I programmi delle Europee 2014 a confronto sui temi laici

Il 25 maggio si voterà per il rinnovo del parlamento europeo. L’Uaar è apartitica e non ha alcuna indicazione di voto da dare: rispetta troppo i cittadini e la loro libertà di scelta. L’associazione ritiene che sia irrazionale votare basandosi esclusivamente sui temi laici, ma che sia altrettanto irrazionale votare senza tenerli in alcuna considerazione.

La Federazione Umanista Europea, che raccoglie le associazioni secolariste europee e di cui l’Uaar fa parte, ha presentato un memorandum nel quale elenca i principali obbiettivi laici da conseguire. L’Uaar ha inoltre esaminato i programmi delle liste elettorali che si sono candidate per estrarne i passaggi che fanno riferimento ai medesimi temi. I risultati sono disponibili sul nostro sito alla pagina

www.uaar.it/europee2014

Chi volesse ulteriormente approfondire può consultare le analisi compiute in occasione dell’ultima consultazione (2009) e delle elezioni politiche dello scorso anno.

Per approfondire anche gli altri contenuti programmatici, di ogni lista riportiamo il link al programma, l’alleanza continentale di cui fa parte e il candidato a presidente della Commissione Ue da essa sostenuto. Segnaliamo anche l’esistenza dell’applicazione EUandI che valuta il grado di prossimità di ogni elettore nei confronti dei partiti (anche degli altri paesi Ue) che si presentano alla consultazione. Una sintesi delle posizioni programmatiche dei vari schieramenti è disponibile sul sito del Fatto Quotidiano.

Ricordiamo inoltre che al parlamento europeo esiste un intergruppo per il laicismo in politica.

Ricordiamo infine anche qui il vademecum Uaar sui crocifissi nei seggi elettorali.

La redazione

Archiviato in: Generale, UAAR

26 commenti

francesco s.

Ho provato a fare il quiz di repubblica e mi ha dato vincente il PD al 78% seguito da M5S e Lista Tsipras al 74%. Non credo sia tanto attendibile il metodo di calcolo. 😆

Senjin

Considerando poi la decina di domande specifiche solo e unicamente per la politica del regno unito…. che test del ciufolo! 😆

Ottodibismarck

Se continuano con queste politiche economiche che ci fanno ritornare all’alto medioevo credo che ci sarà poco da ridere.

FSMosconi

Diciamo anche che è pure colpa nostra: abbiamo voluto la Tatcher e Blair (e in America Reagan)? Ecco qua il conto…
🙁

stefano

anche noi siamo stati all’altezza, prima 20 anni di Nanum Ridens, poi tre governi non eletti da nessuno capeggiati dal ragioniere vampiro, il pisano calvo e adesso Renzi e spalleggiati da Re Napo Primo e quel che resta di forza italia di contorno 😀

Laverdure

@Stefano
Hai dimenticato quello che i mass media si ostinano a definire
un “ex comico”.
E’ la vera “boutade ” dell’anno : non ha mai fatto ridere tanto come adesso.
I suoi programmi , a cominciare dalla famosa “decrescita felice”,valgono,per quello scopo, piu’ di tutte le sue vecchie gag di palcoscenico.
Anche se(i meriti vanno sempre riconosciuti) puo’ giovarsi di eccellenti “spalle”,vale a dire tutti quelli che lo votano.

Diocleziano

Che senso ha prendersela con Grillo?
Fino a questo momento non ha combinato guai, forse dopo le elezioni potrebbe fare danni. Ma non bisogna confondere le cause con gli effetti: Grillo potrebbe essere l’ultimo disastro causato da questa cleptocrazia. Quindi a loro va imputata la causa.
Se si guida ubriachi non si deve biasimare il paracarro su cui ci si sfracella.
Non sono qui a difendere Grillo, non voterò né lui né altri, ma additarlo come il male assoluto vuol dire votare per quelli ”bravi”? Il PD, Forza Italia, Sel, NCD, e il resto della banda bassotti?…

tiziana

Per fortuna alle europee ci sarà un rappresentante. io voterò pd per schultz di cui conosco il programma e che mi sembra meno peggio. in realtà credo che il voto a grillo sia una vera incognita considerato che non ha dichiarato con che gruppo si metterà, indispensabile cosa n europa per contare.

Laverdure

@Diocleziano
“Che senso ha prendersela con Grillo?”
Semplicemente ,oserei dire,per i non pochi voti che sottrarra a chi ,a differenza di lui,avrebbe (forse)qualche (piccola) idea costruttiva (chiunque possa essere),e che quindo avra meno possibilita di realizzarla.

“Ma non bisogna confondere le cause con gli effetti….”
Caro Diocleziano,in tutta la storia gli effetti diventano a loro volta cause:Hitler e Mussolini sarebbero rimasti illustri sconosciuti senza la situazione geo politica creata
dagli effetti della prima guerra mondiale,a sua volta provocata da gravi errori e colpe di altri.
Ma a loro volta sono diventati le cause di quanto e’ avvenuto dopo,grazie,beninteso,anche ai nuovi gravi errori di altri,vedi ad es Chamberlain e Monaco.
E se il Cavaliere ha dominato la scena italiana per un ventennio,direi che le non eccelse performances degli altri partiti e della magistratura sono da ringraziare in primo luogo,forse piu’ del suo personale genio politico.
E anche la maturita politica un po’ scarsina di noi italiani
ha avuto un certo peso.
Tutte cose che adesso si potrbbero applicare beninteso a Grillo nonche’ a molti altri.
O no ?

ottodibismarck

Hitler è salito al potere grazie alla crisi del ’29 e alle politiche scellerate (soprattutto queste) del cancelliere Heinrich Brüning che invece di contrastare la crisi l’ha assecondata arrivando a milioni di disoccupati.

Politiche deflazionistiche che si stanno attuanto anche adesso!!!

Berluscondi deve accendere un cero al pci/pds/ds/pd senza di cui non sarebbe mai esistito né come tycoon, né come politco.

Schulz mi pare il compare di Berlusconi.

Laverdure

@Ottodibismark
La crisi economica fu un fattore importante ,ma Hitler pote contare anche sul malcontento provocato nello spirito del popolo tedesco dalla sconfitta del ’18,una sconfitta che agli
occhi dell’opinione pubblica sembro “anomala”,perche non solo non vi erano state sconfitte militari decisive, ma al momento della resa le truppe tedesche occupavano ancora pezzi di territorio francese,mentre il confine tedesco era rimasto inviolato dal nemico.
Ovviamente era stato decisivo l’isolamento provocato dal blocco navale inglese,che aveva lasciato la Germania a corto di materie prime essenziali, ma questo non era evidente al cittadino medio,e Hitler ebbe buon gioco a far leva,col suo nazionalismo estremo,sul desiderio di rivincita,senza tralasciare beninteso di scatenare una caccia alle streghe sui presunti “traditori”,primi fra tutti ovviamente gli ebrei.
E anche se la situazione attuale e’ fortunatamente meno grave (almeno per ora),la tattica di far leva sulla rabbia della gente e’ la stessa usata attuamente da Grillo,Berlusca e da altri,senza peraltro prendersi la briga di sviluppare una straccio di programma politico serio,cosa che d’altronde e’ al di sopra delle loro capacita.

Laverdure

Penso che sia sempre utile consultare la stampa straniera e le sue opinioni sulla nostra situazione.
Questa settimana la rivista internazionale Time dedica un paio di pagine a Renzi,dove senza particolari critiche fa notare tuttavia le numerose incertezze che dovra’ affrontare.
E cita un piccolo particolare :che il risultato di maggior rilievo da lui ottenuto durante la sua passata carica di sindaco di Firenze e’ stato,(afferma l’articolista), di aver traformato i dintorni della cattedrale in zona pedonale.
Una visione minimalista oppure semplicemente realista ?

Lorenzo Galoppini

Secondo voi c’è attualmente qualche partito, anche fra quelli minori, da cui potrebbe venir fuori qualcosa di buono sul fronte della laicità?
Democrazia Atea è sicuramente il più laico (e razionale) di tutti, ma non mi risulta che sia candidato al parlamento europeo, ed è un partito ancora troppo piccolo, purtroppo.
I Radicali sono un partito storicamente laico e ci hanno portato diverse conquiste sul fronte dei diritti civili, ma non sono molto affidabili per la disinvoltura con cui talvolta hanno stretto alleanze pericolose (anche con la destra) e per il loro dichiarato liberismo.
L’altra Europa con Tsipras, novità di queste consultazioni, non si è pronunciata molto su questo fronte, ma è un partito molto di sinistra, ed è favorevole, fra l’altro, ai matrimoni gay ed altre estensioni dei diritti. Si tratta di vedere se ce la farà a superare la soglia del 4%. Intanto io ho deciso di votarlo.
Non butterei via neppure SEL, nonostante Vendola, un partito sicuramente più di sinistra del PD, ovvio, aperto sui diritti umani, e che appoggia la lista Tsipras.
Per quanto riguarda i partitini comunisti ne so poco, ma mi risulta che anche Rifondazione appoggi Tsipras.
Anche Italia dei Valori mi è sembrata contro ogni forma di discriminazione nel suo programma.
Per chi è ateo di destra francamente non so se in questo momento ci sia qualche partito “votabile”.

Diocleziano

”… Per chi è ateo di destra francamente non so se in questo momento
ci sia qualche partito “votabile”…”
Anch’io non ne vedo.
Ma nel momento attuale, piuttosto che un partito idealista illuminato,
voterei volentieri un partito di economisti che non siano dei lobbisti.
Purtroppo, per l’Italia, il ”momento attuale” è la normalità da sempre.

Lorenzo Galoppini

Secondo voi c’è attualmente qualche partito, anche fra quelli minori, da cui potrebbe venir fuori qualcosa di buono sul fronte della laicità?
Democrazia Atea è sicuramente il più laico (e razionale) di tutti, ma non mi risulta che sia candidato al parlamento europeo, ed è un partito ancora troppo piccolo, purtroppo.
I Radicali sono un partito storicamente laico e ci hanno portato diverse conquiste sul fronte dei diritti civili, ma non sono molto affidabili per la disinvoltura con cui talvolta hanno stretto alleanze pericolose (anche con la destra) e per il loro dichiarato liberismo.
L’altra Europa con Tsipras, novità di queste consultazioni, non si è pronunciata molto su questo fronte, ma è un partito molto di sinistra, ed è favorevole, fra l’altro, ai matrimoni gay ed altre estensioni dei diritti. Si tratta di vedere se ce la farà a superare la soglia del 4%. Intanto io ho deciso di votarlo.
Non butterei via neppure SEL, nonostante Vendola, un partito sicuramente più di sinistra del PD, ovvio, aperto sui diritti umani, e che appoggia la lista Tsipras.
Per quanto riguarda i partitini comunisti ne so poco, ma mi risulta che anche Rifondazione appoggi Tsipras.
Anche Italia dei Valori mi è sembrata contro ogni forma di discriminazione nel suo programma.
Per chi è ateo di destra francamente non so se in questo momento ci sia qualche partito “votabile”.

Lorenzo Galoppini

Scusate l’invio doppio, devo aver cliccato 2 volte! Cancellatene pure uno.

kundalini444

beh… chi è ateo di destra dovrebbe “convertirsi”: o abbraccia la religione che il suo schieramento politico individua come fondante per tutti gli italiani, oppure cambia schieramento politico 😀 !!! In Italia a destra al massimo ci sono gli “atei devoti” che sono peggio dei più sfegatati fanatici credenti 😀

Diocleziano

La metti giù troppo facile, essere di destra non vuol sempre
dire avere idee di destra.
Si possono avere idee democratiche e ‘interessi’ di destra…
Il risultato è il non poter votare (con grande gioia dei sinistri :mrgreen: )

francesco s.

Non è vero, non c’è alcuna gioia nel sapere che una parte consistente di laici non siano rappresentati, e questo lo dico da persona di sinistra.

Giorgio Pozzo

Il problema, secondo me, è che “destra” e “sinistra” sono ideologie, ideologie politiche, e una mentalità laica, o perlomeno antidogmatica, contrasta completamente con ogni ideologia. Al libero pensatore stanno strette le ideologie dogmatiche, siano esse di “destra” oppure di “sinistra”. Al libero pensatore laico interessa quanto sta scritto di laico nei programmi politici. E poi, se per caso trova un programma laico che approva, ma inserito in un programma economico che disapprova, beh allora, penso che il libero pensatore (tipo Diocleziano) abbia un problema personale.

La fregatura è che ogni programma politico dovrebbe differire nell’aspetto “tecnico”, in modo da dare scelta, ma essere laico in modo appunto da favorire la scelta fino in fondo.

Diocleziano

Giorgio Pozzo

L’hai detto benissimo, hai colto proprio il senso alla base della questione.

Infinite volte ho visto gente convinta di essere di sinistra e vivere secondo le esigenze del più bieco capitalismo. Ci sono anche i destri ultrafascisti che non si accorgono di essere obiettivamente dei proletari ai margini della vita economica.
Ci collochiamo a seconda di ciò che vogliamo non di ciò che pensiamo.

(Ultimo paragrafo) Penso però che siano le ideologie a poter differire, mentre a mio modo di vedere è la parte tecnica a non dover differire più di tanto: la buona amministrazione non ammette grosse oscillazioni nel metodo e negli obiettivi.

francesco s.

Destra e sinistra sono modi di approcciarsi alla politica, come la laicità è un modo di concepire lo stato nel suo rapporto con le varie fedi.

Ermete

Io non esagererei con l’individualismo: un individuo può diventare un libero pensatore quando una società gli consente istruzione, cibo decente, una casa riscaldata, varie attività non intrinsecamente legate alla sopravvivenza,e dunque la possibilità di pensare.
Cosa voglio dire? Che spesso, certamente, il libero pensatore è andato anche contro certi dogmi della sua parte politica, proprio in quanto antidogmatico.
Ma poi, quando è concretamente ‘gettato nel mondo’, il singolo individuo è nulla a livello di possibilità di sopravvivenza: siamo animali e per campare abbiamo bisogno di un modello e di un’organizzazione socioeconomica.
Per ora, destra e sinistra sono due categorie di lettura molto forti e a loro volta abbastanza larghe e generiche (all’interno delle correnti esistono differenze fortissime) e, se anche in tempo di oligopoli, spesso le differenze si appiattiscono, dire che, all’interno dello stesso modello capitalista, queste categorie siano superate (il loro appiattirsi come negativo secondo me ne mostra per converso la forza concettuale) mi pare un errore logico, visto che la sostanza del sistema economico-sociale permane, nonostante la differenza interna di fase.

Lorenzo Galoppini

Attenzione, però, che essere laici non significa non essere né di destra né di sinistra, come si potrebbe pensare; il laico non è un apolitico. Certamente gli stanno strette tutte le ideologie dogmatiche, di qualunque schieramento siano, ma una sua collocazione (almeno prevalente) ce l’ha.

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