Irlanda, dal paradosso a sprazzi di buon senso

In Irlanda la forte influenza della Chiesa cattolica ha sempre impedito il varo di una legge che regolamenti veramente l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Un microscopico passo in avanti lo si è fatto poco più di un anno fa con il varo della Protection of Life During Pregnancy Bill, la norma che sull’onda della morte per negato aborto di Savita Halappanavar, ma anche a seguito di un’esplicita condanna della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, ha introdotto la possibilità di interrompere una gravidanza nel caso in cui questa sia rischiosa per la salute della madre, e sempre che tre medici lo certifichino all’unanimità. Decisamente poco, tuttavia. Di fatto l’Irlanda rimane la cenerentola d’Europa in tema di diritti riproduttivi.

L’eccessiva restrittività della normativa irlandese ha di recente generato un altro nodo, che come tutti i nodi è alla fine giunto al pettine. Una donna ventenne, incinta e madre di due piccoli, a seguito dei traumi riportati in una caduta è stata dichiarata cerebralmente morta. I suoi familiari hanno quindi chiesto di spegnere le macchine che tenevano attivi i suoi processi biologici, ma la presenza del feto, unita all’assenza di chiare linee guida in merito, ha fatto sì che nessun medico abbia voluto rischiare un’incriminazione per procurato aborto. Il cadavere della donna, che essendo morta non poteva essere quindi considerata in pericolo di vita, rischiava di diventare a tutti gli effetti un’incubatrice in carne e ossa, il cui unico scopo sarebbe stato quello di tenere in vita il feto almeno fino alla 34^ settimana per poi tirarlo fuori. In un quadro così sconcertante e macabro è stato necessario rivolgersi all’Alta Corte di Dublino per capire cosa fare, con il rischio di dover ricorrere perfino alla Corte Suprema date le implicazioni costituzionali. Rischio fortunatamente fugato, perché i legali a difesa dei diritti della donna e del feto hanno anticipato che non si sarebbero opposti alla sentenza e perfino l’arcivescovo di Dublino ha dichiarato che non avrebbe obiettato nulla sull’eventuale decisione di staccare la spina.

terapiaintensiva

La corte ha infine autorizzato lo spegnimento delle macchine. Le perizie hanno dimostrato che il feto era comunque già condannato perché l’ambiente uterino in cui si trovava era stato reso tossico dalle terapie a cui era sottoposta la donna, ma questa sembra non essere stata la ragione determinante. La corte ha infatti posto l’accento soprattutto sugli aspetti etici scrivendo che è sbagliato privare la donna “di una morte dignitosa e sottoporre suo padre, il suo compagno e i suoi giovani figli a inimmaginabili tormenti per un futile esercizio dettato unicamente dal timore di azioni legali contro i medici”. In altre parole, la legge che vorrebbe garantire il diritto alla vita per un essere umano che non esiste ancora, non consentendo interpretazioni oggettive a causa della sua vaghezza, finisce per generare situazioni paradossali in cui di fatto nessuno è realmente tutelato.

In un contesto così restrittivo come quello irlandese le parole espresse dall’arcivescovo Diarmuid Martin diventano melodia: «Una donna non è semplicemente un’incubatrice. La relazione che lega una donna a suo figlio è un rapporto affettivo, ed è chiarissimo che occorre quindi valutare l’età del feto, quali sono le sue possibilità». Parole sante, arcivescovo, parole sante. Che andrebbero utilizzate anche in un’accezione più estesa, perché le possibilità che ha il feto non sono solo legate alla probabilità che ha di vivere o morire ma vanno ben oltre, e il rapporto affettivo che lega una madre al proprio figlio è tutt’altro che scontato.

Ma siamo sulla buona strada e visto il momento attuale, di buoni propositi e speranze per il nuovo anno, un buon auspicio per il futuro sarebbe quello che si anteponga sempre la dignità delle persone reali davanti a quella presunta di chi persona lo è solo in potenza, dando piena attuazione alla legge 194 e limitando gli obiettori di coscienza nelle strutture sanitarie pubbliche. Ma anche che la si anteponga agli interessi di tutte le comunità, a maggior ragione di quelle a cui la persona non ha mai dato la sua adesione, cominciando per esempio col sancire che ogni individuo ha il diritto di chiedere che venga posta fine alla propria esistenza quando questa diventa insopportabile. La proposta di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia promossa dall’Associazione Luca Coscioni insieme a Uaar e altri è ancora in attesa di essere discussa dal parlamento, chissà che il 2015 non sia l’anno in cui possiamo finalmente brindare alla riscossa dei diritti civili. Cin cin.

Massimo Maiurana

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59 commenti

francesco s.

Concordo, ma più che parlare del concetto di persona come discriminante per il feto, che è opinabile, nel senso che ognuno può credere che gli pare cosa sia una persona, parlerei di capacità di vita autonoma, che è oggettivo.

francesco s.

Non parlerei neanche di diritti riproduttivi, ma di diritti all’autodeterminazione. Scegliere se portare a termine una gravidanza è per prima cosa una forma di autodeterminazione della persona. Diritto riproduttivo è un termine ambiguo.

Gianluca

francesco s.

” nel senso che ognuno può credere che gli pare cosa sia una persona”

Veramente, cosa sia una persona non è opinabile: la giurisprudenza è chiara:
Art.1 cc

“La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita.
I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”.

Quindi uno può lasciare in eredità al nascituro concepito e addirittura al nascituro non concepito (es.Lascio questa casa al figlio di mia figlia che oggi ha 20 anni, a condizione che lo metta al mondo entro i 30 anni di età), ma i diritti del nascituro sono sempre subordinati all’evento della nascita, dove si acquista la capacità giuridica (quindi i diritti umani).

francesco s.

Veramente l’articolo citato non stabilisce cosa sia una persona, infatti non usail termine persona ma appunto capacità giuridica, concetto attinente alla giurisprudenza che si applica anche ad enti non viventi coke le organizzazioni. Ci mancherebbe che per legge si fissasse cosa sia una persona, o cosa si debba credere che sia una persona. La legge è pratica, e perfettamente in linea con quanto ho detto io circa la capacità di vita autonoma, un fatto non opinabile.

francesco s.

E comunque le leggi sono sempre opinabili, mai citare le leggi per dire che qualcosa non è opinabile. Solo le evidenze scientifiche non sono opinabili e solo fino a un certo livello. Io ad esempio che si possano sposare solo gli eterosessuali lo trovo opinabile, nonostante la legge. 😉

Monsieur Bovary

Sarebbe bello pensare che le parole dell’arcivescovo siano state dettate da umanità o buonsenso…
… ma temo sarebbe ingenuità.
Schiaffeggiata dal vento di libertà che inizia a spirare anche nei cieli d’Irlanda, la Chiesa locale potrebbe semplicemente star iniziando una lenta riscrittura della storia, in puro stile 1984 (o TdG, per restar in tema di religioni); che bello poter strombazzare fra qualche anno, quando auspicabilmente anche l’EIRE si sarà dotata di una legge adeguata: “non dimentichiamo cosa disse l’arcivescovo, che fece pressione e si batté affinché fosse approvata”.
Be’, tanti auguri alle gaeliche… anche se qui in Italia possiamo testimoniare come la presenza di una legge (da 36 anni!) non equivale direttamente al rispetto del diritto all’autodeterminazione della donna…

benjamin l'@sino

L’ipernormazione (malattia dalla quale siamo più che abbondantemente affetti in Italia e che continua a peggiorare) provoca schifezze di questo genere. Quando a scuola sento inneggiare in modo incrociato alla “professionalità” e alla centralità delle “regole” vengo preso da brividi e conati di vomito. Davvero, mi sembra impossibile che non si riescano a cogliere le distorsioni alle quali può portare eleggere “professionalità” e “regole” a feticcio culturale. In questo post abbiamo un bell’esempio.

Gianluca

benjamin

“più proibizioni ci sono,
più il popolo diventa povero.
Più armi ci sono,
più le cose vanno male.
Più astuzie e furberie ci sono,
più si fanno follie.
Più leggi ci sono,
più si moltiplicano i furfanti.”

Lao Tzu – Tao te ching

gmd85

@benjamin

Non sono sicuro di aver capito. Qui non c’è nessuna ipernormazione, anzi, è il contrario., almeno per l’Italia. Puoi parlare di iperburocratizzazione, ma, piaccia o meno, nei grandi gruppi di individui la norma dev’esserci. Poi, bisogna capire se una norma è valida o meno e se non ci siano vuoti legislativi, perché quelli sono anche peggio. Il fatto che ci siano, da noi, leggi e leggine ad hoc, è tutt’altro paio di maniche.

benjamin l'@sino

Tu parli di vuoto legislativo, io parlo di spazio di libertà. La norma è un’arma che usa chi ha il coltello dalla parte del manico per restringere il tuo spazio vitale e per conformarlo al suo interesse e al suo punto di vista. Ovviamente, sempre per nobili motivi e con la legittimazione che deriva dalla liceità delle istituzioni.

Prima che arrivi l’obiezione dico subito che, no, non credo (più) all’esistenza della democrazia, per cui non credo neppure (più) che le norme vengano emanate per tutelare l’interesse comune e/o per esercitare la sovranità popolare. In altre parole, a cinquant’anni suonati non credo (più) alle favole. Disfattista? Puoi scommeterci, ma ho valide ragioni (a ben pensarci, le avremmo tutti).

Monsieur Bovary

No… ma cosa mi dice mai… questo è il più brutto colpo che la mia giovenil speme abbia mai ricevuto (dopo aver capito che Babbo Natale non esiste, of course).
Il punto è: la democrazia non funziona di per sé, o perché non è mai stata realmente attuata?
Io tendo a propendere per la seconda ipotesi; il fatto che in molte costituzioni e in molti nomi di nazione figuri quest’aggettivo, non significa che tale forma di governo sia mai stata (del tutto) applicata.
Che fare dunque?
Unirsi al califfato islamico? Proclamare Papafrancesco Re d’Italia? Tornare alla città-stato?
Il nichilismo, il dire che tutto-fa-schifo-e-basta è un atteggiamento vecchio come il cucco… ritornerà a “far f1go” fra una-due generazioni.
Nel frattempo, soluzioni, o si risparmi il fiato.

gmd85

@benjamin

Parto dall’obiezione di Monsieur Bovary e la faccio mia. La democrazia, oggi, non funziona ed è colpa delle masse di caproni che danno agio sempre agli stessi individui. Da noi, inoltre, pendono anche, disgustosamente, dalle labbra dei vecchietti d’oltretevere. Da qui a dire che è la norma a creare il problema ce ne vuole. Mill aveva ben chiaro come doveva funzionare la democrazia ed elemento essenziale del sistema (termine da non vedere necessariamente in accezione negativa) era quello di mandare via a calci in c.ulo i rappresentanti che venivano meno al loro compito. Cosa che in Italia non siamo in grado di fare. Da qui a dire che è la norma a creare il problema ce ne vuole. Di per sé, la legge ha un certo carattere di coercizione, devi decidere di sottostarci. Ma sei davvero pronto a dire che le norme siano l’origine del problema? Io dico che il problema sta nel volerle creare e applicare… all’irlandese, per rimanere nell’ambito della news. O all’italiana.

benjamin l'@sino

Bando al sarcasmo, gente. Il problema non è la norma esattamente come in un omicidio il problema non è la pistola. So benissimo che l’una (la norma) e l’altra (la pistola) sono strumenti e nulla più. So anche bene che con lo stesso strumento puoi ottenere risultati pregevoli o spregevoli, così come so che il giudizio sulla pregevolezza o spregevolezza è quanto mai soggettivo (con una pistola puoi ammazzare il coniglio, che è assai gustoso; ciò parrebbe cosa buona, ma… cosa ne pensa il coniglio?).

Il fatto che io non abbia soluzioni non significa che non mi sia possibile vedere i problemi. Magari, a ben pensarci, quelle soluzioni proprio non esistono. Esistono però tanti furboni che possono fingere d’averle in palmo di mano giusto per ricavarne vantaggio.

benjamin l'@sino

Anche se è fuori tema, aggiungo che è vero, la democrazia (almeno nell’ambito di comunità che si contano con numeri di più di tre cifre) non è mai esistita, nonostante le etichette. Allo stesso modo non è mai esistita la dittatura, non è mai esistito il comunismo, non è mai esistita l’anarchia, non è mai esistito nulla che non sia l’unica forma di governo che le comunità umane appena più numerose sanno/possono darsi: l’oligarchia. E’ un fattore etologico della nostra specie, siamo programmati per quello, quello facciamo.

______________________________
Oligarchia: gruppi di persone che si associano e si organizzano per trarre utile dal danno altrui.

gmd85

@benjamin

L’ho detto che sei sull’onda di Hobbes. Comunque, non mi dilungo sulle forme di governo, altrimenti non ne usciamo più. Prima di andare avanti sulla questione centrale, ti chiedo di chiarire cosa critichi nello specifico della news.

P.S. il coniglio è morto 😉

benjamin l'@sino

Critico i meccanismi per i quali gli operatori sanitari (e non solo quelli sanitari) devono essere più preoccupati dalle possibili ritorsioni dovute alla legge che dalle considerazioni ragionevoli che possono nascere lì per lì nella loro testa.
Critico chi pretende di normare tutto su tutto, possibilmente usando termini qualitativi e non quantitativi così da lasciare l’arbitrio nelle mani dei magistrati e da tenere all’oscuro i sottoposti circa il vero significato delle norme (il fatto che questa volta le cose siano andate per il verso giusto non definisce un diritto, bensì una combinazione solo fortuitamente favorevole di attitudini e inclinazioni da parte di chi aveva il potere di decidere).
Critico chi usa il linguaggio come se fosse un’arma, piegandolo secondo il proprio gusto per forzare altri a cedere un arbitrio dal quale non possono difendersi.
Critico chi mette il naso nelle questioni altrui parlando da un pulpito che è a tutti gli effetti una torre d’avorio intoccabile.
Critico chi pensa che possa essere anche solo lontanamente immaginabile tenere in vita un cadavere affinché possa generare contemporaneamente un orfano (assai probabilmente portatore d’handicap, viste le condizioni della gestazione) e un genitore oberato da una situazione invivibile o comunque molto difficile.
Critico me stesso per non avere il coraggio né le capacità per ritirarmi a vivere in una spelonca sul fianco d’una montagna della Patagonia e per il mio continuare a bazzicare la rete a farmi del male (e magari farne ad altri) scrivendo cose come questa.

Direi che, per ora, ce n’è a sufficienza. Dovessi soffermarmici più a lungo, altro mi verrebbe in mente. Per questo, è meglio che non mi ci soffermi oltre, che tanto basta.

gmd85

@benjamin

Benissimo, concordo su ogni punto. Semplicemente, ammetto che non mi era chiaro a partire dal tuo primo commento, visto che l’ipernormazione può interessare ogni ambito.

serlver

Dunque, se una donna vuole scientemente fare da incubatrice per un’altra coppia, magari pure indennizzata, per i cattos non va bene, ma se il suo cadavere viene costretto ad esserlo per legge allora per loro diventa legittimo. I miracoli della coerenza cattolica.

francesco s.

Bisognerebbe spiegare al papa che quando si parla di qualità della vita si intende qualità soggettiva ovvero quella che il malato percepisce e che ritiene o meno accettabile. È vero che le religioni in generale ragionano in termini assoluti, ma accusando di relativismo gli altri dovrebbero capire che ci si riferisce a ciò che il malato percepisce.

gmd85

@francesco s

Stessa domanda fatta a GdL: se ci arrivassero farebbero affermazioni del genere?

Frank

Papa ufficiale: Mejor così….
Segretario: Sul serio Santità?
Papa ufficiale: Ma ciertamiente, noi della Chiesa le donne le vogliam trasformar en encubatrici cuando sono vive…. non cuando sono muertes, allor che piacer ce sarebbe.
Segretario: Effettivamente…..

giovanni da livorno

@ gmd85

ho letto, ho letto. Ma a nessuno salta in testa di rispondere pubblicamente dicendo che colui il quale deve vivere “quella” vita avrà “un po'” di voce in capitolo per giudicare la qualità della “sua” vita?
Saluti. GdL

Monsieur Bovary

Risponde la Vox Dei (per voces Papae Francisci et sodalium):

“Nessuna voce in capitolo, salvo ovviamente la decisione (per fortuna solo virtuale, in Italia e nella maggioranza delle nazioni che si rifugiano sotto il sacro amparo della fede cattolica) tra offrire le proprie sofferenze – e quelle di eventuali familiari/amici – come testimonianza della propria fede in Dio (lui, che morì in croce per noi fetidi peccatori!) e abbandonare il campo senza dignità, né coraggio (come ha fatto di recente una certa giovane americana, di certo traviata da una società che persegue il benessere individualistico e nega il valore redentore e pedagogico della sofferenza fisica e morale)”.

Deo Gratias semper (per la sofferenza e i diritti negati altrui).

gmd85

@GdL

E proprio quello è il punto. Ma pensi che se ci arrivassero, il papozzo e quelli che lo seguono, se ne uscirebbero in affermazioni simili?
Tra l’altro, il commento di Bovary mi fa pensare che sono bravi a dire quando una morte non è dignitosa, ma guai se qualcuno parla di qualità della vita.

Gianluca

Scusate per l’OT, ma guardate con quale faccia…

h t t p://www.aduc.it/notizia/eutanasia+papa+risponde+appello+malato+sla_130540.php

Monsieur Bovary

Da notare come la domanda, umanissima e concreta, posta dal signor Piludu abbia ricevuto in risposta un giudizio – non richiesto – da parte di quel segretario che, degno seguace del papa, mette il Becciu nella vita altrui senza comprensione…

Questa gentaglia non ha risposte da dare, perché non ha nemmeno voglia di riflettere.
Sanno solo inserire il pilota automatico dei giudizi.
Triste dialogo fra una mente viva in un corpo morto, e due menti morte in corpi vivi…

Diocleziano

”… Il Papa è rimasto colpito dal fatto che lei, anche in questa tragica situazione e pur non avendo alcuna fede religiosa riesca a dare ancora un senso alla sua esistenza…”

Chi ha pronunciato questa frase, pur avendo una fede religiosa, non ha ancora saputo dare un senso alla sua esistenza. Evidentemente, per questo prete, il dolore che avvicina a dio è solo quello degli altri… Cras tibi!

Enrico

Una breve brevi considerazione cosa c’entra il compagno della donna, un estraneo, con la decisione di tenere in vita la stessa?
Se ritenete che sia umiliante per la donna essere ridotta ad incubatrice, mentre io vedo nella donna gravida l’amore nella sua forma massima, mi sapreste dire che considerazione ha il convivente dell’altro?

gmd85

@Enrico

Tu, invece, ti sei fatto un’idea della considerazione che abbiamo noi di te e delle tue cretinate?

@Tutti gli altri

Per favore, lasciate stare. Non ne vale davvero la pena.

Florasol

tu hai ragionissima a dire che bisogna lasciarlo stare ma io a sentirmi dire che il tuo convivente è “un estraneo” dopo che ho convissuto per 23 anni con un uomo che per me si farebbe tagliare a fettine (e io per lui, chiariamo) divento pazza idrofoba. Ma come si permette questo individuo di sputare giudizi!!?? Ma chi gli da il diritto!?

Frank

Enrico dovevi nascere mantide (maschio) religiosa (che già lo sei), vorrei vedere se parleresti così.
Gmd85 non posso farci niente, è stato più forte di me. 😉

gmd85

@Frank

Finché non lo si prende sul serio… ma temo che lui prenderà sul serio te. 😆

giancarlo bonini

Bene ha fatto gmd85 a postare il papozzo: tipico esempio di forma circolare con cui la Chiesa Cattolica ama donare il proprio sapere: non esprime nulla di nuovo e si richiude su sé stessa.

gmd85

L’ho detto e lo ripeto. Un colpo al cerchio e uno alla botte. Con Bergoglio stanno raggiungendo l’apice.

Diocleziano

Altro tema ma meccanismo analogo è stato quello dell’uscita di Sua Banalità incontrando le famiglie numerose: non credo che le famiglie numerose fossero andate a questuare un tozzo di pane, ma il volpone ha pensato bene di ricordare loro che la costituzione italiana prevede l’aiuto alle famiglie… fosse mai che a quei tangheri venisse l’uzzolo di chiederlo a lui l’aiuto.

MASSIMO

Posto questo articolo:
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/isis_allatta_centro_tortura_tenaglia_chiodata_polizia_femminile/notizie/1093068.shtml
Non c’entra nulla con l’argomento, ma è giusto per far vedere ai bigotti del forum a cosa portano le religioni. In questo articolo si parla di religione islamica, e nei paesi dove è predominante essa porta al MEDIOEVO.
Quanto alla religione cristiano-cattolica, era uguale a quella islamica fino a circa 300 anni fa. Poi fortunatamente è venuto il “laicismo” che la ha ridimensionata ad un mucchio di cerimoniali e di discorsi ipocriti e dolciastri.
Non mi si venga mai a dire che le religioni sono una cosa positiva. Le religioni sono plagio mentale e possono creare mostri.

Monsieur Bovary

Sì. Fra l’altro, ciò che gli invasati di ogni religione chiamano in malafede “laicismo”, a casa mia si chiama rispetto del prossimo, buon senso e civiltà.

Osservazione a latere: da notare come fra i criminali dell’ISIS anche le donne si facciano onore nell’esercizio della crudeltà… questo per dire che fra una persona e una belva il discrimine sta nell’uso del cuore e del cervello, e non in ciò che si trova fra le gambe…

MASSIMO

@ Monsieur Bovary

E io dico anche un’altra cosa. Essere invasati dalla religione può avere diverse motivazioni psicologiche.
Nel caso della religione islamica, questa potrebbe anche essere una scusa per sfogare i propri istìnti bestiali e rabbie contro altre persone. Il tutto condito da una buona dose di “delirio di onnipotenza” perchè quando si fa del male agli altri lo si fa per soddisfare la volonta di Dio.
Sono le stesse motivazioni psicologiche che fino a 300 anni fa conducevano le folle europee a bruciare le streghe.

Engy

la libertà altrui … la libertà altrui è solo la vostra, cari atei che scrivete qui, caro commentarium, la verità è solo la vostra e sapete spendere cinismo e sprezzo a piene mani nei confronti dei soliti noti, con linguaggio e toni volutamente volgari e rozzi.
Poi venite a “piagnucolare” e a fare i risentiti quando gli altri osano fare sarcasmo e cinismo, magari prendendo spunto dalla morte di una persona a voi cara. Ma guarda un po’: si pretende rispetto per se stessi e non lo si da agli “altri”, sempre la solita storia.
Finora, nell’ambito di questo post, l’unico (come spesso succede) in grado di sviluppare un ragionamento con argomenti logici (seppur opinabili), senza toni puerilmente aggressivi o livorosi (i soliti toni d’altra parte tipici della rete, fatta di frustrati incapaci di azione) e senza essere insultante o offensivo e spesso caratterizzato da quell’ironia che qui è sconosciuta ai più – è il solito Beniamino l’asino.
Per il resto lo scenario è sempre uguale, me compresa si intende, a inizio come a fine anno ed è un po’ avvilente.
Alla fine penso che questo commentarium serva ancor meno della media dei forum in rete.

gmd85

@E.n.g.y

Ti ho già detto che il rispetto te lo devi guadagnare. E con le tue fesserie non lo fai. Io la persona neanche la conoscevo, è proprio l’espediente che è da quattro soldi e ho come l’impressione che quella sia la vera E.n.g.y. I soliti noti vengono trattati per quello che sono e se TUTTI hanno il diritto di dire la loro, come sempre ci ricordi, mia cara, non dovrebbe essere un problema. Ma la tua incoerenza è nota.
Ora, dopo averci regalato la tua saggezza, riesci a dire qualcosa di sensato in merito alla news, visto che in dodici righe non l’hai fatto?

Alla fine penso che questo commentarium serva ancor meno della media dei forum in rete.

Ergo, qui, sei del tutto inutile. E capirai che il tuo parere in merito, sempre qui, è altrettanto privo di significato
Ora, lamentati pure perché ti ho trattata male.

gmd85

@E.n.g.y

Dimmi, tu giudichi logici solo gli argomenti che ti aggradano?

Francesco s.

Mi spiace per te, Engy. Io certi commenti che fai fuori tema e insultanti nei confronti della comuntà di utenti non te li lascerei passare, perché contrari al regolamento del blog (sì esiste un regolamento). Ma non sono io l’admin.

Proporrei di ignorarti per il prossimo 2015, da parte mia ci sarà questo impegno, hai davvero rotto.

gmd85

@francesco s

Io il regalo per l’anno nuovo lo chiederei all’admin. :mrgreen:

@E.n.g.y

i soliti toni d’altra parte tipici della rete, fatta di frustrati incapaci di azione

Azz, adesso sai anche quali soggetti scrivono sulla rete. Quanto senso pensi che possa avere detto da una che ha affermato di essere stata bannata da diversi blog?
http://it.wikipedia.org/wiki/Proiezione_%28psicologia%29

Che soggetto…

Frank

Gmd85 e Francesco s., se non fossi ateo sarei tentato di chiamare un esorcista.

Frank

P.s.

Come farà a scrivere i commenti, visto che dovrebbero tenerla legata sul letto. 😉

L’esorcismo di engirose una storia vera:

Engirose: Ahhhhhhh brucia!!! Ahhhhhhh brucia!!!
Assistente: Ma allora l’acqua santa funziona!
Esorcista: Non è acqua santa ma acqua bollente, sono ateo…..

giovanni da livorno

@ gmd che scrive:
– E proprio quello è il punto. Ma pensi che se ci arrivassero, il papozzo e quelli che lo seguono, se ne uscirebbero in affermazioni simili?
Tra l’altro, il commento di Bovary mi fa pensare che sono bravi a dire quando una morte non è dignitosa, ma guai se qualcuno parla di qualità della vita.-
…….
Ci arrivano, ci arrivano, sanno bene (perlomeno i vertici) come stanno le cose; ma il fatto è che non conviene loro “arrivarci” nei fatti. Per questo se ne escono con affermazioni simili.
Ed anche qua (come al solito) la ragione di fondo è POLITICA. Perchè sarebbe, nel lungo periodo, pericoloso che la gente si sentisse padrona della propria vita (come della propria sessualità). In prospettiva, il messaggio cattolico, troverebbe più difficoltà ad influenzare i diversi strati della società. Ad uno, che sa di poter disporre liberamente della propria vita e della propria sessualità, UN MESSAGGIO come quello cattolico (di abnegazione, di rivalutazione della sofferenza e di castità) mica glielo puoi raccontare tanto facilmente…………..

@ Enrico
ma se il problema è l’interferenza del compagno che decide sulla vita o sulla morte della persona in coma, NON AVRESTI DETTO NULLA se l’interessata, potendo parlare (o avendo lasciato uno scritto autografo, esplicito e inequivoco), avesse optato per il sollecito distacco della “spina”?
In tal caso non ci sarebbe stata nessuna interferenza…………………..
Saluti. GdL

“Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l’aria”.
(C. Pavese)

gmd85

@GdL

Semplicemente, è il cane che si morde la coda. Sono arrivati a un livello tale che se i fedeli cominciassero a pensarla diversamente, santa mamma chiesa rischierebbe di perdere la base e, di conseguenza, diminuirebbe la possibilità di pretendere.

Marco Tullio

@Giovanni da Livorno. “Sarebbe, nel lungo periodo, pericoloso che la gente si sentisse padrona della propria vita (come della propria sessualità). In prospettiva, il messaggio cattolico, troverebbe più difficoltà ad influenzare i diversi strati della società. Ad uno, che sa di poter disporre liberamente della propria vita e della propria sessualità, UN MESSAGGIO come quello cattolico (di abnegazione, di rivalutazione della sofferenza e di castità) mica glielo puoi raccontare tanto facilmente…………..
Non esistono soltanto quelli che soffrendo desiderano morire, né quelli che possono IN CONCRETO esercitare la propria sessualità come desidererebbero, così come non ci sono soltanto quelli che, essendo poveri, vedono aperta una via praticabile per procurarsi un reddito dignitoso, né soltanto coloro che – essendo in grado di aiutare gli altri – sono chiamati alla carità e all’abnegazione. Ci sono anche quelli che, non avendo nessuna voglia di porre fine col suicidio (più o meno assistito) alle proprie irrimediabili o inevitabili sofferenze o deprivazioni o frustrazioni, trovando desiderabile che chi potrebbe aiutarli sia animato da carità e abnegazione, traggono conforto dalle dottrine che voi giudicate tanto assurde e ridicole.

Monsieur Bovary

Ma se appunto ogni cittadino potesse esprimersi con un testamento biologico – e nel caso di un morente ancora compos sui, l’eventuale accesso all’eutanasia – sarebbe in massima parte garantita la libertà di decidere quando e come uscir di vita secondo le proprie personali convinzioni.

E in generale, penso (mia opinione, eh) che si debba fare il possibile per colmare gli impedimenti concreti alla capacità di vivere la propria al meglio, in tutti i bisogni, desideri ed esigenze che racchiude… troppo spesso le religioni invitano alla rassegnazione, per una distaccata e persistente opposizioni a quei mezzi la cui fruizione (offerta, non imposta!) migliorerebbe la vita di tanti, rendendoli meno facili prede (fecondazione assistita, unioni/matrimoni LGBT, aborto, eutanasia, uno Stato efficiente che non deleghi a una sciatta CCAR l’assistenza sociale e materiale dei più deboli…).
La mia banale impressione è che la CCAR faccia ostracismo a tutto ciò – limitando nei fatti la libertà di chi non vi si riconosce – non perché tema una mattanza di disabili o un mercato di bambini, ma perché consapevole che in un ambito socialmente più avanzato avrebbe terreno assai meno fertile per i propri maneggi ideologici e, soprattutto, economici e politici.

Frank

Per Marco “ci sono quelli” Tullio, ci sono anche quelli come te che devono rompere i marroni a chi ha deciso di farla finita e che se ne fregano di quelli che hanno deciso di non farla finita alla faccia della carità e dell’abnegazione di cui dicono di essere animati. 😆

P.s.

“traggono conforto dalle dottrine che voi giudicate tanto assurde e ridicole.”

Voi chi?
Se in questo “voi” somno compreso anche io, ti ricordo che non sono io a ritenerle ridicole ma tu a pensare che siano serie. C’è una certa differenza, magari tu non la cogli ma è così.

Marco Tullio

@Monsieur Bovary. Ma quando avrai fatto bene bene quelle cose belle che auspichi … resteranno sempre la vecchiaia, le malattie croniche, la difficoltà – per molti – d’avere in concreto quella soddisfazione sentimentale/sessuale che viene loro concessa in teoria, il fallimento economico (ancorché ij qualche misura lenito da uno Stato assistenziale, necessariamente, anche nei casi migliori, un po’ tirchio), la frustrazione delle ambizioni. A tutti questi (che, poi, sono, aben guardare, praticamente tutti, per un verso o per l’altro), che cosa offri di meglio rispetto alla speranza cristiana? L’eutanasia?

gmd85

@Marco Tullio

Che noia questi pendii scivolosi, non riuscite a fare altro. Quale perverso e inceppato meccanismo mental eti fa saltare dall’ambito della malattia ai problemi della vita e ti porta a pensare che l’eutanasia debba essere indiscriminata? O fai la domanda perché, fondamentalmente, Bovary ha centrato il punto? Punto che, al solito, ignori o proprio non capisci, tutto convinto che l’alternativa cristiana sia la migliore. Lo sarà per te e sei libero di pensarlo, ma ciò non ti autorizza a pretendere che lo sia per gli altri. Come diavolo è che è tanto difficile arrivarci? Che diamine.

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