I quotidiani hanno dedicato oggi molta attenzione alla spending review. Per chi non parla l’inglese e/o non è a suo agio con gli anglismi, si tratta dell’incarico, assegnato all’economista Carlo Cottarelli, di individuare tra le spese pubbliche quelle che necessitano di essere riviste. Ovviamente al ribasso: siamo in tempi di crisi. L’elenco dei possibili tagli è cospicuo. Ma non mancano le clamorose assenze.
Tra le proposte presentate da Cottarelli, la parte del leone la fanno i tagli al personale: secondo il commissario straordinario vi sarebbero circa 85.000 esuberi nella pubblica amministrazione e si potrebbe dunque bloccare il turnover. Altri risparmi potrebbero venire da tagli agli acquisti, agli stipendi dei dirigenti, ai trasferimenti alle imprese, al trasporto pubblico, alla sanità, all’illuminazione pubblica. L’intento palese di Mister Forbici è di intervenire un po’ ovunque: persino sulla Difesa, sinora ritenuta intoccabile.
Ma c’è qualcuno realmente intoccabile: la Chiesa cattolica. I cui costi pubblici sono cospicui, come ha documentato l’Uaar, e spesso sarebbero facilmente eliminabili, se solo vi fosse la volontà di farlo. Dalle scelte inespresse dell’Otto per mille ai contributi alle scuole private cattoliche, dall’esenzione Tasi sugli immobili “ibridi” di proprietà ecclesiastica ai beni immobili di proprietà pubblica adibiti a edifici di culto. Sono del resto infiniti i rivoli che invariabilmente sfociano nei capienti serbatoi di diocesi e parrocchie.
Sembra dunque che la montagna abbia partorito il topolino. Il lavoro di Cottarelli ha prodotto un potenziale risparmio di sette miliardi nel 2014. L’Uaar, con la sua inchiesta, ne aveva individuati sei e mezzo. Intervenendo in un solo ambito e lavorando pure gratis, mentre le prestazioni di Cottarelli sono costate 260.000 euro. Ma abbiamo la sensazione che i privilegi della religione siano off limits anche per i sacerdoti della spending review.
La redazione
purtroppo l’otto per mille, ovverosia la quota inespressa pare intoccabile, e il regolamento Imu per gli immobili adibiti a hotel ancora
manca, complimenti al baciapile Renzi
e cosa vi aspettavate da un parlamento non eletto dal popolo, con un presidente della repubblica auto rinominatosi per un nuovo settennato e con all’opposizione il solo m5s che poverino talvolta fa tenerezza, stretto com’è tra i deliri del capopolo Beppe e la voglia di far qualcosa per il paese che rimarrà solo un’illusione per l’ostracismo della pd-pdl? vi rendete conto che siamo rappesentati da un mix di ex suore e preti, ragazzetti usciti da una brutta soap opera sud americana, intoccabili notabili democristiani, qualche comunista pentito sulla via delle banche con sullo sfondo il nanus ridens che dovrebbe andare in galera o ai servizi speciali ed invece, sono sicuro, otterrà la grazia?
I ‘servizi speciali’ casomai se li fa fare.
servizi sociali 😉 scusate l’errore.
[…] La spending review si ferma davanti alle porte della Chiesa – A ragion veduta. […]
Incredibilmente neanche un aprola per Roma che si appresta a mettere sul gobbo dei romani e italiani le incredibili spese per la santificazione di due papi. Santificazione che anche a chi non è coinvolto come me, spiace per il peso diverso dei due uomini in questione.
La chiesa è sempre stata una potenza e sempre lo sarà. I politici lo sanno bene ed entrambi fanno il loro gioco. Ma la colpa non è della chiesa che prende, ma da chi dà e la frequenta, con la promessa del paradiso o della vita eterna. Se dicessero andate in piazza perchè lì c’è un asino con le ali che vola e voi ci andate di chi è la colpa?
In compenso….la burocrazie ed i suoi costi continuano ad imperversare, facendoci girare ore tra uffici vari, bolli, versamenti,ecc. per ottenere un qualsiasi documento che, se non richiesto può comportare sanzioni pesanti, molto superiori alle tassazioni varie; nell’era dell’informatica, mentre ai Sigg.(sic!) Onorevoli vengono dati Tablets, cellulari, I-Pod, I-Pad e quant, altro A NOSTRE SPESE, NON è possibile che tra due Uffici Pubblici della stessa Città, avvenga il trasferimento via elettronica delle informazioni, ma debba essere il Cittadino stratassato ad effettuare il lavoro di fattorino del materiale cartaceo! Inoltre, si trovano sempre sorprese, in quanto le informazioni circa i documenti da produrre sono regolarmente frammentarie se non inesatte: AVANTI CON LE CODE!!!
Per non parlare di altre assurdità come in era di PEC e firme elettroniche crtificate del dover presentere orginali cartecei di autocertificazioni varie…
Per lavoro ho dovuto immatricolare 4 automezzi comprati con regolare fattura azienda>azienda in Olanda e pagati con bonifico…. ora mi chiedono “i contratti di vendita con autentica notarile”!!!
Per la sede tedesca mi sono bastati libretto olandese, fattura di acquisto e un versamente di 25 euro per fare l’immatricolazione in Germania.
Roby
I problemi che hai citato saranno anche colpa
dei politici inerti, ma tutto ciò è funzionale agli interessi
dei dipendenti pubblici (leggi sindacati).
Burocrazia informatizzata = meno addetti.
Quindi l’U.C.A.S. è sempre in agguato!
Direi che a parte il nulla di nuovo in questa italietta degli italioti devota alla madonna, al vaticano ed a padre pio leggo qui una bella notizia (purtoppo è al condizionale)
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e si potrebbe dunque bloccare il turnover.
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BENE…basta nuovi statali italioti figli di italioti che vogliono entrare negli statalifici a scartoffiare e giocare a hi ha più tessere sindacali e di partiti italioti !!!
TANTO…i popolani statali italioti, i loro figli, mariti & mogli ed affini … voteranno sempre e comunqe il piddi`… inutile quindi alimentare oltre il voto di scambio italiota.
BASTA STATALI ITALIOTI
BASTA NEO-ASSUNTI NEGLI STATALIFICI
DucaLamberti74
Lo chiedo con sincero intento di capire: sono io oppure questo tipo di mentalita’ fa ribrezzo?
@firestarter:
Vedo che per una volta chiedi con cortesia, gentilezza, umiltà ed intento di capire e soprattutto ZERO mugugni ti rispondo.
Lo intento del mio post è provocatorio e volutamente esagerato ma riflette una realtà dei fatti triste e drammatica.
Sono almeno il 65% (quindi un tre milioni circa) i dipendenti pubblici e parastatali che riescono a capire che il loro stipendio è “pagato” dal sistema economico reale tramite le tasse e non è invece dovuto per diritto divino.
Negli anni poi i vari partiti italioti della prima repubblica ed anche i sindacati hanno usato il pubblico impiego per ottenere consenso.
Non mi sembra che la pubblica amministrazione italiana sia orientata alla efficienza, cortesia ed attenzione al cittadino.
Si potrà dire…parli per sentito dire e per luoghi comuni…BALLE !!
Mia mamma lavorava nella pubblica amministrazione e mai ha rubato lo stipendio e quando cerano da fare straordinari mai si tirava indietro perchè diceva…noi siamo al servizio del cittadino, noi siamo e rappresentiamo la repubblica italiana…quasi tutti invece mugugnavano sugli straordinari e sul fatto che lo statale era denigrato da tutti e che gli stipendi erano troppo bassi.
Solo una cosa posso dire sulla cultura da statalificio italiota quando si trattava di scioperare…
Mia mamma proponeva:
* * * Scioperiamo dando un giorno di paga ad una qualche associazione di beneficienza e in questa giornata dichiariamo gli uffici aperti al pubblico e FACCIAMO VEDERE a tutti (giornalisti in primis) cosa noi realmente facciamo.
E cosa rispondevano i vari delegati sindacali, impiegatucci italioti et similia:
* * * MA TANTO NON CAMBIA NULLA.
* * * MA MICA DOBBIAMO FARE VEDERE CHE LAVORIAMO…NOI LOTTIAMO PER I NOSTRI DIRITTI.
Insomma…per esperienza personale gli statalifici italioti sono sempre stati fonte di mugugnate, scioppingheri (sciopero e shopping insieme 🙂 ), dibattiti politici tra sindacati e partiti italioti….
E MAI ORIENTATI AL CITTADINO.
Ti racconto un altro aneddoto sull’informatica.
Mia mamma aveva imparato ad usare Excel e succedeva questo:
Grande successo ed entusiasmo suscitato dagli altri stataloidi colleghi nell’accettare le gioie dell’innovazione…ahh ma ormai io sono vecchio poi c’è già la macchina da scrivere dicevano…
Ma la cosa più bella era che vedevano mia mamma fare conti e somme sui fogli elettronici in trenta minuti quello che gli altri statali facevano in oltre mezza giornata…
Il commento era: Il computer ci ruba il lavoro…se continua così fra cinque anni ci licenziano tutti.
Già altre volte poi io ho detto le porkate che ho visto quando ero studente (e lo statalismo italiota te lo subisci tutto).
Mi stupisco una tua eventuale difesa degli statalifici italioti…ma nelle università (visto che tu insegni in Canada presumo conosci il mondo accademico meglio di me) vige la meritocrazia e la efficienza nel dare una professionalità in mano agli studenti ‘
No perchè a me spesso e volentieri mettono in mano giovini volenterosi da formare con in mano la laurea…ed io devo spiegargli molte cose “elementari”.
Il mio post poteva sembrare in stile Brunetta (persona che detesto) ma era un sincero sfogo contro la cultura italiota di alcuni italioti che mirano a diventare dipendenti pubblici e poi NON Fare un emerito c***o dalla mattina alla sera e poi mugugnare per uno stipendiuccio scarso di 1250 netti al mese.
Dubito che se mai tu diventassi professore in una università italiana ti metteresti a fare il barone o il mangiapane a tradimento.
DucaLamberti74
P.S.: Se avrai tempo e voglia leggiti questa lenzuolata…altrimenti continua a mugugnare….cosa evo dirti :-).
P.P.S.S.: So bene che ci sono brave e volenterose persone anche tra i dipendenti statali ma sono una scarsa minoranza.
a forza di parlarne si aprirà pure una breccia…
Appunto, a forza di parlarne: perché qua giusto parliamo; “le rose e i violini questa sera raccontiamoli ad un’ altra” e vediamo se riusciamo magari ad organizzare un minimo flash mob. Proposi di pagare un viaggio in Italia a quell’ austriaco che ha la foto con lo scolapasta sulla patente, ma la mia proposta non ha ricevuto nemmeno una risposta del tipo “non dire stratonze”. Chiacchieramo, sai le risate che si fa Bagnasco.