenuti due volte coi soldi pubblici.
E’ bello essere generosi coi soldi degli altri, vero?
[…] http://www.uaar.it/news/2014/01/30/stipendi-preti-corsia-giornali-inchiesta-uaar/?utm_source=rss… […]
@ Sandra
@ whichgood
@ bardhi
@ gmd85 (metto anche te, così non ti arrabbi)
Insomma tutti a cantarvela e suonarvela tra di voi (perché questo è lo scopo delle notizie) e poi non sapete rispondere ad una semplicissima domanda.
Sandra ti avrebbe risposto. Art.10 della convenzione con la curia. devo linkartelo?
Io aspetto ancora la tua di risposta.
Linka pure…
Tieni, caro 🙂
http://bologna.uaar.it/wp-content/uploads/2013/12/ar-aosp-bo-2013
Si legge:
Certo, non è detto che il prete di turno debba accedere per forza ai dati, ma la possibilità è reale. Ti basta?
@ gmd85
allora metti in evidenza anche questo:
“saranno osservati gli obblighi di riservatezza derivanti dalle disposizioni normative, dalle procedure aziendali e dalle indicazioni del Responsabile del trattamento.”
@doc
Come ti pare. Il problema è a monte.
doc,
se ti riferisci alla faccenda dei dati personali, ti ho risposto io poco sopra.
Alla maniera del CICAP, tra l’altro.
I costi considerano solo gli stipendi, ma negli ospedali ci sono anche chiese (e piuttosto grosse (come per esempio quella del san Carlo di Milano e non certo fatte in economia) cappelle varie e locali per i clerici. Chi mantiene tutte queste strutture? Resto stupito dal fatto che in un solo ospedale vi siano ben 6 cappelle!
Dubito fortemente che se ne faccia carico la chiesa cattolica, ma è lo stato a dover intervenire con cifre ragguardevoli. Inoltre i costi delle messe celebrate chi li paga?
Quei 2.2 milioni di € sono quindi una stima per difetto. Resto anche perplesso sugli stipendi visto che in altri casi gli stipendi di cappellani e suore erano ben più elevati (tipo 45 mila € per una suora filippina): che non tutto sia trasparente e che manchino molte iformazioni?
inoltre chi confronta i 2.2 milioni di € col totale della sanità dell’Emilia (0.025 %) fa un confronto scorretto e senza senso, perchè i servizi che deve fornire un sistema sanitario hanno inevitabilmente dei costi elevati, sia per il numero dei pazienti che per le strutture e apparecchiature che devono utilizzare (Risonanza magnetica, TAC e posto letto), mentre l’assistenza spirituale non è un servizio fondamentale in un ospedale (e soprattutto perchè solo cattolico ?), ma accessorio.
Sembra un po’ la mentalità del pluriinquisito De Michelis quando in tangentopoli si lamentava che venissero a fargli contestazioni per solo 100 milioni di Lire…… Un’inezia …….
Visto che è un’inezia …. e visto i bilanci della chiesa cattolica potrebbe essere tranquillamente lei ad accollarsi i costi, ma è risaputo che la chiesa cattolica è bravissima a farsi pagare per il suo volontariato …………………
Un prete in corsia.
Paziente: Ah come soffro, che dolore, che dolore.
Prete: Eccome qua, sono pronto a darti il mio conforto spirituale.
Paziente: Veramente sono stato operato all’addome e tutto è andato bene, avrei bisogno solo di un pò di antidolorifici.
Prete: Mi dispiace ma si sono finiti e l’ospedale non ha i soldi per comprarli perchè deve pagare me.
Paziente: Come sono organizzati bene.
@ RobertoV
Scusa, ma perché non chiedete anche voi una convenzione con gli ospedali invece di continuare a cianciare di questo e di quello? Se siete così rappresentativi della società italiana come dite e se tutti vi vogliono a fare assistenza non religiosa sarete sicuramente ascoltati.
@doc
Se non erro (non ho il link a portata di mano) è già stato fatto. Senza convenzione, gratuitamente e potevano accedervi tutti.
Tu lo capisci che il problema sta nel pagare un servizio di cui non si usufruisce? O tu pagheresti un’assistenza psicologica di cui non vorresti usufruire? Si? No?
gdm65
la famosa risposta “a brigante brigante e mezzo” un modo per ottenere brillanti risultati. I soldi pubblici devono essere per tutti nè per i preti nè per l’uaar, ma devono essere utilizzati per soddisfare gli interessi di tutti. nel caso degli ospedali per i malati che l’unica cosa che desiderano è di guarire.
Ma non è solo questo, per pagare i preti c’è già l’8×1000 che la chiesa riceve, quindi perché questi dovrebbero essere stipendiati dal SSN?
Attenzione. Assistenza psicologica è un’altra cosa. I sacerdoti non danno assistenza psicologica perchè non hanno alcuna abilitazione a ciò. Al massimo assistenza “spirituale” (che poi vai a capire cosa vuol dire).
L’UAAR invece offre assistenza morale non confessionale.
http://www.uaar.it/uaar/assistenza
@Tiziana
Concordo.
@whichgood
l’asssitenza psicologica la daranno gli psicologi. che immagino saranno forniti dal sistema sanitario. i volontari uaar al massimo potranno giocare a carte con i clienti dell’ospedale.se ne hanno le capacità. conosco alcuni iscritti all’uaar d cui ho massima stima, ma non sono psicologi e se fossi malata non li vorrei intorno al mio letto.
Whic
inoltre ti chiedo di spiegarmi la sottile differenza tra spirituale e morale. giocare con i malati è veramente schifoso, quasi peggio che offrire l’ora alternativa a scuola per perpetrare i profitti della cei magari proponendosi.
questo vuol dire che uaar ignora l’abc della laicità.
Qui esiste un equivoco di fondo. Anzi due.
1) La AMNC non viene mica fornita da un qualunque socio UAAR. I volontari AMNC (quelli di Torino sono stati i primi) hanno seguito un corso di Counseling (alcuni più di uno), al termine del quale sono stati giudicati idonei al volontariato di questo tipo. Hai mai parlato con uno di loro? Voglio dire, uno dei volontari del circolo di Torino, non un socio qualunque come potrei essere io. Ti invito a farlo, prima di giudicare.
2) Esiste differenza, eccome, tra assistenza spirituale e assistenza morale. Una differenza enorme, spessa come un muro, altro che “sottile”. E’ quasi ovvio che i volontari UAAR non siano psicologi, ma non lo è nemmeno il prete. Il punto è che, mentre un prete fornisce assistenza spirituale (pagata da tutti)), i volontari AMNC forniscono assistenza morale (non pagata da nessuno). L’aggettivo “spirituale” implica l’esistenza di uno spirito, qualcosa di soprannaturale e confessionale che non si concilia con la visione naturalistica e laicista dell’assistenza morale non confessionale.
Ultima correzione particolare: i volontari UAAR, non essendo preti, NON possono andare presso il letto di un paziente. Non possono nemmeno entrare in corsia. Quindi, nessun pericolo che te li trovi (come un prete) accanto al tuo letto. Neanche se tu lo volessi.
Forse c’è un terzo equivoco di fondo: i nostri volontari NON possono nè devono andare dai pazienti. Agiscono solamente su chiamata.
Mi sembra una bella differenza, rispetto ai privilegi del prete, e soprattutto, a quello di poter avvicinare unilateralmente il paziente, anche non richiesto (!).
Pregherei tutti quanti di considerare che non si può e non si deve paragonare l’operato di un prete negli ospedali con quello dei volontari AMNC. Abbiamo un abisso tra i due casi.
@Tiziana
Perché sei così dura nei confronti dell’assistenza morale UAAR, neanche a me piace avere attorno gente che non conosco, ma i volontari UAAR appunto sono tali, l’UAAR non chiede soldi e i volontari vengono solo se chiamati, cosa molto importante solo se chiamati dal malato.
@tutti i commentatori
L’uaar si occupa troppo di occupare gli stessi posti dei religiosi e questo mi turba profondamente.
❓ 😐
Ecco:
http://www.uaar.it/uaar/assistenza
Rettifico, il protocollo c’è. Ma si parla di volontariato.
doc
In quale punto avrei chiesto di estendere l’assistenza spirituale?
Da vero fondamentalista è’ uno specialista nel travisare il discorso altrui.
Io mi soffermavo su di un inutile privilegio che andrebbe cancellato.
Evidenziavo la sua disonestà nel confrontare il costo complessivo della sanità con gli sprechi. Sprechi si confrontano con gli sprechi. Se azzerassimo il costo della sanità sarebbe una tragedia, mentre se azzerassimo le inutili spese per l’assistenza spirituale sarebbe una tragedia per lei.
Cosa centra il discorso sulla rappresentatività?
I privilegi storici sono stati ottenuti in tempi antidemocratici e mai messi ai voti, si tengono e basta anche di fronte alla società che cambia. Secondo i dati solo un 15% degl italiani va regolarmente a messa. Viste le durate delle degenze quanti sono i pazienti che sentono la necessità di andare a messa e di conferire con un prete in quel periodo. E pagare per questo servizio (dov’è il volontariato ?). Farsi pagare come volontari è una truffa, ma la chiesa cattolica è specialista nel farsi pagare il suo volontariato e profumatamente. Ancora di più se poi negli ospedali si fa fatica a fornire servizi per mancanza di soldi.
E’ pura marcatura del territorio e sottrazione di denaro pubblico.
@ gmd85
Ma tu rispondi sempre per gli altri?
Conoscevo già quella pagina del sito, in ogni caso, come ho già detto, se siete così rappresentativi della società italiana come dite, fate pure richiesta per il 5 e 8 per mille, chiedete rimborsi per l’assistenza non religiosa da parte delle regioni, insomma datevi da fare senza strillare di discriminazioni ad ogni piè sospinto, altrimenti un sospetto, e anche più di uno, viene nei vostri confronti.
@docky
Io ho risposto a te, piantala con le idiozie.
Per l’ennesima volta, perché chiedere finanziamenti per un servizio che si può prestare volontariamente, AGGRATIS Ci arrivi o vuoi continuare a girare attorno al problema?
Il 5%o l’associazione già lo riceve, solo da chi vuole versarlo, a differenza di altri meccanismi.
Tieniti pure i tuoi sospetti. 😆
P.S. io non faccio parte dell’associazione. Tu continua a credere che le sue istanze siano solo sue 😉
@ gmd85
“Per l’ennesima volta, perché chiedere finanziamenti per un servizio che si può prestare volontariamente”
Mi pare che sia l’UAAR a lamentarsi di offrire gratis questo servizio, mentre l’assistenza religiosa è finanziata dalle regioni (se poi vuoi continuare a ribaltare la frittata…).
***
“Il 5%o l’associazione già lo riceve, solo da chi vuole versarlo, a differenza di altri meccanismi.”
Ma l’uaar non aveva fatto richiesta anche per avere l’8 per mille? Va bene, essere riconosciuta come “confessione religiosa” ma non sottilizziamo…
http://www.uaar.it/laicita/ateismo_e_legislazione/17b.html
***
“P.S. io non faccio parte dell’associazione”
… a chi l’ha mai detto?
@doc
No, si critica il fatto che vengano sprecati soldi, non che non ne siano dati all’associazione, che non ne ha chiesti. Riporta dove l’hai letto, altrimenti, le fonti, le fonti. O il tuo è un problema interpretativo o sei in mala fede. Scegli.
5%o e 8%o non c’entrano una mazza, attieniti alle premesse.
@ gmd85
Ah ecco, io mi devo attenere al tema, tu invece puoi dire tutte le castronerie che ritieni…
Ma stai tranqullo dille pure, senza però arrabbiarti, altrimenti ci va di mezzo il tuo fegato…
@docky
Tesoro mio, tu prova a rispondere. Dire che gli altri dicono castronerie è facile… 😉
@ gmd85
Caromio, anzi carotuo, si risponde alle domande, non alle sciocchezze…
@docky
Tesoro, devi dimostrare che sono sciocchezze. Fino a ora non t’è andata bene 🙂
doc,
preoccupati invece dei musulmani, che in alcune grandi città sono già rappresentativi e potranno per parità richiedere gli stessi privilegi per l’assistenza spirituale, con tutti gli annessi. Uno spazio in comodato, un paio di locali per la preghiera…. e i pazienti? Beh, sembra che non siano prioritari, per i credenti.
@ Sandra
Io? Piuttosto è chi si definisce ateo, secondo me, a doversi preoccupare maggiormente dei musulmani…
@doc
Ti fosse sfuggito, critichiamo anche loro. Ma tu hai capito che Sandra parlava di eventuali privilegi che, in caso di intese, andrebbero anche a loro, si? E che con i presupposti di finanziamenti di stampo clericale a destra e manca li potrebbero chiedere a pieno titolo, si. Davvero, non capisci?
@docky
Senti, vuoi difendere a spada tratta i “bravi sacerdoti” che stanno negli ospedali, i finanziamenti che vengono loro concessi e via dicendo, s’è capito. Ma non spostarti su altro se non ci riesci.
Possiamo preoccuparci tutti e due. Ma mancando le risorse in italia, dividere i privilegi costerà non poco alla Chiesa cattolica. Non operando più in monopolio, anche agli italiani diventerà ovvio che non c’è mai stato niente di gratuito nella cosiddetta carità.
Comunque, tu che sei bene introdotto, non è che si può sapere chi sono queste sei suore che sono a pensione completa a Bologna (forse sbolognate per raggiunti limiti di età dalla loro casa madre), in cambio di quattro ciaccole? Perché, chissà perché, al nome dei preti ci si può arrivare, ma le suore sono come le donne dei talebani, senza volto e senza identità.
@ gmd85
Non sto difendendo nessuno, se i musulmani dovessero arrivare a chiedere l’assistenza spirituale per i loro fedeli ricoverati ben venga. Ho detto che in questo caso sarebbero gli atei a doversi preoccupare di più.
Non credo sia un pensiero così difficile da capire (ma forse per te si).
@ Sandra
Se vuoi preoccupati pure tu, io no di certo.
Comunque io queste suore non le conosco, ma, dato che il discorso sulle suore l’hai tirato fuori tu, se ritieni questa un’ingiustizia o un ingiusto privilegio, non hai che da scrivere o telefonare a chi di dovere senza lanciare velate accuse (“forse sbolognate…”)
Se, come dici tu, bastano quattro ciaccole, te la dovresti cavare alla grande visto che nelle ciaccole non sei seconda a nessuno…
Solo che io mi mantengo da sola.
Guarda cosa ho trovato:
h tt p://w w w.you tube.com/watch?v=EvM9HIA9O1U
E’ lo stesso don Francesco Scimé (direttore ufficio pastorale sanitaria) a confessarlo (no, non un abuso, su quello sappiamo che la privacy la rispettano, eccome!). Dice che fino al 2009 c’erano i frati minori al Sant’Orsola, poi si sono ritirati e allora (testuali) “ci è venuto il desiderio di approfittare”. All’anima!
Poi c’è il prete successivo, mons. Giovanni Nicolini, vicario curato, che dice “quello che si fa qui è pochissimo a quello che si riceve”. L’avevamo capito.
Poi c’è il diacono Paolo Golinelli, che parla dalla nuova cappella Cosma e Damiano. Tutto nuovo, perbacco. Pagato da???
Si vedono anche le suore, ma senza nome, loro non parlano. Sono tutte anziane, le italiane. Le giovani no. Mi piacerebbe sapere se a fare la carità alle anziane è la Asl di Bologna, mentre le braccia robuste sono riservate alla Chiesa.
Tra l’altro al sant’Orsola ci sono molte associazioni di volontariato listate nel sito del Policlinico di Bologna. Non è che l’asl dovrebbe dare vitto e alloggio a tutti? Per parità. Dopo tutto, nessuna altra associazione possiede tanti immobili.
@docky
Ripartiamo dal tuo primo commento?
Ah, ma sei de coccio. No, non va bene. Sono soldi pubblici. In quel caso ne prenderebbero meno i sacerdoti, si spera. E si che Sandra te l’ha anche detto. Davvero, leggi a salti? Comunque. ti andrebbe bene lo stesso? Ma ci credi davvero?
Te lo ripeto con un riassuntino
PROBLEMA: fondi pubblici per un servizio che dovrebbe essere etico, volontario. Fondi di tutti, anche di chi l’assistenza religiosa non la vuole. Fondi che vengono sottratti a quella che è l’attività principale dell’ospedale: curare i pazienti.
Eppure è semplicissimo da capire. Ora, o non sei in grado o capisci e fai finta il ché sarebbe abbastanza schifoso.
da Repubblica, Religiosi in ospedale, 29 gennaio
“E così, sempre per stare al caso del S.Orsola, rispetto ai quattro frati di prima ora c’è un gruppo di 40 persone che offre “una presenza, una occasione di dialogo, un elemento di umanità: una attenzione, quella alla umanizzazione dei rapporti negli ospedali, che viene molto fuori anche nei convegni”, rileva don Scimè. “
Da 4 frati nel 2009 a 40 persone nel 2014?!?!?! Il desiderio di approfittare era tanto, ma un po’ di ritegno, diamine!
@ doc. Che scrive: “Io? Piuttosto è chi si definisce ateo, secondo me, a doversi preoccupare maggiormente dei musulmani…”
Non è proprio così. Il grande Santo subito che tale sarà il prossimo 27 aprile già nel 1980 scrisse e predicò che “L’ateismo è il pericolo principale del nostro tempo”. Percui vanno temuti soprattutto i cattolici nostrani ben felici di poter “consegnere” (tragica paradosis della Storia) gli atei in mano ai mussulmani per salvaguardare l’onor di dio!!! Gli accordi Vaticano-Iran….
Quanto poi ai preti pagati per far assistenza spirituale negli ospedali, ce ne sono di quelli maleducati che impartiscono ancora la benedizione all’intera camerata fregandosene (o facendo i finti tonti) se c’è un paziente che ha manifestato di non gradire….
*Sandra
Lei disprezza chi ritiene povero e straniero ritenendolo incapace di scegliere sinceramente.
@Enrico
Certo, gioia, certo.
@Enrico
Ti si potrà dare ascolto quando avrai dimostrato che un povero e senza diritto di cittadinanza abbia le stesse possibilità di scelta nei confronti della società ospitante (produttiva e di consumo alla quale non partecipa come elemento riconosciuto s’intende) di chi ha già una carriera con le conseguenze tutele e diritti politici.
🙄
Contrariamente rimane un’affermazione gratuita.
@gmd
Dici che anche espresso così parlo a un muro? 😉
@Mosconi
Ovvio 🙂
*FSMosconi
Guardi che le suore entrano in noviziato al loro paese d’origine.
@Enrico
Guarda che non c’interessa.
@Enrico
Irrilevante, anzi: peggio.
Non mio risulta che in Paesi con una forte disuguaglianza economica e sociale i poveri e i disoccupati abbiano questi gran diritti.
Al più se questi Paesi sono in una situazione di guerra (un po’ dappertutto), con forte influenza di cartelli della droga e gang in genere (Sud America) e/o dilaniata da conflitti etnico-religiosi (India, Sud Africa), con in più il forte dubbio che la “carità” mainstream sia solo un’altra faccia del neo-colonialismo.
Mi son scordato di aggiungere altri due casi:
Dittature autoritarie (anche questo un po’ dappertutto) e oligarchie del petrolio (Centro-Sud Africa)…
@Mosconi
Il timore era fondato 😆
Se ritenete la carità cattolica con secondi fini andate sul luogo di persona a spiegarlo.
Nessuno qui ‘ritiene’: è una certezza!
A parlare con chi? uno come ‘L’uomo che non capiva troppo’?
Già succede qui rispondendo a te.
doc,
ti rispondo io allora: trovi equo che un prete cattolico possa fornire assistenza pagata profumatamente (da tutti, anche non cattolici)? E qui il 5 o 8 per mille non c’entra un fico secco.
Se tu conoscessi i nostri volontari, che non sono pagati (l’ospedale puo’ rimborsare il costo del biglietto del tram, ma e’ tutto), ti accorgeresti che sono motivati da ragioni etiche ben piu’ profonde di quelle dei preti privilegiati. Ai volontari UAAR non interessa ricevere soldi. Ai volontari UAAR interessa che i propri soldi non finiscano nelle tasche del prete installato come una cozza nell’ospedale.
@ Giorgio Pozzo
Bene. complimenti ai volontari. Ma non puoi impedire, a chi la vuole, l’assistenza religiosa. E tutte le obiezioni fatte fin qui, dimostrano ignoranza (voluta?) della storia e della situazione italiana.
Non mi sogno nemmeno di impedire l’assistenza religiosa. Vorrei semplicemente che non fosse pagata da me.
@docky
E chi gliela impedisce? C’è scritto da qualche parte?
Si critica il fatto che l’assistenza sia sovvenzionata con denaro pubblico. La vuoi? Pagatela. Cosa non capisci?
@ Giorgio Pozzo
Qualcuno ti ha obbligato a pagare? A parte le imposte dovute per legge?
Ripeto: tutte le obiezioni fatte fin qui, dimostrano ignoranza (voluta?) della storia e della situazione italiana.
http://www.bambinoprogettosalute.it/download/caramia/lavori/070227/evoluzione.pdf
Solo un esempio, da non leggere con i parocchi; e poi basta una piccola ricerca sul noto motore (di ricerca… appunto)
L’Agenzia delle entrate.
E’ vero, basta una ricerca per farsi un’idea dei criteri con cui il personale per l’assistenza spirituale può venire selezionato. Per esempio ho trovato che il cappellano dell’ospedale Martini di Torino, padre Francesco De Rienzo, era stato denunciato, e poi scagionato, per aver toccato un ragazzino quando era cappellano all’ospedale di Imperia. Come diceva la pubblicità, Chiesa, basta la parola.
@ Giorgio Pozzo
L’agenzi delle entrate? Non il tuo senso civico?
@ Sandra
Non sei obbligata all’assistenza spirituale. Poi, in quei casi, è bene lasciar fare alla giustizia. Secondo me.
Non c’è obbligo di usufruire, ma c’è di pagare. E in più c’è l’obbligo da parte statale di pagare chi è stato scelto dalla Chiesa: i cui criteri non sono trasparenti, non ci sono concorsi, non ci sono standard. Di questi assistenti spirituali assortiti non si sa chi siano, che esperienze abbiano avuto, niente, li si deve accogliere e mantenere, per autorità della Chiesa.
Così può benissimo capitare che il cappellano abbia avuto una denuncia per abuso di minore. Si può lasciar fare alla giustizia, ma anche al buon senso: per es. eviterei il contatto con i bambini. Solo che al Martini c’è un reparto pediatra.
Farsi pagare per fare volontariato è una truffa.
Quale sarebbe la presunta
“ignoranza (voluta?) della storia e della situazione italiana”?
La storia dell’appropriazione di privilegi e ricchezze sottratte ad un popolo in un’epoca antidemocratica e che si vuole continuare a sottrarre anche in democrazia?
Anche il pagamento del pizzo ha ragioni storiche italiane.
@docky
Il senso civico? Pagare per un servizio di cui non usufruisco sarebbe senso civico?
Di nuovo: chi ha detto che l’assistenza non dev’esserci? Ci sia, ma pagata da chi la vuole. Poi, però, non siamo obbligati a usufruire del servizio. L’importante è che lo paghiamo. ottimo salto logico, non c’è che dire. Questo sarebbe il tuo senso civico?
Sicuro di averlo letto bene il documento. No, perché in tutto l’excursus si ribadisce come la vocazione all’assistenza avesse come unico compenso il bene fatto. Perché dubito che oggi i preti lavorino per puro amor di Dio e con puro et devoto animo.
I tuoi commenti fino a ora denotano solo che ti secca quando si criticano i preti e il loro mondo e che stai girando intorno al punto. Ovvero, per l’ennesima volta pagare per un servizio di cui non si usufruisce.
Ah, sono settimane che accompagno mia madre a fare esami all’ospedale. Il frate l’ho visto solo oggi. In cappella, neanche in giro. In compenso, 3 ore per un esame che dovrebbe essere di routine, reparto dotato di un solo endoscopio. Però il programma delle solenni quarant’ore era bello esposto, certo.
Senso civico, dice.
Il mio senso civico (che, tra l’altro, secondo me dovrebbe essere insegnato in luogo della IRC) mi dice che devo pagare le tasse, e infatti le pago.
Il mio senso etico mi dice che una parte dei miei soldi pagati non sono impiegati equamente nè opportunamente.
Il mio senso civico, quindi, ritorna a dirmi che gli amministratori che sto pagando sono corrotti.
ho deciso: divento uomo e mi faccio prete, di questi tempi ….. 🙂
A mali estremi, estremi rimedi? 😆
alla faccia della chiesa povera per i poveri! tutti ad idolatrare questo papa che a chiacchiere è molto bravo: spettiamo ancora i fatti, , per esempio che mandi i suoi preti a fare servizio “gratuito” (si fa per dire, perchè sono già pagati dall’8xmille) negli ospedali, oppure a rinunciare alla quota delle scelte NON ESPRESSE dell’8xmille stesso: qualcuno ha idea di quante case popolari si potrebbero fare con oltre 600 milioni all’anno? tale (stima per difetto) è la cifra delle scelte non espresse 🙁
E che dici di quest?:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/10/immigrazione-papa-francesco-dare-conventi-chiusi-ai-rifugiati/707814/
Non mi risulta ancora alcun convento chiuso utilizzato per i rifugiati. Anzi, mi risultano delle suore piazzate e stipendiate negli ospedali.
E un’altra “sottigliezza”?: perchè non accogliere i rifugiati nei conventi APERTI ?.
E che sai, dopo, con gli extracomunitari dentro, gli si deprazza il valore dell’immobile.
In Austria, a Vienna, c’è stato recentemente il caso di alcune decine di rifugiati che hanno occupato una chiesa. La chiesa cattolica ha richiesto l’intervento della polizia e li ha fatti rispedire in patria.
Loro ospitano solo a pagamento (preferenzialmente dallo stato) perchè in questo modo riescono a farci anche la cresta, vedi Caritas.
Si tratta di un papa fatto a misura degli Italiani.
… che tranquillizza molti mugugnanti citati dal nostro Duca…
A me pare che tranquillizzi molto anche Peppe il rivoluzionario
giusto—andrebbe addirittura l’8 xmille abolito
giusto—andrebbe addirittura l’8 xmille abolito
complimenti al circolo di Bologna per il gran lavoro d’inchiesta 🙂
[…] Stipendi per i preti in corsia, sui giornali l’inchiesta dell’Uaar – A ragion veduta. […]
I preti ed i vescovi in Italia costano e costano troppo allo Stato laico democratico. L’assistenza spirituale, azione encomiabile per chi ne sente il bisogno e soprattutto se è sofferente, deve venire dalla gratuità del dono di dio di cui i preti dicono di essere dispensatori e predicatori della sua parola: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. E, beninteso, nel pieno rispetto di chi invece ne declina l’offerta. Nel pieno rispetto di una democrazia laica, dove i soldi dello Stato devono essere democraticamente impiegati, senza privilegi per servigi spirituali (??) di parte. Etsi deus non daretur.
Ma siamo sicuri che la presenza dei preti tra i malati dia effetti positivi?
Personalmente sono dell’opinione che, anche tra i credenti, accettare
la loro presenza sia più percepito come un obbligo, un palloso luogo
comune dovuto all’abitudine.
Sarebbe interessante fare un’indagine tra chi ne ha avuto esperienza.
Descrizione della foto:
Sacerdote: il cancro è la malattia del corpo ma l’anima è sana se segue la Parola di nostro Signore Gesù Cristo…
Sindaco: ah, che figuraccia ci fa far questo vecchio, speriamo finisca presto le sue disgustose esternazioni…
Direttore dell’Istituto: ma cosa guarda questo quà, non sta mica leggendo da quel libro queste baggianate !.
Guardate qua cosa ho trovato:
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/06/29/534455-sant_orsola.shtml
Bologna, 29 giugno 2011 – I sindacati del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna sono pronti a bloccare gli straordinari, il che “vista la forte carenza di personale che segnaliamo da mesi”…
ntanto, aggiungono Cgil, Uil, Fsi e Usb, si moltiplicano i doppi turni, i turni di notte, i mancati riposi e ci sono pure le ferie “richiamabili”, senza contare che nel solo 2010 i dipendenti hanno fatto 247.000 ore di straordinario, fa il conto Iavazzi. I medici chiedono di piu’ agli infermieri, gli infermieri chiedono di piu’ agli operatori socio-sanitari e “la qualita’ del lavoro e del servizio, oltre che la sicurezza dei dipendenti e dei pazienti, e’ a rischio”, dice Vannini. In tutto questo, si lamentano i sindacati, il Pronto soccorso e’ stato rinnovato, e’ molto piu’ grande di quello di prima e il personale e’ sempre quello; in Pediatria e in Terapia intensiva si fanno turni “massacranti”, non si fanno 11 ore di pausa tra un turno e l’altro come dice la legge; laboratori di analisi si stanno prendendo in rico anche il lavoro del Bellaria, alcuni punti informativi anche oggi che parte del personale e’ in ferie sono chiusi. “Se arriviamo al blocco degli straordinari- conclude Iavazzi- se non altro il direttore generale si dovra’ rendere conto che i dipendenti non bastano”.
[…] « Stipendi per i preti in corsia, sui giornali l’inchiesta dell’Uaar […]
Sarebbe interessante avere lo stesso rapporto per le altre regioni. Tra l’altro mi sembra che il trattamento economico dei sacerdoti sia di tempi recenti, tutto pdl lega, con un crisi economica imminente e tragica.
Il primo forse fu la Lombardia nel 2005, dove l’intesa tra Formigoni e Tettamanzi “prevede che ogni ospedale pubblico o privato accreditato DEBBA assumere un assistente religioso se ha fino a 300 posti letto”. “Secondo i primi calcoli, nelle 192 strutture ospedaliere lombarde (115 pubbliche e 77 private) saranno assunti 120 religiosi. “
I primi calcoli erano, ovviamente!!, sbagliati per difetto, dato che:
dal giornale della Diocesi milanese del 2012 risulta che “Sono 173 i cappellani in servizio pastorale nella Diocesi di Milano. Tra questi ministri ordinati figurano sacerdoti diocesani, extradiocesani, preti stranieri con permesso di studio, religiosi/e, nonché i diaconi. “
Quanti sono, e quanto sono costati dal 2005, i cappellani in Lombardia? Quante le spese “accessorie” come alloggi per il clero? Era proprio il caso mettere le mani sulle scarse risorse del paese per un compito che fino a una decina d’anni fa era reso gratuitamente? Anche perché, come mi ha ricordato mia madre, c’erano le opere di misericordia corporale tra i doveri del prete:
“Ricordi il Sacerdote tutte le opere di carità, sia spirituali che corporali. È obbligato a compierle per un nuovo motivo, ossia per l’ufficio che ricopre nella Chiesa, per il sacerdozio di cui è rivestito.
Sette sono le opere di misericordia corporali, ossia: visitare gli infermi, …”