Il Parlamento intervenga per il pluralismo in Rai in materia religiosa

Oggi abbiamo scritto ai parlamentari per sensibilizzarli sul problema del monopolio cattolico in Rai:

La nostra associazione, lo scorso agosto, ha presentato un esposto all’Agcom per sottolineare come, dati alla mano raccolti dalla Fondazione Critica Liberale, la Chiesa cattolica totalizzi quasi il 100% di presenze televisive all’interno sia delle trasmissioni dedicate alla religione, sia di quelli di altro tipo quando trattano tale materia o, anche senza trattarla, invitano in studio esponenti religiosi quali opinionisti. Sulla scorta di tali dati l’Uaar ha chiesto un riequilibro dell’informazione fornita, in particolare dal servizio pubblico Rai.

Nella risposta diffusa nei giorni scorsi l’Agcom non ha smentito tali evidenze. Ha però respinto il ricorso in quanto, a differenza di quanto avviene per la comunicazione politica disciplinata dalla legge sulla par condicio (n. 28/2000), “non si rinvengono specifiche previsioni che impongono obblighi di tipo quantitativo in capo alla concessione pubblica”. I politici sono consci di quanto la sovraesposizione mediatica possa influire sulla formazione delle opinioni politiche, ma non hanno finora applicato lo stesso principio alla formazione delle opinioni religiose.

L’Italia, dal 1984, non ha più una religione di Stato. Il Paese si è ampiamente secolarizzato, diversi milioni di cittadini si dichiarano atei o agnostici e il pluralismo religioso è una realtà che nessuno può negare. Riteniamo che un paese non possa essere definito democratico, se non è capace di assicurare il pluralismo informativo. E riteniamo che un paese non possa essere definito laico, se non riesce ad assicurarlo in materia religiosa. Vi scriviamo pertanto per chiedervi se condividete l’interpretazione dell’Agcom, e se ritenete che è venuto finalmente il tempo di una legge che estenda la par condicio anche alle tematiche religiose.

Raffaele Carcano, segretario Uaar

Archiviato in: Generale, UAAR

69 commenti

Monsieur Bovary

Forse è utopia… ma credo che il servizio pubblico (ché tale è, o almeno dovrebbe essere, la RAI) anziché assicurare la par condicio in tema di (a)religione, dovrebbe astenersene del tutto… un po’ per lo stesso principio per cui nelle aule scolastiche non si dovrebbe intasare la parete con crocifisso-stella di David-mezzaluna islamica-occhio di Ra-Sai Baba-logo dell’UAAR ecc, ma lasciare un salomonico vuoto.
Se le confessioni religiose vogliono diffondere mediaticamente il proprio messaggio, che acquistino frequenze televisive e organizzino emittenti proprie, finanziate di tasca propria dai fedeli.

Diocleziano

Ma la lobby cattolica di frequenze televisive ne possiede a iosa,
preferiscono però parassitare quelle pubbliche dove il messaggio
non sembri solo un affare di bottega. Con il vantaggio di non lasciare
possibilità di scelta.
E poi raggiungono un pubblico molto più vasto di quello delle loro tv,
che, diciamocelo, non sono molto appetibili da un pubblico… normale!

francesco s.

Non credo che il servizio pubblico debba astenersi dal tema religione, perché comunque è un tema che fa parte della società.

Il problema è quando è a senso unico e riguarda quasi esclusivamente una religione, e poi si ignorano praticamente le istanze atee/umaniste.

Comunque secondo me i politici daranno ragione all’AGCOM, purtroppo (sic!)

Diocleziano

“non si rinvengono specifiche previsioni che impongono obblighi di tipo quantitativo in capo alla concessione pubblica”

Nessuno ha detto di farli sparire dai canali tv, ma quello che urta è la risposta idio†a circa l’assenza di obblighi per la concessionaria: mediaset o la 7 potrebbero dare una simile risposta, non la rai, che in virtù del suo supposto servizio pubblico incassa un canone. O il pubblico è solo quello cattolico?

John

francesco s.
Non credo che il servizio pubblico debba astenersi dal tema religione, perché comunque è un tema che fa parte della società.
Sono d’accordo. Io per esempio ascolto sempre molto volentieri Odifreddi (io più in Rete che in tv, ma su ciò ora sorvoliamo); quando parla di religione, lo trovo incredibilmente stimolante e spesso illuminante. Ricordo per esempio una sua bella intervista con Augias. Penso che se questo tipo di discorsi venissero a mancare nel nome di un black-out totale sulla religione, sarebbe un’assurdità, e i primi a perderci sarebbero i credenti, i quali hanno necessità più di tutti di confrontarsi con il pensiero opposto.
Ovviamente sono invece infastidito da tutte le trasmissioni mielose come A sua immagine o dalle fiction sentimentali sui papi e i santi, mentre trovo ottimo il film I banchieri di Dio, che racconta molto bene dei fatti veri, e per questo è anch’esso utile in primis per i credenti.
Quindi, la soluzione al problema non è eliminare le trasmissioni che trattano di religione, ma cambiare radicalmente l’approccio nel parlarne.

francesco s.

@Diocleziano
Rispondevo all’ipotesi di Bovary di eliminare il tema religioso dalla TV. A me interessa un’informazione pluralista che non proponga solo la chiesa cattolica a monopolizzare questo tema e che tenga in considerazione oltre alle altre religioni anche le posizioni atee/umaniste con equal dignità.

Sandra

Il pubblico è anche cattolico, e quindi va bene che ci sia una parte di programmazione a tema cattolico, così come c’è la parte dedicata ai più piccoli, ai tifosi del calcio, a chi si diletta di cucina, chi di gossip, chi di film, ecc. Non disturba che ci siano spazi definiti PER qualcuno che ha gusti diversi. Il problema, in tv e in tutto quello che è di tutti, è la continua infiltrazione di contenuti cattolici in spazi che dovrebbero essere neutri: un commento al telegiornale, gli ospiti in un talk show, le fiction. Una manipolazione che si gioca sull’ambiguità. Proprio come il crocifisso piazzato dove non c’entra.

Monsieur Bovary

@ francesco s.

Non a caso scrivevo di utopia. Diciamo che un conto è parlare delle religioni come fenomeno storico e politico (un esempio banale: in una trasmissione di storia dell’arte a tema Michelangelo non si potrà tacere del Papato come committente, né del significato degli affreschi della Cappella Sistina….), un altro è infiltrare la Chiesa militante e mestante ovunque: dal programma di cucina, al talent (?) show, alle fiction, che quando non sono direttamente imperniate sul santo/beato di turno non mancano mai di infilare una zia suora o un cugino “padre spirituale”.
E’ questa normalizzazione del Cattolicesimo (che al momento attuale rappresenta sempre più solo una sfumatura della mentalità e società – ovvio che se si realizza una fiction sui contadini della bassa padana del 1600, pretendere un ateo razionalista o un mullah è un po’ troppo) che mi infastidisce.

Beatrice

francesco s. scrive: «]Non credo che il servizio pubblico debba astenersi dal tema religione, perché comunque è un tema che fa parte della società»

È vero, fa parte della società e non si può capire quello che dicono tanti altri senza conoscere un po’ anche questo aspetto.

Mi interessa quindi sapere cosa dicono gli ebrei e la federazione delle chiese evangeliche senza dovere rimanere sveglia fino alle 3 di notte. E che i Testimoni di Jehova mi siano simpatici o meno è irrilevante, se sono presenti nel paese qualche volte vorremo pure fare parlare pure loro in radio / TV ? … così tanto per non sentire solo quello che di loro dicono gli altri …
Ogni tanto qualche trasmissione TV di Gad Lerner tocca il problema religione, ma il prudente Lerner sta molto attento ad essere garbato e a non uscire dal sentiero per non fare da bersaglio, (ben sapendo ovviamente che è un tema che gli può attirare molti guai).
Ma il punto che mi sembra più notevole è come al solito: come fa l’Italia a stare in Europa?
Se gli italiani continuano a vedere in TV il papa Francesco e i giornalisti lo presentano come il capo di tutti i cristiani, si perde nella semplificazione che ci sono in Europa occidentale delle altre chiese che si sono staccate dalla chiesa di Roma, e che su molti temi di tipi “civile” (educazione sessuale, omosessualità, matrimoni ovviamente) hanno opinioni molto diverse. Ovviamente queste opinioni diverse su temi “civili” sono il linea con punti di vista teologici diversi (anche se a qualcuno potranno semprare “teo-illogici”), es. significato del matrimonio –> pastori che si sposano e in alcune chiese matrimonio fra omosessuali.
Fino a che il papa di Roma viene venduto al pubblico generalista come il capo della cristianità, è difficile andare a spiegare perché il crocefisso cattolico non dovrebbe stare appeso nelle aule scolastiche e nei tribunali a fianco dei simboli di autorità pubblica della Repubblica italiana.
Non voglio esaltare tedeschi/svizzeri/belgi/danesi/… più di quello che si meritino, dico solo che a non sapere mai quello che dicono gli altri si perdono delle occasioni per discuterne e per maturare.

Monsieur Bovary

Mah, l’atteggiamento imperante in Italia è quello del “…noi non siamo come l’Europa laicista e senza valori, l’Europa dei banchieri che concede “diritti immaginari” per la pace sociale, per incretinire le masse nei consumi e anestetizzarle… noi siamo buoni, puri, semplici e veri, sotto la guida della sola e unica fede Santa Romana Chiesa, viva Papa Francescoooh (e suor Cristina, suor Germana, frate Indovino ecc.)”.
Mi ricorda un po’ il Dio della Bibbia che ammonisce il popolo d’Israele contro “i falsi dèi”: l’importante è mantenere la convinzione di essere dalla parte giusta; poi, distinguo e approfondimenti su cosa stia dall’altra parte sono inutili e molto sospetti: essi sono l’errore, basta sapere questo.
Per il pensiero catto-vaticaliano: CCAR = giusto; tutte le altre chiese cristiane = errore, secolarizzazione e compromesso mortale; ebrei = ? troppo pochi per contare; buddismo, induismo e simili = capricci da fricchettoni; islam = un temibile rivale nel rendere miserevoli le vite altrui, e un alleato per mantenere politiche in conformità (no autodeterminazione della donna; no diritti LGBT; persecuzione atei/agnostici…).

Frank

Papa ufficiale: Big babol, Brooklyn la gomma del puente, Vivident…… anche io son favorevole alla gigom pluralista.
Segretario: Qui ci scappa un altro prepensionamento.

Luigi Tosti

Il cattolicesimo non è più religione di stato dal 1.1.1948, data di entrata in vigore dell Costituzione, e non dal 1984, data di revisione del Concordato.

alessandro pendesini

Trovo interessante la lettera indirizzata da Carla Corsetti (vedi sotto) al Presidente Fico….
A me sembra che riassuma con una dialettica ad hoc abbastanza bene l’antifona italo/vaticana sul monopolio ed esclusività propagandistica cattolica…..
On.le Presidente Fico,
la Commissione di vigilanza Rai, che lei presiede ormai da un tempo sufficiente per comprenderne il funzionamento e le reali possibilità di intervento, come è noto, ha sempre sofferto di una lottizzazione partitica che, nel tempo, ne ha indebolito la funzione e le finalità.
Tuttavia la lottizzazione politica è un pallido ricordo e alla spartizione partitica si è ormai sostituita una occupazione vaticana che trova tutti proni ed accondiscendenti di fronte al debordante presenzialismo mediatico di una sola setta, quella cattolica.
Lei, Presidente Fico, vanta l’appartenenza ad un partito che ha innalzato a vessillo avanguardista la conta degli scontrini, però non risulta che abbia detto alcunché circa il compenso milionario che sarà corrisposto all’ex comico (ormai pietoso guitto) Roberto Benigni per leggere ed interpretare i dieci comandamenti.
Il servizio pubblico dovrebbe avere una finalità culturale capace di innalzare il livello critico e complessivamente la conoscenza di coloro che approcciano al mezzo televisivo.
E la sua funzione, egregio Presidente, dovrebbe essere anche quella di garantire che ciò accada.
Sappiamo, però, sin da ora, che l’esegesi dei dieci comandamenti non sarà critica ma osannante e catechistica.
Sappiamo sin da ora che ci si asterrà dal dire che i dieci comandamenti non sono stati dettati di certo dal dio ebraico ma sono stati copiati dalle preghiere del Libro dei Morti egiziano. Non si dirà che i dieci comandamenti sono contenuti in un testo, la Bibbia, che oltre a queste regole morali piuttosto primitive, include anche nefandezze come la legittimazione dello stupro, della tortura e della schiavitù. Non si dirà che sono all’origine della misoginia imperante.
Saranno esaltate come regole universali, incuranti delle regole delle altre religioni, prevaricando finanche chi è ben fiero della propria morale atea.
Un guitto in declino diventa perfetto per una operazione di marketing cattolico, e la sua funzione egregio Presidente, appare decisamente inutile.
Egregio Presidente Fico, renda un favore alla Nazione, ci consenta di risparmiare sui suoi inutili emolumenti e si faccia assumere dalle istituzioni pontificie, il suo ruolo avrebbe forse un senso. (firmato Carla Corsetti)

Monsieur Bovary

Saranno esaltate come regole universali

Be’, in un certo senso lo sono… un ingranaggio nella grande macchina del riciclo di comandamenti/precetti/parole religiosi.
Che ci siano gli estremi per un’accusa di plagio?
Oppure, richiamando i maldestri titoli degli articoli di critica musicale: “Dio copia se stesso”.

Diocleziano

Molto bene… molto bene! Che dire di più?
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Dalla stampa risulta che il benigni abbia incassato 4milioni di euro (cifra ovviamente smentita dalla rai) realizzando il programma tramite la sua casa di produzione, sua moglie e il suo agente: in pratica avrebbe venduto un programma preconfezionato alla rai. L’articolo faceva notare che simili pratiche sono impensabili in America e vietate alla BBC. Vabbé che l’avevano già detto loro che non sono la BBC…

Ateo64

Woow! Ottima davvero! Senza peli sulla lingua!
Scommettiamo che non verrà mai chiamata in un dibattito televisivo incentrato, per esempio, sulla pluralità dell’informazione nella RAI?

parolaio

Si potrebbe obiettare anche sul contenuto della lettera, che secono me contiene diversi strafalcioni e opinioni personali spacciate come verità assolute. Ma più che altro mi colpisce il pregiudizio che la permea.
Una lettera di critica ad uno spettacolo senza nemmeno averlo visto prima. Davvero una bella dimostrazione di intolleranza, se la signora Corsetti fosse vissuta nel medioevo sarebbe stata una fanatica persecutrice di eretici. L’approccio mentale è quello.

Diocleziano

È vero, parlava al futuro quindi non poteva averlo visto:
”…Sappiamo, però, sin da ora, che l’esegesi dei dieci comandamenti
non sarà critica ma osannante e catechistica…”,
ma dimmi, non ci ha forse azzeccato?

Luigi Tosti

Meno male che c’è un cultore dell’Accademia della crusca, come “parolaio”, che rileva i tremendi “strafalcioni”, nonché la “opinioni personali contrabbandate per verità”, di cui l’Avv. Corsetti avrebbe infarcito la lettera che ha inoltrato all’on.le Fico. Dal momento che queste critiche sono estremamente vaghe, avrebbe la cortesia di esplicitarle ed elencarle per evitare, a noi comuni mortali, di incapparvi? Per quanti sforzi faccia, infatti, non sono riuscito ad individuarne una. L’Avv. Corsetti, poi, non aveva sicuramente bisogno di vedere in anteprima lo spettacolo, perché anche il più sprovveduto degli italioti era in grado di capire che cosa ci avrebbe propinato Quello che è stato poi acclamato dai cattolici, subito dopo lo spettacolo RAI, come “Santo Roberto Benigni da Manciano La Misericordia”. Guarda caso le previsioni dell’Avv. Corsetti si sono tutte puntualmente avverate, e abbiamo assistito all’ennesima clericalata cattolica propalata dalla RAI ai danni degli italiani con abuso di un mezzo di informazione pubblico. D’altro canto anche oggi, 19.12.2014, ci è stata propinata dai TIGGI’ RAI l’ennesima clericalata del passaggio in rassegna in Vaticano, con relativa benedizione, dei dirigenti e degli atleti del CONI, con l’ulteriore diffusione della notizia che il Papa ha auspicato che i giochi olimpici del 2024 si tengano a Roma e che -udite udite- alcune gare si svolgano nel territorio del Vaticano (tiro con l’arco).

parolaio

@Diocleziano
No, affatto. Per esempio ha fatto notare il secolare inganno degli “atti impuri”, che non sono scritti da nessuna parte e che erano in tutti i catechismi del mondo.
Osannante poi a chi o a che? Al contenuto? Forse, ma anche qui per non ammettere che sono nella sostanza regole non disponibili si preferisce minimizzare chiamandoli “regole morali piuttosto primitive”.
Ma poi stupro, torture, schiavitù… ce ne vuole di fantasia per estrarre dalla Bibbia tali legittimazioni che, appunto i comandamenti, sono li a smentire.
Una lettera piena di livore e pregiudizio, ripeto, da talebani fanatici.
Io quando trovo una tale intolleranza nelle parole di un correligionaro mi sento in difficoltà per tutta la categoria. Non capisco come facciate ad accettare simili uscite senza prenderne le distanze.

Sandra

“Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all’ombra del mio tetto.”
genesi

“Se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito; ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perché sono denaro suo.” esodo

“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.” Matteo

“Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me.“ Matteo

Alla faccia del family day e dell’amore contro natura: per amare un tipo del genere più dei propri figli, bisogna essere leggermente psicopatici.

Luigi Tosti

Per Parolaio, sulle presunte inesattezze dell’Avv. Corsetti sul Dio biblico “stupratore”:
“Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, l’afferra per forza e pecca con lei e sono colti in flagrante, l’uomo che ha peccato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d’argento; essa sarà sua moglie, per il fatto che egli l’ha disonorata, e non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita.” (Deutoronomio, 22,28
“mentre Tamara gli dava da mangiare le frittelle, egli la afferrò e le disse: “Vieni, unisciti a me, sorella mia”. Essa gli rispose: “No, fratello mio, non farmi violenza… Ma egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei. Assalonne suo fratello le disse: “Forse Amnòn tuo fratello è stato con te? Per ora taci, sorella mia; è tuo fratello; non disperarti per questa cosa”…Il re Davide [l’unto del Signore] seppe tutte queste cose e ne fu molto irritato, ma non volle urtare il figlio Amnòn, perché aveva per lui molto affetto; era infatti il suo primogenito. AT 2-Samuele 13,11
“Il Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia,… Ti fidanzerai con una donna, un altro la possiederà; costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne potrai cogliere i primi frutti.” Deutoronomio, 28, 28
“Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell’alba…” Giudici, 19, 25.
“Così dice il Signore (a Davide): Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura…; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole”; AT II-Samuele 12, 11

parolaio

Prima di tutto noto con piacere che nessuno ha obiettato al fatto che la performance di Benigli non è stata ‘catechistica’ come previsto dall’avvocato di cui sopra.

@Sandrea e @Luigi Tosti
Sulla Bibbia sono narrati molti episodi efferati, ma non tutti sono considerati leciti, anzi.
La maggior parte di quelli da Voi elencati sono chiari esempi di questo tipo. Sono narrati anche molti omicidi, non certo come esempi da seguire.
Effettivamente nel Deuteronomio si trovano molte norme che fanno inorridire, ma è chiaro che vanno armonizzate con molti altri passi di fatto contraddittori. Ricordatevi poi che per noi cristiani la Bibbia non è parola di Dio, al contrario dei musulmani per il quale il Corano è ‘dettato’, nel vero senso della parola da Dio.

Per farvi contenti posso citare Qoelet:
” Poi, riguardo ai figli dell’uomo, mi sono detto che Dio vuole metterli alla prova e mostrare che essi di per sé sono bestie. Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa: come muoiono queste, così muoiono quelli; c’è un solo soffio vitale per tutti. L’uomo non ha alcun vantaggio sulle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso il medesimo luogo: tutto è venuto dalla polvere e nella polvere tutto ritorna.”

Visto, siamo atei anche noi!

gmd85

@parolaio

Performance catechistica o no, contraddizioni “armonizzate” a parte, per definirti ateo ce ne vuole… a meno che tu non abbia smesso di credere.

Sandra

“Ricordatevi poi che per noi cristiani la Bibbia non è parola di Dio”

parolaio,
invece ti ricordo che nella messa, dopo la lettura dal vecchio testamento, si dice proprio “parola di dio”, prima del rendiamo grazie.

parolaio

@gmd85
E’ chiaro che non sono ateo, la mia era una provocazione per mostrare come la Bibbia non può essere interpretata ‘letteralmente’.
L’interpretazione letterale ha un nome preciso, si chiama ‘fondamentalismo’. Da evitare.
A volte ho la sensazione che vogliate costringerci all’interpretazione letterale, cioè fondamentalista, per poi avere la scusa di accusarci di fondamentalismo.

@giovanni da livorno
Hai detto bene, ‘ispirato’ , non ‘dettato’. C’è una bella differenza, infatti hai dovuto aggiungere ‘l’essenziale’… Quella che noi cristiani chiamiamo ‘rivelazione’ è un fenomeno progressivo, con il quale Dio si sarebbe (o si è per chi ci crede) rivelato agli uomini non ‘in un sol botto’, ma attraverso un percorso di svariati secoli. Detto questo è evidente che un’interpretazione letterale è impossibile, in quanto si troverebbe davanti a contraddizioni di tutti i tipi: da quella scientifica, a quella storica, a quella teologica.

Detto questo, noto con piacere che la mia critica originale alla (questa si fondamentalista) lettera dell’avv. Corsetti non è stata oggetto di critiche.

RobertoV

Veramente io l’avevo detto. Avevo riportato l’affermazione entusiastica del teologo valdese Ricca che l’ha definita “evangelizzatrice”. Evangelizzatrice non significa una trasmissione corretta, un’analisi storico-critica, ma una trasmissione di parte, di propaganda. Sulla visione medioevale, intollerante, maschilista ci sarebbe molto da dire riguardo ai 10 comandamenti, ma ovviamente non se n’è parlato.

Sulla lettera di Corsetti è vero che è una lettera dura, ma non si può neanche fare l’anima candida ed ignorare gli antefatti, isolarla dal contesto.

Immaginiamo che la RAI decida di fare una lettura del Corano e già dalla pubblicità si capisca il taglio della trasmissione, con esaltazione di un “libro così importante per l’umanità”. Immaginiamo di sentirci raccontare che il Corano è un libro di pace e di tolleranza, un libro di amore (che è quello che dicono molti musulmani della loro religione minimizzando o giustificando le varie nefandezze attribuite). Immaginiamo di sentirci un’esaltazione di Maometto.
Immaginiamo che questa non sia la prima volta che succede, ma che la RAI l’abbia fatto ripetutamente, anzi regolarmente, infilando la religione islamica dappertutto e sempre in modo acritico e positivo con un vero bombardamento mediatico.ù

Non pensa che in questo caso le verrebbe di scrivere una lettera così di protesta, non per pregiudizio, ma per sfogo nei confronti della presentazione dell’ennesima tramissione idolatrante?

O forse no, perché in quel caso vorrebbe dire che la religione islamica è la religione del potere e sarebbe musulmano e ci spiegherebbe quanto il Corano vada interpretato e ne vada fatta l’esegesi.

gmd85

@parolaio

Io non costringo nessuno. Solo, quando sento parlare di amore e tolleranza accostati a un libro che tutto è meno che ispirato(con qualunque accezione tu voglia intendere il termine), non posso evitare di notare l’incongruenza.

Secondo Luca

Dal punto di vista meramente spettacolare e delle capacità attoriali e artistiche di Benigni, non c’è niente da dire nè da scoprire. Le conoscevamo già.
Il dato preoccupante casomai, è quale arte propagandistica ha mosso, non solo l’attore, ma coloro che hanno dato fiato e soldi
a una versione edulcorata e astorica del decalogo e della bibbia.
La bibbia non è niente di più e niente di meno che cattiva letteratura e il dio biblico, decantato da sinagoghe, chiese e moschee non è altro che un delirante psicopatico tiranno con intenti guerrafondai, a sua volta provvisto di un bagaglio inesauribile di punizioni criminali. Certo che Benigni nella sua geniale bravura, fra
un comandamento e l’altro, ha fustigato costumi contemporanei e percorsi genocidiali della chiesa cattolica e della fede islamica, ma le chicche critiche sono state (anche se dirette) relativamente brevi rispetto all’adorazione-interpretazione “soggettiva”
di un decalogo che invece che scritto da tribù nomadi e pastorali
di tremila anni prima sembrava vergato dal massimo poeta dell’umana storia, cioè dio; o meglio dal “suo” Dio.

Giorgio Pozzo

Anche a costo di sembrare un po’ estremista, o ateotalebano, io le religioni le eliminerei dalla televisione. Per motivi prettamente analoghi all’eliminazione completa dell’ora di religione a scuola.

Che cosa deve fornire la televisione? Come tutti i media popolari a diffusione universale e pubblica, deve fornire 1) cronaca 2) svago 3) cultura. Ora, chiedo un po’ di pazienza a chi si prende la briga di leggermi, e domando: in quale dei tre punti di cui sopra potrebbe rientrare la religione?

In nessuno.

Sempre chiedendo un po’ di pazienza, differisco la questione per non appesantire il post. Al momento, basti considerare che la religione deve essere un fatto prettamente personale e spirituale (qualunque significato si voglia dare alla parola “spirituale”). Ergo, non me la sento proprio di far rientrare una condizione personale interiore in nessuna delle tre aree suddette.

francesco s.

Giorgio non puoi eliminare dal servizio pubblico qualcosa che comunque fa parte della società, però bisognerebbe essere pluralisti e non trasmettere sempre la solita religione e inserircela anche dove non c’entra. La TV è un mezzo di comunicazione e il servizio pubblico televisivo deve permettere a tutte le componenti della società italiana di potervi partecipare per comunicare, anche quindi il tema religione e di conseguenza anche le istanze atee/umaniste.

Gérard

Neanche in Francia hanno eliminato le religioni del servizio televisivo pubblico .
Su France 2 , la domenica mattina viene suddivisa fra le religioni buddista, islam, ebrea, ortodossa, protestante e cattolica .
Poi, puo accadere che fra i programmi della settimana, si aborda un tema religioso . Pero non è mai acritico come avviene in Italia .
Se in Italia la religione cattolica non è piu religione di stato sulla carta, lo è ancora nei fatti !

Diocleziano

Sì, il discorso sarebbe davvero molto lungo, ma se tu vuoi togliere la religione – e sono d’accordo – devi venirmi incontro togliendo il calcio, gli oroscopi e i programmi di cucina… ops… dimenticavo i programmi-contenitore. 😆

Monsieur Bovary

@ Giorgio Pozzo

Sono d’accordo. O, quantomeno, sono d’accordo circa l’inopportunità di trattare il tema “religione” in una prospettiva che non sia storica o culturale.
Tanto per ripetermi, va bene parlarne, che so, nell’ambito della letteratura o della storia dell’arte (dove “Dio” ha la stessa valenza di “Zeus”, “Mitra”, “Wotan”, “Manitù”); ma trovo sterile disquisirne in termini di “è giusto/sbagliato seguire una religione”, o fare proselitismo (religioso o ateo).
Il servizio pubblico dev’essere laico in tutte le sue manifestazioni (scuole, uffici postali, municipi, tribunali, RAI): per la religione c’è spazio in chiese, sinagoghe, sale del Regno ecc. o, all’occorrenza, nelle emittenti private (TBNE degli Evangelici, LA TV di Vita Universale ecc., TV Padre Pio, Maria Vision).
Che i papisti si rinserrino su TV2000 e lascino la RAI (permettetemi di sognare).

RobertoV

Non sono d’accordo.
La religione ha inevitabilmente una presenza e valenza sociale, storica, filosofica ed economica. Non si può eliminare qualcosa dalla società perchè anche se non piace, è comunque presente e la condiziona, come altri problemi.
Il problema sta nella quantità di spazio concessa e nel come si affronta l’argomento. Il problema sta nello spazio esagerato, privilegiato, nella presentazione acritica, osannante e propagandistica.

La trasmissione di Benigni è stata definita dal teologo valdese Ricca, contattato da Benigni per la preparazione della trasmissione, una trasmissione evangelizzatrice. Direi che questa affermazione racchiude il vulnus fatto all’informazione da parte della RAI: la RAI si è prestata come tante altre volte a fare propaganda alla religione, presentata in modo acritico.
Sarebbe stata così solerte a presentare una trasmissione di analisi storico-critica dei 10 comandamenti e del cristianesimo, o una lettura dei testi sacri del buddhismo e del confucianesimo?
Vedendo anche le varie celebrazioni propagandistiche e acritiche dell’editto di Milano e dell’imperatore Costantino, dieri proprio di no.

Sandra

Lo storico Alessandro Barbero ha preannunciato tempo fa di voler dedicare un libro alla figura di Costantino. Per ora ho trovato questa sua partecipazione al festival della comunicazione di settembre:

La comunicazione nella storia: la propaganda di Costantino imperatore.
“Chi è Costantino? E’ il primo imperatore romano che si converte al Cristianesimo e partecipa attivamente alla vita della Chiesa? O è un generale che usurpa il trono uccidendo il suocero e i cognati, e che a un certo punto farà ammazzare la moglie e il figlio maggiore? Se ancora oggi siamo incerti fra queste due versioni, è grazie alla forza di comunicazione della macchina di propaganda costruita dall’imperatore“.

E questa breve intervista, dove inizia da Costantino, per arrivare alla propaganda, alla manipolazione e alla cautela con cui attingere alle notizie in rete.
w w w.rai scuola.rai.it/articoli/alessandro-barbero-storico/25608/default.aspx

Engy

secondo me ti sbagli di grosso Giorgio, così come ti sbagliavi secondo me nel dire che gli insegnanti devono limitarsi all’insegnamento stretto della loro materia. Se fosse come dici tu, se invece non ci fossero insegnanti – soprattutto di lettere – che sconfinano spesso e volentieri (e opportunamente) in temi di attualità – religione compresa – i ragazzi farebbero più fatica ad acquisire spirito critico, anche perchè in molti casi la famiglia non è altrettanto stimolante di tanti ottimi insegnanti (poi è chiaro che ce ne sono anche di pessimi e lo abbiamo tutti sperimentato).
Tutti hanno il diritto di dire la propria, anche in televisione, così come nei cortei e in altre occasioni pubbliche.
“Tutti” ho detto.
E il seguito di un ragionamento come il mio l’ha già specificato bene e appropriatamente l’esimio Roberto V (Robbbertooooooo, anvedi aho!)

gmd85

@E.n.g.y

Quando gli insegnanti di religione sconfinano, s’è visto cosa combinano. Se devi sconfinare per dire s.tronzate, evita. A meno che non accetti che insegnanti di altre materie dicano che l’IRC è inutile. Ora, dopo aver messo in ballo ciò a cui non hai potuto rispondere in altre news (te le leghi al dito?), riesci solo a dire che tutti devono avere il diritto di esprimersi?

gmd85

@E.n.g.y

Le cose vanno chiamate col loro nome? Vale anche per gli aggettivi? Suppongo che se ti do della ridicola parac.ulo non ti arrabbi, quindi. La scusa del test non regge e si capisce dal fatto che hai ribadito il tuo parere su come le cose debbano essere chiamate. Se anche fosse stato un test, attaccati, perché sortisce l’effetto opposto. Sono proprio queste fesserie quelle che ti classificano e se non ti piace come vieni trattata, problema tuo. Assumiti la responsabilità delle tue parole e del tuo modo di essere, se ne sei capace. Ma se tu lo fossi non ricorreresti a questi mezzucci.

P.S. il ruolo della paladina non ti riesce. Trovati un altro scopo di vita.
P.P.S, ero serio sui test, rivolgiti a un professionista.
P.P.P.S arrabbiati, ora.

Engy

mi fai venire in mente una freddurina, mio caro e dolce e simpatico gmd85:
“Pronto, c’è isterismo?” “NOOOOOOOOOO !!!”

gmd85

@E.n.g.y

Delle news del passato non m’interessa. Stiamo parlando delle tue fesserie.

“Ah… sanità mentale, allora, c’è?” “Nooooo, se n’è andata anche prima”.

Dacci un taglio.

Engy

“Solo perché ha scritto di paradiso, purgatorio e inferno? Prima di quello ciò che interessa del sommo è l’uso del linguaggio e dello stile. Se ci aggiungi che la sua produzione non si limita alla Commedia, capirai che il tuo esempio non calza”.
Devo cambiare occhiali perchè mi pare impossibile leggere quel che è scritto in questa affermazione….

gmd85

@E.n.g.y

Sono sfuggite un paio di virgole:

Solo perché ha scritto di paradiso, purgatorio e inferno? Prima di quello, ciò che interessa del sommo poeta, è l’uso del linguaggio e dello stile. Se ci aggiungi che la sua produzione non si limita alla Commedia, capirai che il tuo esempio non calza.
In altre parole, non è che Dante, nella Commedia, parla esclusivamente di religione (trattata, comunque, come percorso personale). E siccome è fra i pilastri di uno stile letterario, non è possibile escluderlo. Meglio?

Giorgio Pozzo

non puoi eliminare dal servizio pubblico qualcosa che comunque fa parte della società

E’ proprio quello il problema: la religione non deve far parte della società. Non fraintendermi, intendo dire che il principio di libera chiesa in libero stato si dovrebbe applicare fino in fondo. Lo stato, che io identifico in qualche modo come la società, dovrebbe essere una specie di macchina che funziona da sola, indipendentemente da quali e quante chiese religiose contiene. E poi, un servizio pubblico non deve mica essere una copia carbone della società.

devi venirmi incontro togliendo il calcio, gli oroscopi e i programmi di cucina

Non posso. Si tratta di intrattenimento, e rientrano in una delle tre categorie che ritengo “protette. :mrgreen:

sono d’accordo circa l’inopportunità di trattare il tema “religione” in una prospettiva che non sia storica o culturale

Esatto. Quello intendevo.

La religione non può essere considerata cultura. Per il semplicissimo ed ínequivocabile fatto che nega la cultura. Sta agli antipodi. Nega la storia e nega la scienza.

Non si può eliminare qualcosa dalla società perchè anche se non piace, è comunque presente e la condiziona

Non voglio eliminarla dalla società: vorrei eliminarla dalla televisione e dai media della società. E poi vorrei eliminare le collusioni tra religione e società. Per questo, mi sarebbe sufficiente eliminare ogni aspetto religioso nelle leggi della società.

Tutti hanno il diritto di dire la propria, anche in televisione

Certamente. Io non ho mai detto di voler eliminare i dibattiti televisivi. Un dibattito può rientrare sia nella categoria “cronaca” che in “cultura”. Però, se qualcuno parla di religione, dovrebbe essere chiaro, limpido e cristallino che parla di qualcosa di profondamente soggettivo.
Il discorso è lunghissimo, purtroppo.

Engy

Giorgio,
allora a suola non si dovrebbe più studiare Dante (solo per fare un esempio).
Secondo me stai proprio sbagliando.

gmd85

@E.n.g.y

Solo perché ha scritto di paradiso, purgatorio e inferno? Prima di quello ciò che interessa del sommo è l’uso del linguaggio e dello stile. Se ci aggiungi che la sua produzione non si limita alla Commedia, capirai che il tuo esempio non calza.

Sandra

“Che cosa deve fornire la televisione? Come tutti i media popolari a diffusione universale e pubblica, deve fornire 1) cronaca 2) svago 3) cultura. Ora, chiedo un po’ di pazienza a chi si prende la briga di leggermi, e domando: in quale dei tre punti di cui sopra potrebbe rientrare la religione?”

Giorgio,
già solo trasmettere la messa alla domenica svolge un servizio per i molti anziani che non possono più uscire. Non so se sia cronaca, svago o cultura, forse un po’ di tutte e tre insieme.
Anche la sfera affettiva o sessuale di una persona sono aspetti personali interiori, eppure i programmi televisivi sono tutto un riferimento agli aspetti emotivo o erotico. Per quanto personali, o anzi, proprio perché personali, hanno anche una ricaduta sociale.
Tutto dipende da come ci si occupa di un tema. In Italia il tema religioso è affrontato in chiave di propaganda, e questo è il problema, ma se dai un’occhiata ai palinsesti degli altri paesi europei trovi la religione affrontato con equilibrio come qualsiasi altro tema. Non c’è il papa ad ogni telegiornale, non ci sono fiction balorde, non ci sono vespa o simili, che infilano la religione dappertutto.

alessandro pendesini

Ritengo che degli enti ufficiali come la RAI (e scuole !) non dovrebbero diffondere « false simmetrie » ! Cioé indurre in errore gente fragilizzata dall’ignoranza nella quale si trova e, principalmente, proprio a causa dei prelati ma anche opportunisti che sanno fingere, politologhi, ecc.. che ne traggono, da millenni, un indiscusso profitto a scapito di gente ingenua, angosciata da false entità castranti, insufficentemente colta e magari anche di « buona fede ». L’indottrinamento e/o propaganda perenne di questi gerarchi -avidi di dominio e ricchezza- NON deve (o dovrebbe) in nessun caso far parte di un programma Culturale degno di questo nome ! La CULTURA non deve (o dovrebbe) mai indurre volontariamente in errore chichessia, e ancora meno quando trattasi di organismi culturali ufficiali : scuole, TV, Mass media, giornali ecc…Libertà d’esprimersi NON significa libertà d’istrumentalizzare la gente per trarne evidenti e indiscutibili profitti a nome di ipotetiche entità assurde e miti puerili !
P.S. In Belgio, ad esempio, la TV ufficiale non presenta MAI programmi ripetuti e parziali sulla veracità della Bibbia ecc..! I documentari trasmessi hanno come finalità di educare la gente, non di certo rimbecillirla o tenerla nell’ignoranza. Citerei inoltre ARTE TV (francese e tedesca) come referenziale culturale esente da subdoli indottrinamenti di qualsiasi tipo voluti da tutti coloro (una minoranza o Elite) che ne traggono sostanziosi profitti.
Finché ci sarà una certa ignoranza, ci sarà religione ! E temo che sia proprio questo che vuole il clericalismo e una certa politica « politicante » italiana e non solamente…

Monsieur Bovary

Io penso che, più o meno tutti, ci si orienti verso contenuti che tendono a convalidare la propria linea di pensiero pregressa: cattolici verso trasmissioni cattoliche; laici verso trasmissioni laiche.
Poi, in molti si sforzano anche di uscire da questo confirmation bias, ma trattasi appunto di fare appello a motivazione, forza di volontà e tempo.
Vero che la CCAR (in particolare; penso valga anche per le altre fedi, ma non ho cognizione di causa) si approfitta dell’ignoranza, o anche del momento di fragilità dell’individuo, per legarlo a sé corpo, anima e portafogli… solo, la sua bimillenaria struttura di potere e la sua immensa capacità di lobby le evitano il trattamento che le spetterebbe a norma di legge, alla stregua di cartomanti, veggenti, fattucchiere catodici.
Fra l’altro, sempre continuando sull’equazione CCAR = cartomanti (chiedo venia per l’OT): ho letto una volta che, tipicamente, i maghi televisivi sfuggono alla condanna in virtù del carattere lampante della truffa che essi attuano.
Cito da questo articolo: http://ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2003/11/05/VR8TC_MA303.html:
La difesa dei maghi punta sempre sul fatto che i presunti raggiri sono cosi evidenti da non potersi configurare come truffa. E molto spesso i maghi vengono assolti. Se un tizio fa una carta di identità falsa, scritta a mano, me la spaccia per vera e mi chiede dei soldi, è evidente che vera non è, anche uno stupido lo capirebbe. Non c’è truffa. C’è solo l’imbecillità di chi ci casca.
Mi accorgo di esser sognatore oggi, ma vi immaginate, in un futuro fantascientifico, Papa Piacesco LX accusato di abuso della credulità popolare, difendersi con un: “è ovvio che vendiamo fumo, non siamo noi della CCAR truffaldini, ma i credenti “creduloni” 🙂.

Ateo64

Divertente questa tua analisi!
Comunque davvero credo che se un giorno si arrivasse a questo la formula che hai trovato la userebbero sicuramente!
Anche perchè: ma non è evidente che è tutta fuffa?
Non è evidente nel fatto stesso che paese che vai credenza che trovi?

Poveri sciocchi….

Giorgio Pozzo

Papa Piacesco LX accusato di abuso della credulità popolare

Monsieur, mi sembra di aver capito che tu sia molto giovane, e forse non avevi sentito parlare di Luigi Cascioli. Era un uomo molto determinato (ho avuto la fortuna di conoscerlo), il quale ha veramente sporto denuncia per abuso della credulità popolare (e parlo del 2002, non del futuro che giustamente speri vicino):

http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Cascioli

Unica differenza: non potendosi citare in giudizio il papa (come rappresentante di uno stato estero), Luigi aveva citato il prete della sua parrocchia.

Monsieur Bovary

@ Giorgio Pozzo

Indovinato.
Grazie per avermi segnalato la denuncia sporta dal signor Cascioli… purtroppo non dubitavo che la sua iniziativa sarebbe stata affossata.
Almeno potrebbero imporre l’impiego, prima della messa e di ogni trasmissione a contenuto religioso, della formula: trasmissione rivolta soltanto a chi crede nella religione (cattolica/ebraica/islamica… a parte che la presenza dei non-cattolici sullo schermo è irrisoria).

francesco s.

Simpatica, divertente ma inutile. Non ha alcun senso portare un parroco in tribunale per abuso della credulità popolare.
Io mi accontento di uno stato che garantisca il pluralismo delle opinione e la neutralità in materia di fede. Poi delle cose in cui crede qualcuno non mi interessa.

Engy

A proposito di Cascioli @giorgio, ti riporto una risposta che un suo amico credo (tale Fabio Tempesta) gli aveva postato in un forum: “…
è un grosso limite..Forse hai sentito qualcuno che parlava mentre la tua mente metteva in circolo tutto il suo armamentario di giudizi di convinzioni di tifo..e questo non è “ascoltare”.
Una visione del mondo che non ti spinge ad ascoltare le ragioni degli altri a rispettarli e perchè no ad amarli, potrà anche autodefinirsi “razionale” ma rimarrà sempre una pessima favola, un brutto racconto intollerante come un certo tipo di fede che almeno però sa di essere tale. Con affetto”.
Ovviamente te lo riporto perchè lo condivido.
Mi sa che sei più intollerante di quanto pensassi. Allo stesso tempo sono convinta che la tua sia un’intolleranza ferma alla sfera razionale. Chissà perchè penso così dato che non ci conosciamo … impressioni …
Io invece sono più tollerante a parole che nei fatti.

gmd85

@E.n.g.y

Una visione del mondo che non ti spinge ad ascoltare le ragioni degli altri a rispettarli

Condividi? Da come scrivi non si direbbe…

Io invece sono più tollerante a parole che nei fatti.

Ecco…

Giorgio Pozzo

Mi sa che sei più intollerante di quanto pensassi

Può darsi benissimo, ma in questo caso particolare la questione non riguarda tolleranza o intolleranza.
E, comunque, vorrei farti notare che l’intolleranza non riguarda il credere alle favole: ognuno è libero di illudersi quanto vuole. Io sono intollerante con chi le favole le racconta, non con chi le crede vere. E, soprattutto, con chi le racconta pretendendo che siano vere, alla faccia di storia e scienza. O, addirittura, con chi pretende che siano vere le proprie e false le altre.
Vedi, in due parole riassumo il mio pensiero sulla faccenda: quello che mi dà fastidio della religione è che non ammette MAI di essere in errore.

Ateo64

In genere essere intolleranti con gli intolleranti è tollerabile.

giovanni da livorno

A mio modesto avviso, le gerachie clericali ed i cattolici oltranzisti se fossero costretti a scegliere fra una drastica riduzione dei programmi di carattere religioso come “a sua immagine” e le fiction su santi e santini, e (in alternativa) l’introduzione di programmi (in orari normali) relativi alle altre fedi ed all’ateismo-agnosticismo, dove si potesse parlare liberamente dei problemi filosofici ed esegetici connessi con le varie religioni, io credo che sceglierebbero la prima soluzione.
I fondamentalisti hanno sempre avuto paura delle libera discussione in materia religiosa; per questo hanno fatto di tutto perchè non venisse introdotta un’ora alternativa di insegnamento laico dellE religionI.
@ Parolaio
vergogna parolaio, non sapere che la Bibbia contiene parecchie affermazioni feroci, guerrafondaie e classiste!
Saluti. GdL

“Potrai trovare 100 riferimenti dalla Bibbia i quali dicono che Dio è uno spietato tiranno, e loro troveranno uno o due passi i quali dicono che Dio è amore e diranno che “prendi le cose fuori dal contesto”.
(D. Barker)

giovanni da livorno

Ma quello che mi fa più rabbia è leggere nei siti cattolicisti (a cominciare da quello dei nostri dirimpettai dell’unione cr. catt. raz.) è che spesso “si fa un’informazione di parte contro la chiesa”?!?!

Capito? A loro non basta avere tutto lo spazio che hanno, perchè non sopportano nemmeno che, qualche volta, qualcuno dia voce ad un’opinione contraria a quella della CCAR.

Quindi è inutile che ci lamentiamo perchè i cattolici (rectius: i “cattolicisti”) hanno molto spazio nei mass-media, perchè a loro NON basta, in quanto vorrebbero il 100%.

Saluti. GdL

Frank

Due esempi che dimostrano che i bigotti hanno la testa montata al contrario:

Sparolaio ha scritto:

“se la signora Corsetti fosse vissuta nel medioevo sarebbe stata una fanatica persecutrice di eretici. L’approccio mentale è quello.”

Se fossi vissuto lui nella Russia comunista sarebbe stato il primo persecutore dei suoi attuali correligionari, se fosse come dici lui adesso la Corsetti sarebbe cattolica, cioè dalla parte del più forte, come lui.

Sempre sparolaio ha scritto:

“Prima di tutto noto con piacere che nessuno ha obiettato al fatto che la performance di Benigli non è stata ‘catechistica’ come previsto dall’avvocato di cui sopra.”

Sono andato a controllare per vedere che cosa volesse intendere ed in un commento precedente aveva scritto:

“No, affatto. Per esempio ha fatto notare il secolare inganno degli “atti impuri”, che non sono scritti da nessuna parte e che erano in tutti i catechismi del mondo.”

Quindi per sparolaio per dimostrare che Benigni non è stato catechista è bastato che in due serate di spettacolo si limitasse a correggere una delle fesserie della sua chiesa, io lo spettacolo non l’ho visto ma mi sembra poco, magari potrebbe portare altri esempi.

Ripeto questi bigotti hanno la testa montata al contrario.

RobertoV

Il teologo valdese Ricca l’ha definita evangelizzatrice. Se non è definirla catechistica e di propaganda! Non mi risulta che evangelizzare significhi fare un’analisi storico-critica.

Diocleziano

Tg dio rai delle 13: mi sono veramente rotto di sentire tutti i giorni, tutti i maledetti giorni, le banalità di Sua Banalità: si depreca tanto lo stato etico e noi dobbiamo sorbirci questo surrogato che lo stato italiano ci propina per procura? Mo basta, eh!

giovanni da livorno

@ Parolaio

a questo punto comincio a pensare che tu sia venuto qui per prenderci in giro e farti 4 risate! Ma guarda che, qui, non è aria!
Perchè un sedicente cattolico il quale faccia mostra di non sapere che le s. scritture siano ispirate da Dio o è un perfetto ignorante o ci sfotte. Tertium non datur.
Certo ci sono gli stili letterari, ma il contenuto, l’essenziale E’ ISPIRATO (per un credente ovviamente)!
I passi biblici citati dai partecipanti al blog, non sono, per la maggior parte, riferibili a violazioni della legge mosaica, ma a precisi comandamenti divini. Basta leggere Deuternomio 20, 17 in cui viene propriamente comandato di sterminare “gli Hittei, gli Amorei, i Cananei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei ” (“come l’Eterno, il tuo DIO, ti ha comandato”).
Hai fatto male a citare l’Ecclesiaste (Qoelet), dicendo che dice il contrario di quello che viene solitamente insegnato dai cattolici e che va, quindi, “interpretato”, perchè esso prova che, per gli ebrei dell’A.T., NON c’era l’immortalità dell’anima (che è un portato dell’influsso della cultura greca, a cui gli ebrei ortodossi erano oltremodo contrari). Ed è molto, molto, dubbio che Gesù affermi l’immortalità dell’anma, e non piuttosto, la resurrezione dei corpi.
Quindi non fare il furbo, dicendo di essere ateo anche te!
Saluti. GdL

“Ci sono individui composti unicamente di facciata, come case non finite per mancanza di quattrini. Hanno l’ingresso degno d’un gran palazzo, ma le stanze interne paragonabili a squallide capanne”.
(B. Gracián)

Ateo64

Se non sbaglio i T.d.G. infatti sostengono proprio questo: ossia che i corpi interi resusciteranno, e non l’anima.
Però certo: solo i corpi di quelli che credevano nella resurrezione dei corpi. Per chi crede nell’anima è altra cosa. Chi crede invece nella reincarnazione, e solo per loro, invece c’è il passaggio in un altro essere vivente…. insomma ad ognuno il suo bel ciucciotto e tutti a nanna.

giovanni da livorno

@ Parolaio che scrive:
– Hai detto bene, ‘ispirato’ , non ‘dettato’. C’è una bella differenza, infatti hai dovuto aggiungere ‘l’essenziale’… Quella che noi cristiani chiamiamo ‘rivelazione’ è un fenomeno progressivo, con il quale Dio si sarebbe (o si è per chi ci crede) rivelato agli uomini non ‘in un sol botto’, ma attraverso un percorso di svariati secoli. Detto questo è evidente che un’interpretazione letterale è impossibile, in quanto si troverebbe davanti a contraddizioni di tutti i tipi: da quella scientifica, a quella storica, a quella teologica. –
…………….
Non sostengo nemmeno io l’interpretazione fondamentalista (letterale) ma non ci si può spingere con l’intepretazione fino al punto di svuotare completamente di significato i brani storicicistici e narrativi della bibbia; per quelli allegorici si può interpretare con più ampia libertà, ma per quelli che narrano fatti concreti, non si può “interpretare” fino al punto di stravolgere il significato.
Nei brani che abbiamo indicato NON abbiamo un Dio, padre amoroso e misericordioso, ma il Dio di un popolo eletto, duro e spietato quando si tratta di fare l’interesse di quest’ultimo.
Voi in questo vedete un creatore che si manifesta a poco a poco e spesso (per necessità) contradditoriamente, noi vediamo un’assoluta e insanabile contraddizione fra un essere che è onnipotente, onnisciente e supremo bene (secondo una precisa e non arbitraria accezione di “bene”) e quei fatti e quegli ordini spietati.
Come ho detto in altre occasione la “teodicea” (il problema del male nel mondo in rapporto con il Dio giudaico-cristiano) è una valida argomentazione contro l’esistenza, non già di una generica entità creatrice, ma del Dio della bibbia.
Inoltre, se io ispiro l’essenziale del mio pensiero ad uno scrivano, che deve poi vergarlo secondo il suo stile, io faccio attenzione che la stesura non tradisca quello che volevo dire. Figuriamoci se non può farlo un essere onnivedente e onnisciente.
Saluti. GdL

RobertoV

Il problema è che l’interpretazione buonista arriva sempre ex-post, cioè dopo che la società è cambiata, non ne guida il cambiamento.
Dopo che alcune interpretazioni sono diventate inaccettabili anche per il fedele che legge, si cambia l’interpretazione per renderla più accettabile.
I protestanti sono accusati dai cattolici di aver troppo seguito le “mode” del momento (pur valendo per loro il “sola scriptura”), ma anche la chiesa cattolica ha modificato, in misura minore, molte sue interpretazioni. Per esempio dopo che per secoli e fino a poco fa hanno perseguitato gli ebrei e le altre religioni oggi cavalcano la tolleranza religiosa come se ne fossero stati i promotori, quando invece lo sono stati i vari stati secolarizzati.
Ex-post si può far dire di tutto a quei testi sacri (anche i politici riescono a dare nuove interpretazioni a loro affermazioni quando risultano inaccettabili): d’altronde la stessa cosa è fatta dagli islamici col corano.

Parolaio si è creato una nuova religione cristiana a suo uso e consumo e reinterpreta anche le varie encicliche dei papi in una versione buonista. Ed utilizza in modo scorretto il termine cristiani che non hanno una visione unica, ma a volte con differenze enormi nonostante leggano gli stessi testi sacri.

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