Legge 40: ciò che resta della bandiera dello stato etico voluto dai vescovi

Ha da poco compiuto dieci anni, ma dimostra già dieci secoli. È la legge 40 sulla fecondazione artificiale: la “legge burqa”, come la definì Le Monde. Voluta, fortissimamente voluta dal Vaticano, approvata da uno dei parlamenti più clericali che si siano mai visti, scampata a un referendum in cui i vescovi – per paura di contarsi nelle urne – ricorsero all’astensionismo, è stata poi annichilita da una serie impressionante di sconfitte legali in Italia e all’estero, alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Piaccia o no, quella legge giuridicamente non è mai stata in piedi, perché è palesemente anticostituzionale. In tanti l’hanno sostenuto dall’inizio, in tanti lo sapevano dall’inizio ma hanno fatto finta di niente. Perché hanno fatto di quella legge e di quella battaglia una battaglia ideologica.

L’ultima (e si spera definitiva) martellata è giunta ieri dalla Corte Costituzionale. In gioco, grazie a un’iniziativa giuridica promossa dall’associazione Luca Coscioni, c’era un punto fondamentale: l’accesso alla fecondazione cosiddetta eterologa, alla possibilità cioè di ricorrere a un donatore esterno in caso di infertilità. La sentenza, dopo dieci anni di divieto, ne ha nuovamente sancito la legittimità, eliminando la discriminazione nei confronti delle coppie sterili. Ed è dunque un’importante vittoria per la libertà di scelta dei cittadini. Non a caso, le reazioni cattoliche alla notizia stanno invece dipingendo il solito scenario apocalittico, confermando così l’assoluta inconsistenza della new age di papa Bergoglio.

Monsignor Renzo Pegoraro, cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita, ha affermato che la sentenza “comporterà una cascata di conseguenze difficili da gestire” e “molti problemi per la tutela del nascituro, l’equilibrio della coppia, nonché conseguenze di carattere giuridico”, tanto da lanciare l’allarme sulla “selezione riproduttiva”. Persino il settimanale Famiglia Cristiana, ritenuto da molti progressista, ha criticato senza mezzi termini la sentenza definendola “l’ultima follia italiana”, che aprirà alla “fecondazione selvaggia”. L’associazione dei medici cattolici già incita all’obiezione di coscienza.

pma

Per la deputata Eugenia Roccella (Ncd), si è aperta “una deriva molto pericolosa: cade il diritto di ogni nato a crescere con i genitori naturali”, e c’è il rischio che si crei “un mercato del corpo umano”. Il senatore Carlo Giovanardi (anch’egli Ncd, autentico braccio secolare vaticano nella maggioranza di governo) ha parlato di “colpo alla democrazia” e di “apertura alla schiavitù”. Pare che l’unica argomentazione a disposizione per difendere la loro legge indifendibile sia il ricorso al piano inclinato. Che com’è noto è un’argomentazione fallace.

La ministra Lorenzin, compagna di partito di Giovanardi e Roccella, è caduta dal pero: il governo recepirà la sentenza (non potrebbe fare altrimenti, del resto), ma ora abbiamo “una legge svuotata”, che richiede dunque “un intervento parlamentare”. Continua quindi come sempre il palleggio di responsabilità tra il governo e le Camere, in una situazione che vede la pressoché totale inazione da parte di entrambi. E dire che la legge continua a contenere punti controversi, come il divieto di ricerca sugli embrioni. Ma non si vedono parlamentari particolarmente ansiosi di mettere mano alla legge, anche se almeno due onorevoli (Marzano del Pd e Fucksia del M5S) hanno avanzato proposte nei mesi scorsi. Si tratta però di passare ai fatti, chiedendo e ottenendo l’avvio immediato del dibattito in commissione. Anche perché in queste ore l’unica che ad aver preannunciato un progetto di legge è proprio Roccella.

Saremmo felici se, a differenza dei vescovi italiani, chi ci governa o ci rappresenta nelle istituzioni capisse la sofferenza delle coppie che non possono avere figli e che sono state costrette, in seguito a una legge liberticida, a ricorrere ai viaggi della speranza all’estero. Nonché l’ancor maggiore sofferenza di coloro che, quei viaggi, non hanno proprio potuto permetterseli. La legge 40 non esiste più, se non sulla carta. La sua approvazione poteva rappresentare l’avvio dell’eticizzazione clericale del nostro Stato. Non è andata così, almeno per ora: la sentenza di ieri costituisce un importantissimo altolà al potentissimo movimento contrario alla libertà di scelta. Che se può continuare a sperare di ribaltare la situazione è solo a causa del diffuso asservimento di chi dovrebbe fare gli interessi del popolo italiano, anziché quelli delle gerarchie vaticane.

La redazione

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42 commenti

Diocleziano

TRENTADUE sentenze contrarie.
Anche il più ottuso dei fondamentalisti l’avrebbe capito che quella legge è una boiata.
Sic transit boria ecclesiae.
(Perdonate il latino maccheronico, ma a quest’ora è di prammatica con il FSM che mi attende…)

RobertoV

La chiesa cattolica (ed i fondamentalisti) ha sempre detto che anche se i suoi fedeli la pensassero tutti diversamente, lei andrebbe per la sua strada, perchè lei segue la “verità”,
Ovviamente non si porrebbe mai il dubbio che sia lei a sbagliare…….., sono gli altri a sbagliare. Secoli di errori non le hanno insegnato niente.
Purtroppo qualunque legge verrà fatta potranno ostacolarla con l’obiezione di coscienza.

Diocleziano

Mi ricorda una vecchia barzelletta: un sarto (la chiesa)
confeziona un abito assolutamente storto e deforme,
il cliente (il credente) si contorce e ripiega su sé stesso
per indossarlo. Un passante dice « Guarda quel poveretto
come è conciato!» L’altro risponde «Però guarda l’abilità
del sarto nel fargli un abito che gli cade a pennello!»

Si dovrà trovare lo specchio che gli mostri quanto sono ridicoli.

Giorgio Pozzo

Mi domando: ma chi cactus manderemo al parlamento europeo, se nel “mucchio selvaggio” dei nostri politici i veri laici si contano con le dita di una mano?

serlver

Settimana nera per i cattolebani nostrani: il “divorzio breve” in parlamento; la legge 40 definitamente smontata, e ora un tribunale sdogana pure il matrimonio egualitario in Italia.

mammalaica

Ho pianto di gioia ieri, ripensando al dolore del mio percorso a causa della legge e soprattutto a quello di tutte le coppie che non hanno poi potuto dare alla luce una vita, o hanno dovuto subire l’abominio di un parto abortivo (agghiacciante ossimoro che ben rende l’idea) di un feto morto in un bagno dopo giorni di travaglio non assistito causa medici obiettori.
Purtroppo, piansi e mi emozionai allo stesso modo ad ogni battaglia sul piano giuridico, ad ogni pezzo dichiarato illegittimo, primo fra tutti il divieto scientificamente assurdo di fecondare più di tre ovociti a prescindere da protocollo di stimolazione, condizioni cliniche della donna, tipo di infertilità (dispermie maschili o problemi ovarici femminili, assenza di gameti per chemio o menopausa precoce, endometriosi, infertilità da intossicazione chimica ed endocrina etc.), età, tentativi a disposizione, ovociti da ‘buttare’ anziché fecondare (ma si tratta della metà vita, la parte femminile, che non ha rilevanza per il clero-legislatore): qualche giorno dopo subii però la stessa legge, in sala operatoria, in una clinica convenzionata lombarda che seppi poi ricevere rimborsi per ogni ciclo andato male… In poche settimane le cliniche e gli ospedali lombardi si accordarono su un documento che fissava un nuovo limite (non più tre ma sei, assurdo comunque) per gli ovociti fecondabili. Ecco perché già la specifica ‘infertilità assoluta’ non mi fa ben sperare: chi deciderà l’assolutezza di tale infertilità, medici o legislatori?
Il timore è che i centri continuino come se nulla fosse, esattamente come nel caso della 194: c’è, è in vigore, ma non viene rispettata proprio nei luoghi preposti (consultori, ospedali etc).
Terribili poi certi commenti sui giornali da lettori che ci si aspetterebbe ‘progressisti’ su temi che disconoscono totalmente, se non per sentito dire. Terribili.

MetaLocX

Purtroppo la legge 40 ha potuto fare tanto del male anche a causa dell’9ndifferenza generale della maggioranza dei cittadini. È stato questo a permettere agli interessi clericali di imporsi sulla società per tanto tempo.
Chi in occasione del referendum cercò di sensibilizzare gli altri al problema fece un lavoro veramente meritorio, ma purtroppo restò inascoltato.

MASSIMO

Ma come? Non erano loro a parlare sempre di “difesa della vita”?
Posso capire il discorso aborto e eutanasia, ma qui si aiuta una vita a nascere e dei genitori ad essere felici.

serlver

Sì, ma loro sono per la vita solo se fatta secondo i dettami del loro (mini)dio, che se t’ha fatto sterile è perché non vuole che tu ti riproduca, quindi devi prendere anche i tuoi organi riproduttivi e appenderli al chiodo.

Laverdure

@Massimo
“…ma qui si aiuta una vita a nascere e dei genitori ad essere felici.”
Ma non ti rendi conto della gravita’ di un gesto simile ?
Nientemeno che aiutare la gente ad essere felice !!!
Per qualunque religione cio’ significa erodere le basi della sua esistenza,dato che la gente si butta veramente nella religione per un unico motivo : cercare un aiuto per lenire le proprie sofferenze
mentali e materiali.
Perche credi che le religioni e non solo quella cristiana si siano sempre opposte in vari modi allo sviluppo della scienza e tecnologia,e in particolare della medicina ?
E l’abitudine secolare a questo principio,applicato dogmaticamente,arriva perfino a cozzare e a prevalere sopra l’interesse delle Chiesa di avere nuovi battezzandi da indottrinare, e su cui lucrare a cominciare dal battesimo stesso (pensa alle offerte).

neverclean

E che dice il Papa progressista? Giudica o no?
Invita i suoi fan cattolici e sterili a non far uso dell’eterologa pena l’Inferno, mentre lascia agli “altri” la possibilità di scegliere come meglio credono secondo la loro coscienza?
E che dice il loquace Premier che tutte le Domeniche va a Messa con la famiglia?
Tacciono. Tacciono finalmente!
Era ora che tacessero!!!

Stefano Grassino

Alla scuola di guerra ti insegnano che non è il numero a fare la forza ma la qualità dei combattenti. Il loro addestramento, il morale e la convinzione in ciò in cui combattono.
Un credente è sempre pronto alla rissa rispetto ad uno di noi, teniamolo sempre a mente. E tra loro, come negli eserciti, ci sono i corpi speciali, quelli che rasentano il fanatismo pronti a rischiare la vita per la causa in cui credono.
Diciamo che uno di loro vale mille di noi visto che la nostra indole è quella pacifica di chi crede nel confronto nel dialogo, accetta il dubbio e l’altrui pensiero.
A queti assommiamo gli ufficiali ( i vescovi) dotati di armi micidiali che non sono pallottole pistole e fucili ma grandi quantità di fogli di carta filigranata con su scritto € pronti a elargirne a politici messi in posti chiave.
Chiunque abbia un minimo di infarinatura in politica e legge sa che in una città, avere sotto mano un sindaco e il 50 – 70% degli assessori, anche se hai contro l’80% della popolazione, hai il potere in mano. E’ come alla battaglia delle Termopili dove 300 Spartani messi in una stretta gola (pur morendo tutti) riusciro a fermare i persiani in attesa dei rinforzi.
Qualche socio dice: solo quando saremo molti ma molti più di adesso potremo mettere a tacere la loro arroganza.
Mi spiace: se conosco bene la natura umana, solo quando saremo quanti sono loro ma soprattutto due volte peggio, potremmo accampare i nostri “sacrosanti” diritti.

Diocleziano

Come dice il vecchio proverbio: «L’importuno vince l’avaro», quindi mai tacere, ribattere colpo su colpo. Ostinatamente fino allo sfinimento. Loro lo chiameranno martirio… :mrgreen:

Marco

“Un credente è sempre pronto alla rissa rispetto ad uno di noi, teniamolo sempre a mente.” – Non so, io sono credente ma non ho mai fatto rissa con nessuno, semmai mi hanno sfottuto in parecchi.. –

“quelli che rasentano il fanatismo pronti a rischiare la vita per la causa in cui credono.” – Non vedo cosa ci sia di male a morire per la causa in cui si crede, a patto che questo non comporti il danno o la morte di un altro. –

“Diciamo che uno di loro vale mille di noi visto che la nostra indole è quella pacifica di chi crede nel confronto nel dialogo, accetta il dubbio e l’altrui pensiero.” – Anche qui non so, ma sarei cauto nell’accostare necessariamente l’ateo al pacifico, la storia è piena di regimi atei che di cristiani (e non) ne hanno fatti fuori parecchi –

“E’ come alla battaglia delle Termopili dove 300 Spartani messi in una stretta gola (pur morendo tutti) riusciro a fermare i persiani in attesa dei rinforzi”. – In realtà furono massacrati e i persiani dilagarono nell’Attica, venendo sconfitti molte settimane dopo.

Scusi ma l’analogia militare mi è sembrata piuttosto agghiacciante..

RobertoV

Va bene criticare l’intervento sopra le righe di Grassino, ma la definizione di “regimi atei” fa parte della classica propaganda scorretta cattolica, mentre in realtà dovrebbe parlare esclusivamente di “regimi comunisti”.

Il comunismo è un sistema economico opposto al capitalismo, non necessariamente ateo, così come non è necessariamente religioso il capitalismo o il fascismo, che cerca di istituire un nuovo sistema economico ed ordine sociale che combatte contro i poteri precedenti ed inevitabilmente si scontra con le varie chiese: non è colpa del comunismo se le religioni istituzionalizzate sono sempre state schierate dalla parte dei ricchi, degli aristocratici e della borghesia per opprimere il popolo, se addirittura per la chiesa cattolica si è usata l’espressione di chiesa dei nobili. Se le religioni fossero state dalla parte del popolo (alias il partito purtroppo) sarebbero state alleate dei comunisti: anche Stalin cambiò atteggiamento verso la chiesa ortodossa quando questa lo sostenne nella II guerra mondiale.
Infatti i teologi della liberazione ed i preti operai lo erano.
In Italia i comunisti raggiunsero anche il 35% dei voti eppure erano in prevalenza cattolici.

Marco

Ma diciamo che pensavo piu alla rivoluzione francese.. Ma in generale sn d’accordo con lei..

nightshade90

anche nella religione francese la logica fu la stessa che venne usata nella russia comunista: il clero era alleato dei nobili (praticamente fu proprio questa la causa prima della rivoluzione francese: al popolo era data una minima forma decisionale sulle tasse, ma il voto del terzo stato (98% del popolo) valeva quanto quello di nobili e clero (la percentuale restante). che, essendo alleati, ottenevano sempre la maggioranza decisionale e rendevano il voto del terzo stato inutile, che così finiva coperto di tasse su tasse mentre nobili e clero ne erano quasi esenti)

di fatto i capi rivoluzionari francesi erano cristiani ma anticlericali. semplicemente, essendo il popolino ancora molto superstizioso e quindi molto sottomesso all’autorità dei preti, che venivano visti da loro quasi come delle figure sacre ed intoccabili, cercarono in tutti i modi di sostituire questo attaccamento religioso del popolino con un altro da loro controllabile. una forma di “religiosità” che loro definiro dedicata alla dea ragione, ma che chiaramente non era ateismo (neanche di striscio, e mi pare abbastanza palese che non lo fosse) e e nella quale gli stessi capi non credevano (mi pare fosse abbastanza chiaro che la “dea ragione” fosse stata pensata solo per far abboccare gli ignoranti, non per convertire gli istruiti).

Laverdure

@RobertoV
“Il comunismo è un sistema economico opposto al capitalismo, non necessariamente ateo..”
E’ qualcosa di piu:e’ una vera religione cammuffata,come tutte le ideologie,come il nazismo e il fascismo.
In quale altro tipo di governo si impone alla popolazione un
indottrinamento obbligatorio fin dall’infanzia,al pari delle teocrazie come quelle islamiche ?
Con pene per i trasgressori ?
Vedi forse qualcosa di paragonabile nelle democrazie occidentali,dove perfino l’invadenza della Curia si scontra,anche nei giovani, con una mentalita ormai refrattaria agli indottrinamenti mistici:ricordi l’ora di religione definita qui da qualcuno “l’ora del parrucchiere”?

Laverdure

@Marco
“Non vedo cosa ci sia di male a morire per la causa in cui si crede, a patto che questo non comporti il danno o la morte di un altro. ”
Il guaio e’ che ,lo dimostrano le cronache,nella maggior parte dei casi i fanatici non si immolano lasciandosi ammazzare passivamente dai nemici,come i martiri idealizzati dall’apologetica cristiana ,bensi cercando di ammazzare il maggior numero possibile di nemici stessi,
senza preoccuparsi di fare distinzioni tra militari,civili,donne ,vecchi e bambini.
E l’analogia militare e’ agghiacciante proprio perche’ se
nell’antichita i fanatici votati alla morte non potevano influire sensibilmente in un conflitto ,a meno di essere in gran numero,nei conflitti “asimmetrici” odierni le cose sono cambiate:
pensa alle due torri,agli attentati in Gran Bretagna e Spagna,ai talebani in Afghanistan ecc,dove alla maggiore vulnerabilita du una societa tecnologica si unisce la sua maggiore sensibilita alle perdite umane che diventa ,in questo caso particolare,una grave debolezza.

Gérard

” Un credente è sempre pronto alla rissa rispetto ad uno di noi..”

ossia
“Un con qui marche va plus loin qu’ un intellectuel qui reste assis ”
Michel Audiard

( un fesso che camina va piu lontano di un intellettuale che rimane seduto ) .

Marco

Bella questa! Ma rientra negli sfotto’ ai qualisn tristemente abituato.

RobertoV

Grassino il suo intervento mi sembra sopra le righe e che non faccia bene alla causa per come è presentato.
Volendo accettare il paragone militare dovrebbe anche includere il fatto che bisogna bene conoscere il luogo dello scontro e la consistenza delle forze nemiche e della loro logistica ed applicare il concetto del divide et impera. E’ un errore anche sopravvalutare il proprio avversario.

Pensare che i credenti si comportino come un sol uomo sotto i loro comandanti fa il gioco dei vertici della chiesa cattolica che continuano a comportarsi come se disponessero di un esercito solido, compatto e “invincibile” di fedeli.
In realtà come le varie indagini hanno evidenziato circa la metà dei fedeli è estremamente distante dalla propria chiesa e se trovasse qualcosa di meglio la abbandonerebbe e la percentuale di fedeli che non condivide molte delle posizioni della chiesa è ancora più elevata. La chiesa cattolica può contare solo su uno zoccolo duro che non supera il 15-20 % dei fedeli, sempre troppi ovviamente, ma non sarei così sicuro che sarebbero così disposti a combattere a fondo per i loro capi e per la loro causa. E’ una parte di questo zoccolo duro che sta sfruttando tutti i privilegi storici di cui dispone, tutte le ricchezze ed i poteri politici per conservare potere e visibilità. Senza quelli le loro fila si assotiglierebbero ancora di più.

Vero è che i non credenti sono disorganizzati e tendenzialmente individualisti, mentre dovrebbero cercare di costituirsi in lobby per poter esercitare pressioni a livello politico ed economico: una cosa che veniva fatta notare in Germania è che pur essendo quasi il 40% della popolazione tedesca non credente o non religiosa, il più grande gruppo umanista organizzato contava solo poco più di 20 mila iscritti, troppo pochi per far sentire la propria voce ed ottenere visibilità, col risultato che tutti i ministri dell’ultimo governo sono credenti dichiarati e che in parlamento solo il 14% dei rappresentanti non apparteneva a religioni, con un aumento del 4% di rappresentanti cristiani dichiarati nonostante il calo costante di 300 mila fedeli all’anno.

Diocleziano

La mia opinione è che una lobby atea non potrà mai
superare lo stato di organizzazione di nicchia per scopi
sociali di principio. A meno di mirare al potere e ai soldi,
cioè diventare come loro.
Già un partito ateo è praticamente impossibile farlo,
ci sono troppi aspetti della vita politica che non hanno
nulla a che fare con l’ateismo; quindi, fuori da questo
argomento che ci unisce, tutto il resto, o quasi, ci divide.

Aristarco

E’ da sempre che le religioni, tutte, hanno preteso di infilarsi fra le lenzuola del letto matrimoniale per legiferare il “come” il “quando” e il “perché”.
Adesso finalmente una martellata fra i denti l’ hanno presa, ma sperare che abbiano imparato la lezione …

Laverdure

Nel Corriere di oggi il professor Francesco D’Agostino si appella alla bioetica contro la decisione dei giudici,appellandosi ai diritti dei bambini.
Afferma che i figli di una eterologa avranno un genitore biologico che non vedranno mai e due genitori “sociali”,cosa che a suo dire sara dannosa per loro.
E qui si cade nel demenziale: se fosse coerente dovrebbe condannare
per prima cosa la pratica dell’adozione,dove a volte addirittura il bambino ha vissuto per un certo tempo con i genitori biologici ed e’ gia’ in grado di notare e di risentire dello “strappo”.
Vi sono numerosi casi di bambini tolti ai genitori biologici non a motivo di maltrattamenti,cosa che sarebbe sacrosanta,ma di decisioni discutibili della magistratura,come il caso recente dove la motivazione era dell’ “eccessiva eta” della madre biologica,che aveva partorito in eta relativamente avanzata grazie ad una cura
antisterilita.(Manco dirlo la corte era presieduta da Corrado Carnevale ).
Il buonsenso suggerisce che i problemi psicologici siano molto piu’ concreti in questi casi.
Del resto Santa Madre Chiesa non deve aver mai apprezzato molto l’adozione,dato che sottrae individui ai suoi “pii istituti assistenziali”,
individui che opportunamente indottrinati avrebbero potuto rimpolpare le sue file in crisi di vocazioni.
O no ?

Laverdure

O forse l’illustre professore ritiene che ,a parita di doti affettive e intellettuali ( per essere buoni genitori serve anche il cervello !) fra due genitori “non biologici”,oppure dove uno solo e’ “biologico”,e il figlio adottivo ,ci possa essere una qualche forma di “rigetto” dovuto alla differenza di DNA.
Una ipotesi altrettanto suggestiva ( e altrettanto dimostrata)dell’omeopatia.

stefano

che tristezza fa questo paesello, ostaggio di un parlamento di ipocriti, comandato a bacchetta da un staterello avanzo di medio evo piccolo quanto una piazza nel centro della capitale dove un mucchietto di corvi neri danzanti intorno al totem smozzicato della laicità ingoiano 8 miliardi di euro all’anno e giudicano, indicano, obbligano, consigliano, scelgono la politica che gli italiani TUTTI devono seguire in nome della superiorità del dio Denaro, in secula seculorum.

Stefano Grassino

Se questo paesello è in ostaggio è perché lo vuole, caro mio. Al mondo non ci sono i furbi e i fessi; al mondo ci sono i furbi (pochi) perché esistono una grande marea di fessi.
L’italia è piena di immaturi che quando hanno pensato al pallone a sballarsi il sabato sera e soprattutto a trovare il modo di non pensare, sono a posto.

claudio285

Ma qualcuno ha detto a questi fascisti che praticamente tutta Europa ha l’eterologa? Allora noi viviamo in un Europa folle! E perché allora questi personaggi schifosi non propongono di uscire dall’unione, visto che secondo loro è composta da leggi naziste?

claudio285

Ma qualcuno ha detto a questi fascisti che praticamente tutta Europa ha l’eterologa? Allora noi viviamo in un Europa folle! E perché allora questi personaggi schifosi non propongono di uscire dall’unione, visto che secondo loro è composta da leggi naziste?

francesco s.

Finché non c’è scambio di denaro e non si crea un mercato di ovuli etc e tutto viene trattato sul modello della donazione del sangue ben venga dare maggior libertà procreativa.

Rimango dell’idea che nei casi estremi di infertilità sia inutile accanirsi e forse meglio indirizzarsi verso un’adozione, poiché si fa un doppio bene, ma questo rimane alla propria coscienza.

ALESSIO DI MICHELE

“scampata a un referendum in cui i vescovi – per paura di contarsi nelle urne – ricorsero all’astensionismo,”

meno male che, ogni tanto, c’ è un giudice, a Berlino ! Però ricordo alla redazione UAAR in primis ed a tutti noi che NON sono stati i vescovi a ricorrere all’ astensionismo (rectius: all’ astensione) ma sono stati loro a richiedere l’ astensione e quel gregge di 58 e passa milioni di pecoroni che sta là fuori ha ubbidito; e questo nonostante Fini si fosse espresso contro (a proposito: anzichè starci sempre a lamentare, vogliamo istituire una rubrichetta di destri che vanno contro la CCAR e dire loro un commosso grazie ?). Rendiamoci conto che siamo una elitè e che la democrazia data agli italiani, direbbero a Napoli è come “‘a pucchiacca in mano e’ ccriature” (chiedo scusa agli uaarini partenopei per la mia poca conoscenza del loro dialetto).

francesco s.

mica tutti e 58 e rot milioni di italiani hanno ubbidito, e tieni conto che di base c’è una quota fissa di persone che non va alle urne a prescindere, ergo sono meno i pecoroni, una quota cospicua .

Fini non è più in parlamento, probabilmente sono di più i politici di destra che sono contro la CCAR ma stanno zitti dopo aver visto che è successo a Fini.

francesco s.

ERRATA
… una quota cospicua, ma non di 58 milioni.

questa era la frase completa.

ALESSIO DI MICHELE

Ovviamente è così, ma perfezionerei:
1) non tutti i 58 milioni ? Vero, però quanti ne bastavano.
2) non parlo di chi è andato a votare in disaccordo con me, parla proprio di chi è rimasto a casa: sua sponte ? perchè gliel’ ha detto Bagnasco ? Comunque socialmente un’ ameba, il fatto che abitualmente non vada ai referendum non è una scusante, anzi è un’ aggravante.
3) ci sono i destri che stanno zitti perchè anche a loro scade la rata di mutuo ? Cominciamo a gratificarli ed a lodarli: magari diventano un po’ più ingombranti politicamente e quindi meno sacrificabili.
4) se veramente i vescovi decidono chi vince e chi perde nelle urne, lei davvero conviene con me che la democrazia è sprecata per la gran massa degli italiani.

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