Dopo Berlusconi, persino Alfano ha dato il via libera a una legge che riconosca le unioni civili gay. Una conferma che il clima è cambiato: essere clericale non va più di moda, non si porta più. Il cambiamento porta però con sé un indesiderato effetto collaterale: la privatizzazione del clericalismo. Si continua a coltivare il vizio nell’ombra, con il vantaggio non da poco che non va nemmeno confessato. Lo si coltiva insieme al confessore.
Viene da pensarlo, leggendo alcune notizie di questi giorni. Grande enfasi è stata posta sul piano di edilizia scolastica voluto da Renzi. Annunci roboanti: sarà speso più di un miliardo per effettuare lavori in una scuola su due. I lavori sono stati immaginificamente suddivisi in tre tipologie: #scuolenuove, #scuolesicure, #scuolebelle. Tutto molto bello, in effetti. Pare che ci sia persino una copertura finanziaria.
Nel contempo, però, il governo si è stranamente dimenticato (nonostante le rassicurazioni) della possibilità di attingere all’Otto per Mille di competenza statale. Il termine per i Comuni per presentare le domande è il 30 settembre, ma non è ancora stato emanato il regolamento, né è stata fatta alcuna propaganda in merito alla possibilità di utilizzarne una quota per l’edilizia scolastica, come chiesto dall’Uaar. Il tempo delle dichiarazioni dei redditi è ormai passato per tutti: un’occasione sprecata. A tutto vantaggio delle scelte a favore della Chiesa cattolica, il competitor dello Stato con cui lo Stato non vuol competere.
Dal canto suo, il 26 giugno il Ministero dell’Economia e delle finanze ha emanato un decreto con cui, nei fatti, esenta le scuole cattoliche dal pagamento dell’Imu e della Tasi. Non è scritto esplicitamente, farebbe brutto. È nascosto tra le pieghe del regolamento, che per godere dell’esenzione è stata introdotta una soglia di rette pro-capite da non superare. E che non sarà superata: a parte quelle per figli di vip che si beano di far pagare rette mostruose, gran parte delle altre scuole private (per due terzi cattoliche) si situano sotto. E le poche che non ci stanno le abbasseranno poco sotto l’asticella. Qualcuna magari le alzerà fin poco sotto l’asticella. Il gioco vale la candela accesa per san Matteo.
Un regolamento non approvato dimenticato da tutti, un nuovo regolamento astruso celato a molti. Si vergognano dei loro vizi privati e fanno di tutto per nasconderli. Non diversamente si comporta la ministra dell’istruzione (ormai non più pubblica), Stefania Giannini. Che ha adottato una variante: spacciare il proprio vizio per una diversa virtù. Il problema è che è difficile, veramente difficile scambiare un ubriaco per un sommelier. La ministra, abbandonata dagli elettori, si aggira come un’anima in pena per le sette chiese, anzi, per i sette mass media cattolici (Radio Vaticana, Tv2000, Tempi…) ripetendo che “la scuola privata fa risparmiare allo Stato sei miliardi ogni anno”. Mera amplificazione della vulgata cattolica, che non sta in piedi ed è stata ormai smentita anche dalla Fondazione Agnelli.
Nel libro Sua Santità Gianluigi Nuzzi rese note le relazioni segrete tra il governo Berlusconi e i vertici dello Ior per non far pagare l’Ici alla Chiesa. Cambiano i governi, cambiano i papi, cambiano persino le tasse, ma la musica rimane sempre la stessa: paga Pantalone, la Tonaca no. Le gerarchie ecclesiastiche sembrano disposte a tollerare qualunque legge sgradita, ma non vogliono in alcun modo rinunciare ad alleggerire le esauste casse pubbliche per parecchi miliardi ogni anno. Di non negoziabile, per i vescovi, sembrano rimasti pochi valori: quelli mobiliari.
Raffaele Carcano
Pubblicato nel blog UAAR di MicroMega il 9 luglio 2014.
Mi riservo di non credere al piano di recupero della scuola statale. Da dove uscirebbero questi soldi?
Da nuove tasse, no?
Lo statista fiorentino deve aver scoperto il segreto della moltiplicazione dei pani e dei pesci: lui moltiplica le tasse dal nulla e sempre affermando che non aumenteranno, che non ci saranno manovre. Solo due giorni fa ha aumentato tutti gli apparecchi in grado di registrare, tanto per fare un regalino alla SIAE.
Sento puzza di altro aumento dell’IVA… è l’unica tassa che di paga su quasi tutto (salvo lavori in nero di liberi professionisti). 🙁
@Diocleziano
La gente comincerà ad andare all’estero e a tornare con pen-drive e HD
In questo paese da fumetto, chi lavora in informatica (attività in via d’estinzione) viene costretto a pagare il canone TV speciale (un balzello di €407,35) per il possesso di un computer (strumento proprio di sfizio per un informatico), l’8×1000 che andrà irrimediabilmente alla Chiesa cattolica e ora, la cigliegina sulla torta, un pizzo di € 0,01/GB per archivi elettronici (di quelli che un informatico può benissimo prescindere).
Il pizzo andrà a mantenere parassiti che andrebbero condannati per danni morali a danno della musica , come Battiato.
Ora capisco perchè il papa ha dichiarato che internet è un dono di dio.
Proposte per migliorare la scuola, parlano i leader:
Renzi: 80 euro al mese per la merendina.
Grillo: Reddito di studentidinanza.
Berlusconi: Una professoressa gnoccolona per ogni classe.
“Dopo Berlusconi, persino Alfano ha dato il via libera a una legge che riconosca le unioni civili gay.”
Io lo sapevo che tornavano insieme. 😉
http://img.over-blog.com/529×600/6/16/44/05/cartella/VIGNETTA-RENZI-MIKE-BONGIORNO.jpg
Frank. A me risulta che il “faccia da pirla” Matteo Renzi abbia conseguito all’esame di maturità il voto di 100/100 e che diciannovenne ( 1994 ) abbia guadagnato
48 ( quarantotto ) milioni di lire alla “Ruota della fortuna”. “Chiamalo fesso!” avrebbe detto Totò. Nell’immagine da lei indicata la “faccia da pirla” o perlomeno una faccia strana la fa casomai Mike buonanima.
PS 1) Talvolta le polveri per la battutella o la battutaccia beffarda risultano bagnate. 2) Non sono un filorenziano. 3) Almeno per questa volta non mi ritrovo intorno l’alone giallo.
@Flo
Non sequitur, vecchio mio.
Direi non sequitur anche per questo, ma suona meglio “e ‘sti c.azzi”.
Vecchio mio, tu pensa a pulire la camera di scoppio.
Che poi, 48000 lire (che oggi sarebbero approssimativamente 24000 euro), che, anche se ora non lo dicono più, vengono dati in gettoni d’oro per eludere la normativa sul gioco d’azzardo, fra imposizioni fiscali di varia natura, spese di spedizione, costo delle commissioni per convertire in contanti, perdite dovute alla quotazione dell’oro, arrivano quasi a dimezzarsi. Quindi ha vinto l’equivalente di circa 15000 euro, una cifra non elevatissima che è guadagnata con molta più dignità in un anno di lavoro precario.
Corrige: “48000000 lire (che oggi sarebbero approssimativamente 24000 euro)…”
gmd85. Che un diciannovenne raggiunga i massimi livelli in settori parecchio importanti per quell’età e per altre non sequitur rispetto alle sue scelte politiche presenti e future, opinabili opinabilissime; sequitur, eccome, sul suo essere un tipo tosto. Dall’ intervento di gmd85, come da altri, invece sequitur una certa usuale volgarità ; a me pulirmi la camera di scoppio, a lei pulirsi la sua lingua e la sua voce interiore.
PS. Che differenza c’è tra “cazzi” e “c.azzi” ? Quel puntino dopo la c serve da foglia di fico?
@Flo
Vecchio mio, un 100/100 alla maturità non vuol dire automaticamente che sei tosto. Così come non lo vuol dire una laurea. Io non sbandiero in giro il mio 110/110 per dire “ehi, sono figo”.
Quanto alla ruota della fortuna: da quando vincere un gioco a premi sarebbe indice di “tostezza”?
Non sequitur, vecchio mio.
Nozioni tecniche di balistica: la camera di scoppio è parte integrante di un’arma da fuoco. La polvere bagnata, al più, non spara. La camera di scoppio non pulita può avere effetti ben più disastrosi. Traslando sul piano della discussione: hai capito la metafora?
Oh, ne hai usata una tu per primo 😆
Florenskij
effettivamente il massimo dei voti alla maturità o il fatto di aver vinto con il Maic nazionale, non significa automaticamente che si è tosti e in gamba: conosco, come tutti peraltro, persone diplomate a pienissimi voti e plurilaureate con successo che poi nella vita e nel lavoro sono delle frane.
ancora una volta (e per fortuna) non ci sono schemi fissi.
E questo è un link interessante a proposito di metri di giudizio della scuola:
http://www.cppp.it/lillusione_delle_prove_invalsi.html
@E.n.g.y
Poi ti lamenti se ti dico che sei fissata.
Anch’ io anni fa ho incontrato il ns ambasciatore presso lo stato italiano in un ricevimento .
Ha chiachierato con me e sono rimasto sbalordito ! Come aveva fatto per arrivare a quel posto, visto le stupidita che aveva sparato !??
Sinceramente dei giocchi in TV di quel bastione della vergognosa politica illiberale a me, personalmente, m’interessa un fico secco. La faccia da pirla ce l’ha e i suoi comportamenti politici lo dimostrano.
“A me risulta che il “faccia da pirla” Matteo Renzi abbia conseguito all’esame di maturità il voto di 100/100 e che diciannovenne ( 1994 ) abbia guadagnato
48 ( quarantotto ) milioni di lire alla “Ruota della fortuna””
https://pbs.twimg.com/media/BsDREBqIIAA1tw0.jpg:large
Non mi pare che il voto della maturità sia così significativo, anche perchè il suo valore è molto variabile col tipo di scuola e di commissione. All’università ho visto studenti col massimo dei voti alla maturità dover abbandonare perchè faticavano a superare gli esami, mentre studenti con maturità non eccelse laurearsi in tempo e col massimo dei voti.
Più significativo è dare il voto di laurea, il tempo impiegato ed il tipo di laurea, oltre a dove l’ha fatta.
Renzi ha preso 109/110, impiegando 5 anni per un corso di 4 anni, laureandosi a Firenze in giurisprudenza, una laurea non certo difficile e dove in tanti si laureano col massimo dei voti. Inoltre risulta che le sue conoscenze dell’inglese siano scarse e che non abbia mai fatto un master. E’ inoltre figlio di un politico democristiano, non è certo partito dal nulla.
Non sapevo che per vincere ai vari quiz televisivi servisse una grande cultura……..
Ha guadagnato 48 milioni alla ruota della fortuna …
Anche poco tempo fa : ha trovato 20 Euros sulla strada quando i migliai di persone che c’ erano non avevano visto nulla .
gmd85,
ricordati delle volte in cui hai conversato amabilmente e completamente fuori tema con tale “dissection”, caro il mio bel ventinovenne laureato e di belle speranze!
Quindi muto devi stare ah!
🙁
@E.n.g.y
La tua insulsa pochezza si vede tutta in queste esternazioni. Dovrei cominciare a compatirti.
Adesso leggi un po’, con attenzione, fulminata.
Tu vieni qui, sfoghi la tua frustrazione perché non hai modo di farlo altrove, vomiti in continuazione commenti che definire patetici sarebbe un garbato ossimoro, salti di palo in frasca (premeditatamente) dalla tematica delle news a quelle su cui vorresti parlare ma che non c’entrano una mazza (uuuh, la Nappi, uuuhh, la Bacchiddu, uuuuh, le SNOQ, uuuuh, la Fornero), ti arrabbi se ti criticano salvo pretendere libertà di espressione e ti lamenti per due, dico due, volte (anzi, post) che ho scambiato con dissection? Post che, tra l’altro, erano di origine satirica sull’argomento (e non mi aspetto che tu lo capisca).
Non eri tu quella che criticava il “lo fanno gli altri, allora lo faccio anche io?”. Ti riporto il commento, se vuoi.
Non fai neanche pena. Fai schifo.
E adesso, forza, sfogati.
e la maduna !
Quale? Ce ne sono parecchie.
Mi sorge un dubbio, non è che Il Florenskij se la sia presa cosi tanto perchè il suo volto somiglia a quello di Renzi? 🙄
Condivido pienamente ogni frase dell’articolo. Carcano, come spesso nei suoi scritti, mostra grande onestà intellettuale e limpidezza di ragionamento.
Il clericalismo sommerso è come una grave malattia asintomatica.
Io confido nel fatto, riconosciuto anche nelle prime righe dell’articolo, che un cambiamento in positivo sia in atto, anche se lentamente e con moltissime forze frenanti.
Per converso, ciò che mi preoccupa è che non intravedo necessariamente un nesso tra cambiamento generazionale e miglioramento: il clericalismo becero imperversa tra alcune fasce di giovani forse più che tra gli anziani, ed è una visione veramente sconsolante.
Casomai, a volte c’è un interessante fenomeno, che ho ravvisato anche in persone a me più vicine, per cui chi da giovane era radicalista-tradizionalista-teocon, in età più anziana tende ad essere più aperto e ad attenuare il clericalismo (non parlo di vip, ma di persone che incontro abitualmente). Fatti del genere mi fanno un minimo sperare in qualche passo avanti nel declino del clericalismo. Non so che cosa ne pensiate.
Dipende da cosa intendi per giovani. E dipende anche dal background di questi giovani. Io ho incontrato ragazzi 10 anni più giovani di me quai più atei d quanto lo sono io.
gmd85,
ovviamente sì, scusa, mi sono espresso male.
Non volevo dire che “i giovani sono iper-clericali”, ma che “tra i giovani ci sono iper-clericali”. Può darsi in proporzione minore che in passato (avete più dati e statistiche voi di me), ma quanto a clericalismo, quelli che ci sono non mi appaiono meno fondamentalisti di quelli di qualche decennio fa (che magari ora, da anziani, hanno invece attenuato la posizione, come dicevo).
Poi certamente tra i giovani e giovanissimi ci sono gli atei e, soprattutto, i liberi pensatori.
@John
Si, ho capito cosa volevi dire, tranquillo. Chiedevo un chiarimento sulla parola “giovani”, per capire meglio a quale range di età tu ti stia riferendo. E, ripeto, temo che il background sia fondamentalista anch’esso.
Mi riferivo alla fascia dall’inizio delle scuole superiori alla laurea (un po’ spostata in avanti perché i clericalisti sono troppo presi dalle loro associazioni e finiscono fuori corso).
@John
Beh, è una situazione eterogenea. Ci sono entrambe le posizioni. Qui da me, nella parte più matura del range di clericalismi e bigottismi – almeno nella mia facoltà – ne ho visti pochi. Uno (una), però, era della serie “ti cancello da facebook” dopo che ho cominciato a commentare alcune sue uscite. Questo, in effetti, è il livello disarmante.
John
vuoi un esempio di un giovane iperclericale ?
Pronto : lo ero io fino oltre la pubertà, oltre mezzo secolo fa, grazie soprattutto all’ educazione ricevuta in famiglia.
Poi, però, sono cresciuto.
Aristarco:
MI fa piacere che tu abbia avuto questo percorso. L’importante è ovviamente che il punto di arrivo finale sia il libero pensiero, l’apertura e lo svincolo da ogni sistema di idee preconfezionato; poi l’essere, nel propri intimo, ateo o credente penso che sia del tutto irrilevante.
Mi fai capire che la tua fase di iperclericalismo è risalente di qualche anno. Il mio scambio di idee con Gmd85 riguardava quanto invece esso sia presente in chi è oggi nella fascia di età in cui lo hai vissuto tu. Tu che impressione hai al riguardo?
John
ho la sensazione che tutto dipenda da essere capaci di fare una cosa quasi impossibile, cambiare idea.
Vero in particolare per chi ha ricevuto un imprinting di qualche tipo, religioso o ateo.
Io credo di rappresentare un caso particolare, dovuto innanzitutto all’ abitudine di dubitare di tutto, a parte 2 + 2 = 4 FORSE.
E tieni pure presente che mio compagno di stanza all’ università era un altro ultrabigotto ancor più infervorato di me.
Con chiunque abbia mai parlato in vita mia, fosse un ateo che volevo convincere dell’ esistenza di dio (quando ero giovane) o un bigotto che (più tardi) volevo convincere del contrario, non ho mai cavato un ragno dal buco.
Sono arrivato alla convinzione che certe conversioni da un campo all’ altro possono avvenire soltanto se ci si arriva da soli.
Dalle passate esperienze, però, ho tratto un grande vantaggio : so bene che cosa prova un credente.
Aristarco:
hai ragione sulla quasi impossibilità del cambiare idea, soprattutto nel breve periodo; invece nel lungo periodo (qualche decennio) è più verosimile che ciò avvenga.
Però non penso che ci sia necessariamente qualcosa di buono nel cambiare idea; anzi. Per esempio in genere non mi convincono per nulla i convertiti, che peraltro diventano in genere pesantissimi iperclericali. L’idea, sia dell’ateo che del credente, è giusto che rimanga stabile.
Invece il cambiamento di idea ha un senso quando, rimanendo atei o credenti, si ha uno spostamento da “idea fondamentalista” a “idea che è capace di ridiscutersi e nutre rispetto per quella opposta”.
Conversare e confrontarsi serve esclusivamente a questo (in primis a me), per quanto mi riguarda.
Aristarco
Per questo le religioni ci tengono così tanto all’imprinting, alla possibilità di condizionare le persone sin da piccole.
In paesi come Austria e Germania dove c’è una contabilità ufficiale dei fedeli e degli Austritt, cioè uscite da una chiesa, reingressi, conversioni, ecc. c’è tutta una disponibilità statistica a riguardo e regolarmente vengono fatte indagini, anche dalla chiesa stessa.
Così quello che si vede è che in genere il percorso di uscita è lungo e difficoltoso su diversi anni ed avviene con più probabilità nella fase giovanile o centrale della propria vita. Prima ci si allontana dalla chiesa e poi dalla religione, dal credere in dio, ma è un processo difficoltoso e addirittura una volta fatta la scelta nei primi anni c’è il maggior rischio di ripensamenti, anche se comunque solo di una minoranza. Cioè bisogna aspettare un po’ di anni per verificare se quella scelta è sostanzialmente definitiva.
Le indagini dicono che circa il 20% dei fedeli medita di lasciarla, ma poi solo circa l’1% per l’Austria e lo 0.6 % per la Germania lo fa ogni anno.
Riguardo alle tante strombazzate conversioni quello che si nota è che sono poche migliaia ogni anno, cioè una piccola percentuale degli abbandoni e che i nuovi ingressi al di fuori dell’infanzia sono estremamente rari.
Io ho ricevuto l’educazione cattolica standard italiana di oltre 40 anni fa, a 13 anni mi sono allontanato dalla chiesa e a 15 definitivamente dalla religione.
Riguardo al clericalismo quello che ho potuto constatare è che all’interno di scuola ed università gruppi tipo CL, movimento popolare erano molto organizzati ed attivi e mi sono reso conto che era impossibile discutere con loro. E’ un’età in cui si ha una visione più radicale della vita, più ideologizzata, in cui le cose sono bianche o nere. Persone adulte con i vari impegni famigliari ed una maggiore esperienza di vita finiscono spesso ad avere visioni più pragmatiche e complesse, a meno che la loro vita non sia stata tutta chiusa all’interno di un gruppo.
@Ariostarco
Dipende. Penso che molti degli atei, qui, (e in genere) provengano da un background più o meno religioso. Il problema non sta nel cambiare idea in sé. Sta nel fatto di aggrapparsi ciecamente a qualcosa. E se questo qualcosa attecchisce e ti pervade, allora, si cambiare idea diventa difficile. Per m, non ha attecchito. Si, c’era una convinzione che era dettata più dal timore infantile. Ma dall’adolescenza in poi la convinzione è andata calando fino a svanire del tutto.
Ma sempre pronto a cambiare idea se qualcuno porta argomenti convincenti. Fino a ora nessuno ce l’ha fatta 🙂
@ John. Quindi vincere un bel po’ di soldini in un quiz televisivo ( il che richiede una cultura notevole, grande versatilità e nervi saldi ) è alquanto immorale e “poco dignitoso” rispetto a un anno di lavoro agricolo? Questo sarebbe un argomento? Ma lei è abituato a raccogliere qualsiasi oggetto a portata di mano ( una ciabatta, un vassoietto di fette di pollo preso al supemercato, una spazzola… ) pur di avere un che da lanciare addosso come risposta?
Proprio in questi giorni sui giornali vengono presentati foto e interviste ai migliori dei maturati, come esempio per gli altri studenti e come speranze della società, e lei mi viene a fare i conticini nel borsellino del giovane Renzi ( di cui, ripeto, non sono un sostenitore )?
@Flo
Abbastanza, si. Soprattutto per chi il lavoro vero non l’ha mai conosciuto.
Più che altro, è inutile ai fini di un eventuale sostegno alla persona in questione.
Potevi pensarci prima di scrivere l’inutile fesseria sulla ruota della fortuna.
P.S. Pssst, John è un tuo correligionario…
Florenskij
Non è che vincere soldini a un quiz invece di lavorare è immorale, io direi che non ha nessun merito o valore, se il gioco in questione è “la ruota della fortuna”, dove l’abilità non conta niente.
Diverso discorso se il gioco fosse stato “Lascia o raddoppia” o uno dei primi giochi di M.Bongiorno, dove lì si che la cultura contava.
In quel caso sì si sarebbe potuto ritenere Renzi “tosto” o quantomento non gli si sarebbe potuta negare cultura e preparazione.
Per Renzi, temo di dover rispolverare un mantra: parole, parole, parole ( non Mina e Alberto Lupo ma Shakespeare- Amleto ).
@ Gianluca. Il suo intervento mi ha stimolato a leggermi il regolamento della “Ruota della fortuna”. Sì’, in quel gioco la cultura nel senso dell’erudizione contava abbastanza meno che in altri ; però anche la prontezza nel cogliere una frase intera da poche vocali e consonanti è indice di agilità mentale connessa alla personalità e alla cultura, in cui rientra la competenza linguistica ( mai separata dalla
concettualità )..
Peraltro posso ricordarle ( per parare il colpo? ) che Massimo Inardi, il medico supercampionissimo del “Rischiatutto” ( gioco in cui la cultura contava in modo precipuo ) dirigeva una rivista di studi sul paranormale. Un ignorante? Un cretino? Un attardato – ritardato ? Una mente a compartimenti stagni, come si è detto qui di Carlo Rubbia, addirittura paragonandolo a Maradona? A me interessava solo denunciare il brutto vizio ( o vizietto, o viziaccio ) di dare dell’imbecille ( “faccia da pirla” ) a chi è orientato diversamente. Nella foto di cui sopra R, ha un viso da studioso-secchione per via degli occhiali ( chissà, oggi porta le lenti a contatto? ). Per il rersto, neanche brutto.Quanto alle scelte politiche di Renzi ( cerchiobottismo, cinismo democristiano o altro ) ciascuno può pensarla come gli pare.
Uhm…. e allora? Cosa c’entra? Essere bravi in enigmistica vuol dire qualcosa?
Ah, ma sei de coccio. Il Rischiatutto era quel gioco in cui si concorreva sulle materie di propria competenza? Si. Ah, certo, ottimo esempio di cultura estesa. E dove starebbe scritto che uno che ha cultura non possa pensare un cumulo di boiate su determinate tematiche?
Hai fallito bellamente, vecchio mio. E se questo è il tuo modo standard di pensare…
@Flo
Ma ammettere di aver sgarrato, mai, vero?
Flo
A proposito dello statista fiorentino, leggi cosa ha combinato col suo discorso ”in inglese” al Digital Venice. La faccia tosta non basta. Sarebbe bene lasciar perdere i suoi exploit adolescenziali e guardare all’oggi: fare il curatore fallimentare di questo stato richiede competenza e serietà, lo paghiamo pur sempre come un vero premier.
Con quello che bolle in pentola al ministero dell’ istruzione , quella del mancato 8 x 1000 alle scuole è una bazzecola: 36 ore (di lezione ?) settimanali per gli insegnanti, con supplenze brevi non pagate e licenziamento di tutti i precari, poteri enormi ai presidi. Se non è inquisizione questa , ci manca solo il rogo per gli insegnanti laici.
E che dire degli ‘insegnanti’ di religione? (che non vengono neanche toccati, anzi, passano davanti nelle graduatorie)
Mi sono sempre chiesto perché nessuno, nel settore, abbia mai sollevato il problema. Gli piace soffrire? Lasciamoli soffrire…
– which
e chi li tocca? se gli si oppone la gustosa ora alternativa ad uso dei familisti poi non finiranno mai
@Tiziana
l’ora alternativa verrebbe subito condizionata dall’eventuale cancellazione dell’ora di religione e non il contrario. Non mi sembra controproducente.
gm85. Vedo che lei continua sulla “buona” ( ? ) strada del fair play. Mai concedere qualcosa al “nemico”, fosse pure la punta del mignolo. Quanto all’ennesimo “vecchio mio”, ulteriore conferma della sua maleducazione. Colgo l’occasione per aggiungere che Inardi ( che si presentava per la musica de’600 e del ‘700 ) scrisse diversi libri di parapsicologia. di cui potrà trovare l’elenco su Wikipedia, fra cui uno contro Piero Angela.
@Flo
Addirittura ti consideri un nemico? Ma dai, queste esternazioni da guerra santa…
A parte che da un soggetto che tu approvi non mi sarei aspettato niente di meno che una contestazione del genere, non c’azzecca un tubo.
Dacci un taglio
Affinché si possa concedere qualcosa a Florenskij, serve che ci sia qualcosa da concedere.
A proposito delle 36 ore (o 24, o 21 che siano)…
Come è noto, chi svaligia gli appartamenti predilige l’estate, quando le persone tentano di recuperare parte delle energie traendo vantaggio dalle ferie. Noto una certa somiglianza tra gli svaligiatori di professione, quelli che tutti odiamo e appenderemmo volentieri per i piedi con le carotidi recise, e le dirigenze, quelle che da sempre attendono i momenti di massima incidenza delle vacanze per colpire le loro vittime.
[segue nutrita serie di epiteti ingiuriosi, omessa per mal riposta urbanità]
P.S. La scelta dei tempi, chiaramente intenzionale, tradisce le intenzioni consapevolmente malevole e pubblicamente inconfessabili dei malavitosi in questione (le dirigenze). Com’era quella parola? “Vigliacchi”?
Prima ancora che Renzi diventasse “primo cittadino” (?) del capoluogo toscano, era già uscita un’intervista alla Binetti in cui la stessa dichiarava senza esitazione – non si capisce se in fase anteriore o posteriore all’ispirazione dello Spirito Santo – che Don Matteo sarebbe stato il “miglior candidato a Sindaco di Firenze”.
Direi che ci sia ben poco da aggiungere: dice e riassume tutto senza l’obbligo di scervellarsi troppo (pur-troppo…)
….Sono arrivato alla convinzione che certe conversioni da un campo all’ altro possono avvenire soltanto se ci si arriva da soli…..
@Aristarco :
Direi che le nostre decisioni dipendono in grandissima parte dalla nostra personalità o cultura, cioé tutto cio’ che abbiamo potuto memorizzare dalla nascita in poi ! Se una persona non ha memorizzato certe informazioni (principalmente scientifiche), concetti, teorie, ecc..è poco probabile che da sola possa -da credente o credulone- cambiare di paradigma !
E guarda caso la mia formazione/cultura/attitudine è di tipo fortemente scientifica.
Per intenderci, agli antipodi di Flo.
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