Il culto dell’embrione e l’estremismo cattolico

L’offensiva clericale è stata respinta. La petizione “Uno di noi”, che mirava a vietare ogni forma di ricerca sugli embrioni umani, non è stata accolta dalla Commissione europea: continueranno dunque a essere erogati i contributi per lo studio delle cellule embrionali. Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha ricordato che “le cellule staminali embrionali sono uniche e servono per cure che possono salvare la vita e per le quali sono già in corso sperimentazioni cliniche”.

Abituati all’accoglimento acritico di ogni loro desiderata (come accaduto per la legge 40) le gerarchie ecclesiastiche italiane non hanno reagito bene alla notizia, anche perché avevano fortemente incoraggiato la sua sottoscrizione. Sul quotidiano dei vescovi Avvenire è stato persino pubblicato un articolo su I sacrifici umani di embrioni destinati al culto di un idolo: la Scienza, con tanto di paragone con i cruenti riti aztechi. Spararla grossa quando mancano le argomentazioni è, come noto, un artificio dialettico assai più antico del cristianesimo. E si finisce per rischiare una deriva fanatica.

Non è infatti solo la scienza, a essere sotto tiro. Antiabortisti vocianti fuori e dentro i reparti contro le donne che abortiscono, “sentinelle” anti-gay, opposizione dura e purissima da parte dei vescovi anche nei confronti della moderatissima legge sulla separazione breve… il mondo cattolico sembra oggi mobilitarsi con modalità esclusivamente integraliste. La voce dei cattolici che una volta si definivano adulti sembra soffocata, sopraffatta dal protagonismo del papa “nuovo”, che di nuovo dice peraltro ben poco. E che non sembra nemmeno avere una particolare propensione a bloccare gli estremisti che sempre più spesso occupano il palcoscenico col suo sottinteso placet. Contrariamente a una diffusa vulgata, l’opposizione alla modernità e l’interventismo politico contro il riconoscimento di diritti civili fondamentali proseguono come prima, più di prima, ancora più rigidamente di prima.

La questione riguarda dunque, inevitabilmente, anche chi si batte per un Paese più laico. Ma è una questione di cui si discute ben poco, soprattutto nel mondo progressista: affascinato dai modi cordiali del pontefice, non sembra accorgersi dell’involuzione in corso. La deriva integralista potrebbe del resto essere anche la spia che la Chiesa trova sempre maggiori difficoltà a far passare le proprie tesi, con il risultato che si limita a urlare (o a far urlare) più forte. La Commissione Europea ha giustamente badato ai fatti: la proposta clericale era inaccettabile ed è stata respinta. Tra aspirazioni modernizzatrici e il milieu integralista dei suoi bracci destri Delrio e Carrai, quale linea (se ne sceglierà una) adotterà Matteo Renzi per il Comitato nazionale per la Bioetica, la cui attività è costantemente ostacolata dai veti dei membri clericali?

Raffaele Carcano

Pubblicato nel blog UAAR di MicroMega l’1 giugno 2014.

105 commenti

whichgood

Mmmm… a questo punto accetterebbero mettendo una tassa (economica) di asporto cellulare a favore della Chiesa, proprietaria della vertià assoluta e del destino dell’uomo.

Alberto Bencivenga

Se potessero guadagnarci soldi, farebbero delle ricerche sull’embrione un sacramento!

Silvia

Beh, questo gioviale papa che tanto affascina le masse per la sua bontà e apertura e tolleranza è anche uno che se la prende con le coppie che non fanno figli. Visto che prendersela coi gay ormai non è più così facile come un tempo, qualche altro “anormale” ed “egoista” bisognava pure inventarselo, no?

ALESSIO DI MICHELE

Anche perché “chi non fa figli” è una categoria che comprende anche lgbt.

Kaworu

Mica vero, i lgbt i figli li fanno.
e questo fa ancora più incazzare i cattolici

Frank

Mi scusi Kaworu ma è giusto che chi si presenti qui per la “prima” volta debba almeno salutare e dire la frase di rito “vi seguo da tempo ma è la prima volta che scrivo un commento e complimenti per la trasmissione”. 😉

Kaworu

ahahhahah hai anche ragione Frank, ma non l’ho fatto perché non sono nuova, sono una veterana che s’è presa una pausa 😉
Saluto tutti gli amici vicini e lontani, quelli che si ricordano e quelli che mi leggono per la prima volta XD

fab

Ciao mito! Viene da pensare che Frank ti abbia rivolto un saluto ironico.

Frank

Kaworu, non sarai mai perdonata per questo. 😆

P.s., onde evitare eventuali fraintendimenti (l’ho scritto correttamente?) sono Francesco (lo so uno dei tanti dei tempi in cui bazzicavi qui), ho dovuto cambiare il nick in Frank a causa di quell’infam….. di quel magnifico nuovo papa “rivoluzionario” e “progressista” che mi ha copiato (è vero lo ha fatto apposta) il Nick e ciò causava confusione.

Kaworu

eheheh vedo che le vecchie presenze continuano a deliziare le ultimissime con le solite perle 😉

ho lurkato un po’, comunque 😉

Frank

Parla colui, anche se per motivi moto seri, si era dato alla latitanza. 😉

Frank

Sorry “molto”, insomma bentornato anche a te.

(mortacci mia che non rileggo mai quello quello scrivo) 😆

gmd85

@Frank

Anche nella rettifica hai sgarrato. Sembra quasi che tu sia molto sorry 😆

Comunque, sono ovviamente lieto di partecipare di nuovo alle discussioni. Pur con tutti i giuseppi, enrichi, e.n.g.y e compagnia cantante. 😉

Grazie 🙂

gmd85

@Frank

Ci vorrebbe una virgola dopo sorry. Ma lascia stare, mi è venuto un attacco di purismo grammaticale.
Una reazione prosaica sarebbe comprensibile 😆

gmd85

@Frank

Ci vorrebbe una virgola dopo sorry. Ma lascia stare, mi è venuto un attacco di purismo grammaticale.
Una reazione prosaica sarebbe comprensibile

P.S. Chiedo all’ADMIN di eliminare il doppione prima di questo. È andato in mod perché ho sbagliato a inserire la mail.

Gérard

Ben tornata dopo la ( meno) pausa Kaworu .
Ti credevo già sotto terra…

Diocleziano

(mortacci mia che non rileggo mai quello quello scrivo)

Neanche stavolta l’hai fatto… 😎

Kaworu

Laurearsi effettivamente è un po’ morire XD invecchiare, di sicuro.

Stefano Grassino

Importante è, almeno per me questo passaggio di Raffaele:

“La deriva integralista potrebbe del resto essere anche la spia che la Chiesa trova sempre maggiori difficoltà a far passare le proprie tesi, con il risultato che si limita a urlare (o a far urlare) più forte.”

La chiesa sta perdendo consensi e tempo uno o due anni, si spegnerà la fiammata della papolatria in atto.
Chi stampa moneta falsa prima o poi viene scoperto e questo i monsignori lo sanno bene. Dovrebbero rinnovarsi ma come? E con chi? Credo che oggi come oggi la chiesa abbia perso molto in uomini preparati come aveva un tempo.
Gli resta l’urlo e questo è per tutti noi laici molto pericoloso. Va detto che, come la storia ci insegna, è un passaggio inevitabile che potrebbe essere un colpo di coda o il canto del cigno per i più ottimisti.
Io mi accontenterei di un ridimensionamento dell’invadenza clericale nel panorama italiano.

Diocleziano

La papolatria fatalmente si esaurirà nella noia, anche il più s†upıdo
dei suoi fans capirà che ”sotto la papalina, niente”.
È il guaio di vendere prodotti inesistenti: è impossibile rinnovarli.
Mi sa che gli uomini preparati di un tempo non fossero molto diversi
dagli attuali, solo erano molto meno in vista.

Per sopravvivere potrebbero realizzare parchi tematici Cristoland©,
Vie Crucis nella Jungla dei Pirati, Otto volante della Resurrezione…
si divertirebbero un mondo!

whichgood

@ Sol

Oddio! (è proprio il caso dirlo). E’ di un kitsh che supera qualsiasi telenovela sudamericana!

gmd85

@Enrico

Viste le tue esibizioni avrei detto scemoland, ma vabbè.

Tiziana

Sono assolutamente in sintonia con

@ Stefano Grassino

Il papa è tenuto in alto dai media, A Roma è odiatissimo per il traffico , anche in ambienti molto diversi da quelli che frequentiamo noi.
Quanto alle parole credo che estremismo, anche nei confronti del papa, sia il modo gusto.

Artemio

Personalmente sostengo la legittimità dell’uso di tessuti embrionali per la ricerca medica sulla base di considerazioni etiche laiche che qui sarebbe lungo spiegare. Devo pero’ constatare che raramente i laici si prendono la briga di argomentare razionalmente e puntualmente la posizione a favore dell’aborto o dell’uso di tessuti embrionali. Non basta chiamare le posizioni antiabortiste cattoliche “culto degli embrioni” per dimostrarne l’irrilevanza.

Otzi

Ben detto. Condivido. Quanto poi scrive il giornale dei vescovi e dei preti cattolici non solo è destituito scientificamente di oqni rilevanza, ma sono moralmente e umanamente certo che si tratti di menti bacate che provano un piacere religioso nel sacrificare, se fosse loro possibile anche oggi come una volta, ogni uomo a dio. Si interessano al destino dell’embrione perchè dell’uomo e della qualità della sua vita concreta non possono più farne un quotidiano “sacrificio” accettabile al dio padre onnipotente che, secondo il suo grande amore, ha sacrificato, non l’embrione, ma il suo stesso figlio-uomo per la sua logica irrazionale (imperscrutabile!!!). E se il loro ideale è ed è stato questo orribile coacervo di empietà umana, la loro politica, non è diversa. Semplice malavagità umana di menti retrograde.

francesco s.

Non trovi laici che argomentano razionalmente e puntualmente a favore dell’aborto perché i laici non sono A FAVORE dell’ABORTO, ma a FAVORE della LIBERTA’ di scelta e autodeterminazione della persona.

Poi essere a favorevoli all’uso di tessuti embrionali per la ricerca rientra nel principio (anche costituzionale) della Libera Ricerca Scientifica.

Artemio

Non perdiamoci nelle questioni nominalistiche. E’ ovvio che intendo “a favore della libertà di abortire”.

gmd85

@Artemio

Sai, cosa? ogni volta che mi trovo a discutere di queste tematiche con qualche cattolico, le argomentazioni che leggo o sento sono sempre tali dai risultare dei mantra. Senza che siano però in grado di dare definizioni accettabili delle caratteristiche e degli status che assegnano gli embrioni. Quando chiedo loro di fornirle svicolano. Allora, si, sono posizioni da culto.
Ribadisco quanto detto da francesco s., ovvero che non si è a favore dell’aborto o dell’eutanasia ma si è a favore della libertà di accedervi se necessario. Con considerazioni di base che suppongo siano simili alle tue.

Artemio

Ok ok, dei cattolici lo sappiamo. Non vale la pena di discuterne.
Stavo dicendo che mi piacerebbe sentire delle argomentazioni articolate da parte dei laici e questo capita raramente.

gmd85

Convengo che non tutti adducano motivazioni valide. Io ci provo sempre.

Engy

scusa gmd85, visto che tu di sicuro sei uno che la sa lunga, solo una domandina:
se l’embrione come pure il feto non sono esseri umani, come mai ci si pone il problema dell’aborto terapeutico? Un “niente”, un grumo di cellule riconducibile a chissà quale specie, come fa a essere malato?
non sarebbe più onesto, una buona volta, ammettere l’umanità di embrione e feto e contestualmente argomentare con fermezza e contenuti le proprie convinzioni pro o contro aborto?

francesco s.

Engy, non mi sembra che l’amico Gmd neghi la natura umana dell’embrione o addirittura del feto.

@Artemio
vedi che conviene sempre essere precisi, ti arriva una Engy e legge ciò che non è scritto e capisce ciò che non è detto. Figurarsi se capisce ciò che è detto in maniera incompleta.

gmd85

@E.n.g.y

Embrione e feto sono due cose diverse. Per questo esistono limiti precisi.

Un organismo può essere malato senza essere qualcosa di più. Una pianta si ammala. Se si deve recidere, si recide. Il fatto che sia pianta non è rilevante (sempre che non ci si ostini a considerarla metafisicamente). Un embrione o un feto canino si ammalano. Sono e restano canini, senza che ciò implichi di più.

Io non mi pongo il problema dell’aborto terapeutico. Se la vita in pericolo è quella della madre, essere umano completamente formato e con all’attivo relazioni sociali consolidate, capace di potersi riprodurre in futuro, bene, l’aborto sarebbe il male minore, se parliamo di feto (che io non ho mai definito grumo di cellule). Se ci fossero tecniche sicure che garantissero sopravvivenza e qualità di vita per entrambi, bene, sarebbe logico scegliere quelle. Allo stato embrionale il problema non sussiste neanche, considerata la sua incompletezza.

Definisci umanità. Se parli di umano in senso tassonomico, la caratteristica non è sufficiente a creare dibattiti. Ma è palese che assegni alla parola un significato diverso, come se il fatto di essere umani sia di per sé uno status speciale.

Io non la so lunga. Valuto e come vedi non mi faccio certo problemi ad ammettere il necessario, senza affidarmi a convinzioni inamovibili. E non che le convinzioni contro aborto siano niente di più che “l’embrione è vita, è umano, è uno di noi”. Senza che queste siano articolate, però. Chissà quanto la sanno lunga quelli che si arroccano su queste posizioni ideologiche…

gmd85

@francesco s.

Per l’appunto. Non le nego, ma, almeno nel caso dell’embrione distinguo nettamente il livello biologico da un improbabile livello metafisico/ontologico.

fab

E n g y, non serve essere persone per ammalarsi; si ammalano anche le piante.
Sempre lieto di spiegare l’ovvio.

francesco s.

A engy credo che sfugga il nocciolo del discorso:

non si nega l’umanità (la specie di appartenenza) dell’embrione (sarebbe antiscientifico) ma lo status di persona.

gmd85

@fab

E pensi che se bastasse spiegare l’ovvio staremmo a discutere? 😉

@francesco s

Per l’appunto.

Engy

fab scrive:
sabato 7 giugno 2014 alle 18:58
E n g y, non serve essere persone per ammalarsi; si ammalano anche le piante.
Sempre lieto di spiegare l’ovvio.

Quindi: quella “cosa lì” dentro il mio utero che il ginecologo mi dice essere malata, più o meno gravemente, non è una persona, potrebbe pure essere una pianta.
Quindi, sia che io decida di portare a termine una gravidanza, sia che decida per qualsiasi motivo di abortire, alla fine rimarrò col fiato sospeso nell’attesa di partorire forse un bambino, forse un melo, forse un geranio.
E anche quando invece il figlio naturale è voluto a tutti i costi e ricorro a tecniche varie, con ovociti e quant’altro, eterologa o meno, ancora una volta so (e mi espongo consapevolmente a questo ischio) che quegli ovociti possono essere ovociti di bambino, di melo o di pero.
Giusto?

Engy

sempre a Fab
se l’embrione come pure anche il feto non sono persone,
perchè Francesco s. si preoccupa di sottolineare che “Non trovi laici che argomentano razionalmente e puntualmente a favore dell’aborto perché i laici non sono A FAVORE dell’ABORTO, ma a FAVORE della LIBERTA’ di scelta e autodeterminazione della persona”.
Perchè non essere quindi a favore dell’aborto incondizionatamente, come espressione di una propria libertà, inteso pure come anticoncezionale, inteso come esperienza da provare per verificare la propria fertilità, ecc.
Basta avere un po’ più di coraggio e onestà nelle proprie convinzioni, bandire una buona volta l’ipocrisia nauseante che, soprattutto su questo tema, ogni volta, da decenni, si ripropone e tutte le altissime disquisizioni filosofiche che servono solo a mascherare una grande ipocrisia appunto.
In sintesi: posso partorire un bambino, posso abortire un bambino, sono decisioni mie, la cosa per me è/ (o non è, a seconda dei punti di vista) lecita.
P.S. gmd85, non so cosa significa “tassonomico”, non posso nemmeno aspirare a 1/1000 della tua intelligenza e sconfinata cultura, ma la so sai la differenza tra embrione e feto, caro cicciobello ?

gmd85

@E.n.g.y

Quindi: quella “cosa lì” dentro il mio utero che il ginecologo mi dice essere malata, più o meno gravemente, non è una persona, potrebbe pure essere una pianta.
Quindi, sia che io decida di portare a termine una gravidanza, sia che decida per qualsiasi motivo di abortire, alla fine rimarrò col fiato sospeso nell’attesa di partorire forse un bambino, forse un melo, forse un geranio.
E anche quando invece il figlio naturale è voluto a tutti i costi e ricorro a tecniche varie, con ovociti e quant’altro, eterologa o meno, ancora una volta so (e mi espongo consapevolmente a questo ischio) che quegli ovociti possono essere ovociti di bambino, di melo o di pero.
Giusto?

No, sbagliato dalla prima all’ultima parola. Non mi meraviglio.
Io e fab ti abbiamo spiegato che un organismo si ammala e non è necessario che esso sia umano perché ciò avvenga. L’embrione è un organismo, il feto anche. Si ammalano come qualsiasi altro organismo. Non so come tu abbia capito che nel tuo utero potrebbero esserci un cane o una pianta, ma un sospetto ce l’ho. Noi, abbiamo detto tutt’altro, ma come al solito hai capito fischi per fiaschi.

Non ci si preoccupa che embrione o feto siano ammalate all’interno dell’utero (a meno che ciò non provochi rischio per la madre), ma ci si preoccupa della pessima qualità di vita dopo.

Perchè non essere quindi a favore dell’aborto incondizionatamente, come espressione di una propria libertà, inteso pure come anticoncezionale, inteso come esperienza da provare per verificare la propria fertilità, ecc.

Perché non ci chiamiamo E.n.g.y. e perché le motivazioni razionali le adduciamo, indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno gli strumenti per capirle. E non li hai, s’è visto. E s’è visto che ragioni per fede incondizionata, altrimenti non ci proporresti le tue perle.

Il feto ha tutte le caratteristiche tipiche della specie. L’embrione, no. Per ritornare alla tua sparata alla dott. Moreau, è pacifico che nel tuo utero, il feto, arrivato alla sua fase massima di sviluppo, sia un Homo sapiens.

In effetti, più che di tassonomia avrei dovuto parlare di classificazione scientifica. Invece di lamentarti delle tue mancanze e di sfottere, prova a documentarti. Eviteresti strafalcioni come quello delle piante. Ok, sbrodolina? 😀

Quanta pazienza…

alessandro pendesini

o ….Semplice malavagità umana di menti retrograde……

….oppure : semplici menti retrograde -o egocentricamente opportuniste- (componenti) che danno come risultato la malvagità (o irrazionalità) umana ?….

bruno gualerzi

Cercando di capire il perché di questa difesa ad oltranza dell’embrione, tempo fa – estrapolato da un altro contesto – così più o meno scrivevo:
“E’ a causa di un’esistenza di cui non si accetta il suo essere un ‘qualcosa tra due nulla d’esperienza’, che avviene il continuo rimando tra l’Eden e l’embrione. L’Eden come proiezione della ‘nostalgia’ inconscia che il nostro corpo provava per l’agio con cui viveva nel grembo materno come feto, prima del trauma dovuto alla lacerazione del cordone ombelicale…il rimando cioè a due situazioni – l’Eden e l’embrione – considerate di Vita Vera, di vita pienamente realizzata, proprio perché sta oltre i limiti della vita coscientemente vissuta, della quale si conosce, e perciò si teme, la sostanziale precarietà, si vuole allontanare l’esito definitivo. Ciò spinge a ritenere l’embrione – questa ‘vita in potenza’ – come ‘vita in atto’, ‘sacra’, quindi da tutelare come deve essere tutelata, mantenuta sempre operante, cioè ben visibile attraverso l’Istituzione religiosa, la possibilità di una vita ultraterrena. In altre parole, finisce per doversi tutelare, salvaguardare, proprio la ‘vita non vissuta’, cioè quella vita in potenza verso la quale proietta la fuga dalla fatica/paura di vivere, il suo rifiuto, per cui questa ‘vita non vissuta’ va difesa strenuamente, con mille pretesti, mille sotterfugi dialettici, mille ipocrisie e autoinganni, perché rappresenta psicologicamente la vera ‘assicurazione sulla vita’ Cioè una garanzia per il ‘dopo’ più ‘tranquillizzante’ delle assicurazioni sula vita delle compagnie di assicurazione, una garanzia… per l’eternità:)
Ed ecco che, in questa esistenza consapevole non accettata per ciò che è, anzi forse oggi temuta più che in passato perché vista come conseguenza di tanti disincanti dolorosi, di tanti miti compensatori miseramente franati, l’embrione viene a rappresentare una sorta di ‘via di mezzo’, di ponte, di ancoraggio… per un verso con una forma di esperienza non virtuale della vita, cioè la vita nella sua dimensione biologica (anche se ‘sfruttando’ per questo il corpo della donna, l’unica vera deputata a decidere della vita dell’embrione – e, se in alternativa alla propria vita, comunque interpretata e vissuta, anche del feto – nella stessa misura in cui ogni individuo può decidere della propria vita)… e per altro verso con una vita invece puramente, integralmente, virtuale, cioè priva di ogni residuo biologico, vale a dire liberata dalla fatica, o vera propria sofferenza, che comporta: una vita quale quella ipotizzata nei Paradisi Terrestri di varie religioni. E così si afferma, da parte dei più o meno fanatizzati difensori ad oltranza dell’embrione, che si vuole in questo modo salvare la possibilità della vita, mentre in realtà si intende salvare solo la possibilità della trascendenza: una dimensione assai più vicina alla morte. Di sicuro, in ogni caso, alla morte del corpo.
In questa chiave può anche essere letto il racconto biblico. L’uomo originariamente viveva nell’Eden, in una condizione cioè di totale appagamento senza alcuno sforzo per vivere (la vita nel grembo materno)… poi ecco il peccato originale, la cacciata dall’Eden e l’inizio della vita come fatica come dolore (la lacerazione del cordone ombelicale)… infine il desiderio di ritornare in quella situazione di agio totale, da cui il racconto della Redenzione e di una Vita Vera possibile solo dopo la liberazione dalla dimensione biologica. Nell”aldilà’

diamante

Interessante interpretazione, anche io sono andata maturando l’idea che la sopravvalutazione cattolica dell’embrione sia un ultimo disperato tentativo di preservare la trascendenza dell’uomo intesa nel senso cristiano del termine, infatti la cosa che più è difficile da accettare per un “embrionista” è che l’embrione in quanto forma di vita incosciente è una cosa, cosa vivente certo, ma pur sempre cosa, oggetto fra gli oggetti; ma accettare questo significherebbe ricondurre l’essenza umana entro i termini della stretta materialità e dell’empiria, per la quale l’uomo persona attore della vita spirituale sociale e affettiva è solo una parentesi fra due cose: l’embrione e il cadavere. A tal punto gli embrionisti non accettano l’uomo senza trascendenza che paradossalmente per riaffermare con violenza questa tra scendenza supernaturale finiscono per svilire l’unica cosa veramente divina presente nella cosa uomo, anche se per un tempo limitato, la coscienza; e questo infatti che accade quando si pone il mero corpo embrionale sullo stesso piano del soggetto umano senziente e anzi si pretende di far prevalere l’esigenza della sua preservazione sulla saute il benessere e l’appagamento della volontà dei soggetti coscienti che necessitano per un motivo o per l’altro della soppressione dell’embrione.

Otzi

“… l’uomo persona attore della vita spirituale sociale e affettiva è solo una parentesi fra due cose: l’embrione e il cadavere.”
Io non sono d’accordo che sia solo una parentesi tra. Io ritengo che si tratti di vita e morte simultaneamente. Infatti nell’atto fisico del concepimento viene trasmesso alla cellula uovo che diventa embrione il codice della vita che è anche il codice della morte. Mentre lo spermatozoo e l’ovulo separatamente possono considerarsi cellule “immortali” della trasmissione del codice di vita e di morte in Natura. Se veramente la dottrina cattolica postconciliare ha fatto della vita un Bene Assoluto e su esso pretende ora di fondare una nuova morale genetica, dovrebbe prendere in umana, ragionevole e scientifica considerazione lo studio e l’uso delle cellule staminali embrionali proprio a favore della vita stessa, cioè della qualità della vita stessa.
Ma ahimè! Il vero bene assoluto per gli illuminati papaveri della chiesa cattolica e per tutte le dottrine religiose è un ignoto dio di rivelazione tappabuchi di comodo per altre fittizie esigenze di salvezze trascendentali, che non riguardano affatto una umana, libera ricerca scientifica e verso cui piegare e su cui fondare politicamente, una presunta “superiore”, “purificata” e “illuminata” morale. Insomma, la si metta come si vuole le dottrine morali religiose possono esse stesse costituire un atto a favore della morte più che della vita. A parlare con la bocca di dio (che roba mai è questa!!?) sono stati e sono sempre e solo uomini, come tutti.

bruno gualerzi

@ Otzi
“… l’uomo persona attore della vita spirituale sociale e affettiva è solo una parentesi fra due cose: l’embrione e il cadavere.”
Io non sono d’accordo – replichi – che sia solo una parentesi tra. Infatti nell’atto fisico del concepimento viene trasmesso alla cellula uovo che diventa embrione il codice della vita che è anche il codice della morte.

Lasciamo perdere la morale cattolica che sta in piedi (si fa per dire) solo riferendosi ad una non meglio identificata ‘volontà divina’ della quale poi però si pretenderebbe trovare riscontro – per questa come per altre questioni – in dati scientifici o comunque razionali… mentre non ho ben chiaro cosa intendi con il passo citato e suo seguito.
Che il codice della vita comprenda anche il codice della morte è ‘verificabile’, per così dire, anche solo riflettendo sulla condizione umana… riflessione che però – a quanto se ne sa – solo la specie umana è in grado di fare. Senza per questo trarne la conclusione che esista una sorta di superiorità dell’animale uomo rispetto agli altri esseri viventi, resta il fatto che l’evoluzione lo ha dotato di questa consapevolezza… ma anche nello stesso tempo – per l’istinto di sopravvivenza proprio di ogni individuo necessario alla prosecuzione della specie – dell’istinto a ribellarsi a questa condizione. Da questa ‘ribellione’ – a parere mio ma naturalmente non solo mio – hanno potuto prendere forma le religioni, basate tutte in ultima analisi su questa ‘esigenza’ di sfuggire alla morte. Questo per dire (e qui sta la ragione del mio intervento, sempre se ho capito bene quanto sostieni), che vita e morte, per quanto implicite nel codice genetico, sono percepite, sono ‘vissute’, in contrapposizione, altrimenti non si spiegherebbe… non solo l’esigenza che sta alla base delle religioni con la pretesa di soddisfarla trascendendo la condizione umana… ma più in generale quel darsi da fare dell’uomo che porta a parlare di civiltà. Comunque intesa.
Ecco allora che questo di ritenere l’individuo ‘una parentesi tra l’embrione e il cadavere’ a me sembra appropriato proprio in quanto l’individuo è consapevole di una sua condizione esistenziale tutta ‘risolta’ tra due ‘nulla d’esperienza’, da uno dei quali ha preso forma il corpo (l’embrione) e nell’altro questo corpo si dissolve (il cadavere). Il credente tutto ciò non lo accetta… ma può non accettarlo perché ne è consapevole e vorrebbe in tutti i modi rompere la parentesi, uscirne: ciò he può fare solo postulando l’esistenza di una dimensione, comunque intesa, che in ogni caso si colloca ‘aldila’ della condizione umana. E l’embrione, dal quale nasce la vita biologicamente intesa, può essere sacralizzato proprio perché paradossalmente non è ancora vita… la quale vita biologicamente intesa merita a sua volta di essere vissuta solo se introduce – attraverso il suo dissolvimento – ‘aldilà’ di se stessa. La parentesi – il prima e il dopo – deve essere tolta.

Marco Tullio

Bellissimo questo intervento di Diamante. Bellissimo, dico, perché coglie con estrema lucidità – degna invero dello pseudonimo – il punto essenziale di discussione. E’ proprio così: per chi crede nella “trascendenza dell’uomo” (in altri termini: in una sua speciale dignità metafisica) è inaccettabile “che l’embrione in quanto forma di vita incosciente è una cosa”. Ma dall’affermazione che “l’unica cosa veramente divina presente nella cosa uomo, anche se per un tempo limitato, [è] la coscienza” deriva che non soltanto l’embrione, non soltanto il feto si può sopprimere, ma anche il neonato, ma anche il malato di mente (almeno nei casi più gravi), ma anche chi è in coma.
Non se n’esce: se è degna di tutela in quanto uomo soltanto la ” persona attore della vita spirituale sociale e affettiva”, tutti coloro che non rientrano in tale parametro si possono sopprimere, se conviene per la “salute il benessere e l’appagamento della volontà dei soggetti coscienti”.

gmd85

@Marco Tullio

Per chi crede, appunto. Credere, senza conferme, non è sufficiente. Non è questione di rientrare in parametri, è questione di caratteristiche oggettive che gli embrionisti mettono da parte.
Per il resto sei andato oltre e senza accorgerti che il commento di diamante non è a favore.

Stefano ™

@ Marco Tullio

Ti sfugge un elemento: un embrione non ha una coscienza per costituzione, non per accidente. E’ ad uno stadio in cui non soltanto non l’ha ma non l’ha avuta. Per la mancanza assoluta di un elemento costitutivo: il sistema nervoso. Negli altri casi il sistema nervoso c’è.
Allora se vogliamo dire che la coscienza (umana) è l’elemento discriminatorio, dobbiamo riconoscere che quella necessita dell’elemento essenziale, costitutivo: il sistema nervoso (umano). Possiamo quindi sostituire – nel discorso che stiamo tenendo – a coscienza il sistema nervoso (umano) e scoprire che l’embrione non ce l’ha, il neonato si e chi è in coma pure. L’annessa coscienza si potrà discutere in questi due casi, nel caso dell’embrione non se ne può neanche parlare.

bruno gualerzi

@ gmd85
“Per il resto sei andato oltre e senza accorgerti che il commento di diamante non è a favore.”

Direi che il nostro Marco Tullio non l’ha proprio capito… oppure l’ha manipolato rovesciandone ‘pro domo sua’ il reale contenuto.

gmd85

@Stefano™

Le caratteristiche oggettive bellamente ignorate, per l’appunto.

@Bruno Gualerzi

Non si salva in entrambi i casi 😉

fab

Come faccia ad esserci una dignità metafisica per qualcosa che non è nemmeno ben definito lo sa soltanto Marco Tullio.

Engy

@Bruno Gualerzi e gmd85,
Marco Tullio ha giudicato “bellissimo” il commento di Diamante (in quanto coglie il punto essenziale della discussione), non ha detto di condividerlo e in nessun punto del suo commento si può intravedere una condivisione: semplicemente analizza una certa logica di ragionamento.
Non ci vuole un’intelligenza superiore per capire il senso del commento di Marco Tullio.
Secondo me siete voi i faziosi (un po’ storditi) e i manipolatori

gmd85

@E.n.g.y

Giudicare bellissimo un commento di critica aperta verso la propria posizione? Ma stai bene?

[…]la sopravvalutazione cattolica dell’embrione sia un ultimo disperato tentativo di preservare la trascendenza dell’uomo[…]

Marco Tullio condivide, tranquilla, possiamo affermarlo senza tema di smentita.

Non ci vuole un’intelligenza superiore per capire che il commento di diamante era di critica. Tu l’hai capito?

bruno gualerzi

@ Engy
Quindi fare proprio un ragionamento finalizzato a smontare una tesi partendo dall’esposizione della tesi da confutare (diamante) sarebbe cogliere il punto essenziale della discussione (Marco Tullio)… come se il punto essenziale della discussione non fosse condividere o rigettare una tesi. ‘diamante’ fa propria la tesi da confutare attribuendola ovviamente ai sostenitori della stessa… e Marco Tullio afferma che quella tesi (cioè la sua, richiamata per essere confutata) coglie il vero senso della questione: e ti credo, forse che poteva affermare il contrario?
Utilizzare l’espediente retorico di ‘diamante’ per sostenere la propria tesi pur ovviamente non condividendo l’argomento nel suo complesso… adesso non voglio parlare di mala fede (come invece ho ipotizzato), ma nemmeno posso accettarne la ‘logica’.
Ma si sa, gli atei sono sempre faziosi…

bruno gualerzi

@ gmd85
La mia replica, al solito, è stata inviata senza aver letto prima la tua… mentre se lo avessi fatto mi sarei risparmiato una fatica. Pazienza.

gmd85

@Bruno

C’è da dire che le nuove modalità di inserimento dei commenti non sono proprio agevoli. 🙂

stefano

anche la lontana idea di un mondo senza sofferenze causate da malattie incurabile quindi bisognoso di religioni che predicano la necessità del dolore come misura salvifica dell’anima in cambio di denaro (un tempo le chiamavano indulgenze, ora 8×1000) manda su tutte le furie i cattolici e i loro tirapiedi che per fortuna in Europa devono scontrarsi col pragmatismo di popoli (Uk, Svezia e Germania per citarne alcuni) poco avvezzi a farsi imporre diktat basati su assurde accuse alla scienza lanciati da chi si divertiva a bruciare e retici e streghe per incamerarne le ricchezze.
riguardo il pd nostrano direi che ha già scelto, dalla parte del vaticano sempre e comunque.

giuseppe

Máire Geo­ghe­gan-Quinn, com­mis­sa­ria eu­ro­pea per la Ri­cer­ca, l’in­no­va­zio­ne e la scien­za, ha ri­cor­da­to che “le cel­lu­le sta­mi­na­li em­brio­na­li sono uni­che e ser­vo­no per cure che pos­so­no sal­va­re la vita e per le qua­li sono già in cor­so spe­ri­men­ta­zio­ni cli­ni­che”.

Falsità ideologiche. Nessuna seria ricerca ha mostrato effetti reali dell’utilizzo di cellule embrionali, mentre é ampiamente dimostrata l’efficacia delle cellule adulte. Se il vero problema fosse la ricerca non staremmo qui a discutere. Ma il fine é un altro : la demolizione di ogni valore morale ad opera di fanatici.

firestarter

caro poveretto,

se non ti dispiace potresti citare le ricerche sulle cellule adulte? Lo dico per te, altrimenti rischi di fare la figura del poro scemo.

gmd85

Ah, si?

http://www.airc.it/cancro/disinformazione/cellule-staminali/

ht tp ://salute.aduc.it/staminali/articolo/cosa+sono+cellule+staminali+perche+clonazione_6895.php

ht tp ://ricercasma.famigliesma.org/index.php?option=com_content&view=article&id=74&Itemid=68&lang=it

Ora, se leggi senza agitarti, ti renderai conto che è ampiamente provato io contrario di ciò che hai detto. Ciò, le cellule staminali adulte son meno versatili. L’unica falsità ideologica è il tuo commento e se l’hai scritto sapendolo è anche peggio. Aspetto sempre che spieghiate concretamente le vostre motivazioni.

Sandra

Intendi voi cattolici? Perché l’embrione non è sempre stato sacro per la Chiesa, come ricorda Augias in una risposta del 2005:

“Nel saggio che all’ apparenza riguarda altro, «Battesimi forzati» (Viella ed.), Marina Caffiero dedica un capitolo a `Il feto come non nato’ . Accadeva infatti che qualche ebreo convertito al cattolicesimo offrisse anche la conversione dei suoi congiunti (`oblazione’ ) per esempio una figlia o sorella incinta. L’ atteggiamento della chiesa in quei casi era di rifiutare il battesimo del feto «ventris pregnantis» cioè ancora nel corpo della madre. La Caffiero racconta come l’ assessore del Sant’ Uffizio autorevolmente argomentasse questo rifiuto «derivante da assioma filosofico, sulla base di S. Agostino e di S. Tommaso, e dal consenso dei giuristi secondo cui il feto doveva ritenersi parte del corpo della stessa madre, dunque non autonomo da quella ma totalmente subordinato». Il libro non dice quando questa giurisprudenza è cambiata; sappiamo però che la questione è rimasta aperta fin quasi ai primi del 900 e che solo in seguito, soprattutto su impulso dei cattolici irlandesi, si è ritenuto di poter battezzare i feti di aborti spontanei avviando così il processo che ha portato alle convinzioni attuali. Questo dato è mancato alla discussione, sarebbe importante inserirlo invece perché dimostra come siamo anche qui in presenza di prese di posizione né scientifiche né dottrinali bensì di pura ideologia.”

Stefano ™

@ giuseppe

Non perdi occasione per affermare la tua natura…

Stefano Grassino

Volete la legge sugli embrioni? Premete sul governo affinché faccia una legge che dia solo alle case farmaceutiche del vaticano, la possibilità di fare ricerca con conseguente guadagno.
Naturalmente compresa anche piccola mancia per Enrico e Giuseppe.

alessandro pendesini

Va notato che tutte le religioni non hanno il medesimo concetto o visione dell’embrione ! I documenti della Federazione Protestante di Francia riflettono il desiderio di non sacralizzare l’embrione, ma di concentrarsi principalmente sul benessere e salute della donna. Allo stesso modo insistono sul diritto del nascituro e il bambino già nato, piuttosto che sulle modalità dell’atto procreativo, o lo statuto di alcuni blastomeri….
Quindi possiamo affermare che il protestantesimo, cosi come l’ebraismo, focalizzano la riflessione sul vero uomo e non un essere virtuale privo di cervello (substrato fondamentale della coscienza) come l’embrione !
Non è inoltre sorprendente che il protestantesimo europeo di tendenza calvinista tende ad essere non solo una fonte fondamentale di laicità ma anche una delle filosofie -con l’umanesimo ateo- più aperte al dialogo ?
N.B-Una grande maggioranza dei gameti (cellule viventi) morirà senza riprodursi, sia tramite le emissioni notturne (o “fai da té”) degli uomini, o ciclo mestruale femminile in assenza di rapporti sessuali. Come potremmo inoltre capire il legislatore e/o il teologo quando definiscono la fecondazione come “inizio della vita” ?- Anche perché, paradossalmente, gli spermatozoi aploidi e ovuli hanno inequivocabilmente uno statuto di “vivente” ancora più fondamentale dell’uovo diploide che si forma dalla loro fusione !

“Se il corpo umano trae la sua origine della materia vivente che gli pre-esiste, l’anima spirituale è immediatamente creata da Dio” ! Parole pronunciate da Giovanni Paolo II alla Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano il 23 ott 1996; questo la dice lunga sul “culto cattolico dell’embrione”…..

Otzi

Se vuoi che dio “crei” l’anima spirituale, devi aver fede in quanto ideologicamente insegna San Giovanni Paolo II. Il discorso scientifico e la ragione umana sulla materia vivente è completamente cassato. Insomma vuoi salvare la vera “vita” ideologica, quella spirituale (e che cavolo è?) dell’immortalità dell’anima? Sacrificagli questa ed i tuoi spermatozoi saranno in eterno benedetti…..

Diocleziano

Effetto prevedibile della papolatria è l’autocensura istintiva dei media: in nessun tg ne ho sentito parlare. L’ho saputo da Spinoza, che ormai ha superato in autorevolezza la tv pubblica.

Gérard

Per Sandra alla quale non ho potuto rispondere nel articolo precedente perche i commenti erano chiusi…

I giornali stranieri hanno riferito questo fatto terrificante con altri dettagli che non ho visto scritto negli articoli in Italia :
– La fossa comune era in realta…. i pozzi neri della communita che furono ricoperti da una lastra di cemento armato dopo la chiusura del Lager…

_ Che la mortalita infantile negli istituti cattolici era 4 a 5 volte piu elevata che nel paese in generale

Da sbattere in faccia a tutti gli settatori dell’ embrio !!

Speriamo che comincerano da fare scavi negli altri istituti irlandesi …!!

Sandra

Gérard,
sembra infatti che si voglia scavare nei terreni di altre “case” sul tipo di questa. Da quanto ho letto i bambini non erano battezzati, dato che non nati da una coppia sposata in chiesa, (e quindi salut l’anima), e quindi non potevano essere sepolti diversamente, per la loro mentalità contorta. Resta da indagare a questo punto il ruolo dei capi, perché se era prassi non battezzare i bambini illegittimi che però proprio in questi istituti nascevano e morivano, non erano solo le suore del Buon soccorso a sapere che ci dovevano essere, per amor di dottrina!, delle fosse comuni.

Gérard

L’ arcivesco dell’ arcidiocesi dove si trova questo posto lugubro, ha chiesto di aprire un sottoscrizione per fare costruire un memorial in questo posto !!!
Cioè ci sarebbe il popolo che dovrebbe pagare e non loro !!
Certe volte mi chiedo come funzionano i cervelli di queste persone…!!

Visto che in precedenza si parlava di cimiteri di monache, ho nominato uno a Montmartre ( Parigi ) con schelettri di neonati .
Ho letto, fra i commenti ad articoli su giornali francesi, che quando fu aperto un tunnel per l’ autostrada che attraversa Lione, che ci furono i stessi rintrovamenti in un vecchio cimitero di monache …!

Frank

Condizione necessaria e sufficiente affichè un cattolico si preoccupi della vita di una persona (o presunta tale, es. embrioni) è che inevitabilmente ciò comporti una rottura di coglioni nei confronti di almeno un’altra persona (donne incinte, coppie con problemi per avere figli, pazienti in stato vegetativo, etc, etc, etc….).

Stefano Seguri

“Contrariamente a una diffusa vulgata, l’opposizione alla modernità e l’interventismo politico contro il riconoscimento di diritti civili fondamentali proseguono come prima, più di prima, ancora più rigidamente di prima.”

Esatto! peccato che a a tanta radicalità non ne corrisponda altrettanta in termini di resistenza. Anzi, il ripiegamento nella paternalistica protezione istituzionalista (con in testa il voto PD o M5S) dilaga, aprendo le porte all’offensiva radical-clericale.

bruno gualerzi

“La deriva integralista potrebbe del resto essere anche la spia che la Chiesa trova sempre maggiori difficoltà a far passare le proprie tesi, con il risultato che si limita a urlare (o a far urlare) più forte.”

E’ indubbio che ci troviamo di fronte ad una radicalizzazione del conflitto tra modernità e restaurazione (e non solo in Italia), per cui ad ogni decisa presa di posizione in un senso segue una altrettanto decisa presa di posizione in senso contrario… ma non darei affatto per scontato che a prevalere sarà la secolarizzazione. Se si ritiene – come io ritengo – che questa radicalizzazione sia dovuta in gran parte alla crisi del modello di sviluppo vigente e alle sue conseguenze economiche e psicologiche intrecciate in un micidiale circolo vizioso, al senso di insicurezza che ne deriva, papa buono o non papa buono (ma intanto è lui che comunque furoreggia), il porto/rifugio offerto dalla religione vede aumentare, e non diminuire, le carte da giocare. E ‘alzare la voce’ può essere un segno di debolezza… ma anche la convinzione che c’è per la chiesa una occasione da non perdere.
In ogni caso credo che non solo l’Italia, ma l’Europa intera, in ragione dei rapporti di forza che intercorrono a livello mondiale con recenti protagoniste le grandi potenze emergenti, non possa più essere considerata un affidabile punto di riferimento in tema di laicità e secolarizzazione… e il fallimento del processo di unificazione con la riesumazione dei vari nazionalismi ne è la prova evidente. Il vero confronto-scontro tra modernità e integralismo, ormai si gioca altrove.
Il che naturalmente non toglie… anzi lo esige… che si rafforzi la lotta contro ogni integralismo. Non guardando però solo in casa nostra.

gmd85

@Bruno

Non saprei. Lungi comunque dal volermi illudere penso che i rapporti economici non necessariamente si traducano in integralismo su diritti e laicità. Certo, il parlamento europeo è stato riassettato e i movimenti nazionalisti si sono fatti ben sentire, ma non penso che siano rilevanti su tutto. Resta da capire come si pongono i popolari, ma episodi come il blocco di “uno di noi” lasciano spazio a speranze.

Con altrove che intendi? Per come la vedo io, la spinta verrà dal basso. Resta da vedere quanto le forze politiche vogliano continuare a seguire i diktat dello staterello.

bruno gualerzi

@ gmd85
“Con altrove che intendi?”

‘Altrove’ in quanto è nel resto del mondo…
con il venir meno di ogni vero ostacolo alla comunicazione e ai rapporti tra i vari continenti, quindi con miliardi di persone destinate a diventare sempre più protagoniste – direttamente o indirettamente, attivamente o passivamente a seconda dei regimi che le rappresentano – di vicende che coinvolgono l’intero pianeta…
che si giocherà la partita sempre aperta tra progresso (non sviluppo) e reazione, tra laicità e integralismo, in modo tale che l’Europa vi giocherà un ruolo sempre più marginale, destinata a subire i contraccolpi di ciò che accade, appunto, altrove.
Naturalmente un assunto del genere avrebbe bisogno di ben altre analisi e verifiche che non basarsi su questa che è poco più di una supposizione… ma è questo che suppongo.

gmd85

@Bruno

Beh, non è neanche un’ipotesi tanto peregrina. Coincide in parte con la mia idea di un cambiamento dal basso. Per l’appunto, il più facile accesso alle informazioni e la velocità di comunicazione giocheranno un ruolo fondamentale. E se gli input dal basso ci sono, ignorarli significherebbe, per le forze politiche, configurarsi come totalitaristi e integralisti. E questo, oggi, potrebbe non piacere.

whichgood

Matteo Renzi non mischierà mai i suoi valori cattolici con il suo ruolo politico. Farà in modo che i primi prevalgano sul secondo, senza strane commistioni. Lui non sceglierà alcuna linea guida, sarà semplicemente naturale, continuerà ad essere quel chierichetto di sempre.

alessandro pendesini

Mi sia concesso ricordare che l’autocoscienza non è assolutamente una caratteristica tipicamente umana ! Molti animali, a cominciare dai primati, ne sono dotati. Dispiaccia a tutti coloro -cattolici in primis- convinti del contrario……

bruno gualerzi

@ alessandro
“Mi sia concesso ricordare che l’autocoscienza non è assolutamente una caratteristica tipicamente umana”

‘Autocoscienza’ che può essere intesa anche come consapevolezza della propria morte indipendentemente dalle circostanze in cui l’animale sente un pericolo imminente? Sarebbe molto importante poterlo stabilire con sicurezza.

bruno gualerzi

Completo. Sarebbe importante perchè implicherebbe rivedere – almeno per quanto mi riguarda – tutto un discorso sulle religioni basate sulla consapevolezza della propria morte come individui.

alessandro pendesini

@Bruno
Nel 2011 un etologo belga (Paul Galand), alluse alla TV belga che i gorilli riconoscendo la morte dei loro piccoli avevano coscienza di essere mortali. Le chiesi, tramite EMAIL, su quale fatto o esperienza si basava questa conferma; non mi ha mai risposto….
-Che io sappia siamo gli unici animali a sapere di essere mortali ! Questo si spiega dal fatto che l’astrazione o cognizione mentale di un gorilla, bonobo’ o scimpanzé adulti, ad esempio, non supera quella di un bambino di 5-6 anni il quale (come il gorilla) non conosce il concetto di morte prima di 5-6 anni ; nella nostra specie inizia oltre 5-6 anni e non prima.

bruno gualerzi

@ alessandro
Ti ringrazio. Pensavo anch’io che le cose stessero più o meno in questi termini… e meno male che così non devo rivedere tutto il mio impianto di ateo 🙂

Giorgio Pozzo

Possiamo analizzare e teorizzare quanto si vuole intorno alla “difesa dell’embrione”, chiamando in causa filosofia, psicologia, e compagnia cantante in aggiunta alla religione, ma non si approderà mai a nulla. Il semplice motivo è che non si possono trarre conclusioni coerenti a riguardo di ideologie incoerenti. In termini popolari, non si riesce a cavar sangue da una rapa.

L’incoerenza dell’ideologia embrio-apologetica risulta estremamente evidente sia che si considerino gli effetti che le cause. Gli effetti sono contradditori in quanto la stessa dogmatica ideologia viene etichettata come “laica”, quando i laici invece giustamente la criticano proprio perchè non laica. Le cause sono da ricercarsi nella oggettiva difficoltà di porre un confine etico, e quindi una discretizzazione assoluta, dove esiste un continuo divenire evolutivo tra una condizione non-umana ad una umana.

Sul primo punto invito a leggere quanto dichiara lo stesso mpv

ht tp://www.mpv.org/mpv/allegati/19259/13050307un.pdf

il quale mostra una spettacolare arrampicata sugli specchi insaponati per giustificare un dogma con altri dogmi (principio alquanto ridicolo, oltre che assurdo).

Sul secondo punto, invito a pensare alla difficoltà intrinseca e oggettiva di discretizzare un processo continuo che porta un ovulo fecondato, che tutto è meno che umano, a diventare persona. Possiamo individuare stadi intermedi, ma, come in ogni processo continuo, avremo sempre delle suddivisioni approssimative. Ora, se consideriamo che (così la penso io, ma sono possibili dozzine di altre interpretazioni) la comparsa delle onde cerebrali sia un punto di confine significativo, anche se non definitivo in quanto non ne esistono, allora possiamo considerare che un importante parametro di “umanità emergente” sia proprio questo.

Altri, con atteggiamento assolutamente dogmatico e antiscientifico, vogliono considerare come punto di transizione la fecondazione stessa: liberi di farlo. Dovrebbero però sostanziare con argomentazioni solide (solide, quindi resilienti e flessibili come quelle scientifiche, non dure e fragili come quelle dogmatiche) questa scelta che etichetta un embrione o anche una blastula come “umani”.

Gérard

Forse Freund avrebbe visto in questo accanimento religioso contro l’ aborto e la diffesa ad oltranza dell’ embrio l’ odio delle religioni per la donna e sopratutta della sua libertà acquisita !!
Insisto personalmente su questo ultimo punto : la liberta che essa ha acquisito attraverso l’ aborto !

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