L’insostenibile conciliabilità tra Chiesa e privacy

L’intervento di mons. Galantino, al recente convegno dell’Aiart, sul tema della privacy può essere archiviato senza alcun indugio nella categoria “idee confuse”, tanto sono strampalate e perfino contraddittorie le sue dichiarazioni. Sarà pure colpa della tendenza a discettare di questioni istituzionali senza averne cognizione di causa, cosa sempre più frequente in epoca bergogliana, ma non è semplicemente possibile dichiarare allo stesso tempo, e nello stesso luogo, che la rete rappresenta una minaccia per la privacy delle persone e che il Garante per la protezione dei dati personali è un ente inutile. O almeno non è ammissibile farlo se l’intenzione è quella di esprimere un’opinione che abbia un minimo di senso. E questo a prescindere dalla confusione tra il diritto alla riservatezza delle persone e alla protezione dei loro dati, cosa purtroppo abbastanza comune.

Lo dice chiaramente lo stesso Antonello Soro, che del Garante ne è presidente: “È come se la diffusione dei delitti suggerisse di sopprimere la Polizia”. Eppure la premessa era più che giusta, perché effettivamente con la diffusione delle tecnologie di rete, e in particolare con l’avvento dei social network e del cloud computing, il nostro modo di interagire con gli altri e di gestire i nostri dati è mutato radicalmente, ponendo seri rischi per gli stessi dati e per la nostra riservatezza. Ma proprio per questo gli organismi a tutela degli utenti andrebbero semmai potenziati, andrebbero messi nelle condizioni di poter sopperire alla fisiologica lentezza del processo legislativo, che poco si concilia con la rapidità evolutiva del mondo digitale. Non sbrigativamente bollati come inutili. E pure con l’aggravante di averlo fatto non come risposta istintiva all’incalzare del giornalista di turno, ammesso che esistano ancora giornalisti disposti a incalzare il clero, ma in un discorso pubblico che si presume abbia richiesto un minimo di preparazione.

A dirla tutta Soro ha proseguito dicendo “è come se la persistenza di molti peccatori suggerisse l’inutilità della Chiesa”, ma qui l’analogia si applica molto meno non tanto perché l’attività della Chiesa non può essere ridotta ad argine per i peccatori, il che è innegabile visti i suoi molteplici interessi a cominciare da quelli economici, ma piuttosto perché il peccatore è tale solo per la Chiesa e poi perché non c’è nessuna persona danneggiata dalla sua opera peccaminosa. A meno che il peccato non sia anche reato, e in quel caso non sarebbe certo la Chiesa a tutelare il danneggiato ma sarebbero gli organi giudiziari. Fortunatamente.

galantino

E pensare che nemmeno in questo campo siamo stati pionieri, diciamo pure che siamo arrivati tra gli ultimi. L’istituzione del Garante avvenne in Italia nel 1996, contestualmente all’emanazione della prima legge sulla tutela dei dati personali, in ottemperanza a una precisa direttiva europea e per il rispetto della famosa convenzione di Schengen, che per intenderci sarebbe quella che ci consente di muoverci liberamente in quasi tutto il continente senza essere soggetti a controlli personali. In sostanza non si tratta di farina del sacco italiano ma di quello europeo, da cui è fuoriuscito anche un Garante europeo a tutela dei dati gestiti da istituzioni comunitarie, e da cui verrà fuori anche un nuovo regolamento valido in tutti gli Stati dell’UE. Un atto dovuto da cui non è stato praticamente possibile smarcarsi e all’interno del quale, tanto per cambiare, sono state in seguito inserite specifiche clausole per rendere le confessioni religiose soggetti privilegiati, in riferimento al trattamento dei dati sensibili.

La posizione della Chiesa riguardo ai dati personali è sempre stata molto semplice: le appartengono. Basti pensare al sacramento della confessione, spacciato da sempre come momento di penitenza in cui il ruolo del prete sarebbe quello di mero intermediario con Dio, che evidentemente tanto onnipotente non dev’essere se ha bisogno di qualcuno a cui affidare il compito, ma che di fatto ha rappresentato una potente forma di controllo sociale. Probabilmente per Galantino la confessione non costituisce minaccia per la riservatezza delle persone, ma sarebbe comunque interessante vedere come la giustificherebbe da questo punto di vista. E che dire dei dati dei figli strappati alle loro madri e affidati in adozione, come quello di Philomena Lee dalla cui storia fu tratto il film vincitore del nostro Premio Brian? Sia alle madri che alle figlie veniva negato il diritto di conoscersi reciprocamente, a richiesta specifica si opponeva un netto rifiuto, mentre oggi, nel disperato tentativo di contrastare la fecondazione eterologa, i cattolici assimilano pretestuosamente, e indecentemente, donatori di gameti a genitori consapevoli rivendicando il presunto diritto dei figli di conoscere i propri genitori biologici.

Ma sicuramente riguardo alla legge sulla tutela dei dati personali la vera spina nel fianco della Chiesa cattolica è lo sbattezzo. È infatti sul principio della tutela dei dati personali, e sui numerosi e vittoriosi ricorsi al Garante promossi dall’Uaar, che si basa la procedura per ottenere di non essere più considerati appartenenti alla Chiesa cattolica. Procedura che la stessa Chiesa ha dovuto infine riconoscere obtorto collo, perché dal suo punto di vista il battezzato è proprietà della Chiesa tanto quanto lo sono i suoi dati, e il porsi al di fuori di essa configura il peccato di apostasia. Non a caso ancora oggi molti parroci e vicariati oppongono ingiustificate resistenze alle migliaia di richieste di sbattezzo. Forse era anche a questo che pensava Galantino nel suo discorso quando definiva inutile il Garante. E in effetti lo sbattezzo potrebbe pure esserlo, inutile, se solo la Chiesa si comportasse come qualunque altra associazione di persone e consentisse a chiunque di ritirare la propria adesione in qualsiasi momento. Il punto è che per farlo dovrebbe essere rispettosa della privacy.

Massimo Maiurana

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37 commenti

Giorgio Pozzo

Se la Chiesa si riconosce “Titolare del Trattamento”, allora deve nominare dei “Responsabili del Trattamento”, i quali possono delegare le mansioni dettagliate agli “Incaricati del Trattamento”. Questi ultimi, presumibilmente, sono i preti, ai quali uno si confessa, e che custodiscono i dati dei battesimi.

Ergo, la legge dice che l’Interessato ha il diritto, in qualsiasi momento, di chiedere la rettifica dei dati al Titolare. A questo punto, la Chiesa è obbligata per legge a correggere i dati, per esempio con lo “sbattezzo”. Io però andrei un po’ più in là, e direi che, sempre secondo la legge suddetta, l”Interessato può chiedere la cancellazione dei dati stessi.

A rigore, quindi (non sono avvocato, per mia fortuna, ma ho appena terminato il corso aziendale obbligatorio sulla Privacy), la Chiesa sarebbe obbligata, su richiesta, a cancellare i dati dell’Interessato. Non sarebbe sufficiente che apponga in calce una nota.

Diocleziano

…la Chiesa sarebbe obbligata, su richiesta, a cancellare i dati dell’Interessato. Non sarebbe sufficiente che apponga in calce una nota…

Più che ragionevole, considerando anche la futilità del contendere: i supposti effetti di un sortilegio. Metterei in dubbio anche il diritto dei genitori a sottomettere i figli a questi magheggi.

RobertoV

All’estero anche per le varie commissioni di indagine sulla pedofilia della chiesa cattolica spacciate come “indipendenti” è risultato che i dati delle vittime e dei preti coinvolti sono di proprietà della chiesa cattolica.

MASSIMO

Si, ok. Voi parlate di sbattezzo, ma cosa comporta questo in italia? La risposta è NIENTE perchè è solo un atto formale senza conseguenze economiche o giuridiche. Al massimo la cosa potrà forse far irritare qualche prete bigotto.
Così come non ha nessun valore il battesimo per un ateo. Per uno come me, essere battezzato significa semplicemente che oltre 50 anni fa un prete mi ha schizzato dell’acqua sul capo. E sai quanto me ne frega.
E se nella fantasia dei preti io appartengo alla Chiesa cattolica, allora nella mia fantasia io mi scopo la donna più bella del mondo. Ma ovviamente sono solo fantasie e la realtà è ben diversa. 😀 😀 😀

Ma quello che importa al Vaticano sono solo i SOLDI. E quelli li ottiene grazie al Concordato voluto prima da Mussolini e poi riconfermato da Craxi.
Per gente tipo Mussolini o Craxi tutti gli italiani sono cattolici, il che era vero al 99% nel 1929, vero forse al 80% nel 1984, ma sicuramente è non più vero oggi nel 2014.
E per colpa di quell’accordo noi italiani potremmo anche essere tutti sbattezzati e tutti atei ma loro prenderebbero sempre i soliti soldi.
E allora bisogna prima eliminare il Concordato e riportare la Chiesa e riportare la religione cattolica ad essere una religione come un’altra. Una di quelle come i mormoni dove se vuoi entrare nel loro grupo devi pagare e lo fai di tua volontà.
O quantomeno bisogna prevedere una legge tipo quella tedesca in cui una persona sbattezzata non deve pagare tasse alla Chiesa. E allora sì che avrebbe senso lo sbattezzo.

Ateo64

Ben detto! Purtroppo va da sè che questo sarebbe lo scenario ideale di un mondo normale… .
Ma qui siamo immersi nel mondo reale e quindi, paradossalmente, in un mondo metafisico dove quello che conta non è la realtà delle cose nè la loro logicità e men che meno la loro giustezza ma solo la convenienza di chi comanda.
Quella in atto nella società è una lenta, progressiva ma non lineare (essendoci a volte ricadute e ritorni indietro) presa di coscienza dei cittadini nei confronti del loro essere cittadini nel senso compiuto del termine più che pecore da allevare e scotennare.
Lo sbattezzo va visto come un salvadanaio: serve perchè così, un pò alla volta, il numero delle cose che ci si mette dentro cresce.
Probabilmente il numero delle cose che ci si mette dentro diverrà sempre più veloce e forse verso la fine crescerà in maniera esponenziale tanto che a quel punto non si potrà fare a meno di romperlo per prender coscienza di quanta roba c’è lì dentro.
A questo punto, forse, la società che “conta”, ossia quella che comanda, dovrà tener conto di questo numero di cittadini sbattezzati e decidere se conviene schierarsi ancora con il clero o cominciare a parlare con una massa ormai divenuta critica di cittadini “incazzati”.

Questo la chiesa lo sa meglio di noi e per questo si ostina a rendere complicato lo sbattezzo, cercando in ogni modo di delegittimarlo.

Diocleziano

Per accelerare il loro declino si dovrebbe, in opposizione al pedo-battesimo, incrementare il pedo-sbattezzo: cioè promuovere lo sbattezzo tra i diciottenni, come festa della raggiunta maggiore età, o che siano i genitori stessi a ravvedersi e porre rimedio a un atto arbitrario sbattezzando il pargoletto… 😉

MASSIMO

@ Ateo64

Si dice che gli atei in italia sono il 15% della popolazione, quindi una cifra vicina a 10 milioni di persone.
Ma al momento lo sbattezzo è una cosa teorica riservata a chi dell’ateismo ne fa una bandiera, e vuole dimostrare agli altri che è ateo.
Il restante 99% degli atei dello sbattezzo non gliene frega niente perchè non ne vede l’utilità pratica. Il discorso sarebbe diverso se da esso dipendesse qualcosa di reale come il pagamento di una tassa o una variazione dello stato giuridico o dei diritti civili. Allora vedresti quanti lo richiederebbero.

Diocleziano

L’utilità pratica la vedrebbero non solo gli atei, ma anche i credenti, solo che gli si facesse capire quale rapporto c’è tra la loro pensione da fame e i miliardi ingurgitati da quel moloch orrendo…

MASSIMO

E comunque è assolutamente demenziale pensare che se un bambino di pochi mesi riceve delle gocce d’acqua in testa da parte di un prete poi questo essere umano rimane cattolico a vita. Sono discorsi da cerebrolesi.

Ateo64

Ssssh… non dirlo forte potresti svegliare molti di questi utenti del blog attualmente dormienti ;-).

ps.
Naturalmente condivido su tutta la linea ma parliamo di preti e filo-clericali che dietro queste minchiate ci hanno creato un impero.

MASSIMO

@ Ateo64

Ma sai, il mondo della religione per noi che non crediamo è tutta una montagna di cose ridicole. E noi non si può certo capire la loro mentalità.
Ad esempio, io conosco un tizio molto religioso, ed una volta per metterlo in difficoltà gli ho fatto la segunete domanda:
“Come hanno fatto i canguri ad entrare nell’arca di Noè, che sta in medio oriente. Visto che essi stanno in Australia che è un isola e non sanno nuotare. E neanche hanno il Tom Tom per trovare la l’Arca”.
E lui mi ha risposto: “I canguri li hanno portati gli angeli in volo”.
E con gente così che ragionamenti vuoi fare?

Ateo64

Infatti è un pò come combattere contro superman. Ha sempre qualche super-potere che non ti aspetti.
Ovviamente oltre ai canguri gli angeli avrebbero dovuto portare anche altre migliaia di coppie di animali. Ma a questo punto perchè creare l’arca? Non si poteva alzare tutti in volo chi doveva essere salvato? Ma sopratutto… c’era bisogno del diluvio?
Bastava uno schiocco di dita e deprotonizzare tutto e tutti tranne quelli che dovevano essere salvati.
Dio poteva andare da Noè e dirgli: “Mettiti tranquillo e dormi, perchè domani, quando ti sveglierai, troverai un mondo nuovo e dovrai lavorare di lombi tu e tutti i tuoi cari per ripopolare la terra.”
🙂

Gérard

E cosa dire in merito alla casa della Madonna portata dagli angeli dalla Palestina fino a Loretto…?
L’ ho vista tanti anni fa come pure l’ altra ad Efeso, ritrovata grazie alle visioni di Ann-Katrin Emmerick ….

MASSIMO

Ecco avrei che qualche catto-troll che frequenta il forum mi spiegasse come hanno fatto i canguri ad arrivare fino all’Arca partendo dall’Australia.
E mi spiegasse anche come aveva fatto Noè a costruire l’Arca , visto che questo fatto si presume sia avvenuto nel neolitico quando ancora non era stato scoperto il ferro, e quindi Noè non poteva avere nè la sega per tagliare le assi e nè i chiodi per unirle tra di loro.

Diocleziano

Ma quale neolitico? Se l’universo è stato creato seimila anni fa, probabilmente il diluvio è avvenuto quattro/cinquemila anni fa, perciò Noè ha comprato i chiodi dagli assiri… 😉

Diocleziano

Nei fatti, quello dei chiodi, è un problema che gli ebrei non si posero nemmeno, in quanto scopiazzarono la storia dal mito di Gilgamesh.

RobertoV

Il bronzo è usato ancora oggi in campo navale grazie alla sua resistenza alla corrosione e sicuramente si corrodeva meno dei prodotti in ferro di bassa qualità del passato.
Inoltre è possibile costruire navi senza chiodi (vedi gli egizi) o con chiodi di legno: non so quali siano state le massime dimensioni e le capacità di carico in mare raggiunte con navi di questo tipo, ma sembrerebbe anche di alcune decine di metri di lunghezza.
Gli antichi sono stati in grado di costruire cose notevoli nonostante la scarsità dei mezzi tecnologici a disposizione.
Non credo che l’obiezione tecnologica sia la migliore (anche se le dimensioni avrebbero dovuto essere enormi, ma questo nei racconti di fantascienza non è un problema), mi piace di più quella sugli animali …………

parolaio

In qualità di cattotroll vi posso informare che io ai bambini di 8 anni del catechismo gli insegno che gli episodi della Genesi non sono storici, ma sono dei miti.
Gli insegno la differenza fra mito e storia: la storia accade una sola volta, il mito non è mai accaduto ma si ripete tutti i giorni.
Lo so che qualcuno ancora prende questi racconti alla lettera, ma nemmeno nei seminari questo viene più fatto, e si che li sono indietro parecchio.

francesco s.

Voglio spezzare una lancia a favore di parolaio, almeno per i fatti prodigiosi dell’antico testamento sostengono la tesi del mito. Chi li prende alla lettera sono gli evangelici americani con le varie tesi creazioniste. Nel cattolicesimo non è prevista l’interpretazione letterale, ed è anche per questo che la chiesa è sopravvissuta così a lungo in occidente. Son furbi altro che fessi 😆

RobertoV

In realtà ho visto indagini che pur attestando un numero minore in Italia che negli USA parlavano di un 20-25 % di creazionisti anche in Italia (ed ai miei tempi non ricordo che ci dicessero che erano dei miti).
Sarebbe interessante vedere tra i bambini di 8 anni per quanti la creazione è un mito. La chiesa è specialista nell’essere ambigua in modo da poter poi utilizzare la versione più opportuna.

Non sapevo che il mito di Teseo si ripetesse ogni giorno …….

Sandra

La faccenda di sacerdoti che si spacciano per unici interpreti della volontà divina è accaduta un sacco di volte: cambia il mito, ma la storia è sempre la stessa.

francesco s.

Creazionismo in Italia? Io ho sentito tesi che si potrebbero ricollegare al disegno intelligente, ma quelle del mondo di 5000 anni con uomini e dinosauri insieme no. Neanche mia nonna bigotta ci crede. Qual è il sondaggio e quali sono le cifre? Credo che la posizione ufficiale della chiesa cattolica sia simile al disegno intelligente, ugualmente infondata ma diversa dal creazionismo.

giancarlo bonini

Per la precisione, Diocleziano, i redattori della Bibbia, riassunsero ( con varianti) il racconto sumero di Ziusudra e degli dei Enlil ed Enki. Gilgamesh c’entra solo per il fatto che, per cercare l’immortalità, volle andare nella terra degli dei a parlare con l’eroe del diluvio; appunto Ziusudra, che tale immortalità aveva ottenuto.

FSMosconi

Non dimenticare la versione persiana di Yima Xsaetha (Jamshid in mediopersino e pahlavi) e del Castello contro il diluvio di Ahura Mazda (o Ormazd vd. prima).

parolaio

Varianti, hai detto bene. C’è da aggiungere che con quelle varianti hanno veicolato un messaggio completamente diverso. Esegesi è anche questo, ma se fa piacere disegnare i credenti come cretini pensate quello che vi pare. Ci sono intere conferenze di famosi biblisti che parlano dei miti mesopotamici. Non è che le teniamo nascoste queste cose.

Diocleziano

Parolaio
Non nego quello che dici, il punto è che la massa dei credenti, pseudo credenti, credenti immaginari e atei a loro insaputa, non stanno a disquisire di quelle cose: pensano che gli ebrei siano il popolo più antico della terra, la bibbia è il libro più antico dell’umanità e racconta solo fatti reali. E glielo si lascia credere.
Tu lo chiami ‘veicolare’, però se uno si attribuisce fatti o leggende altrui potremmo anche chiamarlo turlupinare?

Sandra

La messa era in latino, e la maggioranza dei fedeli era analfabeta. Non è erano cretini, è che la Chiesa li ha voluti disegnare così: è il non-intelligent design.

Gérard

Adolescente, ho conosciuto un paio di preti che probabilmente avrebbero avuti problemi in Italia .
Uno, un francese, insegnava che c’era nessun differenza fra le preghiere d’ un musulmano, d’ un buddhista o di un cristiano . Dio non fa differenze fra loro e tutti quanti sono nella Verita …
Un altro, un tedesco ( Capellano di un monastero di franciscane ) affirmava che la Bibbia era un libro di raconti leggendari nei quali si puo vedere la progressione spirituale di un popola per arrivare fino al cristianesimo…
Li vedo male raccontare questo da un pulpito in Italia…

francesco s.

Non credo dal concilio vaticano II sono abbastanza diffuse, spesso le ho sentite usare per giustificare una santa alleanza contro l’ateismo.

parolaio

“Ma sicuramente riguardo alla legge sulla tutela dei dati personali la vera spina nel fianco della Chiesa cattolica è lo sbattezzo. ”

Non conosco un solo sacerdote che si preoccupi dello sbattezzo.
Se le spine nel fianco sono queste si dorme tranquilli. Purtroppo sono ben altre…. e ce le creiamo in casa da soli.

giovanni da livorno

Mah! penso che sia vero quanto affermato da parolaio, però in passato gli insegnamenti erano diversi. Certo è che fra i cattolici c’è di tutto, persino qualcuno che, tuttora, sostiene il geocentrismo, oltre che l’inerranza della Bibbia; e se si parla col comune cattolico praticante, non è che l’evoluzione sia molto ben vista e accettata. Ma la cosa più certa è che la chiesa non ha mai (tranne forse nei primi 2 secoli) voluto saperne di diventare un “fatto” solamente privato, l’assemblea dei credenti in una fede e in una rivelazione ritenuta divina, no, ha sempre cercato di essere un fatto pubblico, che vuole interagire con i pubblici poteri e, possibilmente, essere il potere pubblico più importante. L’esempio dello sbattezzo è solo un piccolo sintomo rivelatore di un atteggiamento che è generale e onnicomprensivo: il clero si ritiene portatore di una legge che è di rango superiore a quelle umane, ma che non si colloca (ED E’ QUI CHE STA IL PROBLEMA) in un “altro mondo”, ma IN QUESTO! Anche se dicono il contrario (ora) penseranno sempre che debbano essere le leggi degli stati ad adeguarsi alla loro.
Da qui l’atteggiamento della chiesa nei confronti della privacy: essa è un concetto fungibile il quale opera o NON opera se è utile “ad majorem dei gloriam”.
Saluti. GdL

“Diffido di coloro che sanno così bene che cosa vuole Dio, perché noto che questo coincide sempre con ciò che essi stessi desiderano”.
(S. Brownell Anthony)

parolaio

Triste, o divertente, per un cattolico vedere come il Cristianesimo, che è nato per spazzare via un modo di intendere la religione basato sull’osservanza delle regole, sia riuscito a dare questa immagine di se.
Come disse un mio amico prete: “Cristo ha predicato il Regno di Dio, e gli uomini hanno costruito la chiesa”

gmd85

@parolaio

Spazzare via le regole? I comandamenti a che servono, allora? E tutto quel mattone che si chiama catechismo?

giovanni da livorno

E questo atteggiamento di inconfessata superiorità del clero ne confronti delle leggi statutali, spiega perchè sia parimenti vero ciò che afferma parolaio e ciò che afferma gmd85, e cioè che i preti se ne fregano dello sbattezzo e, al tempo stesso, fanno ostruzionismo verso di esso.
Di nuovo. GdL

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