La famiglia tradizionale, nuovo baluardo del clericalismo a scuola

E così molte scuole venete festeggeranno, già a partire da quest’ultimo scampolo di 2014, la “famiglia naturale”. Che non sarebbe la famiglia senza conservanti, o quella in cui si consuma solo insalata proveniente da coltivazioni biologiche, ma sarebbe la famiglia fondata sull’unione di un uomo e una donna, che magari si siano scambiati promessa di fedeltà davanti a un ministro di culto e, soprattutto, che si adoperino per mettere al mondo quanti più figli possibile. Tutte le altre forme di famiglia diventano quindi una sorta di ogm, non meritevole di alcuna forma di celebrazione ma neanche di diritti, nonostante i ripetuti inviti provenienti da organismi internazionali e dalla nostra stessa Corte costituzionale.

Poco più di un mese fa il Consiglio regionale aveva approvato una mozione, proposta dalla consigliera Arianna Lazzarini (Lega), che impegnava il governo regionale a istituire la festa della famiglia naturale e, tra le altre cose, a impegnarsi per contrastare l’introduzione in Italia del documento dell’Oms sull’educazione sessuale, colpevole di introdurre a scuola i concetti di masturbazione e identità di genere. A dirla tutta quella veneta non era nemmeno l’unica iniziativa in tal senso; ne sono state approvate di analoghe in Lombardia, a Palermo e ad Assisi, mentre in Friuli-Venezia Giulia la stessa proposta è stata bocciata dal Consiglio regionale grazie ai voti di Pd e M5s. La Giunta presieduta dal governatore leghista Luca Zaia è però la prima ad aver dato seguito alla mozione consiliare individuando celermente una data per la celebrazione dell’evento. Ed è evidente che per farlo non hanno giocato a tirare le freccette sul calendario, visto che non è stata scelta una giornata fissa bensì l’ultimo giorno di scuola prima della pausa natalizia, giornata dal forte significato simbolico per la quale la consigliera Lazzarini si è perfino sentita in dovere di ringraziare pubblicamente l’assessore all’istruzione Elena Donazzan.

familyday

In realtà l’aggettivo “naturale” sembra stonare decisamente nell’accostamento con il termine famiglia. La famiglia è una formazione sociale e come tale è qualcosa di culturale, di antropologico. È certamente naturale la riproduzione, l’atto procreativo, così come lo sono l’istinto di accudire e nutrire i figli e quello di proteggerli, ma non può essere naturale qualcosa che non ha riscontro né nelle altre specie viventi né nelle caratteristiche genetiche della nostra, perché non esiste nulla di naturale che leghi indissolubilmente il figlio con i suoi genitori biologici. La famiglia, per come la intendiamo noi oggi, è figlia della storia, dell’evoluzione socio-culturale, e come tale continua a evolversi. Quella a cui pensano Lazzarini e Donazzan, oltre che tutti gli altri consiglieri e assessori che altrove si sono fatti portavoce della medesima istanza, è semmai la famiglia tradizionale. E poiché le tradizioni non durano per sempre, nemmeno quel tipo di famiglia è inossidabile ma rappresenta una fetta sempre minore del totale di tutte le forme di famiglia.

Non sono ovviamente dello stesso avviso i tradizionalisti, in larghissima parte cattolici, che piuttosto gridano all’attacco ogni volta che qualcuno si arrischia anche solo a ipotizzare misure di tutela per le altre famiglie, come se ciò portasse a minori tutele per la loro. Non sorprende, dunque, che la famiglia tradizionale sia diventata l’ennesimo mezzo attraverso il quale imporre una concezione del mondo, una cultura, una fede religiosa a tutti quanti, nello stesso modo in cui sono stati finora utilizzati il crocifisso, l’ora di indottrinamento e tutte le iniziative clericali che continuano a essere proposte in una scuola che teoricamente non dovrebbe favorire nessuno, ma che di fatto lo fa, eccome.

E guai a dire che tutto ciò è discriminatorio, giammai! Perché loro, quelli dell’amore universale-ma-non-troppo, tengono sempre a precisare che sono loro quelli discriminati, è la loro cultura e famiglia a essere minacciata dal riconoscimento di diritti alle altre culture e famiglie. Infatti Donazzan ha detto: «Attenzione però, perché siamo di fronte a una decisione a favore di valori in cui crediamo ma assolutamente non contro chicchessia. Rispettiamo il diritto di chi la pensa diversamente e gli orientamenti sessuali più diversi, ma pretendiamo a nostra volta il rispetto per la famiglia naturale». Quindi all’assessore Donazzan risulta che si sia mancato di rispetto per la famiglia tradizionale cattolica, e questa festa sarebbe dunque una sorta di evento riparativo. Ma sempre nel rispetto degli altri, sia chiaro. Lazzarini ha poi aggiunto: «Non siamo stati e non siamo né razzisti né omofobi, semplicemente crediamo nei nostri valori e lavoriamo per difenderli e affermarli». Nessuna omofobia, quindi, e nessuna forma di discriminazione. È solo che difendono e affermano i loro valori, e il fatto che la festa riguardi solo la loro famiglia e non le altre, che ci sia alla parete il simbolo della loro religione e non quelli degli altri, che venga insegnato solo il cattolicesimo e non le altre concezioni del mondo, non è discriminatorio, no. È naturale.

Massimo Maiurana

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58 commenti

Manlio Padovan

D’altronde se possiamo permetterci un vice primoministro che al giorno d’oggi ha nove figli, possiamo pretendere senso critico dalle istituzioni locali?

Giorgio villella

Il Darwin Day/Uaar e la Settimana Anticoncordataria sono importanti per l’Uaar, ma cadono in febbraio in un periodo dell’anno freddo e piovoso per cui non si possono celebrare all’aperto con musica feste e balli.Ero sempre alla ricerca di una scusa per organizzare una festa estiva. FACCIAMO LA FESTA DELLE FAMIGLIE LAICHE?
Chi trova una data significativa?

Manlio Padovan

Il 2 agosto: el giorno dei bechi.
Avrebbe il vantaggio anche di non nascondere una realtà che può essere nell’ordine delle cose. Perché il problema non è il tradimento…noi siamo realisti; ma di non tornare a casa e prendere per il culo.

(io mi sono sposato il 2 agosto: non vorrei che qualcuno abbia ad offendersi per la data proposta)

Tiziana

Mi impegno a cercare la data ma solo se facciamo la festa delel famiglie normali, Cioè quelle “naturali” e la mia “naturale”

Beatrice

La famiglia “naturale” è una concetto preso dalla teologia cattolica. La altre famiglie non cattoliche non sono “naturali”. Tradotto per maggiore chiarezza: come pensate che queste persone che parlano a vanvera di “famiglia naturale” vogliano mai stare da cittadini con uguali diritti in Europa quando la famiglia della cancelliera tedesca Angela Merkel (CDU ma protestante) e della sua ministra federale del lavoro Andrea Nahles (SPD, protestante pure lei) non sono “famiglie naturali”. Poi se c’è qualche pignolino cattolico che legge queste pagine, si potrà mettere a filosofare spaccando il capello in 4 e dire che no, loro intendevano un’altra cosa. Però nei secoli scorsi i cattolici hanno sempre sostenuto che l’unica famiglia in ordine era la loro, e fino che gli stati con religione di stato cattolica glielo hanno lasciato fare hanno sostenuto che i matrimoni dei protestanti (non parliamo poi degli atei, figuriamoci …) erano disordinati e non validi. Dietro a questo spaccare il capello in 4 usando concetti vaghi presi dalla teologia cattolica del Concilio di Treno anno 1650 si nasconde (nemmeno troppo bene …) la volonta di isolare culturalmente l’Italia dall’Europa. Se la scuola italiana (invece di contenere l’ora di propaganda cattolicista romana) spiegasse un po’ la storia delle religioni (cominciando con quelle più diffuse in Europa) almeno dovrebbe spiegare che per molti cristiani non cattolici il matrimonio non è un sacramento ma un contratto statale e quindi certe filosofie sulla “famiglia naturale” se le facciano i cattolicisti romani ma nel LORO matrimonio non giudicando quello degli altri, specialmente nell’amministrazione pubblica, altrimenti non litigano solo con gli atei della UAAR, ma non stanno in Europa e nel mondo moderno. Pretendo troppo ?

Diocleziano

”… Concilio di Treno anno 1650 …”
A Trento nel 1547. 😎

Laverdure

La Curia manca proprio della minima creativita.
Quale mossa migliore protrebbe essere che quella di abolire il celibato e permettere ai preti il matrimonio e i8l concepimento di figli ?
Quale esempio migliore per la plebe ignorante ( non e’ il termine migliore ?)potrebbe essere quello offerto dalla famiglia di un devoto servitore del Signore ?
Cosa che per inciso avviene gia da secoli in buona parte delle altre religioni,comprese quelle di
derivazione cristiana : protestanti,anglicani,calvinisti ecc.
Anzi,ai voti dovrebbe accompagnarsi l’OBBLIGO inappellabile del matrimonio e della prole.
Che ne dite,non sarebbe il caso di proporlo ufficialmente a Bergoglio ?

francesco s.

Bè esiste in realtà una chiesa cattolica in cui il clero si sposa è l’unione delle chiese vetero-cattoliche, che al di là del nome sono essenzialmente anglicani.

Reiuky

Be’… prima dovrebbero permettere il matrimonio omosessuale. Altrimenti il 90% dei preti come fa?

Frank

Le prime a doversi lamentare sono le famiglie fondate sull’unione di un uomo e una donna sani di mente che non fanno parte, insieme alle altre tipologie di famiglie discriminate, di questo branco di coglio##.

Monsieur Bovary

In certe scuole abbraccerebbero con egual trasporto e la festa della Sacra Famiglia, e la festa dell’orgoglio LGBTQ child-free, pur di evitare qualche ora di lezione (al di qua e al di là della cattedra, s’intende…).

Luogo comune politicamente scorretto a parte, credo che i più seguiranno l’oziosa strada così benedetta senza fiatare, tutti concordi nell’evitare una pericolosa overdose di matematica-scienze-filosofia (a.k.a. l’Asse del Male scolastico), senza soffermarsi minimamente sull’esplicito messaggio che l’adesione a tale iniziativa trasmette.
La comodità vince sul dubbio (figuriamoci su una consapevole presa di distanza dalla clericale buffonata!) come la squadra di Piperita Patty su quella di Charlie Brown. 127-0.

giovanni da livorno

STRAQUOTO BEATRICE

L’Europa, con le sue istituzioni “troppo” laiche, con certe sentenze dei suoi organi giudiziari, con certe direttive del suo parlamento, non è gradita alla chiesa, ossia ai cattolici integralisti che, come ho detto altre volte, sono la maggioranza dei cattolici praticanti, e, i cattolici praticanti, sono la minoranza organizzata che determina l’indirizzo politico e dottrinario dell’istituzione s.romana chiesa.
Infatti, come la storia ha dimostrato, quasi sempre le minoranze organizzate hanno più peso delle maggioranze, soprattutto se silenziose.
Bene ha fatto Beatrice a dire che, prima, del concilio Vat. 2°, i cattolici consideravano come disordinati i matrimoni a-cattolici. Ora, certo, queste cose non le dicono più apertamente, ma intimamente, sotto sotto, continuano a diffidare di quest’Europa, la cui storia è stata largamente influenzata dalla riforma luterano-calvinista-anglicana, da cui l’Italia è rimasta quasi del tutto immune.
I c.d. cattolicisti , avvertono l’Europa come un corpo estraneo che cerca di contaminarli con agenti patogeni da cui sono rimasti protetti nei secoli passati. In buona sostanza quella gente, dopo 5 secoli NON ha ancora digerito la riforma protestante.
Si veda in proposito cosa ne dicono in ambienti rigorosamente clericali:

http://www.uccronline.it/2012/04/01/se-la-crisi-delluomo-moderno-nasce-dal-protestantesimo/

Per queste ragioni, coloro che protestavano in piazza per la famiglia naturale (di cui alla foto nell’articolo) temono le istituzioni europee.
Infine, un’ora settimanale di “storia delle religioni e sintesi delle loro dottrine”, dovrebbe essere la logica e naturale “ora alternativa” all’IRC, ma la chiesa (che ha validi motivi per temere l’introduzione di una tale materia nei programmi scolastici) farà di tutto perchè l’ora alternativa resti un’ora di “dolce far niente”.
Saluti. GdL

Sandra

Giorgio,
nell’articolo di culturacattolica, il secondo linkato, l’interessato dice di essere stato sanzionato con otto giorni di sospensione, e che prevede di tornare a scuola il 10 dicembre. Nel frattempo la curia ha aperto un procedimento di verifica, sembra più come formalità dovuta alla sospensione decisa dalla direzione della scuola. Del resto dice che insegna da 26 anni, in cui la curia non avrebbe mai ravvisato alcuna incapacità pedagogica!
L’articolo dice che “il professor Nadali aveva già usato quel video altre volte nel corso degli anni, così come altri insegnanti, senza alcun problema.” (nota: dopo tutto un articolo di g.n. non si sono nemmeno accorti di aver scritto il suo cognome…)
Ovviamente lamenta il complotto dei professori che lo avevano contestato anni fa quando aveva mostrato “un video che confutava la teoria darvinista.”

Giorgio Pozzo

portato all’estremo il tuo ragionamento potrebbe indurre a pensare ad esempio che un insegnante di letteratura debba far fare ai propri studenti solo temi di letteratura

Ma neanche tanto estremo: sto dicendo proprio quello. Chi deve insegnare X, insegni X, e chi deve insegnare Y, insegni Y. Ovviamente, sto parlando della scuola con materie e insegnamenti differenziati, non della materna o primaria dove abbiamo un insegnante unico.

A suo tempo, da neolaureato, avevo fatto supplenze di matematica e fisica in alcuni istituti tecnici, e non mi sognavo neanche lontanamente di parlare di altre materie. Con un’unica eccezione: quando sotto dettatura di un problema di matematica, molti ragazzi scrissero qual’è invece che qual è. Ma qui si trattava di correggere un madornale errore di un’altra disciplina.

Altrimenti, sono autorizzato a pensare, per l’ennesima volta, dove n tende ad infinito, che la religione, anzi i preti, vogliano insegnare la scienza, e questo mi fa venire come minimo la dismenorrea.

RobertoV

In realtà è fino a pochi decenni fa che la chiesa cattolica non accettava i matrimoni con persone di altre religioni: l’unica possibilità era la conversione alla religione cattolica del coniuge non cattolico.
Ancora oggi la chiesa cattolica pur accettando i matrimoni tra persone di religione differente raccomanda che i figli vengano educati nella religione cattolica.
Concordo sull’antieuropeismo di queste iniziative per cercare di proteggere da contaminazioni i fedeli cattolici. Un po’ come i salafisti egiziani che si lamentavano del turismo sciita iraniano, sciiti più aperti dei salafisti, per il “cattivo esempio” che davano ai loro fedeli che si dovevano confrontare con altre realtà.
I protestanti per esempio accettano il divorzio, cosa intollerabile per i sostenitori della famiglia naturale: pochi anni fa a capo della chiesa luterana tedesca era stata eletta un vescovo donna divorziata e madre di 4 figli. E diverse chiese protestanti accettano le unioni gay e a capo della chiesa luterana svedese c’è un vescovo donna lesbica e convivente in unione civile con una pastora.
Ormai unioni civili e gay sono accettate in diverse nazioni europee.

Proprio oggi ho letto le nuove classifiche dell’indice di corruzione: l’Italia è al 69° posto, dopo la Turchia ed in compagnia di Grecia e Bulgaria. Indovina quali sono le nazioni meno corrotte? Non sia mai che ci si possa contaminare e prendere cattive abitudini anche su questo.

francesco s.

Usiamo il termine “famiglia tradizionale” (cattolica), sono i clericali che vogliono a tutti costi considerare quel modello di famiglia l’unico naturale.

Beatrice

Vado un po’ fuori dal tema stretamente “religioso” di questo blog, ma RobertoV scrive «Indovina quali sono le nazioni meno corrotte? Non sia mai che ci si possa contaminare e prendere cattive abitudini anche su questo.». Ecco, uno degli argomenti forti che dorebbero essere comprensibili anche ai “cattolici moderati” o “cattolici liberali” (caso mai esistano) e anche da chi non è particolarmente interessato alle questioni religiose: è proprio questo «che ci si possa contaminare».
Non so se la bassa corruzione è dovuta al luteranesimo mescolato con una dieta a base di arringhe oppure se sia il cibo + il clima + mettere il verbo in fondo alla frase, ma mi sembra evidente che l’Italia ha la fortuna di vivere vicino ad un’area ricca non solo finanziariamente, ma anche culturalmente (scuole, biblioteche, ammministrazione pubblica), e invece di approfittarne più possibile ci sono tanti che fanno il muro. È evidente anche agli atei (anzi soprattutto agli atei) che se a scuola una buona volta si studiasse la scuola delle religioni (soggetto interessante e importante) invece della sola religione cattolica, non si potrebbe evitare di studiare un pochino anche la storia di due nazioni confinanti con l’Italia e che hanno una grande importanza nella riforma religiosa, cioè la Svizzera e la Germania. Contaminati oggi, contaminati domani, poi alla fine dopo avere discusso i temi etici, storici, religiosi di questi paesi, poi gli studenti italiani non crescerebbero più sotto la campana di vetro pilotata da Bagnasco, e alla lunga l’Italia non sarebbe così “insulare”. Non saprei quantificare cosa succederà, ma credo che a farsi un po’ “contaminare” dalla Svizzera e dalla Germania ci si possa solo guadagnare. Chi è che fa “muro” ? quale è la chiesa che vuole tenere fuori le discussioni sull’omosessualità fuori dalla scuola ? (che invece ad es. vengono discusse nella scuola tedesca). Non voglio esaltare gli svizzeri, e i tedeschi più di quello che si meritino, ma solo per il fatto che sono misti (Germania: 1/3 cattolici, 1/3 protestanti, 1/3 altro) questo “muro della controriforma” non ce l’hanno e sono obbligati a “contaminarsi” un pochino.
Chi ha paura di questa contaminazione ?

Engy

E’ una vecchia storia, un filmato molto vecchio che ciclicamente, da decenni, ogni tanto viene riproposto, niente di nuovo.
Bisognerebbe però intanto stabilire se è vero o falso quel che si vede in tale filmato e mettersi d’accordo con se stessi sul tema censura e sul fatto che i ragazzini debbano comunque vedere e conoscere tutto oppure se “qualcosa” deve essere loro precluso, almeno per un po’ di anni..
Perchè mi pare proprio che coloro che gridano oggi come ieri allo scandalo per questo film molto scioccante e traumatizzanti sull’aborto (io l’avrei fatto vedere? No), siano gli stessi che molto recentemente hanno dato dei retrogradi repressi e reazionari a coloro che hanno protestato per quel libro fatto leggere, insieme ad altri, al liceo Giulio Cesare di Roma, un libro di Melania Mazzuco “Sei come sei” in cui c’è un passo che descrive in maniera esplicità un rapporto orale omosessuale consumato all’interno di uno spogliatoio.
Quegli stessi genitori cioè che ora protestano per il film traumatizzante sull’aborto potrebbero verosimilmente essere gli stessi che contestarono, irridendoli e additandoli, i genitori dei ragazzi del Giulio Cesare, e contestarono il loro diritto a protestare.
Allora, i genitori possono o non possono protestare di fronte ad iniziative di insegnanti che ritengono discutibili? Lo possono fare sempre oppure prima devono informarsi sui temi concessi loro per la protesta?

gmd85

@E.n.g.y

Liceo… rapporto orale, omosessuale o meno… internet… Non vorrai farci credere che secondo te i liceali sono tutti casti e puri tanto da non poter sopportare un testo esplicito? Quale sarebbe il problema? Il rapporto sessuale o il sesso di chi l’ha consumato?

francesco s.

Un libro e diverso da un film, si deve immaginare. Mostrare un aborto chirurgico degli anni ’80 con immagini dirette senza autorizzazione dei genitori e decontestualizzate è un atto di violenza psicologica.

Sandra

“Bisognerebbe però intanto stabilire se è vero o falso quel che si vede in tale filmato e mettersi d’accordo con se stessi sul tema censura e sul fatto che i ragazzini debbano comunque vedere e conoscere tutto oppure se “qualcosa” deve essere loro precluso, almeno per un po’ di anni..”

E perché non mostrare un parto o un’agonia, in quanto vere, a tutti gli studenti?
Un conto è vedere, un altro leggere. Lettera a un bambino mai nato non è come un film di propaganda prolife, come un libro che contiene una scena di sesso non è un porno.

Invece si può e si deve parlare a scuola di quanto riguarda una percentuale della società, l’omosessualità, e che dunque la riguarda tutta, dato che non sempre la famiglia è in grado di aiutare un adolescente in un passaggio delicato come la scoperta della propria sessualità. E in generale parlare di sessualità, di metodi anticoncezionali e anche di aborto. Ma per informare, non per manipolare.
Non è certo la prima e l’unica volta che questo film viene mostrato a scuola. Da wiki inglese, il regista e narratore dice di aver eseguito 60mila aborti, compresa una donna incinta di lui, prima di cambiare idea grazie all’ecografia (???), e il film era stato criticato da medici e dall’American College of Obstetricians and Gynecologists per diverse inesattezze mediche e scientifiche. Perché si consente che i docenti di irc facciano propaganda a scuola?
Ci sono tante cose vere, che i prolife e i cattolici potrebbero mostrare: i danni fisici e psichici dei bambini violentati dai loro preti, grazie alla complicità/negligenza dei loro papi, che fossero santi, beati ed emeriti: lì stai pur certa che la loro telecamera non indugerà mai in primi piani. O la vita quotidiana di e con un bambino disabile, non i loro spot costruiti e falsi. Ma l’informazione corretta non è mai stata la virtù dei fondamentalisti. Vero, engy?

Engy

allora non hai capito Sandra: io ho chiesto se è lecito protestare oppure se prima ci si deve munire di apposito vademecum su cosa sia lecito o proibito protestare.
Da parte dei genitori nel caso specifico.
Questo filmato è pieno di inesattezze, come d’altra parte tanti altri, però ci si focalizza solo su quello che rafforza i nostri giudizi e pregiudizi, guarda caso.
Ad esempio: anni fa il regista Enzo De Camillis, ha girato un cortometraggio nel quale mostra Francesca Mambro che spara a un diciassettenne quando in realtà la Mambro – di fatto – non ha mai sparato a nessuno, pur avendo compiuto e essendosi fatta carico di numerose nefandezze. Lei querelò il regista il quale, di fronte al rischio di sequestro del suo film, chiese e ottenne, come è giusto che sia, vastissima solidarietà contro la censura.
Ma se la Mambro si è macchiata di nefandezze come dicevo, tu quindi avresti alzato le spalle di fronte a questa menzogna, o no?
Poi guarda, continua pure a darmi della sentinella e della fondamentalista, ognuno si diverte nella maniera cretina che gli pare.

Giorgio Pozzo

Mi domando: ma la proiezione di certi filmati corrisponde al contenuto dei programmi della IRC? Voglio dire, se io insegno letteratura inglese, posso proiettare un filmato che mostri che la Terra è piatta? Oppure, durante l’ora di storia, dimostro la quadratura del cerchio e la duplicazione del cubo.

Se questo tizio deve insegnare la religione cattolica, insegni la religione cattolica, e non rompa i cabasisi. Il tutto, senza proiettare filmati di ginecologia rivisitata e manipolata.

Sandra

engy,
continua pure a commentare filmati di fondamentalisti cattolici con frasi tipo “bisogna stabilire con certezza assoluta se le cose raccontate nel film sono vere o false”, si vede che ti diverti in questa maniera.

Dato che è un falso di propaganda, denunciato già nell’85, non dovrebbe essere proiettato a scuola. E quindi la protesta è più che giusta. Lo si potrebbe invece usare insieme ad altri (quello dell’eutanasia p.e.) come esempio di manipolazione dell’informazione, in un corso post-diploma di comunicazione.

Se un film viene spacciato come documento di verità e invece distorce i fatti, lo si ferma, come mi dici ha fatto la Mambro. Dovrebbe esserlo anche il documento spacciato per vero dalle sentinelle in piedi sulla deriva dell’eutanasia o quello dei prolife sull’aborto.

Engy

sandra,
no, guarda che la mambro non ha proprio fermato niente, e meno male che è andata così. Però si è incazzata e ha protestato e aveva tutte le ragioni per farlo dato che quella cosa lì non l’aveva commessa.
Aveva diritto o no di protestare? Vogliamo dire che non ce l’aveva perchè si è macchiata di crimini orrendi? Vogliamo dire che esistono i mostri?
Saprai di sicuro cosa disse Leonardo Sciascia a proposito dei suoi sensi di colpa su Mambro e Fioravanti, due ex fascistissimi e orrendi terroristi che però sulla strage di Bologna molti dicono non entrarci niente.
Ci sono comunque altri modi per opporsi alle manipolazioni, argomenti, se uno ne ha; non certo invocare la censura e perdipiù, a senso unico per quello che pare a noi.
i film solitamente sono tutti infarciti di una qualche manipolazione, perchè oltre ai fatti il regista mette anche del suo, delle sue convinzioni.
quindi – lasciando da parte i fondamentalisti che per me sono magari altri che per te e lasciando stare (@Giorgio) la polemica su eventuale sconfinamento dei professori riguardo le loro materie – torno a chiedere SE si ha diritto di protestare oppure no

Engy

Giorgio Pozzo, portato all’estremo il tuo ragionamento potrebbe indurre a pensare ad esempio che un insegnante di letteratura debba far fare ai propri studenti solo temi di letteratura.
Comunque, in terza o quarta liceo il mio insegnante di filosofia impiegò alcune (poche) sue ore per farci assistere, insieme a un’altra classe, a un film degli anni 70 che ricostruiva la storia dell’anarchico Pinelli e che ironizzava su come lo stesso “fosse stato” suicidato mentre si trovava in questura .
Non ci trovai e non ci trovo niente di strano, anzi, gli sono ancora grata per questo e per il “taglio” tutto personale, molto ideologico di estremissima sinistra, che dava anche all’insegnamento della filosofia. E nessuno di noi all’epoca si sognò di volerlo in qualche modo censurare. Certi genitori invece protestarono – e avevano il diritto di farlo, e qui ritorno al punto – ma non ottennero sanzioni o quant’altro a carico del professore.
Negli anni il Commissario Calabresi è stato via via (prevedibilmente, conoscendo l’italiano medio di cui comunque anch’io faccio parte a buon titolo) beatificato (ultimo caso, direi l’anno scorso con la serie “gli anni spezzati”), ma non mi risulta che i tanti che continuano ad avere un’opinione ben diversa, abbiano chiesto il ritiro delle pellicole.
Ci sono “altri” argomenti da contrapporre, soprattutto in un’ottica di confronto.
Questo vale per tutto, anche per le sentinelle in piedi che, per quel che mi riguarda, hanno tutto il diritto di manifestare pacificamente.
Certo bisogna averli questi argomenti.

paniscus

Ad esempio: anni fa il regista Enzo De Camillis, ha girato un cortometraggio nel quale mostra Francesca Mambro che spara a un diciassettenne quando in realtà la Mambro – di fatto – non ha mai sparato a nessuno,
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Scusate il parziale OT, ma a me risulta che delle azioni armate dirette contro singole persone ne abbia compiute eccome. Se tra queste ci fosse un diciassettenne, non lo so, ma di sicuro a qualcuno ha sparato…

L.

Sandra

engy,
protestare non costa niente, come chiedere, ed è sempre lecito. Bisogna però accettare che ti rispondano nel modo che non ti va.
Tu sai la differenza tra un film e un documentario, o tra un narrativa e un saggistica, vero? Tra un film sull’olocausto, un Schildler’s list, che racconta una storia vera ma ne è ovviamente un adattamento, e il “documento verità” su Theresienstadt, girato all’interno del lager (dall’attore e regista ebreo Gerron) vedi una differenza o ti sembrano egualmente “infarciti di una qualche manipolazione”? O opinione e malafede sono sinonimi?

francesco s.

Engy, L’insegnate di religione ha fatto vedere degli interventi chirurgici di aborto degli anni ’80, si tratta di immagini forti, senza autorizzazione dei genitori. Si può criticare l’aborto senza esporre i minori a immagini di quel genere. Non sono minimamente paragonabili a documentari che non contengono immagini di quel tipo.

Sandra

paniscus,
hai ragione, io avevo pensato a bologna e quindi all’uso di esplosivi, non di armi da fuoco. Invece la Mambro fu condannata tra le altre cose anche per l’omicidio del 17enne del film.

gmd85

@E.n.g.y

Ma come? Sei stata fulminata sulla via di Damasco? Non mi sembra che, quando ti ha fatto comodo, tu ti sia fatta troppe remore a linkare un certo filmato fasullo. Ciò detto, le critiche si possono muovere su due piani: quelle della veridicità e quelle della qualità dei contenuti. Un contenuto può essere falso e comunque disgustoso, falso ma guardabile, vero e disgustoso, falso ma guardabile. Non mi stupirei però, se un contenuto falso fosse presentato volutamente in modo violento.
Dimmi, i rapporti orali omosessuali avvengono. Racconti o esperienze reali che siano. Cosa vuoi criticare in questo caso? Il contenuto o la veridicità?

Gli insegnanti possono anche spaziare. Se ne hanno le capacità, però. Avere un’opinione, soprattutto se rimane tale e se non ha solide basi, non è sufficiente a richiedere il ritiro di alcunché. Se un filmato è fasullo e fornisce intenzionalmente nozioni non veritiere la critica (e anche un eventuale ritiro) è più che lecita. E rientra in diverse fattispecie penali.

Engy

poi sono io la sempliciotta!
Allora, a proposito della nostra polemica su quel documentario postato dall’Adinolfi e prendendo spunto da questo tuo ultimo intervento (quel che è più avvilente, guidato ancora una volta quasi unicamente da volontà di umiliare l’altro, l’altro diverso da te ovviamente, di metterlo all’angolo e di esporto al pubblico ludibrio e contemporaneamente prendersela con i fondamentalismi), ti rimando a questo link, in particolare all’inizio titolato “Il dilemma vero/falso”
http://www.treccani.it/enciclopedia/documentario_(Enciclopedia_Italiana)/

Sandra

engy,
non è solo un problema di vero o falso. E’ una questione di scala e di coinvolgimento emotivo, cosa su cui la propaganda dei fondamentalisti punta sempre. Non so perché hai preso ad esempio il film sulla mambro: che la ricostruzione sia più o meno fedele ai fatti, dato che il processo è già chiuso, riguarda l’interessata che infatti ha protestato, ma coinvolge la vita di poche persone.
Un filmato che colpisce invece le emozioni più profonde delle persone allo scopo di manipolarne il comportamento è tutto un altro paio di maniche, è in grado di colpire più o meno tutti. E in temi dove la società non ha ancora espresso una posizione definitiva.
Me la prendo (non è forse lecito?) con i filmati da fondamentalisti – quelli della deriva dell’eutanasia del caso della donna uccisa (salvo poi vedere la sua registrazione dove dice di voler l’eutanasia), quelli dell’aborto che spacciano per urlo quello che non può essere tale, quelli della felicità dei bambini down salvo poi vedere il filmato della ragazzina con la madre e avere tutta un’altra impressione.
E me la prenderei anche con filmati fondamentalisti dell’altro campo, e non è difficile immaginare come si potrebbe pubblicizzare l’aborto o l’eutanasia, basta fare leva sulla paura, dando per scontata e insopportabile la sofferenza. Ma finora non ne ho visti: dall’altra parte c’è invece la libertà di scegliere. Cosa ti infastidisce tanto nella libertà? E come mai non ti infastidisce la propaganda quando è tanto evidente?

Engy

A proposito del mio mancato (per te) fastidio nei confronti della propaganda, forse non ricordi Sandra che io ho detto fin da subito che io un filmato così non lo farei vedere, perchè – per me – la sensibilizzazione su certe questioni non passa certo attraverso il trauma.
Rimane comunque il dato che, manipolazioni o inesattezze che siano, la pratica dell’aborto è di fatto cruda.
E, se per caso ti interessa, non avrei nemmeno fatto leggere quel passo del libro ai ragazzi di liceo, perchè comunque, internet o non internet, descrizioni così esplicite rischiano di passare per voyeurismo e comunque a qualcuno/a possono infastidire o turbare: conosco alcune persone, poche magari, anche adulte, che sono veramente molto “sprovvedute” sull’argomento sesso e certe sue pratiche, dunque penso vadano rispettate, a maggior ragione quando si parla di adolescenti, anche perchè, una volta finita la lettura, un’educazione sessuale seria nessuno la fa, nè la scuola nè la famiglia.
Ma a proposito di quel che tu affermi quando parli di volontà di manipolare l’altrui comportamento, ti ricordo – inutilmente – il testo della legge 194 e lo spirito che ne aveva accompagnato la promulgazione: obiettivo principale era eliminarlo l’aborto, tramite un’opera di educazione alla sessualità e alla contraccezione. La legge quindi, come ben sai, non concede campo libero alla donna e infatti c’è tutta una corrente di pensiero che la vorrebbe modificare allargandone le maglie.

Giorgio Pozzo

portato all’estremo il tuo ragionamento potrebbe indurre a pensare ad esempio che un insegnante di letteratura debba far fare ai propri studenti solo temi di letteratura

Ma neanche tanto estremo: sto dicendo esattamente quello. Chi deve insegnare X, insegni X, e chi deve insegnare Y, insegni Y. Ovviamente, sto parlando della scuola con materie e insegnamenti differenziati, non della materna o primaria dove abbiamo un insegnante unico.

A suo tempo, da neolaureato, avevo fatto supplenze di matematica e fisica in alcuni istituti tecnici, e non mi sognavo neanche lontanamente di parlare di altre materie. Con un’unica eccezione: quando sotto dettatura di un problema di matematica, molti ragazzi scrissero qual’è invece che qual è. Ma qui si trattava di correggere un madornale errore di un’altra disciplina.

Altrimenti, sono autorizzato a pensare, per l’ennesima volta, dove n tende ad infinito, che la religione, anzi i preti, vogliano insegnare la scienza, e questo mi fa venire come minimo la dismenorrea.

RobertoV

Viviamo nel mondo dell’immagine, dove l’informazione viene fatta principalmente tramite immagini, soprattutto per i giovani.
Un testo scritto non ha lo stesso impatto di un filmato o di una foto.
Tanto è vero che esistono i film vietati ai minori o comunque in TV si avvisa che si proietteranno delle immagini forti (e si discute se sia opportuno), mentre non esiste analogo comportamento nel caso di testi scritti (non in passato prima della TV).
Raccontare un intervento non è la stessa cosa che vederlo.
Vedere un parto non è la stessa cosa che sentirselo raccontare. Ero rimasto colpito quando avevo visto uscire il mio primo figlio tutto insanguinato e la testa deformata.

Sandra

engy,
anche un parto è crudo, e infatti non si mostra. Ci sono persone impressionabili, per cui non è opportuno imporre la vista di sangue e bisturi. Ma qui si sta parlando falso da propaganda, che è ben peggio di crudo. Eppure il sito di radio vaticana intitola:
“Il pericoloso mestiere del professore di religione” solo a combatter “la tentazione di piegare la verità alle ideologie”. Il prof Nadali (quello del video) si dichiara fedele al magistero della Chiesa (di cui ha il sostegno).

Sul libro della Mazzucco, il passo in questione non mi sembra fuori età: ci sono libri (e film) altrettanto espliciti sul sesso, che i 14enni possono leggere (e vedere), e si tratta di poche righe su 240 pagine. Ma forse non è quello il brano che ha dato fastidio, quanto piuttosto questo, tu che dici?
“Non è paura, disse Christian, mi faccio delle domande. Io credo nell’uguaglianza. Tutti devono
avere gli stessi diritti e le stesse opportunità. È una vita che lotto per queste cose. Ma invece mi sono
incaponito a mettere al mondo un figlio che parte disuguale. Non avrà le stesse opportunità degli altri
bambini. Gli mancherà sempre qualcosa. Non può mai essere completo chi è costretto a dimenticarsi
di sua madre. E io non voglio danneggiare un altro essere umano per rendere felice me stesso.
La felicità è un diritto, disse Giose. E poi nessuno ha le stesse opportunità. Ed è meschino ridurre
la questione della disuguaglianza al sesso dei genitori. I bambini sono tutti disuguali. Alcuni hanno il
privilegio di essere amati, altri no. Alcuni sono educati alla libertà, altri sono schiavi della guerra,
della dittatura o del fanatismo religioso. Chi nasce a Vanadzor non ha le stesse opportunità di chi
nasce a Milano. Chi nasce nero non è bianco. Chi nasce malato non nasce sano, chi nasce povero nasce
svantaggiato. Tuo padre è pieno di soldi, e ti ha iscritto al liceo classico. Ti ha dato la macchina, la
casa, la sicurezza, la cultura. Mio padre guadagnava quattrocentomila lire al mese e mi ha iscritto
all’alberghiero. Se non avessi saputo cantare, sarei cameriere in un ristorante di Londra. Ma io non ci
credo che tutto è scritto alla nascita, altrimenti la vita non avrebbe significato. I figli non
appartengono a chi li mette al mondo, non sono l’appendice dei genitori, sono individui. E se uno non
può scegliersi i genitori può scegliersi i maestri. Non è l’uguaglianza la cosa che conta nella vita, ma il
suo contrario. E ciò che ci rende diversi dagli altri che può salvarci. Ognuno deve trovare il suo
destino. A nostro figlio non mancherà niente. Tu e io lo faremo felice, e sarà tutto ciò che potremmo
fare per lui.”

“Tutti devono avere gli stessi diritti”…”I figli non appartengono ai genitori” Parole grosse, per i talebani.

Come rilevi giustamente, in Italia manca l’educazione sessuale: colpa di chi? mica di quelli che accusano gli altri di piegare la verità?
Non si può eliminare l’aborto. O meglio, si può eliminare quello legale, riempiendo gli ospedali di obiettori, e ritornando a quello clandestino, mi sa che lo spirito, nascosto, era questo.

gmd85

@E.n.g.y

Ma dai… non puoi servirmele su un piatto d’argento così spudoratamente. Nel link si parla semplicemente della differenza fra documentario e cinema di finzione, su un piano puramente tecnico. In altre parole c’è scritto che anche il documentario più realistico è soggetto a essere impostato. Ciò non vuol dire che i contenuti, pur soggetti a essere “impuri” perché sottostanno alle regole della produzione cinematografica siano falsi. Puoi anche usare attori per riportare un fatto. Puoi anche dare un taglio personale al film e orientarlo secondo le tue visioni. Ma se il fatto non è veritiero, finzione o no, orientamento personale o meno, stai affermando il falso. E questo è indipendente da qualsiasi distinzione stilistica. Tanto per farti capire: se girassero un documentario sulla tua vita, potrebbe essere stilisticamente improntato in un certo modo, ma i fatti devono essere veri. Se si riportassero affermazioni false, anche solo su una parte della tua vita – che campavi di furti e rapine, tanto per fare une esempio – il documentario sarebbe inequivocabilmente falso, a scanso di qualsiasi enigma.

Rimane comunque il dato che, manipolazioni o inesattezze che siano, la pratica dell’aborto è di fatto cruda.

Quando? Dopo quanti mesi? La pillola è cruda allo stesso modo? A me viene il sospetto che il filmato, al solito, fosse incompleto. Orientato, lo capirei pure. Ma orientato e falso, lo classificano come improponibile.
Il testo esplicito sarebbe voyeuristico? Questo sarebbe il problema? Ma fammi il piacere? Proprio questa paura ad affrontare gli argomenti porta alla pessima informazione. Di questo passo, l’educazione sessuale rimarrà sempre ancorata ad api e fiorellini.

P.S. Com’è che ti senti sempre umiliata? Anche disturbo paranoide e bassa autostima? E che sfiga.

gmd85

@E.n.g.y

Ah, tu che dicevi:

per me prima di tutto – prima di tutto – bisogna stabilire con certezza assoluta se le cose raccontate nel film sono vere o false

Come hai risolto quindi questo problema? Con l’enigma vero/falso? Ah, certo…

MASSIMO

Voi non avete capito la sottile trappola che vi sta preparando la Chiesa cattolica.
Loro vogliono far entrare nella testa della gente le seguenti equazioni:
FAMIGLIA TRADIZIONALE = CATTOLICI
UNIONE GAY = ATEI
Ovviamente queste equazioni sono del tutto false perchè le credenze religiose nulla hanno a che vedere con l’orientamento sessuale di una persona.
Tuttavia se riuscissero a inculcare questa idea nella gente, la chiesa riuscirebbe a dare una immagine ancora più negativa dell’ateismo, il che è ciò vuole.

Flavio

A parte che l’equazione è evidentemente sbagliata per chiunque abbia un minimo di intelligenza, non vedo che danno di immagine sarebbe accostare gay e atei, anzi ben venga. Hanno le medesime rivendicazioni da fare in quanto a laicità dello Stato.
Se ci aspettiamo di schivare le demonizzazioni della Chiesa, stiamo freschi.

francesco s.

@Flavio
Certo non bisogna prendersela a male se si accostano gli atei agli omosessuali, anzi bisogna mostrare che la cosa non fa né caldo né freddo. Ma bisogna stabilire la linea di demarcazione, mica tutti gli omosessuali sono atei e viceversa. Dovrebbe passare invece l’equazione atei = estensori di diritti civili.

Diocleziano

Dico che non si debba accettare in nessun modo l’accostamento atei=omosessuali: perché non corrisponde al vero, anzi, la questione è sollevata proprio dagli omosessuali cattolici a cui negano il bombo, e poi gli stereotipi sono difficili da cancellare. Mi ricorda un po’ la storia del mostro di Frankenstein, che poi pretendeva una ‘mostra’ con la quale farsi una famiglia, così la chiesa crea mostri che gli sfuggono di mano.

francesco s.

La famiglia naturale non ha bisogno del marchio doc cattolico, per millenni e tuttora se l’è cavata bene nonostante la chiesa.

giovanni da livorno

@ Massimo

hai ragione e, non soltanto cercano di dare un’immagine negativa degli atei, ma a volte, negano addirittura che gli atei esistano per davvero com capziosi argomenti come questo:

“Più che tra atei e credenti, la storia occidentale degli ultimi secoli può essere divisa tra chi crede in un Dio personale, Creatore, trascendente, e chi affida al mondo, o a se stesso………………………………infatti, si può credere in un Dio personale oppure, non credendo in lui, si possono inventare altre divinità ed altri idoli. Non me ne abbiano i vari Piergiorgio Odifreddi, Edoardo Boncinelli, Eugenio Scalfari, ecc. i quali perseguono con tenacia e continuità la loro battaglia per l’ateismo: l’ateo, per chi scrive, è colui che nega assolutamente un Dio creatore, personale, legislatore universale di ciò che è fisico e di ciò che è spirituale, non per togliere all’universo e all’umanità la possibilità di un senso, ma per creare, implicitamente o meno, una nuova fede, un nuova religione”.

Lo scritto è del noto editorialista del “Foglio” e del “Timone” (che testate laiche…………) Francesco Agnoli.

Saluti. GdL

MASSIMO

@ giovanni da livorno

Sull’esistenza o meno di Dio, io mi riferisco alla recente frase di Veronesi “dopo Auschwitz e il cancro mi sono convinto che Dio non esiste”.
In più aggiungo: ” Anche se esistesse è chiaro che non fa nulla per evitare il male, e quindi non serve a nulla. E allora perchè perdere del tempo a pensarlo?”.

MASSIMO

Inoltre faccio notare che:
Dio è un essere immaginario che è non si vede, non parla e non fa nulla, e quindi anche se esiste è come se non esistesse.
Eppure in nome di questo essere immaginario si sono fatte guerre con milioni di morti, torturate e bruciate vive altrettante persone, eretto cattedrali, scritti montagne di libri e sperperato oceani di denaro .
E questo dimostra l’immensa stupidità umana.

Stefano Seguri

Giornata della “famiglia naturale” nelle scuole ovvero l’invasione legalizzata delle “Sentinelle in piedi” nelle scuole pubbliche .
Tra l’altro il fatto che la mozione della giunta clerico-fascista veneta faccia appello all'”autonomia dei presidi” per aprire le porte all’invasione dei militanti del Papa Re palesa come la figura del preside-podestà, istituita dall’abbraccio carnale centrodestra-centrosinistra nel nome dell’amplesso capitalistico della privatizzazione della scuola pubblica (presidi-manager mediatori delle sponsorship imprenditoriali) sia funzionale anche nella qualità di circoscrizione curiale per ricordare alla popolazione scolastica (dagli studenti agli insegnanti passando per i genitori degli alunni) che se la “coscienza cristiana italica” vuole (attraverso l’amministrazione politica e i presidi-podestà) la teocrazia vaticanista può rivendicare il diritto di essere apparato di Stato: gli insegnanti dell’IRC sono pagati dallo Stato e quindi sono pubblici funzionari mentre il crocefisso fa bella mostra del suo dominio ideologico nelle aule.

Ora passiamo all’atto pratico. Se nelle scuole primarie e secondarie inferiori, causa la minore età della popolazione studentesca, si tratterebbe di attivare insegnanti e genitori, cosa tutt’altro che facile, nelle scuole superiori sarebbe molto più praticabile un aggancio con le realtà studentesche di movimento per imbastire una risposta mobilitante.
Sarebbe dunque buona cosa che i circoli dell’Uaar, nelle regioni dove viene implementata la “giornata del diritto familiare dello Stato pontificio” (sarebbe una buona consegna mobilitante) cercassero sin da ora (il tempo non è tanto) di costruire un comitato unitario di resistenza laica con soggettività antagoniste studentesche e sindacali a partire da quelle più attive: Unione degli Studenti, Rete degli Studenti medi, Cobas della scuola, USB, Collettivi autonomi e Disobbedienti ecc. e chissà…vedere di strattonare anche la sonnolente Cgil Scuola (che dovrebbe muoversi, almeno formalmente, per il fatto che il PD è all’opposizione di quelle giunte regionali).

Sandra

La Donazzan è stata consigliere particolare di Gianni Alemanno, di cui ha detto “esistono figure che, in particolare in questi anni di governo e quindi di visibilità hanno saputo costruirsi una propria credibilità politica. Su tutti Gianni Alemanno per completezza di pensiero politico”.

Spero proprio che le scuole venete non vogliano seguire l’invito che sa di slogan dio patria famiglia.

stefano

se qualcuno facesse notare che la famiglia con la natura non c’entra nulla in quanto istituzione dove 2 individui ed in certe culture anche di più vivono insieme condividendo oneri e onori? una voce laica, una, che si vuole esporre? troppi rischi, forse…del resto quando qualcuno ci ha provato ha perso il posto…si forse è meglio cosi, una risata seppelirà questo povero paesino di pavidi, purtroppo a ridere saranno solo gli stranieri 🙁

giovanni da livorno

Riguardo all’IRC, ci sarebbe un sistema per risolvere il problema dell’ora alternativa, realizzando oltretutto un risparmio: stabilire che, fino a quando non sarà disciplinata e attuata l’ora alternativa (ossia fino a quando non sarà specificata la materia d’insegnamento, l’inquadramento dei docenti ecc.), l’ora di IRC dovrebbe essere la PRIMA o l’ULTIMA ora della mattinata, con conseguente diritto degli studenti che NON se ne avvalgono, di entrare un’ora dopo o di uscire un’ora prima.
Problema risolto, spese risparmiate, e, soprattutto si vedrebbe la sincerità di chi accede all’ora di religione.
Invero la proposta fu fatta anni fa, ma è passata nel dimenticatoio. La CCAR sa riconoscere subito le proposte INDIRETTAMENTE PERICOLOSE, e i politici che non vogliono farle cosa sgradita (ovvero quasi tutti i politici) hanno insabbiato la cosa.

@ Roberto V

– In realtà è fino a pochi decenni fa che la chiesa cattolica non accettava i matrimoni con persone di altre religioni: l’unica possibilità era la conversione alla religione cattolica del coniuge non cattolico.
Ancora oggi la chiesa cattolica pur accettando i matrimoni tra persone di religione differente raccomanda che i figli vengano educati nella religione cattolica. –

Affermazione praticamente esatta, ma che va precisata. Se ricordo bene, prima c’erano gli impedimenti di mixta religio (matrimonio fra un coniuge cattolico e un coniuge protestante o ortodosso) e di cultus disparitas (fra un cattolico e un non cristiano), e tali impedimenti potevano essere dispensati dal papa SOLO per gravi motivi E se il coniuge non cattolico si impegnava, per iscritto, a che la prole fosse educata cattolicamente. Praticamente la situazione era quella descritta da Roberto, però è bene precisare (i nostri avversari si attaccano ad un nonnulla).
Ora, in effetti, con il nuovo codice di dir. canonico le maglie si sono un po’ allargate.
Salujti. GdL

Ateo64

Non c’entra niente ma la notizia mi ha talmente colpito positivamente che non posso non riportarla:
Bergamo, la scuola è multietnica: il presidevieta il presepe.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/12/05/news/bergamo_preside_vieta_il_presepe_a_scuola_e_discriminazione_e_i_genitori_protestano-102187212/?ref=HREC1-3

Farà parte delle prossime buone novelle laiche, sperando che a questa iniziativa se ne aggiungano altre. Anche se è facile immaginare la gogna mediatica che ora dovrà subire il preside.

Stefano™

@ Pier (OT)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/24402590/?i=4&from=/23859662/related

CONCLUSIONS: After accounting for confounding factors, abortion was not a statistically significant predictor of subsequent anxiety, mood, impulse-control, and eating disorders or suicidal ideation.

Ovviamente per chi decide che occorre affidarsi alla ragione, piuttosto che pretendere di sapere ciò che non si sa. E crederlo vero.
O rifarsi ad aneddoti.
Avere qualche nozione di come funziona la scienza non guasterebbe Pier…

RobertoV

Tra l’altro il confronto corretto sarebbe stato con le donne che volendo abortire sono state costrette a non farlo e non con quelle che volevano il figlio e l’hanno avuto, perchè evidentemente anche le condizioni di partenza erano differenti. Cioè confrontare situazioni problematiche con situazioni problematiche visto che chi si pone il problema dell’aborto si trova oggettivamente in una situazione problematica.

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