L’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria ha convocato, per il 5 febbraio prossimo [La convocazione è stata rinviata al 13 febbraio. Uaar e Cobas organizzeranno una manifestazione a sostegno del professore.], per il contraddittorio in sua difesa, il professor Franco Coppoli, reo di aver rimosso i crocifissi dalle aule in cui insegna presso l’Istituto Tecnico Industriale e Geometri “Allievi-Da Sangallo” di Terni.
L’Ufficio per i procedimenti disciplinari contesta al professor Coppoli, cui l’Uaar presterà assistenza legale, «il fatto che abbia divelto dalle pareti di quattro aule in cui fa lezione i crocefissi fissati con una vite a pressione e con la colla provocando dei danni alle pareti durante le ore di lezione e che successivamente sempre durante le attività didattiche abbia proceduto personalmente a chiudere i fori». Contestualmente l’Ufficio «evidenzia che i fatti che si contestano, la rimozione del crocefisso dalle aule, sono stati oggetto di precedente procedimento disciplinare a suo carico e che pertanto rappresentano una recidiva».
Una notizia, comunicatagli il 9 gennaio, cui fa il paio la sentenza della Corte d’Appello di Perugia che, il 15 ottobre scorso, ha respinto il ricorso presentato dal docente contro la sentenza con la quale il Tribunale di Terni, nel marzo del 2013, ha ritenuto insussistente la discriminazione denunciata da Coppoli e legittima la sospensione di trenta giorni inflittagli per aver rimosso il crocifisso dalle aule dell’Istituto professionale “Alessandro Casagrande di Terni, dove all’epoca prestava servizio.
I fatti risalgono al 2008 quando Coppoli si rifiutò di ripristinare i crocifissi nell’aula della classe III A — come invece deciso da un’assemblea di classe e intimatogli dal dirigente dell’Istituto — e fu per questo sospeso per un mese dall’insegnamento.
Per la Corte d’Appello di Perugia, contro la cui sentenza Coppoli ha annunciato che presenterà ricorso in Cassazione, non «sembra configurabile una discriminazione» perché le «disposizione del dirigente scolastico, concernenti l’esposizione del crocifisso, erano dirette non al solo professor Coppoli, bensì a tutti i docenti che operavano nella classe III A» e dunque «non comportavano una disparità di trattamento del Coppoli rispetto a quello riservato agli altri insegnanti». La Corte d’Appello ritiene altresì che Coppoli non abbia alcun titolo per dolersi della «supposta violazione» dei principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione e di laicità dello Stato poiché questi «danno origine non a diritti soggettivi dei singoli, bensì a interessi diffusi, ossia della collettività nel suo complesso». Richiamandosi quindi alla ormai famigerata sentenza del 2011 della Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo la Corte sostiene che l’esposizione del crocifisso nei luoghi di lavoro «non possa costituire un fattore tale da condizionare e comprimere la libertà di soggetti adulti, dotati, come nel caso dell’appellante, di un livello di istruzione elevato e dunque, presumibilmente, di uno spirito critico più spiccato rispetto a quello dell’uomo medio, intellettualmente e culturalmente meno attrezzato».
«Ancora oggi — è il commento dell’Uaar — cercare di insegnare o esercitare la propria attività lavorativa in luoghi pubblici non connotati da alcun simbolo religioso è difficile e pesante. Basti pensare alla vicenda del giudice Luigi Tosti, a quella del prof. Davide Zotti e a quella che vede coinvolto il prof. Franco Coppoli: il cammino per i diritti civili e la laicità dello Stato, nel nostro Paese, è ancora in salita, ma l’Uaar è e sarà uno strumento di tutela e solidarietà concreta in queste importanti battaglie civili».
Comunicato stampa Uaar
[…] Fonte: http://www.uaar.it/news/2015/01/28/procedimento-disciplinare-per-professor-coppoli-reo-aver-rimosso-…. […]
[…] Fonte: http://www.uaar.it/news/2015/01/28/procedimento-disciplinare-per-professor-coppoli-reo-aver-rimosso-…. […]
Gli ipocriti (moltissimi) che si sono fregiati del cartellino Charlie dovrebbero dire la loro su questo fatto gravissimo. Ricordo, anche se i lettori di questo blog non ne hanno bisogno, che il crocefisso sulla parete è un lascito del fascismo
Per di più non giustificato da alcuna legge dello Stato.
Fu una circolare ministeriale a pretenderlo.
Penso che ognuno debba essere libero di esprimersi, in classe potrebbe essere presente solo un chiodo per permettere ai professori credenti di attaccare il imbolo della loro fede e a quelli atei qualcos altro o nulla
Certamente, si tratta di un lascito fascista, ma il problema grosso, secondo me, è un altro: il crocifisso viene parificato ad un arredo scolastico. E, poichè è vietato rimuovere un qualsivoglia arredo scolastico, è vietata la rimozione del crocifisso.
Infatti, basta leggere attentamente le motivazioni delle sentenze, le quali ribadiscono che la presenza di un crocifisso (così come fosse la lavagna o la sedia) non è tale da perturbare la serenità dell’insegnante.
Vorrei far anche notare l’esistenza di una completa contraddizione: se andate a votare, e nel seggio trovate un crocifisso, chiedete al presidente di rimuoverlo e motivate la richiesta con il fatto che vi turba e non riuscite a votare in modo sereno: pur di evitare grane (dovete chiedere di verbalizzare che non votate perchè il presidente si rifiuta di mettervi nelle condizioni necessarie all’esercizio del vostro diritto di voto). Quasi garantito che lo rimuoverà senz’altro: è accaduto a un socio UAAR, non mi ricordo dove.
Ecco che la motivazione di esercizio di un vostro diritto in sede di seggio è esattamente la stessa di quella della Corte che nega il vostro diritto in sede scolastica.
Il Potere Giudiziario, ormai ne sono convinto, è basato sull’illogicità e sull’intrinseca incongruenza della mente umana.
Succede questo Giorgio, perché nei vuoti legislativi ci si rifà all’interpretazione della corte, se ti capita il giudice progressista ti da ragione, se uno ottuso ti da torto.
E pensare che, per quanto riguarda gli uffici pubblici, la questione non dovrebbe nemmeno porsi: l’unica immagine eventualmente da esporre è quella del Presidente della Repubblica… non tanto per la persona in sè (che può piacere o non piacere), quanto per ciò che rappresenta.
E invece no, guai a chi tocca il crocifisso!
Ma in fondo è giusto così, è ‘coerente’ che a porre all’attenzione di tutti debba essere ciò che rimanda al vero detentore del potere (quello ‘spirituale’ che da sempre fa da supporto a quello ‘temporale’ e viceversa, comunque esercitati) in questo paese: il Vaticano. E soprattutto nella scuola, il luogo dove si dovrebbero (condizionale d’obbligo) formare libere coscienze.
Si dirà: ma gli studenti nella stragrande maggioranza non vi hanno mai ‘fatto caso’, compresi gli insegnanti (come ad esempio il sottoscritto). Bene, e allora, a maggior ragione, ecco l’occasione invece per’farvi caso’, perchè il vero significato di stato laico lo si può affrontare anche (e per certi versi soprattutto) entrando nel merito di tali questioni.
(Solidarieta… e ammirazione per il prof Coppoli, da parte di chi – ora in pensione – non credo avrebbe avuto la sua determinazione)
Le immotivate motivazioni della corte d’appello di Perugia dovrebbero essere lette collazionandole alle immotivate motivazioni degli obiettori abortofobici.
Due pesi, due misure, nessuna logica.
Sarebbe bene da adesso in poi cambiare strategia, qualcuno propose di porre un panno sopra il crocifisso, in modo da non essere soggetti a procedimenti disciplinari almeno formalmente
Era additittura incollato e imbullonato, i primi a lamentarsi di quest’uso politico della croce dovrebbero essere i cristiani.
Errata
*addirittura
“Per la Corte d’Appello di Perugia, contro la cui sentenza Coppoli ha annunciato che presenterà ricorso in Cassazione, non «sembra configurabile una discriminazione» perché le «disposizione del dirigente scolastico, concernenti l’esposizione del crocifisso, erano dirette non al solo professor Coppoli, bensì a tutti i docenti che operavano nella classe III A»”
Certo, è come dire che le disposizioni che segregano i professori bianchi da quelli neri non sono discriminatori perchè si applicano indistintamente a tutti i professori, bianchi e neri.
” La Corte d’Appello ritiene altresì che Coppoli non abbia alcun titolo per dolersi della «supposta violazione» dei principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione e di laicità dello Stato poiché questi «danno origine non a diritti soggettivi dei singoli, bensì a interessi diffusi, ossia della collettività nel suo complesso»”
Quest’altra addirittura è peggio della prima! I diritti sono sempre dei singoli, dire che il diritto è della collettività è come dire che non lo è di nessuno.
Mi fa pensare a quelle cose come “la legge è uguale per tutti, ma non così è la sua applicazione”, di un noto avvocato :D.
Quelle cose che ti colpiscono e rimani con un “come?” e questa faccia O_o.
AAA: Vendesi laurea in giurisprudenza alla Scuola Radio Elettra in dieci lezioni. Requisito: fede comprovata. Non è richiesta competenza giuridica né prima né dopo la tesi. Gradito abito in gonnella. Risultati garantiti e posto assicurato come giudice alla Corte d’Appello vaticana di Perugia….
Ci si avalla di una legge imposta dal fascismo, a loro sta bene così. Se si impone il crocifisso
nelle varie aule pubbliche, è un’imposizione fascista e religiosa. Che non si venga a dire che siamo in uno stato laico e libero. Questo è un segno di mancanza di libertà. Si vuol dimostrare che sopra lo Stato c’è la Chiesa Cattolica. E questa non è libertà!
Intervengo per chiedere ancora una volta di organizzare delle manifestazioni numerose per portare all’attenzione dell’opinione pubblica questi gravi fatti.
Ma rimanete sempre FERMI.
Stare fermi e dire agli altri che stanno fermi di muoversi non mi pare tanto più coraggioso e degno di stare fermi…
Monsieur Bovary
Armiamoci e partite! 🙂
Il simbolo che rappresenta tutti gli italiani è quello della Repubblica e non il crocifisso!
Crocifisso riattaccato: Arieccomi di nuovo attaccato al muro ma cosa vogliono sti cattolici da me? Io sono ebreo! Come hanno fatto a ritrovarmi mi ero nascosto così bene.
Giuda: Uno, due, tre, quattro….
Crocifisso riattaccato: Giuda! Chi ti dato questi soldi e perchè?
Giuda: E’ solo il resto delle sigarette ma è possibile che tutte le volte che mi vedi con delle monete in mano pensi sempre male!
“…fissati con una vite a pressione e con la colla provocando dei danni alle pareti durante le ore di lezione e che successivamente sempre durante le attività didattiche abbia proceduto personalmente a chiudere i fori…”
Commovente la precisione nei dettagli mostrata dalle autorita disciplinari nel motivare il provvedimento.
Ma piu’ che commovente sarebbe da definire patetica la loro evidente insicurezza,dato che evidentemente trovano loro stessi talmente inconsistente la motivazione basata unicamente nella rimozione del crocefisso da sentirsi costretti a “rinforzarla” con questioni di pura lana caprina.
Ma forse,chissa,se una studentessa venisse stuprata in aula dai “bulli” (cosa tutt’altro che assurda)forse nei capi di accusa aggiungerebbero la colpa di aver macchiato di sperma il pavimento.
La giustizia richiede precisione,no ?
Tra l’altro fissare il crocifisso con un tassello e colla è già rovinare la parete.
Mi auguro che questi giudici della corte d’appello ritornando a casa trovino le loro mogli a letto con un altro e che queste gli rispondano: “Mi auguro che essendo tu un uomo di un livello di istruzione elevato e dunque, presumibilmente, di uno spirito critico più spiccato rispetto a quello dell’uomo medio, intellettualmente e culturalmente meno attrezzato non penserai di essere un povero cornuto”.
😆
@Frank
Questa è da annali 😀
Fantastica.
Vi ringrazio, del resto quando ci vuole ci vuole. 😉
Bellissima!!!
So che questa notizia è fuori contesto , ma a me (personalmente) sembra grave e ve la segnalo http://80.241.231.25/Ucei/PDF/2015/2015-01-29/2015012929404978.pdf Grave perchè tende a riabilitare una figura poco limpida pur senza vedere le famose carte secretate (che immagino sian nel frattempo state sbianchettate) e anche perchè si darà da bere questa immagine ai cattolici per bene che pure ci saranno e che dovrebbero protestare per l’uso distorto che si fa del loro simbolo.
Scusa Tiziana ma le riabilitazioni di Pio XII esistono pure in Israele
“Anche Luciano Tas, autorevole rappresentante della comunità ebraica romana già direttore del mensile ebraico Shalom, ha scritto nella ‘Storia degli ebrei italiani’ che «Centinaia di conventi, dopo l’ordine in tal senso impartito dal Vaticano, accolsero gli ebrei, migliaia di preti li aiutarono, altri prelati organizzarono una rete clandestina per la distribuzione di documenti falsi ». Il diplomatico Pinchas Lapide, eminente teologo ebreo, e a suo tempo console israeliano a Milano, dichiarò che Pio XII «fu lo strumento di salvezza di almeno 700.000, ma forse anche 860.000, ebrei che dovevano morire per mano nazista».”
“Shoah, il console israeliano: “Pio XII e la Chiesa salvarono non meno di 800.000 ebrei dallo sterminio””
https://it-it.facebook.com/notes/papa-giovanni-paolo-ii/shoah-il-console-israeliano-pio-xii-e-la-chiesa-salvarono-non-meno-di-800000-ebr/10150546005049780
Israele è un paese, mica rappreenta gli ebrei. E poi se Israele riabilita Pio XII io non posso essere padrona di pensare quel che credo?
Ah ma certo tu sei padrona di pensare quello che vuoi, ma nella storia ci sono soprattutto fatti non pensieri.
Quanto al discorso del silenzio, in ambito ebraico le cose non sono bianco e nero. In Olanda la chiesa cattolica ha preso chiaramente posizione contro la politica antisemita nazista, risultato i nazisti hanno deportato il 70% della comunità ebraica. Io non sono storico ed non riesco a farmi un’idea completa sul personaggio, ma in Israele il dibattito su Pio XII è molto più sereno.
Comunque nessuno nega come fa LTas che religiosi presero posizioni diverse dalal Santa Sede.
Qui un mio commento su Pio XII
Ogni anno, in occasione della giornata della Memoria escono articoli sulla nobile figura di Pio XII. Questo scrissi alcuni anni fa su papa Pacelli e confermo. Il giudizio sulla figura di Pio XII dovrebbe tenere conto del suo silenzio su tutta la storia d’Europa fin dall’ascesa del fascismo in Italia e del nazismo in Germania. Pio XII diventa papa nel 1939, ma prima è stato Segretario di Stato e in questo ruolo ha attuato il concordato con il regime nazista nel 1933. Non risulta essersi mai speso in quegli anni a favore dei tedeschi che si opponevano a quel regime, cattolici e non. Anzi, l’allora cancelliere Bruening scrive nelle sue memorie che il Segretario di Stato Eugenio Pacelli, futuro Pio XII, premette per un intervento di Hitler a fianco dei falangisti nella guerra civile spagnola. Tra i primi atti del suo pontificato è documentato l’avvicinamento a Charles Maurras (i cui scritti erano stati messi all’indice durante il pontificato di Achille Ratti-Pio XI) promotore del gruppo francese di estrema destra e antisemita Action Francaise. La Santa Sede si riserva di aprire gli archivi bloccando la ricerca storiografica, ma al momento risulta che nessuna parola sia stata scritta da papa Pacelli contro la creazione dei campi di concentramento e poi di sterminio, in cui dieci milioni di ebrei europei, zingari, omosessuali, cittadini russi trovarono la morte. Una precisazione doverosa perché la stampa vaticaliana tende ad accreditare che l’unico silenzio di Pio XII abbia riguardato il treno che trasportava più di 1000 ebrei romani rastrellati il 16 ottobre ’43 mentre contemporaneamente salvava qualche centinaio di ebrei facendoli ospitare, spesso dietro cospicui compensi, in chiese e conventi di Roma. E’ vero invece che il suo silenzio ha riguardato milioni di ebrei e non, vittime del nazismo. La beatificazione di Pio XII riguarda solo gli ebrei? Sicuramente sul piano dei fatti storici sono i più coinvolti emotivamente, ma sul piano religioso la questione dovrebbe riguardare i cattolici ai quali viene indicato a modello una figura come minimo controversa. Le gerarchie cattoliche insistono che il silenzio di Pio XII sarebbe stato motivato dal fatto che un intervento pubblico da parte del Vaticano, anziché frenare, avrebbe ulteriormente intensificato lo sterminio in atto nel cuore dell’Europa. Ma questo argomento non spiega perché, neanche dopo la fine della guerra e nel lungo periodo del pontificato (il papa morì nell’ottobre del 1958), non sia mai arrivato alcun riferimento a quanto accaduto. E soprattutto non si comprende perché un analogo timore non frenò il papa, nel luglio del 1949, dallo scomunicare comunisti e socialisti nonostante l’enorme potere allora esercitato dall’Unione Sovietica. Sono domande che dovrebbero porsi tutti, e non solo gli ebrei come accade..
“In Olanda la chiesa cattolica ha preso chiaramente posizione contro la politica antisemita nazista, risultato i nazisti hanno deportato il 70% della comunità ebraica. “
Ti riferisci alla protesta letta nelle chiese? è del luglio 1942, e la persecuzione degli ebrei era già cominciata. L’effetto della lettera fu che vennero deportati anche gli ebrei convertiti al cattolicesimo, per cui se la lettera ebbe un “risultato”, non fu certo dell’ordine del 70%. O ci furono altre prese di posizione, che tu sappia?
L’unica protesta di cui ho letto fu quella organizzata dai comunisti, nel febbraio 1941 dichiarando lo sciopero ad amsterdam, dopo che quattrocentoventi uomini ebrei tra i 20 e i 35 anni furono deportati in un campo olandese, e da lì ai campi di sterminio, su ordine di Himmler.
Era comunque già tardi per lo sciopero: la deportazione era una conseguenza abbastanza prevedibile della preclusione al lavoro, che era stata imposta mesi prima.
@ Sandra
Sì la lettera del vescovo di Utrecht e il procuratore aggiunti di Norimberga Robert Kempner, disse chiaramente che se fossero state pubblicate ulteriori proteste sarebbe stato ancora peggio, per cui la chiesa anche secondo i rabbini danesi decise di agire silenziosamente. Almeno questo è quello che esce fuori dal processo.
Se è vero che ci sono testimonianze e documenti che dimostrano che Pio XII abbia salvato segretamente tutti quegli ebrei posso tranquillamente rivalutarlo sul piano umano.
Su quello politico no, è stato pur sempre uno dei papi più intransigenti dell’epoca moderna. Quanto alla canonizzazione non me ne frega un granché come neanche se lo nomineranno un giorno giusto tra le nazioni in Israele.
@ Tiziana
Tutti metti troppe cose nel calderone, qui non si tratta di fare di Pio XII un eroe della resistenza, ma riconoscere che la figura del papa che avrebbe lasciato fare tutto senza battere ciglio è stata contraddetta dagli studi della fondazione Pave the Way per questo che Yad Vashem ha cambiato pannello.
@ Francesco s.
Sono pienamente d’accordo con te. Si tratta semplicemente di ristabilire alcuni fatti storici che non possono essere occultati.
“se fossero state pubblicate ulteriori proteste sarebbe stato ancora peggio”
Peggio di così, dici? Non per gli ebrei, la loro sorte era già segnata. La Chiesa avrebbe dovuto agire molto prima, non aprendo la strada alla dittatura, in cambio del concordato. In fondo non erano passati tanti anni dal massacro degli armeni, per escludere un altro genocidio.
Sandra in tutta onestà non solo la chiesa avrebbe dovuto agire prima.
francesco,
non lo avrebbe fatto perché la Chiesa agisce sempre per il suo interesse. E il suo interesse nel 33 era comune a quello dei nazi (anche solo nel contrasto al bolscevismo). Non poteva essere sfuggita a gente come Pacelli, che in Germania viveva, la natura del partito nazionalsocialista. La Chiesa ha sacrificato alla propria istituzione la vita di milioni di persone, con il concordato ha legittimato il nazismo che ha avuto anni di tempo per armarsi e invadere l’europa, come partito ago della bilancia del parlamento il Zentrum cattolico ha consegnato la dittatura a Hitler senza colpo ferire. Io penso sia stata una decisione scellerata, non quanto un errore di valutazione nel sottovalutare il mostro che stava crescendo nel giardino di casa o un semplice calcolo da bottegaio. Però un errore fu, e certo, avranno anche aiutato, dopo però: come dice il detto sulla stalla e i buoi. Per non dire di quelli dalla parte opposta, ugualmente aiutati a fuggire in sud america dalla stessa istituzione. Un po’ per ciascuno, si distribuiscono gli interventi in modo da risultare sempre dalla parte giusta, qualunque sia quella che restituirà come tale la Storia.
@ Sandra
Perché non per gli ebrei ? La loro sorte a Roma e in Italia non è per nulla stata segnata la prova l’Italia ha uno dei più bassi tassi di ebrei deportati. Se il papa avesse lanciato un appello invece di agire in silenzio ed aprire le chiese molto probabilmente non si sarebbero salvati. Guarda che questa è la posizioni praticamente ufficiale che ha fatto cambiare il pannelo di Yad Vashem. Inotlre come dice francesco il partito comunista francese ha anche lui delle enormi responabilità finché il patto germanosovietico era in atto nella disfatta della Francia.
@ Tiziana
Ma di cosa parli del concordato del ’39 ? Hilter era già al poter. A parte che anche per quello le cose sono molto complicate, ma se vuoi parlare di quello italiano, il regime fascista non era antisemita all’inizio e all’epoca gli ebrei non erano contro il regime fascista. 9 deputati fascisti ebrei mi sembra avessero firmato un manifesto di sostegno al fascismo. E non dimentichiamo che per esempio per gli ebrei tunisini il rapporto al fascismo è completamente diverso, per ragioni opportunistiche da parte di mussolini si sono salvati grazie ai suoi giochi strategici.
Il messaggio precedente era per Sandra. Sul concordato del 39 troppo difficile per me di seguire la polemica.
Tino, il concordato è quello del 1933. Pacelli non era ancora papa, era nunzio.
L’italia aveva una comunità ebraica relativamente piccola, ed era alleata della Germania, non era un paese invaso, come l’Olanda.
Tutti i partiti ebbero delle enormi responsabilità. E anche se il partito comunista, dopo, contribuì alla resistenza, questo non cancella la sua responsabilità precedente. Idem per il partito ccar.
diciamo bene le cose Sandra, in italia il partito comunista era fuori legge almeno in Italia. Con gli altri mi riferito all’unione sovietica e al regno unito.
Le colpe dei comunisti in Italia vengono dopo e riguardano l’art. 7 della nostra costituzione non il nazifascismo.
Chiedo scusa dei refusi.
@ Sandra
A l’epoca della rastrellamento del ghetto Roma era invasa dai tedeschi, parlare di alleanza con la germania all’epoca non ha senso, non faceva parte della Repubblica si salò.
francesco,
scusa ma io non ho parlato di partito comunista italiano.
Io rispondevo a questo
“Inotlre come dice francesco il partito comunista francese ha anche lui delle enormi responabilità finché il patto germanosovietico era in atto nella disfatta della Francia.”
dove Tino parla di partito comunista francese, e solo a questo, e alle responsabilità delle quali a quanto pare avete parlato voi (ma non so dove), io ho fatto riferimento.
Umanamente si capisce, sì, Pacelli, con un simile peso sulla coscienza – l’essere stato l’artefice del concordato con Hitler!, e non deve essere stato uno scherzo addormentarsi, – abbia cercato di porre rimedio.
Tino
Appunto, il rastrellamento a Roma lo fanno i nazisti. Gli ebrei in Italia erano fino al 43 soggetti al fascismo. Per quelli che vivevano sotto la dominazione diretta dei nazi le cose andarono diversamente, e da ben prima del 43, a partire dai ghetti (dalla mortalità altissima), ai campi di raccolta, di lavoro e di sterminio.
Sandra, scusa avevo interpretato male. Buona notte.
Le leggi razziali in Italia sono del ’38 quando non c’era la guerra e l’Italia non era per niente invasa. Il fascismo era antisemita sin dall’inizio come la recente ricerca storiografica ha dimostrato: appartiene alla classica vulgata autoassolutoria, come italiani brava gente, che il fascismo non fosse antisemita.
Solo che come fa notare lo storico ebreo-americano Hamerow c’è un legame tra antisemitismo e numero di ebrei presenti nella nazione e l’Italia aveva una delle comunità più piccole (solo 42000 contro i 600 mila della Germania, i 300 mila della Francia ed i 230 mila della piccola Austria). A Berlino il 4% della popolazione era ebrea, a Vienna il 9-10% della popolazione era ebrea e Vienna era un forte centro di antisemitismo, con a capo il partito cattolico dei cristiano sociali (quello del sindaco Lueger): c’è una bella differenza tra avere un ghetto di 10000 ebrei come a Roma ed avere una popolazione ebraica di quasi 200 mila in una sola città. Lo stesso giovane Hitler non era in pratica antisemita perchè a Linz di ebrei non ne aveva visti: ed infatti lui stesso racconta il suo incontro “traumatico” con un ebreo dell’est.
Una campagna antiebraica in Italia avrebbe avuto poco senso e trascinato poco gli animi data la scarsa presenza di ebrei. La chiesa cattolica era antisemita e si occupò sempre solo degli ebrei convertiti al cristianesimo, solo verso la fine della guerra si interessò anche agli altri. Pio XII era filo-germanico ed antisemita e fortemente anticomunista: sue le parole “gli ebrei bolscevichi sono i peggiori di tutti”. Come dice lo storico ebreo-americano Hamerow i nazisti hanno potuto fare quello che hanno fatto grazie alla collaborazione e tolleranza delle varie popolazioni antisemite perchè non avevano i numeri per poter attuare da soli il loro piano: in Danimarca dove governo e popolo si opposero la comunità ebraica fu interamente salvata. Lo storico tedesco Goetz Aly rimarca come le due chiese cristiane tedesche avessero la possibilità di frenare i nazisti perchè intercettavano il malcontento: ma non hanno fatto niente.
Quando le leggi razziali furono abrogate la chiesa cattolica si lamentò che fossero state abrogate interamente. Alla fine della guerra la chiesa cattolica si oppose accanitamente a che i collaborazionisti fossero puniti come volevano gli alleati e pochissimi pagarono, anche gente con ruoli di comando nelle SS.
La figura di Pio XII è abbastanza ambigua, scomunicò anni dopo il marxismo (che di scomuniche non aveva bisogno essendo ateo per definizione e quindi apostata) ma tacque sul nazismo.
Detto questo, sul lato umano, se è vero in base alle testimonianze che contribuì a salvare degli ebrei almeno quel silenzio ebbe un senso.
Comportamenti virtuosi finali non assolvono le responsabilità precedenti. Se prima si è aiutato il nazismo ad arrivare al potere e a perseguitare gli ebrei e solo quando la situazione è diventata eccessiva e si va verso la fine della guerra ci si comporta in modo differente, magari opportunisticamente (visto che a fine della guerra la chiesa cattolica ha cercato di accreditarsi come la principale oppositrice del nazismo cercando di far dimenticare il passato), non si può essere assolti, ma ne viene solo mitigata la condanna. Non dimentichiamo che la chiesa cattolica ha il potere politico ed economico e gli appoggi per costruirsi una sua storia revisionista e vi possono essere anche esigenze diplomatiche in certe uscite di ebrei (tipo non inimicarsi l’appoggio della chiesa cattolica nella difficile situazione attuale): certe ricostruzioni storiche sono anche politiche.
Come ho detto sotto (questo era in attesa per un mio errore) può cambiare il giudizio sul piano umano non politico.
Anzi sopra 😆
@ RobertoV
Non si tratta di assolvere, per nulla, si tratta di non occultare fatti in base alle ideologie.
Cloro
Analfabeta: i vocaboli in altre lingue non si declinano.
Oh, grazie della bella notizia!
Speriamo riceva la giusta posizione, visto che è pure recidivo.
Peccato non debba pagarsi l’assistenza legale, perché qualche folkloristico esponente dell’ateismo fondamentalista ha deciso di fornirgliela gratuitamente. Anzi forse meglio così: con una simile assistenza legale non può che perdere la causa.
Giusto, va punito è stato un ignobile atto contro lo stato. Come ha osato un ateo schiodare il Cristo dalla croce, come ha osato schiodarlo dalla doppia crocefissione alla parete coadiuvata dalla colla. Come ha osato ribadire che quel crocifisso non va imposto a tutti? Che il Signore lo perdoni! Amen.
Bravo francesco s., come ha osato il vostro simile andare contro il buonsenso?
Ignobile non è tanto l’atto (l’atto in sé è solo stupido), quanto l’agente, come ignobile è questa associazione e i suoi immondi sodali.
Analfabeta, parla quando ci sarà il verdetto.
Diocleziano suvvia, non soffermarti su un refuso (per altro felice, come ho spiegato prima che vomitassi il tuo insulto qui: http://www.uaar.it/news/2015/01/28/procedimento-disciplinare-per-professor-coppoli-reo-aver-rimosso-crocifissi/#comment-746365, ma sbava un altro po’ di rabbia al pensiero che un altro tuo simile verrà giustamente punito: è ciò che l’immonda associazione che sostieni ti chiede di fare, infima pecora belante odio. Non divagare!
Disse con odio la pecora belante…
«Disse con odio la pecora belante…»
Nah, con compassione. Fa/fai/fate pena, non si può provare odio per dei disadattati. Al più pietà.
Ma è dura da spiegare a chi ritiene registrabile un nick come Stefano.
@ Cloro
Beh, basta leggere con un po’ di serenità per capire chi sia disadattato.
Per inciso, TM, non vuol dire registrato. Serve invece a distinguere il mio da quello di un ladro di nick, come ben saprai….
@Costanzo cloro
Nah, con compassione. Fa/fai/fate pena, non si può provare
odio per dei disadattati. Al più pietà.
Farai già un grosso passo avanti quando ti renderai conto che non sei nelle condizioni di provare pena per nessuno.
Persone come tè sono per se stesse la punizione peggiore, più dura di qualsiasi cosa gli possano dire o fare gli altri.
Benvenuto nel blog. Fai come se fossi a casa tua, basta che non pretendi di appendere un crocifisso.
Costanzo Cloro,un nuovo troll ? Un altro controllore terreno ?
Comunque benvenuto.
Murdega perché mai troll? Richiamare al buonsenso è essere troll? Forse per un socio UAAR – così poco avvezzo alla ragione – sì, ma per il resto dell’umanità è un dovere civile.
@ Cloro(formio)
in effetti siamo poco avvezzi a trasformazioni di acqua in vino, vino in sangue, vergini che partoriscono, moltiplicazioni di pesci, insomma l’abc della ragionevolezza…
@Stefano™
In compenso siete avvezzi (parlo perlomeno dei soci UAAR, spero per te che nella tua pochezza ti sia risparmiato almeno la quota associativa) ad amenità come iniziative associative bellamente ignorate da tutti. Imbarazzanti comparsate televisive (ad esempio su La7), con pubblici sfottò…
Continuo o non infierisco?
Fai pure…
Per quanto tu ti impegni non riusicirai mai a infierire più di quanto tu abbia già fatto con te stesso…
I tuoi ar(s)gomenti sono ineccepibili.
Era punizione, ma anche posizione è refuso felice: direi che una pecorina con relativa supposta di opportune dimensioni non gliela evita nessuno ora…
E speriamo serva a fargli riacquistare quel po’ di sano buonsenso che ormai è stato definitivamente perso dagli iracondi sodali dell’UAAR.
@ Diocleziano:
«Le immotivate motivazioni della corte d’appello di Perugia »
Perché immotivate?
Provo a spiegarlo. Sono immotivate perché se il Prof avesse “divelto” la cartina dell’Asia anziché il crocefisso dalle pareti dell’aula, verosimilmente non sarebbe importato un fico secco a nessuno. Pertanto il risibile danno alle pareti si configura come un assurdo pretesto per non dire ciò che è comunque ovvio: giudici credenti che non riescono né ad applicare la legge né a spogliarsi della loro parzialità nell’esercizio delle loro funzioni. Una vergogna cosmica.
Ma prevedibilmente tutto ciò non riuscirà mai a suonarti corretto, perché secondo il preconcetto tuo e di tutti quelli come te “il crocefisso non s’ha da toccà’!
Maurizio
«se il Prof avesse “divelto” la cartina dell’Asia anziché il crocefisso dalle pareti dell’aula, verosimilmente non sarebbe importato un fico secco a nessuno.»
Dunque confermi che una motivazione c’è eccome, che chiaramente non può che far gonfiare di rabbia dei tristi laicisti anacronistici. Grazie per la conferma e la confutazione della minkiata di Diocleziano.
«giudici credenti che non riescono né ad applicare la legge né a spogliarsi della loro parzialità» nell’esercizio delle loro funzioni»
Chiaramente fossero stati parziali in altro modo, cioè a mo’ di uno squallido e patetico sostenitore dell’UAAR, non avresti avuto nulla da eccepire. Sei pronto per perdere anche tu la tua “bella” causa, come Soile Lautsi. Aspettiamo la tua disfatta divertiti.
«secondo il preconcetto tuo e di tutti quelli come te “il crocefisso non s’ha da toccà’!»
Secondo il tuo/vostro preconcetto, invece, ai nostri studenti andrebbe insegnato un odio viscerale e irrazionale per miliardi di persone, quelle che hanno l’onestà intellettuale di dirsi credenti. Turpe, vano e abietto tentativo di evitare in ogni modo di fare i conti con la propria coscienza.
L’onestà intellettuale di credere cosa?
@Stefano™
L’onestà intellettuale di credere cosa?
L’onesta intellettuale di credere che confidare solo in sé stessi, se il sé è miserrimo come nel tuo/suo/vostro caso, è a dir poco patetico.
@ Costanzo Cloro
La motivazione c’è (ha vilipeso il crocefisso) ma non essendo contemplata dalla legge è stata sostituita da un’altra (ha danneggiato la parete).
Il laicismo sarebbe anacronistico? Detto da uno che crede davvero ad un tizo nato dalla vergine il quale trasforma l’acqua in vino, cammina sull’acqua, moltiplica il cibo, ma non sapendo manco togliere un chiodo muore in croce, resuscita e annuncia una imminente fine del mondo che invece non arriva mai…
Io non penso affatto ad insegnare “un odio viscerale e irrazionale” agli studenti. D’altronde sei stato tu ad usare pocanzi aggettivi quali squallido, abietto, patetico, turpe. Al contrario, prèdico e auspico il massimo rispetto per le vicendevoli opinioni e posizioni. Manca però la reciprocità: io non pretendo di imporre il mio simbolo a casa tua o in ogni pubblico ufficio. Questa è una insopportabile prevaricazione che rende quelli come te un istigatore al risentimento.
La Costituzione italiana parla di pari dignità dei cittadini. Io non vivo al Vaticano, quindi non si spiega in alcuna accettabile ragione questa difesa ad oltranza del simbolo di UNA religione in un luogo pubblico. Offende chiunque non vi si riconosca, e non raccontarmi che i suoi valori vanno al di là del mero dogma cristiano. È un insulto doppio: so io quali sono i miei valori e i miei simboli (if any). Tu cosa penseresti se ti stampassi una svastica sul marciapiedi affermando che essa rappresenta i tuoi valori?
Non mi interessa la tua fede, ma non ho motivo di impedirtela o di imporre a te la mia. Perché non fai lo stesso con me?
Io mi ritengo intellettualmente onesto ed ho fatto i conti con la mia coscienza molto tempo fa. Puoi dire lo stesso?
Dunque ricapitoliamo: il nostro/mio sé sarebbe miserrimo in quanto non crediamo/credo alle affermazioni non provate e irrazionali di una delle tante religioni che sono sul mercato.
A questa conclusione sei arrivato non confidando sul tuo sé (orrore!) ma sul sé di altri membri della religione che ti sei trovato tra i piedi (sai quella che vuol mettere crocifissi dappertutto?), che ovviamente non si sono basati sul proprio (orrore!) ma su quello di altri e così via di sé in sé, in modo da formare il club dei sé che non si fondano su sé ma su tutti gli altri sé. Questo consente di tirare un sospiro di sollievo e di non considerarsi miserrimi ed esenta altresì dal prendere in considerazione le idiozie che si dicono (incluse quelle sul sé) in quanto non sono basate sul proprio sé ma su quello di qualcun altro.
Ovviamente, poi, c’è il sé virtuale che è la base di tutti gli altri sé.
Insomma un sé in franchising condiviso su iCloud
Ottimo.
Felice di essere miserrimo.
Un corno.
L’onestà di dirsi credenti non è affatto intellettuale: è, casomai, “fare coming out”; è casomai il coraggio delle proprie idee e di manifestarle pubblicamente. Esattamente come il coraggio di dirsi non credenti o atei, e manifestarlo per esempio in un blog UAAR, o rimuovendo un simbolo da un luogo completamente inappropriato.
L’onestà intellettuale è qualcosa di profondamente diverso: è l’onestà di non utilizzare pregiudizi o posizioni rigide aprioristiche, o dogmi indiscutibili. E’ l’onestà di iniziare un ragionamento ripulendosi la mente da ogni preconcetto, in modo da essere pronti a considerare qualunque possibilità, pur rimanendo coerenti con la ragione. La forza della ragione, diametralmente contrapposta alla ragione della forza di coloro che vorrebbero imporre i loro pregiudizi, o i loro simboli, agli altri.
Esistono credenti, e perfino cristiani, i quali sono contrari all’ostentazione del crocifisso nelle scuole e nei luoghi pubblici.
@Costanzo Cloro
Ah, si? Chi l’ha mai detto? A leggere i tuoi commenti non siamo noi a dimostrare odio. Sarebbe questo essere cristiani? Scaldarsi per un simbolo e augurare il peggio alla persona interessata? Non so se il tanto decantato messia sarebbe d’accordo…
Il blog di beppe grillo non ha mai fatto presente questi episodi di minaccia alla laicità dello stato.
E quindi, questo atteggiamento ostile nei confronti di chi rimuove ilcrocefisso è decisamente tutta colpa di beppe grillo.
Neanche il blog di Peppa Pig ne parla: che sia un complotto? 😎
Ecco dove ti sei formato Diocleziano. Tutto torna ora.
Voi atei, soci o simpatizzanti UAAR, siete proprio la feccia dell’ateismo, o comunque del laicismo, due concetti troppo complessi perchè trovino spazio nella vostra testolina. L’eroico Cloro Costanzo, piazzatosi impavido in prima linea, prova inutilmente a spiegarvi, con linguaggio garbato e rispettoso, come dovrebbe comportarsi un vero ateo, e un varo laico, tratteggiati con così grande acume e sensibilità da mons. Ravasi nell’Aia dove sono stati invitati a razzolare gli atei doc. Se ne prendeste coscienza (ma credo sia un pio desiderio) non sosterreste così biecamente – ad esempio – gli insegnanti che vorrebbero togliere il crocifisso dalle aule della scuola pubblica, potendo così procedere senza avere sulla testa questo simbolo universale di vera laicità a mordere loro la coscienza… a istillare odio viscerale e irrazionale nei poveri studenti, frequentatori di una scuola pubblica dalla quale dovrebbero ricevere gli insegnamenti necessari per vivere alla luce della vera verità. Si è tentato di porre rimedio a questa possibile deriva istituendo un’ora facoltativa di religione, ma pare… proprio anche per le ignobili iniziative di UAAR… che non sia frequentata con lo spirito veramente laico che l’ha ispirata.
Ad evitare comunque questi rischi, lo stato laico dovrebbe sovvenzionale laicamente in modo ben più consistente, la scuola privata, dove, almeno lì, non si corre il rischio che qualche becero insegnante sia preso dalla fregola di svellere crocifissi dalla pareti. C’è la giustizia civile, certamente, che sta operando con coraggio, ma se non si riesce a inculcare nelle menti che l’unica vera giustizia è quella divina, servirà a poco sospendere questi luridi individui. Tolto di mezzo uno, verrà subito sostituito da un altro.
È inutile infierire su ‘sto poveraccio, è evidente che ha frequentato solo le scuole dei preti (il lapsus sulle ‘posizioni’ la dice lunga su quali siano le sue psicosi). Nella sfilza di post deliranti che ha inserito (Cloro, mi spiace usare questa parola che ti può rinnovare il ricordo di un dolore più fisico che morale) non c’è un solo argomento che si innalzi al di sopra di quello che non sia solo sordido tifo da oratorio. Tipico esempio di suini latranti (anomalìa genetica reperibile spesso in soggetti che infestano pulpiti, oratori, sacrestie…) affetti da una patologia detta ‘Schadenfreude’ cioè la pulsione a gioire dei guai altrui, non avendo buone qualità personali per distinguersi si cerca di sminuire il prossimo; ci si contagia leggendo la bibbia, che di simili episodi ne è piena.
Mi ricorda un po’ certe discussioni viste con gente di Forza Nuova dove arrogantemente affermavano che la costituzione consentiva loro di essere fascisti e quindi erano dalla parte della ragione ed aveva torto chi li criticava. Essere fascisti o imporre il crocifisso: recepimento dello stesso ambiente di provenienza, come per il concordato.
I valdesi sono d’accordo sulla rimozione del crocifisso: ma anche loro hanno dovuto subire l’arroganza e l’intolleranza dei prepotenti.
@ DiocleziAno
Assì? Spiegalo alla Treccani allora: http://www.treccani.it/vocabolario/minus-habens/ 😉 #MinusHabensFieroDiEsserlo
P.S.: La redazione ha già iniziato a cancellare i messaggi più urticanti, in piena linea #JeSuisCharlieMaSoloQuandoMePareEPiace… 😀
Lo spiego a UN cane: è l’articolo che fa il plurale in caso di uso di vocabolo diverso della lingua Italiana. Si dice i file, non i files.
Ma dài Stefano, ha impiegato un giorno a ricercare la regoletta… vabbé, ha sbagliato anche quella, ma lasciagli almeno l’illusione.
A conferma della sua psicosi anaIe ha storpiato anche il mio nick, probabilmente si eccita ogni volta che sente nominare il vaticano.
@StefAno™
Questa tua captatio benevolentiae non sortirà effetti: non basta un tuo mea culpa sul tuo disagio per farmi soprassedere…
Voglio ben sperare che alla registrazione non ci si arrivi, se si deposita un nome comune come Stefano.
Però c’è da dire che qualcosa di nobile ti è rimasto: solo il nome del primo martire della cristianità.
Si deve essere davvero molto tristi e soli per ritenere di avere l’esclusiva su un nick.
P.S.: La redazione censurerà anche questo, dopo aver cancellato alcuni nostri messaggi, in pieno stile #JeSuisCharlieQuandoMePareEPiace? #RepetitaIuvant
Ti è andato di traverso il ciuccio…
@ Giorgio Pozzo:
Prova a ripetertelo in continuazione, chissà che tu non te ne convinca. Non me ne stupirei.
D’altronde è dura essere il dio di sé stessi, vero?
E ce ne vuole davvero tanto, se le proprie coincidono con quelle di Raffaele Carcano, giusto?
Queste belle frasi dille anche nei convegni UAAR: apri un pochino la mente ai tuoi compari ancor meno dotati.
Così come esistono atei civili e razionali. Ma sono eccezioni (perché profondamente incoerenti) assai rare.
P.S.: Redazione censuri anche questa? Giorgio Pozzo ci tiene ad una mia risposta, si vede! #JeSuisCharlieQuannoMePareEPiace #RepetitaIuvant
Insomma, non pretendo essere un apprendista stregone come la tua divinità, questo aiuta molto.
E non mi beo di avere adoratori come te, questo dà un vantaggio enorme…
Ecco, questa, per esempio, non è propriamente onestà intellettuale. L’UAAR non è un partito politico, e io, da ateo, non sono affatto obbligato ad avere le stesse idee di un altro ateo. Non certo nell’UAAR, ma nemmeno al di fuori, tra l’altro.
Accidenti! Ora siamo nella disonestà intellettuale più profonda. Oppure, si tratta di sarcasmo mal riuscito?
Bah, se sono razionali, mi spieghi come fanno ad essere incoerenti? Ossimoro.
Ovviamente, nessun essere umano può vantarsi di essere completamente razionale, nè tu, e nemmeno io, in quanto la mente non è un computer, ma alcuni possono sinceramente tentare di esserlo. Vorresti provarci, o non ti interessa? E’ vero, le tue risposte mi interessano, ma solo nel caso queste siano prive di disonestà intellettuale, o di sarcasmo mal riuscito.
Vedi un po’ tu….
Giorgio Pozzo,
secondo te quelli che commentano qui, gli atei autocertificati intendo, solo gli atei, sono civili? O meglio, molto meglio, si propongono in maniera civile?
A livello di percentuale di civiltà, secondo te qual è la situazione?
P.S. visto che ho scritto bene “qual è” senza lo stupido apostrofo?
🙂
@E.n.g.y
Tu consideri incivili tutti quelli che non ti danno agio. E scommetto che, da brava paladina dell’incoerenza, nonostante tu sostenga i limiti della satira, non ti fai problemi con le uscite del nuovo arrivato.
Sono stato troppo incivile?
Engy,
per rispondere esaurientemente alle tue domande ci vorrebbero tre o quattro pagine. Per rimanere entro limiti accettabili, ti dirò che, ancora una volta, non bisogna generalizzare. Altrimenti rischi (anche tu) di apparire polemica.
Nell’insieme “Quelli che scrivono qui” (come lo hai definito tu) ci sono persone di diversissimo stile di scrittura, e anche di livelli piuttosto differenti di risentimento verso le religioni e soprattutto verso i soprusi di queste. Sto parlando dei non credenti, ma esistono le stesse differenze anche tra i credenti. Addirittura, ho notato, ci sono molti livelli differenti di ironia utilizzata verso chi sembra non voler ragionare. Non dovresti giudicare un insieme in toto da alcune caratteristiche individuali.
Se invece dell’insieme in generale vuoi che ti commenti alcuni elementi, allora ti risponderò come ti avevo già risposto: non sono io il moderatore.
Per quanto riguarda invece il signore al quale ho risposto sopra, volevo semplicemente fargli notare che lui pretende onestà intellettuale senza però utilizzarla. Forse perchè non ha ben chiaro in mente che cosa sia, o forse perchè per ragioni sue possiede un livello di risentimento elevato verso i non credenti o verso l’UAAR, che ne so?!
@ bruno gualerzi:
Bravo bruno! La pensione t’ha fatto bene, inizi a scrivere qualcosa di lontanamente sensato.
@ Cloro
Sono orgoglioso di avere interpretato, anche se indegnamente, il tuo pensiero, evidentemente in qualche modo all’altezza della tua profondità visto che mi hai fatto l’onore di riproporlo integralmente in modo che non sfugga a nessuno di questi decerebrati. A volte serve mettersi al servizio dei grandi ingegni per rendere comprensibile anche alle menti più rozze e primitive almeno qualcosa, sia pure di elementare, strappato ad un pensiero altrimenti troppo al di sopra del comune intendere. Sarà sempre, il mio, solo un misero riscontro, ma chissà che, unendo i nostri sforzi, un pò di luce non venga a illuminare questa umanità brancolante nel buio. Un qualche merito, ‘dopo’, ci verrà sicuramente riconosciuto.
Adesso però non pretendere troppo dalla mia età: è sempre una immane fatica cimentarsi con menti superiori… anche se a volte, chissà per quale scherzo dell’ inconscio, leggendoti, mi scappa da ridere senza ritegno.
@ Maurizio:
Quale sarebbe il tuo simbolo? Mentre aspetto la sorprendente risposta, ti consiglio di proporti a questa etichetta: http://www.minushabens.com/ #AffinitàElettive
P.S.: Redazione oggi ti tocca leggermi spesso. Cancellerai anche questa? #JeSuisCharlieQuannoMePareEPiace #CoerenzaÈIlMioForte
Capisco che i rosari impegnino troppo le tue capacità cognitive e quindi ti impediscano di meditare su altri misteri, tipo gli esempi…
Non fare pubblicità ai siti che frequenti.
@Cloro
C’è chi non ha bisogno di simboli o di imporli. Sarà difficile da accettare per qualcuno ma è così.
P.S. sai usare i codici di formattazione. Capirai che se scrivi da due diverse postazioni la moderazione è automatica…
Non ho alcun desiderio di sorprenderti. In realtà il mio “if any” voleva proprio intendere che potrei anche non avere alcun simbolo. Ma perché gli uomini devono auto-etichettarsi?
Io sono me stesso. Cosa c’è di così complicato da capire? Anche tu sei te stesso, ed io lotterò (civilmente) anche per la tua libertà di esserlo. Riusciamo ad essere parimenti liberi senza insultarci o prevaricarci a vicenda? Io credo che staremmo tutti meglio.
Naturalmente in classe non dovrebbe esserci alcun crocifisso. Visto però che schiodarlo può dare adito a contestazioni legali per eventuali danni alla parete (per quanto insignificanti), il professore potrebbe intanto coprirlo con un oggetto come un cappello per tutta la durata della lezione…
Ironia della sorte: quanti cristiani avrebbero voluto aiutare il loro Dio a salvarsi dalla croce. Ma adesso senbrano godere a ritrovarselo appeso in ogni dove e guai a chi lo schioda…
Ma se si fosse salvato dalla croce non avrebbe potuto redimere l’umanità dai suoi peccati. Quindi per loro è un bene che sia morto.
Comunque, sarei curioso di vedere la reazione ad un crocifisso reso invisibile sotto un cappello.
Osvaldo
I verdetti della Corte d’ appello di Strasburgo vengono resi in una sala bella dove si trova dietro i giudici un crocefisso antico . Ebbene durante i verdetti, questo crocefisso viene coperto e nessuno in Strasburgo non ci ha mai visto nulla da ridire…
Detto ciò e in merito alle scorreggie verbali di un signor che si sta manifestando piu sopra, bisogna dire che esso ha una comprensione molto particolare della religione fuorchè quella che si chiama il tradizionale …La religione è rileva dell’ Invisibile, del cuore, della communione con la Divinità . La laicita è molto preziosa perchè protegge il credente senza urtare chi non condivide la sua credenza . Questo signor vede nella religione un mezzo di controllare il pensiero e il comportamento della gente, rendendo i simboli fisici della sua religione sempre visibili, in qualsiasi posto ( salvo il bagno… ) Oltre ad essere una vera provocazione, dimostra una volontà di potere su chi non aderisce alla sua credenza …..
Gérard
non sapevo del crocifisso di Strasburgo. Quindi l’ idea di coprirlo durante la lezione non è poi tanto peregrina. Come dicevo, potrebbe forse evitare di dare il destro a contestazioni legali basate su aspetti secondari della vicenda (danni materiali, uso del tempo destinato alle attività didattiche ecc.).
Spero comunque che il ricorso del prof. Coppoli abbia il miglior esito possibile. Penso che una battaglia per la laicità come questa meriti di essere combattuta e che alla lunga darà i risultati attesi. E’ una questione di tempo e di insistenza.
@Osvaldo
Non mi ricordo piu esattamente se si tratta di un crocefisso oppure di una tela che rappresenta la crocefissione ma in ogni caso, viene sempre tirato davanti un telo come il sipario del teatro . S
@Osvaldo
Non mi ricordo piu esattamente se si tratta di un crocefisso oppure di una tela che rappresenta la crocefissione ma in ogni caso, viene sempre tirato davanti un telo come il sipario del teatro .
Sono neofita per curiosità. Ho letto l’articolo e poi. inevitabile, tutti i commenti: sforzo notevole questo ma indispensabile per cercare di capire. La mia proposta anche ingenua – è tutto quello che la mia mente è riuscita a partorire! – e che vi chiedo di valutare dopo averci sprecato qualche secondo ( contro le mie due ore) è presto detta: il crocifisso è un simbolo che ha tante valenze: religione, cultura, storia, tradizione, ecc. Perchè non potrebbe diventare il simbolo anche della NON LAICITA’dello Stato e proprio per questo lasciato lì a monito per gli altri? Non verrebbero così rispettate tutte le opinioni? E’ così inaccettabile?
Non sono sicuro di aver capito… dovrebbe rimanere appeso per testimoniare la lesa laicità o perché lo Stato non deve essere laico?
Nel primo caso, direi che ha poco senso. Già i dibattiti testimoniano la non laicità effettiva dello Stato. Come potrebbero essere rispettate le opinioni di tutti in questo modo? Sarebbe rispettato solo il fanatismo di chi lo vuole a tutti i costi, ma non certo l’opinione di chi pensa che sia un’imposizione – che continuerebbe a perpetrarsi, feticisticamente, direi – e che considera la laicità (scevra da pseudointerpretazioni in salsa religiosa) un valore.
Nel secondo, non mi dilungo neanche.
E’ il primo caso, e solo il primo.
Ok. Ripeto l’obiezione. Il messaggio di lesa laicità non verrebbe colto, secondo me.
Ma c’è un troll nuovo?
Me l’ero perso!!!!!
Mi era passato di mente, ma in effetti siamo a Carnevale!
Coriandoli a tutti!
L.
Quale sarebbe il tuo simbolo?
Sono PASTAFARIANO !!!!!!
Lo scolapasta, no?