Fine vita, l’arbitrio del potere

Periodicamente ricompare agli onori dei mass media il grande dibattito sulle scelte di fine vita. La frequenza si sta peraltro intensificando, segno che il tema non è più eludibile. Ma anche le ragioni per cui se ne parla sono significative. Non sono infatti prive di interesse le recenti dichiarazioni di Mario Sabatelli. Il professore è anche il neurologo responsabile del centro SLA del Policlinico universitario Gemelli di Roma, di proprietà dell’Università Cattolica.

Intervistato da Viva la Vita Onlus (intervista poi ripresa e commentata dal Fatto Quotidiano) ha detto di trovare “assurdo e violento che il destino di una persona che sta vivendo un dramma così particolare, com’è vivere con un tubo in gola, debba essere deciso da qualcuno seduto dietro a una scrivania. È violento, illogico, irrazionale, illegittimo”. Tradotto in pratica: “abbiamo già praticato la sospensione del trattamento — naturalmente col consenso informato — a pazienti sottoposti alla ventilazione non invasiva”. Alla domanda di non temere un nuovo caso Riccio, l’anestesista che staccò la spina a Piergiorgio Welby, Sabatelli ha risposto così: “Riccio mi pare sia stato prosciolto, qualcosa significherà. Se non c’è chiarezza legislativa, e io auspico che la politica decida in fretta, mi muovo in accordo col codice deontologico e con l’etica. Non ho paura: stiamo facendo il bene dei pazienti”.

Già: il bene dei pazienti da una parte, l’insipienza del legislatore dall’altra. Che fine ha fatto la petizione popolare sull’eutanasia legale, promossa dall’associazione Luca Coscioni insieme all’Uaar e altre associazioni, e purtroppo arenatasi alla Camera nonostante l’intervento del capo dello Stato? Bloccata dai veti clericali.

Nel frattempo, se al Gemelli le cose sembrano andare avanti in un certo modo, cosa accade in quelli pubblici? Al Policlinico Umberto I di Roma i protocolli sono differenti dal Gemelli: Claudio Terzano, che vi svolge la stessa mansione di Sabatelli, sostiene che “secondo le leggi attualmente in vigore in Italia non mi sarà possibile ottenere la sospensione della ventilazione invasiva”. Discutibile, alla luce del caso Englaro. L’ospedale cattolico è dunque apparso più liberale di quello pubblico. Ma poi si legge sull’Unione Sarda l’intervista a Giovanni Maria Saba, già ordinario di Anestesiologia e rianimazione all’Università di Cagliari e a quella di Roma, che rivela di aver aiutato a morire almeno un centinaio di malati. E l’Umberto I non è altro che il policlinico universitario della Sapienza. Cerchiamo proprio di far tutto per apparire come il paese del “si fa, ma non si dice”. Chissà che la radice non debba essere cercata nella doppia morale cattolica.

gemelli

Stante la grande eco avuta sulla stampa, il quotidiano dei vescovi Avvenire ha ovviamente ospitato una smentita alle parole di Sabatelli: non di Sabatelli stesso, ma di Massimo Antonelli, direttore di Terapia intensiva del Gemelli. Smentita che si basa sostanzialmente sul fatto che, anziché di “eutanasia”, si tratterebbe di “desistenza terapeutica”: “recedere dalla tracheostomia non significa staccare il respiratore ma passare alla maschera, meno efficace ma anche meno invasiva, accompagnando il paziente con un’assistenza continua: vivrà un po’ meno ma in modo dignitoso e con meno sofferenze”. Che non è esattamente quello che ha sostenuto Sabatelli (che ha parlato di “sospensione del trattamento” e stop, citando peraltro anche Riccio). Ma che non è nemmeno tanto distante dall’eutanasia vera e propria: anche il distacco del respiratore senza passaggio alla maschera consente di vivere meno accorciando le sofferenze, morendo dignitosamente.

Del resto non mancano i precedenti, in ambito cattolico. Il più famoso è ovviamente quello di Giovanni Paolo II con il suo “lasciatemi tornare alla casa del Padre”. E in Belgio, dove l’eutanasia è lecita, vi sono stati pediatri di ospedali cattolici che si sono espressi in favore della sua somministrazione su minori, ammettendo di praticarla già. Tra l’altro, è di questi giorni la notizia di un diacono belga arrestato con l’accusa di aver praticato illegalmente l’eutanasia all’ospedale del Sacro cuore di Menen. La situazione del Gemelli non sarà dunque una regola, ma non è nemmeno un’eccezione. Accade spesso.

E accade perché la pietà ha un’origine biologica, che accomuna credenti e non credenti. Mentre la negazione della libertà di scelta ha un’origine religiosa, ed è insita nella morale cattolica (e ovviamente non soltanto in quella). Alla fine, ciò che contraddistingue le posizioni delle gerarchie ecclesiastiche è soprattutto la chiusura nei confronti della libertà di scelta: l’arroganza di negare che tale diritto sia riconosciuto per legge, riservando per se stessa il potere ultimo di decidere. Anche sulla vita degli altri. E non solo sulle questioni di fine vita.

La redazione

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25 commenti

gmd85

Di preciso, quali veti sono stati posti? O si parla della solita chiusura cattolica?

Tiziana

E’ un bene che i medici inizino a parlare , perchè la maggioranza dei medici pratica una soft eutanasia. Appena una persona si ammala i medici cercano l’aiuto di parenti e amici e mai parlano di leggi, ma di come alleviare il dolore e farlo finire.
io che ho avuto già un paio di esperienze come protagonista ma molti racconti anche testimonianze di conoscenti e amici, temo discussioni su eutanasia e leggi.
Perfino un caro amico che presiede una onlus per malati terminali teme la politica.
a questo punto siamo.

Lorenzo Galoppini

Del resto é normale temere la politica quando é asservita al potere clericale.
🙁

benjamin l'@sino

Già feci questa stessa osservazione tempo fa. E’ opportuno ripetersi.

Sono a favore dell’eutanasia e anche del suicidio assistito, ma temo il modo e le motivazioni con e per i quali saranno resi possibili e addirittura incoraggiati gli uni e gli altri entro un arco temporale che ipotizzo si aggiri sui 20-30 anni. Dico così perché vedo un legame forte tra cinque fenomeni: 1. la struttura generazionale della popolazione degli Italiani; 2. i successivi e sempre più crudi interventi in tema di previdenza sociale; 3. le dichiarazioni sull’esigenza di “snellire” l’apparato sanitario; 4. il crescente distacco tra le nuove generazioni (che presto saranno sempre meno consanguinee di quelle più anziane) e coloro che saranno sempre più percepiti come un peso; 5. il progressivo venir meno dell’ “affare” rappresentato dall’assistenza agli anziani, stante che gli anziani non avranno reddito tale da garantire un flusso economico sufficiente ad allettare il Mercato.

Temo che eutanasia e suicidio assistito non saranno intesi come mezzo di attenuazione delle sofferenze (anche se mascherati come tali), ma in altro modo ben più crudo e subdolamente coattivo.

Tiziana

è una visione della vita che riguarderà qualcuno, ma non tiene conto che la maggior parte delle persone ama i propri genitori e malati.
giovanardi e casini(carlo del movimento per la vita) e anche il papa pensano comunque come te.

Tiziana

come dice la redazione

E accade perché la pietà ha un’origine biologica, che accomuna credenti e non credenti. Mentre la negazione della libertà di scelta ha un’origine religiosa, ed è insita nella morale cattolica (e ovviamente non soltanto in quella). Alla fine, ciò che contraddistingue le posizioni delle gerarchie ecclesiastiche è soprattutto la chiusura nei confronti della libertà di scelta: l’arroganza di negare che tale diritto sia riconosciuto per legge, riservando per se stessa il potere ultimo di decidere. Anche sulla vita degli altri. E non solo sulle questioni di fine vita.

benjamin l'@sino

Tiziana, non voglio fare polemica, ma ci tengo a evidenziare la premessa nella quale ho affermato senza mezze parole d’essere a favore tanto dell’eutanasia quanto del suicidio assistito. Giovanardi, Casini e compagnia sono a favore di eutanasia e suicidio assistito?

francesco s.

Bejamin sarà anche un asino, forse il suo commento è un po’ pessimista, ma non ha nulla in comune con Giovanardi. Mi pare un po’ superficiale Tiziana questo tuo commento.

Tiziana

@vi rispondo

al contrario, mi preoccupa che si possa temere l’intelligenza degli uomini e arrivare quindi a dare ragione a dei fanatici. perchè benjamin ha paura dell’intelligenza e della razionalità?

Gianluca

benjamin l’@sino

Scusa, ma questo mi sembra un pendio scivoloso.

Tu dici:” temo il modo e le motivazioni con e per i quali saranno resi possibili e addirittura incoraggiati gli uni e gli altri entro un arco temporale che ipotizzo si aggiri sui 20-30 anni”

Addirittura incoraggiati? Ma chi è che può incoraggiare una persona a porre fine alla sua vita se vuole vivere?

benjamin l'@sino

Aspettare per vedere. In queste cose ho una specie di maledizione sul groppone: ci azzecco.

Se non hai ancora avuto modo di accorgertene (può essere, se sei giovane) al mondo esiste della gente che è addirittura arduo definire “gente”. Aggiungi il fatto che per salire i gradini della scala sociale fino ad arrivare a ruoli dirigenziali occorre avere un “pelo sullo stomaco” che neanche un orso ce l’ha, e capirai perché credo che non esistono dirigenti d’alto livello umanamente rispettabili (le persone rispettabili vengono tenute fuori dal giro). Detto questo, riconsidera i miei timori e guardati attorno. Poi decidi per conto tuo se ho scritto delle sciocchezze o qualcosa che è fondatamente temibile.

Milamber

@Gianluca
“Ma chi è che può incoraggiare una persona a porre fine alla sua vita se vuole vivere?”
In una società liberista: chiunque ne tragga profitto, anche riducendo delle spese. E una spa, per esempio, ha il solo dovere di fare profitto.
Leggendo il suo commento non credo proprio che Benjamin sia contrario, propone solo di vigilare, e sono d’accordo. Anche l’UCCAR se potesse non avrebbe troppi scrupoli credo (ma per il bene dei più deboli, ovviamente).
Quanto al “chi può incoraggiare”… una persona non particolarmente “forte” può essere indotta anche a suicidarsi da sola, c’è perfino una legge che lo vieta.
Anch’io voglio poter morire dignitosamente, e non-democristiano :-D, ma occorre vigilare.

Tiziana

benjamin fa come quel tale che per fare dispetto al viso si taglia il naso.

gli chiederei di essere serio però considerata la materia scivolosa

Diocleziano

benjamin
A me pare che lo ‘sfoltimento’ degli anziani sia già in atto da un pezzo; le pensioni da fame e l’allontanamento dell’età di pensionamento vanno in questo senso. Chi può dire quanti siano quelli che soccombono all’angoscia esistenziale di una vecchiaia insoddisfacente? Non a caso in questi giorni stanno puntando il dito sul costo per la sanità pubblica, ne consegue un calo delle prestazioni: la gente, dicono, non si cura più per risparmiare; stranamente però si verifica un aumento della spesa sanitaria… stanno arraffando quello che rimane prima che si esaurisca?
Ho qualche dubbio sul punto 5: essendo lo stato che paga per gli assistiti, il business ospedaliero fa ancora gola, soprattutto per i lungodegenti, in genere necessitano di di poche cure ma per lungo tempo. A Milano vedo un proliferare di nuove cliniche e ambulatori, la maggior parte di matrice cattolica. Vorrà dire qualcosa?

Gérard

Una volta ogni tanto sono d’ accordo con ” l’ Asino ” …
E un tema troppo delicato per dire di si o di no in un modo superficiale . Ho motivi molto simili a quelli elencati sopra e spero di poter spiegarle appena possibile …

Tiziana

quindi ritieni che sia argomento troppo serio, come dicono moltissimi medici, per lasciarlo discutere ai partiti.

Gérard

Vedi, ho letto tempo fa un testo in merito scritto da un noto chirurgo ebreo francese e ne avevo notato alcune riflessioni sulle quale ho riflettuto . Vorrei scriverne/ tradurne alcune e questo mi prende un po di tempo e sono molto impegnato in tanti modi a casa e appena sta la mi nipotina di 2 anni e mezzo, non posso piu fare niente in pace….
Penso che tutte le decisioni grave e questa ne è una, deve passare tramite quello che in Francia viene chiamato il consiglio dei saggi ( tutti uomini di alto profilo – consiglio di consultazione senza potere istituzionale ) che ascoltano i diversi pareri, opinioni e testimoni di casi su quello da leggiferare . Il problema che se questo tipo di colleggio di saggi esistesse anche in Italia, ci sarebbero un stuolo di cardinali e clericali di mezzo !!
E poi sappiamo a che livello sono i nostri deputati.. ( Mi ricordo le domande fatte dalle Iene a cosa era lo spread…)
Per la legge sul velo, ci furono ascoltati

andrea pessarelli

“anziché di eutanasia si tratterebbe di desistenza terapeutica”
non vi è a mio avviso alcuna differenza dal punto di vista etico fra il provocare attivamente il decesso di un paziente che abbia liberamente e consapevolmente scelto questa soluzione, sospendere le terapie non desiderate dal paziente, assistere il suo suicidio autodeterminato. lo scopo è il medesimo (rispettare la volontà del paziente e garantire il suo diritto all’autodeterminazione) e il risultato anche. le disquisizioni di natura semantica sono servite e servono a distrarre l’attenzione dalla questione più importante che è il non negoziabile iritto a disporre del proprio corpo e della propria vita.

francesco s.

Concordo tranne con l’ultima frase, la pietà non ha origine biologica ma culturale, anzi guardando la natura sembra che non conosca pietà, a meno che non si voglia credere che i predatori uccidono le prede più deboli e malate per pietà.

andrea pessarelli

la compassione dipende dalla capacità di sviluppare empatia con la persona con cui abbiamo a che fare, di riconoscere cioè in quella persona sentimenti e stati d’animo che saremmo in grado di provare noi stessi. questa abilità ha un fondamento biologico e ha un substrato anatomico e fisiologico costituito dai neuroni specchio. d’altra parte tutte le funzioni del nostro corpo (e quindi probabilmente anche la coscienza) emergono come risultato dell’interazione di ienomeni biologici molto numerosi e molto complessi. le prede più deboli e malate probabilmente hanno meno probabilità di quelle sane e giovani du fuggire e mettersi in salvo 🙂

alessandro pendesini

@Andrea
Condivido il tuo commento (caro al neurologo Rizzolatti !) ; tranne l’allusione fatta alla coscienza : personalmente ritengo che la coscienza NON emerge, la coscienza « è » (tout simplement).

francesco s.

Siccome l’empatia non coincide con la pietà, in quanto la pietà è un’elaborazione culturale al nostro provare empatia resto della mia idea.

Infatti l’empatia non può essere soppressa, a meno di non aver danni all’encefalo, avere o meno pietà verso qualcuno o qualcosa è una scelta.

Giorgio

Mia sorella cinque anni fa ha avuto una metastasi al fegato. Portata in sala operatoria, è stata subito ricucita perché il tumore era in stato molto avanzato e assolutamente non operabile. Dopo qualche mese è stata ricoverata in un hospice gestito dalla Ussl, ma fondato da una Onlus cattolica. Avevano previsto che morisse in un paio di settimane, ma è rimasta viva due/tre mesi. A un certo punto, insieme ai tre figli (40/50 anni, tutti residenti in Francia) ha detto ai dottori che non sopportava più questa agonia. Non aveva dolori, era viva e vegeta, ma non voleva più saperne di andare avanti così.
I medici hanno detto che non potevano farci niente. Intanto una figlia ha controllato nel suo portatile (era morta da poco la Englaro) le leggi italiane e ha detto alla madre che aveva il diritto di rifiutare qualunque medicina, il cibo e l’acqua, che le davano con la flebo perennemente attaccata al braccio.
Richiamato il medico, questi ha dichiarato che effettivamente mia sorella aveva il diritto di non rivere più medicine, cibo e acqua. Solo ha chiesto di poterle somministrare piccole quantità di soluzione fisiologica per fornirle antidolorifici e sonnifero. Detto fatto, dopo 10 minuti ha chiuso gli occhi e ha dormito ininterrottamente per 48 ore fino a quando è morta. Non credo che da allora le leggi siano cambiate.
Si tratta solo di rendere possibile fare il testamento biologico.

alessandro pendesini

La compassione o pietà ha un’origine biologica, che accomuna sia credenti che agnostici e atei. Mentre la negazione della libertà di scelta ha un’origine religiosa acquisita, tipica della morale -o ideologia- cattolica, e ovviamente non solo a quella !
Tenendo conto della sofferenza degli altri, dei suoi desideri, anche se la simpatia esiste, questo non comporta automaticamente l’azione per un eventuale sollievo. La crudeltà intenzionale è, di fatto, possibile. Ed è relativamente frequente, talvolta sistematica in campo politico (come nei casi citati dall’articolo) senza dimenticare quella militare e di certi religiosi, ma a volte anche medici o assistenti, pieni di “misericordia”!…….

Frank

Papa Ufficiale: Arbitrio cornuto! Arbitrio cornuto!
Segretario: Santità!!!

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