Integrazione, che fatica

La coesistenza di più culture, o meglio di più confessioni religiose, all’interno di uno stesso territorio pone problemi di non sempre facilissima soluzione. Diversi paesi si sono trovati ad affrontare le questioni poste dall’arrivo di immigrati di varie fedi molto prima dell’Italia, come ad esempio il Regno Unito, e i risultati ottenuti vanno dal disastroso al conflittuale.

L’esperienza britannica dovrebbe in teoria essere preziosa per capire come evitare di commettere gli stessi sbagli. Nella pratica però non è così semplice perché entrano in gioco altri fattori, primo fra tutti quello emotivo. C’è poco da fare, nella maggior parte dei casi l’autoctono fatica ad accettare l’idea di concedere qualcosa allo straniero, teme che ogni diritto riconosciuto all’altro sia preludio alla perdita di diritti propri, che concedere il dito comporti il rischio di perdere il braccio. Il che non è sempre sbagliato, dipende da caso a caso e da argomento ad argomento. E a volte sono le stesse forze politiche a seminare diffidenza e paura; com’è successo, ad esempio, in Francia a seguito della vittoria elettorale del Front National.

Un dibattito simile a quello nato a suo tempo in Francia è in corso attualmente a Sarzana (SP), dove l’amministrazione comunale ha deciso di introdurre nelle mense scolastiche la carne halal, e quindi di dare alle famiglie musulmane la possibilità di optare per la somministrazione di questa ai loro figli. La polemica non si è fatta attendere troppo, il consigliere Luigi Morgillo (Fi) ha subito presentato un’interrogazione in sede di consiglio regionale. Ciò che contesta Morgillo è paradossalmente un difetto di laicità. A suo dire si tratta di una discriminazione al contrario: «Crocifisso no, carne halal sì. Se la scuola è laica, dev’esserlo per tutti», sostiene.

ramadan

Inutile dire che il paragone non regge assolutamente in questi termini, per il semplice fatto che il crocifisso viene imposto a tutti mentre la scelta del menù è soggettiva. Inoltre, l’assessore alla famiglia (sic!) Elisabetta Ravecca ha precisato che l’iniziativa non comporterà nessun aggravio di spesa per il comune. Ma è evidente che la laicità nel modo in cui la concepisce Morgillo esiste solo se c’è una cultura dominante legittima, ovviamente la sua, a cui non si devono pestare i piedi, e altre culture che è bene non abbiano eccessiva voce in capitolo. Non si sa mai, qualcuno potrebbe esserne suggestionato.

Di tenore diverso la reazione del consigliere comunale di opposizione Sara Frassini (Lista civica). Anche lei ha presentato un’interrogazione, stavolta in sede di consiglio comunale, ma le sue obiezioni vertono su una questione completamente diversa: il fatto che il metodo di macellazione halal non sia rispettoso degli animali — per quanto rispettosa possa essere definita la macellazione in generale. In sostanza per la Frassini non si tratta di rispetto della fede altrui, in questo caso musulmana, ma si tratta della legittimazione di un metodo che nella società attuale pone problemi etici mai affrontati in precedenza. E che tra l’altro non è nemmeno essenziale per il culto, tant’è che la consigliera propone di fornire agli scolari interessati altre pietanze in alternativa alla carne non halal. Purtroppo, però, quando ci sono di mezzo tradizioni religiose il compromesso è in genere tutt’altro che facile.

Altra tradizione, altri problemi. Inail e Cgil, rispettivamente in Umbria e a Treviso, hanno sensibilizzato le aziende locali perché tengano conto dei problemi che potrebbero derivare dal rispetto del Ramadan da parte dei propri dipendenti. Problemi di non poco conto, perché gran parte di questi lavoratori vengono impiegati in luoghi dove si richiede lavoro fisico, come i cantieri e i campi, e l’insufficiente idratazione e alimentazione potrebbero elevare il rischio di incidenti, oltre che ridurre il rendimento. È chiaro che la questione non può essere affrontata allo stesso modo in tutti i casi; se in alcuni settori, e soprattutto in aziende di discrete dimensioni, può essere trovato un compromesso tra le esigenze dei lavoratori e quelle dell’impresa, nella maggior parte degli altri ciò è quasi impossibile.

Sorprende poi che tra gli immigrati in Italia il fenomeno abbia un’incidenza tale da richiedere una campagna di sensibilizzazione, quando ad esempio in Tunisia, come testimoniato dal film Laïcitè Inch’Allah recentemente proiettato a cura di vari circoli e referenti Uaar, il Ramadan non viene esattamente seguito con disciplina ferrea. Insomma, riuscire a coniugare le esigenze di culti e tradizioni diverse è tanto più difficile quanto più sono numerosi. E il rischio che le difficoltà nel processo di integrazione portino a contrapposizioni anche accese è sempre in agguato.

La redazione

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79 commenti

gmd85

No, spiacente. Ma se ci si batte per eliminare i privilegi religiosi, questo lo è. Morgillo pone la questione in modo sbagliato, certo – e lasciamo perdere la Frassini – ma la laicità passa anche da questo. Dubito che i/le bambini/e affetti/e da celichia e altre allergie alimentari abbiano modo di chiedere al servizio mensa di poter usufruire di cibi appositi. Devono portarseli da casa. E se la salute non è sufficiente a motivare un cambio di menù per quale diavolo di motivo dovrebbe esserlo la religione?

nightshade90

“Dubito che i/le bambini/e affetti/e da celichia e altre allergie alimentari abbiano modo di chiedere al servizio mensa di poter usufruire di cibi appositi”

in realtà, da quanto mi risulta, in molte mense questo servizio c’è di default (nel menù sono sempre presenti anche delle opzioni prive di glutine specificatamente segnalate). e non solo, ma è sempre presente almeno una variante vegetariana nel menù. o almeno questo succede in tutte le mense scolastiche ed universitarie in cui ho mangiato.

in linea generale, mi pare che nelle mense se una sottocategoria di persone abbastanza grande richiede un menù particolare che non richieda particolari aggravi di spesa, tale possibilità di scelta venga fornita.

gmd85

Se è così, tanto meglio. Ma salute e religione non possono essere sullo steso piano. Tanto più che non necessariamente i bambini sono contenti. Ricordo un episodio riferitomi in famiglia, in merito a una bambina rom xoraxané (lett. seguace del corano). Non ricordo bene, ma questa bambina si era trovata a mangiare del maiale, le era piaciuto ed era terrorizzata all’idea che lo scoprissero i genitori.

Nello specifico, comunque, chi richiede carne halal alla mensa, sta pretendendo un cambiamento su base religiosa. Non si capisce se il caso riportato nasce da una richiesta o da un’iniziativa scolastica spontanea. Ciò non toglie che, una richiesta a destra e una a manca, l’integrazione se la fanno per come vogliono loro. Alla faccia della laicità

Diocleziano

gmd85
Non dimenticando che queste pretese sono avanzate da chi sta imponendo un condizionamento a dei bambini, che altrimenti non si sognerebbero mai di chiedere carne di animali sgozzati; tutt’al più si ingozzerebbero solo di patatine e nutella.

Serlver

Vuoi risolvere il problema della carne halal? Prima dai il capretto o il coniglietto da cottore ai bambini, poi lo prendi e glielo sgozzi davanti in perfetto rituale halal e li fai assistire a tutta la trafila fino a serviglielo fumante sul piatto. Finita la storia della carne halal.

nightshade90

“Nello specifico, comunque, chi richiede carne halal alla mensa, sta pretendendo un cambiamento su base religiosa”

è così diverso dal chiederlo perchè si è vegetariani, quindi per scelta ideologica/salutistica?

laicità è non dare privilegi a nessuno, specie se essi implicano uno costo sensibile per la comunità. qui non si parla di privilegi ma di amplicamento della possibilità di scelta, e senza alcun costo aggiuntivo. non credo che dire di “no” a priori a qualunque richiesta, per quanto piccola e sensata, solo perchè “fatta per motivi religiosi”, sia classificabile come laicità.

nightshade90

al limite semmai si può discutere di quanto sia lecito permettere un’esenzione particolare dalle leggi sul trattamento degli animali valida solo per la macellazione halal basata solo su “motivazioni religiose”, perchè questo sì (permettere un’esenzione dalla legge per ragioni religiose) è contro la laicità. ma la semplice richiesta di una variante del menù che nemmeno ricade sulle tasche dei contribuenti come costo aggiuntifo, questo non è contro la laicità, e difatti è fattibile anche da gruppi non religiosi per ben altre motivazioni tale richiesta.

gmd85

@nightshade

Penso di poter concordare. L’importante è che non si arrivi a pretendere, però.

gmd85

Ah, ho avuto conferma delle alternative alimentari per motivi di salute. Non mi ero mai informato ed ero convinto che dovessero provvedere le famiglie, ma così non è.

reiuky

“Vuoi risolvere il problema della carne halal? Prima dai il capretto o il coniglietto da cottore ai bambini, poi lo prendi e glielo sgozzi davanti in perfetto rituale halal e li fai assistire a tutta la trafila fino a serviglielo fumante sul piatto. Finita la storia della carne halal.”

Guarda che i vegani sono più stracciamarronik degli islamici

paniscus

Vuoi risolvere il problema della carne halal? Prima dai il capretto o il coniglietto da cottore ai bambini, poi lo prendi e glielo sgozzi davanti in perfetto rituale halal e li fai assistire a tutta la trafila fino a serviglielo fumante sul piatto. Finita la storia della carne halal.
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E perché mai SOLO della carne halal?

Se si facesse assistere il potenziale consumatore all’uccisione dell’animale vivo, qualsiasi consumo di carne crollerebbe, e diventerebbero tutti vegetariani, mica solo quelli fissati con la macellazione halal.

L.

Engy

Paniscus, non generalizzrei.
“Se si facesse assistere il potenziale consumatore all’uccisione dell’animale vivo, qualsiasi consumo di carne crollerebbe”.
Io HO assistito, per di più in tenera età, all’uccisione di animali vivi. La cosa mi aveva impressionato abbastanza, tutto quel lago di sangue al macello, portata dallo zione macellaio …
Ma sono sempre stata e sono una consumatrice di carne, rossa preferibilmente; negli anni ho diminuito la quantità cercando, compatibilmente col mio portafoglio, di comprare roba di qualità, ma non ne faccio e non ne voglio fare a meno.

paniscus

engy: se TU personalmente sei rimasta indifferente di fronte a tali spettacoli, e hai continuato tranquillamente a mangiare carne (il che del resto è un’esperienza comune, anzi comunissima, a tanti italiani o occidentali in genere di origine contadina)… non capisco perché mai dovrebbe essere diverso per un ragazzino musulmano che assiste a una macellazione halal, tanto più che nella maggior parte dei loro paesi d’origine sono assolutamente abituati a tali scene.

Francamente trovo del tutto IPOCRITA il fatto di invocare la reazione emotiva sul fatto che “la macellazione faccia impressione” SOLO quando si tratta di una tecnica diversa da quella che è considerata accettabile dalla maggioranza della nostra società.

Cioè, la macellazione halal fa orrore perché è esotica, strana, e conosciuta da poco, mentre quella del mattatoio industriale (o quella dello zio contadino nostrano che ammazza il coniglio a randellate in testa o che lascia dissanguare il maiale appeso al muro), quella invece va bene perché “si è sempre fatta” e perché “fa parte delle normali cose della vita che bisogna accettare”…

L.

paniscus

E comunque, trovo veramente incredibile che qualcuno NON SAPESSE che nelle mense i menu speciali per allergici, per celiaci o per diabetici fossero garantiti da anni, e pensasse davvero che questi dovessero portarsi il pranzo da casa…

francesco s.

@Paniscus

Non si può sapere tutto e l’amico Gmd85 si è informato, poche persone lo fanno.

Tiziana

la scuola deve essere il tempio della laicità. il mio nipotino che frequenta una scuola elementare pubblica ha richiesto in altrenativa al maiale il menù vegetariano che in quella scuola (via della palombella al pantheon) esiste. Altrimenti, seppur piccolino, è consigliato dai genitori ad evitare di manfgiare quel cibo. Mica muore di fame un bambino che salta il secondo e mangia il contorno.
Comunque, la maggior parte dei musulmani che conosco (un paio di posti dove vado a comprare carte telefoniche o frutta per finire ad uno che vende i giornali al semaforo) noto che non fanno il ramadan. Pensare che qualche anno fa i sindacati volevano una liberatoria per quelli che lavoravano nei campi pensando che tutti digiunassero. Appartengo ad una cultura che digiuna, ma i digiuni sono sostituibili con altre cose (offerte meditazioni…)
Ad esempio c’è un digiuno che capita in un periodo caldo e gli stessi rabbini consigliano di astenersi per motivi igienici/sanitari . E’ questo http://www.italialaica.it/gocce/51491
per chi fosse interessato.
Comunque è insopportabile inchiodare le persone alla religione solo perchè vengono da un paese. A me da molto fastidio quando sono fuori che dico italiana e mi dicono subito il papa?

francesco s.

Io ricordo che alla scuola materna pubblica che frequentavo la mensa offriva un solo menù, o si mangiava quello o nulla. Ed era anche giusto poichè veniva oferto ad un prezzo sociale, a volte c’era verdura a volte carne e tutte queste cavolate tipo menù esclusivi per categorie che siano vegetariani o musulmani o altro non c’erano.

E’ molto educativo per i bambini essere costretti a mangiare quello che c’è, fa capire che il cibo non è scontato, anzi è un bene prezioso.

Comunque non credo che non ci sia un aggravio di spese, il cibo halal per rimanere tale non può essere mischiato con cibo “imputo”, quindi bisogna cucinare a parte e con altri strumenti. Raddoppia tutto, a meno di non servire a tutti cibo halal.

francesco s.

chiedo scusa delle lettere saltate, i cellulari non sono il massimo per scrivere.

Tiziana

@francesco s

le scuole pubbliche romane prevedono un menù vegetariano, almeno questa che conosco che è comunale. e anche molti per allergici. Le tasse che paghiamo (a Roma le addizionali più alte non per il cibo dei nostri bambini ma per favorire le sciocchezze della Chiesa) comunque anche io non mangio alcune cose, le sposto e questo può farlo anche chi segue un precetto religioso ovunque. Come tu dici il cibo è importante, se per la sua religione e se è una cosa “confinata nel privato” non ci trovo niente di strano mangiare in modo diverso.

Gianluca

Che tristezza.

Nel nordafrica i giovani si battono, spesso venendo duramente contrastati, per la libertà di non osservare il ramadan e qui da noi al posto di partire da una situazione di vantaggio, la si affossa ragionando per luoghi comuni e considerando gli stranieri tutti islamici osservanti, facendo indirettamente il gioco degil imam locali che si sentono legittimati a perpetrare e inasprire il controllo sugli immigrati impedendo loro di integrarsi e di migliorare le loro condizioni di vita.

Ma si sà, integrarsi e di migliorare le loro condizioni di vita porterebbe alla riduzione dell’influenza stessa degli imam.
Chissà perchè noto una somiglianza con la chiesa cattolica, in modi di fare e obiettivi.

Diocleziano

Ahh Ahh, mi hai rubato il post!
E anche il sindacato che si fa paladino del ramadam va nella stessa direzione.
Cosa non si farebbe per un pugno di iscritti…

Gérard

Ben detto Gianlu’ha !

Anche in Francia che ne sa un bel po in fatto di islamismo, tanti hanno detto che autorizzare il velo islamico ( Hijab ) in Francia sarebbe stato uno schiaffo morale per le tante donne che nel mondo musulmano si battono, a rischio di vita o prigione, per la liberta di non portare il velo .
Si molti si battono, inanzitutto in Marocco, per poter mangiare durante Ramadan e finiscono in prigione ! Idem in Algeria ..
Un mio amico marocchino mi ha detto una volta due cose
” Non ho rischiato la mia vita su un gommone per venire rifare il Marocco qui ”
” Pensavo aver lasciato alle spalle il condizionamento religioso islamico e lo ritrovo qui !!!! ”
Questo dovrebbe fare riflettere questi imbecili che vogliono a tutti costi essere islamofili onde darsi l’illusione di essere ” aperto ” all’ emigrato, il quale si aspetterebbe un altro tipo di apertura .

Aristarco

Morgillo, ma che zincato di calcio dici ?
Integralismo islamico in sostituzione di quello cattolico ?
No grazie !

Frank

Cherubino: A Maomè.
Er Profeta: Dimme Cherubì.
Cherubino: Hai visto a foto de sopra? Ma hanno er viso rivorto verso de noi o er sedere? Mica se capisce.
Er Profeta: Brutto anfame che n’sei artro.

Frank

Cherubino: A Maomè.
Er Profeta: Ancò Cherubì che voi?.
Cherubino: Ma se scureggia er primo poi scureggia tutta a fila?
Er Profeta: Ma allora me stai a provocà!

Beatrice

“… per quanto rispettosa possa essere definita la macellazione in generale.”
“È chiaro che la questione non può essere affrontata allo stesso modo in tutti i casi; se in alcuni settori, e soprattutto in aziende di discrete dimensioni, può essere trovato un compromesso tra le esigenze dei lavoratori e quelle dell’impresa, nella maggior parte degli altri ciò è quasi impossibile”

Mi piace trovare dei pasti che non usino prodotti derivati dagli animali per motivi etici ma non specificamente sanitari (= non ho allergie che mi costringano a non mangiare la carne o formaggi).
In questi casi senza pretendere l’impossibile una mensa scolastica dovrebbe riuscire ad offrire un pasto a base di verdure.
Partendo da questo punto di vista cerco di avere la massima simpatia per chi vorrebbe rispettare qualche regola alimentare NON basata su esigenze mediche.

Però fate attenzione che se la mensa scolastica offre la carne halal, prima o poi passa qualche cristiano che non vuole la carne halal (non è solo una questione di dissanguamento ma ci deve essere anche una invocazione religiosa che ai cristiani attenti a questi dettagli, diciamo pure senza volere offendere nessuno “fondamentalisti”, non piace). Poi prima o poi passa qualche ebreo che vuole che si distingua fra i piatti e le pentole che hanno cotto la carne e quelle che hanno cotto i latticini. Poi prima o poi passa qualche indu e vorrà che non ci sia della carne di mucca, sperando che non ci sia anche qualche indù “fondamentalista” che vada a vedere se gli antenati dei cuochi della mensa comunale hanno mai fatto i macellai e quindi se i cuochi abbiano una “carica karmika” negativa.

Ovviamente in Italia poi arriveranno i cattolici e chiederanno che nel menù di venerdì non ci sia carne.
Caso mai ci passassero di lì anche i copti chiederanno di non mangiare carne per un’esagerazione di giorni all’anno.

Quello che voglio dire è che se si cerca di accomodare tutte le religioni si diventa matti.
Chi pratica una religione o quelche scelta etica dovrebbe cercare di fare delle richieste praticamente gestibili, pensando anche a cosa succede se contemporaneamente arrivano altri che fanno una richiesta analoga alla mia ma in direzione diversa.

Non ho una risposta facile, se non che è un terreno minato.

saluti, Beatrice

nightshade90

il pendio scivoloso è una fallacia logica. e comunque quello che viene proposto non è di sostituire nelle mense la carne normale con quella halal, ma proprio di inserire tra le carni disponibili a pasto anche una halal al fianco delle altre. in parole povere viene proprosto di poter scegliere tra i due tipi di carne (e quindi i cristiani non avrebbero di che lamentarsi). cosa che condannerei se ciò comportasse un significativo aumento delle spese solo per accontentare questa fisima, ma visto che il servizio di catering si è offerto di fornire l’ampliamento senza costi aggiuntivi, non vedo perchè non farlo.

parolaio

Ohhh… bella cosa un po’ di buon senso. Qualcuno che ammette la non esistenza di una risposta definitiva fatta in punta di ragionamentini razionali.
La fissazione di spaccare il capello in 4 a suon di logica spesso non porta a nulla, se non ad altre forme di fondamentalismo.
Chiedono la carne halal… se si può fare ad un costo accettabile per tutti si fa, se non no. Nell’azienda dove lavoro un gruppo di arabi negli anni ’80 chiese di lasciare aperta la mensa (corso Sempione a Milano) di notte per il Ramadam. Ovviamente non furono accontentati, c’erano anche evidenti problemi di carattere sindacale, non ne nacque uno scontro diplomatico.

gmd85

Qualcuno che ammette la non esistenza di una risposta definitiva fatta in punta di ragionamentini razionali.

Dove, di grazia?

Ragionamentini? Ti fa schifo il ragionamento?

Gérard

Non parolaio, non si fa ne piatti cattolici, ne musulmani, ne ebrei in una mensa della scuola pubblica !

In Francia, nonostante che sia stato una grande richiesta di questo cibo da parte di parenti musulmani, loro essendo presenti sul territorio nazionale fra i 6 e 8 milioni , la stragranza maggioranza delle comune ha detto di niet !
Quando pero ne fu fatto l’ esperienza in alcune mense, si creò di fatto una segregazione, avendo tavole, piatti e pentole per soli musulmani e dall’ altro … tavole per non musulmani .
Di solito nelle mense si offre due tipi di menu : uno di carne che puo essere anche a volta di maiale, quando c’ e pesce ( il costume di servire il pesce di venerdi è poco osservatoo in Francia . Anche quando la chiesa lo vietava la stragranza maggioranza dei francesi mangiava carne di venerdi .. quando c’ era … ), lo mangiano tutti e poi c’è sempre l’ alternativa vegetariana . Molti musulmani hanno scelto il menu vegetariano .

Ma perché questi grandi spiriti aperti non si interessano a conoscere le esperienze altrui in merito ??

fab

L’arbitrio e la confusione innanzitutto. D’altronde è così che i parolai si autoingannano da sempre e s’inventano nonproblemi come quello delle pietanze “religiose”.

parolaio

@gmd85
No, mi da fastidio l’uso improprio del nobile strumento della razionalità.
Mi piacciono le Ferrari, sono belle macchine, ma se devo andare in un bosco uso una Panda 4×4.

FSMosconi

@parolaio

Se una risposta esiste, ci si arriva a logica.
Se una risposta non esiste, ci si arriva a logica.
Se una risposta è ambivalente, ci si arriva a logica.
Se una risposta è ambigua, ci si arriva a logica.
Se una risposta è irrilevante, ci si arriva a logica.

Considerare un problema non risolvibile per ragionamenti (e prove, e dimostrazione, o tutt’al più speculazioni…) indica solamente che si rinuncia a farlo.
Ora prego: spiega pure perché la pratica del sacrificius intellectus dovrebbe essere una pratica efficiente ed efficace nella vita reale.

Stefano ™

@ parolaio

O quello che dici è ragionevole o non lo è. Il metro rimane comunque la ragione, non le parole a vanvera di parolaio.

Engy

sono molto d’accordo con te @parolaio e con @nightshade90 che ha commentato prima di te e col quale ti sei dichiarato d’accordo.
Ma chissà perchè le parole al vento sono solo le tue …

gmd85

@parolaio

Improprio perché? Perché non ti garbano i risultati?

Ci sono auto migliori della panda 4×4.

Frank

Per Parolaio.

“Qualcuno che ammette la non esistenza di una risposta definitiva fatta in punta di ragionamentini razionali.”

Guarda che usando la ragione è noto che si possa arrivare a conclusioni differenti, questo non significa poter giustificare quei pirla che per fede credono che 2000 anni fa un dio idiota abbia fatto nascere un suo figlio fanatico per farlo scannare per le caxxate che ha fatto lui. 😆

Stefano ™

@ Engy

A volte mi chiedo se ci sei o se ci fai.
Le parole al vento sono quelle di parolaio in merito alla razionalità, di quelle si sta commentando. Non di quello che ha scritto nightshade sulla mensa e su cui parolaio concorda.
Basta leggere e capire. Cosa che ti sfugge molto spesso.
🙁

Engy

infatti Stefano tm,
basta proprio leggere.
Il discorso di parolaio sul tema specifico, il suo parere sul medesimo derivante dal suo sforzo di un uso “proprio” della razionalità, è ancora lì a dimostrartelo.
Perchè è vero (anche secondo me perlomeno) che “La fissazione di spaccare il capello in 4 a suon di logica spesso non porta a nulla, se non ad altre forme di fondamentalismo”.
E a parte il fatto che ad esempio il mio amico Gerard aveva da ridire proprio sul tema della mensa e non ha tirato in ballo, come altri, pretesti o polemiche infantili per controbattere a parolaio.
Probabilmente e invece, il signor Nightshade90 è un intoccabile, e allora ve la siete presa con un altro, proprio come fanno i bambini, attaccandovi a un pretesto che provvidenzialmente parolaio vi ha reso disponibile.
Sacrificium intellectus: cosa non si riesce ad inventarsi pur di far polemiche inutili e dimostrarsi, ancora una volta, ben poco laici! Quando e dove Parolaio ha parlato di sacrificio dell’intelligenza?

FSMosconi

@Engy

L’ha sottinteso lasciando intendere che in mancanza di una risposta razionale quelle irrazionali riabilitino la loro altrimenti comprovata inefficienza, soprattutto col paragone del bosco e dell’auto (sottinteso: “c’è bisogno”).

Poi se ignorare le implicazioni ti pare un buon metodo, contenta te…

Engy

Mosconi,
irrazionale è dire che si arriva fin dove si può arrivare, che si fa il possibile e non l’impossibile cercando in questo di andare incontro agli altri in nome di una (per me aspicabile) pacifica rispettosa convivenza tra diversi?

Engy

Mosconi,
ribadisco per essere più chiara: per me “c’è bisogno” di integrarsi e laddove questo non comporti aggravi spropositati di varia natura per cui ad esempio dare il tacchino al posto del maiale non sposta granchè, non vedo perchè no, anzi, io me ne rallegro, è un segno di rispetto verso le culture altrui, basate o meno che siano sulla religione.
E, a proposito di arrivare fin dove si può, io non ho ad esempio niente in contrario al velo delle donne islamiche, quando ovviamente scopre il viso, altrimenti pure io dico no.

Gérard

Dear Engy…

Sai, le polemiche sterile o gli insulti gratis non sono il mio modo di discutere .
Ho parlato, e questo in merito ad esperienze vissute da insegnanti in Francia, che il fatto di servire pietanze hallal a scuola creava segregazioni in mezzo a ragazzini che devono imparare a vivere assieme . L’ intolleranza e la presuntuosita di una minoranza di religiosi oltranzisti vorebbe questo : la separazione fra musulmani ” puri ” e kufar ( non credenti musulmani ) ” impuri ” .
Se volessimo parlare dell’ Islam, non come lo conoscono gli italiani, ma popoli che hanno a che fare con questa religone, ci vorebbe un week-end intero !
E con questo non sono razzista, detto che i mei migliori amici sono arabi e che la mia nipotina abbia la cittandinanza marocchina . Sono per la liberta di culto sia per i musulmani che per i cristiani finche loro non vadino a creare problemi a chi non condivide le lore credenze .
La pietanza hallal non consiste come sembri crederlo nel sostituire un pezzo di maiale con uno di tacchino, ma servire una carne macellata con l’ animale girato verso La Mecca, e toglierli tutto il sangue che contiene . Inoltre su questa carne va pagata una tassa che serve a costruire moschee . Non si puo utilizzare nei ustensili ne piatti contaminati dagli ” non credenti ” .
Il cibo hallal non si limita soltanto alla carne ma a tutti gli alimenti, i quali devono rispettare i dettami stabiliti dagli ulema . Tutti cibi che potrebbero avere qualche tracia di roba ” impura ” ( gelatina fatta con ossi di maiale per esempio, come accade in tante creme o yoghurt in vendita negli supermercati .
L’ anno scorso, un fornitore che rifornisce tutte le mense della citta è stato costrettore a buttare in pattumiera piu di 5000 porzioni di dolce per i bambini delle mense perchè si rivelo che contenevano derivati dal maiale !!
Allora come vedi non si tratta di una cosa semplice !

Stefano™

@ Engy

Se ti avviti ancora un po’ su te stessa arrivi agli antipodi…
Per favore…

FSMosconi

@Engy

Non hai afferrato il punto.
La mia era un’obiezione sul metodo: torniamo alla tesi di parolaio da me contestata:

La fissazione di spaccare il capello in 4 a suon di logica spesso non porta a nulla, se non ad altre forme di fondamentalismo.

. E questo nel secondo intervento:

mi da fastidio l’uso improprio del nobile strumento della razionalità.
Mi piacciono le Ferrari, sono belle macchine, ma se devo andare in un bosco uso una Panda 4×4.

Ora, ammetterai che a prescindere dall’argomento e dalla tesi trattato questo metodo di indagine non porti a nulla. Che poi la tesi in questione sia velatamente conservatrice è relativamente ininfluente, dato che anche fosse corretta il metodo è sbagliato.

Non farmi credere di essere così puerile da confondere il metodo di dimostrare una tesi col contenuto della tesi stessa per favore: dubito che tu lo sia.

francesco s.

Una risposta esiste, la mensa ha un solo menù standard per tutti, eccetto comprovati motivi di salute, che varia settimanalmente e bilanciato, carne, verdure, frutta etc. Se ti va bene mangi a 2/3 € (prezzo sociale di una mensa universitaria pugliese) altrimenti ti attacchi, ogni variante ai menù un costo in più, perché significa più pentole e più strumenti e anche personale.

Lo Stato non deve assecondare le scelte etico-religiose della gente, ma garantire di essere nutriti. Se uno vuol seguire particolari diete va al ristorante e lì pagando ti servono che vuoi.

Gérard

Lo stato non deve assecondare le scelte etico-religiose della gente, ma garantire di essere nutriti .
In queste parole si dovrebbe risolvere tutto ma ci sono sempre … ( come le ho già nominato nel mio post precedente) che non sanno che cosa è il buon senso e la logica …

Frank

Ogni volta che mangio carne halal mi viene subito voglia di dirottare un aereo di linea e di farlo schiantare sopra un grattacielo. 8)

Gérard

Ciao Francesco s.

In Francia ci sono molte mense laiche, cope aconfessionali per i poveri . Una si chiama ” Les restaurants du coeur ” che vive di doni privati e anche dallo stato .
I poveri vengono da tutti orizzonti e ci sono anche persone di religione musulmana .
Ci sono stati casi dove hanno dovuto chiamare la polizia perchè alcuni si erano irritati perchè la mensa non serviva carne hallal !
Altre volte ci sono alcuni che si lamentono per questo senza fare casino e che vengono subito rimessi al loro posto ” Signor, qui c’è anche il menu senza maiale e se a Lei non va bene, significa che tanto fame non ha ” .

Frank

Rigorosamente di New York, ma se trovassi un edificio con pianta pentagonale allora anche Washington andrebbe bene, poi se i passeggeri si dovessero rivoltare Shanksville non sarebbe male. Comunque basta berci su una birra (o qualcosa di alcolico in genere) e passa lo stimolo.

Frank

P.S.
Ogni volta che tento di usare la faccina sono figo alla Diocleziano mi fotte sempre.

Frank

😎
Se no poi per par condicio devo inventarmi dopo la Florenskite la Frankenstite. 😆

Diocleziano

In questi tempi di crisi morale, economica e politica, tra il futuro aleatorio e la volontà vacillante, mi è di conforto sapere che qualcuno mi ha preso a modello per le faccine… :mrgreen:

francesco s.

Io sono per la vecchia dottrina : “O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra” 😆

A parte gli scherzi credo che lo stato non debba fornire cibo “religiosamente” corretto, ma solo buono e al miglior compromesso costo qualità. Se qualcuno ha particolari esigenze non legate a malattie, ma solo a ragioni etiche, se lo porta da casa, non è un dramma.

Gianluca

francesco s.

Concordo. Se uno ha un’intolleranza o allergia, e quindi non può mangiare tutto, va bene, ma al contrario pretendere un trattamento diverso sulla base di convinzioni religiose o anche solo perchè si è vegetariani o vegani è ingiusto. In quel caso o te lo porti da casa, come dici tu, o scegli selettivamente in base a quello che c’è.

Murdega

D’accordo con Francesco ed altri, la religione è un fatto
privato.

Giorgio Pozzo

Io sono per la vecchia dottrina : “O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”

Perfettamente allineato (e siamo in quattro).

Oltretutto, ci dimentichiamo allegramente di una considerazione basilare (originata credo da Dawkins): non esistono bambini cristiani, o musulmani, o ebrei. Esistono solo bambini e basta.

Proprio ieri dietro casa mia, su uno spazio pubblicitario che era stato anche usato per un manifesto UAAR, ho visto un manifesto contro la forzatura del ramadan ai bambini.

Chiamare “integrazione” l’avallo di certi soprusi sui bambini mi sembra molto, ma molto esagerato. Anzi, completamente fuori tema. E chiamare “tradizioni religiose” le usanze che alimentano questi soprusi mi sembra diabolico. E chiamare “laicità” il diritto a queste tradizioni mi sembra addirittura perverso.

Gérard

Se trovi in questo paese un politico o altro che di sa dire cosa è la Laicita , ti regalo un bel Schnaps de Quetschs !

Paul

Vedo che la laicità diviene sempre più un miraggio, nelle istituzioni pubbliche. E che purtroppo le sofferenze degli animali sembrano interessare a pochi. In ogni caso tutto ciò non potrà durare troppo a lungo ed i problemi tenacemente nascosti sotto il tappeto torneranno a presentare il conto. Spero di sbagliarmi.

Giorgio Pozzo

Leggevo tempo fa che si consigliano gli hamburger di lombrico. La carne di lombrico contiene proteine nobili, costa meno, ed è ecologicamente molto sostenibile. I ricercatori che la proponevano la avevano ovviamente mangiata.

francesco s.

Giorgio
Però bisogna superare il ribrezzo culturale per il lombrico. 😆

Diocleziano

Più che il ribrezzo culturale per il lombrico (ho conosciuto gente
che aveva letto meno libri di un seppur incolto lombrico)
è il ribrezzo fisico che non riesco a superare. A meno che non
riescano a selezionarne una razza con due teneri cosciotti. 😎

Florasol

del lombrico non so dire…. ma i bachi da seta li ho mangiati (fritti) e sono ottimi! Ci vogliono 10 minuti a mettere in bocca il primo…. (barriera culturale) e 5 secondi a finirsi pure gli altri dopo aver assaggiato il primo 🙂

Paul

Per fortuna sono vegetariano e non cadrò mai nella tentazione di mangiare insetti, lombrichi o ragni! Ho già la pelle d’oca! 😀 Effettivamente il disgusto ha una fortissima componente culturale, ed è bello vedere come quello che possa far ribrezzo ad una latitudine diventi una prelibatezza ad un’altra.

Gérard

Sai quanto costa la carne artificiale per caso ?? Un paio di migliai di Euros al Kg !!

Frank

Attento che se ti sentono “I Giusti” potrebbero fartela pagare.

Frank

Dialogo della foto:

Un Musulmano nelle file di mezzo: Giuro che se quello davanti a me ha ancora mangiato fagioli divento un apostata.
Musulmano accanto: Zitto che se ti l’imam siamo fottuti.

firestarter

Integrazione, che fatica

Non necessariamente: per esempio ex si integra senza fatica.

Gérard

L’ amministrazione comunale di Sarzana è composto di ignoranti, il consigliere Morgillo è ancora piu ignorante in quanto vuol oppore religione contro religione ( cosi sono successe le guerre di religione in certi paesi e questo vuol importarle qui ) La signora della Lista civica ha ragione ma dimentica altri lati importanti di questa decisione che hanno anche una grandissima importanza .

Gérard

Altro tizio della stirpe di Morgillo è senz’altro il sindaco di Padova, il quale, dopo aver decretato l’ obligo di esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici, ha negato agli musulmani della sua citta una sala dove svolgere la preghiera comune della fine Ramadan !!
Persone con scarsa conoscenza della laicita fanno piu danni che di buono . La laicita garantice ad ognuno il diritto di praticare la sua religione nel privato o luoghi destinati al culto ma la vieta nei spazi pubblici : nessun velo, ne crocefisso, ne cibi hallal o kasher nelle scuole pubbliche !

Benjamin l'@asino

Io sostengo che i problemi è meglio evitarli che ritrovarsi a doverli risolvere. Ora, appurato che le difficoltà di integrazione culturale avvengono quando si innestano culture foreste in un ambiente, e che quelle culture foreste non cadono dal cielo ma sono introdotte da persone in carne ed ossa, direi che la soluzione preventiva è fin troppo ovvia. Proprio quella soluzione che troppi non vogliono neppure sentir enunciare, salvo poi lamentarsi per gli effetti della loro “accoglienza”.

Oh, e i problemi di incompatibilità culturale non sono solo legati alla religione. Infatti a volte si hanno problemi serissimi di incompatibilità culturale anche con genti con le quali si condivide il “credo” religioso. Eh, sì.

Già che ci sono, specifico anche che ci possono essere problemi di incompatibilità culturale anche nell’ambito della stessa nazione, specie quando la nazione in questione è un mosaico male assortito costruito a forza. Eh, sì: sto parlando dell’Italia, che è stata forzatamente “unita” tanti decenni fa, e parimenti dell’Europa, che viene ancor più forzatamente “unita” al giorno d’oggi.

Continuiamo così, che è una meraviglia!

Gérard

Benjamin l’ Asino

Allora chiedi all’ Europa le frontiere del continente e di mettere dazi per chi vuol vendere in Europa !
E incredibile che il nostro continente abbia tolto tutti i dazi quando poi i altri lo hanno !!
Ho sentito ultimamente alla trasmissione della radio RAI , baobab, che se si va avanti cosi tutte le risiere d’ Italia dovronno smettere di produre riso perchè le multinazionali vanno ormai trattare riso ( che prima veniva trattato in Italia ) in Birmania e adesso lo vogliono reintrodure in Italia a prezzi che sfidano ogni concorrenza perché…non ci sono dazi !
Per quanto riguarda i paesi che condividono il credo religioso, non facciamoci illusioni . Questi paesi sono stati integrati all’ Europa per volonta degli Stati Uniti d’ America onde acercchiare la Russia . Se non ci fossero stati tutti questi problemi legati alla crisi in Ukraina, essa sarebbe oggi anche lei in lista per entrare nella communita europea .

P.S. Non sono filo-russo ….anzi

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