Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è di Massimo Bordin, sindaco di centrodestra di Montegrotto Terme (PD), che
ha emanato un’ordinanza anti-bestemmie e ha ordinato a tutti i locali pubblici di esporre non solo l’ordinanza ma anche un cartello con il suo ritratto e un “ammonimento”: “La bestemmia offende te stesso e chi ti sta vicino”
A seguire gli altri episodi che segnaliamo.
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato una mozione proposta dalla Lega Nord che impegna la giunta a individuare una data per celebrare “la festa della famiglia, fondata sull’unione tra uomo e donna” e a promuoverne la valorizzazione “dei principi culturali, educativi e sociali”. La mozione è stata approvata con trenta voti favorevoli e venti contrari. La proponente ha dichiarato di aver seguito i lavori del sinodo dei vescovi.
Vittorio Fata, vicesindaco Ncd di Bisceglie (BT), ha consegnato al papa il sigillo della città e gli ha fatto benedire il pastorale e il reliquiario che contiene il sangue di Karol Wojtyla.
La mozione per l’azzeramento degli oneri di urbanizzazione destinati all’edilizia di culto è stata respinta dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Ravenna. I voti favorevoli all’azzeramento sono stati sei (tre del M5s, 1 Fds, 1 Sel, 1 Idv), contrari tutti gli altri (24).
Massimo Bitonci, sindaco leghista di Padova, ha invitato le coppie a festeggiare l’anniversario di matrimonio con una messa.
Il ministro dell’interno Angelino Alfano (Ncd) ha malamente ironizzato sulla decisione del sindaco di Roma Ignazio Marino (Pd) di trascrivere nozze gay celebrate ufficialmente all’estero sostenendo che “Marino firma autografi”. Fuori dal Campidoglio, attivisti del suo partito hanno manifestato contro la trascrizione.
La Rai ha deciso di dedicare due serate ai Dieci comandamenti. La lettura e il commento sarà affidata a Roberto Benigni, che nella conferenza di presentazione ha dichiarato che “a me gli atei mi sembrano noiosi. Parlano sempre di Dio” (battuta peraltro rubata ad Heinrich Böll).
All’inaugurazione della scuola Giuseppe Garibaldi di Ancona sono intervenuti anche il parroco della chiesa vicina e il leader della comunità islamica.
La redazione
Il cartello avrà certamente successo in quei pub dove c’è il solito gioco delle freccette…
“All’inaugurazione della scuola Giuseppe Garibaldi di Ancona sono intervenuti anche il parroco della chiesa vicina e il leader della comunità islamica.”
Questa è la cosa più grave: al posto di applicare la laicità si concedono i privilegi ingiusti della chiesa anche alle altre religioni.
Per il resto: “La bestemmia offende te stesso e chi ti sta vicino” Ma che cavolo sta dicendo? Offende me stesso?
La Rai ha deciso di dedicare due serate ai Dieci comandamenti. La lettura e il commento sarà affidata a Roberto Benigni, che nella conferenza di presentazione ha dichiarato che “a me gli atei mi sembrano noiosi. Parlano sempre di Dio”
Credo che la redazione abbia frainteso la battuta dli Benigni. In realtà ha inteso dire che lui è ateo, in quanto chi più di lui da un po’ di anni a questa parte non fa altro che parlare di dio? E in quanto a noia, chi lo batte? 🙂
spero che per par condicio – spesso invocata da quelli della CCAR – si possano avere due serate con i dieci comandamenti commentati da atei – credo che l’UAAR potrebbe proporre la cosa alla rai magari a costo zero!
Guarda che visto l’andazzo in RAI e dato il supposto ateismo di Benigni corriamo il rischio che sia la CCAR a chiedere per par condicio una lettura dei dieci comandamenti da parte di un vescovo ……..
per RobertoV
Infatti la CCAR non è mai presente sulle TV di stato e NOn – ma fammi il pacere – quanto all’ateismo di Begnigni è l’unica cosa che fa ridere del soggetto!
Ancia libera
Guarda che non hai capito il mio intervento.
Io ironizzavo sul clericalismo della RAI e sull’abitudine di affibiare a sproposito etichette di non credenti o di definire super partes gli atei devoti.
I clericali negano l’evidenza, che la RAI sia clericale e che in Italia la chiesa abbia privilegi: arrivano addirittura ad affermare che i cattolici in Italia sono perseguitati.
Al peggio purtroppo non c’è mai limite e temo che alla tua giusta richiesta potremmo sentirci rispondere che già in RAI danno ampio spazio ai non credenti con Benigni e con Piero Angela …….., cose purtroppo già sentite.
1. Concordo sulla noiosità di Benigni e non da oggi
2. Sarebeb stato opportuno almeno chiamarli diciture che è il lor nome e non comandamenti come tradotto dai cristiani perchè dicono e non comandano. Mon è differenza da poco.
3. E’ inutile commentare il cartello, ma trovo comunque impropria la bestemmia così come il parlar troppo colorito.
In realtà tra i cristiani i 10 comandamenti sono conosciuti anche come decalogo che significa appunto le 10 parole. Comunque sono tradotti all’imperativo.
Poi non so se invece nella tradizione ebraica siano scritti al condizionale, tipo “non dovresti avere altro dio all’infuori di me”. E non so neanche se nell’ebraico antico esistesse o meno l’imperativo.
Comunque non credo che sia tanto il nome il problema, quanto la necessità di spiegare delle norme religiose sulla Rai, non ci sono già le varie istituzioni religiose che lo fanno per i rispettivi fedeli? Che spieghino in TV invece la carta dei diritti dell’Uomo.
@francesco s.
eviterei di dare suggerimenti a Benigni. Già ha fatto la Costituzione sorvolando sul 7. Colgo l’occasione per dire che la Costituzione così incensata è in genere trascurata dai suoi paladini. Si pensi a l Presidente Ciampi che accettò il giuramento dei ministri leghisti con la pochette verede. Neanche al Gran Consiglio i fascisti andavano in divisa.
Quanto ai comandamenti la storia racconta di Mosè che ricevette le tavole delle leggi (non comandamenti) nelel diverse lingue del mondo e il popolo ebraico le accettò. Lo ricorda ogni anno con una festa che si chioama Shavuot. I cristiani che leggono la Bibbia forse lo sanno, i cattolici immagino che neanche li conoscano, ma del resto i cattolici mica parlano di religione.
Capisco, ma non credo che con la Carta dei diritti si corrano di questi rischi.
1. Concordo sulla noiosità di Benigni e non da oggi
2. Sarebeb stato opportuno almeno chiamarli diciture che è il lor nome e non comandamenti come tradotto dai cristiani perchè dicono e non comandano. Mon è differenza da poco.
3. E’ inutile commentare il cartello, ma trovo comunque impropria la bestemmia così come il parlar troppo colorito.
Roberto Benigni, che nella conferenza di presentazione ha dichiarato che “a me gli atei mi sembrano noiosi. Parlano sempre di Dio” (battuta peraltro rubata ad Heinrich Böll).
Ma Benigni ha mai conosciuto un vero ateo?
Veramente a me non capita mai di parlare di esseri immaginari. Questo piacere lo lascia alle persone religiose.
ma soprattutto ha visto come recita sua moglie?
recita???
Direi che è piuttosto Benigni che da tempo è diventato stucchevole e noioso…
Quando si dice “ha studiato dai gesuiti”, si passa da
“Un giorno Dio inventò la superbia. Ma chi c’è più superbo di lui che si è fatto chiamare Dio? Metti caso che si fosse chiamato Guido, insomma, fosse stato un po’ più umile, sarebbe andata diversamente.”
a sbrodolare sui dieci comandamenti.
Propongo al governo di far passare la seguente legge: multa di euro 1 per ogni bestemmia.
Tempo massimo un anno ed il Veneto con la Toscana, avranno risolto il debito pubblico.
In realtà Bordin ha trovato il modo di farsi pubblicità elettorale pagata dai cittadini.
In rete si legge trattative del comune di montegrotto con i testimoni di geova per acquistare due hotel e altro, con l’obiettivo di farne la sede nazionale. Magari l’invito a ridurre le bestemmie in terra veneta (che è già da spanciarsi dalle risate) è per invogliare i tdg a mettere un paio di firme.
@ Stefano Grassino
Sì, però dopo la chiesa rivendicherebbe l’intero introito, o una buona fetta, perché, a buon diritto, direbbe che indirettamente è stato per merito suo. 🙂
A proposito degli ‘atei che parlano sempre di dio’ (sarcasmo ricorrente fra i credenti), ho una mia opinione.
In quanto a-teo, quando parlo da a-teo… per esempio intervenendo su questo blog… non vedo perché non doveri parlare di dio. Sarebbe come se un appartenente alla protezione civile, in quanto addetto alla protezione civile, non dovesse parlare di catastrofi naturali… e siccome considero dio – non per quello che è o non è, ma per quello che rappresenta e per le conseguenze che ha comportato e comporta – una ‘catastrofe umanitaria’, di cosa – sempre come ateo – dovrei parlare? Di calcio?
Ovviamente parlo anche d’altro, ma per me a-teo vuol proprio dire contrappormi a dio (a ciò che rappresenta), e ai suoi surrogati, cioè a tutte le forme di fideismo.
(Con questo non vorrei avviare un OT)
Se non ci fossero i rappresentanti di dio ed i fedeli, coi loro rappresentanti politici, che con la loro invasività pretendono diritti e privilegi ed intervengono regolarmente sulla vita degli altri non ci sarebbe bisogno di parlare delle varie chiese e dei loro fedeli. Ed ovviamente per contrastare questi desideri egemonici ed invasivi ci si deve anche occupare di ciò che sta a monte, cioè del dio preso a giustificazione di tutto. Se anche un presidente del consiglio o vari ministri sentono il bisogno di consultarsi regolarmente con il Vaticano ed i vescovi, se regolarmente arrivano interventi dei vescovi su cosa dovremmo fare, su richiami a dio nel fare le leggi o nel regolare la vita di tutti, richiami al Vangelo, a verità e valori non negoziabili, se CL ha un’influenza enorme sulla politica italiana, se la chiesa ha una presenza capillare sul territorio, se sui media non passa giorno senza informazioni a riguardo, diventa impossibile per un non credente non parlare di chiesa, fedeli e dio perché dio viene messo dappertutto, anche nella costituzione. La costruzione di uno stato laico passa inevitabilmente proprio attraverso un confronto coi conservatori religiosi.
Proprio in questi giorni in un Land della Germania non è passata nella nuova costituzione il richiamo a dio ed allora la chiesa cattolica alleandosi coi musulmani e le parti più conservatrici dei protestanti vuole proporre un referendum per inserirlo nella costituzione (e potrebbe anche riuscirci visto che con le nuove regole potrebbe bastare una maggioranza del 25% sull’elettorato, contro i 2/3 del parlamento). Ma si sa la chiesa non fa politica, si occupa solo di cose spirituali ………
Visto che qui in occidente il modello culturale invasivo è quello cristiano (cattolico in Italia) l’attenzione si concentra sul cristianesimo (o sul cattolicesimo in Italia). Ed infatti non ci sono in pratica discussioni su induisti, confuciani, buddhisti, animisti, ecc., rare sui protestanti in pratica non presenti (o non visibili) in Italia. Ci sono più discussioni sull’islam proprio per l’aumento della loro influenza in Europa e per i problemi che stanno creando, ma comunque i loro privilegi sono ancora minoritari.
Personalmente mi interessano più gli aspetti pragmatici e storici rispetto a quelli filosofici su dio, campo in cui sono meno preparato (e meno interessato): mi interessa solo far notare che vi sono differenze consistenti tra i vari cristiani e su ciò che dio avrebbe detto ai vari cristianesimi che portano a differenti interpretazioni e valori.
Proprio oggi c’era un articolo interessante sul sinodo dei vescovi da parte di un pastore valdese.
Ecco l’articolo del pastore valdese sul sinodo ed i fedeli:
http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/10/16/alessandro-esposito-caro-mancuso-perche-giocare-al-ribasso/
@Bruno gualerzi
“A proposito degli ‘atei che parlano sempre di dio”
E allora ?
Qialcuno critica forse gli ecclesiastici perche non parlano altro che di sesso,sia etero che omo,da un sacco di tempo in qua ?
Si, molti all’interno della Chiesa hanno posizioni fortemente critiche verso una (sostanzialmente eretica) catechesi fatta essenzialmente di norme morali cui attenersi. Questo ormai a partire dal concilio.
Eh! Benigni non è più quello di una volta! Quello dei monologhi in cui ironizzava sulla “mela che era costata l’ira di Dio” e di “Berlinguer ti voglio bene”.
Doveva e voleva essere rivoluzionario, ma purtroppo come diceva Kafka: “Le rivoluzioni sono come le inondazioni, più ci si allontana dal letto del fiume, le acque perdono di purezza e profondità, poi, alla fine, resta solo il limo burocratico”.
Il successo, l’Oscar, la confidenza del papa, la lectura dantis (con adeguato commento filocattolico, NON come la faceva Carmelo Bene), e tanti altri particolari, hanno determinato quello che io chiamo “il raggiungimento del punto di fusione”.
Che volete farci?
Saluti. GdL
“Molta gente non parlerebbe mai di Dio, se non ci fosse qualcuno che volesse darglielo per forza”
(J. Meslier)
Premetto che ho sempre considerato Benigni un talento naturale straordinario… ma le sue battute su dio – chissà perché – mi sono sempre sembrate del genere di quelle cha a volte fanno i preti quando vorrebbero passare per ‘spregiudicati’.
Ottima osservazione!
Benigni farebbe il mangiapreti, o il mangiacristi, se ci fosse una
sinistra vera, vitale e autorevole, non l’attuale ectoplasma
evanescente che fluttua nei talkshow.
Nella situazione attuale non vorrete che il Benigni rinunci
a scommettere sull’unico cavallo in gara, no?…
Certo però che fare satira a favore è proprio da festa parrocchiale.
@Diocleziano
A parte gli opportunismi di Benigni (se ho capito bene), una sinistra politica ‘vitale e autorevole’ e per questo anche anticlericale… almeno per quel che riguarda i rapporti col Vaticano… non credo ci sia mai stata. E se per sinistra intendi soprattutto (come personalmente intendo) laicità ‘vitale e autorevole’… non è che le cose – tolte le battaglie per divorzio e aborto, condotte soprattutto da socialisti e radicali (quelli di allora) – siano andate, e vadano, molto meglio.
Bruno Gualerzi
Esatto. Tieni conto però che la mia visione della sinistra è come quella di un bimbo innocente e idealista, non essendo io mai stato di sinistra.
Eh sì, caro giovanni da Livorno, a parte la precisione e la chiarezza dei tuoi interventi recenti, sono contento del riferimento a Benigni; come si possa passare da film come “Berlinguer ti voglio bene” all’attuale completo, totale e prono sputtanamento in favore della chiesa cattolica, mi è sempre rimasto un mistero.
Va bene darsi al miglior offerente ( la Radio Apostolica Italiana) ma credo che in ognuno di noi dovrebbe restare una sia pur minima decenza e onestà intellettuale.
Non vedrò certo la sua trasmissione sui dieci comandamenti ma temo che sarà un grande successo di pubblico e di critica ( come si diceva una volta) ; il pubblico essendo l’italiota medio clericalizzato e la critica ormai inesistente.
Per inciso, di Benigni ho apprezzato solo il film ” Non ci resta che Piangere” ma solo per la partecipazione del grande ( lui sì) compianto MassimO tROISI.
Era un mistero anche per me. Però se uno si sposa nel convento la cui superiora è la zia della sposa e il sacerdote celebrante è lo zio della sposa, vorrà pure significare qualcosa.
h t tp://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1991_12/19911228_0019.pdf
A me i credenti mi sembrano noiosi. Parlano sempre degli atei.
Bellissima. così come non è vero che noi atei parliamo sempre di dio: in realtà, parliamo sempre dei credenti! Benigni secondo me è scadutissimo; fa molto più ridere Enrico che lancia invettive contro l’aborto mentre parla di rispetto per le donne portatrici di vita. Anzi, perché non lo proponiamo in rai come sostituto di Benigni?
Enrico al posto di Benigni? Condivido, lui si che farebbe schiattare dal ridere. 😆
@ Diocleziano che scrive:
“Benigni farebbe il mangiapreti, o il mangiacristi, se ci fosse una
sinistra vera, vitale e autorevole, non l’attuale ectoplasma
evanescente che fluttua nei talkshow”.
C’è molto, moltissimo del vero in quello che dici!
Guardate in proposito le ultimissime del sito dei cattolici razionali, ce ne una su Bertinotti (anche se la cosa non mi stupisce).
Saluti. GdL
@ Diocleziano che scrive:
“Benigni farebbe il mangiapreti, o il mangiacristi, se ci fosse una
sinistra vera, vitale e autorevole, non l’attuale ectoplasma
evanescente che fluttua nei talkshow”.
C’è molto, moltissimo del vero in quello che dici!
Guardate in proposito le ultimissime del sito dei cattolici razionali, ce ne una su Bertinotti (anche se la cosa non mi stupisce).
Saluti. GdL
@ Diolcleziano che scrive
“Benigni farebbe il mangiapreti, o il mangiacristi, se ci fosse una
sinistra vera, vitale e autorevole, non l’attuale ectoplasma
evanescente che fluttua nei talkshow”.
—–
Sra-stra-stra quoto che dici.
Guardate in proposito il sito dei nostri avversari (i cattolici razionalei) c’è un’ultimissima su Bertinotti……………………non che la cosa debba stupirci.
Saluti. GdL
Ho scritto 2 volte la stessa cosa perchè il PC non mi mostrava che il post era stato ricevuto. Scusate. GdL
Se uno è ateo è perchè crede che Dio sia solo un essere immaginario creato dalla fantasia umana (altrimenti sarebbe un credente).
E perchè mai una persona dovrebbe parlare continuamente di un essere di fantasia?
Casomai un ateo parla male di quelle persone che fanno soprusi o si arrogano diritti in nome di quell’essere immaginario. Il che è una cosa ben diversa.
Il signor Benigni vorrebbe criticare e prendere in giro noi atei, ma non sa che se siamo atei è perchè abbiamo ragionato con il nostro cervello.
Viceversa quelli che sono credenti lo sono perchè gli è stata inculcata una religione e la hanno accettata passivamente senza mai criticarla e ragionarsi sopra.
AMEN!
@ MASSIMO
“Casomai un ateo parla male di quelle persone che fanno soprusi o si arrogano diritti in nome di quell’essere immaginario. Il che è una cosa ben diversa.”
Scusa, ma non capisco. A parte altre considerazioni fatte sopra, come fai a parlare di quelli che agiscono in nome di ‘quell’essere immaginario’ (con questo concordo) se non parli automaticamente anche di quell”essere immaginario’? Almeno per dire perchè è immaginario. Altrimenti ne parlano solo i preti, per i quali non è per niente immaginario.
L’umanità parla di Dio sin dai tempi degi antichi egizi. E in 5000 anni di storia umana nessuno l’ha mai visto e nè dimostrato la sua esistenza con prove tangibili . E fino a che non accadrà ciò si può solo pensare che tale essere sia solo una creazione della fantasia umana, ovverosia un essere immaginario.
La persona adulta che reputa un essere immaginario come reale, ed addirittura ci parla (in tal caso si definisce amico immaginario), è una persona che dovrebbe essere curata da uno psicologo.
E io rifiuto la religione, anche perchè non voglio essere plagiato a tal punto da arrivare a parlare con un essere che non esiste.
Parlare ‘di’ dio non significa parlare ‘con’ dio. E – in determinate circostanze – parlare ‘di’ dio serve proprio per dimostrare che chi parla ‘con’ dio… non è che parli con nessuno, parla in realtà con la propria paura.
In quanto al consigliare una visita psichiatrica a chi parla con un essere immaginario credendolo reale… sai quanti psichiatri occorrerebbero, compresi gli psichiatri per i psichiatri? Anche perché di fantasmi coi quali fare i conti ne esistono più di quanti si sia disposti ad ammettere.
«La Rai ha deciso di dedicare due serate ai Dieci comandamenti. La lettura e il commento sarà affidata a Roberto Benigni, che nella conferenza di presentazione ha dichiarato che “a me gli atei mi sembrano noiosi. Parlano sempre di Dio” (battuta peraltro rubata ad Heinrich Böll).»
sembrerebbe che anche qualche ebreo non sia entusiasta di affidare l’interpretazione dei 10 comandamenti a Roberto Benigni:
http://moked.it/blog/2014/10/15/ticketless-dajenu/
A proposito di Bordin, fa sorridere, oltre che il provvedimento in sé, anche la circostanza che l’ordinanza sia stata inviata a tutti gli esercenti baristi che ad Abano in buona parte sono ormai cinesi
a me in quanto impiegata basta che non si bestemmi Lu Xing, divinità minore cinese, patrono degli impiegati, del lavoro e della giusta retribuzione. Perlomeno non dentro il mio ufficio. 😀
Oltretutto, che al Bordin in persona non ne sia mai scappata una, faccio fatica a crederlo…
ma allora la bestemmia non offende dio????
Con i tempi che corrono anche dio ha fatto suo il motto:
”Parlate male di me, purché ne parliate”
@ Diocleziano: lol! @ Diego: no, come ho postato più sotto, offende solo le delicate orecchie di chi non si fa scrupoli a offendere chiunque e qualunque altra cosa non sia di loro gradimento, compreso il dire cose che a loro non vanno.
Ovviamente no, gl’importa una sega a lui!
La bestemmia offende chi si è sacrificato per noi lui innocente morto per noi.
Enrico stai parlando di cose che non esistono ma non sei in grado di capirlo. La bestemmia è segno casomai di maleducazione quanto una parolaccia, né più e né meno. (e personalmente nel giusto contesto non ho nulla contro le parolacce). Una divinità che si offende per le parole di un essere umano? MA DAI, RAGIONA!!!
Dio ci ama e manda il suo figlio a salvarci e noi lo ricompensiamo cosi?Se lei insultasse sua madre o suo padre sarebbero felici?
@Enrico
A parlare ad un ateo di presunte paternità divine (manco fossi il primo nella storia) mi sa che i genitori costernati sarebbero i tuoi…
Ma poi, lancio questa provocazione: chi ti garantisce che tal Gesù detto il Cristo non fosse
colpevole?
@ Enrico
Ma ogni tanto ti ricordi che sei in un sito di atei?
O è troppo per il neurone?
dio quale? Nella storia se ne sono venerati tanti. Manda suo figlio quale? Nella storia se ne sono venerati tanti. A salvarci DA COSA? A salvare CHI? se insultassi mio padre o mia madre vorrebbe dire che o sono molto arrabbiata e parlo a vanvera o hanno fatto qualcosa per meritarselo, e a quel punto del loro essere felici o meno me ne importerebbe zero.
Quindi lei ritiene che si può nominare il nome di Dio invano?
Il nome di dio è sempre nominato invano; Godot in quanto ad assenza è un principiante.
@Enrico
Come hai fatto tu per questo commento inutile.
@Enrico
nominare il nome di QUALE dio? Osiris? Gesù? Allah? Manitou? Thor? Nel divieto di nominare “dio” intendi solo un dio maschio o anche una dea? Cioè non si può nominare Inanna? Iside? Sif? Freya? Chi decide se è invano o per un motivo? Come vedi i tuoi discorsi proprio non stanno in piedi. “si può” nel senso di “è possibile” o di “è lecito”? E se non è lecito, CHI dovrebbe vietarlo?
Enrico, al massimo la crocifissione di Gesu potrebbe essere catalogato come un inutile figlicidio, perche uno che fa il dio ed è incapace di perdonare i nostri peccati se non sacrificando il proprio figio, di sicuro ha sbaglaito mestiere.
Eh si, l’idea di un Dio che abbia avuto bisogno di sfogarsi prendendo a schiaffoni qualcuno per non sbatterci tuttiall’inferno non è davvero credibile.
@parolaio
Di non credibile c’è un dio onnipotente che crea esseri imperfetti e che non trova soluzione migliore che mandare a crepare suo figlio/se stesso/spirito per perdonare il peccato commesso da due e che ha causato una maledizione su tutto il genere umano. Insomma, prima maledice, poi tenta di perdonare con un metodo stupido. Un tantino indeciso.
parolaio
non girare la frittata, ho scritto perdonare non punirci per i nostri peccati, non lo obbliga nessuno a mandarci al inferno non deve dare conto a nessuno. Se veramente facciamo cosi schifo potrebbe cancellarci(ricordi Noe) e ricominciare da capo, magari la seconda volta li verrebbe pure meglio, ma fare soffrire il proprio figlio (non uccidere perché si è resuscitato) è la soluzione piu idiota.
La bestemmia offende chi si è sacrificato per noi lui innocente morto per noi.
per lo meno non sei ripetitivo
Se esistesse un dio la tua persona sarebbe un’offesa anche maggiore di una bestemmia.
Credo che per lui il solo leggerti in questo blog lo farebbe vergognare di brutto… .
Se esistesse un dio la tua persona sarebbe un’offesa anche maggiore di una bestemmia.
Credo che per lui il solo leggerti in questo blog sarebbe motivo di vergogna… .
Credevo che dietro il pseudonimo di Enrico ci fosse qualche intagralista .
Ebbene no, dal modo di ragionare ho capito che Enrico è, con molta probabilità, un chierichetto di 8/9 anni …
Ho ben indovinato Enrico ??
Sbagliato.
@ Enrico
Purtroppo, aggiungi.
Parziale OT
I media nazionali – tutti indistintamente, anche se con toni diversi – parlando del sinodo, pongono in rilievo la discussione avvenuta al suo interno tra ‘conservatori’ e ‘progressisti’… ma non si riflette mai sul contenuto del contendere, che – per tutti – riguarda il solito ‘mettersi al passo coi tempi’. Cioè cosa per la chiesa? La ricerca del modo migliore per restare a galla: quali e quanti passi avanti è necessario fare perché gli inevitabili passi indietro, altrettanto necessari, non suonino troppo incoerenti? Di sicuro comunque, per quanti passi avanti sia in grado di fare, si tratterà sempre di annettersi ciò che non è più possibile rifiutare. Se questo non è ‘rivoluzionario’…
Caro Bruno questo Sinodo è una furbata di Francesco. Vorrei, io progressista, essere a passo con i tempi, ma questi confratelli ho, e lo Spirito Santo non riesce a parlare una lingua unica, questa la ricchezza della Chiesa. E non posso mettere la fiducia come fa Renzi! Rinviamo tutti al Sinodo ordinario intanto parole dolci per sti poveri divorziati, sti poveri omosessuali. A parte la boutade, la beatificazione di Paolo VI (che fu contro il divorzio, contro la contraccezione, l’omosessualità ecc.) la dice lunga su come la tradizione ecclesiastica sia immobile o subisca il cambiamento solo quando non può più farne a meno. Chissà se i cattolici si rendono conto che la loro Chiesa nasce da un eretico (Paolo di Tarso).
S. Marullo
Paolo VI, la quale omosessualita era il segreto di Pulcinella e che fu rivelata alla radio e alla TV francese dallo scrittore R. Peyrefitte .
La sua beatificazione fa imbestialire gli integralisti che lo considerano all’ origine della ” Lobby gay ” al Vaticano.
In merito a Paolo di Tarso, mi è piaciuto com’ è stato presentato il suo personaggio nel film ” L’ ultima tentazione di Cristo ” che ho visto per la prima volta ieri in prima visione alle 20.30 sulla rete Arte…
( Fra parentesi non ho capito perchè questo film ha fatto cosi tanto rumore presso i cattolici …?? C’è di molto peggio in giro che non sembra disturbarli …)
E’ un po’ ironico sentir parlare di progressisti quando si ha a che fare col clero cattolico, tenendo conto di come vengono nominati e controllati dall’imperatore sia i cardinali che i vescovi, ormai nominati quasi tutti dai due precedenti papi ultraconservatori. Ed infatti dopo il concilio hanno beatificato Paolo VI (ormai da quando è iniziata la secolarizzazione quasi tutti i papi diventano beati o santi, la “famiglia” reale va idolatrata) e il papa “rivoluzionario” si è circondato in Vaticano di ultraconservatori come il cardinale Pell e soprattutto il cardinale Mueller a capo della congregazione per la dottrina della fede.
E’ come se stessero discutendo se passare a windows ’95 quando il mondo è già a 8.1 e vedere i sostenitori di windows ’95 come dei progressisti. Ci sono stati dove il divorzio esiste dall’800 e questi devono ancora decidere se accettare i divorziati dopo un percorso di penitenza, come dei condannati che devono dimostrare la buona condotta per lo sconto della pena.
Hanno solo modificato le parole, non la sostanza ed hanno rinviato già ad un nuovo concilio e ad una nuova indagine tra i fedeli, come se la prima indagine non fosse già stata sufficientemente chiara e non avessero adeguati ritorni dai loro fedeli. Ma così si prende tempo ed alla fine i fedeli esausti vedranno in piccoli cambiamenti delle rivoluzioni.
Personalmente, quando leggo notizie del Papa di turno su un giornale italiano, mi viene sempre in mente un giornale marocchino chiamato ” Le matin du Sahara ” che quando parla di Sa Majesté le Roi… usa i stessi termini e modi dei giornalisti italiani …
In quando riguarda… Sa Majesté… avevo letto alcuni anni fa un suo messaggio al re dell’ Arabia Saudita alll’ occasione della Festa Nazionale di quel paese e che sembrava pari pari a quelli che il Presidente Napoletano scrive ogni tanto al Papa.
Un mio commento “irriverente” su Benigni non è stato riportato: non lo si può criticare?
alcune parole mettono automaticamente in moderazione, pur essendo innocue nel contesto. segnala alla moderazione con una e-mail se ritieni che sia questo il caso, un umano controllerà il messaggio.
probabilmente l’ordinanza del sindaco darà più fastidio a qualche credente, un ateo razionalista generalmente non bestemmia perché non ha senso prendersela con personaggi inesistenti. comunque il sindaco ha ragione la bestemmia offende solo chi ci crede in quei personaggi proprio per questo non dovrebbe essere multata perché non dovrebbe costituire illecito illecito visto che non c’è alcuna vittima reale.
ed aggiungo in quest’ultima cosa il sindaco sbaglia
@ francesco s.
“un ateo razionalista generalmente non bestemmia perché non ha senso prendersela con personaggi inesistenti.”
Un ateo razionalista magari non bestemmia per buona educazione… ma bestemmiare dio non significa prendersela con un personaggio inesistente. Sono nato e vissuto in un ambiente contadino piuttosto povero dove la bestemmia era… in parte un intercalare automatico, un’imprecazione tramandata senza un reale destinatario (‘in privato’ mi trovo spesso a imprecare automaticamente per un qualsiasi contrattempo con una bestemmia)… e in parte un modo per rimarcare il proprio anticlericalismo. In altre parole, non era tanto dio – nel quale non credevano – il destinatario della bestemmia, ma chi usava dio – in genere il prete – per imbrogliare il prossimo, soprattutto la povera gente. Sarà stato tutto anche molto volgare… ma in quel contesto l’intenzione era proprio quella di offendere. Con qualche ragione…
Qualche mese fa discutevo con un mio amico di religione islamica che mi chiedeva “con chi te la prendi quando le cose vanno storte?” io rispondevo “con nessuno o a volte con me stesso”. Da quando ho capito di essere ateo non mi è più capitato di bestemmiare. Questo non vuol dire che se mi do una martellata sul dito non imprechi :lol:, ma la mia invettiva non verrà rivolta a divinità. L’unica ragione per cui potrei bestemmiare pubblicamente sarebbe a scopo politico per denunciare le leggi sulla bestemmia.
PS il lol tra due punti doveva essere una faccina che ride.
@ francesco s.
Capisco – e apprezzo – il tuo ‘comportamento’ verso dio. Devi essertene liberato come si deve. E prendersela con se stessi è segno di maturità.
Per altri può capitare ogni tanto di mandarlo a quel paese nei modi in cui, a suo tempo, ha visto (sentito e ‘imparato’) che altri lo facevano non potendo farlo che a parole. Resta sempre un bello sfogo 🙂
Esattamente… un ateo non bestemmia mai perchè non se la prende mai con Dio, il quale non ha nessuna colpa visto che non esiste…
@ Gérard
“(…) un ateo non bestemmia mai perchè non se la prende mai con Dio, il quale non ha nessuna colpa visto che non esiste…”
Non generalizziamo :). Io mi ritengo ateo e – da solo, tra amici… qualche volta, in certe occasioni, anche in pubblico, con scandalo dei benpensanti presenti – qualche bestemmia la lascio partire. Non me ne vanto… ma nemmeno me ne faccio un problema. Sarà un comportamento non proprio ‘oxfordiano’, ma una buona bestemmia al momento giusto è così liberatoria…
Ad ogni modo – ribadisco – dio, anche se evocato, non c’entra più di tanto. E’ eventualmente ciò che rappresenta e da chi viene rappresentato che in realtà non ci si preoccupa di offendere. O che proprio si vuole provocare.
E in genere viene ripreso da loro lo stesso argomento che qui viene condiviso, vale a dire: “se dio non esiste, perché lo bestemmi?”
Mancava la risposta all’ultima domanda.
– “Se dio non esiste, perché lo bestemmi?”
– “Perché mi piace. Soprattutto perché non piace a te” 🙂
la bestemmia è un modo di sfogare una frustrazione o dolore ect, ect, non tutti i popoli usano la bestemmia per questo, per quello che so io è quasi esclusiva agli italiani. In un esperimento fatto in USA, dove la bestemmia non esiste, in cui i volontari in due casi diversi: nel primo caso potevano “bestemmiare” e nel secondo dovevano rimanere in silenzio, erano sottoposte ad un dolore crescente, il risultato è che sopportiamo molto di piu se sfoghiamo “bestemmiamo”, quindi atei o meno la reazione dello sfogo è naturale, piu alto è il livello del dolore/frustrazioni piu pesante diventa ingiuria/bestemmia.
@ Bruno Gualerzi
Personalmente, se voglio bestemmiare, non mi viene niente in italiano … Forse perchè mi sono arrabbiato prima in altre lingue, le quale mi vengono prima in bocca : Merde in francese arriva per prima , seguito da Verflixt und zugenaeht !! in tedesco( Per la trad. chiedi a Roberto V ..) In italiano mi viene soltanto Maremma !!
@ Francesco s.
Gli musulmani bestemmiano e come !!! Allah viene mandato spesso a fan…
Ma una cosa non faranno mai : bestemmiare il nome del Profeta dell’ Islam….
Se esistesse un dio dell’informatica, sarebbe il mio soggetto preferito nelle bestemmie.
Purtroppo il fatto che certe persone non sono state divorate dalle tastiere mentre scrivevano i programmi su cui lavoro è la dimostrazione che tale dio non esiste.
@ enrico che scrive e riscrive:
“La bestemmia offende chi si è sacrificato per noi lui innocente morto per noi”.
——————–
Ma è sicuro enrico, che offenda Cristo e non, piuttosto, coloro che credono in lui?
Che, a quanto ne so, sono molto suscettibili………….GdL
Si.
Si.
@ Enrico
Mi spieghi una cosa per favore? Ma voi credenti cosa ci credete di fare con un uomo morto 2000 ani fa?
@Enrico
I tuoi commenti sono un’offesa continua al buon gusto.
Sappiamo che lui ci ha salvato dalla morte eterna.
@ Enrico
Nellla tua mitologia la tua pseudodivinità non ci ha salvato da niente che non avesse deciso lui. Nessun merito quindi, casomai demerito per la prima decisione e per l’inutilità della soluzione.
Sappiamo che è una balla.
Enrico
Tu ‘pensi’ che ti abbia salvato dalla morte eterna, in realtà ti sei condannato a una vita di me*** piena di paure immaginarie.
@Enrico
Sappiamo che ciò che tu pensi che si sappia, qui, è irrilevante.
Enrico, dunque Cristo ( cioè Dio) si offende: l’abbiamo proprio costruito a nostra somiglianza, non c’è che dire…
Giancarlo noti anche tu che ormai il nostro troll Enrico è irrimediabilmente Uno e Bino? 🙂
@ giancarlo
Esatto! Ritenere che qualcuno – anzi Qualcuno – possa offendersi ‘per ciò che di male si dice in giro di lui’ è umano, umanissimo. Nietzsche direbbe: ‘troppo umano’.
Quindi lei Gualerzi sarebbe pronto a sacrificare suo figlio per mè?
“Quindi lei Gualerzi sarebbe pronto a sacrificare suo figlio per mè?”
Sì… però ‘me’ senza accento.
@Enrico
Ma hai capito a osa si riferiva bruno?
@bruno gualerzi
Anche tu, alimentare le speranze di Enrico 😆
E tu, Enrico, sei pronto a sacrificare tuo figlio (sperando che tu non ne abbia veramente uno) per una persona che non conosci quando potresti benissimo sacrificare un elastico per capelli? (vediamo quanti nerd la capiscono)
Però è strano, Cristo ha sopportato in vita offese, flagellazione, martirio, ed ora non saprebbe sopportare una semplice offesa da un tizio qualsiasi.
Bah!
Saluti. GdL
OT: Vedo solo io delle strane icone vicino agli alias? Che sia in corso un attacco informatico?
@ Ateo64
A quanto si può vedere ognuno ha la sua. Si può cambiare se la propria non piace? 🙂
Io le trovo bellissime! Mi piacciono un sacco! @ Bruno Gualerzi: una volta mi sono trovato in tenzone con un parenteserpenteesoprattuttocredente a causa di una mia bestemmia neanche tanto violenta o particolarmente fantasiosa, cosa che peraltro mi distingue in maniera efficace, e la persona in questiona mi si è scagliata contro dicendo che non devo bestemmiare perché così LA offendo (essa persona, non dio!), e che potrei dire ad esempio porca puttana o cose del genere. La mia risposta è stata che anche se si era sentita offesa non era mia intenzione offendere la sua persona e che questo dava luogo a mio modesto avviso a due contraddizioni: che appunto si era offesa invece del bersaglio originale dell’imprecazione e che nello specifico caso questo potrebbe essere ritenuto anche come un atteggiamento che sa un po’ di superbia, da un certo punto di vista, la seconda è che sempre secondo il mio opinabilissimo avviso in questo modo (porca puttana) si offende, se pur in senso generico, una persona che a me in realtà non ha fatto niente mentre la bestemmia è realmente una offesa a vuoto, che se la prende con qualcosa che non esiste, un classico crimine senza vittima, se vogliamo. Si può dire porco babbo natale, quella bagascia della befana e via discorrendo? immagino di sì, ma chissà perché queste cose non vengono mai in mente a nessuno, soprattutto a chi si sente tanto offeso da una frase che in effetti non li riguarda. E, comunque e soprattutto, non sono in ogni caso io quello che va all’inferno? Si potrebbe tacciare questa categoria di persone di non farsi gli affaracci propri! Scusa la prolissità e spero di essermi spiegato a dovere e sufficienza.
Ah, a proposito: se si impara, soprattutto da piccoli, a bestemmiare, lo si impara sempre e comunque dai credenti, giammai ho sentito dire che si impara dagli atei! Le prime saracche non si sentono forse in famiglia?
All’inaugurazione della scuola Giuseppe Garibaldi di Ancona sono intervenuti anche il parroco della chiesa vicina e il leader della comunità islamica.
se per caso leggono alcune frasi di Garibaldi, quelli lì cambiano nome alla scuola.
Il prete è l’assassino dell’anima poiché in tutti i tempi egli ha fomentato l’ignoranza, e perseguito la scienza.
Giuseppe Garibaldi, da un proclama agli elettori del 1867
Preti alla vanga!
Slogan coniato da Giuseppe Garibaldi
Non voglio accettare in nessun tempo il ministero odioso, disprezzevole e scellerato di un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare.
Giuseppe Garibaldi, in articulo mortis, 1882
“Il prete è l’assassino dell’anima poiché in tutti i tempi egli ha fomentato l’ignoranza, e perseguito la scienza.”
Forse intendevi/va “ha perseguitato la scienza”…
Non so come una simile ordinanza possa essere legittima.
Visto che si parla di clericalate da ateo voglio scrivere la mia – mio figlio – che frequenta la III liceo linguistico – mi ha comunicato che quesat’anno a seguire l’ora di religione ci sono solo tre studenti – gli studenti erano otto il primo anno, cinque il secondo e tre il terzo – notare che il numero degli studenti è rimasto invariato dato che in tre anni è stato respinto un solo studente ma per contro uno se ne è aggiunto uno – quindi sperando che il trend continuie venga confermato al V anno anno gli studenti che frequenteranno l’ora della CCAR dovrebbero essere zero!!!!!!! …….così tanto per gradire!
P.s. gli studenti in classe di mio figlio sono 32!!!!
Benissimo… speriamo che le future generazioni facciano sprofondare la religione cattolica in un mare di indifferenza e di ridicolo, che è ciò che si merita.
Ecco, vedi, brutto ateaccio: per il tendere di t a 5° anno, gli studenti tendono a zero, ma lo stipendio del professore e la sua carriera sono costanti e >0: se non è un miracolo questo ?!
Sarà però nonostante quello che dice enrico, io credo che quelli che non sopportano la bestemmia, siano proprio LORO e che ci vogliano far credere che sia Cristo sia permalosissimo e si offende per un nonnulla. Quando sulla croce ha detto: “Perdona loro!”
Se ha perdonato coloro che lo stavano massacrando, a maggior ragione perdonerà coloro che gli rivolgono qualche battuta irriverente.
D’altronde i nostri amici cattolici non sopportano nulla che vada contro la loro e giustificano qualsiasi reazione pongano in essere.
Guardate ad es. qui sotto; è un blog cattolicista che tratta della solita solfa su galileo trattato bene dalla chiesa: scorrete velocemente l’articolo e i post fin quasi verso la fine e soffermatevi sul post di luigi ruggini del 22/7/14. Lì arriva a dire che nei casi di Giordano Bruno e di Pomponio Algieri (bruciato vivo in una caldaia piena di olio e trementina!) la CCAR ha agito per amore!
http://luis-apologeticon.blogspot.it/2014/07/il-caso-galileo-conflitto-tra-scienza-e.html
E questa sarebbe la gente che perdona 70 volte 7?
E ci credo che non sopportano la bestemmia: non sopportano nulla!
Questa è la gente come enrico. GdL
@ giovanni da livorno
“Lì arriva a dire che nei casi di Giordano Bruno e di Pomponio Algieri (bruciato vivo in una caldaia piena di olio e trementina!) la CCAR ha agito per amore!”
Ecco un tipico esempio di tipico discorso da mentecatto! (anzi da mente-cattolico) 😀 😀
Io ho sempre sostenuto che la religioni sono un plagio che ti beve il cervello e ti fanno ragionare in modo tale da dare sempre ragione alla organizzazione religiosa da cui uno dipende.
Frasi come queste sono la prova lampante di quello che sostengo.
Sia le organizzazioni religiose che quelle politiche totalitarie praticano il processo di manipolazione mentale ad i suoi adepti in modo da farli ragionare come vogliono loro.
Se il cattolico dice:
“è giusto bruciare gli eretici”
l’ilsamico dice:
“tagliamo la testa agli infedeli”
il nazista dice:
“è giusto uccidere gli ebrei”
il comunista dice:
“chi non è d’accordo lo mandiamo nei gulag in siberia”
Alla fine si ottiene un risultato del tutto analogo, cioè che si deve eliminare chi è contro la propria organizzazione politico/religiosa. In pratica, con il plagio politico/religioso si diventa degli stupidi soldati che facciamo l’interesse della propria organizzazione politico/religiosa.
Ai bambini si dovrebbe insegnare a diffidare sia degli estremismi politici che delle religioni, ed anzi si dovrebbe insegnare il libero pensiero ed il ragionamento logico in modo da non cadere in quelle trappole e diventare un adepto di quelle organizzazioni.
A proposito di bestemmie, mi pare che la clericalata denunciata dall’articolo sia relativa unicamente all’ordinanza del sindaco.
Non mi pare – come invece leggo nella maggior parte dei commenti – che l’articolo volesse inneggiare alla bestemmia o proporla comunque come valore, e chissenefrega degli altri e della loro sensibilità (perchè ovviamente di dio o di Dio un ateo giustamente se ne sbatte).
Qualcuno nei commenti derideva una persona che si era sentita offesa dalla sua bestemmia; perchè mai si chiedeva? Suppongo che questo qualcuno non si senta in diritto di offendersi quando altri dicono cose che lo toccano nelle sue sensibilità.
E questo mi risulta molto sorprendente, tenuto conto delle reazioni immediate e perennemente piccate di taluni che abitualmente frequentano questo blog.
Alla fine quindi: ordinanza a parte, davvero è una cosa così intelligente bestemmiare? Ovviamente intendo la bestemmia ostentata.
@ Engy
“Alla fine quindi: ordinanza a parte, davvero è una cosa così intelligente bestemmiare? Ovviamente intendo la bestemmia ostentata.”
Proprio intelligente magari no… ma sentirsi offesi indirettamente perché viene offeso il proprio dio significa – come molti qui hanno rilevato – ritenere il proprio dio come minimo permaloso. Il che – al di là delle battute – è l’ennesima conferma di quanto si tratti di un dio chiaramente antropomorfo… per cui non è dio che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma l’uomo che ha ‘creato’ dio a propria immagine e somiglianza. Cioè un dio come ‘soluzione’ di tutti i limiti , di tutti i difetti, di tutti i bisogni, di tutte le paure, di tutte le sofferenze che la condizione umana reca con sé.
In quanto alla bestemmia… non hai idea di come per tante persone sia più che altro un’imprecazione per le offese ricevute dalla ‘natura’… cioè da chi – come i credenti sostengono – è la causa prima di tutto, condizione umana compresa. Dio, appunto
Per quanto mi riguarda la bestemmia è più che altro un intercalare ricevuto in eredità da un ambiente in cui sono nato e cresciuto dove, diciamo, le qualità della vita, economicamente e socialmente, era piuttosto scadente… ma quando mi capita di tirarne fuori qualcuna, francamente, non mi importa più di tanto se qualcuno si offende. E in certe situazioni (rare, ma capita) mi sta bene anche ostentarla.
PS. Tu, per esempio, ti senti offesa se senti una bestemmia? Penserai che si tratta di un bifolco, di uno sciocco, e tutto quello che vuoi… ma non credo proprio che ti senta offesa. E nel caso lo fosso… ti rimando a quanto sopra.
Bruno, ma guarda che in Esodo tra i comandamenti del decalogo Dio dice di essere “geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano” se non è permaloso un dio così, 😆
Bruno Gualerzi,
dipende dalle persone, perchè pure io – nonostante gli iimmani sforzi – non riesco a essere super partes.
Ci sono persone che bestemmiano intercalando come te che mi fanno anche molto ridere; ce ne sono altre che a pelle mi risultano o false o arroganti, che mi disturbano non poco.
comunque no, non mi offendo.
Peccato però che ci sia qualcuno che si offende e di solito persone dotate di un minimo di sensibilità cercano di non offenderle, sul tema fede o su altre questioni.
Molti anni fa lavoravo con una cara ragazza Testimone di Geova e mi ero informata sulle … diciamo cose da non dire per non offenderla, per non urtare la sua sensibilità. Sono stata scema o esagerata? A giudicare dai risultati dico di no, infatti si era instaurato un bel rapporto e anche a distanza di anni ogni tanto ci telefoniamo.
@E.n.g.y
Problema tuo. Innanzitutto, hai presupposto che la tua amica si sarebbe offesa. Magari non sarebbe successo. Sei stata esagerata? Certo. E incoerente, visto il tuo continuo blaterare di liberà di espressione e censure. Stai a vedere se si devono stilare liste di argomenti tabù.
@ Engy
Qui in discussione a proposito della bestemmia – almeno per quanto mi riguarda – c’è l’offesa arrecata in quanto si offenderebbe dio. Diciamo in linea di principio. Per il resto è evidente che il bestemmiare o meno dipende dalle circostanze e dalle persone che si hanno di fronte… ma questo vale per qualsiasi tipo di espressione che possa ritenersi offensiva per chi la ascolta e per la circostanza in cui è pronunciata, che si tiri in ballo dio o qualsiasi altra cosa.
Però – ribadisco – anche se inavvertitamente offendessi qualcuno per aver offeso il suo dio bestemmiandolo non mi sentirei particolarmente in colpa come invece mi sentirei se avessi alluso – sia pure inavvertitamente – ad un qualche difetto fisico o ad una vicenda ritenuta dolorosa per chi la ascoltasse. Dall’eventuale reazione, più o meno violenta, di un credente valuterei solo il suo livello di fanatismo, non l’offesa arrecata (anche se allah lo lascerei perdere 🙂
Naturalmente nel caso sapessi che offendendo il suo dio farei veramente soffrire una persona (ma in questo caso dovrei conoscere bene la persona in questione), non bestemmierei certo di fronte a lei… ma diversamente – ripeto – sono ben altri per me i motivi che significherebbero mancare davvero di rispetto a qualcuno.
(Con tutti questi miei interventi si potrebbe ritenere che bestemmiassi dalla mattina alla sera. Garantisco, sul mio onore, che non è così 🙂
Vedi Engy qual è il tuo problema leggi il commento di un utente e ne trai un giudizio su tutti gli utenti, mi sembra invece ch la maggior parte riconosca comunque che si un modo di parlare poco pulito. Quindi non te la prendere se ti danno addosso visto che sei la prima a generalizzare.
Potrebbe essere intelligente ostentare una bestemmia se lo scopo è criticare una legge che la punisce.
Bruno, ok, ho capito meglio e sono d’accordo.
P.S. veramente anch’io pensavo che tu ti svegliassi bestemmiando anzichè sbadigliando e continuassi così fino all’ultima bestemmina della sera prima di coricarti 😆
Quello che intendevo caro Bruno, a livello di considerazione del tutto generale, assodato che perdersi in ordinanze del genere fa (anche) ridere, è che esistono quelle famose regole non scritte, di buona educazione ad esempio e di rispetto non solo nei confronti di persone care, ma dopotutto anche di uno sconosciuto che ti chiede di non bestemmiare, che dovrebbero (dovrebbero, e questo vale anche per me) essere la nostra linea di condotta sempre.
A meno che intendiamo la nostra vita come perenne scontro con tutti quelli diversi da noi o addiruttura non amiamo proprio ferire gli altri . A volte ho provato anch’io questa ebbrezza, ma il retrogusto è sempre stato un po’ amaro, triste nel vedere magari l’altrui mortificazione, e penso sia molto faticoso alla fine vivere così.
@E.n.g.y
Chiedere è una cosa e non è neanche detto che la richiesta sia legittima. Pretendere l’assenza di critiche o di battute o di ciò che è considerato bestemmia è tutt’altro conto.
Oh, certo. Ma offeso rimane. Sono le fesserie draconiane come quella del sindaco in questione a essere assurde.
Stai a vedere se denunciamo i prelati quando fanno le solite esternazioni nei confronti dei non credenti.
Magari mi è sfuggito, ma chi avrebbe inneggiato alla bestemmia?
Chiedilo ai credenti. Le migliori bestemmie sono le loro
Quello che dice gmd85 è perfettamente vero. In Toscana, i migliori bestemmiatori sono senz’altro i lucchesi. E Lucca è la città più cattolica della Toscana; in passato, quando tutte le città toscane era comuniste, Lucca era un’isola bianca (democristiana).
I lucchesi sono bravi bestemmiatori, perchè essendo cattolici, sono addentro le cose della liturgia e riescono, per questa ragione, a dire delle bestemmie “centrate”, ben riferite cioè ai santi, agli insegnamenti della chiesa, ai dogmi ecc. Le loro bestemmie hanno un indirizzo più preciso.
Del resto i cattolici, quanto ad urtare la suscettibilità della gente sono bravi. Guardate un po’ i nostri amici cattoli razionalisti come ci trattano (da idioti, da ignoranti ecc.).
E, poi, non vi pare che sia offendere il buon gusto e la ragionevolezza, arrivare a dire che bruciare uno in una caldaia di olio, pece e trementina, sia “non venir meno ai precetti d’amore”. Come può una persona che non sia cattolicissima, non sentirsi offeso da ciò?
Ricordatevi, caro enrico, engy ecc. che la “grave provocazione” è un “esimente nel reato di ingiuria”. Non vi sembra dire cose come quelle di sopra, sia una grave provocazione che determini quella particolare offesa che è la bestemmia?
Saluti. GdL
“Non nominare il nome di Dio invano. Scegli il momento più opportuno per l’effetto”.
(A. Bierce)
“Ricordatevi, caro enrico, engy ecc. che la “grave provocazione” è un “esimente nel reato di ingiuria”.
Mo me lo segno.
Il mio era solo un parallelo, perchè la bestemmia non è punita come “ingiuria”, ma da un altro apposito articolo del cod. pen. (il 724, se ben ricordo, e poi non è più reato ma illecito amministrativo).
Segnati anche questa, che ti fa bene. GdL
@giovanni da livorno
Per e.n.g.y il concetto di offesa è piuttosto oscillante.
@giovanni da livorno
Per e.n.g.y il concetto di offesa è piuttosto oscillante…
Giovanni da Livorno,
tu invece cerca ANCHE un Bignami che ti sintetizzi un minimo di senso dell’umorismo (stile Troisi ad esempio … )
A me sembrava di averlo il senso dell’umorismo, pensa un po’………………….
Saluti. GdL
“L’unico modo di trattare una donna è di farle la corte, se è carina, e di farla a un’altra, se è brutta”.
(O. Wilde)
@E.n.g.y
Tu i bignami li usi spesso, vero?
Eh si.. la bestemmia è proprio questione di sicurezza nazionale..
e se di porca&vacca non bestemmi??? visto che la vacca esiste–
e se di porca&vacca non bestemmi??? visto che la vacca esiste–
e se di porca&vacca non bestemmi??? visto che la vacca esiste–
e se di porca&vacca non bestemmi??? visto che la vacca esiste–
e se di porca&vacca non bestemmi??? visto che la vacca esiste–
No perché se tu dici porca dea non è un problema, ma se dici porco (censura). Visto che avevo ragione? 😉
Che senso avrebbe una bestemmia che non offende?
Quella sì che sarebbe un nominare il nome di dio invano.
Diocleziano
Ma perchè, non era il primo comandamento:” Non bestemmiare invano il nome del Signore Dio tuo”? 🙂
È proprio il caso di dire: ”A ragion veduta…” 😉
La bestemmia offende te stesso e chi ti sta vicino, dio no…. perché non esiste.
La bestemmia offende te stesso e chi ti sta vicino, dio no….. perché non esiste.
Se non c’è l’ora, è difficile capire quali post sono già stati letti.
@Admin
Magari ci state ancora lavorando. Ma gli orari di pubblicazione dei commenti sono fondamentali. E anche quello di pubblicazione delle news se i meccanismi di chiusura sono invariati.
E, per quanto possibile, scritte e date in Italiano
prova prova
Una clericalata estera:
La squadra del Bayern di Monaco dopo l’incontro vittorioso con la Roma è stata ricevuta dal papa e gli doneranno 1 milione di € da usare in beneficienza, raccolti con una partita da giocare prossimamente per questo scopo (così la chiesa dirà che è lei a fare del bene ……., ma come al solito coi soldi degli altri …….).
Il papa ha detto che “ Il calcio è buono e sano e con la sua mentalità di squadra un esempio per i giovani”.
Certo che ha scelto come esempio proprio lo sport giusto, dove girano più soldi e malaffare. Dirlo poi a quelli del Bayern dove pochi mesi fa è stato condannato a tre anni di carcere il loro presidente, l’ex-calciatore Hoeness, per evasione fiscale plurimilionaria e dirlo nel giorno di Cannavaro, un altro esempio dei tanti ….. Ma forse evadere le tasse è un valore per la chiesa ……
Guarda caso, la bestemmia offende, ma solo quelli che non si preoccupano affatto di offendere la dignità altrui con pregiudizi bigotti, liberticidi, e arroganti.
Caro Giorgio, la bestemmia è un’ingiuria e, come tutte le ingiurie, è un fatto sommamente relativistico: bisogna vedere chi offende, chi si sente offeso, e per quale offesa.
Capisse questo chi lotta tanto aspramente contro il relativismo!
Saluti. GdL
“La bestemmia offende te stesso e chi ti sta vicino” disse un sindaco, mentre staccava assegni premio ai dirigenti responsabili per la sicurezza del territorio, ai propri concittadini che dopo la quarta alluvione consecutiva stavano bestemmiando.
OT. Niente di nuovo. Lo invio per orientarmi nel blog ristrutturato.
Titolo di apertura del sito di Repubblica:
Discorso del papa ad un gruppo di giuristi ricevuti in udienza:
“L’ergastolo? Un’esecuzione. Abolire la pena di morte.
I corrotti si credono vincitori, ma pagano i pesci piccoli”
Pare che i giuristi siano ancora sotto choc per queste rivelazioni.
OK.
Martedì 21 ho mandato a sette giornali una lettera ironica e leggera sull’invito del sindaco di Padova a celebrare il cinquantesimo anniversario delle mie nozze… in chiesa.
Il Mattino di Padova oggi ne ha fatto un articolo che potete leggere nella home page del sito del circolo;
www,uaar.it/padova
Corrado Augias ieri mi ha scritto:
“Grazie la pubblico tra un paio di giorni”
Probabilmente ci saranno proteste clericali cui forse potrà seguire qualche mia replica.
La vostra segnalazione della clericalata Rai-Benigni, e il dibattito che ne è scaturito (che ho letto con interesse) a mio avviso non fa altro che riportare ancora più in evidenza una questione a cui avevi già accennato, cioé quella dell’opportunità di individuare il problema della nostra società in una mera contrapposizione atei/non atei.
Il problema dell’Italia è il clericalismo, questo è evidente. Tale problema disturba me, nel mio intimo credente, non meno di quanto disturbi voi atei, e infatti mi trovo d’accordo con voi nella necessità di arginarlo.
Bene. Provate a seguire il mio ragionamento.
Chi alimenta questo clericalismo degenere? Chi sono le persone più prone alle arriviste gerarchie vaticane? Certamente molti credenti. Per esempio Formigoni, Alfano, Schifani, Socci ecc. ecc.: tutte persone che si dichiarano credenti, delle quali la mia stima è sotto qualunque minimo possibile.
Però a queste se ne aggiungono altre: Benigni, Ferrara, Sgarbi, Cacciari, Scalfari, per arrivare fino al presidente Napolitano. Persone che hanno in comune un carattere: sono atei. E di sicuro ve ne verranno in mentre altri.
Ciò che voglio osservare, è che il fronte clericale, prono alle tonache cardinalizie, che alimenta la grandeur della chiesa più degenere, non è composto da una schiera di credenti alla quale si oppone un fronte anticlericale di atei. Non è così. La distinzione clericali-anticlericali è del tutto indipendente da quella atei-credenti, e anzi, se vogliamo osservarlo, il fronte clericalista è principalmente trainato da personaggi dichiaratamente atei. Si pensi al ruolo dominante dei personaggi non credenti che ho elencato prima.
(mentre sull’altro versante ci sono tantissimi credenti infastiditi dal clericalismo imperante).
Secondo me questo emerge davvero poco negli scritti e nelle campagne dell’uaar, che fin dal suo nome tende a proporre l’ateismo come punto di vista più propenso alla laicità, quando – i personaggi che ho elencato lo dimostrano – esso in sé non trova una correlazione con la laicità, dal momento che gli atei – lo abbiamo dimostrato – possono essere molto più clericali dei credenti.
Non pensate che possa esssere un grande passo avanti, per l’uaar, acquisire la consapevolezza che essere ateo non significa essere più portato alla laicità, dato che che l’esperienza ci insegna al limite l’esatto contrario (i peggiori clericalisti italiani sono atei), e che quindi sarebbe ottimo abbandonare del tutto il fatto solo di prendere in considerazione il concetto di “ateo” nel combattere queste battaglie?
Spero di aver spiegato bene il mio pensiero.
@ John
Non so se l’uso del termine ateo convenga o meno a UAAR, visto il suo impegno prioritario a sostegno della laicità… ma per quanto mi riguarda (a parte altre considerazioni forse per me più importanti) ‘ateo’ comprende – nel senso che ne costituisce un carattere costitutivo – anche il termine laico… mentre ovviamente nel termine ‘laico’ non è implicito l’ateismo.
E in quanto al tuo ritenere tanti sedicenti atei (quelli da te nominati) i più utili – proprio in quanto sedicenti atei – al clericalismo (ciò che sostengo da sempre, e in particolare in questa fase contrassegnata dalla ‘rivoluzione francescana’)… credo che sia più necessario precisare, ribadire, al fine di rafforzarlo, il concetto di ateismo che non sostituirlo con un altro meno caratterizzante.
E questo per me (ripeto, per UAAR non saprei) vale non solo nei confronti dei tanti cosiddetti ‘atei devoti’, ma perchè darebbe – ovviamente nella sua specificità – un connotato più forte al concetto di laicità.
Bruno,
cerco di seguire il tuo ragionamento ma c’è ancora qualcosa che non mi convince.
Dici:
per quanto mi riguarda (…) ‘ateo’ comprende – nel senso che ne costituisce un carattere costitutivo – anche il termine laico
Però subito dopo tu stesso riconosci ciò che io ho affermato: che molti atei sono tutt’altro che laici. E questi atei sono tra i massimi fautori del clericalismo italiano. Non capisco quindi come si possa conciliare l’affermazione “ateo comprende il termine laico” di fronte all’esperienza incontrovertibile dell’esistenza di molti atei non laici.
Definirli “sedicenti atei” secondo me appare fuorviante. Sembra quasi che si metta in discussione il loro ateismo. Ma non è così: atei sono, e ciò deve essere accettato. Escluderli dal novero degli atei e definrili “sedicenti tali” solo perché il loro è un ateismo controproducente, rischia davvero di essere una mossa in stile “la volpe e l’uva” (cioé, cambio la realtà in modo da farla coincidere con le mie aspettative).
Quindi toglierei quel “sedicenti”. Ragionerei sul fatto che loro sono persone atee, e da lì partirei per una profonda riflessione sul fatto che la coincidenza “gli atei sono laici” è già stata popperianamente falsificata dall’esperienza della nostra società.
È chiaramente scomodo accettarlo. Ma dall’accettazione di ciò può derivare un salto di qualità in termini di concretezza del nostro pensiero.
Rectius, nell’ultima mia frase:
…la coincidenza “tutti gli atei sono” laici, è già stata popperianamente falsificata…
@ John
“Definirli “sedicenti atei” secondo me appare fuorviante. Sembra quasi che si metta in discussione il loro ateismo.”
Ho sempre ribadito che ognuno è ateo in base a scelte personali e relative testimonianze che nessuna pretesa ortodossia atea può mettere in discussione (battuta d’obbligo: quale ‘papa’, quale Grillo, quale Renzi dovrebbe espellerli? :)’)… ma proprio per questo ognuno è anche libero di dare un giudizio sulla base della sua concezione di ateismo su chi ritiene sia, appunto, ‘sedicente ateo’
Scusa, ma è la solita visione dei tanti credenti che – forse per ‘deformazione’ religiosa? – proiettano il loro tipo di appartenenza sugli altri e definiscono l’ateismo una religione. Non escludo certo che alcuni atei possano vivere l’ateismo religiosamente, fideisticamente.. ma mentre il credente che si riconosce in una religione positiva (non il credente che vive la sua religiosità interiormente) ‘deve’ uniformarsi ai principi di una religione, altrimenti è eretico… un ateo questo obbligo, per fortuna, non ce l’ha.
In parte diverso è il discorso su UAAR, un’associazione i cui iscritti si impegnano per un obiettivo ben preciso, e chi – per tante ragioni – non si sente in grado di dare il suo contributo in questo senso, può contribuire come simpatizzante sostenitore (almeno uno lo conosco :))… ma certo non pretende alcun atto di fede
Bruno,
anzitutto concordo con te nel biasimare i credenti (e tutti coloro) che assimilano l’ateismo ad una religione.
Ma qui il problema è un altro: è se considerare “atei” o no coloro che si dichiarano tali ma sono poi iper-clericalisti.
Io, anche applicando il rasoio di occam, penso che siano atei, e che non ci sia nulla di male a riconoscerlo.
“Sedicenti” vuol dire, letteralmente “sé-dicenti”, cioé “auto-proclamantesi”, presupponendo che non lo siano (p. es. “sedicenti maghi, sedicenti profeti ecc.”). In questo caso, quindi “sedicenti atei” vorrebbe dire che queste persone per qualche ragione si dichiarano atee, ma in realtà mentono e sono credenti. Io non penso che sia così. Vorrebbe dire che Scalfari in cuor suo crede, ma in realtà si proclama ateo (per ragioni insondabili) ma in realà poi parla bene del cristianesimo, e così Napolitano, Ferrara, Cacciari, e tutti gli altri che, con personalità molto diverse, costellano l’universo degli atei-devoti. Mi sembra un ragionamento troppo complicato, privo di fondamenti; il principio dell’entia non sunt multiplicanda ci impone di accettare l’idea che siano atei, cioé che non credano in Dio, come dichiarano, però per varie ragioni (non certo nobili) appoggino il più becero clericalismo.
Cercare di dimostrare che non siano non-credenti è veramente un po’ troppo forzato. (che poi sarebbe un giro un po’ contorto se fosse così; vorrebbe dire che: credono, però dicono che non credono, però appoggiano la chiesa; a quel punto il secondo passaggio non avrebbe ragion d’essere…).
Ribadisco ciò che dicevo prima: comprendo che è scomodo accettarlo, e che ciò possa disturbare l’idea della bontà dell’ateismo in quanto invalida l’idea di base “ateo=laico”, però è una constatazione necessaria per perseguire concretamente la causa della laicità (che a me sta particolarmente a cuore).
Volendo allora mettere tutti i puntini sulle i aggiungiamo anche che di solito appartengono alla classe egemone padronale e che in quanto egemone tende ad inglobare anche elementi del dissenso…
Non credo che però a un credente dia fastidio più di tanto il modo come viene condotta una battaglia se ne condivide gli obiettivi (e comunque ha voce in capitolo fino a prova contraria).
“La bestemmia offende te stesso e chi ti sta vicino” disse un sindaco ai propri concittadini che dopo la quarta alluvione consecutiva stavano bestemmiando e intanto staccava assegni premio ai dirigenti responsabili per la sicurezza del territorio.
@ John
“…la coincidenza “tutti gli atei sono” laici, è già stata popperianamente falsificata…”
Non avevo fatto caso a questa considerazione.
Sarebbe ‘popperianamente’ falsificata… se l’ateismo fosse una scienza definibile e verificabile con metodo scientifico. Che tanti atei non siano laici di per sè non esclude – sempre per la mia concezione di ateismo (ma qui per correttezza dovevo ribadirlo) – che un ateo non laico sia… un ‘sedicente ateo’. Del resto ciò era implicito nel mio giudizio sugli ‘atei devoti’
La quantità (per altro proprio quantitativamente non verificabile), almeno in questo caso – per me – non può fare aggio sulla qualità.
Bruno,
ok, è vero, avrei dovuto mettere quel “popperianamente falsificata” tra virgolette. Parlavo nei termini dell’estensione di un concetto scientifico al contesto sociale, senza rigore matematico, ma conservandone il senso filosofico (sarebbe riduttivo ricordare Popper solo nel contesto della logica-matematica). Quindi intendevo parlare del fatto che una convinzione su aspetti sociali può essere anch’essa “falsificata” dal verificare che i fatti mostrano il contrario (mi faccio l’idea iniziale che tutti gli atei siano laici; vedo Cacciati, Scalfari e Napolitano; realizzo che non è così). Tutto qua.
Sul concetto di “sedicenti atei” ti ho risposto sopra; riprendiamo pure da lì.
Cacciati=CacciariSecondo me John, a proposito del tuo commento in cui dici “Ma qui il problema è un altro: è se considerare “atei” o no coloro che si dichiarano tali ma sono poi iper-clericalisti” e della conclusione che trai a proposito del sedicente ateismo di taluni illustri che condivido, io penso, concludendo, che sia non del tutto azzeccato parlare di “clericalismo” o parlare “sempre” di clericalismo: parlerei piuttosto di “servilismo” e questa è una inclinazione di certe/molte persone, del tutto trasversale a credenti e atei.
@ John
“(…) una convinzione su aspetti sociali può essere anch’essa “falsificata” dal verificare che i fatti mostrano il contrario (mi faccio l’idea iniziale che tutti gli atei siano laici; vedo Cacciati, Scalfari e Napolitano; realizzo che non è così).”
Scusa ma credo di averti già ampiamente risposto. Per sintetizzare il tutto, ribadisco :la quantità (per altro proprio quantitativamente non verificabile), almeno in questo caso – per me – non può fare aggio sulla qualità.”
Alla base delle tue perplessità credo ci sia la solita questione: l’ateismo non è una religione con dogmi e rituali… e così come ognuno ha dell’ateismo una sua concezione, allo stesso modo, sulla base della stessa, giudica l’ateismo altrui. Che può considerare ‘sedicente’, così come può essere considerato ‘sedicente’ il suo. Se ritieni che questa sia una visione puramente soggettiva, e per ciò stesso, non generalizzabile… saresti nel giusto. Anche se io preferisco definirla ‘anarchica’.
Bruno,
qui dobbiamo fare di tutto per non deviare dal discorso principale.
“Ateo” è un termine ampiamente comprensivo. Indica semplicemente colui che “non crede in Dio”.
Poi possono esistere moltissimi tipi di ateismo, anzi, direi tanti quanti sono gli atei.
Considerato questo, gli “atei devoti” sono “atei” in quanto “non credenti in Dio”.
Poi, possono essere “atei” di infima qualità, d’accordo, questo lo penso anche io come te. Ma sul fatto “atei-non atei” c’è poco da dire: sono atei.
L’aggettivo “sedicente” implica il “non essere qualcosa”, l’auto-etichettarsi qualcosa che non si è . Un “sedicente medico” non è un medico, è un non laureato, non iscritto all’ordine, che mette da solo una targa nella sua porta e dice di essere “sé-dice” quello che non è . Analogamente, un “sedicente ateo” è un non-ateo, quindi un credente. Ma non è il nostro caso, perché gli “atei devoti” non sono credenti. Sono persone prone alla gerarchia vaticana, che però continuano a propugnare l’ateismo (sembra assurdo detto in questo modo, ma è così, e infatti non stanno simpatici né a te, né a me).
Bene, quindi possiamo trovarci d’accordo sul fatto che siano atei di infima qualità, ma dobbiamo accettare che in quanto tali sono “atei”. Possono essere atei che non ci piacciono, ma sono atei.
Negare questo significa rimuovere un’evidenza scomoda, che invece va affrontata.
Io, credente, non ho problemi a dire che ci sono pessime persone credenti, non faccio di tutto per dimostrare che i pessimi credenti in realtà sono “sedicenti credenti” e quindi atei. Separo le due cose: il credere/non credere e la qualità delle persone, non individuando nessuna correlazione.
Non capisco perché, usando l’aggettivo “sedicente”, cerchi invece di far uscire gli a-tei devoti dal novero degli “a-tei”.
Penso che il problema però sia solo terminologico e che possiamo semplificare e trovare un punto di vista condiviso in questo modo:
sostituiamo l’aggettivo “sedicenti atei” (fuorviante per le ragioni che ho detto: “sé-dicenti a-tei”) con “pessimi atei”, allora ci troviamo d’accordo su tutto.
@ John
In merito ai cosiddetti ‘atei devoti’… che anche tu giudichi clericali, ma non accetti che siano definiti ‘sedicenti’… devo aggiungere – ad ateismo sinonimo di laicità – anche ateismo sinonimo di anticlericalismo (e già che ci sono completo i ‘sinonimi’ di ateismo con libertarismo e libero pensiero.)
Quindi, non dovrei ritenere quei personaggi (e quanti si sentono rappresentati da loro) ‘sedicenti atei?
PS. Al di là di queste dichiarazioni di principio, un pò di tempo fa avevo ‘inviato’ sul blog una lettera aperta – come si dice – a Scalfari, esponendo i motivi per cui lo ritenevo, appunto, una ateo solo ‘sedicente’.
Ma bruno…
ti stimo tantissimo, te lo assicuro, ma non mi capacito del fatto che qui porti avanti ragionamenti che appaiono forzati…
“atei” e “laici” non sono “sinonimi”. Lo abbiamo visto. Come “atei” e “anticlericali” non sono sinonimi neanche nella più benevola interpretazione della lingua italiana.
Non può esistere un “credente” che sia “anticlericale”? Cioé uno che crede in Dio, ma che non crede in Gesù Cristo, non Crede nella chiesa cattolica e combatte la chiesa cattolica? È stra-ovvio che questa persona possa esistere! Nella lingua italiana due parole sono sinonimi quando si può usare l’una al posto dell’altra! Dire che “ateo” è sinonimo di “laico”, se ci pensi un attimo, riconosci tu stesso che è evidentissimamente non vero.
Ho difficoltà a capire perché torni su questo punto. Puoi dire che “il tuo ateismo è sinonimo di laicità e di anticlericalismo”, ma non che la parola “ateismo” è sinonimo di ciò. Questo è talmente evidente che non insisterei più di tanto!
Se tu mi dici “per me ateismo dovrebbe essere sinonimo di anticlericalismo” mi sta benissimo, ma in termini assoluti ciò non può essere vero: esistono atei clericali e credenti anticlericali (per esempio tutti i credenti in altre religioni, o non che non si identificano in nessuna religione). Quindi “sinonimo” proprio no.
Sul “sedicente” ho detto e ribadito che il problema è il significato speficico di quel termine, che significa “non avente la qualità che dice di avere”. Dire “sedicente”, in lingua italiana, è equivalente a mettere un “non” prima dell’aggettivo; per questo qui il suo uso non va bene, ma non perché non piace a me, perché non corrisponde, nella lingua italiana, al concetto che tu esprimi. Tu stai esprimendo un giudizio di valore sul loro a-teismo, non stai dicendo che sono non-atei e quindi credenti?
Non ce l’ho con te… anzi, condivido la maggior parte del tuo pensiero, ma sto solo cercando di evitare termini ambigui… proviamo solo ad abbandonare quell’aggettivo e ci capiamo.
Mi sono finalmente spiegato meglio?
@ John
sostituiamo l’aggettivo “sedicenti atei” (fuorviante per le ragioni che ho detto: “sé-dicenti a-tei”) con “pessimi atei”, allora ci troviamo d’accordo su tutto.”
D’accordo… ma mi sembra solo una questione nominalistica. In fondo anche un ‘pessimo medico’ può formalmente avere tutti i requisiti richiesti per essere ritenuto tale…ma di fatto, all’atto pratico, è un vero medico?
ma mi sembra solo una questione nominalistica
Secondo me non lo è, ma il punto è che stiamo comunicando per iscritto, senza l’ausilio di comunicazione non verbale , tonalità, autocorrezione immediata e metacomunicazione in genere, quindi dobbiamo necessariamente stringere le maglie dell’univocità terminologica.
(ah e in Italia l’aggettivo “medico” indica univocamente colui che è iscritto al suo ordine professionale: chiunque non è iscritto compie un reato se lo usa, e chiunque è iscritto ha diritto, per legge, a che sia usato per lui. purtroppo per noi è così).
Comunque, grazie per la comprensione.
@ John
“Se tu mi dici “per me ateismo dovrebbe essere sinonimo di anticlericalismo” mi sta benissimo”
Continua l’accavallarsi delle repliche.
Comunque, riferendomi a quanto qui riportato… ma se non faccio altro che ripetere in continuazione questo benedetto ‘per me’!!!
Se qualche volta l’ho dimenticato è perchè lo davo per scontato, come è facile verificare dai vari interventi.
D’accordo che il ‘per me’ vale per chiunque, ma lo ribadisco in continuazione proprio perchè non intendo parlare in ‘termini assoluti’. Intendo comunicare, e confrontare, un’esperienza intesa come frutto di una riflessione personale per quanto possibile libera. Per quel che può valere.
Ci diamo la buonanotte?
Ci diamo la buonanotte?
Su questo concetto concordo.
Per chi volesse fare una scorpacciata di buoni sentimenti, della forza della fede anche nelle più travagliate situazioni… su RAI 1 (il principale canale televisivi pubblico) c’è una Suor Angela (notare l’originalità del nome!) protagonista di una fiction dal titolo ‘ Che Dio ci aiuti!’
Non l’ho vista e ovviamente non la vedrò… ma dal titolo e dal riassunto della puntata, non è difficile immaginarlo. In caso contrario… prometto che guarderò tutte le puntate.
eh adesso! che pretendevi Bruno, che la chiamassero suor Ubalda? 🙂
Senza aver mai visto “che Dio ci aiuti”, penso che non esista proprio la possibilità di un “in caso contrario”.
Purtroppo la tv è piena di boiate, miniserie clericali incluse improntate appunto ai buoni sentimenti e alla fede e reality inclusi, improntati invece a una cattiveria assurda, studiata, tipo Masterchef e x factor.
Però a volte trovi bei film: l’altro ieri sul tardi ho visto “call girl” ad esempio.
nelle settimane scorse, “sul presto” invece (la mattina) ho rivisto due film bellissimi: “nella città l’inferno” e “finalmente domenica”.
Bruno:
…giudica l’ateismo altrui. Che può considerare ‘sedicente’, così come può essere considerato ‘sedicente’ il suo
confermo che tutta la diatriba ruotava attorno all’uso dell’aggettivo “sedicente”, che non implica un giudizio di valore sulla qualità di una persona, ma implica che una persona non è ciò che dice di essere.
“sedicente ateo”, significa “non-ateo che si autodichiara ateo” come “sedicente laureato” significa “non-laureato che si dichiara laureato”.
Tutto qua.
Penso che non fosse nelle tue intenzioni sostenere che un ateo può dire, di coloro che manifestano in modo molto diverso da lui il proprio ateismo, che “non sono atei”.
Quindi basta sostituire quell’aggettivo con qualcos’altro che comporti anche il più drastico giudizio, ma non (tu stesso riconoscerai che sarebbe troppo comodo) il considerarli fuori dall’insieme degli atei.
@ John
C’è un sovrapporsi di commenti, e credo di averti risposto… in anticipo. Alla fine credo che – ovviamente per me – valga sempre il fatto che, nel caso in questione (non necessariamente in altri), la quantità non può modificare alla qualità, o, da altro punto di vista, la forma modificare la sostanza. Può avere un valore sociologico nel senso di statistico, ma ciò non altera il mio giudizio
Bordin: “La bestemmia offende te stesso e chi ti sta vicino.”
In un certo senso è anche vero, anche a voler vedere la cosa da un punto di vista razionale:
1. per chi crede è scemo fare un autogol pazzesco come bestemmiare il proprio dio o i propri dei, particolarmente se li si ritiene onnipotenti, onnipresenti e onniscienti
2. per chi non crede è scemo insultare un’entità di pura fantasia; piuttosto, se lo si ritiene, si insulti qualche persona in carne ed ossa (meglio comunque di no)
Sono parecchio ateo, ma non bestemmio mai. A meno che si intenda il termine bestemmia in senso talmente lato da includere anche osservazioni razionali o semplicemente lapalissiane che alcuni pirlotti intrisi di superstizione possano interpretare (a loro esclusivo ed opinabilissimo giudizio) come “bestemmia”. In quel caso, che vadano a ranare.
@ benjamin l@asino
“per chi non crede è scemo insultare un’entità di pura fantasia”
Non pensi che si possa ‘insultare’ (come io credo… e ho cercato di motivare in vari interventi) non per ciò che è o non è, ma per ciò che rappresenta?
(Sia ben chiaro che non me la sono presa – siccome a volte bestemmio – per lo ‘scemo’, in quanto capisco cosa intendi… ma si può vedere la questione anche da altri punti vista).
E dove starebbe la regola per la quale si può bestemmiare solo con un oggetto e non come semplice imprecazione generica, scusa?
23.35
Il bello sta proprio nell’antropoformizzare il… colpevole!
Un ragazzo va a confessarsi dal prete:
– “padre…ho violentato una donna”
– “questo è un peccato grave figliolo”
– “e ho anche bestemmiato…”
– “eh lo so…non stanno mai ferme…”
Saluti. GdL