La clericalata della settimana, 2: Reggio Emilia

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del Comune di Reggio Emilia che

ha consentito all’Associazione Primo Tricolore, in occasione della Festa Nazionale del Tricolore svoltasi il 7 gennaio, di affidare al vescovo Massimo Camisasca una lectio magistralis sul “patriottismo cattolico”

tricolore-vescovo

A seguire le altre segnalazione per questa settimana.

Nonostante le proteste anche internazionali, la Regione Lombardia non ha ritirato sostegno e partecipazione al convegno clericale omofobo “in difesa della famiglia naturale”. Il Bureau international des Expositions, l’organo internazionale che gestisce il marchio dell’Expo, ha annunciato che scriverà al ministro Martina per ritirare il logo dall’evento.

Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso (PD), ha annunciato lo stanziamento di 300.000 euro per la ricostruzione di una chiesa a Pratola Peligna (AQ).

Francesco Spina (Scelta Civica), presidente della provincia Barletta-Andria-Trani, ha ringraziato il papa per la nomina a cardinale di monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, i cui genitori sono nati a Barletta.

La redazione

25 commenti

gmd85

Un po’ fiacche queste clericalate, a parte quella in primo piano. La storia dell’expo la definirei più una bigottata.

benjamin l'@sino

Considerando la situazione attuale, l’unica notizia che mi turba tra quelle citate è quella che riguarda la spesa di 300.000 euro pubblici per l’ennesima chiesa (come se non ce ne fossero a sufficienza). Se le cose andranno come vanno di solito, prima che i lavori siano terminati la cifra è destinata come minimo a triplicarsi. Dopo di che inizierà il luuuuungo capitolo dei lavori (costosi) di manutenzione, un salasso senza fine. Perché dobbiamo continuare a lasciare che vengano sperperati in questo modo i frutti delle nostre fatiche? Smettiamo, per favore, di pensare ai soldi come se fossero numeri astratti: 300.000 euro significano che qualcuno dovrà spendere la sua intera vita lavorativa per edificare quella chiesa; vista da un’angolazione diversa, significa che cinque o sei persone comuni (potresti essere tu che leggi) non potranno avere un minimo di soddisfazione per se stessi perché tutta la propria eccedenza “produttiva” verrà “investita” in quell’inutile capannone di lusso perché così è stato deciso da qualche cosiddetto “rappresentante”. In questi termini, quell’apparentemente insignificante “300.000 euro” assume subito un peso tutto diverso, vero?

francesco s.

Ci potrebbe anche stare un finanziamento alla ricostruzione della chiesa se ha valore storico, ma vengono sempre le persone (non so quanti in Abruzzo hanno ancora la casa distrutta) e soprattutto la Chiesa cattolica potrebbe metterci i soldi che prende dall’8×1000, di cui dice che 80% viene utilizzato per i luoghi di culto.

francesco s.

mi sa che è saltato un avverbio:
…ma vengono sempre prima le persone…

RobertoV

Secondo quanto riportano loro stessi (ripartizione del 2013) quasi il 41 % del totale va alle attività di culto (di cui più di 1/4 per la sola edilizia), mentre il 37 % per il mantenimento del clero. E’ abbastanza interessante osservare come rispetto al 1990 le spese per il culto siano più che decuplicate in termini assoluti, anche grazie al notevole aumento delle entrate garantito dal meccanismo dell’otto per mille (+250 % al netto dell’attualizzazione), nonostante il calo dei fedeli (e del 20 % dei sacerdoti i cui costi/pro capite sono cresciuti di oltre il 50% al netto dell’inflazione).
Insomma grazie all’otto per mille hanno molti più soldi a disposizione di 20 anni fa, eppure riescono ancora a prendere altri soldi extra dallo stato per vari interventi, stato che invece deve tagliare a tutti gli altri. Nel caso di Pratola è interessante notare che i soldi sono stati stanziati senza avere neanche un progetto.

RobertoV

Quando girano tanti soldi a Pratola ……………….

http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=107997

Fa niente se a distanza di quasi 6 anni la gente è ancora in difficoltà………….
E fa niente se la Caritas si è tenuta 4 milioni di Euro dei 35 raccolti per il terremoto in Abruzzo per investimenti futuri indefiniti e non li usa per le sue strutture che devono pagare altri ……

Monsieur Bovary

Tutto ciò fa schifo.
Mi piacerebbe sapere come porre fine a questo scempio.
Solito banale principio: la CCAR (e tutto quanto le pertiene) deve essere finanziata dai cattolici.
A quando la tassa di religione come in Germania? Il numero di cosiddetti cattolici colerebbe a picco.

RobertoV

In effetti dover pagare una media di circa 200 €/fedele come in Germania non sarebbe gradita (tenendo conto delle varie esenzioni chi paga veramente deve pagare di più) ed in molti cattolici tiepidi o formali la abbandonerebbero. Però se non paghi non usufruisci neanche dei servizi e nel caso italiano la quota sarebbe inferiore (dell’ordine di 25-30 € in media), per non parlare del fatto che troverebbero varie scappatoie per non pagare (anche in Germania meno della metà dei fedeli è tenuta a pagarla).
Anche in Germania comunque le entrate della Kirchensteuer sono solo una parte delle entrate delle chiese perchè lo stato da soldi alle chiese anche coi soldi di tutti per le università, scuole e asili privati, per gli ospedali, per pagare gli stipendi ai preti, vescovi e cardinali, per l’edilizia di culto grazie a concordati storici (quasi 10 miliardi di € in più).

Monsieur Bovary

Ah… che delusione.
Immaginavo che scappatoie filoclericali ce ne fossero (considerato anche il “colore” dell’attuale governo tedesco), ma non credevo fino a questo punto.
Non sono mai state fatte proposte per ridurre ulteriormente il flusso di risorse pubbliche verso la CCAR e le altre confessioni?

RobertoV

Monsieur Bovary
In realtà il problema era già stato affrontato dalla Repubblica di Weimar che aveva sancito l’abolizione dei precedenti concordati senza indennizzo. Purtroppo non è entrata in vigore e le chiese hanno firmato poi vantaggiosi concordati col Terzo Reich. Alla caduta del nazismo i governi filo-clericali hanno confermato i concordati nazisti.
Ultimamente si sta cercando di abolirli, ma finora senza risultati.
1-2 anni fa c’è stata la proposta della Linke e sembrava si fosse vicini ad una possibile maggioranza, ma l’SPD (tra cui è risultato che l’84% dei suoi delegati appartiene a confessioni religiose) per probabili accordi con la CDU/CSU ha fatto mancare il suo appoggio. Oggi è ancora più difficile perché tutti i ministri del governo Merkel appartengono a confessioni religiose e tutti tranne uno, sono cristiani.
L’anno scorso se ne è riparlato a livello di singoli Länder e la chiesa protestante aveva presentato il conto: sarebbe disposta con un buono uscita pari a 20-40 annualità. Non se ne è più parlato.

Anche in Austria dove la situazione è simile nel 2013 delle associazioni avevano raccolto firme per una petizione al parlamento sull’abolizione totale del concordato e dei privilegi: la raccolta, ostacolata dal governo, non ha raggiunto il quorum. Bisogna accontentarsi del fatto che comunque continuano a perdere fedeli, fatto ben documentato grazie alla Kichensteuer: anche per il 2014 le cifre appena pubblicate per l’Austria danno un 1% in meno, altri 55 mila hanno abbandonato la chiesa cattolica, il terzo valore più elevato di sempre nonostante il nuovo papa. Ora sono scesi a poco più del 61%, erano il 90 % nel 1971. Per la Germania le proiezioni sembrano indicare un ulteriore aumento degli abbandoni rispetto al valore dell’anno scorso, il più elevato dopo quello record del 2009, quello dello scandalo pedofilia. Valori più elevati anche per i protestanti, così oggi oltre 1/3 dei tedeschi non appartiene a confessioni religiose ed ogni anno crescono dello 0,6 % i non credenti.

benjamin l'@sino

Una domanda cattivella e anche un po’ tendenziosa: ma il Concordato stipulato a suo tempo con la Germania nazista è ancora in vigore (come quello stipulato a suo tempo con l’Italia fascista), sia pure aggiornato?

RobertoV

Si. La Kirchensteuer era stata introdotta da Hitler, anche se il modello di quel concordato era quello firmato alcuni anni prima in Baviera.
Come quello dell’Austria firmato nel 1932 e 1933 dagli austrofascisti al potere con l’appoggio della chiesa cattolica e controfirmato da Hitler dopo l’Anschluss basato sul Kirchenbeitrag (simile alla Kirchensteuer, ma è la chiesa a prendersi direttamente i soldi senza lo stato come tramite). Come quello firmato da Franco in Spagna o dai fascisti portoghesi.

Monsieur Bovary

Va detto che la Chiesa cattolica ha molti più motivi di sostenere lo Stato italiano di quanti non ne abbiano gli stessi italiani…

Tiziana

Va anche detto che è difficile per chi si sente italiano (o vorrebbe) identificarsi in un paese che ne preferisce un altro, anche finanziandolo beceramente

Tiziana

se questa pagina fosse solo umoristica la notizia su Francesco Spina sarebeb da ridere per settimane. Purtroppo questa è la rubrica tragica per il nostro Paese

Diocleziano

Tiziana
Chissà se dopo il primo passeggero stato di ebbrezza per la nomina dei magnifici quindici, pescati negli angoli più sperduti del mondo, agli attenti esponenti della stampa non sia sorto il dubbio che nelle mani di un simile gerontocomio finirà il futuro delle finanze vaticane?

Frank

Una lectio magistralis sul “patriottismo cattolico”

Vescovo: Armiamoci e partite! Io vi seguo dopo.
Sindaco: E io pago (coi soldi dei contribuenti).

Tiziana

ecco, non è una sorpresa certo, ma Giovanardi che è un esponente del parlamento italiano è contro l’Italia. Capisco che parlare di Patria o simili fa pensare a cose tremende che peraltro non fanno parte delal mia cultura, ma avere il senso e l’identità della nazione credo sia fondamentale

francesco s.

Amare l’Italia fa pensare solo a belle cose, la si critica perché la si ama.

Tiziana

francesco s.

ovviamente critica è una cosa
non amare l’Italia scegliendo di privilegiare la santa Sede è altra.

Francesco non da Assisi

Patriottismo cattolico!!!??? E Targhini e Montanari, Monti e Tognetti, Giuditta Tarquani Arvati, i morti nelle stragi di Perugia, i condannati per reati politici da parte della “giustizia” pontificia e Pio IX definito da Garibaldi: “Un metro cubo di letame”?

Tiziana

Caro,
la targa commemorativa a piazza del Popolo su Targhini e Montanari, apposta dalla associazione democratica Giuditta Tavani Arquati, versa in condizioni pietose.
Per l’anniversario della morte di una persona a me cara, ho proposto di pulirla, ma la sovrintendenza comunale non è riuscita a capire di chi fosse il palazzo per cui i tempi si dilatavano. (una controversia tra provincia e comune) Ho scelto altra targa . Questo per dirti in che conto si tengono a Roma questi nomi.

Francesco non da Assisi

Se era un’immagine votiva provvedevano immediatamente!

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