A leggere l’intervista di Radio Vaticana a mons. Tomasi, capo della delegazione vaticana presso l’Onu, sembrerebbe quasi che le conclusioni del Comitato Onu contro la Tortura — “e altre Punizioni e Trattamenti Crudeli, Degradanti e Disumani”, secondo la definizione estesa — sul rapporto del Vaticano siano state positive. “Ci sono anche alcuni rilievi critici” dice Tomasi, lasciando intendere che si tratta di appunti marginali, e dice anche che “c’è un riconoscimento del grande lavoro fatto”.
Dello stesso tenore l’articolo apparso sulla rivista ciellina Tempi, dove addirittura si legge che la redazione sarebbe in possesso della “versione non editata” delle conclusioni, da cui si evincerebbe che la Santa Sede non viola la convenzione contro la tortura. Ma il testo cosiddetto “edited” del documento è disponibile sul sito dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, non lo si ritrova in qualche blog o profilo su Facebook, e per questo è difficile credere che una versione non modificata dica cose opposte. Purtroppo al momento esiste solo la versione in lingua inglese, ma lo stesso Comitato ha chiesto al Vaticano di diffondere sia il suo rapporto che le conclusioni della commissione in altre lingue, e quindi ci si aspetta che a breve queste appaiano anche in italiano.
La struttura del documento è piuttosto semplice: dopo una breve introduzione di due paragrafi, e una sezione “Aspetti positivi” di altri quattro paragrafi, si arriva alla sezione “Principali oggetti di preoccupazione e raccomandazioni” che consta di ben 17 paragrafi, molti dei quali contengono ulteriori parti evidenziate in grassetto. Ecco, probabilmente la differenza tra le versioni “edited” e “unedited” sono proprio queste parti in grassetto, che comunque non sono state aggiunte da uno zelante anticlericale ma dallo stesso Comitato. È un po’ come quando un’insegnante compila una scheda di valutazione ufficiale sullo studente, in cui magari cerca di esprimersi in un linguaggio non troppo duro, ma poi per vie ufficiose spiega allo studente che deve darsi da fare se non vuole rischiare di essere bocciato. Ecco, quello del Comitato al Vaticano lo si può definire un avvertimento di bocciatura, se non una bocciatura vera e propria.
In realtà una prima critica la si trova già nell’introduzione. Da un lato si esprime apprezzamento per il rapporto ricevuto e per il dialogo costruttivo, tutte formule rituali in qualsiasi comunicazione istituzionale, ma dall’altro ci si rammarica perché questo rapporto è arrivato con nove anni di ritardo. Bisogna infatti sottolineare che le considerazioni del Comitato non scaturiscono, come alcuni credono, da una sorta di pagella compilata per tutti gli stati del globo, ma dal fatto che il Vaticano ha liberamente scelto di aderire alla Convezione sulla Tortura. Il punto è che questa adesione data anno 2002, ed ecco che il Comitato si lamenta per il ritardo nell’invio del rapporto iniziale.
Molte delle considerazioni del Comitato riguardano eventi accaduti al di fuori dello Stato di Città del Vaticano, com’è ovvio aspettarsi dato che si parla di uno staterello di mezzo chilometro quadrato, e di ciò Tomasi si è lamentato. Secondo l’interpretazione vaticana, infatti, lo Stato dovrebbe essere tenuto all’applicazione dei termini della Convenzione solo entro i confini statali. Troppo facile, tant’è che il Comitato ha spiegato che gli stati sono responsabili internazionalmente anche per atti e omissioni commessi da persone che agiscono sotto il loro mandato o controllo, prevalenti nel caso del Vaticano a causa della sua particolare condizione di Stato autonomo e di organizzazione transnazionale. Un esempio lampante, citato esplicitamente, è quello delle famigerate lavanderie Magdalene, ma anche i vari casi di pedofilia ecclesiastica per cui si chiede al Vaticano di fare in modo che le vittime vengano adeguatamente risarcite. Temi che peraltro erano già stati discussi a riguardo di un’altra Convenzione a cui ha aderito il Vaticano: quella sui diritti dei bambini.
Altro punto critico, dovuto al doppio status di ente nazionale autonomo e organizzazione transnazionale, è quello che riguarda le norme salva-preti contenute in alcuni concordati tra Vaticano e stati esteri, tra cui quello con l’Italia. Infatti, secondo l’art. 12 dell’accordo Craxi-Casaroli, i preti non rispondono alla magistratura italiana per atti di cui sono a conoscenza. Condizione inaccettabile per il Comitato, che quindi esorta il Vaticano a rivedere gli accordi bilaterali laddove questi permettano ad affiliati della Chiesa di non essere indagati o perseguiti dalle autorità civili. Il principio è semplice: non si può protestare, come fa Tomasi, che i singoli sacerdoti sono cittadini dello Stato in cui risiedono, se poi vi sono accordi con il Vaticano che concedono ad essi il privilegio di non rendere conto agli inquirenti. Occorre semmai la massima collaborazione con tutti gli stati perché venga rispettata la Convenzione.
Non solo. Il Comitato Onu rimprovera anche alla Chiesa di aver protetto preti indagati o incriminati per pedofilia, citando a esempio i casi Jeyapaul e Kramer, trasferendoli presso altre diocesi e permettendo che continuassero ad entrare in contatto con altri bambini, cosa che in alcuni casi li ha portati a ripetere gli abusi. Di particolare rilievo, poi, il caso dell’arcivescovo Wesolowski, rappresentante diplomatico vaticano presso la Repubblica Dominicana, dove risulta incriminato per pedofilia e da cui è fuggito verso il Vaticano. Alla Chiesa si richiede che proceda a estradare l’arcivescovo, in modo che possa essere processato altrove, o che si adoperi affinché venga processato in modo imparziale dalle proprie autorità giudiziarie. Rendendone naturalmente conto allo stesso Comitato. E, soprattutto, si richiedono i dati raccolti attraverso le sue inchieste interne, comprese non solo le cifre sbandierate da Tomasi sui provvedimenti adottati nei confronti di oltre 3.000 chierici, il più grave dei quali è la riduzione allo stato laicale per oltre 800 di loro, ma anche quelli relativi ai casi che non sono stati puniti.
Insomma, se di voto si è trattato è sicuramente un’insufficienza. Un quattro, perché già un cinque sembra eccessivo alla luce di quanto si legge nel documento conclusivo. Insufficienza che è costata al Vaticano il classico rinvio a settembre. Anzi, al 2015 per quanto riguarda l’invio delle informazioni aggiuntive richieste, e al 2018 per il secondo rapporto periodico.
La redazione
Aahhh … e volete pure levare la tortura al Vaticano.
E dopo come fanno a far confessare gli eretici e le streghe? Ci vorrà pure una scusa buona per confiscargli i beni e poi mandarli rogo.
probabilmente stanno già stringendo accordi con l’imperium per entrare nei ranghi della loro inquisizione. li sì che si sentirebbero finalmente a casa, e troverebbero una società basata unicamente sui valori che amano e condividono.
Il Vaticano e i diritti umani:
Papa Ufficiale : Te ho detto de farmi entrar vecchio rembecilito!
Papa Emerito (dal balcone): Farti entraren? Ciammai lurido negren!
Segretario: Santità (emerita) guardi che si tratta di Papa Bergoglio è solamente abbronzato a causa del suo viaggio in Terra Santa.
Papa Emerito: Solo abbronzaten? Allora il Berlusconen su Obama aveva racionen? Fammi il piaceren! To necretten prendere questa moneta di un euren e lasciaci in pace.
Papa Ufficiale: Te giuro che appena te priendo te uccido.
Papa Emerito: Gne gne gne.
Segretario: Finitela tutti e due!!!
[…] La redazione […]
Altro che pagella. Dovrebbe essere una richiesta formale agli altri Stati membri di sospensione del Vaticano dall’organizzazione. Quanta ipocrisia.
io procederei direttamente a sciogliere lo stato del vaticano e a far finire questa dannosa successione di papi.
Il documento richiede che il Vaticano proceda all’estradizione dell’arc. Wesolowski, che alla vigilia dell’arresto fu fatto rientrare e restare a Roma sfruttando l’immunità diplomatica.
“The State party should ensure that its competent authorities proceed to a prompt and impartial investigation of Archbishop Wesolowski and any other persons accused of perpetrating or being complicit in violations of the Convention who are nationals of the State party or are present on the territory of the State party. If warranted, the State party should ensure such persons are criminally prosecuted or extradited for prosecution by the civil authorities of another State party. The Committee requests the State party to provide it with information on the outcome of the investigation concerning Archbishop Wesolowski.”
L’inchiesta dovrebbe fare luce su tutti gli agganci di quest’altro polacco, che ha girato il mondo in posizione privilegiata, e che poco verosimilmente ha iniziato a interessarsi ai ragazzini passati i 60 anni, quando partì l’inchiesta nella rep. dominicana.
I preti pedofili sono solo la parte visibile dell’iceberg, la massa di chi li sostiene, li trasferisce, li copre, resta sempre nell’ombra, e il “riformatore” Bergoglio si guarda bene dall’esporre il grosso del marcio. Il processo in Vaticano più che a punire Wesolowski, serve a proteggere tutti quelli che lo hanno protetto negli anni, sai mai che ti capita fuori di nuovo il nome di santo subito.
San Giovanni Paolo secondo, protettore dei poveri peccatori preti pedofili della chiesa cattolica. Cosa volete di più, infidi laici atei? Non vi basta una garanzia celeste!!! Non ve l’ha data Francesco?
Ed in tutto questo dio dove era ? Io non lo ho visto…
Se lui tutto vede … è un voyeur della peggior specie che nulla fa per impedire i crimini commessi dai suoi stessi “soldati”…
DucaLamberti74
Personalmente ho trovato molto indicativa e decisamente agghiacciante la dichiarazione di Bergoglio: “La pedofilia è come le messe nere”, come pure quei giornalisti che nel commentarla scrivono “Non usa mezzi termini …”
Bisogna dare ragione a Berlusconi, questo fa davvero il papa come lo avrebbe fatto lui, tanta cura all’immagine e tanta calcolata cialtronaggine nelle battute.
il commento migliore che ho letto ad oggi sul papa
@sandra
Solo che per le seconde si viene scomunicati non così per la pedofilia. Proprio pochi giorni fa è stata scomunicata una donna a capo del movimento internazionale critico Noi siamo Chiesa per avere celebrato una normale messa, che evidentemente per la chiesa è una messa nera non potendo lei celebrarla come donna.
Invece per la pedofilia tante minimizzazioni e protezioni.
Sconcerta che il papa lo consideri un crimine contro dio, quindi solo gestibile da loro, e non un crimine contro le persone danneggiate per la vita e che vada denunciato allo stato ed il colpevole condannato ed incarcerato.
Tante vuote parole per i media subito entusiasti per non fare nulla.
Vuol semplicemente suggerire che son pur esse messe valide, ma illecite. Non è che Francesco non equivochi. E’ un perfetto commediante dell’equivoco e dell’offensiva retorica.
@Maurizio:
Questo qui è proprio un papocciaro…
Le messe nere (ammesso e concesso che non vengano sgozzati capretti e/o fatti sacrifici umani) magari sono fatte tra adulti consenzienti…
La pedofilia è sempre un atto vigliacco di un tizio (il prete) che dovrebbe rappresentare il bene ed una vittima il bimbo cui viene rubata la sua innocenza.
MASSIMO DISGUSTO PER I PRETI PEDOFILI E PER I PRETI CHE SANNO MA STANNO ZITTI PERCHE’ POI CI SARA’ IL GIUDIZIO DI DIO …. IPOCRITI !!!
DucaLamberti74
P.S.: Sia ben chiaro che io non voglio difendere chi fa le messe nere…ma se alcuni si divertono così tra adulti consenzienti sono cavolacci loro.
Laccordo Craxi casaroli dioveva esserre un primo gradino , che comunque ci ha sollevato da tanti abusi,, ma non c’è stato mai nessun interesse della partitocrazia che già osteggio quel minuscolo gradino.
anzi, secondo me i socialisti se possono andar fieri di qualcosa
1. la posizione di nenni sull’articolo 7
2. il timido passo di craxi che ci ha liberato dalla religione di Stato e dalal congrua obbligatoria.
Prevedeva gli aggiustamenti del dopo? Può essere , ma comunque il passo lo ha fatto mentre Berlinguer stava zitto.
Laccordo Craxi casaroli dioveva esserre un primo gradino , che comunque ci ha sollevato da tanti abusi,, ma non c’è stato mai nessun interesse della partitocrazia che già osteggio quel minuscolo gradino.
anzi, secondo me i socialisti se possono andar fieri di qualcosa
1. la posizione di nenni sull’articolo 7
2. il timido passo di craxi che ci ha liberato dalla religione di Stato e dalal congrua obbligatoria.
Prevedeva gli aggiustamenti del dopo? Può essere , ma comunque il passo lo ha fatto mentre Berlinguer stava zitto.
Ci si chiede se la Santa Sede violi o abbia violato o meno la convenzione contro la tortura. E’ cosa assurda in se stessa, non essendo la Santa Sede uno Stato. Gli eventuali atti rientranti nel concetto di “tortura e altre punizioni e trattamenti crudeli, degradanti e disumani” commessi da persone comunque connesse con un’organizzazione che non sia uno Stato apparterrebbero all’ambito della criminalità comune, e l’organizzazione da cui costoro in qualche modo dipendono ne sarebbe coinvolta soltanto se li avesse comandati, o almeno tollerati e agevolati: in tal caso dovrebbe essere dichiarata (ma non dall’ ONU, bensì dai singoli Stati) “associazione per delinquere”. Tutt’al più l’ONU potrebbe condannare i singoli Stati che con tale “associazione” fossero troppo indulgenti o addirittura conniventi. O committenti di fenomeni locali, come il caso della Repubblica d’Irlanda per quanto riguarda le famose lavanderie.
Gli Eccellentissimi Commissari – i cui emolumenti sono pagati dagli Stati – se la prendono,invece, con la Santa Sede, che Stato non è (facendo finta che abbia ancora un’autorità poliziesca e giudiziaria che invece – grazie a Dio e alla Rivoluzione Francese non possiede più da secoli), e di quel che avviene ALL’INTERNO dello Stato in qualche modo interessato a questo discorso (il minuscolo SCV) giustamente non si curano, perché non ci sarebbe nulla da ridire quanto a fatti tra la sua popolazione e sul suo territorio. L’unico ragionamento plausibile mi sembra quello relativo a quel prelato che avrebbe commesso i propri delitti abusando del ruolo di diplomatico SCV. Ma anche in questo caso: se li ha commessi nella Repubblica Dominicana, che cosa stanno facendo le autorità di quel Paese per ottenerne l’estradizione? Mettiamocelo bene in testa: le sole autorità che hanno missione e modo di combattere qualsiasi fatto delinquenziale da chiunque commesso sono i Governi e le relative Autorità Giudiziarie. Il Papa può soltanto “licenziare in tronco” quei membri del clero che fanno cose illecite (anche in altre materie, ad esempio in fatto di denaro). E lo sta facendo.
Quindi essendo i diciannove dirottatori degli attentati dell’11/9 15 dell’Arabia Saudita, 1 del Libano, 2 degli Emirati Arabi Uniti ed 1 dell’Egitto, invece di prendersela con al-Qa’ida dovevano prenderserla con le rispettive nazioni di loro provenienza, un applauso all’immensa coglionata che hai detto Marco Tullio. 😆
Al – Qa’ida è un’associazione espressamente finalizzata a compiere atti proibiti dall’ Ordinamento Giuridico dei vari Stati. Per questo è ragionevole “prendersela” con essa. Quando si potesse dimostrare che la Santa Sede ha organizzato e comandato gli atti delinquenziali commessi da membri del clero cattolico, solo allora il paragone reggerebbe. Ma mi sembra che si sia ben lontani da ciò. Anche la citazione degli Stati di cui erano cittadini gli attentatori delle Torri gemelle non ha senso, per due ragioni: a) Nessuno è “cittadino” della Santa Sede (qualcuno lo è dello SCV, ma sono pochissimi). b) La cittadinanza d’origine di un delinquente non ha importanza alcuna riguardo a quello che merita nel Paese in cui ha commesso i suoi crimini.
@ Marco Tullio.
“Al – Qa’ida è un’associazione espressamente finalizzata a compiere atti proibiti dall’ Ordinamento Giuridico dei vari Stati.”
Anche la Chiesa. 😆 Basti pensare a come si comporta con le persone omosessuali.
“Quando si potesse dimostrare che la Santa Sede ha organizzato e comandato gli atti delinquenziali commessi da membri del clero cattolico, solo allora il paragone reggerebbe.”
Magari organizzato e comandato no ma ha cercato di occultarli e continua a farlo, lo hai letto l’articolo?. Quindi il paragone regge.
“Anche la citazione degli Stati di cui erano cittadini gli attentatori delle Torri gemelle non ha senso……..”
Sei stato tu a chiamare in causa le nazioni di appartenenza, dicendo che nei confronti di questi individui possano essere state troppo indulgenti o colluse? Che fai ti rimangi la parola?
” Il Papa può soltanto “licenziare in tronco” quei membri del clero che fanno cose illecite (anche in altre materie, ad esempio in fatto di denaro). E lo sta facendo.”
non mi risulta affatto. nè che lo stia facendo (anzi, continua imperterrito a trasferirli fuori giurisidzione delle autorità compoetenti ogni volta, mantenendoli sempre al sicuro) nè che sia l’unica cosa che può fare: può ritirare ogni protezione legale offerta dal loro status di preti agli indagati, può togliere loro la protezione diplomatica, potrebbe, magari, pure dire ai suoi preti di denunciare ogni abuso di cui vengono a conoscenza fuori dalla confessione, invece di fare linee guida dove dice “fate come vi pare, ma vi ricordo che la legge vi permette di non denunciare nulla e non collaborare con le indagini, eh, chi ha orecchie per intendere intenda…”
Ora si scopre che il Vaticano non è uno stato. E poi c’è gente che si adombra se non viene presa sul serio.
Il Papa può soltanto “licenziare in tronco”
Seee, ma chissà perché finisce per proteggerli in Vaticano, come ha fatto san woityla con il card. Law. Quando si muove la giustizia civile contro un pezzo grosso, la paura dell’effetto domino porta a una prudente inchiesta interna, dove documenti e testimonianze non rischiano di diventare di dominio pubblico. Perché Wesolowski non è stato lasciato dov’era, secondo te, ad affrontare inchiesta e processo? Perché non è stato estradato in Polonia, che ne aveva fatto – inutilmente – richiesta? Cos’altro avrà combinato questo vescovo polacco in Costa Rica, India, Africa, negli anni passati, e chi poteva sapere e ha taciuto? Tu pensi che il Vaticano abbia interesse a rimestare in tutta questa sua melma o preferisca chiudere in fretta, limitando il caso a quello che è già emerso – e solo grazie a indagini esterne?
“Tu pensi che il Vaticano abbia interesse a rimestare in tutta questa sua melma … ?” E perché no? Da che mondo è mondo un’ autorità che che pone rimedio a fenomeni negativi acquista più prestigio di quello che perde per le responsabilità di quei suoi predecessori che tale fenomeno non hanno saputo evitare. Inoltre tutta quest’enfasi nell’esigere l’intervento punitivo e repressivo del Vaticano, tutto questo mettere la Santa Sede pari a pari con gli Stati Sovrani, tutto questo discutere del Diritto Ecclesiastico come se fosse diritto statuale (per di più valido in tutto il mondo), non accresce forse l’autorità effettiva del Papa sulla Chiesa Universale?
Quindi può darsi che nell’immediato tutta questa faccenda nuoccia alla Chiesa, ma alla lunga potrebbe ottenere l’effetto contrario. Infatti vedo che ormai se ne parla sempre meno … Sai com’è: hanno percepito l’effetto boomerang.
No. abbia il coraggio di dire che gli abusi su minori sono crimini e non li paragoni alle messe nere e via. Introduca l’obbligo di denuncia e non solo la scomunica, che le vittime non se ne fanno un c.a.zzo.
Fai pena. E continua a berti le pseudo aperture e trasparenze.
@Marco Tullio
la Santa Sede è magistero del papa, ergo ne ricade nella giurisdizione.
Ah, la tortura sarebbe reato comune? Di un po’, l’hai scritto per tamponare o sei veramente convinto della schifezza che hai affermato? No, perché esisterebbe una convenzione, sai. E in Italia sta per diventare reato. Almeno, dovrebbe.
Straw man, neanche te la commento.
Sempre più schifo, bravo.
“Ah, la tortura sarebbe reato comune?” – NO. Sono convintissimo che non lo è: è un reato che può esistere soltanto se commesso con abuso del Pubblico Potere. Le sevizie inflitte a qualcuno da un privato integrano, a seconda della loro natura, i più vari reati, appunto, comuni.
Ora: la Santa sede esercita, fuori dai ristretti confini dello SCV il Pubblico Potere? Se mi constasse questo chiederei subito la tessera dell’UAAR!
Marco Tullio,
il termine tortura qui è da considerarsi in senso lato, e cioè intendendo anche “altre Punizioni e Trattamenti Crudeli, Degradanti e Disumani”, come descritto dalla Convenzione. Quindi, sebbene sia vero che, come dici tu, che la tortura sia precipua del Pubblico Potere, quando invece viene intesa in senso allargato, come spiegato sopra, può essere quella perpetrata anche da altri. E, nel nostro caso in esame, da chiunque agisca con mandato del particolare potere statale.
Ergo, risulta essere perfettamente lecito analizzare i casi di tortura perpetrati da certi rappresentanti della Santa Sede, come tutti gli altri, in quanto i fatti ricadono nella casistica di tortura, e gli esecutori ricadono nella definizione di mandanti o rappresentanti con mandato.
Senza contare che lo Stato della Città del Vaticano aveva aderito di propria scelta alla Convenzione sulla Tortura, accettandone quindi ipso facto le procedure.
Ora, non mi sembra affatto che ci sia spazio per ripensamenti. Oppure sì? Forse che lo Stato della Città del Vaticano vuole uscire dalla Convenzione? Forse ritiene che sia uno sbaglio e vuole pianificare un ritorno alla Santa Inquisizione?
Per quanto concerne invece l’esercizio del potere clericale al di fuori del Vaticano, fossi in te inizierei a compilare il modulo di iscrizione all’UAAR.
@Marco Tullio
Nooooo, certo che no. Credici…
Ancora… La Santa Sede è soggetto di diritto internazionale, ti piaccia o meno. La territorialità delle leggi vale lo stesso, proprio come hai detto tu, sai Dacci un taglio con i giochi di parole.
Sottigliezze semantiche. I singoli reati si accorpano in quello di tortura per le forze dell’ordine, ma non sono certo minori presi singolarmente.
Ah…
@ Marco Tullio
Wikipedia.
Puoi fare il sofista ma non puoi pensare che nessuno se ne accorga….
@Giorgio Pozzo. “sebbene sia vero che, come dici tu, che la tortura sia precipua del Pubblico Potere, quando invece viene intesa in senso allargato … può essere quella perpetrata anche da altri”. Giusto. Ma l’ONU, che è sovraordinato agli Stati e non agli individui, singoli o associati che siano (dei quali persegue o dovrebbe perseguire il legittimo interesse per il tramite degli Stati) dovrebbe soltanto preoccuparsi che QUESTI, oltre a non torturare la gente in proprio, impediscano a chiunque di torturare il prossimo. Che cosa si è fatto e si fa per cercare le responsabilità omissive in questo ambito?
E se è pur vero che alcuni fatti riconducibili alla nozione di tortura “intesa in senso lato” sono stati commessi da membri del clero cattolico, su che cosa si basa l’affermazione che “gli esecutori ricadono nella definizione di mandanti o rappresentanti con mandato?”. Vuoi forse dire che gli atti di “tortura in senso lato” commessi da ecclesiastici venivano compiuti per mandato dei loro superiori?
” L’esercizio del potere clericale al di fuori del Vaticano” io non so in quale articolo di legge tu lo veda. C’è l’influenza, che è altra cosa, e che si può legittimamente contrastare con un’influenza di segno diverso o opposto, ma non si può combattere con gli strumenti del potere statuale (ONU compresa) senza detrimento della libertà di tutti.
@Marco Tullio
Chiedilo alla Santa Sede.
L’ONU vigila. E riporta ciò che succede. Ah… ti svelo un segreto: i singoli cittadini fanno parte dello Stato. Ho come l’impressione che tu faccia confusione fra Stato e Governo.
oltre a non torturare la gente in proprio, impediscano a chiunque di torturare il prossimo
Buona questa. Se ne parla proprio nell’articolo.
Hai basi per escludere questa eventualità? No, perché, c’era un certo tribunale, qualche secolo fa… Si, si, era il braccio secolare a torturare. Ma di chi era il placet?
No, c’è ingerenza, è diverso. Basta pensare a chi è che nomina i docenti di IRC, docenti che lavorano in strutture statali non vaticane, guarda un po’.
Ah, lo Stato, di per sé prevede una base coercitiva. Decidi di sottostare alle leggi che lo regolano. Non fare piagnistei pseudoetici.
Che strazio.
Da wikipedia:
“La Santa Sede ha lo status di Osservatore Permanente presso l’ONU per la Città del Vaticano come Stato non membro.”
Ci sono cattolici che stanno raccogliendo firme a livello internazionale affinchè la Santa Sede venga riconosciuta stato membro a tutti gli effetti.
Lo stato del Vaticano è la sede della Santa Sede, ma possiede anche delle extraterritorialità dovute ai vari concordati firmati dalla Santa Sede.
Sia il Vaticano che la Santa Sede hanno a capo il papa che ne è l’imperatore visto che è una monarchia. Poi si pretende di presentarsi con una faccia o con l’altra a seconda della convenienza come se fossero distinte.
E’ la Santa Sede che firma i vari concordati con gli stati che determina anche lo status dei componenti del clero ed i rapporti con la giustizia. Tali accordi spesso prevedono che la giustizia locale debba informare il vescovo prima di procedere e che i vescovi non siano tenuti a denunciare i crimini di cui sono a conoscenza.
Quindi è la Santa Sede che governa il Vaticano, è la Santa Sede che firma i vari concordati ed i vari accordi, tipo quello sulla protezione dei minori o sulla tortura, è la Santa Sede che governa in maniera centralizzata la chiesa cattolica mondiale, è la Santa Sede che nomina/rimuove tutti i cardinali e vescovi, i diretti superiori degli altri membri del clero, è la Santa Sede che avocava a se i vari casi di pedofilia e varie altre questioni.
A chi doveva chiedere conto l’ONU se non alla Santa Sede? Adesso si vorrebbe far credere che gli accordi valevano solo per il territorio del Vaticano, mentre i vari concordati no?
La Santa Sede, pur con tutti i riconoscimenti internazionali e all’interno di alcune nazioni qui citati, non ha (grazie a Dio e alla Rivoluzione Francese) potere coercitivo legale (ce l’ha lo SCV ma nel suo minuscolo territorio). E quando si dice “tortura e altre punizioni e trattamenti crudeli, degradanti e disumani”, nel contesto in questione, si intendono atti compiuti con apparenza di legalità. E su questo l’ONU è competente Se Tizio sevizia Caio o violenta Mevia, oppure Sempronio abusa sessualmente d’un bambino, o sottopone a crudeli punizioni il figlioletto, questa è delinquenza comune, che deve essere repressa dallo Stato sul cui territorio si è esplicata. Soltanto se si constata che in uno Stato tali fenomeni vengono tollerati sarebbe giustificabile l’ intervento dell’ ONU in proposito.
@Marco Tullio
>blockquote>Secondo l’interpretazione vaticana, infatti, lo Stato dovrebbe essere tenuto all’applicazione dei termini della Convenzione solo entro i confini statali. Troppo facile, tant’è che il Comitato ha spiegato che gli stati sono responsabili internazionalmente anche per atti e omissioni commessi da persone che agiscono sotto il loro mandato o controllo, prevalenti nel caso del Vaticano a causa della sua particolare condizione di Stato autonomo e di organizzazione transnazionale.
Inutile che continui a provarci. Ti ho già detto che la Santa Sede p soggetto di diritto internazionale. Sei convinto che non ne risponda. Rivediamo i patti Lateranensi, allora, visto che specificano che, in caso di gravi questioni di pace e morali può essere chiamata in causa. Art. 24.
Ci dai un taglio o no?
Sconcertanti questi sofismi legali per difendere l’indifendibile.
Che bell’esempio di presunta superiorità morale!
Esattamente come quando gli avvocati cercano di salvare criminali incalliti o vari potenti da un processo o condanna.
Ma non mi stupiscono avendo visto come si è comportata la chiesa nei vari processi per pedofilia, sfruttando ogni appiglio possibile per non risponderne, addirittura arrivando a sostenere che non era colpa del direttore, ma dello stato che aveva rilasciato l’autorizzazione ad insegnare alla scuola confessionale in cui erano avvenuti gli abusi oppure nel cercare di ricorrere alla prescrizione del reato dopo aver fatto di tutto per far decorrere i termini.
Se le pratiche relative ai casi di pedofilia devono essere comunicate alla Santa Sede, ma non alla giustizia locale, la Santa Sede non centra niente? Se la Santa Sede si rifiuta di aprire tali archivi intralciando le indagini non centra niente?
Se i vescovi, diretti sottoposti e nominati/rimossi dalla Santa Sede, occultano prove alla giustizia locale, la Santa Sede non centra niente?
Se diversi pedofili vengono trasferiti in Vaticano sottraendoli alla giustizia locale la Santa Sede non centra niente?
Se tanti sottoposti vengono semplicemente spostati per far calmare le acque la Santa Sede non ha responsabilità?
Se questi comportamenti si ripetono nei vari stati, data la natura particolare e transnazionale della Chiesa Cattolica e la sua struttura gerarchizzata accentrata su Roma, la Santa Sede non centra niente? C’è qualche stato al mondo con la struttura particolare della Chiesa cattolica con cui confrontarla?
@MarcoTullio:
…Grazie a Dio e alla Rivoluzione Francese
NO MI SPIACE togli il grazie a dio che lui è sempre stato contro tutti i cambiamenti.
La chiesa appoggiava la nobiltà, il clero godeva di super-privilegi e quando si incoronava il re si diceva.
* * * RE IN NOME DI DIO
E il tuo amico dio dall’alto dei cieli nulla diceva…quindi per il principio del silenzio-assenso il tuo amico dio era per il re e contro la rivoluzione francese.
dio è nemico dell’umanità e del progresso quindi per favore non dire CICCERONATE (#01) varie ed assortite.
Fosse per il tuo amico dio ci sarebbe ancora lo stato della chiesa con un bel potere temporale ed uno stormo di almeno 666 aerei F33 (#02) e se fosse per gli italioti che hanno votato renzi il papa dominerebbe dalla sicilia a tutto il nord italia.
DucaLamberti74
#01. Marco Tullio Cicerone si insegna al liceo classico dove è stata fatta l’oKKupazione durante il periodo dei soCCial forum e quindi diventa:
Marco Tullio ciCCerone (le due CC sono quelle dai soCCial forum e non dei carabinieri che durante le oKKupazioni non arrivano mai).
#02. F33 (anni di cristo) è un modello speciale degli F35 la cui catena di produzione si trova distribuita tra pietrelcina, meggiugorie, fatima, lourdes ed in altre … località della madonna dove si reca la gente spendacciona dalle mani bucate.
……..e se fosse per gli italioti che (grazie anche alla disastrosa campagna elettorale di Grillo) hanno votato renzi il papa dominerebbe dalla sicilia a tutto il nord italia. Così è più corretto DL. 😉
@Frank:
Quindi secondo te gli italioti hanno votato Renzi perchè Grillo li spaventava ?
Gli italioti votano il partito più italiota e direi che il M5S (con tutti i SE e tutti i MA è quello meno italiota di tutti)…il piddiccicci`invece ha le carte in regola per accorpare al suo interno la quintessenza italiota della vecchia dicci` e del vetero catto comunismo più catto e meno comunismo.
Da una parte Renzi con il suo essere giovine per cambiare tutto e nulla cambiare (polo positivo) ha confortato gli italioti che da sempre fanno gli italioti (chiesa, statalifici, 10ore davanti alla tv, massì la crisi è finita).
Dall’altra Grillo con il suo urlare ed inKKazzarsi su molte cose che in Italia non vanno bene e che bisogna cambiare ha spaventato (polo negativo) gli italioti.
A queste elezioni si è quindi assistito ad un campo energetico che ha sovraCCaricato la batteria (fonti attendibili dei guerrieri della confederazione di luce dicono si trovi sotto il vaticano) dell’anima italiota e tale energia si è andata a sfogare sulle onde cerebrali dei votanti italioti portando il piddiccici` alla percentuale “stratosferica” del 45%.
DucaLamberti74
P.S.: Sia ben chiaro che anche il M5S ha la sua quota (anche minima) di italiottaggine …ma al tempo stesso contiene al suo interno molti principi di rimozione particelle italiote.