Il nuovo annual report Uaar è allegato al numero 92 della rivista L’Ateo ed è disponibile sul nostro sito. Anche quest’anno abbiamo difeso i diritti di atei e agnostici e la laicità nella scuola e nelle istituzioni. Abbiamo lanciato la campagna “Viviamo bene senza D” in tutta Italia: da Torino a Ragusa, da Porcia (Pn) a Cagliari, per ribadire che nel nostro paese vivono dieci milioni di non credenti e c’è chi si impegna per eliminare le discriminazioni nei loro confronti.
Se hai avuto difficoltà a sbattezzarti, se ti è stata negata l’alternativa all’ora di religione, se hai dovuto assistere a un rito religioso sul lavoro o a scuola, l’Uaar è stata al tuo fianco. Come è stata al fianco delle donne, delle persone LGBTIQ, dei ricercatori. Di tutti coloro che rivendicano i loro giusti diritti e che vogliono vivere liberamente la propria vita.
Per un 2014 pieno di iniziative laiche sarà indispensabile il sostegno di migliaia di socie e soci! Iscriversi è semplice, si può farlo online.
La redazione
Perchè non scrivete ” Rapporto annuale ” ?
Non capisco questa fissazione tipicamente italica di voler scrivere in inglese le cose le piu banale … Fa piu chic ?
Su Gérard, il post è sulle attività Uaar del 2013, su una pubblicazione per elencarle e per descriverne le principali
Se chiamarlo Annual report o Rapporto annuale mi sembra davvero l’ultimo del problemi
Non capisco la fissazione di polemizzare su dettagli e non andare alla sostanza 🙂
Certo che questo è l’ ultimo dei problemi . Volevo soltanto fare notare una tendenza generale a mettere termini in lingue straniere dapertutto che trovo esagerata…
( L’ antennista del mio paesino toscano dove vivo ha messo sulla porta della sua officina : ” Customer care ” !!! ) .
Gerard
non esiste l’equivalente italiano di customer care. Cura del cliente? Gestione clienti? boh, suonano strane in italiano, mentre customer care no.
@Claudio
Una volta la chiamavano “assistenza clienti” poi è arrivata Apple 😆
Se vogliamo spaccare il capello in quattro, “report” non si traduce con “rapporto”, in questo caso e’ una “relazione” o un “bollettino”.
A proposito potresti scrivere una “lettera elettronica” col tuo “elaboratore” anche per l’omonimo programma Rai, o all’associazione “Emergenza”, quella che apre ospedali nel terzo mondo 😛
Voi prendete in giro, ma in francese ho visto poche volte usare il termine ‘computer’, usano ‘Ordinateur’ e al posto di ‘download’ usano ‘Téléchargement’ è un fatto culturale 😆
Ti faccio notare che spagnoli e francesi hanno tradotto il linguaggio elettronico e che non parlano mai di computer ma di ” Ordinateur ” oppure di ” Ordinador ” .. il che rende piu facile e veloce l’ insegnamento di questi sistemi .
Non si parla mai di Email ma di corriere elettronico oppure di ” Courriel ” ( Canada ) .
Non si tratta di criticare l’ uso di termini stranieri in una lingua . Ben al contrario : le lingue si sono arricchite di termini stranieri nel corso delle loro storie e per questo che possiamo parlare di ” Lingue vivente ” . Tutt’un altra cosa ne è l’ abuso di parole straniere quando esiste già lo stesso termine nella propria lingua ( I giornalisti mi fanno urlare quando parlano di Election day, welfare state etc – a proposito, chiedi un po alla gente in giro se capiscono cosa significa Welfare state…! ) .
Potrei parlarne a lungo visto che parlo 3 lingue straniere ma questo non è un sito per discutere di queste cose…
naaaa, farebbe ridere tradurre tutte quelle parole in italiano, anche perché noi abbiamo pessimi trascorsi a proposito 😀
Certo, ma se vogliamo scrivere in inglese invece che in italiano, dobbiamo mettere tutte le parole dei titoli in maiuscolo: Annual Report e non Annual report.
”… Fa piu chic ?…”
Ahi ahi, ci sei cascato anche tu! 🙄
Ma Gerard è francese quindi non c’è cascato
No, fa più cool…
Ottime iniziative comunque, grazie Uaar.
Confermo. Bravi!!!
Leggermente OT, sarò ignorante io ma le ultime 2 lettere di LGBTQI per cosa stanno? Io sono rimasto fermo alle prime 4, che è uscito di nuovo? 😆
intersex e queer, bastava cercare con google (come ho fatto io, pure ignorante).
a scanso di equivoci: con “pure ignorante” intendo dire che lo sono anch’ io.
grazie.