Il timore che il declino italiano sia irreversibile viene frequentemente a galla. La stessa ascesa di Matteo Renzi è vista da diversi commentatori come una sorta di ultima spiaggia per il Paese, ma al capo del governo viene tuttavia rimproverato da altrettanti commentatori la predilezione per una politica degli annunci. Il tempo dirà se e quando si passerà dalle parole ai fatti. Ma c’è sicuramente un annuncio che è meglio non divenga proprio realtà.
È l’annuncio che la ministra della salute Beatrice Lorenzin ha fatto nel corso di un’intervista al quotidiano dei vescovi Avvenire. Un annuncio impegnativo: i bambini “devono tornare a nascere”. Lorenzin ha infatti un grande progetto in mente: “Ho in testa una nuova sfida, un grande piano nazionale di fertilità. Il crollo demografico è un crollo non solo economico, ma anche sociale. È una decadenza che va frenata con politiche di comunicazione, di educazione e di scelte sanitarie. Bisogna dire con chiarezza che avere un figlio a 35 anni può essere un problema, bisogna prendere decisioni per aiutare la fertilità in questo Paese e io ci sto lavorando. Sia chiaro: nessun retropensiero e nessuno schema ideologico, ma dobbiamo affrontare il tema di un Paese dove non nascono i bambini”.
Lorenzin non entra nei dettagli del piano, a parte comunicare l’intenzione del governo “di rimettere mano ai ticket sanitari tenendo conto dei carichi familiari”. Laddove parla di voler reinvestire nella stessa sanità i maggiori risparmi elenca possibili destinazioni, ma non questa. Poca cosa, insomma: forse soltanto compiacenza nei confronti dell’interlocutore. La stessa ministra sostiene del resto che c’è “un’altra emergenza che va superata: abbiamo il blocco del turn over, i medici giovani non entrano più”. Difficile che la situazione possa migliore, in futuro, aumentando ulteriormente i giovani in cerca di un posto.
Ma al quotidiano della Cei sono entusiasti e suonano la grancassa. Appare un nuovo articolo di Stefania Careddu che vuole darci conto del “grande interesse che suscita la proposta”. Gli intervistati sono in realtà tutti cattolici vicini agli ambienti ecclesiastici: ma si sa, da quelle parti non si guarda troppo per il sottile. Eleonora Porcu, responsabile del Centro sterilità dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, si allinea alla ministra e chiede a sua volta un approccio “non ideologico”, anche se in pagina risuona soltanto il tradizionale natalismo di matrice cattolica. Porcu esprime l’esigenza di una “rivoluzione culturale”, ma nel titolo “culturale” non c’è, e a diventare rivoluzionaria è incredibilmente la proposta della ministra: «Il piano per la fertilità? Una rivoluzione». Non male per un mero annuncio, la mera espressione di un intento.
Nell’articolo troviamo anche le opinioni di Quagliariello, Gasparri e Buttiglione (il pluralismo, come si nota, impera) e di Paola Ricci Sindoni, presidente dell’associazione cattolica Scienza & Vita, che chiede di “ribaltare l’idea che una giovane donna debba forzatamente scegliere tra i figli e il lavoro, concezione che decenni di campagne hanno consolidato”. Quali campagne, scusi? Ma non basta ancora. Avvenire, ormai lanciatissimo, intervista anche il demografo Gian Carlo Blangiardo, anch’egli di Scienza & Vita, secondo il quale “un piano può salvare l’Italia”. Perché, con tanti saluti al passaggio al sistema contributivo, “quei figli pagheranno le pensioni di chi altrimenti non le avrà”. È per questo scopo che si devono fare figli, secondo i pensatori cattolici?
La disoccupazione giovanile è ai massimi storici; aumentano i licenziamenti, il precariato e il ricorso alla cassa integrazione e ai contratti temporanei; si allunga l’età pensionabile rendendo difficile il ricambio generazionale; c’è persino chi prevede che, nel medio periodo, tredici milioni di lavoratori italiani saranno sostituiti da macchine. E una ricca organizzazione di celibi cosa fa? Invita tutti a fare più figli. Ma dove vivono?
La redazione
Sono venale o choosy se sostengo che oltre la fertilità, un minimo di certezza economica non guasterebbe?
Marco, cosa dici, proprio tu che hai quattordici figli…..
Mia madre il cui parroco la sollecitava a non non lasciarmi figlio unico, nella sua semplicità contadina rispondeva: se la madonna ne ha fatto uno solo perché io devo fare diversamente?
Tua mamma non sapeva che la Madonna ne ha fatti più di uno… 😉
tanto meno il parroco poteva dirli che la madonna ne aveva fatto una caterva 😀
Mia madre nonostante fosse cattolica aveva come me la sindrome del bastian contrario, per questo sono diventato ateo.
Però la crescita zero non va confusa con i deliri fertilisti dei cattolici. Le pensioni poi chi le paga? E il welfare?
Stima per tua madre!
Ma scusate, perché avere posizioni di contrapposizione ideologica e non obbiettive ? La crisi è data proprio anche dal fatto che gli anziani sono il doppio dei giovani che producono. I pochi giovani che ci sono sono per un terzo stranieri. E questa carenza non vi pare tanto evidente in Italia ?
Carla Guerrini
Appunto, cerchiamo di essere obiettivi:
qual è la soluzione? Fare più figli per stare tutti peggio? Tu dici: ” La crisi è data proprio anche dal fatto che gli anziani sono il doppio dei giovani che producono.” Questo è uno degli aspetti, non l’unico. Fare figli a profusione per avere più giovani (che producono) che anziani teoricamente andrebbe bene avendo territorio infinito con risorse infinite, allora sì. Non è il caso del pianeta Terra.
Buongiono Carla Guerrini
La contrapposizione ideologica è solo apparente . Anch’ io mi augurerei due o tre nipotini . Ne ho soltanto una sola ( Un primo bambino è stato abortito per motivi economici ) . I suoi genitori vivono assieme a me perchè, nonostante che abbiano un lavoro ambedue ( lui laureato univ., lei maturita, lavorano come operai sottopagati !! ) , il prezzo per un alloggio decente è qui, nell’ agglomerazione fiorentina, proibitivo .
Come si legge in questo articolo, si constata che, come sempre, la classe politica è totalmente tagliata delle realtà della vita reale dei cittadini .
Soluzioniamo prima i problemi che ho nominato sopra e poi potremmo riparlare di nascite in un modo piu sereno…
A parte che siamo uno dei paesi con la più alta densità di popolazione al mondo, a parte che le risorse sono limitate e, se dovessimo campare con quelle disponibili sul nostro territorio senza importarne ci troveremmo già con l’acqua alla gola, a parte che più si sta stretti più si rischiano epidemie…
A parte tutto questo, fare più figli non risolve proprio niente. I bambini hanno il brutto vizio di diventare vecchi. Più bambini oggi = più vecchi domani. Il problema non si risolve, si rimanda ingigantendolo. E non mi sembra una bella eredità da lasciare ai bambini di oggi.
Ottima osservazione, Silvia, mi hai rubato le parole… dalla tastiera. Vorrei far presente che, guarda caso, la distruzione del sistema pensionistico è stato tarato in modo da raggiungere il suo massimo potere punitivo proprio in concomitanza con quello che sarebbe stato il momento in cui i figli del baby boom italiano avrebbero raggiunto i requisiti pensionistici. Cercherò d’essere ancor più chiaro: le dirigenze hanno fatto orecchio da mercante su un fenomeno che era noto da decenni fintanto che il bestiame (noi figli del baby boom) poteva rappresentare una fonte di reddito; “improvvisamente” si sarebbero accorti di noi nel momento in cui saremmo dovuti passare all’incasso — e chi se la beve? Visto che si tratta di argomenti poco graditi, aggiungo ancora un po’ di pepe, ritagliandomi nuovamente addosso le vesti di Cassandra: vedrai che la “gentile concessione” di leggi permissive in tema di eutanasia e suicidio assistito coinciderà con il momento in cui noi numerosissimi figli del baby boom da fonte certa ed abbondante di introiti diverremo fonte di spese crescenti.
A latere ma non troppo vorrei riprendere la colossale balla che ci hanno venduto per anni: quella per la quale i milioni di individui dall’estero sarebbero stati e vengono “accolti” (in realtà procacciati avidamente perché mandria dal sangue fresco) per sostenere il nostro sistema pensionistico. Quale, visto che ne è già stata pianificato lo smantellamento e che noi che dovremmo usufruirne è già previsto che dovremo farne a meno?
Balle, balle, balle. Ecco su cosa si basano i discorsi che ci vengono propinati. Per interpretare le parole ingannevoli che ci vengono rivolte dalle dirigenze, ricordiamo sempre una cosa: per chi sta sopra, i sottoposti non sono altro che capi di bestiame in un allevamento intensivo.
@Carla Guerrini,
è la Lorenzin che parte da una posizione ideologica: parla di crisi, e allora potrebbe fare un semplice confronto di dati, facilmente reperibili, con un paese che non è tanto in crisi, la solita Germania: il tasso di fertilità dell’Italia è 1.4%, uguale a quello tedesco. La percentuale degli over 65 è 20.2%, leggermente inferiore a quella tedesca. I giovani con meno di 14 anni il 13%, come in Germania. Aspettativa di vita 81 anni, 80 per la Germania.
Come vedi, i dati demografici dei due paesi sono assolutamente paragonabili. E allora, dati alla mano, come si può sostenere che la crisi italiana possa avere tra le sue cause il tasso di fertilità? Come al solito, dato che i problemi sono altri, ma di troppo difficile soluzione per dei pollici mediocri preoccupati solo del consenso, viene molto più comodo politicamente distogliere l’attenzione ponendo un falso problema, fornendo una facile soluzione.
Aggiungi che il tasso di disoccupazione giovanile in Germania è del 8 % contro l’oltre 40 % dell’Italia. Anche in Austria, con tassi di fertilità simili, dove stanno ancora meglio economicamente il tasso di disoccupazione giovanile è del 9%.
Entrambe le nazioni già danno aiuti alle famiglie per sostenere la fertilità, ma i tassi sono cresciuti solo grazie agli stranieri, anche se anche tra loro i tassi sono in calo e si stanno avvicinando a 2.
Non ci sono nazioni evolute con tassi di fertilità superiori a 2 e se si trascurano gli stranieri questi tassi sono ben al di sotto di 2. Anche negli USA i tassi di fertilità tra i bianchi sono attorno a 1.6.
Nei paesi scandinavi la Svezia è attorno a 1.9.
Anche in Francia dove la natalità è sostenuta dagli islamici, tra questi ultimi il tasso sta scendendo e si sta avvicinando a 2 (pochi anni fa era ancora a 2.8).
E’ demagogico pensare di rilanciare l’economia di una nazione facendo più figli. Se mai una volta che si è rilanciata l’economia si può sperare che le persone facciano più figli. Dei miseri bonus hanno un effetto trascurabile.
@Carla
Cara Carla,
il malthusianesimo è nichilisticamente affascinante per cui è una moda sempreverde, e lo è da un paio di secoli (perché per qualcuno eravamo già in troppi quando eravamo in un decimo). Ci saranno sempre sostenitori di un imminente picco di Hubbert anche dopo che si è inventato il fracking e lo shale oil. La tecnologia è una variabile cruciale quando si ragiona di risorse e di economia, ma è la più dimenticata. In fin dei conti siamo un paese di 60 milioni di CT della nazionale, non mi stupisco.
Più banalmente spero che nessuno contesti che se una popolazione non si riproduce ad almeno un tasso pari a quello di sostituzione (mi pare 2,1 bimbi per donna) dopo un po’ si estingue.
Ai tassi attuali di natalità tra qualche secolo gli italiani non ci saranno più, ma saranno sostituiti da chi ha tassi di crescita più alti. I popoli non sono eterni. E non saremo i primi a estinguerci. Forse non è così importante che esistiamo.
Personalmente spero che il Bel Paese non diventi troppo in fretta una grossa casa di riposo e poi si estingua. Se così sarà spero di poter passare la vecchiaia altrove per non intristirmi troppo. E forse lo spererei ancora di più se fossi ateo, perché non avendo un futuro personale nell’al di là lo potrei sognare in chi viene dopo di me. Ma il mondo è bello perché vario e sono sicuro che un sacco di gente non sarà d’accordo.
@ PMC
“Forse non è così importante che esistiamo.”
Hai detto bene, concordo al 100%.
Personalmente, tra
“… che il Bel Paese diventi una grossa casa di riposo e poi si estingua”
e un futuro di sovraffollamento e miseria preferisco la casa di riposo.
@PMC
@Gianluca
Sbaglio o noto ancora il retaggio dello Jus Sanguinis?
D’altronde già partire da un termine così dannatamente ambiguo, abusato e facilmente strumentalizzabile come quello di “popolo” non aiuta affatto a formulare discorsi non a priori e, in generale, con ragion di causa (“popolo” è come la parola “libertà”: chi la grida per primo vince la diatriba, ma non risolve niente)…
E chiaro che mi riferivo a PMC.
Sorry E’
@PMC
D’altronde noto che non conti il fatto che l’innovazione tecnica, ben diversa da quella scientifica, tende a sfruttare già per il suo semplice esistere molte risorse:
Per far sopravvivere un cavallo hai bisogno del fieno, reperibile con relativa facilità. Anche se la sua disponibilità è determinata da fattori relativamente casuali;
Per muovere un treno a vapore hai bisogno di avere il treno e le ferrovie. Per averle hai bisogno di un’industria. Per avere l’industria hai bisogno di macchine. E per avere bisogno di macchine o sfrutti la forza umana o altre macchine. E così usi altre risorse;
Per muovere un’auto un’aereo la stessa cosa. Ma di più, perché non è più a vapore: hai bisogno di petrolio, elettricità. Ed ecco le industrie relative, che consumano più energia, hanno bisogno di strutture e così via…
Diciamo che come come proba non è poi così… probante.
Non sarà forse che l’estinzione strisciante degli italiani sia da collegare direttamente all’arrivo dei migranti? I migranti vengono a fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare, ma fanno anche i figli che gli italiani non possono più fare a causa della scarsità di lavoro che resta per gli italiani…
Una generazione fa avrebbero dovuto far fare agli italiani i lavori che non volevano più fare (magari a caIci in cuIo) e forse molte meno aziende avrebbero delocalizzato. Ma l’italia è il paese delle meraviglie dove la medaglia ha una sola faccia: quella dei diritti (o dei dritti?).
PMC, le tue affermazioni ormai hanno perso tutto il loro interesse, ammesso che mai ne abbiano avuto. In un ambiente finito puoi arrampicarti sui vetri finché vuoi, a un certo punto non ci sono più risorse disponibili. Il progresso tecnico, che non è magia, può soltanto spostare il problema. Il che è semplicemente evidente e a prova di tonto. Non sarà con le parole che convincerai i fatti ad adeguarsi.
PMC
Tutti i paesi evoluti, più religiosi e meno, sono al di sotto della soglia di 2.1, cioè tutti sono quindi, con velocità differenti, destinati ad estinguersi. A meno che non si continui ad innalzare l’aspettativa di vita.
Tutte le nazioni al di sopra di questa soglia sono nazioni povere e sottosviluppate (quelle in testa sono tra le più povere), ma anche tra di loro il tasso cala in virtù di piccoli miglioramenti. Tra gli stessi immigrati il tasso è in calo apprezzabile. In tutte queste nazioni i bambini e le donne sono sfruttate, maltrattate e vengono offerte misere condizioni di vita e bassa istruzione.
Non esistono nazioni ricche con elevate natalità.
Qualcosa vorrà dire. Evidentemente è impossibile conciliare benessere, elevata istruzione, emancipazione delle donne con elevate natalità.
Sono quindi sempre i reazionari a fare discorsi pro elevate natalità. Le sue affermazioni sono anche razziste visto che si preoccupa del calo della popolazione bianca italiana a scapito della crescita di altri popoli. Va detto che in passato è stata proprio la popolazione bianca che è cresciuta di più in virtù del maggiore benessere e della sua opera di conquista, massacrando interi popoli, alterando i rapporti originari.
La tecnologia permette di superare molti ostacoli ed ha permesso la vita su questa terra a diversi miliardi di persone, ma i miglioramenti tecnologici costano ed hanno degli andamenti asintotici, quindi ogni miglioramento ulteriore è più piccolo e più costoso. Ma esistono anche dei limiti ai miglioramenti ottenibili (per esempio siamo passati dal 2% al quasi 60% nei rendimenti per la trasformazione elettrica, ovviamente non potremo mai superare il 100%, ma già andare oltre i valori attuali è impresa assai ardua) e soprattutto dei limiti di spazio visto che non possiamo aumentare le dimensioni di questa terra.
Già oggi la densità media nelle zone abitabili è piuttosto elevata e le zone inabitabili lo sono in virtù di limitazioni climatiche non migliorabili più di tanto dalla tecnologia. Già oggi abbiamo ridotto al 30% la copertura delle foreste: dobbiamo quindi continuare a distruggere la terra per fare spazio ad altri e cercare nuove risorse per seguire le folli paturnie di reazionari e fondamentalisti?
@Gianluca
Est modus in rebus. Non credo di aver inneggiato a un mondo in crescita esponenziale. Tra un percorso demografico di invecchiamento e contrazione e uno di riproduzione sfrenata ci sono diversi stadi intermedi che forse possono essere considerati ragionevoli. Non credi?
@FSMosconi
Oh, nessun jus sanguinis, anzi per fortuna che ci sono gli immigrati. Tieni conto che il paese messo oggi peggio dal punto di vista demografico è appunto un paese come il Giappone dove tradizionalmente c’è poca apertura all’immigrazione. Quindi benvenuti tutti quanti.
@RobertoV
Affronti con intelligenza diversi punti. Rispondo in due filoni.
1) Vero i figli oggi nei paesi più benestanti sono tipicamente una cosa che fanno i ricchi e meno i poveri. I poveri preferiscono limitare i figli per poter dare loro più opportunità. Tuttavia, a meno che tu non sia ultraliberista (non, so, non ti conosco) forse potrai concordare con me che sarebbe bello che in una nazione ideale la scelta di quanti figli mettere al mondo sia il meno possibile dipendente dalla classe sociale di appartenenza, e che quindi se i meno abbienti ricevessero un aiutino forse le loro scelte sarebbero se non diverse, almeno più libere. No?
2) Vero ci sono limiti ai miglioramenti ottenibili. Vero, come ha sempre sostenuto il club di Roma sono andamenti asintotici. Tuttavia come ho ricordato a Gianluca il mio post non faceva riferimento a una natalità dissennata. E nel contesto attuale non siamo così vicini ai limiti dello sviluppo. Forse tra 100 anni, ma non ora. Quindi non fasciamoci la testa per il dopodomani. Al di là del fatto che siamo divenuti molto più bravi a produrre risorse ricordo che siamo anche divenuti meno spreconi nell’uso. Vent’anni fa un faretto alogeno in sala e qualche lampadina da 100W nelle altre stanze ti portava via metà dei kw disponibili, oggi, con un normale contatore puoi tenere accesi 4 fornelli a induzione e tutte le luci di casa senza correre da basso a riattaccare la corrente ogni tre minuti. Anche qui est modus in rebus.
Il mondo ideale è una cosa, il mondo reale un’altra. Noi viviamo nel mondo reale ed è con quello che dobbiamo confrontarci. Sono un ingegnere e so bene di cosa parlo. In pratica lei sta auspicando che diventassimo tutti ricchi, cosa ovviamente impossibile. Inoltre i miglioramenti richiedono tempo, quindi esiste un ritardo perché facciano effetto o perché possano intervenire. Fra il sapere che un intervento è utile ed efficiente ed il farlo passa un certo lasso di tempo nel quale gli altri meccanismi continuano ad operare e, quindi, l’intervento efficiente agisce ad un livello di consumi già cresciuto. Vi sono inoltre ostacoli economici, politici e culturali che rendono difficile l’adozione di tecniche più efficienti o ne ritardano l’adozione. Per esempio se la Cina avesse adottato gli standard europei i suoi consumi sarebbero cresciuti di meno e l’inquinamento ambientale sarebbe stato più limitato: ma non l’ha fatto. E così anche le altre nazioni emergenti non sono state attente, per non parlare degli USA. Il problema è che lo sviluppo delle nazioni emergenti porta inevitabilmente ad una aumento consistente dei consumi perché partivano da situazioni estremamente arretrate ed i consumi mondiali crescerebbero anche se adottassero le tecnologie più efficienti (cosa che ovviamente non fanno). Vi sono nazioni africane in cui l’elettrificazione è all’1%. Cioè se si sviluppassero raggiungendo gli standard europei, quelli più efficienti, i consumi energetici sarebbero 2.5 volte quelli attuali, questo a popolazione congelata.
Ed i miglioramenti che possiamo fare oggi non sono quelli di ieri, cioè i margini di miglioramento sono minori quando si è già a buoni livelli di efficienza: mi stupisce sempre come chi accusa di scientismo poi in questi casi per sostenere la propria ideologia natalista abbia una fiducia cieca nella tecnologia e nella scienza per risolvere i problemi (è utopico pensare che la sostituzione di lampadine possa risolvere molti problemi, inoltre le piastre ad induzione hanno consumi energetici primari superiori a quelli a gas quindi non sta risparmiando combustibile, ma solo energia elettrica rispetto alle piastre elettriche a resistenza o alogene).
Ma il problema non è solo un problema di risorse, ma anche di qualità della vita e di spazio perché la terra non possiamo allargarla. Possiamo tollerare anche elevate densità abitative, ma questo va a scapito della qualità della vita e di un maggior impatto e degrado ambientale. Qui in Lombardia abbiamo densità abitative elevate: certo ci viviamo, ma con qualità della vita scadente e livelli d’inquinamento elevati, con elevato degrado del territorio. Ed infatti nelle classifiche mondiali le città migliori sono città con densità abitative decisamente più basse e più a misura d’uomo ed inferiori livelli d’inquinamento. Per non parlare del sud-est asiatico dove vi sono le massime densità abitative e inquinamenti spaventosi. Lo spazio incomincia a mancare e siamo costretti ad occupare sempre territori più difficili e pericolosi: per esempio se in Giappone avessero costruito a 5-10 km dalla costa, dove si trovava il centro storico dei paesi colpiti, i danni ed i morti sarebbero stati limitati.
Il fatto che nei paesi evoluti i tassi di fertilità siano inferiori a 2 non è solo dovuto a fattori economici , ma anche socio-culturali e legati ad una genitorialità consapevole. Una donna non schiava è una donna che non fa tanti figli, perché tanti figli sono inconciliabili con una famiglia evoluta e libera e perché l’impegno per un figlio cresce notevolmente sia in intensità che in durata in un tale tipo di società rispetto a quelle dove basta metterli al mondo e si mandano a lavorare da piccoli. Esistono quindi dei limiti psicofisici per gli stessi genitori che limitano il numero massimo di figli: io ne ho due e ho sempre visto come limite massimo teorico quello di tre, ma già due sono un impegno più che sufficiente. Conosco coppie cattoliche che si sono fermate ad un figlio proprio perché hanno visto l’impegno che comporta un figlio in un paese evoluto. Ed anche in un paese ricco come la Germania il 40% delle coppie non ha figli. Li vuole costringere a fare figli per inseguire la sua ideologia natalista?
Roberto, lei mi piace perché è competente e pacato.
Però, per cortesia, non mi metta in bocca parole che non ho detto. Non credo di avere fatto un’accusa di scientismo a nessuno, almeno in questa occasione o in altre che io rammenti. Né ho detto che voglio costringere nessuno a fare figli seguendo una ideologia natalista.
Lei stesso dice di avere due figli sostenendo che a tre si può anche arrivare (sebbene con un po’ di fatica), segno che trova comunque ragionevole l’idea che si possano avere figli e segno che lei non se ne sente (giustamente in colpa).
Io non intendo dire molto di più. Penso che la scelta di avere (o non avere) figli debba essere un atto libero di ogni essere umano. E trovo deprimente inneggiare alla denatalità in virtù di una qualche forma di “ecologia”, perché mi sembra una delle scuse che si adottano per comprimere la libertà altrui quando non si hanno idee migliori.
Non penso neanche che saremo tutti ricchi, ho detto solo che oggi figliare è un privilegio dei ricchi. E che non disdegnerei aiuti per chi vuole liberamente farlo. Conosco donne senza figli molto realizzate nel loro lavoro e donne con alcuni figli molto realizzate nel loro essere madre. L’importante è che in ogni caso ci sia alla base una libera scelta della donna. Vivendo in Italia ovviamente ho riscontrato più libertà nelle donne che facevano figli perché volevano, rispetto a quelle che non ne facevano perché la carriera o il compagno non era dell’idea, ma un po’ rimpiangevano la mancata maternità. Ma so benissimo che in altri paesi non aver figli può essere una scelta di libertà. E senz’altro in tali paesi se emancipa la donna è positiva.
L’unica cosa che un po’ mi spiace (e che in lei francamente non riscontro, questo va a suo grande merito) è vedere tanta ideologia sulla denatalità, perché ci vedo del nichilismo. Tutto lì. E come, vede, non ne sto parlando affatto in termini religiosi.
Quanto a ciò che lei dice sui consumi. Dice molte cose vere e sensate. E certo il benessere nei paesi emergenti farà crescere anziché diminuire i consumi globali (ma questo è indipendente dalla natalità italiana). L’efficientamento sarà più basso che in passato? Certo. Ma mi conceda che il punto è anche un altro: lei ragiona qui a invarianza di usi e abitudini. Butto là, ma ad esempio con l’alta velocità si usa di più il treno dell’aereo o dell’auto, con profili di consumo differente.
PMC
I limiti ecologici esistono ed influenzano la qualità della nostra vita. Trovo folle l’idea che tutto si aggiusterà, perchè bisogna vedere a che livello: indubbiamente il sistema si autoregolerà, ma a che prezzo? E dobbiamo pensarci adesso perché gli interventi hanno effetto sul futuro, se aspettassimo a trovarci di fronte ai problemi sarebbe già troppo tardi.
Le avevo evidenziato il fatto che anche a parità della popolazione attuale, quindi con una natalità del ricambio, lo sviluppo delle nazioni emergenti ci avrebbe portato a consumi energetici mondiali pari a 2.5 volte quelli attuali, ovviamente se le nazioni emergenti adottassero gli standard europei di efficienza (non quelli americani o dei paesi in via di sviluppo), cosa che non hanno fatto e non faranno perché costosi. Possiamo anche fare tutti gli interventi di risparmio e razionalizzazione che vogliamo, ma è utopico pensare di riuscire a limitare in modo pesante l’incremento dei consumi e dell’inquinamento ambientale. La razionalizzazione è una cosa auspicabile, ma molto difficile da farsi, una cosa sono i discorsi teorici, a tavolino, un’altra la loro realizzazione. Fare dei cambiamenti è sempre difficile in democrazia, richiede tempo e soldi ed anche cambiamenti culturali. Teoricamente una dittatura dovrebbe essere più efficiente in questo ed invece al lato pratico ha ottenuto risultati opposti come si è visto con l’ex URSS o con la Cina attuale con livelli d’inquinamento elevatissimi in certe città.
Per esempio per far decollare il solare fotovoltaico in Italia sono stati dati forti incentivi, pari ormai a 7 miliardi di € all’anno che pagheremo per i prossimi venti anni, togliendo soldi alle incentivazioni per altre fonti di energia. Nonostante tutti gli inviti all’utilizzo dei mezzi pubblici, dei treni e delle bici per il trasporto i risultati sono minimi. Basta vedere anche le difficoltà nell’applicazione dell’ambizioso e costoso progetto 20-20-20 della comunità europea in fatto di efficienza, risparmi (rispetto alla crescita prevista) e di minori emissioni. E l’’Europa è all’avanguardia ed ha i soldi per fare certi interventi, cosa che le nazioni emergenti non possono permettersi.
E’ utopico pensare di poter guidare in modo apprezzabile tale processo, in modo particolare per i paesi in via di sviluppo..
Con la mancanza dell’ora di educazione sessuale a scuola, il boicottaggio cattolico per qualsiasi tipo di educazione sessuale o corso di sessualità si voglia fare a scuola e l’obiezione di coscienza direi che il gioco della Lorenzin è fatto da un pezzo. Cos’altro vorrebbe, mettere altri giorni festivi per dedicarli alla scopata libera senza precauzioni ?.
Non so, ma non vedo come essere polemico con la Lorenzin, il problema è che per avere più figlio occorre dare un sistema più solido alle coppie, meno tasse, e più prospettive per il futuro dei neogenitori e dei figli. Ma in questo paese tremendamente cattolico i cattolici sono decenni che stanno lavorando contro tutto questo.
abbasso la procreazione irresponsabile da conigli, viva le scelte razionali e meditate tenendo presente il benessere del futuro essere umano 🙂
di infelici, di violenze e ingiustizie ce ne sono fin troppe in questo pianeta 🙁
sono per la “decrescita felice” anche in senso demografico; una delle azioni prioritarie per proteggere il pianeta dalla distruzione nell’Agenda XXI era il controllo demografico, non a caso! inascoltata a quanto pare, è tabù 🙁
Sottoscrivo.
Sottoscrivo in pieno e aggiungo: quello di un eccessivo numero di anziani, visti come necessariamente improduttivi, è un falso problema. Con le opportune riforme (ad esempio riduzione dell’orario e/o esclusione dalle mansioni particolarmente faticose delle persone oltre i 60-65 anni) moltissimi anziani potrebbero restare attivi a lungo, con beneficio per se stessi e per la società. Conosco persone che sono rimaste attive e lucide fino a oltre gli 80 anni (mio padre rimase perfettamente efficiente fino a poco prima di morire a 84 anni). La decrescita, in primo luogo demografica, è indispensabile, anche se non sufficiente, per offrire ai nostri discendenti un futuro vivibile e dare qualche speranza di miglioramento ai poveri di tutto il mondo.
Ministri che parlano di piano nazionale di fertilità debbono essere tutelati e portati in giro, sulle pubbliche piazze, così che possano esplicitare al massimo il loro pensiero.
Dirlo su Avvenire è come sussurrarlo nell’androne di casa mentre si dovrebbe avere modo di divulgarlo in ogni dove, possibilmente con la proiezione di qualche slide.
L’unica condizione che la ministra dovrebbe accettare sarebbe quello di attendere in loco la reazione dell’uditorio che non potrebbe, a mio avviso, che essere gioioso e plaudente.
Provo ad immaginare il piano Lorenzin: un sistema di maternità a punti, come quelli che ti danno in pizzeria con l’acquisto di una pizza e che ti permettono di ottenere una pizza gratis:
I punti sono cumulativi
1. 2 gemelli = 10 punti; 3 gemelli = 40 punti
2. chi evita la visita morfologica = 50 punti
3. chi evita l’amniocentesi = 50 punti
4. figli battezzati = 90 punti
5. figli battezzati e frequentatori dell’ora di religione = 190 punti
6. 1 punto percentuale di diminuzione IMU per ogni frequentazione a messa la domenica con tutti i figli. Se si supera il 100% l’esenzione l’IMU diventa un vantaggio, vinci pure dei soldi.
7. figli sposati in chiesa, che non divorziano per 10 anni e generano almeno 3 figli battezzati = visita papale con servizio fotografico e royalties per le foto in vendita.
😀 Whichgood, però io aggiungerei anche il pagamento di una penale per chi osa non fare figli!
Del resto una proposta del genere era stata fatta un paio d’anni fa da non ricordo quale ministro leghista: aiuto alle famiglie numerose e più tasse per le coppie senza figli…no comment!
Il pagamento della penale è già in vigore. Consiste nel fatto che chi non ha figli paga tasse che servono a garantire gli sgravi e il supporto offerto a chi i figli li ha e ai figli medesimi (che non hanno ancora contribuito e non è detta che lo faranno). Insomma, se il mio collega incassa gli assegni famigliari, manda i figli a scuola gratis e ha esenzioni per la sanità fino a una certa età, significa che i soldini che risparmia provengono dalle mie tasche, visto che non usufruisco delle stesse agevolazioni. Una volta la chiamavano “tassa sul celibato” e ci è stato insegnato che era cosa odiosa. Ora, come accade spesso e in molti campi, si sono trovate formule esoteriche ed eleganti per riaffermare lo stesso principio mascherandolo per cosa nobile e giusta. E’ grandioso verificare come, in pochi decenni, si siano evolute le tecniche di propaganda!
Secondo voi, quanti nuovi figli ci vorrebbero per garantire la pensione della Lorenzin ?
Sbaglio o la quarantatreenne liceale al ministero della salute di figli non ne ha?
Figli?. Lascia perdere i figli, guardiamo i suoi studi:
http://it.notizie.yahoo.com/blog/gossip-di-palazzo/beatrice-lorenzin-curriculum-insolito-per-il-ministro-della-105232405.html
Pare che di laurea non ne abbia e che non sappia nemmeno a cosa serve una aspirina, la ministro di miei stivali
No no, non lascio perdere i figli: una che vuol ridurre
l’Italia a una conigliera deve dare il buon esempio!
Da wiki: diploma di liceo artistico.
Saprà fare dei bellissimi… disegni di legge!
@whichgood:
Politica italiota degna rappresentante di un popolino che sa solo mugugnare e lamentarsi e nulla fare.
Una che non ha figli e va in giro professando di fare più figli è un atteggiamento tipicamente italiota.
UN MINISTRO CHE CI MERITIAMO (o almeno…che rispecchia la maggioranza del popolino italiota che continua a votare simili partiti italioti con tali rappresentanti).
DucaLamberti74
Perbacco, non ha figli, e sembra che non abbia neppure mai lavorato. Wiki dice che ha intrapreso l’attività politica nel 97, a 26 anni. E prima?
“Bisogna dire con chiarezza che avere un figlio a 35 anni può essere un problema”
E perché? E’ un problema laurearsi e lavorare?
“bisogna prendere decisioni per aiutare la fertilità in questo Paese e io ci sto lavorando.”
Ecco brava, lavoraci, che hai ancora un paio di anni buoni.
🙂
Uhmmmm, se squadra il prescelto fertilizzatore di turno con un tale sguardo, credo che avrà qualche problemino a concluderlo, anche in due anni, il lavoro. A meno che non lo facciano al buio, o lui sia un non vedente…
… o lui sia un tipo molto ambizioso…. cosa non farebbe certa gente per una raccomandazione.
non era l’ISTAT che aveva detto che una famiglia con due figli e’ (statisticamente of course) avviata verso la poverta’? Per aumentare la popolazione ci vogliono 3 o piu’ figli per donna (per donna non per coppia e qui gia’ casca l’asino cattolico rendendo impensabile ogni intervento). Quindi il progetto del ministro è gia’ morto prima di nascere: non e’ sempliemente possibile far crescere la popolazione in Italia. Quando la nostra specie si rende conto che far figli è controproducente smette di riprodursi, con o senza preservativi.
servono figli per la patria, Lorenzin? a quando la tassa sul celibato?
Su questo ho scritto un commento poco sopra. Se ti va, leggilo.
Ma poi, che c’entra il Ministro della Salute con le politiche sociali e il piano demografico?!
Perché, con tanti saluti al passaggio al sistema contributivo, “quei figli pagheranno le pensioni di chi altrimenti non le avrà”. È per questo scopo che si devono fare figli, secondo i pensatori cattolici ?….Dice l’articolo !
Quando si affronta il tema del controllo volontario delle nascite, ci urtiamo alla paura della rimessa in causa della fondamentale “libertà” umana : il diritto alla procreazione e anche se non è assolutamente il caso, i più ardenti difensori dei “diritti umani” alzano istintivamente la voce . Ma più profondamente , proponendo di limitare o fermare la crescita, si dissacra l’essere umano !!! -Questo è molto difficile da sopportare per gli umanisti (o considerati tali) che hanno una fiducia assoluta nel “genio ” della nostra specie considerata una meravigliosa creatura divina….
La lunga lista delle forze opposte al controllo delle nascite mostra che la ” demografia responsabile” ha molto da fare . Fortunatamente è il popolo e non i partiti politici o la Chiesa che costituiscono il fondamento della nostra democrazia . E si può ragionevolmente aspettare che, con l’apertura di un vero dibattito sull’argomento , la popolazione , sensibile alle argomentazioni di buon senso e prudenza , cioé razionali, sara in grado di rispondere alla domanda: possiamo crescere all’infinito in un mondo finito ?
P.S. Fare figli in un contesto psicosociale sfavorevole, non è una prova d’amore, come certi credono, ma d’egoismo triviale !
più figli ?
ma questi si rendono conto che in italia siamo oltre 60 milioni su un territorio di circa 300.000 kmq con una densità media di 200 abitanti per kmq – ma da che razza di gente siamo goevernati ?
La tua visione della realtà é passata di moda da un pezzo ed é stata smentita dai fatti. E i pentiti di quelle teorie sono in tanti. Fattene una ragione.
Ok: è passata di moda.
Da cosa è stata sostituita, di grazia?
giuseppe crede che l’evidenza sia una questione di moda. Com’è che non mi stupisco?
Introduce anche un delirante concetto di “pentimento” su questioni di ragione. Com’è che nemmeno qui mi stupisco?
Devo anche fare la battuta scontata su quanto devono essere fatti quelli dhe smentiscono l’evidenza?
Un marziano, gente, un marziano. Che crede di essere su Plutone.
Giuseppe i miei sono dati inoppugnabili!
altro che visione passata di moda; di moda è passato il tuo dio!
Giuseppe, detto da un mangiatore di cialde nonché adoratore di feticci …
Ma poi, che c’azzecca il Ministro della Sanità con questioni di politica sociale e demografica?
c’azzecca, c’azzecca
per esempio potrà imporre tiket elevatissimi sui preservativi
Fa venire alla mente cio’ che diceva,durante la guerra d’Algeria,il leader Boumedienne :
“La nostra arma migliore e’ il ventre delle nostre donne!”
E,bisogna ammetterlo,l’islamismo la sta usando con notevoli risultati ,basti pensare all’immigrazione incontrollata e alle comunita crescenti
installate nei paesi occidenttali e refrattarie all’integrazione.
Lorenzin e soci (primi fra tutti ovviamente la Curia)si illudono semplicemente di poterla contrastare allo staesso modo.
Certo, tutti quelli che arrivano da nazioni musulmane hanno la scimitarra fra i denti e trombano le “donne bianche” come ricci. L’altroieri ho visto la mezzaluna sulla cime del duomo di Milano.
Son 20 anni che andate avanti con ‘ste storielle e ancora l’Europa musulmana sta tutta nella vostra testa.
@Fab
Sulla stampa di ieri si rendeva noto che in Gran Bretagna la Sharia e’ stata adottata come principio legale,per ora
limitatamente alle cause di successione.
Vale a dire che individui come ad esempio atei,omosessuali,donne “svergognate” ecc possono essere diseredati senza aver diritto a quel minimo che nella legislazione occidentale gli spetterebbe per legge.
E questo va ad aggiungersi ad altre numerose concessioni.
Ma si sa,questi cedimenti possono avvenire solo in un paese con un passato completamente privo di orgoglio e compattezza nazionale come il Regno Unito.
Un paese dalla millenaria compattezza e maturita sociale come il nostro ne e’ completamente immune.
Per rispondere all’inevitabile obiezione :
quanto sopra si applica ovviamente solo ai cittadini di religione musulmana , e’ vero.
Alla faccia dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
Ma certi dettagli di lana caprina ovviamente sono superati dal politicamente corretto (o conveniente ).
Mi spiace, ma la questione è datata e in ogni caso falsa. La common law riconosce semplicemente la possibilità di un arbitrato fra le parti, che comunque non può violare le leggi nazionali. Se l’arbitrato se lo vogliono fare due privati seguendo la sharia piuttosto che il regolamento della bocciofila, affari loro. Il punto essenziale è che la legge nazionale non può essere violata dall’arbitrato, quindi il problema semplicemente non esiste. Poi si sa che i quotidiani xenofobi se appena possono travisare colgono l’occasione al volo. E anche se non possono.
@fab:
Sei forse un comunistoide cui dispiace il mancato arrivo di milioni di musulmani ? 🙂
Ricordo ad inizio millennio il sito dell’UCOII che parlava di otto milioni di musulmani in Italia entro il 2015…se ora sono due milioni è dire tanto.
Che dire…certo che non c’è questa invasione massiva almeno in Italia in altri paesi (vatti a fare un giro a Bruxelles) invece il discorso è diverso.
Sia ben chiaro…se ci sono è perchè è evidente che ai belgi (direi di bruxelles) i musulmani piacciono tanto e gli hanno fatto il tappeto rosso dicendo:
avec avec…avant a le belgique…barbitt e barbut mutlietqnique..
E se le barbitt fa i bei bambinitt…la mujeeè o anche le mujee (fino anc a quattr) bell’argent…tant agrent poru sta a caseèè e fare i barbittin…tanti barbittin bei bambin …
Cosa dirvi…se ai comunistoidi (non so se tu sei fra questi) piacciono tanto i musulmani possono prenderli tramite decreto flussi come domestici nei loro attici di lusso da 490mq o per le loro barche da 20metri.
DucaLamberti74
Duca, non sono un comunistoide, sono un comunista.
I musulmani non li sopporto, ma sopporto poco anche i complottisti, secondo cui tutti i musulmani si sono messi militarmente d’accordo per conquistare il resto del mondo (ma la Cina no, chissà perché). Cerchiamo di tenere i piedi per terra.
@fab:
…Sono un comunista e non sopporto i musulmani !!
E meno male un po’ di coerenza ideologica ed i miei sinceri apprezzamenti.
Con questa tua risposta hai dato una chiara idea di una delle differenze abissali (seppure la matrice ideologica di partenza sia la stessa) tra:
—
*) comunista = non sopporta i musulmani (intesi come adepti ciechi e schiavi alla loro religione).
*) comunistoide = coltiva una barbittofilia (amore “culturale” per i musulmani) incondizionata per i nuovi immigrati multiculturali anche se i loro valori sono in contraddizione totale con la ideologia comunista e le conquiste civili cui dobbiamo dire grazie alla sinistra vera (femminismo, 68, 77, rivoluzioni culturali, ecc. ecc.).
DucaLamberti74
Duca, matrice ideologica uguale un corno. Un comunista è uno che vuole la proprietà collettiva dei mezzi di produzione, il resto è corollario. In questo non c’è nulla di religioso, è un banale obiettivo economico.
E ancora sto ad aspettare una religione che contenga nei suoi testi modelli formalizzabili come il concetto di esercito dei lavoratori di riserva (modello di Goodwin sui cicli economici) e gli schemi di riproduzione allargata (modelli di crescita multisettoriali, da Neumann a Sraffa a Leontiev).
La politica fascista combatteva il calo della natalità, incoraggiando i giovani a sposarsi; Mussolini fece approvare delle leggi cioè dava soldi a chi aveva più figli e fu creata l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia che aveva il compito di proteggere la famiglia.
Ma Mussolini non era quel tale paranoico sifilitico che molti anni fa cantava « giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza, Dio la crea, Dio la spezza… ? »……
LORENZIN: : fate più figli!
Mi pare che lei fin ora non ne ha fatto nemmeno uno, questa è un prete mancata: fatte come dico e non fatte come faccio.
Scusate…fermi tutti
Io vedo una soluzione sublime, splendida che possa in un colpo solo ottenere:
—-
01) blocco del calo demografico
02) aumento della massa lavorativa di chi ci pagherà le persone
03) arricchimento culturale della nazione
04) aumento dei consumi
05) svecchiamento della popolazione
Ottenendo quindi questi quattro fattori si ottiene:
—-
06) uscita dalla crisi e nuovo rinascimento culturale per la Italia
Quale è la soluzione vi state chiedendo ?
Semplice…eliminando tutti i vincoli lacci e lacciuoli sulla immigrazione e facendo venire in Italia dalla sponda sud del mediterraneo milioni di giovani volenterosi e pronti a fare i lavori che nessuno vuole più fare.
Tali giovani dovrebbero essere se possibile tutti maschi e musulmani.
Firmato – Il MultiCultiralista
A Lamberti ma……….. 😆
Solo un errata corrige:
…volevo dire…
02) aumento della massa lavorativa di chi ci pagherà la pensione.
Inoltre con l’arrivo di milioni (almeno dieci) di nuovi immigrati inevitabilmente sorgerebbe la necessità di nuove case per non parlare di nuovi centri termali, moschee, madrasse, biblioteche coraniche, porticati e archi ed arabeschi che abbellirebbero la nostra nazione e permetterebbero un rifiorire del settore edilizio uno dei perni portanti della economia nazionale e settore strategico per il XXI secolo.
Il ponte culturale creerebbe anche una facilitazione nell’acquisto di petrolio (commodity strategica su cui orientare lo sviluppo del XXI secolo) verso il mondo arabo con cui inevitabilmente una nazione con una significativa percentuale (almeno il 25) di musulmani avrebbe un rapporto privilegiato.
Non capisco certi commenti sarcastici come quello di Frank…io continuo a vedere nella immigrazione di massa di tanti musulmani una risorsa strategica ed importante per la nazione…ED HO CITATO DEI DATI DI FATTO OGGETTIVI.
Firmato – Il MultiCulturalista
Mi devi perdonare DucaLam…. volevo dire MultiCulturalista, ti avevo scambiato per un’altra persona, ma per farmi perdonare ti ho organizzato un bell’incontro con la Boldrini, con cui potrai discutere di queste tue favolose idee, sono sicuro che vi troverete molto d’accordo. 😉
@Frank:
Mi sento chiamato in causa…anche se non so perchè mi è venuta in mente questa battuta:
Tizio: Ehi Mario…mi dia il solito lo prendo qui al banco…
Mario: Il solito ma scusi…lei chi è è …
Tizio: Ma come chi sono … è una vita che ci conosciamo…
Mario: Ahhh si è lei Don Diego de la Vega…sa senza la mascherina non la avevo riconosciuta 🙂
DucaLamberti74
P.S.: Mi son osentito chiamato i ncausa dal tuo intervento…ripeto che questo MultiCulturalista ha un pensiero tutto suo…ma non ha nulla a che vedere con me … proprio nulla.
Infatti, non ho ancora capito come ho potuto fare un errore cosi madornale. 😆
Stamani sull’ Avvenire : «Nel 2050 25 milioni di bimbi malnutriti in più».
Mi vien da piangere.
Se poi aggiungiamo la guerra ai contraccettivi e all’ educazione sessuale …
non è importante dar loro un futuro, ma solo farli nascere….
Giornalista di Avvenire e Ministro della Salute al ristorante.
Giornalista: Ma io credo che mi accorgerei se un politico facesse solo finta di essere clericale…
Ministro della Salute: Lei dice?
Giornalista: Ma certo figuriamoci.
Ministro della Salute: Le faccio vedere una cosa. Ahhh…..Ahhhhh……Ahhhhhhhhhhh……..ancora…….ancora……..ancora figli…….figli………si!!!…….si!!!!…tantissimi figli!!!!!!!
Cameriere: Cosa vuole ordinare da mangiare?
Suora anziana: Quello che ha preso la Lorenzin.
Mi viene il dubbio che nessuno abbia capito. 🙁
Che spasso, Sally Lorenzin! 🙂
Thanks a lot.
qualcuno spiega a questa gentaglia che Italia o non Italia, il pianeta è uno solo, siamo già (e sempre più) drammaticamente sovrappopolati e le risorse presto non basteranno più per tutti?
L’impronta ecologica dell’Italia è già pari a tre, cioè l’italia potrebbe mantenere solo 20 milioni di Italiani, per mantenere gli altri deve prendere risorse da altre parti del mondo sottraendole ad altri.
La sua densità di popolazione è tra le più elevate rendendola poco vivibile e si vede il risultato sul territorio dovendo occupare ogni spazio possibile, anche quelli pericolosi.
@Roberto
Non ti preoccupare, la Natura e’ un meccanismo dotato da sempre di infallibili stemi di compensazione in caso di squilibri ed eccessi demografici ,e questo vale per ogni paese del mondo.
Ovviamente non si puo’ prevedere con precisione la loro entrata in funzione,ma stai certo che funzioneranno.
In passato li chiamavano:
I 4 cavalieri dell’Apocalisse.
(per i disinformati: Peste,Fame,Guerra,Morte.)
@Florasol
In questa situazione l’ottimista dice:
“Se proprio tutto va male potremo sempre mangiare la m&rda”
E il pessimista ribatte:
“Ma ce ne sara poi per tutti ?”
Perché non inizia lei a dare il buon esempio facendo vedere che fa ingravidare in diretta sugli scranni di Monte Citorio?
E poi se il problema sono le pensioni dei vecchi, vuol dire che impareremo tutti quanti che a un certo punto è ora di levarsi dalle scatole invece di stare a vegetare per 10anni su questa terra come zombi tra canule e catereri.
@Remo
Ricordi le scene finali del “L’ultima spiaggia”,quando all’avvicinarsi del fallout ,spinto dai venti stagionali ,che segnera inevitabilmente la fine della popolazione australiana,ultima sopravvissuta al conflitto atomico,il governo fa distribuire gratuitamente ( che generosita!)in bancarelle per le strade confezioni di pillole ?
Pillole studiate appositamente per provocare una morte assolutamente dolce e indolore.
Io le distribuirei in macchinette automatiche gratuite in tutte le farmacie,a disposizione di chiunque senza distinzione di eta.
Magari con un bel salottino con poltrona per prenderle in tutta tranquillita al suono di una musica dolce (tratto da un altro film).
Credo che molti ne approfitterebbero.
Un’indagine di due anni fa aveva evidenziato come il costo medio mensile di un figlio in Italia fosse di circa 750 €/mese. Lo stipendio medio netto italiano è tra i più bassi d’Europa ed è attorno ai 1300 €/mese. Il costo della vita in Italia non è basso, idem per l’alloggio, mentre le prospettive di lavoro scarse vista l’alta disoccupazione, in modo particolare tra i giovani (siamo ormai oltre il 40%). Per non parlare del lavoro precario che si protrae ben oltre i 30 anni d’età dei ragazzi. Quindi i figli hanno l’elevata probabilità di rimanere a lungo a carico dei genitori. Inoltre l’Italia ha tra le più basse percentuali di lavoratori mentre sono ormai milioni le persone che hanno rinunciato a cercare un lavoro perché in Italia c’è poco lavoro (anche in passato, ma allora c’era la valvola di sfogo dell’emigrazione).
Con questa situazione come possono pensare che gli italiani facciano più figli e che si possa rilanciare l’economia facendone di più? Ed infatti gli italiani, sia cattolici che non, fanno i loro conti basandosi sulla vita reale e ne fanno pochi ed anche la natalità tra gli stranieri è in calo.
Invece gente che non ha figli o che vive in un mondo tutto suo (cioè guadagna stipendi da 10000 €/mese netti) straparla proponendo ricette ed analisi ideologiche: Lorenzin e ieri Bagnasco con la sua analisi basata sui peggiori luoghi comuni dei reazionari.
Inoltre in nessuna nazione evoluta la natalità è superiore a 2 (2.02 è il tasso maggiore per l’Irlanda dove era vicino a 3 qualche decennio fa). Questo perchè ad un figlio devi anche poter offrire qualcosa, non solo metterlo al mondo come nelle civiltà povere o di una volta, e mandarlo a lavorare a meno di 10 anni.
In Germania nonostante gli incentivi alla natalità il tasso di fecondità è lo stesso dell’Italia (il 40% delle famiglie tedesche ormai non ha figli), ma l’economia sta bene e c’è parecchio lavoro.
“Perché, con tanti saluti al passaggio al sistema contributivo, “quei figli pagheranno le pensioni di chi altrimenti non le avrà”. È per questo scopo che si devono fare figli, secondo i pensatori cattolici?”
Di che cosa si meraviglia l’autore dell’articolo? La religione cattolica è nata dall’idea che un “Padre” abbia preteso che suo figlio si facesse crocifiggere per i suoi scopi. 😆
E gli è andata anche a bene con la crocefissione…
Alcune volte se facevi inc@@@@re le persone giuste era prevista la impalazione o impalatura o impalamento … si dai ci siamo capiti … 🙂
Diciamo la fase di marketing & gadget in questo caso sarebbe stata moooolto più difficile 🙂
DucaLamberti74
Può sembrare paradossale ma è il caso di dire che hanno avuto culo. 🙂
@Frank:
Che dici… mettiamo insieme uno duo di cabaret sul forum dell’UAAR ? 🙂
DucaLamberti74
Ho il sospetto che ci bannerebbero. 😆
@FRank:
Che dirti… dopo Ale & Franz … noi facciamo Duca & Frank 🙂
Continuate pure a fare battute. Meno male che al governo non ci sono rappresentanti dell’uaar; l’Italia colerebbe a picco in 48 ore.
…e Dio ci ringrazierebbe per averlo liberato dai suoi ingombranti rappresentanti.
L’Italia é già colata a picco con i tuoi degni compari al governo.
Scrisse il pidiellino. E non serve aggiungere altro.
1950 2 miliardi e mezzo di individui
2013 7 miliardi di individi
Giuseppe, se a te questa sembra una battuta….
a me sembra una tragedia.
Non ce la fa, è inutile, non ce la fa. Non ha un neurone che ne visiti mai un altro, per quanto vicino.
A furia di leggerlo mi sono convinto.
Non è colpa sua, proprio non capisce.
@giuseppe:
Invece la chiesa cattolica si che ha favorito il progresso scientifico, umano e sociale.
Il tuo amico papoccio francesco dice che Internet è un dono di dio … se mi citi qualche inventore, teorico, imprenditore, scienziato che abbia detto…ho fatto questo e quest’altro perchè mi è apparsa la madonna impestata e/o padre pio con le mani stigmatizzate e/o maometto il barbuto e/o gesù cristo superstar…e mi hanno aiutato…
Allora riconoscerò che un piccolo contributo al progresso scientifico dio lo ha dato.
Laddove avanza l’istruzione media ed il progresso sociale la religione arretra (e viceversa)…me lo spieghi ?
DucaLamberti74
la terra può dare nutrimento al limite senza eccedenze per un massimo di 9 miliardi di individui, calcolando però come conseguenza la completa distruzione delle foreste per la coltivazione di cereali su vasta scala, lo spopolamento dei mari causa la pesca intensiva e non più sostenibile e il conseguente aumento dell’inquinamento ambientale; chi predica di fare almeno 5 figli per famiglia dovrebbe essere ricoverato in manicomio.
A me sa che i 9.000.000.000 che citi siano uno sproposito. Già adesso siamo messi male, e stiamo ancora usufruendo degli ultimi scampoli di “riserve” fossili e di terreni da convertire a nostro uso e consumo. Aggiungi un po’ di degrado, quei 2.000.000.000 che a scriverli sembrano bruscolini, e dimmi dove andiamo a finire. Il brutto dello scrivere numeri tanto grandi è che dopo un po’ ci si dimentica che stiamo parlando di persone e che è un po’ più difficile mettere in colonna delle persone in carne ed ossa che dei numeri — non basta aggiungere degli zeri, e le persone hanno il brutto vizio di avere delle esigenze e, a volte, delle più che legittime pretese. Ergo, esageriamo pure coi numeri sui fogli di carta, nelle speculazioni astratte, ma evitiamo di far nascere persone con altrettanta leggerezza.
benjamin
Senza fare studi in profondità penso che un paio di miliardi di individui in più sarebbero dei condannati alla morte per fame o inedia. Una massa di quelle proporzioni non smuoverebbe di molto il mercato della produzione, che sarebbe in grado di soddisfare (in teoria) i loro bisogni. Le fabbriche esistenti si adeguerebbero ai nuovi livelli, ma senza assorbire un equivalente numero di addetti. Ma se i nuovi arrivati non lavorano, chi produrrebbe senza vendere? Forse rinasceranno i falansteri…
Sicuramente la Lorenzin sta comprando azioni della Soylent…
http://it.wikipedia.org/wiki/2022:_i_sopravvissuti
http://1.bp.blogspot.com/-j77HCmf29Ts/Ut70bznh3dI/AAAAAAAAUas/kjtC5EXs5hU/s1600/soylent-green.jpg
@Giorgio_Pozzo:
Dato che un po’ di fantascienza la mastico … il film i nquestione è in parte ripreso dal libro:
http://it.wikipedia.org/wiki/Largo!_Largo!
Nel romanzo non c’è la soluzione crudele del soylent green (fatto con carne umana) ma vengono citati scontri tra favorevoli alla vita a tutti i costi e chi invece cerca di far ragionare gli americani in modo diverso.
Il finale è lo stesso amaro (mi sembra a memoria di ricordare che tutto il popolino di popolani degli americani che scende in piazza per festeggiare 500milioni di abitanti negli USA).
Ed il mentore del protagonista (uno che ricorda come era bello il mondo di un tempo) che dice…ma che popolo di m@@@a che cavolo avete da festeggiare !!!
DucaLamberti74
P.S.: Ho un po’ reinterpretato io … però è un libro che merita ed anche l’autore Harry Harrison ha sempre scritto libri di fantascienza valida.
L’ho letto e lo conservo. Pensa che risale agli anni ’60! La storia del protagonista è piuttosto scontata, ma gli scenari sono talmente attuali da sembrare una cronaca dei nostri tempi.
Se vuoi e se puoi, vedi se ti riesce di leggere anche Tutti a Zanzibar, di John Brunner.
@benjamin.
Si si ho letto anche quello … è nella mia collezione di volumi COSMO ORO e COSMO ARGENTO.
Date a disoccupati, part-time, precari etc. un posto fisso che gli dia la sicurezza economica per tutta la vita… e vedrete che i figli li fanno eccome!
Io no. Sono precaria, ma questo non ha assolutamente nulla a che vedere con la mia decisione di non avere figli. Non ne farei neanche se mi uscissero i soldi dalle orecchie.
Il mondo è pieno di gente che fa figli anche se non può garantire loro neppure il minimo indispensabile, e per contro ci sono tante persone che potrebbero benissimo mantenere parecchi bambini, eppure ne hanno uno solo, due, o anche nessuno. Non mi pare che la ricchezza correli col numero di figli.
Nei paesi sviluppati la ricchezza è correlata al numero di figli, ma ovviamente non è l’unico parametro per una tale decisione.
Un miglioramento delle condizioni economiche può aiutare a fare un po’ più figli in chi ne voleva, ma l’effetto è limitato.
Invece famiglie molto ricche hanno parecchi figli perchè possono permetterseli e perchè possono beneficiare di tutti i costosi aiuti per limitare l’impegno psicofisico. Per esempio Veronesi ha 6 figli.
Be’, Veronesi si occupa di cancro, quindi è normale che dopo tanti anni sia diventato lui pure un cancro, alla sua maniera.
basta dare certezze sul futuro di una persona e magicamente le stesse torneranno a far figli….
Sì, ma così tali figli cresceranno in un ambiente favorevole, e non è certo questo lo scopo di questa proposta.
Daniele, la tua proposta è realistica solo se presa alla lettera: «dare certezze sul futuro di una persona», sì, ma UNA sola! 🙂
L’effetto sarebbe limitato.
Un paio di anni fa in un’indagine dell’ISTAT era stato chiesto alle italiane quanti figli avrebbero voluto ed il risultato medio era stato di 2.1 a donna, cioè se venissero rimossi i vari ostacoli economici, lavorativi, ecc. le donne italiane, a maggioranza cattoliche, non sarebbero disposte ad andare oltre una natalità del ricambio. Ovviamente c’è una differenza tra ciò che si desidera e ciò che si fa e, quindi, significa che la rimozione degli ostacoli aumenterebbe realisticamente di un po’ la natalità, ma non di molto, probabilmente al massimo di un 20%.
In paesi che stanno meglio economicamente dell’Italia con aiuti alle famiglie come la Germania la natalità è attorno ai valori italiani ed il 40% delle famiglie non ha figli. Nei paesi scandinavi con un’organizzazione sociale e lavorativa favorevole per le famiglie, forti incentivazioni il tasso di fecondità delle donne è più alto, ma pari a 1.9 (considerando le straniere). Il paese sviluppato record in questo campo è la cattolica Irlanda che presenta un tasso di 2.02, ma che lo ha mantenuto costante negli ultimi anni nonostante una ripresa economica.
Quindi nei paesi evoluti sembra poco credibile poter raggiungere elevate natalità, evidentemente inconciliabili con elevata istruzione, cura dei figli ed emancipazione della donna.
Ma anche in Africa era stato chiesto alle donne quanti figli avrebbero voluto ed il risultato era stato di una media di circa 3 figli per donna, molto di meno della situazione record attuale. Cioè donne viventi in un ambiente arretrato e condizionate culturalmente, con scarsa scoralizzazione dei figli e la possibilità di farli lavorare sin da piccoli, se fossero libere e potessero decidere non vorrebbero più di tre figli. Ovviamente se fossero anche emancipate ed i figli portati a condizioni d’istruzione e lavorative occidentali, ne farebbero molti di meno ancora.
Roberto V
Quello che hai scritto in merito alle donne africane dovrebbe essere sbattuto in faccia a tutti questi cleri e clericali che vogliono dare a bere al popolino italiano le loro frottole sulla natalita ( I quali purtroppo non vengono mai contradetti dai politici… ) .
Sono andato abbastanza spesso nei paesi cosidetti ” sottosviluppati ” ( o come si dice cosi bene oggi . ” in via di sviluppo “…) dove la sovrapopolazione è il risultato della miseria, dell’ ignoranza religiosa, e dello sfruttamento . In questi paesi, tutte le famiglie benestante o con un minimo di benessere materiale ( anche molto modesto per nostri criteri ) hanno pochi bambini . Quelle povere hanno come unica soluzione onde non morire di fame quando sono vecchi, un grande numero di bambini ( se un bambino ricatta poche rupees in un giorno, dieci porterano abbastanza per poter comprare da mangiare…) .
il piano fertilità non serve a niente se non si interviene contro l’infertilità maschile (che sta raggiungendo guglie elevate) e dei bei piani per la famiglia.