Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Nel mese dell’attacco al Charlie Hebdo sarebbe stato bello che le istituzioni italiane avessero trasmesso qualche messaggio a favore della libertà di espressione. Invece nulla, a parte la partecipazione del premier Renzi alla grande marcia di Parigi (dove è stato immortalato in imbarazzanti compagnie). Ciò non toglie che anche nel primo mese del 2015 le buone notizie non siano state poche.

La più importante è forse la decisione della Commissione Europea di accogliere le raccomandazioni dell’Ema, l’agenzia del farmaco continentale, consentendo agli stati di considerare la cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo un farmaco da banco. Non è una decisione vincolante, e infatti le autorità italiane sono restie a farlo. Dovrebbe comunque cadere quantomeno l’obbligo di effettuare il test di gravidanza prima della prescrizione. Una volta di più, comunque, la laicizzazione del Paese passa per decisioni che vengono da istituzioni estere, come l’Unione Europea.

O dai magistrati. La Cassazione ha definito “comportamento omofobico” la decisione della motorizzazione civile di sospendere la patente a un cittadino perché omosessuale. E la Corte d’appello di Torino ha riconosciuto un bambino nato in una coppia lesbica come figlio di entrambe le donne.

Una sentenza di rilievo è stata anche quella con cui la Corte dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia, che ha violato il diritto di una coppia sposata di poter riconoscere come proprio figlio un bambino nato in Russia da madre surrogata. La materia è controversa, e deve essere sempre garantita la dignità di chi decide di portare avanti una gravidanza per conto di altri. Ciò che non toglie che un divieto assoluto sia, allo stato dell’arte, ingiustificato. E questa sentenza potrebbe forse spingere il parlamento a riflettere sull’argomento.

A proposito di condanne: quella a tre mesi di sospensione, comminata dall’ordine lombardo degli psicologi a un suo membro, sostenitore delle terapie riparative sui gay, ha indignato il quotidiano dei vescovi Avvenire. È del resto lo stesso quotidiano che sostiene apertamente i convegni omofobi organizzati da politici clericali un po’ in tutta Italia, e a cui capita che partecipino plurinquisiti e sacerdoti pedofili. Lo scandalo è diventato internazionale e bene ha fatto la Bie, l’ente che sovrintende all’Expo, a prendere le distanze dalla giunta omofoba lombarda. Se le province sono state (forse) abolite, per abolire il provincialismo di tanta classe politica ci vorranno secoli. Per il momento, accontentiamoci comunque del fatto che sanno di aver fatto una gran brutta figura. Può darsi che cerchino di non ripeterla.

Si sta nel frattempo concludendo con un patteggiamento l’indecorosa vicenda-Stamina. Un decreto del ministero della salute ha messo uno stop a truffe e speculazioni spacciate per “cure compassionevoli”. Lo stesso ministero dovrebbe finalmente inserire nei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) anche la fecondazione artificiale e il parto epidurale.

Buone notizie dal territorio. “Da Genova alla Sicilia”, pare che il divorzio “economico e veloce” (ma non certo per tutti) abbia riscosso un gran successo. Da Bergamo è giunta la notizia che la scuola svizzera (che applica leggi svizzere) ha sostituito l’ora di religione con un’ora di etica: speriamo sia da esempio per tutti. Speriamo che lo sia anche il Comune di Roma, che ha tolto alle scuole private lo sconto del 66% sul pagamento della tassa sui rifiuti. Il consiglio comunale capitolino ha inoltre deciso di istituire il registro delle unioni civili, mentre il nuovo regolamento cimiteriale di Milano consente la sepoltura comune anche alle coppie di fatto, anche dello stesso sesso.

Un trend apparentemente inarrestabile. Persino il World Economic Forum, per la prima volta, ha parlato dei diritti gay. In Italia, invece, manca ancora una legge per le unioni civili. Se ne è ricordato persino Matteo Renzi, in una lettera inviata agli iscritti del suo partito. Curioso che, in qualità di segretario Pd, Renzi ne parli da oltre un anno, ma che in qualità di premier è quasi un anno che non si ascolta. Aiutarlo a risolvere il suo problema di bipolarismo potrebbe portare presto a un’altra buona novella laica.

La redazione

13 commenti

mafalda

Poche notizie buone, ma significative, specialmente quelle sulla scuola svizzera. Se anche nella scuola pubblica l’utenza non cattolica si facesse sentire di più, i presidi comincerebbero a ragionare in modo logico.

Gianluca

“…la scuola svizzera (che applica leggi svizzere)”

Non sapevo che fosse possibile! E cos’è un’ambasciata? 🙂

Da incorniciare la risposta del preside:

“«Di fronte ad alunni cattolici, atei, o musulmani, abbiamo scelto di non scegliere, evitando di prendere posizione – spiega il preside Friedrich Lingenhag -. I valori delle lezioni di etica sono universali, senza indottrinamenti. L’ora di religione cattolica assomigliava tanto al catechismo e non è un compito della scuola. I cattolici, ad esempio, possono rivolgersi alla parrocchia. Ci sono genitori che apprezzano questo modello laico». “

Frank

……. le raccomandazioni dell’Ema, l’agenzia del farmaco continentale, consentendo agli stati di considerare la cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo un farmaco da “banco”…..

Papa ufficiale: Ema Ema ma’… Ema maledetta…ma perche’ l’hai…perche’ l’hai detto, Ema Ema ma’… Ema maledetta…ma perche’ l’hai…perche’ l’hai detto.
Segretario: Non sapevo fosse un amante del progressive rock.

Monsieur Bovary

Indiscutibilmente tutte ottime notizie, pur nella loro ancor ridotta portata.
Solo un paio di osservazioni personali:

– l’inclusione nei LEA della fecondazione artificiale… capisco e apprezzo il concetto di fondo (dare questa possibilità anche a coloro che non possono permettersi onerose trasferte all’estero), ma forse sarebbe prioritario garantire una buona assistenza a coloro che sono già vivi e sono, ad esempio, affetti da patologie rare e/o gravemente invalidanti, rispetto al promuovere la nascita di nuovi individui;

– l’ora di etica proposta dalla scuola svizzera… non so, forse è un mio preconcetto, ma credo che il setting “scolastico” (benché, probabilmente, non sia prevista una vera e propria valutazione, come pure nel caso dell’IRC) potrebbe favorire da un lato della cattedra la condensazione di questioni complesse in “pillole” apodittiche – senza contare l’asimmetria (in genere del tutto salutare e auspicabile) del rapporto docente/studenti; dall’altro, una corsa a fornire le risposte “socialmente accettabili”, anziché una più impegnativa e magari accesa discussione;

– la sospensione dall’OPL dello psicologo “riparatore”: credo che molti potrebbero davvero interpretare questo atto come imposizione di un pensiero unico, anziché come doverosa tutela dall’applicazione di metodi controversi e scientificamente non validati… il punto secondo me (e mi rendo conto di toccare un tasto delicatissimo) è divulgare anche a chi non è del settore cosa siano le cosiddette terapie riparative e perché siano da rigettare… non tanto dire: “no, sono espressione di omofobia (e in larghissima parte lo sono, eh!)”.
Per essere più conciso: se un gay si sente a disagio con la propria sessualità, gli si deve dire che non è possibile cambiare il proprio orientamento (e perché) e quindi sostenerlo in un percorso di accettazione… non semplicemente dirgli “no, è omofobia introiettata, cattivo come osi pensarlo”… con il risultato possibile di ingenerare ulteriori sensi di colpa e inadeguatezza (perché gay e perché a disagio con l’esserlo).

Diocleziano

…e sono, ad esempio, affetti da patologie rare e/o gravemente invalidanti…

Ma senza arrivare alle gravi patologie, qui non siamo nemmeno in grado di fornire prestazioni elementari come ecografie, mammografie ecc in tempi accettabili. Per fortuna che ne siamo informati da giornalisti seri e impegnati come quelli di ‘Striscia’ e delle ‘Iene’… Gli unici che si diano da fare.

Francesco s.

Va bene il riconoscimento di paternità/maternità delle gravidanze surrogate, come principio sono favorevole.

Ignorando il caso specifico citato (non si parla di compravendita) credo che qualora si riscontrino compravendite l’Italia possa reputare la cosa un reato e affidare il minore ai servizi sociali.

Chiaramente la questione è etica, ma credo sia lecito anche da laici chiedersi “dove finisce il diritto a tentare di riprodursi, si può spingere fino a pagare una donna, forse in stato di bisogno, visto che chiede soldi, a fare da fattrice”? Purtroppo non è raro che a queste pratiche sia associate forme di sfruttamento soprattutto se avvengono in paesi dove ci sono difficoltà economiche, tipo il caso tailandese e della coppia australiana, che ha avuto sviluppi parecchio cupi.

Secondo me esiste una via etica e passa per la separazione della pratica della gravidanza surrogata e il denaro, dovrebbe funzionare come per le donazioni di tessuti o organi solo che si tratta di un prestito.

Diocleziano

Se ho letto bene questo è un caso anomalo in quanto l’ovulo è stato prelevato da una delle due, inseminato e trapiantato nell’altra. Non c’è stata una terza donna donatrice d’utero. A mio giudizio il bambino non ha ”due mamme” ma una mamma e un padre, più una terza donna (la moglie della mamma, che ha fatto da incubatrice): tutti e tre tenuti a provvedere al suo mantenimento.
Non vedo differenza tra chi, con una ‘botta e via’ tra consenzienti e un donatore di sperma, mette incinta una donna; però il primo è tenuto a mantenere il bimbo ma il secondo no. Eppure il secondo ha più certezze di generare un figlio.

Francesco s.

Mi riferivo al caso della coppia eterosessuale italiana, non alle due donne dell’altro caso ovviamente.

Non credo che il donatore debba partecipare al mantenimento, dovrebbe funzionare come i figli non riconosciuti o comunque dati in adozione.

Francesco s.

Mi chiedo come si faccia a sospendere la patente a una persona solo perché omosessuale, non capisco come si possa pensare che l’idoneità alla guida possa dipendere dall’orientamento sessuale. Per fortuna che si è risolta bene ed è stata riconosciuta la discriminazione.

Engy

infatti non è comprensibile caro Francesco, se non mettendosi gli occhiali del pregiudizio discriminatorio.

Giorgio Pozzo

Io me lo spiego nel seguente modo:

Lo stato italiano ha dimostrato in parecchi casi di essere vendicativo nei confronti di chi cercava di evitare il servizio di leva. Un mio amico, Testimone di Geova e quindi obiettore di coscienza, era finito pure in galera perchè rifiutava il servizio militare. Altri, che sceglievano di dichiararsi omosessuali (talvolta mentendo), andavano incontro a problemi tipo quello –tipico- della patente di guida, o nella ricerca di un lavoro.
La Motorizzazione, semplicemente, ha sospeso la patente in quanto ancora segue la regola della insufficiente attitudine psicofisica. Immagino che, nel dettaglio, il meccanismo perverso stia nell’utilizzo del Foglio di Congedo, dove presumibilmente sta scritto che uno è omosessuale, e la conseguente “macchia” sulle attitudini psichiche del soggetto, riflessa a “cascata” su tutti i documenti civili che sono in qualche modo legati al Congedo, che è un documento militare.

dissection

Quando poi, soprattutto, non la si toglie a rapinatori, ladri, omicidi e così via…

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