XX settembre 2014

Il Venti Settembre non è una data qualsiasi: 144 anni fa Roma divenne italiana, anzi, divenne la capitale italiana. Nonostante ciò, il Venti Settembre è ormai la giornata degli smemorati: politici e mass media fanno a gara a dimenticarsene. Con qualche lodevole eccezione: il settimanale Left in edicola domani sarà dedicato alla breccia di Porta Pia e alla “laicità tradita”. Il numero conterrà anche un articolo del segretario Uaar Raffaele Carcano: Porta Pia – L’altra Liberazione. Un intervento di Carcano è stato pubblicato anche sul sito di MicroMega.

portapia

Come ogni anno numerose rappresentanze Uaar parteciperanno alle cerimonie, ufficiali e non:

Queste ed altre iniziative tra i nostri appuntamenti.

La redazione

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59 commenti

luca

Viva Porta Pia dove sono entrate sì le truppe italiane, ma è anche uscita la Chiesa che altrimenti sarebbe morta soffacata al suo interno!

Gianluca

E’ uscita la chiesa? A me sembra sia rientrata dalla finestra.

bruno gualerzi

@ luca
Perfetta sintesi di ciò che troppo spesso – e proprio in occasione del XX settembre – viene rimosso.
Si tratta di guardare alla storia non solo per stabilire con un minimo di attendibilità ciò che é avvenuto, ma anche in funzione di ciò che un avvenimento ha provocato… il che non significa in alcun modo formulare giudizi di merito o di condanna di un avvenimento in base alle sue conseguenze, ma più semplicemente e utilmente non nasconderle quando viene rievocato.
Traduzione: la breccia di Porta Pia fu un evento in sé fortemente indicativo di una giusta e coraggiosa rivendicazione di laicità, e come tale va ricordato… ma la chiesa non ne fu per niente svantaggiata, anzi, e anche questo va ricordato con lo stesso rilievo. Ma non perché quella rivendicazione di laicità non creò quel precedente che si auspicò, ma perché fu l’avvenimento stesso che creò le condizioni perché non si verificasse quanto auspicato. Il che ovviamente non è imputabile agli autori di Porta Pia, e la chiesa in quella fase si sentì certamente danneggiata… ma quasi subito – consapevole o meno delle ‘favore’ che in realtà le era stato fatto – ne approfittò, e in seguito sempre più. Dapprima con la cosiddetta ‘legge delle guarentige’ e poi con i vari concordati, tutto ciò reso possibile dal ruolo di vittima che non cessò mai di rivendicare nei confronti di uno stato italiano che evidentemente, nella sua dominante componente cattolica, si sentì in colpa… ma soprattutto, e più in generale, perché, appunto, la chiesa con Porta Pia si liberò di una palla al piede (lo stato vaticano) che – in quel frangente storico – la stava costringendo all’immobilità e al discredito generale.
Tutto ben noto, naturalmente, ma che dovrebbe essere ricordato di più nella ricorrenza del XX settembre, in modo da non ridurre tutto a celebrazione e a rimpianto… ma imparare una lezione di storia forse un po’ più ‘utile’.

bruno gualerzi

Preciso meglio ciò che intendo sostenere sul piano strettamente storico. Quando si guarda a Porta Pia credo sia sbagliato imputare il suo ‘tradimento’ principalmente a chi non ha saputo o voluto dare seguito a quanto avviato in quella circostanza… a quanti cioè sicuramente sono i responsabili diretti di quel tradimento… il quale però fu in tanta parte (forse in toto) reso possibile proprio per la rinnovata forza che Porta Pia diede involontariamente alla chiesa.
E questo non solo per stabilire più o meno accademicamente una maggiore ‘verità’ storica… ma perchè è utile al fine di valutare in una prospettiva più ampia il ruolo storico della chiesa.

bruno gualerzi

Conclusione – volutamente provocatoria – dei commenti precedenti: chi avrebbe tutte le ragioni per festeggiare la ricorrenza del XX settembre… è il Vaticano. Che per altro, ricorrendo al solito revisionismo gesuitico, sta facendo.

bruno gualerzi

Rileggendo il commento di Luca presumo che sia all’opposto della lettura del XX settembre fatta me (se vorrà, mi dirà lui la verità), ma ciò in ogni caso confermerebbe… e per questo lo ritengo comunque una ‘sintesi perfetta’… quanto sostengo.

Tiziana

Segnalo che anche il numero in corso di Shalom è dedicato al 20 settembre che, come molti sanno , decretò la fine del ghetto . Per chi è a Roma questa sera alle 21 a Portico d’Ottavia bersaglieri e rievocazioni varie

Tiziana

@francesco s.

potevi scrivere effetto collaterale così ti qualificavi meglio prendentoti pure qualche aèpplauso

francesco s.

Non ho capito a cosa ti riferisci con ”effetto collaterale” in relazione a quello che ho scritto.

Francesco non da Assisi

Una delle poche cose di cui gli italiani possano andare fieri; però il lavoro è stato lasciato a metà e i preti se ne sono approfittati. Finire il lavoro: VIA IL VATICANO DALL’ITALIA!

MASSIMO

12 ottobre 1492 = fine ufficiale del Medioevo nel mondo

20 settembre 1870 = fine del Medioevo a Roma

e quando un credente diventa ateo = fine del Medioevo nel suo cervello 😀 😀 😀

stefano marullo

> e quando un credente diventa ateo = fine del Medioevo nel suo cervello

Inelegante, un po’ gratuita, ci sono atei molto medievali te lo assicuro.
L’ateismo non è un lavacro sbiancante, è solo un’attitudine. L’imbecillità è sempre trasversale.

bruno gualerzi

@ stefano marullo
E pensare che c’è stato anche chi – a mio parere con ragioni per niente peregrine… e comunque da tenere nella dovuta considerazione proprio dall’ateismo – ha ipotizzato un ‘medioevo prossimo venturo’ 🙂
Un saluto

stefano marullo

Ciao Bruno. Eh sì, era Roberto Vacca, ma ne son passati di anni, erano i primi anni Settanta se non erro..

Lorenzo Galoppini

Meglio: quando un irrazionalista diventa razionalista.

bruno gualerzi

“Da quando ho letto ciò che scrive e dice (papa Francesco) e soprattutto ho potuto parlare con lui mi sono convinto che la sua non è una riforma della Chiesa, ma una rivoluzione.”

Inutile dire chi è che si sta letteralmente squagliando di fronte a Bergoglio (non è più utilizzabile nemmeno come ‘clericalata della settimana’ tanto è scontato 🙂 )… ma questo ennesimo delirio senile di Scalfari è solo la punta di un iceberg costituito non solo dalla quasi totalità delle forze politiche, ma anche dalla maggioranza degli opinion makers di questo sciagurato paese.
Se la chiesa ha questa capacità di presa soltanto ricorrendo ad un semplice cambiamento di immagine (per altro sempre ricorrente nella sua storia millenaria) su un’intera classe dirigente… per non parlare della opinione pubblica nel suo complesso… siamo sicuri che – come scrive Carcano – ci sia in questo paese “tanta voglia di laicità”?
Ci sarà anche… ma dove e come può manifestarsi con qualche reale possibilità di incidere di fronte a questo abbaglio generale nei confronti del Vaticano e del suo nuovo ‘umile e rivoluzionario’ rappresentante? Rievocare il XX settembre con qualche speranza perché – ad esempio – vi sono ancora intitolate vie e piazze, non rischia di diventare un rituale un po’ patetico?
Dimenticare allora il XX settembre? Sicuramente no… ma non contare troppo sul fatto che possa risvegliare come evento storico coscienze così intorpidite.
(Scusate questa visione disperante… ma può servire da contraltare a troppa ‘aria di festa’ :))

gmd85

@bruno

Andiamo, topperà anche lui. Aprire ai divorziati, per esempio, non è tutto questo progresso. Sempre che aprano davvero, poi, viste le proteste di alcuni cardinali. Continueranno a essere adamantini nelle posizioni più chiuse sulle tematiche sensibili e questo la gente lo noterà. Spero :mrgreen:

Paolo Licheri

Aprire ai divorziati non è una rivoluzione, come non sarà rivoluzione quando, obtorto collo, saranno costretti ad accettare i diritti civili per tutti.
La vera rivoluzione sarà quando rinunceranno spontaneamente ad ogni sorta di finanziamento, cioè… MAI.

gmd85

@Licheri

Dillo a Scalfari 😆

Comunque, penso che saprebbero far passare il riconoscimento dei diritti civili come loro merito.

gmd85

@Paolo Licheri

Dillo a Scalfari 😆

Comunque, penso che saprebbero far passare il riconoscimento dei diritti civili come loro merito.

gualerzi bruno

@ gmd85
“Andiamo, topperà anche lui”

“Ma se è per questo lui è tutta una ‘toppa’ (nel senso di tappabuchi)… solo che queste ‘toppe’ vengono considerate ‘rivoluzionarie’ (non solo da Scalfari)… e dovrà proprio farne una grossa perché venga ‘notata’ da un’opinione pubblica frastornata (da tutte le parti, da destra e da sinistra, da laici, da atei devoti, per non parlare dei media) dall’esaltazione delle sue gesta. A me questa papolatria – visti i tempi che corriamo, soprattutto la crisi di credibilità di tante istituzioni – sembra qualcosa di più di una semplice moda passeggera.
Naturalmente spero di sbagliarmi.

gmd85

@bruno

Io dico che la toppa cederà. Un pantalone stracciato, prima o poi, si rompe 😉

gmd85

@bruno

O lo si usa come straccio. Con ciò intendo che l’istituzione potrebbe si rimanere in piedi, ma perdere in gradimento. A piacere è il papozzo immagine, non le sue idee.

Murdega

ONORI AI CADUTI ,SEMPRE GRATI GLI ITALIANI .
Dragoni del Regio Esercito:
Tenente Piccadori Alessandro, di Rieti, di anni 23, deceduto il 20 ottobre.
Artiglieria del Regio Esercito:
Maresciallo Caporilli Enrico, italiano, deceduto il 20 ottobre.
Soldato Valenti Giuseppe, di Ferentino, di anni 22, deceduto il 3 ottobre.

Elenco alfabetico dei caduti italiani il 20 settembre 1870

Agostinelli Pietro, Aloisio Valentino, Bertuccio Domenico, Bianchetti Martino, Bonezzi Tommaso, Bosco Antonio, Bosi Cesare, Calcaterra Antonio, Campagnolo Domenico, Canal Luigi, Cardillo Beniamino, Cascarella Emanuele, soldato Lorenzo Cavallo, Corsi Carlo, De Francisci Francesco, Gambini Angelo, Gianniti Luigi, Gioia Guglielmo, Iaccarino Luigi, Izzi Paolo, Leoni Andrea, Maddalena Domenico, Marabini Pio, Martini Domenico, Matricciani Achille, Mattesini Ferdinando, Mazzocchi Domenico, Morrara Serafino,:Maggiore Giacomo Pagliari, comandante 34º battaglione Bersaglieri, Palazzoni Michele, Paoletti Cesare, Perretto Pietro, Prillo Giacomo, Rambaldi Domenico, Renzi Antonio, Ripa Alarico, Risato Domenico, Romagnoli Giuseppe, Sangiorgi Paolo, Santurione Tommaso, Spagnolo Giuseppe, Theorisod Luigi David, Tumino Giuseppe, Turina Carlo, Valenzani Augusto, Xharra Luigi, Zanardi Pietro, Zoboli Gaetano.

Florenskij

@ Murdega. Il generale Kanzler, comandante delle truppe pontificie, voleva resistere veramente per sostenere l’onore militare, ma papa Pio IX diede ordine di fare una resistenza poco piu’ che simbolica perche’ si vedesse che l’ingresso a Roma era avvenuto in modo violento.
Onore a tutti quanti: ai poveretti che furono vittime della strage di Perugia ad opera degli Svizzeri dell’esercito pontificio nel 1859; ai soldati borbonici che resistettero per mesi a Gaeta sotto un bombardamento da II G. Mondiale; agli altri poveracci
( qualche centinaio ) massacrati dai soldati italiani a Casalduni e Pontelandolfo durante la repressione del banditismo meridionale, secondo gli ordini del generale Cialdini ( rappresaglia per l’uccisione di un gtuppo di bersaglieri nei dintorni ); onore infine ai duecento soldati del Regio Esercito che caddero durante le operazioni
( bombardamento navale e sbarco di fanti di marina ) per domare
la “rivolta del sette e mezzo” a Palermo nel 1866, mentre i caduti civili furono un migliaio.

gmd85

@Flo

ma papa Pio IX diede ordine di fare una resistenza poco piu’ che simbolica perche’ si vedesse che l’ingresso a Roma era avvenuto in modo violento.

Eh, non è che ci sia da andarne molto fieri, sai.

Murdega

Onore a tutti quanti, sono d’accordo.
Se Pio IX faceva sparare un colpo di cannone a
salve lo scopo era raggiunto ugualmente.
Comunque il Padre Eterno non ha bisogno di territori,
chi vuol intendere intenda.

RobertoV

La cosa assurda è che non avevano nessuna possibilità di resistere, eppure anziché arrendersi hanno preferito far morire inutilmente dei soldati per giochi di potere (alla faccia della tutela della vita).
Oggi cercano di far credere che il potere temporale era un fardello per loro e che la caduta di Roma sia stata un bene, ma il potere l’hanno difeso fino all’ultimo, reprimendo nel sangue ogni opposizione interna. Potevano cedere i territori come altri regnanti hanno fatto o accettare una secolarizzazione tranquilla come è successo per altri principati vescovili (con indennizzo).
Ma anche dopo quando ne hanno avuta l’opportunità il potere temporale l’hanno esercitato.

gianni rosso

E’ davvero vergognoso questo silenzio, testimone del rafforzamento alla grande dell’ingerenza vaticana nel nostro paese. Lo stato italiano arriva a vergognarsi di quello che doveva essere uno dei momenti fondamentali della sua fondazione. Era il 1970, quando un’anonima voce televisiva diceva che 100 anni prima la chiesa cattolica era stata…sollevata del peso del potere temporale, potendo così dedicarsi meglio alla salvezza delle anime. Ma quel peso se l’è poi ripreso in altre forme…

MASSIMO

Quel peso se l’è ripreso l’11 febbraio 1929 grazie ad un certo Benito Mussolini.

Florenskij

@ Qui non si tratta di essere “fieri” ( sentimento che non mi si addice ) caso mai di essere un pochino ( ino, ino ) dal fatto che Pio IX non era un mostro ( o non era cosi’ mostro ) come alcuni di parte garibaldina pretendevano di dipingerlo. La questione piuttosto e’ di evitare atteggiamenti manichei e di ricostruire i fatti storici in tutta la loro complessita’ , tanto da mettere in conto le vittime e le malefatte di una parte e dell’altra contrapposta. L’intervento di Murdega ha un tono di celebrazione dei martiri che rientra nell’ambito di una “religione della laicita'” o, volendo, di una “religione della Patria” con le caratteristiche denunciate dal prof. Gualerzi quando parla di religione mascherata.
Nel caso specifico sarebbe da vedere quanti dei soldati caduti a Porta Pia erano li’ per scelta ideale e quanti semplicemente perche’ di leva. Tra loro un Giuseppe Tumino che dal cognome sembrerebbe di Ragusa, citta’ dalla quale proviene la mia famiglia e che fino a poco tempo fa era di tendenze bianche, anzi bianchissime ( da cui il mio personale clericalismo ). Tra l’altro ho letto che molti dei soldati che avevano occupato Roma durante la libera uscita andavano a San Pietro a fare le loro devozioni. In cio’ diversamente da alcuni dei patrioti che nel 1849 avevano combattuto ( eroicamente ) per difendere la Repubblica Romana. Alcuni di loro, acquartierati nella chiesa di san Pancrazio, davano sollievo ai loro bisogni corporali sulla tomba del santo. Viceversa alcuni dei patrioti che erano stati catturati a Mentana ( 1867 ) raccontarono di essere stati trattati benissimo e presto rilasciati dai custodi papalini. Da notare che la sollevazione dei Romani, in vista della quale si erano mossi Garibaldi e i suoi non ci fu affatto: e’ probabile che la maggioranza dei cittadini di Roma non tenesse cosi’ ardentemente alla liberazione dal giogo papale. Un’altra notiziola e’ che un nobiluomo Francesco Faa’ di Bruno che come ufficiale del regio esercito, matematico esperto di artiglieria, aveva partecipato alla presa di Roma, anni dopo chiese un’ udienza a Pio IX per chiedergli perdono. Successivamente si fece ordinare sacerdote e si diede alla beneficenza. Ora e’ beato. Invece il fratello Emilio Faa’ di Bruno mori’ nell’affondamento della sua nave durante la battaglia di Lissa. Questo per avere qualche elemento in piu’ sulla storia della Vaticalia, un po’ clericale viscerale e un po’ anticlericale Ovvero: il Gattopardo, principe di Salina e il nipote Tancredi Falconieri.

gmd85

@Flo

Nel caso specifico sarebbe da vedere quanti dei soldati caduti a Porta Pia erano li’ per scelta ideale e quanti semplicemente perche’ di leva

Potevano ribellarsi, se ci credevano davvero o se non erano d’accordo. Argomentazione inutile.
Quello che i soldati, da ambo le parti, facevano non discredita o giustifica alcuna posizione.

gianni rosso

Gli episodi che lei racconta sono sicuramente interessanti e ampliano la visione storica di quell’episodio. Ma tutti gli episodi storici contengono contraddizioni, perché di contraddizioni è piena la vita. Perciò il fatto che vi siano state brave persone tra i papalini e personaggi equivoci dalla parte opposta, non cancella il giudizio su quell’evento come affrancamento da un potere oppressivo e a volte sanguinoso. E questo a prescindere dal fatto che si sia credenti o meno.

Ermete

La tragedia italiana è stata togliere il potere ai preti -per modo di dire, concordo con Gualerzi quando dice che alla lunga il Vaticano ci ha guadagnato- per darlo ai Savoia…

RobertoV

Savoia che erano molto cattolici e che hanno avuto anche un papa nel loro casato. Fino allo statuto Albertino la religione cattolica era l’unica religione riconosciuta per i Savoia e solo dopo hanno posto fine alle persecuzioni contro le altre religioni, ma la religione cattolica continuava ad essere religione di stato.
Come spesso successo ad altri casati gli scontri temporanei con la chiesa sono stati solo su questioni pratiche di potere.
Una volta ottenuta l’unità d’Italia per la monarchia la chiesa andava indennizzata, come successo anche con gli altri principati vescovili secolarizzati. D’altronde erano alleati nella gestione del potere e nel creare buoni sudditi.

La chiesa è incredibilmente camaleontica e grazie alla memoria corta della gente ed alla sua propaganda riesce a trasformare sconfitte in vittorie. Ho scoperto che in Europa la chiesa cattolica il XX settembre (che strano …) celebra marce per la vita e per Gesù (ho visto a Strasburgo, Berlino, Vienna, ecc.).

bruno gualerzi

@ Roberto V
“La chiesa è incredibilmente camaleontica e grazie alla memoria corta della gente ed alla sua propaganda riesce a trasformare sconfitte in vittorie”

Mi permetto di obiettare su questo punto (non ce l’h con te :). Assolutamente d’accordo sulla ‘chiesa camaleontica’… ma in questo caso non ha avuto alcun bisogno di trasformare una sconfitta in vittoria, perché in effetti una vittoria è stata. Sia nel senso che ha sfruttato questa presunta sconfitta traendone tutti i vantaggi possibili nei confronti della stato italiano atteggiandosi a vittima quando in realtà non ne aveva bisogno… soprattutto da un certo momento in poi (cioè dopo il breve periodo seguito all’Unità, resa certamente possibile anche con la fine dello stato pontificio)…
sia – come più volte ribadito – recuperando una credibilità come potere spirituale (utilissimo per quello temporale :)) che sicuramente non aveva prima di Porta Pia.
Ciò che per altro – non avendo più bisogno di fare la vittima nei confronti dello stato italiano (la vera vittima) – sta sottolineando lei per prima.

Florenskij

Un colpo al cerchio e uno alla botte.
Colpo al cerchio. Negli anni in cui Roma si ingrandiva come capitale del nuovo regno ( e in cui veniva costruito l’ Altare della Patria ( e ribadisco: Altare ) gli ordini religiosi che erano proprietari di gran parte dei terreni oltre le mura aureliane ( suppongo in quanto fondi agricoli ) ricavarono enormi guadagni dalla vendita dei medesimi come terreni edificabili.
Colpo alla botte. Se papa Innocenzo XI ( personaggio di grande levatura, antinepotista, amministratore oculatissimo, soccorritore dei poveri, perfino deciso antischiavista ) non avesse organizzato la lega cristiana multinazionale che fermo’ l’ondata dell’invasione ottomana nella battaglia di Vienna 1683 ( vedasi su Youtube splendido documentario sulla durezza dell’assedio ), nel filone delle Crociate e di Lepanto, oggi gli atei dovrebbero vedersela con il potere islamico, non con quello csttolico clericale ( piu’ untuoso e, nel caso, capace di infiltrarsi e laborare sottotraccia ? ). A voi la scelta. Personalmente credo che in un’Europa islamizzata ben diffcilmente sarebbe cresciuto l’Illuminismo, mentre di contro e’ da notare che i grandi esponenti del movimento avevano frequentato le “scuole dei preti”, particolarmente dei Gesuiti, il che dovrebbe voler dire che non erano poi cosi’ estremamente antirazionaliste. Addirittura Robespierre era stato il protege’ di un vescovo. Viceversa, come sostiene lo storico medievista Franvo Cardini, il governo ottomano era ansioso d
i attirare tecnici europei, in quanto incapace di sviluppare tecnologia in proprio.

Giorgio Pozzo

Mi ricordo ancora che quando avevo studiato la data del 20 settembre alle scuole medie, la dicitura era esattamente questa:

20 settembre 1870: “fine del potere temporale del papato”.

Me lo ricordo bene in quanto, nella mia beata ignoranza da ragazzino tredicenne (*), non mi era perfettamente chiaro che cosa significasse “potere temporale”. Cioè, il termine “potere” mi era abbastanza chiaro,ma il termine “temporale”, oltre che a fenomeno atmosferico violento, no.

(*) a quell’età, i ragazzi di adesso si predispongono alle prime esperienze sessuali… io giocavo ai soldatini… :mrgreen:

bruno gualerzi

@ Giorgio
“20 settembre 1870: “fine del potere temporale del papato”.”

E potenziamento di quello ‘spirituale’… utilissimo (a mio parere fondamentale) per potenziare quello temporale.

Florenskij

@ Murdega. Magari Pio IX avrebbe potuto far sparare qualche fuoco d’artificio, e magari
anche far uscire da Porta Pia guardie svizzere e volontari ( ce n’erano venuti da tutta l’Europa, ad esempio dall’Irlanda ) con tricche e ballacche… In realta’ Pio IX, definito da Carducci “ciclope” ( qualcosa di meno del “metro cubo di letame” di Garibaldi ), secondo Vittorio Messori nel 1868 era stato incline a concedere la grazia ai due filogaribaldini Monti e Tognetti che l’anno prima, in concomitanza con la marcia di Garibaldi verso Roma, stroncata a Mentana, avevano fatto esplodere una mina sotto una caserma di zuavi, provocando la morte di ventisette soldati e di quattro civili. Alla fine era stato vinto dalle pressioni dei Francesi e dell’ opinione pubblica romana e non aveva concesso la grazia, peraltro non richiesta dai due dinamitardi, pentiti di quanto avevano fatto. Certo non vorrei essere nei panni dei capi di governo che per tenere alto il prestigio dell’entita’ politica di cui sono a capo si trovano a decidere se provocare dei morti, tanti o pochi che siano, come nel caso di Margareth Tatcher, la “signora di ferro” che per piantare nuovamente la bandiera inglese sui quattro isolotti delle Falkland ordino’ una spedizione con centinaia di giovani caduti in combattimento.
Perche’ Pio IX si ostinava a conservare il potere temporale ? Perche’ era ben vivo il ricordo della Rivoluzione Francese, con la sua durissima azione anticattolica ( pena di morte per i preti “non giurati” ) e di Napoleone, che aveva si’ stipulato un concordato che riammetteva in Francia il culto cattolico, ma per farsene un “instrumentum regni”, tanto da mettere in circolazione catechismi in cui era scritto che la disobbedienza all’Imperatore portava diritti all’Inferno; perche’ in quel periodo erano stati deportati e imprigionati due papi, Pio VI e Pio VII; perche’ il governo piemontese fin dall’inizio degli anni ’50 aveva incamerato gran parte dei beni ecclesiastici, suscitando il timore di uno strangolamento economico della Chiesa; perche’ non si poteva prevedere fino a che punto si sarebbe spinta l’azione anticlericale dei governi liberali ( mentre poi la classe dirigente italiana aristocratico-borghese, ancora largamente imbevuta di religiosita’ cattolica o postcattolica, non volle andare molto oltre, anche per utilizzare la Chiesa ai fini del contenimento del Socialismo ); perche’ il papa era convinto che il pontificato dovesse rimanere libero dalla giurisdizione di qualsiasi governo, in relazione all’idea “teocratica” per cui il Vaticano dovesse godere di extraterritorialita’ , costituendo una specie di ONU basata sui valori religiosi come collante della Cristianita’ nel suo insieme ).
In realta’ l’intero territorio statale italiano fini’ per costituire una specie di “cintura di sicurezza” del Vaticano, appunto la “Vaticalia” ( questo particolarmente nel secondo dopoguerra, sotto Pio XII ; ora molto meno ).

gmd85

@Flo

secondo Vittorio Messori

Ah, ecco…

Ma, dimmi, Flo, non ti viene mai in mente che secoli di amministrazione dei propri porci comodi abbiano dato un po’ fastidio? Possibile che non riusciate mai a farvi venire il dubbio e che la povera afflitta e derelitta chiesa sia sempre la vittima del cattivo di turno?

RobertoV

Certo che citare Messori come fonte ……
Un propagandista, uno scrittore di propaganda, non è neanche uno storico ….

Si contraddice, prima dice che hanno quasi ridotto in rovina la chiesa con gli espropri e poi parla invece di come si siano arricchiti grazie ai vari possedimenti che avevano.
Ci vuole un bel coraggio a definire anticlericale il governo dei Savoia, un casato cattolico che ha continuato a considerare la religione cattolica religione di stato.

Poi sarebbe interessante discutere sul modo in cui si erano appropriati nei secoli di quelle enormi ricchezze che le sarebbero poi state tolte. Sarebbe interessante parlare di come clero ed eristocrazia si sono arricchite sfruttando ed opprimendo il popolo.

L’assedio di Vienna è un’altra interpretazione propagandista a fini attuali di un evento non così importante: anche lo storico cattolico Cardini non ne condivide l’eccessiva importanza.
L’impero ottomano era già in difficoltà ed i suoi tentativi di entrare in Europa erano stati frustrati, la Francia e molti altri principi sono rimasti a guardare, evidentemente la situazione non sembrava così pericolosa. La Francia conosceva bene l’esercito turco visti gli stretti rapporti e non lo considerava un problema. Qualche anno prima quando la Francia aveva aiutato l’esercito absburgico i turchi erano dovuti scappare. Alla fine un esercito di poche migliaia di uomini ha tenuto testa per due mesi ad un esercito di 100 mila. Gli stessi ungheresi che si sono alleati con i turchi dopo aver sperimentato le varie persecuzioni cristiane forse non erano così tanto attaccati al mondo cristiano dopo averlo sperimentato.
Ci sono stati periodi storici in cui gli ebrei stavano meglio sotto gli ottomani che sotto i re cristiani.

Florenskij

@ Roberto V. Se uno ha proprieta’ e investimenti differenziati, puo’ succedere che per qualcuno abbia perdite, per altri guadagni. La Chiesa fu soggetta a massicce confische di beni gia’ nel Regno di Sardegna, sotto Vittorio Emanuele II, con la legge Siccardi ( 1852, se non ricorro male ) e per questo si arrivo’ perfino alla carcerazione dell’arcivescovo di Torino mons. Fransoni. Il guadagno fu per i terreni attorno a Roma; effetto non credo previsto dal Vaticano ne’ voluto dai governi e dalle amministrazioni comunali che si susseguirono a Roma, ma oggettivo. Cosi’ scrivono gli storici dell’urbanistica. Le dispiace che io ricordi un fatto che va a detrimento della mia “parte”?
I Savoia erano si’ cattolici, ma non piu’ delle altre dinastie, quando la religione era un elemento identitario e un “instrumentum regni”. Quanto ai singoli sovrani, V. Emanuele II era legato sentimentalmente alla Chiesa ma un gran donnaiolo, Umberto I piuttosto tiepido, V.Emanuele III detestava i preti, Umberto Ii corse un poco la cavallina da giovane ( era “le beau prince” ) ma era molto religioso e perfino devoto di padre Pio.
Quando incombeva l’esproprio, don Bosco predisse gufescamente lutti a corte ( e ci furono diversi morti nella famiglia reale ); inoltre profetizzo’: “la dinastia che ruba alla Chiesa non giunge alla quarta generazione “. In effetti cosi fu.
Lei dimostra di avere un concetto della storia della Chiesa nello stile de “L’armata Brancaleone”… un mix di ingenuita’ moralistica e di bignamino di propaganda; e poi accusa Messori di mancanza di oggettivita’.
Ho citato Messori appunto perche’ non ho controllato direttamente le fonti, come lui dice di avere fatto. In ogni caso, per quale motivo Messori dovrebbe essere respinto a priori in quanto polemista e apologeta cattolico ? Alla stessa stregua dovrei fare io con Flores d’Arcais o Pievani o Dawkins. Peraltro il fatto che Joseph Ratzinger, prete ma anche grande professore tedesco, citi il libro di Messori “Pati’ sotto Ponzio Pilato?” suona come un riconoscimento di serieta’ critica. Parecchi anni fa Messori fu lapidato mediaticamente per aver chiesto una Norimberga per la repressione drl banditismo meridionale. Ora i fatti sono univrrsalmente riconosciuti, con visita di Napolitano a Casalduni e Potelandolfo e richiesta di scuse.
Si cita la battaglia di Vienna per ricordare tutta l’azione di contrasto dell’invasione islamica organizzata dalla Chiesa nel corso di un millennio. Se non le va Vienna, potrebbe valere qualcosa Lepanto?

gmd85

@Flo

Sai, gli apologeti tendono al revisionismo. Dawkins e Pievani cosa dovrebbero rielaborare?

Ciò detto, davvero vuoi usare i caratteri dei singoli come argomentazioni? Ma dai.

La battaglia di Lepanto aveva motivazioni che erano tutto meno che di difesa della cristianità.

RobertoV

Cioè per sostenere le affermazioni del propagandista Messori mi cita
Ratzinger come prova ……, cioè il capo per il quale lavora?
Capisco come si costruisce la sua storia autoreferenziale.
E poi racconta di essere un professore di storia ……
Il metodo storico non sa neanche cosa sia ….

RobertoV

gmd85
Cosa ti puoi aspettare da uno che cita Messori come riferimento…
Anche Messori sull’inquisizione per negarla e per difendere personaggi come Torquemada aveva tirato in ballo la giustificazione che erano tutte persone molto pie e che quindi non potevano aver fatto ciò di cui venivano accusate ….

Ridicola l’argomentazione che se uno è un libertino non può essere un clericale e favorire la chiesa. A cosa porta la propaganda, si vede proprio che si attacca a tutto. Per questa gente il semplice porre delle limitazioni agli incredibili privilegi precedenti significa anticlericalismo.
Dopo che ha cercato sempre di nobilitare la religione come instrumentum regni e motivarla anche per l’oggi, adesso per convenienza la trasforma in qualcosa di accessorio, insignificante, un dettaglio.

Ateo64

Devo dire, in tutta sincerità, che non ho mai davvero creduto che gli avvenimenti del xx settembre siano da inquadrarsi in un ottica di presa di coscienza laica da parte delle masse.
Purtroppo è palese che allora come oggi il “popolino” mai e poi mai si sarebbe messo di traverso alla chiesa ed ai preti per quello che rappresentavano dal punto di vista “spirituale”.
Diciamo che qualsiasi cosa sia stato sicuramente non si è trattato di un movimento che proveniva da profonde e maturate convinzioni laiche presenti nell’humus del popolo.
Sarebbe sbagliato crederlo non più e non meno di quanto sarebbe disonesto dire che il popolo dell’ex URSS era ateo nel senso che noi diamo al termine. O dire che un governo ateo è stato al potere in unione sovietica.
Penso che solo uno sparuto gruppetto di intellettuali dell’epoca poteva avere a mente una rivalsa sul papa e sulla chiesa in reali termini di laicità dello stato.
Possiamo concludere che infine si è trattato “soltanto” di una inevitabile conseguenza storica che vedeva definitivamente tramontato in Italia la presenza di regni, regnetti e regnanti almeno nei termini fino a quel tempo conosciuti.
Sarebbero nati nuovi regnanti forse anche più nefasti, subdoli e meschini di quelli appena seppelliti: i politici.

Ermete

Concordo in pieno: la totale distanza dalle masse è il reale problema che scontiamo ancora oggi, e che rende il XX settembre un accidente storico che in prospettiva non ha dato alcun vantaggio alla laicità, in quanto assolutamente lontana dalle masse, e che ha permesso alla Chiesa di riprendersi tutto, oltre ad aver messo in mano il Paese ad una dinastia balorda e al blocco sociale e politico intorno ad essa coagulato.
Insomma, più che festeggiare la ‘laicità’ sabauda, che tanti danni ha portato all’Italia, io credo che l’unico vero processo di laicizzazione della società italiana sia la temperie di fine anni ’60, che ha portato alle uniche reali conquiste laiche sancite dal volere popolare: aborto e divorzio.

Ermete

Concordo in pieno: la totale distanza dalle masse è il reale problema che scontiamo ancora oggi, e che rende il XX settembre un accidente storico che in prospettiva non ha dato alcun vantaggio alla laicità, in quanto assolutamente lontana dalle masse, e che ha permesso alla Chiesa di riprendersi tutto, oltre ad aver messo in mano il Paese ad una dinastia balorda e al blocco sociale e politico intorno ad essa coagulato.
Insomma, più che festeggiare la ‘laicità’ sabauda, che tanti danni ha portato all’Italia, io credo che l’unico vero processo di laicizzazione della società italiana sia la temperie di fine anni ’60, che ha portato alle uniche reali conquiste laiche sancite dal volere popolare: aborto e divorzio.

RobertoV

E’ abbastanza riconosciuto che il risorgimento è stato fatto da un ridotto numero di persone con il popolo che non partecipava, come non ha mai partecipato, alla storia. Il popolo si ribellava solo per problemi contingenti, ma non era certo capace di visioni più ampie. D’altronde ancora quasi alla fine dell’800 era in buona parte analfabeta e di industrializzazione se ne era vista poca, cioè era un popolo prevalentemente di contadini, persone in genere contrarie ai cambiamenti.

Il processo di secolarizzazione dei beni ecclesiastici che ha portato alla scomparsa dei vari principati vescovili era già stato avviato secoli prima in centro europa e si era concluso con l’inizio dell’ottocento. Lo stato pontificio era l’ultimo rimasto, anacronistico ed il suo crollo è dovuto ai vari riassetti europei tra i vari possedimenti delle dinastie. I Savoia volevano allargare il loro regno, non certo fare l’Italia.

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