Il caso Lambert, un sì dalla Francia e un no dall’Europa

La condanna a vivere, almeno biologicamente parlando, per il tetraplegico trentottenne francese Vincent Lambert rimane, al momento, esecutiva. Il Consiglio di Stato francese, pronunciatosi sul ricorso presentato dalla moglie di Lambert, ha acconsentito allo spegnimento degli apparati artificiali che impediscono di porre fine a un’esistenza che di vita ha ormai ben poco. Diciamo pure nulla. E ciò in base alla legge “Leonetti”, varata nel 2005 dal governo Sarkozy, che vieta l’accanimento terapeutico qualora il paziente non abbia concrete aspettative di recupero e abbia espresso la volontà di non essere posto in una condizione di vita artificiale.

Nel caso di Lambert, come a suo tempo in Italia per la povera Eluana, non esistendo alcun documento sottoscritto che dia indicazioni precise sulla volontà del paziente, questa è stata ricostruita sulla base di testimonianze rese quando era ancora in salute, in grado di interagire, prima che il tragico incidente motociclistico di sei anni fa ponesse fine alla sua vera vita, non l’attuale stato vegetativo. Determinanti le perizie rese da tre consulenti del tribunale che hanno dichiarato irreversibili le lesioni cerebrali riportate da Lambert. In altre parole l’uomo non potrà mai recuperare le funzioni del suo cervello, non c’è nessuna ragionevole possibilità che possa tornare a una seppur minima vita di relazione con il mondo che lo circonda. Ma questo per i suoi genitori non conta. Per loro, entrambi ferventi cattolici, il padre un ginecologo antiabortista, le funzioni biologiche di quel corpo inanimato devono continuare a essere tenute attive per mezzo della tecnologia. Per questo, subito dopo l’emissione della sentenza, hanno presentato ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Naturalmente occorreranno dei mesi, forse anni, prima che la Cedu esamini il caso e sentenzi in merito, quindi nell’immediato è stato chiesto alla giustizia francese di sospendere l’esecuzione della sentenza. Non avrebbe del resto senso discutere della liceità dell’interruzione di un trattamento sanitario se quanto deciso non potrebbe avere nessun effetto pratico, questo va senz’altro riconosciuto. Per lo stesso motivo la Cedu ha chiesto di non trasferire il paziente dall’ospedale di Reims in cui si trova ricoverato, e questo per timore che la moglie decida di portarlo nel vicino Belgio per l’eventuale eutanasia, pratica legale in quel paese. Non rimane a questo punto che aspettare per vedere se, come auspichiamo, la corte continentale riconoscerà l’unico diritto in questione: quello di Lambert di autodeterminare il proprio fine vita, e quindi di non vivere una non-vita. Non può essere considerato un diritto e quindi non dovrebbe poter essere riconosciuto tale da una corte che per definizione si occupa di “diritti dell’uomo”, quello rivendicato dai genitori di Lambert di portare avanti le terapie e l’alimentazione forzata su un corpo che, semplicemente, non è il loro.

cedu

Nello stesso giorno della sentenza in oggetto, il 24 giugno scorso, un altro tribunale francese decideva in merito al caso del dottor Nicolas Bonnemaison, denunciato per aver provocato la morte di sette malati terminali suoi pazienti. Anche per questo caso la decisione è stata presa in base alla legge “Leonetti”, essendosi i fatti verificati dopo la sua entrata in vigore, e tuttavia Bonnemaison non è stato riconosciuto colpevole di aver praticato l’eutanasia.

Lo stesso avvocato dell’accusa aveva detto che Bonnemaison non può essere considerato “un assassino nel senso comune del termine”, mentre la difesa chiedeva al tribunale di non prendere in considerazione mezzi termini; o il medico è un criminale, oppure non lo è. E secondo il tribunale non lo è, perché ha agito in buona fede e nell’interesse dei suoi stessi pazienti, la cui unica prospettiva era quella di vivere i loro ultimi giorni in crescente sofferenza. Per l’avvocato di Bonnemaison questa decisione obbligherà i politici a riformare l’attuale legislazione, che presenta sì delle garanzie minime ma anche diverse lacune che fanno sì che non venga applicata in molti casi. Non a caso una legge sull’eutanasia era già stata promessa da Hollande in campagna elettorale, perciò non si esclude che in seguito a queste vicende il governo si dia finalmente da fare in merito.

E in Italia? Qui da noi la legge di iniziativa popolare sostenuta anche dall’Uaar attende tuttora di essere discussa dal parlamento, nonostante lo stesso capo dello Stato se ne sia fatto promotore in un appello rivolto al Parlamento. Francesco Lizzani, figlio del regista Carlo, ha voluto ringraziare Napolitano con una lettera, rilanciata da Umberto Veronesi in un articolo su MicroMega, che suona come un’ulteriore esortazione alle camere, sorde alle istanze che provengono dalla società civile ma sempre pronte ad accogliere i desiderata d’Oltretevere. Nel frattempo i Comuni italiani continuano a istituire registri dei testamenti biologici, ultimo in ordine di tempo ma non certo d’importanza quello di Roma. Per evitare che, nel caso qualcuno di noi si ritrovasse nella stessa situazione di Lambert e di Eluana, altri possano obiettare: “non si era mai espresso in proposito”.

La redazione

Archiviato in: Generale

64 commenti

gmd85

Non sono del tutto sicuro che il divieto di spostamento sia legittimo. Insomma, arriva a essere una seria limitazione della libertà personale.

laverdure

Almeno,in questo caso,a differenza di Welby,il paziente e’totalmente
privo di conoscenza,a tutti gli effetti e’ praticamente un cadavere
che si autoconserva.
Per cui la faccenda non lo riguarda piu’ personalmente in nessun modo.
Se ai genitori “pro vita” piace una salma da accudire,buon pro gli faccia.
L’unica obiezione e’ se eventuali spese di mantenimento debbano essere condivise dalla comunita,dato che i fondi si sa non bastano mai e sarebbero utilizzate molto meglio per il beneficio di altri pazienti.

francesco s.

bisogna evitare ragionamenti di natura economica, solo la volontà della persona conta.

gmd85

@laverdure

Neanche si autoconserva. Dovrebbe essere capace di farlo e non lo è.
Ciò detto, penso che, legalmente, la moglie sia la tutrice legale di ciò che rimane dell’uomo. Quindi, ribadisco – ma non ne ho la certezza – la sentenza mi sembra illeggittima.

bruno gualerzi

“Ma questo per i suoi genitori non conta. Per loro, entrambi ferventi cattolici, il padre un ginecologo antiabortista, le funzioni biologiche di quel corpo inanimato devono continuare a essere tenute attive per mezzo della tecnologia.”

Quando emerge il volto disumano della religione.

Diocleziano

In un caso come questo, dove manca una precedente espressione di volontà da parte dell’interessato, direi che la volontà dei genitori conta come il due di picche. L’egoismo come ideale umanitario?

Engy

ma allora (anche) il caso Englaro non ha insegnato niente se si continua a fare il tifo per l’una o per l’altra scelta, lasciando intendere che una è buona, l’altra fa addirittura ribrezzo!!!
Il sarcasmo sottinteso nell’articolo sui genitori “bigotti” è davvero fuori luogo.
Mai sentito parlare, Gualerzi, del caso di Mara Dallari (molto simile a quello della Englaro) e della diversa scelta della madre Bebe Amarossi che l’ha accudita per 12 anni? eppure, se non sbaglio – ma non credo, la Amarossi non era affatto una “bigotta”.
Soprattutto, “volete”, richiedete con forza la LIBERTA’ di poter optare per una QUALSIASI scelta o il messaggio è che la sola scelta DEGNA e giusta è quella di farla finita e che ad esempio i genitori che si ostinano ad accudire figli in stato vegetativo sono dei pazzi fanatici e irresponsabili, dato che oltretutto non si rendono conto, come ricordava Laverdure, di pesare sui conti dello stato?
A questo proposito mi sto chiedendo a questo punto perchè devo farmi carico di tutte le spese che lo sanità deve accollarsi per i tossici, per gli psichiatrici, per gli obesi e gli anoressici, per gli alcolisti, ecc … !!!

Gérard

@ Engy

Se hai un po seguito questa facenda ( ne dubito perchè se ne è parlato poco fuori la Francia ) il termine di ” bigotti ” non è fuori luogo e sarei ancora piu dura chiamandoli Farisei .
E di fatto, loro vengono soltanto di rado veder il figlio, cadavere che respira, al contrario della moglie che è quasi sempre presente e che si occupa di tutto . I ” genitori “, l’unica cosa che hanno fatto è di rivolgersi alle istanze europee, non per amore del figlio, ma per rintronimento ideologico !

gmd85

@E.n.g.y

La Amarossi non è i genitori di Lambert. Ma mi informerò.

Io bado alla possibilità di scelta, ovvio, ma sul piano meramente tecnico, tossici, obesi, anoressici, alcolisti, psichiatrici, e via dicendo, sono recuperabili.
E vivi.

Engy

gmd85,
ma che vita è quella di un’anoressica, attaccata a un filo come ben sai?
o quella di un malato grave psichiatrico, altro peso per la società?
o quella di un tossico irrecuperabile, di quelli che ogni tanto vediamo aggirarsi nelle nostre strade e che ci fanno pena?
tutti pesi per lo stato, per il servizio sanitario nazionale ..

francesco s.

Non mi sembra che si faccia il tifo, si dice che bisogna rispettare la volontà della persona, quest’uomo non voleva fare lo zombie, cosa a cui lo vorrebbero ridurre i genitori. E non si parla nell’articolo di dignità, ma di un uomo che non avrebbe accettato di vivere in quelle condizioni irreversibili.

Sandra

Nel caso Englaro e nel caso Lambert ci sono testimonianze della volontà degli interessati di non essere oggetto di cure del genere. Forse nel caso Dallari non erano mai state manifestate opinioni, e la madre nel dubbio ha adottato un comportamento conservativo. Per Lambert invece riferiscono la moglie e alcuni dei suoi fratelli. Perché i genitori non rispettano la volontà del proprio figlio? Se non per bigotteria, per cosa?

Diocleziano

Engy
Il caso Englaro dovrebbe aver insegnato che quando l’interessata ha lasciato degli indizi di una volontà orientata in un certo verso, nessuno deve intromettersi. Gli indizi non erano certi, addirittura falsi? Chi può dirlo? Come ho detto qui sopra, penso che nemmeno i genitori abbiano voce in capitolo per imporre un’infinita agonia a un altro essere umano. È solo l’ottimismo dell’egoismo.
Per i costi della sanità, non mi pare che si sia mai staccata la spina per risparmiare, anzi, le suore di Eluana erano ben disposte a tenerla lì ancora per un bel pezzo…
Per gli alcolisti, i tossici, gli anoressici… gli psichici.. non so cosa dire… ma c’è ancora la rupe Tarpea? :mrgreen:

gmd85

@E.n.g.y

Punto primo non ho mai sostenuto la tesi del peso per lo stato, per quanto sia tecnicamente vero.

Punto secondo ho conosciuto sia persone anoressiche che tossicodipendenti. E le ho conosciute quando erano uscite dal tunnel.
Un tantino diverso dallo stare in un letto a sbavarsi addosso e farsi venire le piaghe da decubito.

Ciò detto, il problema centrale è la libertà di scelta. Su questo si discute, per parte mia.

Engy

ok sulla bigotteria.
bipartisan, EVIDENTEMENTE, come sempre purtroppo.
Anche questo articolo lo dimostra perchè fa il tifo per una delle due scelte possibili, considerando l’altra inaccettabile e orrenda, frutto di menti malate e fanatiche (in senso religioso).
Nessuno finora – o pochissimi – hanno usato un po’ di sensibilità o buon senso in entrabe le direzioni e si sono espressi semplicemente come il mitico Umbertone Bossi ai tempi della Eluana: Bossi che infatti aveva detto (più o meno) che solo chi ha provato direttamente certe esperienze può giudicare.
Da una parte anatemi contro i senza umanità e senza scrupoli e che hanno fatta propria una certa macabra cultura della morte.
Dall’altra accuse di oscurantismo medievale.
Avanti così .

Engy

il mio ultimo commento era per Sandra.
e mi chiedo a proposito del caso di Mara Dallari di Scandiano (RE): dove siete mie care amichette reggiane?
Alle, ad esempio?
Ve la ricordate voi questa storia ?

gmd85

@E.n.g.y

Perché, tenere la pallida ombra di ciò che era un uomo attaccato alle macchine, solo per le proprie convinzioni religiose sarebbe umano? Dopo una volontà almeno ricostruita, tra l’altro. Perché qui non si parla della decisione di Lambert a rimanere attaccato alle macchine, ma della volontà dei genitori a costringervelo.

Perché non si dovrebbero esprimere pareri? Non sei tu la paladina della libertà d’espressione sempre e comunque? O solo quando ti fa comodo?

Io mi chiedo invece se la Dallari era contenta. Perché non dovrei considerare il gesto della madre come espressione di un retaggio che se non è bigotto è almeno ipermoralista?

Sandra

Engy,
qui si fa il tifo per la persona. Se Mara Dallari non si è mai espressa contro l’accanimento terapeutico o l’essere tenuta in vita senza speranza di miglioramento, è più che comprensibile l’atteggiamento della madre, se questa ha creduto di interpretare l’orientamento della figlia. Nel caso Lambert e Englaro l’orientamento era quello di “staccare”, e nel caso Lambert i genitori si stanno opponendo a quella che è una legittima decisione del figlio sulla propria vita. Non capisco perché tu debba fare polemica con una cosa tanto chiara, e accusare di bigotteria bipartisan: Lambert aveva parlato con la moglie e i fratelli, sono i suoi genitori che sono bigotti – e non è un’accusa campata per aria, visto la militanza nell’estremismo cattolico dei due. Si deve rispettare la volontà della persona, non l’ideologia di chi sopravvive.

bruno gualerzi

@Engy
Da ciò che viene riportato (“entrambi ferventi cattolici, il padre medico antiabortista’) ho presunto… sbagliando, non ho difficoltà a riconoscerlo e in questo ti do ragione… che ‘comunque’ sia dovuta alle loro convinzioni – sempre presunte – la loro scelta. Quindi riconosco la scorrettezza del mio commento… ma perché ne ho tratto conclusioni sulla base, appunto, di un presunzione. Verosimile fin che vuoi, ma presunzione.
Detto ciò… e mi riferisco proprio al caso Englaro… ritengo che qualora sia accertato senza ombra di dubbio (e qui – detto da uno che condanna il cosiddetto ‘scientismo’ – ritengo che l’ultima parola spetti esclusivamente alla scienza medica) la totale, definitiva, mancanza di coscienza e nonostante questo ci si oppone alla cessazione di supporti tecnologici solo per tenere in vita ciò che vita non è, ma solo per ragioni ‘ideologiche’, sia una manifestazione – come ho scritto – di ‘disumanità’, nel senso che di propriamente umano non c’è niente da salvaguardare.
Naturalmente non ho niente da obiettare a chi, per una ragione qualsiasi, intende accudire ad una persona cara il più a lungo possibile… ma non certo se è palese che questa persona sta soffrendo atrocemente senza possibilità di recupero (e qui credo che l’ultima parola spetti pur sempre alla scienza medica) e che – soprattutto – chiede di essere aiutato a farla finita e le si nega questo aiuto. Se ciò è motivato da convinzioni religiose (e non dirmi che sto inventando), è ancora più disumano.

francesco s.

@Engy

Mettiamo bene in chiaro le cose.
Tenuto presente che:
1) il sig. Lambert aveva espresso la sua volonta ai familiari di non voler vivere in un simile stato

2) i danni cerebrali sono gravissimi e irreversibili

3) il corpo, che è quel che rimane del sig. Lambert mostra segni di sofferenza fisica

l’accanirsi a mantenere artificialmente in vita quel corpo non ha nulla di compassionevole e umano, è solo ideologico nella migliore delle ipotesi o segno di una psicopatologia.

G.B.

Una buona ragione in più per essere scettici sull’Europa, che finora ci ha portato l’austerità sul piano economico, senza reali contropartite sui diritti civili.

Gianluca

laverdure

“Per cui la faccenda non lo riguarda piu’ personalmente in nessun modo.”

Mah, non so. A me dispiacerebbe se mi tenessero in stato vegetativo per anni, anche se non sentirei niente.
Il fatto è: la volontà di una persona riguardo a sè conta qualcosa o no? Posso decidere io per la mia vita?

Laverdure

@Gianluca
Il signor Welby era cosciente e per lui senza alcun dubbio era di vitale importanza poter decidere della propria vita,indipendentemente dagli altri.
Luana era morta a tutti gli effetti dal giorno dell’incidente,ma sicuramente le sarebbe dispiaciuto imporre per anni ai genitori una sofferenza sicuramente maggiore di quella provocata da una morte totale e immediata.
Io sono single e personalmente me ne straf8 di quanto possa succedere alla mia carcassa dopo la mia morte,anche puramente cerebrale.
Ma ovviamente ognuno ha il diritto di disporre come vuole delle sue proprieta in previsione del trapasso, e anche quella e’ indubbiamente una sua proprieta di pieno diritto.
Ricordate i corpi esposti nella famosa mostra itinerante che ha provocato diverse polemiche in Europa ?
Erano tutti di donatori volontari.

gmd85

Se ti riferisci alla plastinazione, penso di si. Se non donati direttamente al progetto, almeno prelevati dai laboratori a cui erano stati donati. Non ne sono sicuro, però.

Gérard

Spero che le persone in questo stato non risentino nulla, perchè nel caso contrario, sarebbe un inferno terribile !!!

whichgood

L’ipocrisia non ha limite. Con quello che costa ad una struttura pubblica mantenere idratato e ‘alimentato’ un corpo in queste condizioni e considerando la situazione della sanità pubblica, praticamente si arriva al paradosso di non erogare servizi (anche) ai bambini perchè si deve tenere tenere una salsiccia bella e presentabile.
Praticamente si sta dicendo che ho più diritto a mantenermi come un vegetale a spese dello Stato che un bambino ad avere le cure necessarie. Questa è una logica puramente clericale.

Laverdure

@Whichgood
Proposta acuta:
perche non li facciamo curare da Vannoni ?
Sicuramente non ci sono controindicazioni.

whichgood

Non conviene, perchè farebbero rientrare Stamina nel SSN.

Enrico

Faccio presente che il Sig. Lambert è vivo ed è in stato di coscienza seppur limitata.

Quali macchine andrebbero spente?

DucaLamberti74

@Enrico:

Ma quale coscienza ha…solo quella del dolore ?

Beh certo a voi cattolici piace tanto quando uno soffre perchè fa contento il vostro amico dio…ma scusa non aveva dato il libero arbitrio il vostro amico dio…e sarà uno libero decidere di porre fine alla sua vita SE questa non ha più alcuni significato ma è solo dolore e differenza ?

Se il tuo dio fosse bello e buono interverrebbe con un miracolo (se non lui in prima persona può delegare la madonna, padre pio, san giuseppe, l’arcangelo gabriele, papa giovanni XXIII, ecc. ecc.) e lo farebbe ritornare sano e vitale come prima…. o dico male ???

Invece il tuo dio dall’alto del cielo se ne sta li bello buono e magari in modo vigliacco (mi spiegheresti poi dove sta la sua assoluta bontà di un comportamentl del genere) gioisce delle sofferenze del povero Lambert….o dico male ???

Vediamo se questa volta riesci a rispondere in modo chiaro oppure riscriverai le tue solite frasette da cioccolatini degne dell’oratorio italiota di paesanago fraz. di paesate.

DucaLamberti74

P.S.: Il mio nick non ha alcun legame con l’articolo e trae esempio da qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Duca_Lamberti

Enrico

Dio non gioisce della sofferenza decide di non intervenire cosi come non interviene ad evitare gli aborti siano essi volontari o meno.

Enrico

Dio non gioisce della sofferenza decide di non intervenire cosi come non interviene ad evitare gli aborti siano essi volontari o meno.

gmd85

C.azzata pseudodottrinale a parte, ecco che Enrico mette in mezzo gli aborti. L’ho detto che si potrebbe creare un modello predittivo delle sue esternazioni.

DucaLamberti74

@enrico:

Ma dio non è onnipotente e tanto buono ?

Se decide di non intervenire ed invece potrebbe farlo per curare una persona e ridargli una qualità della vita decente allora è dimostrato che è un menefreghista.

Oppure (sempre ammettendo esistenza di dio) non è così onnipotente come si pensa.

Scusami ma cosa c’entra l’aborto con questo post ?
Semmai posso dire che se dio decide di non intervenire quando una donna decide di abortire vuol dire che a dio va bene che la donna proceda con l’aborto.

DucaLamberti74

gmd85

Faccio presente che la vita o la morte degli altri non sono affar tuo.

gmd85

Non si tratta di tutele. Si tratta di scelte personali sulle quali la tua insulsa morale non ha voce in capitolo. Cosa non riesci a capire di questo semplice concetto?

Vediamo se vai a parare dove penso.

Senjin

Citando dal tuo link
>>>
«Il suo corpo esprime delle emozioni, soprattutto la sofferenza, ma lui non ha coscienza del suo corpo», ha spiegato Eric Kariger, a capo del reparto di cure palliative di Reims, dove Lambert è ricoverato.
>>>>

Ehm anche una pianta mostra reazioni al dolore se la tagli o la bruci stando alla scienza. Il sig. Lambert come riportato anche nel link che giri non ha ne coscienza del proprio corpo nel dell’amiente circostante… questa sarebbe vita?
Lo sai vero che se non lo avessero attaccato alle macchine sarebbe morto? Ricade nel disegno di dio generare zombi con la tecnologia?

gmd85

Aggiungi che è anche afasico e che il cervello ha subito danni irreversibili.

Ricade nel disegno di dio generare zombi con la tecnologia?

Di sicuro ricade nella mentalità degli Enrichi che la gente soffra perché così dicono loro.

Enrico

Ho capito soffrire e non poter parlare rende degno di morire.

gmd85

@Enrico

Non è questione di dignità, te l’abbiamo ripetuto centinaia di volte. Si tratta di decidere di sé. Punto.
Se tu dovessi rimanere menomato in un incidente non ti impediremmo di soffrire come un cane, visto che così faresti, stando alle tue esternazioni.
Se uno non vuole soffrire o se preferisce morire per motivi sui quali tu non hai il benché minimo diritto di sindacare NON SONO C.AZZI TUOI.

Ma ormai non mi aspetto che tu capisca alcunché. Comincio a pensare che tu meriti solo di essere deriso.

gmd85

Il tuo commento è generalista. Non puoi sperare di cavartela sempre con i soliti giochini.

stefano

non so cosa accadrà al signor Lambert comunque qui in italia a suo tempo abbiamo ottenuto un grande successo accompagnando la povera Emanuela Englaro verso il sonno eterno, staccandola da quelle assurde macchine che la tenevano in vita artificialmente, vincendo una campagna mediatica, ottusa crudele e medioevalista, contraria al 100×100 in cui il padre di Emanuela si erse a vero eroe nazionale riuscendo con l’aiuto di un anestesista (non ricordo il nome) a mettere fine a quella orrenda farsa rispettando anche le volontà della figlia che si espresse in modo positivo quando ancora era in vita riguardo l’eutanasia.

Gianluca

Enrico

“Siete sicuri che Lambert oggi non pensi?

Enrico, qui il discorso non è se Lambert pensa o non pensa, il discorso è che Lambert quando era autosufficiente avrebbe voluto che gli si staccasse la spina se si fosse trovato in una situazione come quella in cui purtroppo si trova ora.

Basta. Si rispetti la volontà di autodeterminazione dell’individuo.

Enrico

si ma le decisioni possono cambiare e Lambert ha questo diritto?

gmd85

@Enrico

Lambert ha espresso la sua decisione. Il fatto che tu pensi che si possa cambiare idea non ti autorizza a negargli il diritto di fare della propria vita ciò che vuole. Scommetto che il diritto a cambiare idea, per te, è valido solo in un senso. Da buon ipocrita sbraiteresti conto chi decidesse in piena coscienza di porre fine alla propria “vita”, magari dopo anni di convinzione sull’idea opposta.

fab

L’invidia sociale di Enrico aiuta il rifiuto della preghiera.

Reiuky

@Enrico: No. SPERO che Lambert oggi non pensi. Quale atroce inferno potrebbe soffrire, chiuso in un corpo in grado di provare solo dolore?

Poniamo il caso che Lambert pensi, e che (come detto) non ci sia possibilità alcuna di recupero. Non sarebbe compassionevole porre fine alle sue sofferenze?

gmd85

Ancora di queste domande gli fai? Cosa ti aspetti che ti risponda?

giancarlo bonini

“Il suo corpo esprime emozioni, soprattutto la sofferenza…….”E’ in queste parole che si rivela tutta la mostruosa “morale” cattolica: può soffrire e quindi DEVE soffrire il più a lungo possibile ed io mi prodigherò affinché sempre più persone siano in queste condizioni! Le religioni hanno come scopo produrre, instillare( tramite i sensi di colpa indotti) e soprattutto perpetuare, lo stato di sofferenza nei popoli; in vita e anche ” in morte”. ORRENDO.

Stefano ™

@ giancarlo bonini

può soffrire e quindi DEVE soffrire il più a lungo possibile ed io mi prodigherò affinché sempre più persone siano in queste condizioni!

Confermo, orrendo.
Ed Enrico approva.

RobertoV

Il culto della sofferenza è una prerogativa della chiesa cattolica, non lo è per altre chiese cristiane. Per esempio i valdesi e le chiese metodiste hanno aperto anche sportelli per raccogliere le dichiarazioni sul fine vita.
E’ per la chiesa cattolica che la sofferenza nobilita ed il medioevo non è finito.

Frank

Il padre è cattolico? Ma basta fargli capire che in realtà non è veramente suo figlio e vedete come corre a staccare la spina. 😉

DucaLamberti74

Eddai non dire così…

Per fargli passare la rabbia ci vorrebbe un prete psicologo cattolico che farebbe capire al padre che sta vivendo l’esperienza mistica di san giuseppe 🙂 nei confronti della madonna impestata ed addolorata.

Frank

Mmmmmmm…… forse hai ragione ma a quel punto potrebbe staccare lo stesso la spina, perchè tanto penserebbe che poi resuscitasse. 😆

Giorgio Pozzo

Mi sembra che ci siano almeno un paio di punti oscuri nella vicenda del povero signor Lambert. E tutt’e due riguardano le decisioni di ripristino dell’accanimento terapeutico (perchè di quello si tratta).

Punto primo, la sentenza dice che il trattamento «non aveva come unico obiettivo il mantenimento artificiale della vita»: ma non dice affatto, almeno nell’articolo, quale dovrebbero essere allora gli altri -presunti- obiettivi, visto che dopo cinque anni e 80 sedute di logopedia, non è stato possibile stabilire con lui alcun codice di comunicazione: è completamente afasico e ha subito danni irreversibili al cervello. Alle mie orecchie, questo significa solamente che qualunque intervento può solo essere chiamato accanimento terapeutico, alla faccia della sentenza che suona come una sfacciata scusa.

Punto secondo, i genitori affermano che la legge Leonetti non si applica al caso di Vincent Lambert, che è «disabile» ma non affetto da una malattia incurabile: «non è in fin di vita». Ma non mi sembra affatto che la legge affermi che l’accanimento terapeutico vada escluso nel caso dei “disabili”. E mi sembra anzi che la legge dica che il paziente abbia il diritto di vedere esaudite le proprie volontà al riguardo, disabile oppure no.

Insomma, secondo me queste due considerazioni sono delle vere e proprie forzature per voler continuare con l’accanimento terapeutico anche contro la volontà del povero Lambert, e alla faccia della legge.

Vorrei anche far notare che, effettivamente, nessuna delle argomentazioni che ho sottolineato ha dei connotati religiosi. Si tratta di forzature, certo, e anche molto discutibili, ma in linea di principio, prescindono dalle basi religiose di coloro che le hanno generate. Ricordiamoci anche che ci sono moltissimi cattolici o credenti che sono addirittura a favore dell’eutanasia, e non solo contro l’accanimento terapeutico.

Davide Colonna

A me pare che con l’aiuto della madre abbia scritto un libro, dal titolo “Io vi chiedo il diritto di morire”, edito proprio con il suo nome come autore. Altro che non essersi mai espresso prima.

Commenti chiusi.