La presenza di cappellanie cattoliche in quasi tutti gli ambienti obbliganti pubblici è emblematica della scarsa laicità dello Stato italiano. Dalle caserme di ogni tipo alle carceri, dagli ospedali ai cimiteri e alle università, gli assistenti spirituali cattolici sono presenti per legge praticamente ovunque, sempre rigorosamente a spese dello Stato. E se le confessioni che hanno un intesa con lo Stato possono chiedere di avere le loro cappellanie, senza tuttavia alcun diritto a un contributo e men che meno a una retribuzione, gli assistenti laici e quelli delle altre fedi possono solo sperare, se vogliono poter garantire un servizio almeno analogo, di riuscire a strappare una convenzione con il relativo ente. L’unica eccezione sono forse le scuole pubbliche statali, non obbligate a prevedere una cappellania ma, ancora peggio, tenute a fornire fino a due ore settimanali di insegnamento religioso conforme alla dottrina cattolica. Sempre a carico della collettività, questo è purtroppo ovvio.
L’ultima legge a disciplinare la figura del cappellano carcerario è stata la 68/82. L’ipotesi di carceri senza cappellano non è naturalmente neanche presa in considerazione, anzi è previsto che possano esservene presenti più di uno nello stesso Istituto. Dal punto di vista economico la 62/82 si limita a rimandare alla legge 207/76 stabilendo che ai cappellani vada riconosciuto un trattamento pari al doppio di quanto previsto in quel dispositivo e incrementato di una indennità mensile supplementare. Tradotto in soldoni, nel 1982 un cappellano carcerario percepiva, a seconda del livello di inquadramento, un’indennità variabile da un minimo di circa 660 euro fino a circa 1070 euro annui, a cui si aggiungono ferie retribuite, periodi di assenza per malattia retribuiti fino a due mesi, assicurazione Inps e Tfr. Ovviamente oggi le cifre saranno molto diverse, ma non abbiamo riferimenti ai decreti ministeriali che hanno introdotto gli aumenti.
Nulla veniva stabilito per quanto riguarda le ore di disponibilità del cappellano. Questo aspetto, insieme a molti altri inerenti il funzionamento del servizio, sono stati successivamente definiti nella circolare ministeriale 3553/6003 del 2001 e ammontano a complessive 18 ore settimanali. Il monte ore è comunque abbastanza flessibile, perché viene ammesso sia lo spostamento di ore da una settimana a un’altra che la modulazione in un numero di giornate, che normalmente sarebbe di cinque, fino a tre settimanali. Considerato che nel 1982 il minimale contributivo Inps per un operaio era di 16.785 lire al giorno, e che l’operaio lavora normalmente 40 ore a settimana, si capisce che l’indennità corrisposta ai cappellani era di poco inferiore e dunque tutt’altro che irrisoria, a maggior ragione se si considera che viene corrisposta per un servizio che è nel totale interesse della Chiesa cattolica erogare. Tant’è che, ripetiamo, molti servizi di assistenza religiosa per culti diverso dal cattolico, ma anche quelli laici come il servizio di Amnc dell’Uaar, vengono erogati a titolo gratuito.
Ma si sa, le nostre vedute quasi mai coincidono con quelle del mondo cattolico e spesso nemmeno con quelle del mondo politico. Infatti l’attuale governo, e in particolare Andrea Orlando in quanto attuale Ministro della Giustizia, non solo non hanno pensato di includere gli stipendi dei cappellani nelle varie spending review, ma hanno fatto un ragionamento diverso. Devono aver pensato che magari questi “poveri” cappellani hanno molte altre cose da fare oltre che assistere le anime peccatrici dei detenuti. Metti che magari hanno la loro parrocchia, e quindi grazie all’otto per mille percepiscono lo stipendio dalla Cei, o che insegnano religione in qualche scuola, e quindi sono pagati dal ministero dell’Istruzione, perché comunque per loro non esiste il divieto di cumulo delle cariche. Più genericamente, metti che hanno difficoltà a sostenere una mole di lavoro come quella per cui prestano servizio nel carcere; vogliamo cercare di fare in modo di venirgli incontro? Sarà pure gente di una certa età, visto che perfino il limite massimo di settant’anni previsto originalmente è stato abolito nel 1989.
Detto fatto. Ecco che giusto nel luglio scorso è stata diramata dal ministero una circolare in cui viene sostanzialmente abrogato il dovere di garantire 18 ore settimanali di presenza in carcere, pur mantenendo il limite minimo di tre giorni a settimana. Singolare la motivazione alla base della deliberazione: siccome non si trovano sacerdoti per assicurare le 18 ore, invece di eliminare un servizio non essenziale si abbassano le ore da prestare. E se tanto ci dà tanto, poiché l’indennità non viene calcolata sulla base delle effettive ore lavorate, ma si tratta di un importo annuale a cui viene aggiunto un supplemento mensile, è lecito ritenere che la spesa complessiva rimarrà invariata a tutto vantaggio dei cappellani, che godranno di un rapporto tra ore lavorate e retribuzione percepita decisamente più vantaggioso, e a scapito della laicità e dei cittadini, che poveri lo sono sicuramente, e sempre di più. Ma speriamo di essere smentiti almeno su quest’ultimo punto.
La redazione
In realtà credo che i carcerati abbiano diritto ad un luogo di culto nelle carceri, il problema è che questa chiamiamola così cappella dovrebbe essere aperta a vari culti e soprattutto i ministri di culto non vengano pagati dallo stato.
L’Italia è un paese talmente clericale che se venissero di nuovo permesse case di prostituzione si inventerebbero i cappellani anche per queste!
Mi sto sganasciando dal ridere, questa me la segno.
Se si riaprissero le case di tolleranza i cappellani sarebbero i primi a frequentarle…
“L’Italia è un paese talmente clericale che se venissero di nuovo permesse case di prostituzione si inventerebbero i cappellani anche per queste!”
Il problema è che poi le “prestazioni”, di cui inevitabilmente i cappellani “fruirebbero”, sarebbero in qualche diavolo di modo fatte pagare con soldi pubblici… 🙁
Secondo lei per chi è venuto Gesù sulla terra?
Comunque digiti su google Don Benzi.
Enrico, e questo che c’entra con ciò di cui stava parlando federix? La sua è una frase non-sense.
Secondo Lei perchè il Buddha storico Siddhartha Gautama
è venuto sulla terra ?
Detta così e inserita in risposta a Francesco sembrerebbe quasi voler dire che sia venuto per le prostitute 🙂
@Enrico
Secondo te, per chi non è fissato come te, questo cosa avrebbe a che fare con la news in questione?
Secondo te, Kal-El per chi è venuto sulla terra? 😆
Don Benzi può andarsene a farsi fo*tere 😉
*gmd85
La prego argomenti meglio, ma lei chi considera come guida morale?
*Maiurana
Legga il vangelo e capirà.
@Enrico
Di certo non chi consideri tu. E viste le tue esibizioni ne sono contentissimo.
Secondo lei per chi è venuto Gesù sulla terra?
Comunque digiti su google Don Benzi.
Secondo lei per chi è venuto Gesù sulla terra?
————————————–
…eeeehhhh… è venuto sulla teRa… perché… bohhhh… eeehhhh… ah ecco: è venuto sulla teRa, perché se veniva sull’acqua, affondava!!!!!
Ma è inutile che cerchiamo la risposta al di fuori: la risposta è dentro di noi… e però, è SBAGLIATA!
Parola di QUELO.
L.
…e chi lo dice che è venuto sulla Terra? Prove storiche non ce n’è.
@Florasol
Ma dai… così gli dai corda. ora si esibirà nel solito spettacolo grottesco per affannarsi a portare prove. Uffa.
@gmd85
boja, non ci avevo pensato. Vabbé, io porto le coche, tu porta i popcorn 😆
Sulla storicità di Gesù documentatevi magari non con i libri di Mancuso.
Sulla storicità di Gesù documentatevi magari non con i libri di Mancuso.
Sulla storicità di Gesù documentatevi magari non con i libri di Mancuso.
@Florasol
Visto? 😆
Oh mamma si è incantato il disco, allora è vero che Enrico è un bot.
@francesco s
No, anche il bot più scadente andrebbe meno in crash 😆
Ma lo sanno tutti, che era stato inviato da suo Padre a cercare la nutella…
@ Enrico
Gesù è …”VENUTO”… sulla terra, dici??? 🙂 Come Onan??? 🙂
per Enrico e affini:
guardate che nessun sostenitore della laicità si farebbe dei problemi di alcun genere se tali ruoli di “sostegno spirituale” nelle carceri, nelle caserme e negli ospedali venissero svolti liberamente da VOLONTARI, non pagati, oppure pagati direttamente dalla loro chiesa (e ovviamente, se tale attività fosse aperta anche ai rappresentanti di altre fedi e non solo quella cattolica, nonché a quelli di altre organizzazioni di volontariato non religiose).
Il problema sta solo nel fatto che siano pagati dallo stato, e che godano di privilegi economici ingiustificabili… davvero non l’avevate capito?
L.
Lisa
“… davvero non l’avevate capito?”
Inutile. Ormai io ci ho rinunciato. Inizio seriamente a credere che Enrico sia un programma generatore di frasi prese da bibbia e vangeli.
@ Gianluca
Ma nemmeno “prese da bibbia e vangeli”…
Sono frasi, quelle di Enrico &C, che mi paiono prese da una specie di “manualetto minimale (e sì, in versione software) per preti” in cui ci sono scritte cose che non stanno non solo nè in cielo nè in terra, ma neppure nella bibbia e tantomeno nei vangeli…
Per di più in quel software, di evidente pessima qualità, ci devono essere dei grossi “bugs”, tipo quello che ha dato in output la frase, del tutto fuori luogo e senza senso, “Comunque digiti su google Don Benzi.”
*Federix
Chi frequentava Don Benzi?
@Enrico
In quale lingua dobbiamo dirtelo che non c’interessa?
Interessante… Questo significa che sta fallendo il test di Turing.
Non solo privilegi economici. L’istituzione di cappellanie cattoliche è obbligatoria per legge, oltre che retribuita, mentre l’istituzione di qualunque altro servizio di assistenza simile è a discrezione dell’ente, che può decidere di ammetterlo, senza oneri, oppure no.
In sostanza queste non sono leggi uguali per tutti, sono semplicemente il frutto del discriminatorio articolo 7.
Da come è ora concepito questo ‘servizio’ ne deduco che le prestazioni spirituali siano su richiesta, e che le richieste siano piuttosto scarse. Mi domando se non sia peccato ricevere un compenso di molto superiore all’opera prestata… prestata ma pagata.
E se qualche operatrice di call center erotico, dal cuore tenero e altruista, si proponesse gratuitamente (senza contatti fisici) per qualche ora a settimana per il sollievo dalle pene fisiche e spirituali del carcere? Sarebbe interessante vedere il numero di richieste prete vs centralinista.
🙂
“Secondo lei per chi è venuto Gesù sulla terra?”
che io sappia è venuto per redimere l’umanità dal peccato originale, quindi appurato che adamo e eva cessa lo scopo della sua venuta
…appurato che adamo e eva non sono esistiti…
Mi stavo appunto interrogando sul significato delle parole “eva cessa”
Chi lo sa, forse Eva era una cessa. Ma Adamo non aveva altro e si è dovuto accontentare. 😀 😀 😀
Metti una virgola tra Eva e cessa e il problema è risolto … anche se la spiegazione di Massimo è interessante. 😆
Sicuramente lo stato Italiano non puo’ essere definito cattolico, ma, almeno a quanto mi risulta, la maggioranza degli italiani si professa cattolica, dunque perche’ dovrebbe stupire la presenza di tali realta’? Probabilmente bisognerebbe protestare anche per la presenza quasi esclusiva di pasta asciutta nelle mense delle scuole, magari dando da mangiare ai bambini riso bianco scondito come nelle culture orientali, si risparmierebbe abbastanza. Chissa’ che una tale riconversione non produca la stessa riduzione di spesa ripetto alla rimozione delle cappelanie nelle carceri, o magari di piu’: il ministro potrebbe fare il conto.
In fondo un legame tra miseria alimentare e povertà educativa la si può anche vedere, poca varietà e pochi stimoli sono negativi, per il corpo e per la mente. Senza andare in Oriente, in Italia si faceva un gran mangiare polenta o pane e cipolla. La “mono-alimentazione” – sempre riso o sempre polenta, e la mono-cultura – sempre la messa – non sono però frutto di scelta, la nostalgia per quei tempi è fuori luogo. Alla maggioranza degli italiani (e degli orientali) piace variare alimentazione: evidentemente non piace andare a messa, dato che è una sparuta minoranza a seguire il precetto religioso.
Guardare verso il futuro, magari? Pensare che quelle ore di religione si potrebbero sostituire con qualcosa di utile? Poi per chi vuole andare in chiesa ad approfondire e a leggere il vangelo con il prete, non è vietato.
Bisognerebbe anche dimostrare che la maggioranza degli italiani è cattolica, dati alla mano e che ha bisogno di certi servizi. E questo comunque non giustifica che la maggioranza debba godere di privilegi pagati da tutti che gli altri non hanno.
Nelle carceri circa il 40% dei detenuti sono stranieri, tenendo conto che gli italiani sono al 75% o meno cattolici, in carcere probabilmente i cattolici non raggiungono il 50% della popolazione carceraria e quindi è anacronistico avere dei cappellani carcerari cattolici pagati dallo stato, a meno che la religione cattolica non sia religione di stato, cosa che non è più.
Tenendo conto che solo un 15% degli italiani va regolarmente a messa e che lo zoccolo duro dei cattolici è netta minoranza, non si giustificano neanche le altre varie capellanie perchè solo una parte dei cattolici si serve della chiesa.
Anche fosse come dice lei (intorno al 50% o sotto) restano comunque la maggioranza relativa. Io non ho fatto statistiche ma quello che vedo e’ che i matrimoni sono principalmente in chiesa, molti continuano a battezzare i pochi figli che nascono in chiesa, nelle scuole i ragazzi provenienti da famiglie italiane continuano ad avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica e i funerali per la maggior parte vengono fatti in chiesa. Questo e’ quello che ho visto io nei miei 36 anni di vita.
Quindi ribadisco che non mi meraviglia che lo stato fornisca ai cittadini in situazioni particolarmente dolorose (carcere o ospedale) il sostegno religioso.
Azzarderei dire anche che la maggioranza degli italiani e’ in salute o comunque non soffre di patologie gravi da richiedere cure ospedaliere (altrimenti il numero degli ospedali superebbe quello delle case) ma non credo qualcuno si sia mai sognato di dire che e’ ingiusto che tutti paghiamo per curare quella minoranza che e’ malata.
@ Pier
Fornire o pagare assistenza religiosa non è uno dei compiti istituzionali dello Stato.
Che si tratti di maggioranze o minoranze.
Lo fosse dovrebbe provvedere per tutti, non per la maggioranza.
Nel nord Italia la maggioranza si sposa in comune. Le cerimonie sono scelte per tradizione e per coreografia, o nel caso dei funerali sono proprio l’unica possibilità. La religione a scuola è spesso scelta obbligata dall’assenza di alternativa.
Tra le mie conoscenze gli unici che seguono i dettami della Chiesa e che possono dirsi coerentemente cattolici sono i ciellini: messa settimanale, niente rapporti prematrimoniali, niente contraccettivi, selezione di letture conformemente ai giudizi della Chiesa. Gli altri sono cattolici da cerimonia o da panettone, scelgono la Chiesa per sposarsi certi ricchi stranieri fanno con l’Italia, per la cornice.
Per situazioni dolorose lo Stato farebbe meglio a fornire assistenza psicologica.
Pier
Che cavolo di confronto pretestuoso quello con gli ospedali e la salute!
Gli ospedali sono a disposizione di tutti e vengono regolarmente usati da tutti per visite, analisi, ecc. non solo quando si è ricoverati. Potremmo sempre averne bisogno e se dovessimo averne bisogno e pagare il prezzo pieno i costi potrebbero essere notevolmente elevati.
Quindi ha un senso che si paghi anche se si è momentaneamente sani, così come negli USA si paga una assicurazione.
Anche l’assistenza psicologica è a disposizione di tutti.
L’assistenza spirituale cattolica è un servizio pagato dallo stato che riguarda una minoranza di cittadini cattolici che se ne serve, cioè tutti pagano perchè vi siano dei cittadini privilegiati di serie A. Non è un servizio medico così come non lo sono le medicine alternative che infatti sono a pagamento dei singoli che se ne servono, nonostante siano in parecchi a ricorrervi, probabilmente molti di più di quelli che chiedono l’assistenza spirituale.
I matrimoni civili nel 2012 rappresentavano il 41% del totale, solo 4 anni prima erano meno del 37%, ma visto che quelli religiosi sono calati del 20% in soli 4 anni è probabile che nel giro di pochi anni si arriverà al 50%.
Nel nord Italia erano già al 53.4 % nel 2012, valori più elevati nelle città.
Per i funerali il problema è la mancanza di alternative (o di informazioni sull’esistenza di alternative). Noi abbiamo scoperto solo in comune che esisteva una sala del commiato al cimitero di Lambrate a Milano. Visto che qui in Italia c’è l’abitudine a fare il funerale nel giro di 1-2 giorni le persone in genere vengono travolte nelle scelte.
I battesimi sono scesi al 70% del totale (2009), ma per molti il battesimo è visto come un rito di italianità: una delle obiezioni che mi fu fatta quando decidemmo di non battezzare i nostri figli fu proprio che un italiano dovrebbe essere battezzato.
Solo nella scuola primaria e secondaria di I grado le partecipazioni all’ora di religione sono elevate, ma favorite da discriminazioni nei confronti delle alternative. Nella secondaria di II grado nonostante gli ostacoli c’è un forte calo della partecipazione all’ora di religione, in modo particolare nelle città.
@Pier
Non è che la maggioranza si professa cattolica, al massimo, si dice che la maggioranza si professa. Ultimamente, ho incontrato non poche persone che di cattolico hanno solo la presenza nei registri battesimali. E anche per chi si professa tale bisogna capire cosa intenda per essere cattolici.
E questo secondo lei sarebbe un bene o un male?
Per me è solo la realtà effettiva. Realtà che non giustificherebbe il tuo ragionamento precedente. Si tratta di conformismo, non di convinzione. Quanti battesimi sono fatti per vera credenza o per desiderio di non essere stigmatizzati? Si, succede, non meravigliartene. I matrimoni religiosi sono in calo, lento, ma in calo. Sei ma stato in corsia? Io si e ti assicuro che i pazienti, spesso, non sono in vena di sermoni.
Non userei la maggioranza, relativa o effettiva che sia, come semplice parametro per giudicare. Un’idea è buona o no, indipendentemente da quanti la condividono. Tanto più che tu stesso metti da parte la maggioranza quando parli di malati.
‘Notte.
@ Pier
Dovrebbe essere assolutamente ininfluente per lo Stato.
Il motivo per cui nelle mense scolastiche si fa un uso sproporzionato di pastasciutta rispetto ad altre possibilità alimentari equivalenti (e comunque si ha mediamente una varietà di alimenti abbastanza scarsa) NON E’ solo quello del risparmio o del presunto “rispetto della tradizione”, ma è soprattutto perché la maggior parte delle famiglie è abituata a offrire ai figli sempre solo le stesse tre o quattro cose in croce, più banali possibili, e di fronte a qualsiasi tentativo di variazione originale insorgerebbero perché i poveri pupi “non le mangiano”.
Qualche anno fa, alcuni comuni provarono ad avviare un progetto di “menu etnici” che comprendeva piatti tipici di vari paesi del mondo (ma NON CERTO tutti i giorni, bensì un’unica volta al mese, con provenienze sempre diverse, una volta cinese, una volta indiano, una volta arabo, una volta brasiliano, eccetera, ovviamente studiati apposta per essere adeguati ai bambini dal punto di vista nutrizionale e alleggeriti dei sapori speziati più forti) e scoppiò un putiferio di proteste.
In qualche caso (manovrato anche da esponenti della Lega Nord) si trattava di menate pretestuose a sfondo razziale, ma nella maggioranza dei casi era proprio una sollevazione spontanea delle famiglie, scandalizzate perché si offriva ai bambini cibo “troppo strano” e quindi sarebbe stato OVVIO che non lo mangiassero.
Ora, se po’ sape’ per quale stracavolo di motivo un bambino di sette o otto anni dovrebbe rimanere sconvolto davanti a un piatto di pollo alle mandorle o di cuscus ai ceci, quando normalmente il pollo con i piselli o la pastina coi ceci, a casa, li mangia?
L.
Si fa la pasta perchè è quella anche più economica e richiede meno lavoro, è il piatto più semplice. Un piatto di pasta costa come materia prima 10-20 c€. Mense scolastiche come Milano ristorazione hanno costi attorno a 1 €/pasto per la materia prima. Con la pasta riempi i bambini e puoi limitare i cibi più cari.
In genere i ragazzi sono abbastanza incuriositi dai nuovi piatti (figli di musulmani mangiano gli affettati). Ai miei figli piace mangiare cinese, indiano, il cuscus, alla tedesca, ecc. Sono spesso i genitori il problema. Eppure i ristoranti etnici si sono diffusi indicando che gli italiani non sono così abitudinari.
Le contestazioni erano pretestuose.
[…] « Quei poveri cappellani oberati di lavoro […]
Se davvero i Cappellani delle carceri “rubano lo stipendio” non essendo adeguatamente presenti nei loro luoghi di missione, questo dovrebbe scandalizzare me, e più di me i loro superiori Vescovi e lo stesso Papa (al quale tale sconcio dovrebbe essere prontamente riferito). Dovrebbe suscitare la sacrosanta indignazione di una parte dei detenuti e delle loro famiglie (che magari si aspettano – a torto o a ragione, secondo voi a torto, si capisce – dall’opera del Cappellano l’menda del loro congiunto). Ma voi … per voi dovrebbe essere una buona notizia. Non siete voi che pensate che la Chiesa è un “cancro”? E chi s’indigna se qualche cellula tumorale non fa il suo dovere? E il “pensiero magico-religioso” non è, secondo voi, quanto di più “alienante” vi sia, foriero probabilmente di sanguinari fanatismi? Con tali premesse non si dovrebbe forse dire: “viva i preti fannulloni”?
Infatti sei sempre più alienato, di commento in commento.
@ Marco Tullio
Si sta parlando di nullafacenti cronici pagati dallo Stato .
Che siano portatori di credenze irrazionali è considerazione diversa , casomai aggiuntiva , in questo contesto.
Sempre a disposizione per spiegarti l’ovvio che ti sfugge.
Hanno poco lavoro perchè la richiesta è scarsa, cioè sono pochi i clienti a richiederlo.
Quindi rubano lo stipendio perchè non necessari, se il lavoro non c’è non possono inventarselo.
Normalmente se le richieste calano si riduce il personale non le ore di lavoro a parità di stipendio.
Se meno della metà dei detenuti è cattolica e mediamente solo un 15% degli italiani va a messa regolarmente, significa che probabilmente a servirsi regolarmente dei cappellani cattolici è meno del 10% dei detenuti. E gli altri?
Per quale ragione ci devono essere dei cittadini di serie A ed altri di serie B a cui il servizio non è offerto?
Non pensa che detenuti stranieri di religione islamica possano essere in maggiori difficoltà di detenuti italiani cattolici? Ed i rumeni di religione ortodossa?
Ma anche negli ospedali è lo stesso discorso: quanti sono quelli che vanno a messa e quanti sentono il bisogno di conforto spirituale? Quando sono stato ricoverato o ho avuto conoscenti ricoverati non ho visto i pazienti chiedere conforto religioso, ma assistenza da infermieri e dottori o da amici e famigliari.
Siamo ancora alla logica della religione di stato. Privilegi decisi sotto il fascismo e trasportati in epoca democratica anche quando la chiesa cattolica non è più religione di stato da 30 anni. Soldi regalati per attività che dovrebbero essere di volontariato.
Se davvero i Cappellani delle carceri “rubano lo stipendio” non essendo adeguatamente presenti nei loro luoghi di missione, questo dovrebbe scandalizzare me, e più di me i loro superiori Vescovi e lo stesso Papa (al quale tale sconcio dovrebbe essere prontamente riferito). Dovrebbe suscitare la sacrosanta indignazione di una parte dei detenuti e delle loro famiglie (che magari si aspettano – a torto o a ragione, secondo voi a torto, si capisce – dall’opera del Cappellano l’menda del loro congiunto).
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E appunto, visto che te lo dici da solo, completa il discorso e rispondi: PER QUALE MOTIVO i cattolici, invece, non si scandalizzano affatto? Per quale motivo preti, vescovi e papa non si indignano per niente?
Forse perché a loro non importa realmente più di tanto che il servizio di assistenza spirituale cristiana funzioni bene o meno… ma gli preme soprattutto che siano mantenuti dei posti di lavoro facili e garantiti per i loro raccomandati?
E’ esattamente lo stesso discorso che ripeto, da anni, per quanto riguarda gli insegnanti di religione cattolica nelle scuole: a mio avviso non dovrebbero proprio esserci, ma VISTO CHE PER IL MOMENTO CI SONO, come si spiega che facciano di tutto tranne che parlare di religione cattolica, e che ai cattolici vada benissimo così, senza che si scateni nessuna protesta e nessuna indignazione scandalizzata?
Giorni fa, un mio amico, laico quanto me, che fa l’insegnante di lettere, mi ha raccontato che, nell’introdurre per la prima volta agli alunni di una terza superiore i primi canti dell’Inferno di Dante, aveva scoperto che NESSUNO dei presenti in classe aveva la più pallida idea di cosa fosse, nella tradizione cattolica, il “peccato originale”. Gliel’ha dovuto spiegare lui, che appunto è laico e anticlericale quanto me.
Va bene che si trattava di una classe in cui l’ora di religione la seguono in pochi… ma la cosa notevole è che NEMMENO quelli iscritti a religione lo sapevano.
Allora, per ulteriore curiosità, l’insegnante ha chiesto quanti di loro avessero seguito religione negli anni precedenti, o avessero avuto una qualche forma di educazione religiosa.
Ed è venuto fuori che (a parte gli stranieri provenienti da culture non cattoliche) gli autoctoni erano quasi tutti battezzati, COMPRESI quelli che avevano deciso di non iscriversi a religione a scuola, e che molti avevano fatto anche comunione e cresima (con relativi 3 o 4 anni di catechismo precedente)… e che circa la metà della classe aveva seguito l’ora di religione alle elementari e alle medie, anche se alle superiori l’aveva abbandonata per vari motivi.
Quindi la NORMALITA’ è che dei ragazzi di 16 o 17 anni, che sono stati esposti a sette o otto anni di “insegnamento della religione cattolica” a scuola, e magari anche a tre o quattro anni di catechismo direttamente in parrocchia, tuttavia non abbiano idea del significato di uno dei concetti fondamentali della fede cattolica, perché nessuno gliel’ha mai spiegato.
E perché nessun cattolico si INQ*ZZA pesantemente su questo?
L.
Azzardo una risposta: perché più sono ignoranti e meno sono critici.
In ogni caso la loro ignoranza non influisce sul gettito delle entrate finanziarie, che sono una costante indipendente.
Bellissimo intervento, misurato, informato e pertinente. Il guaio qual è? Che come al solito, il troll di turno NON ti risponderà nel merito ma tirerà fuori un altra valanga di fanfaluche per “dimostrarti” che hai torto.
@gmd85
Se ho ben capito, vuoi dire che il problema non e’ che cappellanie cattoliche siano presenti nelle carceri o ospedali. Proprio l’idea di un conforto religioso sarebbe inutile?
La maggioranza in una democrazia conta, e purtroppo le idee, buone o cattive che siano, vanno avanti se molti le condividono.
@ Pier
Ripeto, non è un compito dello Stato. Meno che mai un compito esclusivo per i portatori di una certa credenza, maggioranza o minoranza che siano.
Pier, non ci vuole molto a comprenderlo, a meno non si vogliano difendere privilegi ingiustificati con criteri sballati.
Ti rammento che lo Stato dirotta una parte del proprio gettito tributario a favore della setta cattolica e che questa destina il ricavato per l’80 % ad esigenze di culto e pastorali. Che i cattolici usino quelle risorse per queste esigenze così tanto sentite.
Oltretutto lo Stato si trova a dover stipendiare gente selezionata da un’istituzione che ha mostrato molta poca cura nella formazione del proprio personale, e sto parlando di equilibrio psicologico e sessuale. Cappellani di ospedale o militari indagati per abusi – sessuali e di potere – che vengono poi trasferiti. Proprio perché operano in situazioni particolarmente delicate, dove il dolore, la necessità o la solitudine possono essere usate a vantaggio del prete, che ha un’autorità non sottoposta a controllo.
Non definirei la Chiesa cattolica una setta, cattolico significa universale cioe’ per tutti, proprio il contrario di setta.
Che sia un compito dello stato o meno si puo’ dissentire: per qualcuno il sostegno religioso e spirituale puo’ essere piu’ importante e necessario di sostegno psicologico o economico. Molti credono che la parte spirituale dell’uomo conti poco, molti credono il contrario. Mi sembra semplicistico definire creduloni e stupidi i credenti (cattolici, musulmani o quant’altro) perche’ significherebbe che tutte le culture apparse sulla terra (non ho notizie di culture nelle quali non ci fosse senso religioso di qualche tipo) sono formate da stupidi creduloni che hanno paura della morte.
@ Pier
No, non è un compito istituzionale dello Stato. E se lo fosse dovrebbe provvedere per tutti non esclusivamente per gli adepti della setta che si autodefinisce universale.
Non è un’opinione il fatto che i credenti pretendano di sapere cose che non sanno. E’ una constatazione. E’ piuttosto semplicistico credere il contrario.
Ti risulta una religione che abbia fatto affermazioni attendibili di qualche genere? A me nessuna.
@ Pier
La difesa interna ed esterna, l’istruzione, la costruzione di infrastrutture essenziali, la sanità sono esempi di compiti istituzionali dello Stato e si caratterizzano per essere (almeno in linea teorica) a beneficio di tutti, non di maggioranze portatrici di particolari credenze.
Quindi fornire assistenza spirituale cattolica non è un compito istituzionale dello Stato.
Ripeto, se lo fosse dovrebbe fornire assisenza spirituale a tutti. Per fortuna una cosa del genere fa semplicemente ridere, almeno se non ci si deve arrampicare sugli specchi per difendere un privilegio.
@Pier
Purtroppo. Appunto, ti sei risposto da solo. Parli di democrazia. Ti risulta che la maggioranza abbia effettivamente chiesto i cappellani? L’aleatoria, presunta cattolicità della maggioranza non basta a parlare di democrazia. Tanto più che, ormai, in democrazia rappresentativa, le iniziative di governo non necessariamente accolgono il volere dei più.
Che i cappellani siano negli ospedali e nelle carceri è un problema perché sono pagati dallo Stato. Nessuno vuole impedire che ci sano se qualcuno lo chiede, ma non si pretenda che ricadano su tutti. Li paghi chi li chiede.
Penso che il legislatore del 1982 ritenesse che l’esigenza di un cappellano in carcere o in ospedale fosse di conforto se non per tutti ma di certo per molti. Il mio esempio degli ospedali era per dire che non ci meravigliamo se lo stato fornisce cose ad alcuni piu’ bisognosi, rispetto ad altri piu’ fortunati, se tutti siamo d’accordo che il servizio che lo stato fornisce sia utile.
Per quanto mi riguarda io la ritengo ancora una buona idea fornire assistenza religiosa a persone in situazioni di particolare bisogno, e come me molti cattolici. Probabilmente e’ vero che potrebbero esserci altre realta’ oltre a quella cattolica, il supporto religioso serve a tutti gli uomini, ma non dipende dai cattolica.
@Pier. “penso che il legislatore nel 1982 ritenesse che l’esigenza” ecc ecc: appunto, nel 1982: i tempi sono cambiati, anche se voi fate di tutto per non accorgervene. “Probabilmente è vero che potrebbero esserci altre realtà oltre a quella cattolica”: di fatto, CI SONO: di nuovo, questo atteggiamento mi sa di ignoranza preconcetta e forse anche un po’ di megalomania (del tipo, sì, so che ci sono anche altre visioni del mondo, ma il mio libro sacro mi dice che ho ragione io e quindi me ne frego o qualcosa di simile). “il supporto religioso serve a tutti gli uomini”: parla per te. E comunque, le donne dove le lasci?
@ dissection
Probabilmente con uomini intende esseri umani, includendo le donne.
Invece, in merito a quanto scrivi
non lo ammetterà esplicitamente ma lo afferma implicitamente:
aggiungi che secondo lui le maggioranze hanno ragione, in quanto la verità o la bontà di un argomento pare si giudichi per alzata di mano e scoprirai perché Pier difende il fatto che lo Stato paghi cappellani cattolici (la famosa maggioranza…) nonostante la sua setta già ottenga una sostanziosa fetta del gettito tributario dello Stato Italiano per mantenere il clero e per le esigenze pastorali.
Insomma, le sentite esigenze spirituali (cattoliche) hanno inevitabilmente una contropartita economica cui deve far fronte lo Stato.
Non mi risulta che la gente sia mai stata chiamata a votare su tali argomenti.
Se li è trovati come eredità del concordato fascista e dell’epoca della religione di stato, logica dalla quale vedo non riuscite proprio ad uscire a 30 anni di distanza.
E’ proprio vero che la chiesa cattolica non è democratica e mai lo sarà come ha affermato pochi mesi fa anche il nuovo papa.
Si comprende l’attaccamento ai privilegi: si teme che se ci fosse libertà e democrazia e parità di confronto vedreste crollare la necessità di una chiesa e le sue entrate.
La Chiesa cattolica non sara’ mai una democrazia e nemmeno aspira ad esserlo. Sta di fatto che esiste da circa 1900 anni prima dello stato italiano. Credo che se lo stato italiano le dovesse togliere i privilegi del concordato la Chiesa ne risentirebbe ben poco, essendo una realta’ mondiale, non italiana.
si tratta di “1070 euro annui” o di “1070 euro mensili”? perché se si tratta di 1070 euro annui, a fronte di una lavoro di 18 ore settimanali, vorrebbe dire che l’indennità era di circa 1euro e mezzo all’ora, e onestamente non mi sembra tanto .
Mi sa che ti sfugge che si parla degli stipendi del 1982 😉
Penso che 1070 euro al mese all’epoca li poteva avere solo un manager. A quei tempi io lavoravo mezza giornata come aiutante mobiliere e prendevo 15 mila lire a settimana, quindi l’equivalente di circa 30 euro al mese. Vabbè, ero un ragazzino, ma immagino che un adulto nella mia stessa situazione (cioè part time) avrebbe percepito intorno ai 100 euro al mese.
@Stefano
Se non le dispiace posso rispondere io alle osservazioni fatte ai miei commenti, non pensa? ad ogni modo: si’ con gli uomini intendevo il genere umano, grazie per il sostegno.
Se io le dicessi che le dono l’8 per mille di 100 euro da divere tra lei e altri suoi amici. Se anche decidessi di dare a lei la maggior parte di questo 8per mille, Lei direbbe che le sto dando una sostanziosa fetta di 100 euro?
“Ti risulta una religione che abbia fatto affermazioni attendibili di qualche genere? A me nessuna.”
Come fa a definiri attendili o meno le affermazioni di carattere religioso? se si parla di fede e’ perche’ bisogna credere. Se poi lei mi sa dire, per esempio, che dopo la morte non c’e’ nulla le chiedo: e a lei chi glielo ha detto? Qualcuno e’ tornato dai morti per poterlo dire con certezza? Questo sarebbe attendibile, altrimenti sarebbe solo una sua opinione.
@dissection
Il mio “Probabilmente è vero che potrebbero esserci altre realtà oltre a quella cattolica” era riferito alle cappelle nelle carceri, lo so bene che nel mondo esistono altre religioni.
Certamente se credo che la mia fede sia vera non posso dire che siano vere le altre, non sarei coerente. Ma questo non significa che non le rispetto.
Certamente parlo per me, dico quello che penso io. Infatti ho scritto “penso che…” “Per quanto mi riguarda…” ecc.
@Pier
Rispondo qui per tutto.
1) Il supporto religioso serve a chi lo chiede. Dire che serve a tutti gli uomini è una supposizione arbitraria. L’impostazione del 1982 è superata e risente proprio dell’arbitrarietà in questione. Il supporto non dipende dai cattolici? No, ma i cattolici sono pervasivi come al solito, indipendente del fatto che servano o meno.
2)
No, stai dando la maggior parte del risultato. Che è proprio ciò che non funziona nel meccanismo. E non parlare di dono, visto che il prelievo è forzoso.
3) Se si parla di fede bisogna credere? Giusto. Il problema si presenta quando si pretende che questa fede influenzi la società e la vita di chi non vi crede. Ah, è il credente ad affermare che esiste l’aldilà…
4) Ohibò… e perché nasce la religione, secondo te?
1) Provo a dire questa cosa dall’inizio ma a quanto pare faccio difficolta’ ad esprimere un concetto che a me pare piuttosto semplice: non e’ che i cattolici sono pervasivi, semplicemente, specie nel 1982, la fede Cattolica in Italia, se non vogliamo parlare di maggioranza, era la piu’ comune. E secondo me anche attualmente e’ la fede piu’ comune, nonostante i praticanti veri siano pochi. Quindi mi pare naturale che ci siano le cappellanie della fede piu’ comune. In un paese in cui la maggior parte parte sono protestanti ci saranno cappelanie protestanti. Se il paese diventera’ del tutto ateo il problema si risolvera’ da se perche’ non ci saranno piu’ ne’ cappellanie ne’ cappellani.
Anche dire che il sostegtno spirituale non serve a tutti e’ una supposizione arbitraria, adesso bisogna capire quale arbitro ha ragione.
2)il mio esempio era perche’ era stato detto “una sostanziosa fetta del gettito tributario dello Stato Italiano” va alla chiesa italiana. Io dico che l’8 per mille non e’ una sostanziosa fetta.
3)Il non credente che afferma che non esiste l’aldila’ e’ cosi’ sicuro di quello che dice? se fin dalla sua prima comparsa l’uomo a differenza degli altri animali ha inziato a seppelire i morti qualche dubbio non viene che magari qualcosa possa esserci? Non dico che e’ sicuro, ma secondo me un ragionevole dubbio puo’ venire.
4) la fede giudeo-cristiana e’ un’iniziativia di Dio che chiama Abramo e dalla sua discendenza nasce il popolo di Israele. Successivame Gesu’ Figlio di Dio di incarna e nasce il Cristianesimo. La mia religione dunque nasce da Dio che si rivela all’uomo, le altre non so. Non so il perche’ sia nata, so solo che risponde alle mie domande esistenziali.