Tradizionali delitti in famiglia

Il triplice omicidio di Motta Visconti e l’arresto del presunto colpevole dell’omicidio di Yara Gambirasio occupano in questi giorni le pagine più importanti dei quotidiani. Non è la prima volta che delitti di questo tipo maturano in contesti apparentemente insospettabili: tranquilli se non sonnecchianti paesi di provincia, famiglie tradizionali da tutti ritenute “normali”. La norma, semmai, è che i crimini più sconvolgenti abbiano luogo in realtà di questo tipo. Eppure, gli avversari della modernità dipingono a tinte fosche e disperate le nuove società urbane. È decisamente venuto il tempo di farla finita con questa propaganda, in cui la vuota retorica nasconde sempre peggio la falsità delle proprie argomentazioni.

L’assassino di Motta Visconti era “diligente a scuola e impegnato all’oratorio, al catechismo e in parrocchia”, scrive Il Giorno. Eppure non ha esitato a uccidere la moglie e i due figlioletti. Massimo Giuseppe Bossetti, arrestato per l’omicidio di Yara, per i vicini è “un bravo ragazzo, dalla vita tranquilla, andava sempre a messa”. “Sul suo profilo Facebook ci sono molte foto di moglie e figli”, nota Repubblica. Con una madre che sa che gli inquirenti lo cercano, ma che si trincera nell’omertà. Quando Edward Banfield descrisse il “familismo amorale” di un omertoso paesino del Sud le istituzioni italiane gli lanciarono contro alti strali, ma la cronaca conferma quello studio quotidianamente, impietosamente, estendolo semmai al Paese intero.

mottavisconti

Eppure non passa giorno che i mass media non ci allestiscano l’ormai immangiabile menu fatto di celebrazione di buoni sentimenti e, soprattutto, di peana nei confronti della famiglia tradizionale, generalmente a cura di qualche gerarca della Chiesa romana. La realtà è invece diversa, drammaticamente diversa. Avere una famiglia tradizionale e mantenere un comportamento conformista al pensiero dominante aiuta enormemente a nascondere i progetti più orrendi.

Il risultato, come ha scritto ieri Michele Serra su Repubblica, “è che alla scoperta di quel genere di stragi domestiche oramai scatta, immediato e automatico, il sospetto che ad architettarlo sia stato il marito e padre: come è poi stato puntualmente appurato”. Perché le “mura domestiche” da protettive, in un attimo, diventano un reclusorio che alimenta la pazzia dell’uccisore, occulta allo sguardo sociale crudeltà e violenze, infine, quando tutto esplode, impedisce la fuga degli inermi”. Serra si chiede: “ma la retorica della ‘famiglia tradizionale’ come luogo di sole virtù e soprattutto di sole sicurezze: quella, quando è che verrà messa finalmente in dubbio, magari aprendo un varco di salvezza per chi scappa?”

Bisognerebbe saper anteporre i diritti dell’individuo a quelli (scritti o non scritti) della famiglia e della comunità. Per molti è realmente impossibile. Sono gli stessi che, se leggeranno quanto abbiamo scritto, leveranno a loro volta alti strali. Eppure sarebbe bello poter leggere qualche autorevole riflessione cattolica su una nazione dalla facile pratica familista e tribale. Perché anche per la Chiesa vale quanto scritto da Serra: il pregiudizio negativo scatta ormai automaticamente, quando per esempio si parla di pedofilia. E allora, non sarebbe venuto il tempo di lasciare da parte ogni retorica e ogni demonizzazione di coloro che fanno scelte diverse rispetto al magistero? Serve molto più equilibrio, quando ci si confronta dialetticamente. Lo si usasse più spesso, ci sarebbero anche molti meno squilibrati in giro.

La redazione

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156 commenti

G.B.

Purtroppo la retorica della famiglia tradizionale viene incontro ad un’esigenza fondamentale del capitalismo, particolarmente sentita in questa fase di crisi economica: disporre di un ammortizzatore sociale a buon mercato. Costruire e gestire asili nido, occuparsi seriamente degli anziani (o, più precisamente, dei vecchi decrepiti, perché moltissimi anziani sono dinamici e attivi) e dei disabili costa molto di più che dare 80 euro alle famiglie particolarmente disagiate, e i soldi delle tasse pagate dai cittadini (o almeno da quelli che le pagano) per i nostri politici è meglio spartirseli in tangenti. Il familismo (che peraltro non mi risulta abbia fondamenti evangelici particolarmente solidi) è quindi un caso emblematico di come la CCAR sia fondamentalmente funzionale al peggiore capitalismo, nonostante a parole affermi spesso il contrario.

francesco s.

Sì, va bene ma evitiamo di cadere nell’eccesso opposto, la demonizzazione della famiglia tradizionale.

Appurato che la famiglia non è il posto idilliaco che ci raccontano, non è che dobbiamo sostenere che succedono sempre quelle cose che ci racconta la cronaca nera.

Stiamo parlando sempre di persone che hanno seri problemi psicologici, non sono persone propriamente normali.

Manlio Padovan

Il fatto che quelli per te “normali” si portino dietro il peso della loro vigliaccheria o della loro pusillanimità o sopportino con pazienza un peso che li addolora profondamente e ipocritamente, non significa che la famiglia tradizionale non sia una volontà del sistema dominante per tenere sotto controllo le classi subalterne: un controllo della società, insomma. E solo questo. Ecco perché io sono contro il matrimonio come istituzione.

francesco s.

Veramente per persone normali, mi riferisco a quelle persone che non sono pedofile e non violentano una ragazzina o che non ammazzano la moglie e i figli perché si sono innamorate di un’altra donna. Mi sembrava chiaro a meno di non pensare che siano comportamenti normali.

Il resto ce lo hai messo tu e solo tu.

Laverdure

@Francesco
Caro francesco,tutto e’ relativo.
E’ indubbio che se una persona NON violenta mai nessuno,
NON e’ pedofilo,NON ammazza mai nessuno et similia,tutto questo indubbiamente lo rende gia migliore di un numero tutt’altro che trascurabile di suoi compatrioti, ma non basta a renderlo automaticamente rispettabile.
Si puo’ essere persone tut’altro che rispettabili anche senza mai commettere nessun reato perseguibile a norma di legge ( specialmente da una giustizia come la nostra,val la pena di aggiungere.).

bardhi

la famiglia offre un ottimo ambiente, ma dipende dal tipo di famiglia e dai individui che lo compongono
Penso che piu è vincolante una famiglia, cioè presenza figli, famiglia tradizionalista dove la separazione/l’abbandono non è contemplata o vista come un fatto grave, piccola communita protettrice ma oppressante nello stesso tempo, piu un soggetto di un certo profilo psicologico rischia di avere scatti di follia.

Ignorant

Occhio, non si è caduti nell’eccesso opposto, almeno secondo il mio punto di vista.
Il fatto non è che si demonizza la famiglia “tradizionale” etichettandola come catalizzatore di follia e gesti estremi, si vuol però far notare a mio avviso due cose, da me iper condivise. La prima è che in Italia come in altre parti del mondo di natura cristiana, il matrimonio è visto quasi come un “obbligo” che fa sentire la persona completa, un passo che tutti prima o poi dobbiamo affrontare, incluso il far almeno un figlio e diventare madre/padre. E se nella nostra cultura esiste questo fenomeno, è inevitabile che nella “trappola ideologica” caschino anche chi, di per sè, non è tagliato per una vita coniugale.
Il secondo punto è che in Italia questa forma di unione che come dici anche tu “non è quel posto idilliaco che ci raccontano” viene invece descritta e considerata come la più virtuosa, la più seria e persino la più “sana”.
Quindi, cercando di riassumere, viene da sè che (almeno dal mio punto di vista) l’articolo non è nient’altro che un’invito (senza però linguaggio “politichese”) alla riflessione più larga, che consideri la famiglia un’unione non superiore ma alla pari di qualsiasi altro tipo di unione, in quanto questo non succede, e per dimostrartelo ti chiedo: se l’assassino di partner e figli fosse stato un uomo facente parte di una coppia di fatto, cosa sarebbe successo?

francesco s.

Il realtà il succo dell’articolo lo condivido, ma non avrei insistito sui fatti di cronaca nera. Non avrei insistito sul particolare per trarre conclusioni generali.

Sono un po’ annoiato dalla ricerca del mostro, sembra quasi che la gente si sposi\conviva solo per ammazzare la compagna o commettere violenze e abusi di vario tipo.

L’altro giorno ho sentito di una coppia in cui il convivente romeno ha ammazzato a picconate la compagna, devo concludere che i romeni maschi sono tendenzialmente violenti? E’ questo che mi da fastidio.

MASSIMO

L’assassino di Motta Visconti era “diligente a scuola e impegnato all’oratorio, al catechismo e in parrocchia”,

Pure Breivik dice di essere un ottimo cristiano.
E Kabobo si credeva addirittura un Dio.

whichgood

La Chiesa (e in generale tutte le religioni) sa bene che gli stereotipi sono, insieme alle paure, strumenti di controllo molto efficaci. Quella parte dello Stato genuflessa e poco democratica ha tutti gli interessi a far passare tutti per lo stesso stampo, in modo di estendere i tentacoli del loro dio e arrivare alla tasca di tutti. La dialettica è uno strumento molto pericoloso e viene usata soltanto a livello politico, venendo incontro ai bisogni della politica e pochissimo a queli del resto dei cittadini.
Questo è un altro esempio di uso spropositato di stereotipi:

http://cronachelaiche.globalist.it/Detail_News_Display?ID=105466&typeb=0&La-vicenda-Maro-cronache-di-ordinario-razzismo

Diocleziano

Quello di Motta, almeno fin che ufficialmente non è stato accusato, in tutte le interviste era descritto come un padre e marito modello. Poi, con le prime accuse sono saltate fuori le interviste più realistiche di quelli che riferivano di litigi e di una storia ”clandestina” che durava da almeno due anni. In questa ipocrisia anche i giornalisti ci sguazzano. Se la posizione del sospettato è dubbia, meglio tacere, piuttosto che ingenerare false opinioni.

whichgood

Stranno che non abbiano scritto che nell’ultimo mese non frequentava la messa e non si confessava da un anno.
Probabilmente salterà fuori che frequentava prostitute anche.

Diocleziano

C’è qualcuno che insinua riti satanici alla base dei fatti.
E già non manca chi si accoda.

Laverdure

@Diocleziano
Diciamo subito che esistono effettivamente tipi dalla “doppia personalita”,capaci di nascondere molto bene i loro difetti,le loro manie e le loro eventuali perversioni.
E’ una caratteristica tipica dei veri psicopatici ,quella di guadagnarsi la simpatia dei conoscenti e in particolare delle loro vittime.
Ma in fondo sono una pur nutrita minoranza.
Detto questo,c’e’ una considerazione ovvia che come spesso capita sfugge sempre a tutti :
ti sembra che ammettendo davanti ai giornalisti di avere sempre saputo che tizio era un tipo pericoloso,che picchiava moglie e figli,che aveva minacciato spesso di ammazzarli ecc, uno farebbe bella figura ?
O perlomeno che penserebbe di farla ?
Perche ovviamente temerebbe che qualcuno gli rinfacciasse di non avere fatto niente per prevenire il peggio.
(Il fatto che ovviamente anche quel “qualcuno” avrebbe fatto la stessa cosa,cioe’ niente, e’ lapalissiano!”)
Per cui e’ un comodissimo cliche quello del “bravo ragazzo insospettabile”,dal comportameto esemplare, e’ chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Diocleziano

Laverdure
Penso che le doppie personalità siano la regola: conosci qualcuno che non vuole apparire meglio o comunque diverso da come è? La pubblicità vive su questo, titillare il lato narcisistico e camaleontico di un’umanità stracciosa. E la recita non è esclusivamente rivolta all’esterno, è rivolta soprattutto a sé stessi per costruire il proprio personaggio, tanto autentico da ignorare ciò che è veramente l’originale. Eppure gli indizi sono presenti in continuazione durante tutte le giornate della vita: l’auto che hai scelto, il suo prezzo, il suo colore… come ti comporti in un’assemblea di condominio… cosa leggi, come parli… frequenti persone che non contano nulla?…
Il cortocircuito avviene quando si apre una crepa nella bolla mimetica che ci avvolge, denaro che non possiamo avere con il solito lavoro, una donna dalla presenza che umilia la casalinga che abbiamo in casa… che fare? qualcuno pensa di essere all’altezza di poter forzare la realtà, che è la realtà mai riconosciuta e sempre deformata. Sono una minoranza quelli che effettivamente sbroccano di testa, ma potenzialmente sono innumerevoli.
Rispetto ai giornalisti penso che quelli che parlano non manchino, ma sono i giornalisti a pilotare i tempi di rilascio delle interviste; che poi è il metodo standard usato da tutte le reti su qualsiasi argomento.

Engy

Per i vicini è sempre un/una bravo/a ragazzo/a, tranquillo/a, educato/a….e che in certi casi va anche a messa.
Ma cosa dovrebbe dire poi il povero vicino? Dice quello che appare, convinto a volte di dire quello che è.
Dovrebbe starsene zitto il cittadino e non cedere alla lusinga di una telecamera e di qualche minuto di effimera notorietà, consapevole del fatto che certe dichiarazioni sono semplicemente banali e soprattutto del fatto che ormai e da tempo immemore, l’informazione vive di queste cose, morbosamente.
Detto questo, ok, Michele Serra è condivisibile.
Non accetto invece la violenza e il fanatismo ad esempio di una Valentina Nappi che, con inaudito e inspiegabile livore, dice queste cose:
http://abbattoimuri.wordpress.com/2014/06/16/basta-mamme/
Poi non capisco perché gli stessi che lamentano il fatto che la famiglia sia un orrendo posto dove capitano orrende cose (e in moltissimi casi infatti è vero, vedi il tema degli abusi sessuali sui propri bambini) e che vorrebbero abolire il matrimonio, siano poi quasi sempre gli stessi che spingono per i matrimoni gay.

nightshade90

“Poi non capisco perché gli stessi che lamentano il fatto che la famiglia sia un orrendo posto dove capitano orrende cose (e in moltissimi casi infatti è vero, vedi il tema degli abusi sessuali sui propri bambini) e che vorrebbero abolire il matrimonio, siano poi quasi sempre gli stessi che spingono per i matrimoni gay”

forse perchè non è il formare una famiglia a rendere le persone violente ed omicide: le persone sono tali già prima, semplicemente quello famigliare è un target più appetibile per le violenze (un violento si scatena anche se non ha amici, parenti o semplici conoscenti, ma se ha amici e parenti e conoscenti prediligerà loro come vittime rispetto a perfetti sconosciuti).

e tra parentesi, nessuno qui vuole abolire il matrimonio (cos’è questo, un tuo straw man?), ma semmai ci sono tanti che non hanno alcuna intenzione di sposarsi. le due cose sono ben diverse: non voler fare una cosa è ben diverso dal vietare agli altri di farla. sono semmai i cristiani a tendere a far coincidere le due cose (se non lo faccio io, allora voglio vietare a tutti di farlo), non certo gli atei.

Engy

dillo a me dillo!
io infatti convivo.
comunque non solo i cristiani, ma gli intolleranti di tutte le parrocchie vogliono impedire qualcosa a qualcuno, fidati.

nightshade90

engy, ovviamente non SOLO i cristiani sono intolleranti, ma il problema è che gli intolleranti si trovano PRINCIPALMENTE tra i cristiani (o meglio tra i tre monoteismi, poichè anche gli islamici e gli ebrei hanno la loro buona dose di intolleranti).

dopotutto non ho mai sentito di gruppi atei che
poichè non vogliono abortire, vogliono vietare a tuttiu di abortire
poichè non vogliono dikvorziare, vogliono vietare a tutti di divorziare
poichè non vogliono sposare persone del loro sesso, vogliono impedire a tutte le persone dello stesso sesso di sposarsi
poichè non vogliono essere staccati dalle macchine in caso di coma irreversibile, vogliono impedire anche agli altri di scegliere di farlo
poichè non vogliono usare preservativi ed anticoncezionali, vogliono impedire che essi vengano diffusi, anche nei paesi a forte presenza di AIDS dove la loro diffusione salverebbe innumerevoli vite
poichè non vogliono usare fecondazione in vitro, vogliono vietare a tutti di usarla
poichè non vogliono usare un utero in affitto (nè affittare il proprio), vogliono vietare a tutti di farlo
ecc.

non fraintendermi, sicuramente ci sono un sacco di atei che ragionano comunque in questo modo (io non voglio farlo, allora impedisco agli altri di farlo), ma decisamente non si sono mai visti atei fare questo in modo istituzionalizzato tramite associazioni atee sfruttando ogni singola goccia di potere in loro possesso per imporre il loro volere…..

francesco s.

Engy ti attacchi troppo alle posizioni estreme, che non sono il pensiero di tutti gli atei.

In particolare la signora che citi è una pornostar che crede che le donne per essere emancipate devono fare tutte come lei.

Vedi invece noi laici rispettiamo le scelte di tutti, quella di essere anche mamme, costruire una famiglia non preclude altre possibilità e quella di fare anche la pornostar. Ci sono mille sfumature dal bianco al nero e solo i dogmatici ne vedono solo 2 colori.

Engy

giusto Francesco s,, non volevo estremizzare, solo prendevo atto di una opinione e di una intolleranza estreme che mi pare pare trovino molti più consensi di quanto si possa credere; e trovando spazio in un blog (abbatto i muri) tra i più adatti, dato che a parole è libertario che più libertario non si può, in realtà fa della censura del dissenso la propria linea.

gmd85

@E.n,g.y

E chi diavolo ha mai espresso consenso per la Nappi? E cosa c’entra adesso la censura?
Stiamo parlando di delitti in famiglia. Non di pornostar e di mamme. Non è che sui muri ci sbatti?

Diocleziano

No guarda, da quando la Valentina Nappi ha lanciato il suo programma politico, ovvero il «Ragazze, datela il più possibile e gratis» l’ho di molto rivalutata. Inscì aveghen… 🙂

Engy

gmd,
la censura è riferita al blog “abbatto i muri” e io non dissi o non volevo dicere che qui si inneggia al Nappi pensiero. Ma lo avevi capito nevvero ? 😉 Anche tu ogni tanto fai un po’ il furbacchione 🙂

Diocleziano Diocleziano, scostumato che sei 🙂
Sulla gratuità comunque sono di accordo, quantunque la cosa non faccia per me; infatti – che te lo dico a fà – io invece sono una ragazza ammodo e dai costumi difficili 😉 🙂

Diocleziano

Ma no Engy, sono un ragazzo ammodo… non sono mica
un farfallone.
Come dice Otello a Tosca nel Rigoletto: «… una alla volta…
una alla volta… per caritàààààààààààààààààà…» 😎

gmd85

@E.n.g.y

Allora, francesco s, alle 15.29 ti scrive:

E.n.g.y ti attacchi troppo alle posizioni estreme, che non sono il pensiero di tutti gli atei.

In particolare la signora che citi è una pornostar che crede che le donne per essere emancipate devono fare tutte come lei.

Tu, alle 16.05 scrivi in risposta:

non volevo estremizzare, solo prendevo atto di una opinione e di una intolleranza estreme che mi pare pare trovino molti più consensi di quanto si possa credere

Mi spiace, ma che tu ti riferisca a un consenso generale (da verificare, tra l’altro) o a un consenso qui, il commento è ambiguo.
Che ti riferissi ad abbatto i muri era chiaro. ma la domanda rimane: la Nappi e la censura, ora, in questa news, cosa c’entrano?

Engy

eh proprio così Diocleziano, Come dice Otello a Tosca nel Rigoletto: «… una alla volta… una alla volta… per caritàààààààààààààààààà…»

ma sai che se davvero una sagoma 😆 ?

Laverdure

@Diocleziano
Ignorante,lo dice Fenena a Radames nel Falstaff di Puccini.

gmd85

@E.n.g.y

Fosse per me, pur salvaguardando il diritto all’informazione, certi servizi li cestinerei immediatamente.

Ciò detto, qui risulta chiaro come un modello familiare non sia garanzia di nulla solo perché tale. Sia esso matrimoniale o di convivenza.
D’altronde, è innegabile che la figura della donna come madre a tutti i costi sia ancora radicata e spesso viene fuori che essere madri (genitori) tanto facile non è. Mia madre è insegnate di scuola dell’infanzia e non di rado mi ha raccontato di famiglie separate o divorziate. Questo non perché la famiglia non funzioni in quanto tale, ma perché oggi, evidentemente, ha dei limiti.
Cos’è che vorremmo abolire? Il matrimonio? No. andrebbe rivisto, certo. Semmai, si chiede la libertà di non contrarlo per essere tutelati e che lo possano contrarre tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Non fare voli pindarici.

Tu di quale parrocchia fai parte?

Engy

io …… ehmmmm …… boh !
dei bastian contrari forse, ma sono molto simpatica, credimi 🙂

Agnos

Anche l’accoltellatore seriale di Cinisello Balsamo, Frigatti, era particolarmente religioso; da “il messaggero”:
«Sono un illuminato – avrebbe detto Frigatti agli investigatori – dovevo aggredirli, erano peccatori che volevano farmi del male»
…… in famiglia aveva parlato di una sua delusione amorosa…e di una «forza interiore» che aveva trovato grazie alla religione.

benjamin l'@sino

Ci si arrampica un po’ sugli specchi (insaponati)? Le città sono fucine di violenza che al confronto fanno impallidire qualsiasi occasionale eccidio familiare. Il fatto è che le situazioni limite che riportate vengono sistematicamente sottolineate con un bel pennarellone rosso e trasformate in telenovele e psicodrammi ad uso e consumo del pubblico televisivo, il che le fa apparire e riapparire e riapparire fino a dare l’illusione di qualcosa di assai più pervasivo di quanto non sia in realtà. In altri casi, invece, scatta una specie di zittificio omertoso per il quale si tende a minimizzare quando non addirittura a nascondere intenzionalmente quel che “non è opportuno” mettere in evidenza.

In questo modo si costruisce una percezione falsata dell’entità dei fenomeni, attivando e attirando un’attenzione morbosa su quel che può servire enfatizzare, e disattivando e distogliendo l’attenzione verso quel che occorre non enfatizzare. Da tempo immemore è così, ma di recente l’informazione perde sempre più la propria “in” per trasformarsi in semplice “formazione”. E, visto che gli spazi per l'(in)formazione di massa oggi costano un botto e che nessun cane muove la coda per niente, occorre sempre chiedersi che interesse abbiano coloro che hanno i mezzi per gestirla a gestirla come la gestiscono. Sempre.

reiuky

Non mi pare che le città vengano dipinte come oasi di pace e tranquillità dove non è possibile che avvengano omicidi e violenze e, in quanto tali, vanno tutelate ad ogni costo da minacce più o meno reali.

Né mi pare che tu abbia letto qualcosa di più delle prime tre righe.

benjamin l'@sino

No, l’ho letto tutto. Però quel che mi ha colpito è quella “sparata” sulle città, che non ha semplicemente fondamento. E, nota bene, per “città” intendo ogni agglomerato sociale (dunque indipendentemente dai confini tracciati arbitrariamente su un pezzo di carta) che di fatto raduni più di 2-300 persone.

DucaLamberti74

La simpatica provincia italiota di questa italietta degli italioti popolani pecoroni paesani felici e beoti…

Quando leggo di questi omicidi che avvengono sempre nei paesini italioti e quasi sempre commessi da devoti della madonna impestata incoronata addolorata mi viene da gridare:
* * * L’ARIA DI CITTA’ RENDE LIBERI !!!

Ma anche:
* * * DOVE ERA IL DIO CHE PREGAVANO CON DEVOZIONE QUESTI ITALIOTI ?
Eppure quando abramo salì sul monte era pronto a fermar la sua mano che stava uccidendo il figlio…

DucaLamberti74

diego

andare a messa dovrebbe corrispondere ad essere una brava e sana persona? Ecco un modo di pensare che andrebbe illuminato, in fondo fare qualcosa che dovrebbe favorire un’entità che non si sa se c’è o no non basta a fare una brava persona.

Enrico

Dimenticate altri persone uccise in famiglia i bambini vittima di aborto.

In merito ai femminicidi và ricordato che di solito vi è alla base la pratica di rapporti sessuali fuori dal matrimonio.

gmd85

La tua seconda dichiarazione o la motivi o risulta essere un’idiozia partorita dalla tua ossessione.

Di nuovo, che palle.

nightshade90

enrico, i diritti non hanno uno SCOPO. diritti sono cose FINI A SE’ STESSE, una cosa che la persona ha per il semplice fatto di essere tale, e nelle società civili l’unico LIMITE ad i diritti di una persona è dove iniziano quelli degli altri. solo una mente particolarmente sociopatica può pensare che i diritti vadano concessi solo con un FINE dietro a cui giungere tramite essi.

Enrico

Quindi ad esempio il giudice nel valutare il colpevole non tiene conto dello scopo del delitto?

gmd85

@Enrico

Non per emettere condanna. Il delitto è tale indipendentemente dallo scopo. Te l’ho detto di non cimentarti con la legge.

Il movente? Ma tu veramente credi che il problema sia il sesso fuori dal matrimonio? Uno non era neanche corrisposto. E per uccidere una ragazzina i problemi sono ben più profondi delle tue fissazioni con la procreazione.
Io di solito sento di idioti che non sopportano la fine di una storia.
Ma tu non hai capito che il problema è che la famiglia tradizionale non è garanzia di nulla, vero?
Uff…

Enrico

Il sequestro a scopo di persona a scopo di estorsione è un reatodiverso dal sequestro di persona.

nightshade90

enrico, il sequestro a scopo di estorsione è diverso dal sequestro non perchè conti lo scopo, ma perchè anche l’estorsione E’ UN DELITTO (a prescindere dal fatto che sia fatta tramite sequestro come mezzo di pressione o tramite altro). lo scopo è irrilevante giuridicamente, sono i due delitti che si sommano in un unico delitto più grande dei due singoli in questo caso. ti conviene lasciar perdere le arrampiacate sugli specchi giuridiche, che a tentarle ottieni solo figure barbine….

gmd85

@Enrico

Cioè, hai letto la parola scopo in una fattispecie giuridica e hai pensato di avere ragione…

Si chiama dolo specifico. Contrapposto al dolo generico. Informati prima di regalarci le tue solite perle.

Enrico

Comunque sequestrare per estorsione oppure per evitare un aborto è diverso lo scopo ha significato.

gmd85

@Enrico

Comunque l’aborto non c’entra una mazza. Ammetti di aver detto l’ennesima idiozia e stop.
Oh, proprio senza pudore.

nightshade90

enrico, lo scopo ha un significato SOLO QUALORA ANCHE LO SCOPO SIA ESSO STESSO UN REATO (come nel caso “a scopo di estorsione”).

se sequestri una persona perchè sei un padre-padrone che vuole la figlia segregata in casa, perchè sei un fanatico anti-aborto che vuole impedire ad una ragazza di abortire o perchè semplicemente vuoi vendicarti di una persona tenendola reclusa, per la legge E’ INDIFFERENTE QUALI DI QUESTI SIA IL TUO SCOPO perchè nessuno di essi, tecnicamente, è reato. ma il mezzo, cioè il rapimento, LO E’ ed è PER IL RAPIMENTO che si viene giudicati. al massimo-massimo puoi richiedere delle attenuanti qualora tu riesca a dimostrare che hai problemi mentali, o che sei stato costretto a compiere quel gesto (magari perchè eri anche tu sotto minaccia) o di essere stato in qualche modo manipolato da altri che ti hanno spinto a farlo, ma lo scopo RESTA ININFLUENTE.

continui ad accumulare fuguraccia dopo figuraccia, non è che se ti ostini a sostenere una cosa contro ogni evidenza senza rispondere alle argomentazioni altrui, allora la cosa diventa magicamente vera….

Enrico

*Nightsade90

Che confusione lei mette sullo stesso piano chi ha fatto un delitto mperchè costretto da altri e non è punibile con i casi di attenuanti generiche oppure perchè

art 62 cp

essere motivati da un alto valore morale o sociale

quindi vede che il motivo per cui si è conta nella formulazione della pena.

nightshade90

IO avrei fatto confusione? enrico, ammetti una buona volta di non aver capito una mazza di legge e diritto e di aver detto una corbelleria, và, che con questre strisciate ed aleusioni fai figure bsempre più misere.

l’alto valore sociale o morale non viene deciso sulla base dei valori sociali e morali del soggetto, ma DA QUELLI DELLA SOCIETA’ LEGIFERANTE (in teoria, di fatto del giusdice chiamato a giudicare). quindi IN NESSUN CASO è accettato il “sequestro a fine di impedire che venga praticato un aborto” poichè IL DIRITTO DI ABORTIRE E’ SANCITO PER LEGGE, ERGO LA SOCIETA’ NON RICONOSCE IL SUO IMPEDIMENTO COME “UN VALORE SOCIALE O MORALE”, ma al contrario riconosce il suo impedimento come una violazione delle libertà del cittadino. inoltre perchè l’attenuante sia riconosciuta non basta che l’imputato dimostri di aver agito per “valori morali e sociali” riconosciuti come tali dalla comunità, deve anche dimostrare che nella situazione in esame la società avrebbe condiviso la linea d’azione come basata su base razionale: una persona che spara in testa ad un generale in possesso di armi di distruzione di massa che ha appena sentito confessare di voler compiere un genoicidio con tali armi può richiedere tale attenunate (ma non l’assoluzione: la legge riconosce la legittima difesa solo se esplicitamente cirocostanziata ad un pericolo immediato, una minaccia generica di cui non sia sa nemmeno il “quando” e “con quali modalità” verrebbe attuata non rientra nella catgoria), una persona che spara in testa allo stesso generale perchè “ha ricevuto una visione mistica dalla vergine che gli ha rivelato il piano del generale” non può ricevere l’attenuante, anche se lo scopo ed il valore sociale e moarle restano invariati.

Enrico

*Nightsade90

Lei confonde lo stato di necessità con un atenuante comune. Legga anche la cosidetta legge Reale.

gmd85

@Enrico

Trattasi di attenuante speciale. Ma sempre attenuante è. Non tale da essere equiparata a uno scopo.

Per il resto stai divagando.

nightshade90

quanto al “sesso fuori dal matrimonio”, non mi risulta che ci siano meno violenze nelle famiglie che non lo praticano. anzi, la maggior parte delle violenze domestiche è del tutto scorrelata da rapporti sessuali fuori dal matrimonio. ma a te questo non importa, vero? per te l’unica cosa che conta è difendere i tuoi pregiudizi senza arrenderti davanti a nulla, neanche davanti all’evidenza, e quando la realtà è diversa dalle tue fantasie tanto peggio per la realtà, giusto? tu ti limiti ad ignorarla, inventarti spiegazioni inconsistenti che non reggono nemmeno mezzo secondo nemmeno davanti al più stupido degli interlocutori e dimenticarti di tutte le argomentazioni altrui che demoliscono le tue tesi nel momento stesso in cui smetti di leggerle, vero? tecnica che hai già applicato mille volte, dalla storia dei “regimi atei” (che più e più volte ti è stato dimostrato che non solo tali, altrettante volte sei stato incapace di rispondere ed altrettante volte hai ripresentato come nuova l’argomentazione nell’occasione successiva) fino ad oggi….

Enrico

Pedofilia è sesso nel matrimonio per motivi procrativi?

Il padre di Pavia voleva concepire figli nel matrimonio?

gmd85

@Enrico

Ancora con questa procreazione? Smettila di usare il tuo metro deviato.
Non è che ogni volta che ti si fa notare che ha detto una c.azzata puoi buttare tutto in caciara.

gmd85

@Enrico

Ah, non essere tanto convinto che le due cose siano necessariamente separate, sai. Ora puoi darci un taglio.

gmd85

@Enrico

Tra l’altro, ti ho chiesto dati a supporto e non ne hai portati. Io si e li ignori. E che palle.

Diocleziano

Enrico,
tieni sempre presente che la maggior parte degli aborti avviene
tra persone battezzate e cattoliche.

Anche i rapporti sessuali fuori dal matrimonio nella maggior parte
avvengono tra persone battezzate e cattoliche.

Il tuo dio si è fatto suicidare per gente così?

gmd85

No, è prova di idiozia, visto che gli bastava molto meno. Ma non sforzarti a capirlo, mi raccomando.

Diocleziano

Enrico
Sarebbe stato meglio se avesse fatto una prova d’ascolto.
Vendendo materassi o pentole (senza coperchio) senza spargimento di sangue.

whichgood

In realtà, secondo lui, lo ha fatto prima per volontà di suo padre, quindi, nessun amore. Secondo, per redimere i nostri peccati. Mi sembra che sia largamente fallito. Terzo, gli aborti spontanei sono senz’altro la sua volontà. Se un medico cattolico aiuta a portare avanti una gravidanza a rischio allora si mette contro i piani divini. E allora, cosa vi scandalizza ?.

Stefano ™

@ Enrico

Ricordati sempre che la “prova di amore” non è una soluzione neanche lontanamente paragonabile alla “prova di inettitudine” di una divinità che ha suppostamente creato un universo corruttibile da una delle sue corruttibili creature.
La “soluzione” non risolve il guaio. La “soluzione” non è una soluzione. La “soluzione” non è una prova di amore.

Diocleziano

La prova d’amore del dio sumerico-giudaico si è rivelata quella che in veneto liquidano con «… el tacon l’è pegio del buso…»

gmd85

@Enrico

Lascia stare il libero arbitrio e cosa siamo noi. Attieniti alle premesse o se non sei in grado di sostenere una discussione con argomenti che non siano la solita combinazione aborto-procreazione-santi-scandali e cristi vari, astieniti dal commentare.

Stefano ™

@ Enrico

Enrico il tuo dio è ateo, con o senza libero arbitrio…
E comunque son cipolle, sempre cipolle…

nightshade90

enrico, è abbastanza ipocrita “donare” il libero arbitrio ad una creatura per poi

attribuirle una colpa eterna se non lo sua come vuoi tu (peccato originale), attribuendo poi tale colpa anche a tutti i discendenti a prescindere (alla faccia del libero arbitrio dei discendenti)

sterminare la specie a cui hai dato il libero arbitrio perchè non lo usano come vuoi tu (diluvio universale, sodoma e gomorra, gli ebrei che adorarono il vitello d’oro (con le loro famiglie), ecc.)

effettuare vendette trasversali su coloro che usano il libero arbitrio in modo diverso da quello che vuoi tu (procurato aborto alla moglie di re davide per punire davide, colpe dei padri che ricadono sui figli fino alla settima generazione, ecc.)

effettuare varie vendette selettive nei confronti di singole persone che hanno usato il libero arbitrio nel modo diverso da quello che vuoi tu (bambini sterminati da due orse come punizione per aver riso della pelkata del profeta abacuc, anania e moglie uccisi per aver donato un bel patrimonio in beneficienza alle prime comunità cristiane, fingendo però di averlo ottenuto con la vendita di un terreno (invece ereano i loro risparmi) solo per farsi belli)

decidere di ignorare il libero arbitrio qualora non collimi con i tuoi scopi (il profeta giona non voleva fare il profeta. dio se ne frega del suo libero arbitrio e lo fa ingoiare da una balena finchè non accetta di fare il profeta. e fortuna che è un dio favorevole al libero arbitrio….)

e soprattutto
infliggere una punzione eterna, assoluta ed indicibile a tutti coloro che hanno usato il libero arbitrio in modo diverso da quello che vuoi tu (inferno)

minchia che dio d’amore, si vede come ci tenga a noi dal modo in cui “gestisce” questa faccenda del libero arbitrio…..

gmd85

@Stefano™
@nightshade

Ma anche voi. Lui cambia argomento e voi gli date corda?

Stefano ™

@ gmd85

No, non ha cambiato argomento è l’inutile tentativo di difendere il suo dio addossando i danni al libero arbitrio, gentilmente “concesso” a suo dire dal suo apprendista stregone.
Enrico non ricorda o fa finta di non sapere che il suo dio “vende” un posto ( o uno stato dell’essere, a seconda delle mode) in cui non c’è alcuna relazione tra libero arbitrio e danni: il paradiso.
E ne vende un altro in cui non c’è relazione tra libero arbitrio e bene: l’inferno.
Quindi il suo stesso dio ha disgiunto per principio ogni relazione tra libero arbitrio, male e bene.
Il libero arbitrio non serve a difenderlo.

Enrico

*nightsade90

Lei si sente libero di fare sempre quello che vuole?Non ritiene di dovere rispondere delle sue azioni ad altre persone?

nightshade90

enrico, delle mie azioni debbo rispondere solo con me stesso in primis e con coloro con cui ho un contratto sociale in secundis. per nascita devo rispondere solo a me, nel momento in cui decido di vivere in una società devo come contropartita accettarne le leggi o lasciarla, ed accettandone le leggi accetto di venire giudicato secondo le sue modalità QUANDO LE INFRANGO (o sono sospettato di averle infrante) ed in nessun altro caso. a nessuno a cui non abbia SCELTO (come forma di contratto sociale) di dover rispondere devo rispondere.

nel momento in cui una persona, o entità PRETENDE che io gli risponda delle mie azioni SENZA LASCIARMI SCEGLIERE SE CONCEDERLE QUESTO DIRITTO O NO (e mi aspetto comunque una adeguata contropartita nel caso io accetti, esattamente come la possibilità di vivere in una società è una adeguata contropartita con il prezzo di rispondere ad essa quando ne violo le leggi) DI FATTO VIOLA LA MIA LIBERTA’ DI SCELTA.

e l’ipocrisia di un creatore che “gentilmente” dona il libero arbitrio e poi SE NE SBATTE AMPIAMENTE DELLA COSA violando, sia indirettamente che dierattmente, in tutti i modi che ho citato, resta invariata.

gmd85

@Stefano™

Se ne potrebbe fare una raccolta e stilare un modello di previsione per le sue risposte 🙂

@Enrico

Si da conto agli altri nei limiti riferiti da nightshade. Se tu vai oltre è un problema tuo.

Diocleziano

”… Se Dio vi togliesse il libero arbitrio sareste atei?…”
Un dio inesistente non può togliere alcunché.
E noi continueremmo a essere atei; anche tu continueresti
a essere ateo in quanto il tuo dio non esiste.

gmd85

@Enrico

e con coloro con cui ho un contratto sociale in secundis

Piantala con la retorica e dacci un taglio, che come al solito l’hai fatta parecchio di fuori.

Reiuky

Caro Enrico, non è che confermando quando essere cristiani renda una persona così schifosa e sgradevole al punto da ritenere una giusta libertà paragonabile a una violenza fai del bene alla tua causa.

E poi, che vuoi? Quella povera ragazzina mica è stata violentata. è morta ma l’assassino non è riuscito a violentarla. Una persona schifosa come te dovrebbe sentirsi al settimo cielo e, magari, sperare che, come accaduto all’assassino di “santa” Maria Giometti, l’assassino di Yara, invece che finire in carcere, vada a vivere in un convento.

Ezio

La Famiglia è il posto dove si crescono i bambini.
Ma il posto dove possono crescere gli adulti sono il Lavoro, la Società, la Politica.
Non di certo la religione.
Chi s’inventa un padre in più rimane bambino.
Probabilmente qualche squilibrato non è cresciuto dal tutto, gli mancava il confronto con altri adulti.
Confronto che si può trovare in quei posti dove possono crescere gli adulti.
http://www.youtube.com/watch?v=V2qYnD0sAr8

giuseppe

Gli antichi filosofi greci, non certamente “corrotti” dal cristianesimo, distinguevano tre volti o aspetti dell’amore: Eros, Philia e Agape.
Lasciamo perdere Agape, quell’amore sublimante e spirituale che tutto dona senza nulla chiedere in cambio e che, per i troppi legami col concetto del divino, da un ateo non dovrebbe nemmeno essere preso in considerazione.
Rimangono:
1)Eros, figlio di Povertà ed Acquisto, il cui desidero del minimo dare per il massimo avere è insaziabile e, lasciato a se stesso, diviene bramosia dei sensi da placare in qualsiasi modo.
2)Philia, l’amore sentimentale, quel rapporto interpersonale nel quale si ama l’altro “in se stesso” e “per se stesso” e nel quale, operando per il suo bene, si instaura con la persona amata un rapporto di complice amicizia, di affiatamento e di comunità di intenti. Philia conforta, culla, accarezza, protegge e, se non antepone, almeno parifica la felicità dell’altro alla nostra.

Credi che i fatti di cronaca di cui parla l’articolo dipendano dall’essere battezzati e dai sacramenti o dal tipo di amore con cui si amano gli altri?

Diocleziano

Agape, proprio perché concepito in àmbito classico-mitologico, può essere ampiamente accessibile allo spirito laico, piuttosto che lessarlo nella brodaglia giudaica-cristiana.
Quindi, sì, lascia perdere ”quell’amore sublimante e spirituale che tutto dona senza nulla chiedere in cambio”; questo tipo di amore non si impara a catechismo, anzi, non si può imparare proprio, tutt’al più lo si può simulare (ed è quello che fanno i bigotti più navigati).

”… Credi che i fatti di cronaca di cui parla l’articolo dipendano dall’essere battezzati e dai sacramenti o dal tipo di amore con cui si amano gli altri?…”
In senso lato, sì. È uno dei tanti esempi del fallimento della religione, arrogandosi il monopolio e il primato nella morale.

Stefano ™

@ giuseppe

Come fa notare Diocleziano il concetto di agape è corrotto dal cristianesimo:
il tuo Gesù ha infatti dichiarato che non c’è amore più grande di chi dà la vita per colui che ama. Il tuo dio 3 per 1 non può dare la vita (?) per ciascuna delle persone che formano lo (s)concetto di trinità.
Quindi o Gesù ha torto o l’agape trinitaria non esiste.
I greci il problema non l’avevano, eccoti spiegata la corruzione.
Ovviamente potrai “evitare” la corruzione corrompendo il ragionamento con una scusa. Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia.

Credi che i fatti di cronaca di cui parla l’articolo dipendano dall’essere battezzati e dai sacramenti o dal tipo di amore con cui si amano gli altri?

Non dipendono dall’essere battezzati ma l’essere battezzati non fa differenza alcuna. Anzi, se guardiamo le statistiche dei crimini nei paesi più secolarizzati e in quelli con più credenti scopriamo che c’è una pericolosa correlazione….

La “soluzione”, per l’ennesima volta, non risolve un accidente.

gmd85

Credi che i fatti di cronaca di cui parla l’articolo dipendano dall’essere battezzati e dai sacramenti o dal tipo di amore con cui si amano gli altri?

Essere battezzati non evita o garantisce nulla.

Sai, esiste anche la deformazione della philia, quando questa diventa ossessiva e morbosa, tanto da scaturire in gesti estremi. E non di rado succede in contesti con un retaggio un tantino patriarcale.

FSMosconi

Non so se hai notato, ma questi richiami diciamo aggratis alla corruzioni di norma “pure” – refrain non certo dei più liberali, se hai in mente Furio Jesi – evitano, anzi: paiono costruiti apposta per evitare di porre la questione a mio vedere cruciale del problema. Cioè quello della violenza strutturale, cioè delle storture possibili, o proprio fondative di alcune strutture sociali. In questo caso mi pare assurdo che prima della “corruzione” dell’agape (quando? Come? Da parte di chi?) l’amore fosse un idillio cortese o borghese e la famiglia quella del Mulino Bianco. Appare evidente invece che alcuni fenomeni che hanno creato la famiglia “all’occidentale” hanno, portano e concernono violenza.
Poi va be’: se per alcuni è impossibile pensare a bambini crudeli, uomini dabbene picchiatori e famiglie tradizionali con problemi non sono affari miei.

giuseppe

Carissimi Diocleziano, Stefano ™, gmd85, FSMosconi e &, riconosco di essere un credulone plagiato e bigotto che si ostina a non valutare la veridicità della Trinità e dell’Incarnazione sulla base delle leggi che regolano l’universo, però dalla vita ho imparato:
1) ad amare il prossimo, almeno con la stessa misura con cui si ama se stessi, non si sbaglia mai;
2) a considerare gli altri degli esseri, se non inferiori, almeno asservibili ai nostri desideri, si sbaglia sempre.

Diocleziano

giuseppe
”… amare il prossimo, almeno con la stessa misura con cui si ama se stessi, non si sbaglia mai…”
È solo una frase fatta. E così facendo sbagli sempre; potrebbe funzionare solo se vivessimo in un mondo dove tutti, ma proprio tutti, si comportassero così. Osserva bene come ti comporti e vedrai che anche tu sei molto lontano dall’amare ‘tutti’.

”…considerare gli altri degli esseri, se non inferiori, almeno asservibili ai nostri desideri, si sbaglia sempre…”
Qui siamo nel campo delle cento pertiche: sapresti dirmi quale categoria è più esposta a questo vizio? Io penso ai politici, ma anche alla chiesa che sfrutta l’insipiente credulità degli individui.

Prima di amare gli altri come te stesso, sarebbe importante capire quanto ami te stesso: tra l’indifferenza e il narcisismo ci sono molti gradi intermedi, che porterebbero portare anche a comportamenti anomali. Quindi, attento alle frasi fatte.

giuseppe

Diocleziano
Per me non è una frase fatta ma una regola di vita.
So benissimo che non sempre ci riesco ma, quando ci riesco, mi sento molto ma molto meglio di quando non ci riesco
Anche se fossi il solo a cercare di comportarmi così, e ti assicuro che non lo sono, non la riterei una buona ragione per non “amare il prossimo come me stesso”.
Non esiste una categoria più o meno esposta: chi può dire di essere esente dal desiderio di asservire l’altro e considerarlo oggetto di piacere?
Riguardo infine al capire quanto ami te stesso, non mi sembra che tu, dalle poche parole che scritto, non abbia chiaro cosa intendo.

gmd85

@giuseppe

E tutto ciò cosa ha a che fare con i delitti in famiglia?

Enrico

Giuseppe prima teorizzano il sesso praticato in tutte le sue forme più strane paragonandolo all’amore sponsale e responsabile e non si accorgono che dietro a questi delitti c’è il sesso da loro teorizzato.

gmd85

Io aspetto ancora che tu mi porti dati che confermino la tua idea. E di sicuro non lo fari, perché sei un pusillanime.
Sarei curioso di sapere quali sarebbero queste forme strane 😆

gmd85

@Enrico

Ma tu, almeno la crostata…?

Così, giusto per capire a che titolo spari c.azzate.

Stefano ™

@ Enrico

Ascolta ma tu il tuo manuale delle giovani marmotte l’hai letto?
No dico, in quanto a sesso praticato in forme strane, angeli con umani, divinità con umani, figlie date ad estranei, mogli di patriarchi che danno ai mariti le serve, figlie che vanno con padri ubriachi…
Amore sponsale? Ma di che blateri?

gmd85

@Enrico

Tu davvero sei convinto che riprodursi sia espressione d’amore? 😆

nightshade90

giusy, guarda che non è che se una cosa l’hanno detta i greci allora è vera. ti ricordo che in quella stessa epoca gli stessi filosofi erano anche convinti che ogni cosa esistente fosse formata da 4 (5?) elementi indivisibili ulteriormente, cioè terra, fuoco, acqua ed aria (ed etere?) e che ogni malattia delc orpo fosse dovuta ad uno scompenso dei 4 “fluidi vitali”.

l’amore è un sentimento estremanete complesso che solo molto ingenuamente si può ridurre a 3 forme, esattamente come gli elementi della tavola periodica sono più di cento e non “4 o 5 elementi”. molti, moltissimi casi di cronaca nera hanno come protagonista un fidanzato (a) che, pur provando un amore sentimentale (sentiamentale, non sessuale) per il partner, sviluppa una tale paura di perdere la persona amata da venire prima roso(a) dalla gelosia, poi sviluppare una paranoia sul fatto che il partner lo(la) lasci, diventa sempre più oppressivo nella sua paranoia e gelosia e và a finire che, quando il partner non ne può più e lo lascia (o quando la paranoia raggiunge il punto da CONVINERLO(A) che il partner lo(a) stia per lasciare), si scatena l’omicidio-suicidio. un amore sentiamentale, non erotico-sessuale. una amore forte, troppo forte, troppo forte per essere sano, così forte da diventare dipendenza. la dipendenza diventa bisogno, il bisogno diventa paura di perdere l’amato, la paura di perdere la persona amata diventa gelosia e paranoia, ed il tutto diventa morte perchè “non posso vivere senza di te, e noi siamo fatti per stare insieme. fino alla fine”. un amore che porta all’annullamento dell’io per sublimarlo in un “noi” che nella mente del carnefice non può più essere diviso, ed i cui componenti devono quindi morire con il “noi”. non è MAI l’attrazione puramente sessuale a portare a questo, ma è sempre la parte “sentimentale” dell’amore a portare a questo (e difatti questo non avviene solo in coppie di fidanzati, ma anche tra parenti: figli che formano con i genitori un rapporto così stretto e soprattutto così dipendente da diventare parassitario (e non necessariamente implicante interesse sessuale) e viceversa, genitori nei confronti dei figli, finendo col terminare in tragedia quando la vittima cerca di uscire dal “rapporto malato”)

giuseppe

nightshade90, ottima analisi: hai descritto perfettamete quel tipo di amore sentimentale che i filosofi greci chiamavano Eros.
Philos, invece, è quel tipo di amore che ama l’altro in modo gratuito e senza aspettarsi dall’altro alcun riscontro o tornaconto.
L’Agape peraltro, ma questo è un altro discorso, è quel tipo di amore finalizzato alla realizzazione dell’altro.

nightshade90

giusy, evidentemente O non bai capito cos’è l’eros O stai facendo apposta il firnto tonto. l’amore che ho descritto NON E’ L’EROS: l’appagamento dei sensi non centra, il soggetto che degenera nel geloso psicopatico NON CERCA (necessariamente) il continuo contatto fisico, nè l’intimità o il rapporto sessuale o uno qualsiasi degli aspetti riconducibili all’apagamento dei sensi. serve ben più di una forzatura per far risalire la situazione da me descritta all’eros greco. i greci hanno peccato di ingenuità nel loro tentativo di ricondurre l’amore a 3 soli schemi di fuznionamento, quando palesemente sono molti di più. tu pecchi di malafede (o disonestà intellettuale) nel tentare di aggrapparti a questa visione contro ogni evidenza anche quando le forzature sono così palesi da essere inconsistenti.

giuseppe

nightshade90
Mi dispiace di non essere riuscito a farmi capire e che ti sia fermato a ciò che oggi viene comunemente definito eros.
L’Eros “classico” non è esclusivamente legato al sesso, ma è quella pulsione che ci spinge a considerare l’altro non una persona che, come noi, ha propri desideri ed aspirazioni che possono o no coincidere con le nostre, ma che, al pari di uno schiavo al nostro servizio, non deve entrare in contrasto con i nostri desideri: fino a quando tutto scorre senza intoppi tutto fila liscio; quando si entra in disaccordo… ogni conclusione è possibile.
Prova ora ad analizzare tutti i casi dei delitti che avvengono, non solo in famiglia, ma anche tra conviventi, tra fidanzati, tra conoscenti, tra sconosciuti, e vedi se non rientrano tutti nello schema sopra descritto.
Cristo ha esplicitamente detto di amare il prossimo come sé stessi: se non cerco di mettere in pratica il Suo insegnamento come potrei definirmi suo seguace?

antoniadess

consiglio di lettura:
http://www.ibs.it/code/9788874524242/coler-ricardo/regno-delle-donne.html

un altro modo vivere la famiglia, più sana e pacifica della “nostra tradizionale” 🙂
esempio fattuale di come non esista la FAMIGLIA ma modelli diversi di famiglia; chiamiamole matriarcali, chiamiamole arcobaleno…l’obiettivo è educare i figli in un ambiente caldo, pacifico e affettuoso, le relazioni libere e rispettose della libertà di ognuno; non è un’utopia nella realtà, ma solo nella mente annebbiata dei nostri politici, piena di luoghi comuni, banalità e disonestà intellettuale 🙁

francesco s.

Matriarcale non è meglio di patriarcale. Altro che idillio di pace e amore, è una distopia di sopraffazione.

Il mondo non si può permettere che una parte della popolazione stia ad “oziare e fumare liberamente in riva al lago” e che alcuni diritti siano accessibili solo ad individui di un certo sesso.

Se il governo cinese li ha lasciati in pace è solo per l’attrazione turistica affiché scrittori occidentali portino dollari e turismo.

Ciò che il sentimento sembra approvare, la ragione ce lo fa condannare.

nicola

La famiglia “tradizionale” è un manicomio criminale legalizzato e benedetto dai cattolici. Anche volendo ignorare i casi aberranti di omicidio che avvengono regolarmente al suo interno (alla triste mattanza si potrebbero aggiungere il delitto di Cogne, il caso di Erica e Omar, quello di Pietro Maso ed infiniti altri, senza contare la casistica dei suicidi) ci sono casi meno gravi, ma pur sempre deliranti, in cui la parte “debole” della famiglia deve sottostare ad un indottrinamento ideologico/religioso (l’educazione cattolica NON fa curriculum a nessuna età: ma l’oppio ideologico del catechismo viene offerto a tutti) che era completamente insensato nel XX secolo e ancora di più lo è oggi.
Quanto al fatto che la provincia sia più violenta della metropoli, abitando in provincia non mi stupisco: provare per credere. Mancano gli svaghi, manca la libertà, ma ci si può sfogare abbandonandosi al fanatismo religioso più oltranzista. Il sacrestano semi-illetterato e ottuso del paesino è un luminare nel tagliare i panni addosso alla gente.
Di recente mi è capitato di essere attaccato su un forum per aver detto che due genitori omosessuali non possono essere più incapaci o inadeguati di due genitori eterosessuali. Che possono essere due pazzi squilibrati aventi il solo vantaggio biologico di potersi riprodurre. Il che li pone al livello di qualunque bestia. E’ un fatto. Eppure si continua a parlare di sacralità della famiglia cristiana, tradizionale e patriarcale (come se vivessimo ancora nell’età del bronzo), quando questa non è altro che una gabbia, o meglio una prigione. Spesso della galera replica anche la violenza insensata tra i detenuti (genitori che picchiano i figli; figli ormai adulti che se la prendono coi genitori).
In molti stati si è andati avanti. In Italia no. Grazie Papa Francesco I: getta la maschera e ammettilo che godi del malessere altrui.

Giuliano

Visto che siamo una specie animale e ci ammazziamo tranquillamente e da millenni tra di noi non deve stupire che, appunto come altre bestie, facciamo fuori anche i cuccioli. Ciò dovrebbe contraddire il principio di moralità o di appartenenza ma probabilmente i nnss. istinti sono molto più ancestrali ed incontrollabili di quanto ci piaccia pensare.

Marco Tullio

Osservare che molti delitti avvengono in famiglia e dedurne alcunché contro la famiglia stessa mi sembra come constare che la maggior parte dei decessi avviene in un letto, e che di conseguenza i letti sono i luoghi più pericolosi che esistano.
In proporzione all’entità numerica delle rispettive categorie i delitti (e le prepotenze che non emergono) in danno di persone non estranee avvengono ovunque. Non sono, oggi, pochi i casi di femminicidio nei confronti di fidanzate o conviventi che, pure, hanno con il loro assassino un tipo di relazione non certo approvato dai bigotti. E’ d’ oggi la notizia dell’uccisione provata d’un’attrice del porno e dell’incriminazione per questo d’un uomo a lei legato. Certe cose avvengono anche nelle coppie omosessuali. Sono di qualche tempo fa (ma non remotissime) le notizie riguardanti due personaggi noti – uno legalmente accusato e l’altro ucciso – da loro domestici a causa di maltrattamenti e pretese sessuali.
Se è vero che il piccolo centro, la presenza capillare della Chiesa, il persistere d’una vita familiare di tipo tradizionale non impediscono né efferati delitti né odiose, coperte, angherie (invero non me ne ero mai illuso, e mi meraviglia apprendere che qualcuno retoricamente lo sostiene … però vedrei bene qualche citazione), è anche vero che non le incoraggiano, e forse qualcuna ne prevengono.

gmd85

Non si deduce che la famiglia sia causa dei delitti ma che non sia garanzia che questi non avvengono. C’è una differenza sostanziale che tu, ovviamente, non hai colto. Per malafede o per incapacità?

Marco Tullio

@gmd85. Non sono, almeno in questo caso, né in mala fede, né incapace. Casomai sono incapace di esprimermi (o forse incapace di farmi intendere da chi è prevenuto nei miei confronti). Sono, infatti, profondamente convinto (e credevo d’aver detto) che che la famiglia – pur non essendo causa dei delitti – non costituisce in alcun modo garanzia che questi non avvengano. Tutt’al più si può sperare che un certo numero di azioni malvagie sia prevenuto dall’opera educativa delle Istituzioni tradizionali (famiglia, piccola comunità locale, Chiesa, scuola). Confermo di non avere conoscenza diretta d’alcun ingenuo propagandista d’ improbabili “garanzie”, o di scritti in tal senso, motivo per cui – fino a citazione contraria – resto autorizzato a supporre che voi nient’altro siate se non dei Don Chisciotte che si fabbricano da sé gli opportuni mulini a vento contro cui partire con la lancia in resta.

gmd85

E, dimmi, secondo te il problema del femminicidio nei casi di legami non approvati dai bigotti sarebbero proprio quei legami? Si? E che ne sai se alla convivenza non doveva seguire un matrimonio? I casi che hai riportato, poi, non c’entrano, visto che, ribadisco, il concetto è che la famiglia tradizionale non necessariamente è luogo sicuro. Io riesco a discernere e non dico che la famiglia tradizionale è causa di delitti. Tu, chiaramente, cogli la palla al balzo e ci butti in mezzo casi irrilevanti adducendo come cause la il tipo di legame. Complimenti, davvero.

Marco Tullio

NO! NO! NO! Escludo che il “tipo di legame” sia causa – di per se stesso – del delitto, sia nel caso in cui un tale stermina la più tradizionale delle famiglie, sia in quello in cui Tizio uccide la donna con la quale aveva una relazione al di fuori del matrimonio, sia in quello in cui un omosessuale uccide il partner per gelosia, sia in quello in cui il domestico extracomunitario ammazza il padrone – ricco borghese, magari laico e progressista – perché pretendeva prestazioni sessuali che gli ripugnavano (o che non pagava in misura proporzionata alla ripugnanza che gli ispiravano. Quanto alla marginalità, la reputo unicamente statistica: le circostanze più frequenti sono semplicemente le più comuni (di gran lunga) nella società in generale.

gmd85

@Marco Tullio

Non sono, oggi, pochi i casi di femminicidio nei confronti di fidanzate o conviventi che, pure, hanno con il loro assassino un tipo di relazione non certo approvato dai bigotti

Qui ti stai fissando sul legame, mi dispiace. E ti stai attaccando a una presunta frequenza.

Stiamo parlando di modelli familiari, non di relazioni lavorative o di orientamenti sessuali e filosofici.
Le tue speranze su cosa possano fare famiglia e Chiesa sono parecchio intaccate dai fatti.
Io non fabbrico nessun mulino. Non sono io a propagandare ossessivamente la famiglia tradizionale come modello perfetto.

FSMosconi

Se è vero che il piccolo centro, la presenza capillare della Chiesa, il persistere d’una vita familiare di tipo tradizionale non impediscono né efferati delitti né odiose, coperte, angherie […] è anche vero che non le incoraggiano, e forse qualcuna ne prevengono.

Non mettere il piede in due scarpe: è ovvio che qualsiasi struttura sociale non giustifica la violenza sentita come tale, come è anche vero che qualsiasi tipo di morale concerne l’uso anche solo teorico della violenza. Il problema non si risolve.

Poniamo un esempio: modello patriarcale tradizionale. Giustifica l’uso delle mani indiscriminato verso il sesso femminile nella sua accezione di sesso (etichettato come) “debole”? Ovvio che no.
Nella sua concezione tradizionale in quanto patriarcale cioè maschile (-ista) giustifica una punizione-rivalsa non meglio specificata quando il tradizionale ruolo dei sessi viene meno? Il conflitto morale c’è, ed è interno alla coppia.
Non lo giustifica, no: certo non lo previene. Evita di parlarne. Mai sentito parlare di Bias?

FSMosconi

Aggiungo anche che se la difesa d’ufficio è “è violento come tutti gli altri”, be’, non è una gran difesa.
Diciamo anche che è una mezza ammissione di colpevolezza.
Poi ti concedo che il discorso è portato un po’ sui generis… (perché l’elogio della famiglia tradizionale guarda ad un modello mitizzato-assolutizzato)

Marco Tullio

@FSMosconi. Quando avrai letto qualcosa di mio che “giustifichi” delitti oppure odiose angherie che rimangono nascoste (ma non per questo cessano di essere odiose), allora, e solo allora, potrai consigliarmi d’evitar di parlare.

francesco s.

@gmd

Il che è perfettamente normale, se diminuiscono i crimini in generale, permangono i crimini endemici, si arriva alla saturazione e percentualmente è più rilevante, non è che la gente è più criminale del solito, Infatti il in numero assoluto oscilla e se si raccolgono dati per qualche altro anno ne viene fuori una bella gaussiana.

FSMosconi

@Marco Tullio

e è vero che il piccolo centro, la presenza capillare della Chiesa, il persistere d’una vita familiare di tipo tradizionale non impediscono né efferati delitti né odiose, coperte, angherie […] è anche vero che non le incoraggiano, e forse qualcuna ne prevengono

Non difendere direttamente non vuol dire non difendere, o non dare l’impressione di voler difendere.
Se non volevi, dovevi esprimerti meglio.

francesco s.

Mi permetto di intervenire nel merito, lo si prenda come un consiglio. Non mi sembra che Tullio voglia giustificare nulla.

In realtà non risulta neanche a me che i sostenitori della famiglia tradizionale (e aggiungo cattolica) portino a supporto delle loro tesi la “sicurezza” ma parlano piuttosto della naturalezza voluta da legge divina di tale legame. E’ questo il terreno di scontro dialettico. Ed era anche per questo che affermavo all’ inizio che pur condividendo il succo dell’articolo non ne condivido l’insistenza sui fatti di cronaca.

gmd85

@francesco s

Certo. Il dato interessante, però è quello riferito alla maggior frequenza in coppie più o meno orientate a una certa stabilità. Ovvero, basate su un modello, almeno per parte maschile, piuttosto tradizionale. E quando la coppia non regge, a dar di matto è proprio l’uomo. E sono persuaso che il background tradizionalista influisca massicciamente sul fenomeno. ma, ovviamente, non escludo che a dar di matto siano anche coloro che a tale modello non sono legati.

parolaio

Articolo tristissimo.
Mi ricorda Salvini quando si accende se un senegalese prende a picconate i passanti, e poi ovviamente tace quando un lombardo sgozza la famiglia.
Davvero sotto la patina del ragionamentino elegante nascondete un livore ed un’intolleranza degli di Stalin.

Stefano ™

@ parolaio

Scusa, dire che la vostra morale in franchising non è garanzia di niente sarebbe degno di Stalin perché?
Non vorrei che il tuo fosse uno sragionamentino e per giunta neanche elegante….

gmd85

@parolaio

Ma davvero? Dimmi, cosa ci sarebbe di intollerante nel far notare che la tanto propagandata famiglia tradizionale può essere luogo di misfatti? Dati alla mano. Può, bada bene, non “è sempre luogo di misfatti”.
No, perché io vedo intolleranza in quelli che dicono che i modelli non tradizionali sono deleteri, senza dati alla mano.
Seguendo il tuo paragone, se il senegalese è la famiglia tradizionale, il lombardo chi sarebbe?

parolaio

Il lombardo è uno delle migliaia di italiani che ogni anno prendono un volo per la Thailandia o per Fortaleza e vanno a brutalizzare bambini dei paesi poveri.

FSMosconi

@parolaio

Guarda la contraddizione può anche non esserci: nella cosiddetta famiglia “tradizionale” può andare tutto bene, ci può essere un omicidio, o si può andare (padre, madre e/o figlio) a fare i viaggi in Thailandia per quegli scopi.

D’altronde nulla vieta che il lombardo, cioè cittadino italiano nato in Lombardia, abbia la pelle scura e dia ugualmente di matto.

parolaio

“Non è la prima volta che delitti di questo tipo maturano in contesti apparentemente insospettabili: tranquilli se non sonnecchianti paesi di provincia, famiglie tradizionali da tutti ritenute “normali”. La norma, semmai, è che i crimini più sconvolgenti abbiano luogo in realtà di questo tipo.”

Io ci leggo una condanna della famiglia tradizionale.
Se poi andate a rileggervi i commenti… l’intolleranza si spreca.

Reiuky

E il resto dell’articolo lo hai letto? No, perché continua dicendo “al contrario di quello che si dice”

gmd85

@parolaio

Esecrabile, certo, e dubito che qualcuno qui lo approvi. Ma irrilevante ai fini di questa discussione.

Nessuna condanna. Io ci leggo l’esposizione di una realtà, che probabilmente non è maggioritaria, ma non è neanche tanto rara.
Invece di flagellarsi e di gridare alla persecuzione, un commentino circostanziato in merito?

Stefano ™

@ parolaio

Riproviamo: la famiglia tradizionale o la tua morale in franchising sono garanzia di che?
Se la famiglia tradizionale o la morale in franchising non garantiscono niente, bene, chi vuole fare queste scelte li faccia pure, ci mancherebbe. Magari eviti di sbandierare false garanzie per ostacolare altre scelte. Che l’intolleranza, casomai, è proprio questa.
parolaio, capisco siate abituati a ragionare al contrario, tuttavia, se qualcuno ve lo fa notare, non accusatelo di intolleranza.

gmd85

@Stefano™

Ma poi sembra che qui tutti avversiamo la famiglia tradizionale e sembra che nessuno voglia averne una. Mentre invece si fa solo notare che un particolare modello, in questo caso quello più propagandato, può avere ( e ha) i suoi problemi. Ed è anche peggio se lo si usa nel modo da te descritto.

parolaio

@Stefano ™
E quale è la mia morale? Perché quando sono in questo luogo mi guardo bene dal parlarne.
Più che altro gioco di rimessa nel sottolineare le Vostre contraddizioni, ad esempio l’intolleranza di questo articolo appena appena mimetizzata da una sverniciatina di logica.

L’unica cosa che ho sempre detto è che nel cristianesimo la morale è un fatto del tutto secondario.
Questo si che vi irrita… vi si intacca il dogma!

Stefano ™

@ parolaio

La morale è secondaria? E cos’è primario, i principi irrinunciabili e non discutibili su cui si basano le affermazioni “secondarie” della morale?
Principi irrinunciabili e non negoziabili basati su affermazioni che non ammettono falsificazione?
Ti devo fare per l’ennesima volta la domanda cui non rispondi? E hai il coraggio di parlare di dogmi?
parolaio ovvero del ragionare al contrario.

Stefano ™

@ parolaio

nel sottolineare le Vostre contraddizioni, ad esempio l’intolleranza di questo articolo appena appena mimetizzata da una sverniciatina di logica

parolaio, una contradizione prevede due affermazioni non compatibili.
Dire di qualcosa che è una contraddizione senza che vi siano due affermazioni incompatibili è una contraddizione. Una sverniciatina di logica dovresti darla ai tuoi interventi. Ma capisco che la logica faccia a pugni con le vostre credenze.

Ti riporto la sintesi di gmd85 a tuo beneficio, magari se non devi leggere troppo riesci a cogliere un pò di più il senso:

Famiglia tradizionale propagandata come luogo perfetto in antitesi ad altri modelli familiari.

a commento ti riporto di nuovo una parte del mio intervento più sopra:

Se la famiglia tradizionale o la morale in franchising non garantiscono niente, bene, chi vuole fare queste scelte li faccia pure, ci mancherebbe. Magari eviti di sbandierare false garanzie per ostacolare altre scelte. Che l’intolleranza, casomai, è proprio questa.

Di grazia, parolaio, ci spieghi dove sta la contraddizione?
Nella tua testa?
Sai cosa irrita? Le stupidaggini.

Ezio

Senza voler strumentalizzare il disturbo mentale o criminalizzare la famiglia tradizionale è possibile fare un altro ragionamento.
Circa l’80% degli italiani si dichiara credente e battezzato.
Per cui è plausibile pensare che circa l’80% degli assassini, degli stupratori, dei corrotti ecc. ecc. siano credenti.
Oneri e onori della maggioranza.
Ma se questo è plausibile allora si comprende come la fede religiosa non sia proprio un baluardo nei confronti della delinquenza e della malattia mentale.

Marco Tullio

M torniamo alle tesi essenziali dell’articolo. Se “avere una famiglia tradizionale e mantenere un comportamento conformista al pensiero dominante aiuta enormemente a nascondere i progetti più orrendi”, ” le “mura domestiche” … diventano un reclusorio che alimenta la pazzia dell’uccisore, occulta allo sguardo sociale crudeltà e violenze … impedisce la fuga degli inermi”, che senso ha adoperarsi per estenderne il modello anche a chi attualmente ne è fuori? Non sono per caso coloro i quali chiedono il matrimonio omosessuale – con tanto di figli, ovviamente adottivi – e il riconoscimento giuridico delle convivenze anch’essi vittime della “retorica della ‘famiglia tradizionale’ ” e delle sue illusorie “virtù” e “sicurezze” (non saprei, invero, da chi mai millantate)? Non chiuderebbero (o almeno non restringerebbero) anche tali provvedimenti il “varco di salvezza per chi scappa”?

gmd85

@Marco Tullio

Ti aiuto a riassumere il concetto di fondo.

Famiglia tradizionale propagandata come luogo perfetto in antitesi ad altri modelli familiari.

Solo che la famiglia tradizionale non per forza è un luogo perfetto. Così come potrebbe non esserlo alcun tipo di famiglia, visto che il problema sono i singoli individui e che aggregarsi o meno non implica automaticamente nulla di positivo o di negativo. Così come non dipende certo dalla sessualità degli individui che si aggregano.

Di nuovo: non si vuole smantellare alcunché. Si sta solo sottolineando un dato. Se hai difficoltà a prenderne atto, evita almeno artifici retorici.

Marco Tullio

Non ho alcuna difficoltà a dissociarmi dalle cavolate “da qualunque parte provengano”. Comunque anche l’assurda tesi del citato Don Tarcisio (il matrimonio civile – addirittura! – peggio dell’omicidio … brrr!) non afferma affatto la necessaria perfezione della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio religioso. Sarei curioso davvero di sapere chi mai ha millantato ciò. La Chiesa non ha mai sostenuto che vi fosse una condizione umana conseguita la quale si fosse al riparo dal peccare gravemente. Sei Apostolo? Puoi essere Giuda. Sei Papa? Puoi essere Alessandro VI. Sei prete? Puoi essere ladro o pedofilo. Vai regolarmente in chiesa? Può darsi che – come Tartufo – tu copra chissà quali peccati sotto il manto della devozione. Sei sposato in chiesa? Può darsi che il tuo matrimonio di sola facciata sia nullo, e niente garantisce che tu non possa commettere i peggiori delitti in danno dei tuoi familiari. Contro i quali delitti tutte le persone di buon senso hanno sempre fatto più affidamento sui carabinieri che non sui preti. Prova ne sia che anche il Vaticano ha un Codice Penale (che commina anni di galera … altro che scomuniche!), e guardie … che non hanno studiato in seminario.
La famiglia tradizionale viene difesa per i benefici che porta a chi liberamente la sceglie e degnamente la vive. Quello che è infame è coinvolgere la gran massa di costoro nei casi delinquenziali o psicopatologici, quasi che la loro legittima scelta contribuisse ad alimentare un fenomeno criminogeno – “un reclusorio che alimenta la pazzia” – che tali casi di per se stesso produrrebbe. E’ a questo che non ci sto! E ancor meno lo accetto da chi, poi, la capienza di questo “reclusorio” vorrebbe ampliarla.

Marco Tullio

Non ho alcuna difficoltà a dissociarmi dalle cavolate “da qualunque parte provengano”. Comunque anche l’assurda tesi del citato Don Tarcisio (il matrimonio civile – addirittura! – peggio dell’omicidio … brrr!) non afferma affatto la necessaria perfezione della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio religioso. Sarei curioso davvero di sapere chi mai ha millantato ciò. La Chiesa non ha mai sostenuto che vi fosse una condizione umana conseguita la quale si fosse al riparo dal peccare gravemente. Sei Apostolo? Puoi essere Giuda. Sei Papa? Puoi essere Alessandro VI. Sei prete? Puoi essere ladro o pedofilo. Vai regolarmente in chiesa? Può darsi che – come Tartufo – tu copra chissà quali peccati sotto il manto della devozione. Sei sposato in chiesa? Può darsi che il tuo matrimonio di sola facciata sia nullo, e niente garantisce che tu non possa commettere i peggiori delitti in danno dei tuoi familiari. Contro i quali delitti tutte le persone di buon senso hanno sempre fatto più affidamento sui carabinieri che non sui preti. Prova ne sia che anche il Vaticano ha un Codice Penale (che commina anni di galera … altro che scomuniche!), e guardie … che non hanno studiato in seminario.
La famiglia tradizionale viene difesa per i benefici che porta a chi liberamente la sceglie e degnamente la vive. Quello che è infame è coinvolgere la gran massa di costoro nei casi delinquenziali o psicopatologici, quasi che la loro legittima scelta contribuisse ad alimentare un fenomeno criminogeno – “un reclusorio che alimenta la pazzia” – che tali casi di per se stesso produrrebbe. E’ a questo che non ci sto! E ancor meno lo accetto da chi, poi, la capienza di questo “reclusorio” vorrebbe ampliarla.

Stefano ™

@ Marco Tullio

trasliamo:

La famiglia non tradizionale viene difesa per i benefici che porta a chi liberamente la sceglie e degnamente la vive.
Quello che è infame è attribuire a costoro disordine morale, dipingerli come minaccia per la società e prospettare il dissenso di divinità inesistenti che sarebbero contrarie a questa soluzione, appoggiandosi a questi “solidissimi” principi per opporsi a soluzioni alternative.

gmd85

@Marco Tullio

Quello che è infame è coinvolgere la gran massa di costoro nei casi delinquenziali o psicopatologici, quasi che la loro legittima scelta contribuisse ad alimentare un fenomeno criminogeno

E chi diavolo mai l’ha detto? Per l’ennesima volta:

Non si attacca la famiglia tradizionale. Si sottolinea che, nonostante la difesa che ne fanno alcuni, contrapponendola come baluardo contro presunti danni di modelli non tradizionali, può non essere perfetta

O non capisci o fa finta di non capire. Scegli.

Stefano ha detto il resto.

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