Lussemburgo, meno religione più Stato

Sgravare lo Stato dagli oneri per il mantenimento dei culti, se non del tutto almeno in parte, è possibile. Basta solo avere la volontà di farlo. Il piccolo Granducato del Lussemburgo questa volontà l’ha avuta e perseguita, arrivando a concludere di recente una nuova convenzione con le principali confessioni religiose presenti nel territorio che riduce drasticamente i privilegi loro concessi, e non solo quelli di carattere economico.

Va comunque premesso che la situazione in Lussemburgo è molto diversa da quella italiana. L’Italia non ha solo sottoscritto un Concordato con la Chiesa cattolica ma l’ha anche inserito nella sua carta costituzionale, ed è chiaro che questo complica notevolmente le cose a tutto vantaggio della confessione dominante. Nella Costituzione lussemburghese non esiste invece nessun riferimento specifico non solo al cattolicesimo, cosa pressoché impossibile visto che le chiese riformate hanno una forte influenza, ma nemmeno al cristianesimo. In essa, com’è giusto che sia, è sancita la libertà di culto e di manifestare le proprie opinioni religiose, e viene previsto che i rapporti tra le varie confessioni e lo Stato siano regolate da convenzioni. Tuttavia è anche stabilito che i salari e le pensioni dei ministri di culto siano a carico dello Stato, a ribadire che nulla è perfetto ma tutto è perfettibile.

In base a un’intesa sottoscritta nel 1997 gli studenti potevano optare per l’insegnamento di una religione cristiana, da scegliere tra la cattolica, la luterana o la calvinista, al posto del corso di etica previsto per tutti. Notare che trattavasi di opzione, quindi la vera materia alternativa in Lussemburgo era proprio la religione, al contrario che da noi dove la materia principale è la religione cattolica ma questa è facoltativa ed è quindi possibile optare per un insegnamento diverso, oppure nessun insegnamento. Comunque, con la convenzione sottoscritta adesso la religione sparisce completamente dall’elenco delle materie insegnate, tutti devono obbligatoriamente frequentare il corso di etica che dovrà adesso anche parlare delle religioni nel mondo. L’unica concessione alle religioni convenzionate è il fatto che queste possono intervenire nella definizione del programma di etica, e la nota dolente è il fatto che al momento vi sono convenzioni solo con religioni abramitiche: cattolici, protestanti, anglicani, ortodossi, ebrei e musulmani. Nessuna organizzazione non confessionale potrà quindi dire la sua sui temi etici, l’unico attore laico risulta essere il governo.

lussemburgo

Tagli più che drastici anche sul sostegno economico pubblico ai culti. Si passerà progressivamente dagli attuali 24,6 milioni di euro a soli 8,3 milioni, ma la forbice sarà perfino lievemente maggiore per le chiese cristiane e quella ebraica perché viene per la prima volta ammessa al finanziamento pubblico anche la comunità musulmana. La Chiesa cattolica passa da 23,72 a 6,75 milioni. Facendo due conti vien fuori che ogni lussemburghese dovrà corrispondere poco più di 12 euro l’anno ai vescovi lussemburghesi, a prescindere dal fatto che sia o meno cattolico, ma risparmia ben 31 euro rispetto a quanto pagava prima. Gli italiani contribuiscono alla Cei con 17 euro l’anno ciascuno solo attraverso l’Otto per mille, se si considera il totale della spesa calcolato nella nostra inchiesta sui costi della Chiesa questo obolo sale ad almeno 105 euro. Neonati e anziani compresi, come si dice quando si parla di debito pubblico.

Infine, la gestione economica degli edifici ecclesiali non graverà più sulle casse dei Comuni com’è stato finora ma sarà posta a totale carico della Chiesa. Tre soli edifici rimarranno a gestione pubblica: la cattedrale di Lussemburgo, la basilica di Echternach e il “Centre Jean XXIII”. È stato anche previsto che il seminario cattolico di Weimershof diventi un centro studi interfedi. Non c’è che dire, si tratta di una botta bella grossa. Termini come “ridimensionamento” o “riduzione” sarebbero semplicemente eufemistici, qui si parla di una decisa inversione di tendenza a quasi 180 gradi.

Fa buon viso a pessimo gioco l’arcivescovo lussemburghese Jean-Claude Hollerich, che in un disperato tentativo di minimizzazione afferma di avere “una libertà più grande per il futuro. La Chiesa continua comunque a ricevere un sussidio dallo Stato e le religioni restano nella Costituzione del Lussemburgo. Quindi la Chiesa potrà vivere e continuare la sua missione nei prossimi 20 anni”. Per Hollerich il punto più dolente è la perdita della possibilità di insegnare la religione a scuola, e non si può dargli torto perché in effetti è sul proselitismo che molte religioni, la cattolica in testa, puntano per mantenere la propria posizione. La povertà non lo spaventa, su questo fa riferimento al papa: “Sentiamo quello che dice papa Francesco e come parla al cuore della gente, proclamando il Vangelo. Le nostre possibilità nella proclamazione del Vangelo sono un po’ più grandi quando siamo più poveri”. Domanda semplice e ingenua: come mai allora siete sempre ricchissimi?

Massimo Maiurana

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54 commenti

Aristarco

Noooo !
Un invito a tutti i mezzi sagrestani usuali frequentatori di questo blog ad un immediato ritiro spirituale riparatore corredato di relativo rosario ed astensione di commenti da questo sito “strumento del diavolo” !

Marco Tullio

Trascuro il consiglio d’Aristarco (che, forse consepevole della gaffe della sua amata UAAR cercava di mettere le mani avanti). E’ fin troppo facile, infatti, osservare che il Lussemburgo gode di tali privilegi per sé (e tanti ne assicura a un ristretto numero d’individui locali e stranieri) che, negandone qualcuno a chicchessia, può soltanto fare la figura di Cencio quando diceva male di Straccio. Né, credo, sia oggi molto popolare indicarlo a modello per qualsiasi cosa.

gmd85

@Marco Tullio

può soltanto fare la figura di Cencio quando diceva male di Straccio

Esattamente come stai facendo tu. Ed è facile dire “quello lì non può essere un esempio. Si sta parlando di religione e stato, non di altro.

Gianluca

Marco Tullio

“Trascuro il consiglio d’Aristarco (che, forse consepevole della gaffe della sua amata UAAR cercava di mettere le mani avanti)”

Sarò un po’ tardo io, ma non ho capito qual è questa gaffe.

“E’ fin troppo facile, infatti, osservare che il Lussemburgo gode di tali privilegi per sé”

Anche qui, io leggendo l’articolo avevo capito che il Lussemburgo DAVA privilegi alle confessioni religiose.

Mah…

Diocleziano

MT
Anch’io non ho capito di quale gaffe stai parlando, forse del fatto che il Lussemburgo sia incistato in Europa e ne approfitti? Ma è quello che fa anche la chiesa in Italia e ovunque le si permette di incistarsi.

francesco s.

Credo di aver capito, ma nel modo proposto è benaltrismo. Si porta a modello l’approccio alla spesa legata alle religioni, non altro.

Stefano ™

@ Marco Tullio

Il Lussemburgo, in Lussemburgo e rispetto alla situazione precedente in Lussemburgo, ha ridotto i finanziamenti e i privilegi delle chiese.
Quale sarebbe la gaffe (se si eccettua la tua)?

RobertoV

Prima quando il Lussemburgo concedeva privilegi alla sola chiesa cattolica trattata come religione di stato le andava tutto bene (nel 1988 è stato elevato dal papa ad arcivescovado), privilegi retaggio di epoche lontane (addirittura del 1809 !!!) ed antidemocratiche, oggi che applica un principio democratico (nel 2012 un’indagine tra i cittadini ha evidenziato che il 67 % era favorevole ad una separazione stato chiesa e che il 25 % della popolazione è aconfessionale) il Lussemburgo diventa per lei stato “feccia” e ritiene normale che uno stato debba pagare gli stipendi (e che stipendi se la loro pensione media è di 56 mila €) ai preti cattolici ed agli insegnanti di religione cattolica (e solo a quelli!). Anche l’attività umanitaria della chiesa cattolica era sovvenzionata dallo stato! Ma i soldi non li tirano mai fuori di tasca propria?

RobertoV

Il Lussemburgo ha il più elevato PIl procapite del mondo, più di tre volte superiore a quello dell’Italia. Nel confronto delle spese tra Italia e Lussemburgo ne va tenuto conto indicando una differenza ben maggiore.

francesco s.

Sicuramente son bravi amministratori, ma con mezzo milione di abitanti le spese sono diverse che con 60 milioni di abitanti.

francesco s.

Soprattutto ha un’economia che si basa soprattutto sul settore finanziario, che quindi non produce nulla e soffre di meno la crisi economica rispetto alle economie che si basano sul settore manifatturiero, che invece soffrono di più la crisi economica. E’ una delle classiche economie parassite dei tipici staterelli paradisi finanziari che sono sparsi nel mondo.

Ben venga per i cittadini lussemburghesi di risparmiare sulle spese per le religioni, comunque, la laicità è importante anche se non è tutto.

RobertoV

Volevo evidenziare che i confronti in termini assoluti sono fuorvianti e che ci si deve ricondurre a confronti relativi. La differenza tra i 12 ed i 17 € è maggiore di quanto possa apparire in termini assoluti.

Mi spiace, inoltre, di non aver potuto più intervenire sulla discussione sull’energia che è il mio campo di lavoro (ed ho lavorato anche in una società del settore nucleare): ci saranno altre occasioni.

Gérard

Il Granducato, fino a ancora pocchissimi anni fa era anche una potenza industriale con la grande industria siderurgica nel sud del paese . L’ ultimo alto forno ( a Schifflange – O Schiffleeng detto in lussemburghese.. ) a chiuso meno di due anni fa … C’ è ancora l’ industria legata al turismo e alla viticoltura . Ci sono molti lussemburghesi discendenti degli italiani venuti lavorare nell’ industria .

francesco s.

Gerard, appunto c’era. Poi hanno capito che il campo finanziario e servizi adesso associato rende molto di più, 86% del PIL deriva da quello, l’industria è il 13%.

Gérard

Francesco s.
La sparizione della grande industria non è legata alla ” scoperta ” della finanza . Infatti, la parte est del Belgio, il Granducato, la Saar e la Lorena formavano fino a pochi anni fa un immenso bacino industriale simile alla Ruhr in Germania . Tutto oggi è sparito e soltanto il Lussemburgo si è ” rifatto una salute ” proprio grazie alla finanza …

Conoscendo la mentalita molto borghese e conservatrice degli abitanti del Granducato, la notizia odierna che riguarda le nuove disposizioni dello stato lussemb. in confronto delle religioni mi sorprende… piacevolmente…

RobertoV

Gerard
Nel 2012 era stato fatto un sondaggio in Lussemburgo tra i cittadini ed era risultato che il 67 % era favorevole ad una separazione stato chiesa e lo stato ha agito di conseguenza smantellando privilegi storici, alcuni che datavano al 1809 !!! ed erano solo per la chiesa cattolica e contemplavano gli stipendi ai preti (e che stipendi !) ed il mantenimento da parte dei comuni delle chiese.
Secondo un’indagine del parlamento l’anno scorso 67 preti erano in pensione e percepivano un reddito di pensione medio di 56000 € !!, mentre sembra che il reddito medio dei preti in esercizio si aggiri attorno ai 100 mila € annuali.

E’ curioso notare ancora una volta la differenza di informazioni tra wikipedia italiano e tedesco: quello italiano afferma che il 95 % della popolazione è cattolica, mentre quello tedesco riporta che secondo un’indagine del 2011 circa i 2/3 della popolazione sono cattolici, mentre quasi il 25 % non appartiene a confessioni religiose.

L’industria siderurgica ha subito un pesante ridimensionamento dappertutto, non solo in Lussemburgo.

francesco s.

Roberto hai corretto la Wikipedia italiana, io quando trovo errori o informazioni vecchie un’aggiustatina ce la do?

francesco s.

Gerard, la mia era una battuta ovviamente e non ho detto che il settore finanziario ha ridotto l’industria siderurgica del Lussemburgo, semmai è vero il contrario, il ridimensionarsi di quel settore ha spinto sul ripiegare su quello finanziario, a dire il vero già tradizione del granducato: è quello di cui campano questi staterelli, un altro è il Liechtenstein (reddito pro capite più alto al mondo), un altro è il Principato di Monaco e altri vari staterelli sparsi per il mondo dalle economie parassite. Ovviamente dimenticavo il Vaticano.

Engy

Io aspetto con trepidazione Robertino la prossima volta in cui potrai (anche) parlare di energia, dando così ennesima prova della tua onniscienza!
Ma quante cose sai Robertino!
C’è (per sbaglio) una cosa che non sai Robertino?
Oh ma che personcina colta e soprattutto simpatica che sei Robertino! 😉

gmd85

@E.n.g.y

Dillo che è liberatorio scrivere commenti che rispecchino la propria personalità…

Gérard

Ciao Engy
Vedi Engy, penso che Roberto è una persona curiosa e che come me non condivide un proverbio che sento troppo spesso da queste parte : Tutto il mondo è un paese

Engy

Ciao Gerard,
oggi, nella mia ridente cittadina, ci siamo svegliati con taaanta neve e ho appena finito di spalarne un tot, tra uno starnuto e un colpo di tosse!
Lo so lo so che Robertino è un uomo di grande valore !
Poi sai vero che mi piace – anche – sfottere? 🙂

RobertoV

Grazie Engy che con il suo commento evidenzia ancora una volta la differenza che c’è tra me e lei. Mi preoccuperei a ricevere una sua approvazione e risultarle simpatico ……
C’è chi come me fa la fatica di documentarsi ed informarsi, criterio normale per un ricercatore e cerca di trasmettere le informazioni anche agli altri e chi invece esterna senza contenuto e preferisce buttarla in caciara.
Ma informarsi e documentarsi è estraneo alla sua mentalità e non la interessano perchè il suo unico obiettivo è la polemica.
La notizia sul Lussemburgo l’avevo letta già qualche settimana fa sul sito dei Freidenker austriaci ed in tedesco ho trovato più informazioni. Non è colpa mia se molti italiani pensano che fuori ci siano i barbari …..

Francesco S.

Roberto, credo che questo genere di commenti di Engy possano tranquillamente essere ignorati.

Engy

Ma Robertino,
approvare quello che dici e trovarti simpatico sono due cose molto diverse e non vanno necessariamente a braccetto.
Tutto vero Robertino quello che dici di me: sono proprio una mediocre, senza infamia e senza lode direi.
Ma mi sforzerò all’inverosimile per seguire il tuo luminoso esempio, Robertino caro 😉

gmd85

@E.n.g.y

Ma mi sforzerò all’inverosimile per seguire il tuo luminoso esempio, Robertino caro

Lascia stare.

Frank

Scoperto il paese che versa meno soldi alla Chiesa Cattolica romana. Il Vaticano.

Stefano Seguri

“L’Italia non ha solo sottoscritto un Concordato con la Chiesa cattolica ma l’ha anche inserito nella sua carta costituzionale”.

Non ci si dovrebbe mai stancare di ricordarlo e soprattutto di ricordare la sua conseguenza pratica: l’apparato del culto cattolico come apparato dello Stato italiano. Ricordiamo ancora un pò:

– feste del culto cattolico come feste nazionali dello Stato: natale, capodanno, pasqua ecc.;

– forze armate e tutti i corpi militari raggruppati dentro una circoscrizione spirituale cattolica (ordinariato militare) con ministri di culto inquadrati come personale militare dello Stato (cappellani militari) e attribuzione di personaggi dell’agiografia cattolica (santi) come “patroni” ufficiali a ciascuno dei corpi e della Armi;

– attribuzione a ciascun municipio d’Italia di “santo patrono” cattolico al quale viene dedicato un giorno di festa comunale ufficiale;

– esposizione del simbolo religioso cattolico (crocefisso) nelle scuole e ospedali pubblici e nelle aule giudiziarie per mezzo di un decreto ministeriale mussoliniano che ha più forza della Costituzione;

– insegnanti della religione cattolica nelle scuole pubbliche sono retribuiti dallo Stato (quindi pubblici ufficiali) nonostante siano nominati dal vescovo;

e altre cosettine ancora.

Molti combattenti laici conseguenti (lotta per la separazione totale tra Stato e confessione religiosa e tra scuola pubblica e religione) glissano amcora infantilmente su questi dati della vivente realtà: non si scappa, per la battaglia laica conseguente, dalla necessità di abbattere l’attuale Stato e sostituirlo con un altro: ma solo un movimento che sia socialmente necessitato di liberarsi dal capitalismo (e quindi dal capitalismo ecclesiastico) potrebbe realizzare tale sostituzione. In termini storici, non si esce da questa prospettiva. Il resto può essere costituito solo da piccole vittorie resistenziali parziali, che seppur importanti, se interpretate come autosufficienti e non come transitorie verso la sostituzione dell’ordinamento statale, sono destinate ad essere rimangiate dal cattolicesimo di Stato. Che è quello che accade.

francesco s.

(c’era un errore nella mia e-mail ecco perché non mi pubblicava i commenti)

Beh, almeno Pasqua e Natale come feste nazionali non sono proprio male, se ti va di lavorare di becchi lo straordinario, altrimenti ti godi una bella vacanza. Sono soprattutto le altre le conseguenze negative del concordato compreso 8×1000 che hai scordato.

Francesco S.

Questo commento era rivolto a Seguri.
(vediamo se riesco a commentare il post giusto :lol:)

Francesco S.

va bene credo ci sia un bug, viene a mancare l’indentazione dei commenti.

Maurizio

Io adoro il Natale! Tutte quelle lucine, l’albero, i regali, Santa Klaus. Quello che non capirò mai è tutto il resto: Presepe, Santo Stefano, Pasquetta, Immacolata, Tutti i Santi, Tutti i Morti, e soprattutto Ferragosto…

alessandro pendesini

Maurizio :

Tutte le persone di questo mondo hanno, da millenni, un intenso bisogno di «sognare », compreso il sottoscritto….Ma dobbiamo stare molto attenti, e preventivamente cercare se possibile evitare , che certi « sogni » diventino -per “magia”- generatori di incubi….

ALESSIO DI MICHELE

@ Stefano Seguri (“non si scappa, per la battaglia laica conseguente, dalla necessità di abbattere l’attuale Stato e sostituirlo con un altro: ma solo un movimento che sia socialmente necessitato di liberarsi dal capitalismo (e quindi dal capitalismo ecclesiastico) potrebbe realizzare tale sostituzione. In termini storici, non si esce da questa prospettiva.”) &

Francesco S. (“un altro è il Principato di Monaco e altri vari staterelli sparsi per il mondo dalle economie parassite.”):

vi obietto citando un classico del comico: Claudio “Greg” Gregori:

Venerdì serata collettiva dei fratelli del profeta al centro sociale “Pagace er pranzo”, via Casal dei Morti 5221. Serata a favore dell’impegno unito e coerente contro tutti i presidi della lotta al sistema da parte dei movimenti giovanili sulle infrastrutture. Cucina biovegan e musica africana dei maori del Bangladesh, con i macrobiotici. Distribuzione gratuita di birra bioorganolettica e dell’opuscolo sulla lotta all’impegno sulla socioresistenza nei lager. Proiezione del corto “Libertà per i fratelli di Magarabaua”, di Remo Pannocchia. Concerto di pizzica e ballate scoto-israeliane con i Contaminatio. A chiudere: discoteca afrofinnica del Dj Bobo e musica organica di mantenimento.

Almeno lui punta sul comico serio, voi manco quello. Poi, come si possa essere collettivisti/demagoghi e quindi non individualisti e nel contempo lottare contro i “pastori del gregge di pecorelle” chiaritevelo per conto vostro.

Francesco s.

Non ho capito cosa ci sia di comico in ciò che ho detto io o Seguri. Comunque parlo per me son contento di aver stimolato la sua ilarità, è molto importante ridere. Quanto all’ultimo interrogativo che si pone, è suo non mio, quindi lascio a lei rispondersi per suo conto.

ALESSIO DI MICHELE

Infatti ho detto “manco quello (comico)”: se si continua a definire “parassita” chi produce finanza, in contrapposizione magari agli alacri nanetti che producono merci o servizi di altro tipo, non se ne esce vivi né in economia, e non è questo il posto per discuterne, né quanto a laicità, e qui invece E’ il posto; si ripete, per l’ ennesima volta, una contrapposizione inventata e sfruttata dal cattolicesimo anche per segare sul nascere una borghesia che avrebbe potuto opporsi al papato: prova ne sia che i paesi nordici hanno messo il turbo DOPO Lutero, quando anche hanno aborrito quel “mutuum date nihil inde sperantes” di cui lei e Seguri sembrate invece, ancora oggi e dopo secoli, gli stanchi corifei. Ovviamente vostro pieno diritto, ci mancherebbe, come anche mio pieno diritto è rilevare come vi mettiate a lottare per la laicità, però probabilmente adottando la mentalità dei nostri avversari; così come è vostro diritto essere incoerenti e non rilevarlo, ma mio diritto chiedermi come ciò sia possibile e, soprattutto, come possiate disfare con la sinistra quello che fate con la destra: non è suo penare, questo ? Sono contento per lei, perché se non ci si accorge delle proprie incongruenze, mai si soffrirà per i propri insuccessi: semplicemente essi sempre saranno colpa di qualcosa/qualcun altro.

Francesco s.

Non è questo il sito giusto per parlarne quindi provi a googlare “Lussemburgo scandalo” e troverà a cosa mi riferivo con economie parassite, non era affatto una condanna della finanza la mia, ma di uno specifico aspetto cui alludeva il “furbo” Marco Tullio con l’obiettivo di fare del benaltrismo quando invece Maiurana portava a modello solo l’approccio alla spesa per le religioni.

Ognuno poi lotta per la laicità nei modi che crede, io sono inclusivo e non esclusivo e non do patenti di “vero laico” doc a nessuno.

Gérard

Roberto V

Ma sei anche lettore del Tageblatt ? magari anche del Luxemburger Wort ?? Hai per caso capito i commenti dei lettori ??
E vero che manco da tanto tempo dalla mia regione e nel fratempo anche in lussemburgo cambiano le cose…

RobertoV

No, non sono lettore del Tageblatt. Ho trovato il link facendo una ricerca in internet perchè le informazioni in italiano erano scarse e volevo capire quanto prendessero i preti visto che da un calcolo sommario mi veniva un valore troppo elevato (ed una cosa che non sopporto da ingegnere è dare o vedere numeri non corretti) ed i vari articoli che trovavo erano incompleti nelle informazioni. La notizia era stata già segnalata due settimane fa dai Freidenker austriaci. Visto che sapevo quanto prendono preti e vescovi in Germania (pagati dallo stato per un accordo del 1803 !) ero curioso di capire quanto prendessero in uno stato con redditi medi più elevati.
No, non capisco le risposte perchè non conosco la lingua, solo nella prima sono riuscito a capire che fosse contento che si procedesse ad una divisione stato chiesa, cosa che dovrebbe essere la norma in uno stato democratico.

Sandra

“Il piccolo Granducato del Lussemburgo questa volontà l’ha avuta e perseguita”

Da quanto leggo la volontà c’è stata, sì, di anticipare il referendum che in assenza di accordo si sarebbe tenuto il 7 giugno. E quando hanno paura del referendum – che intanto l’accordo ha scongiurato, c’è sospetto di gioco delle tre carte.
E’ vero che le dichiarazioni sono altisonanti, che i numeri del finanziamento sono diversi. Ma si legge anche che gli stipendi e le pensioni dei preti già in servizio continueranno ad essere erogate come prima. E questo insegnamento dei valori, visto che si è ottenuto di non licenziare nessuno dei 200 e rotti insegnanti di religione cattolica, chi lo farà?

RobertoV

Da quel che ho letto contano sull’andare progressivamente in pensione di preti e professori di religione e sull’età avanzata. Secondo i dati che ho trovato si tratta di 100 preti e 120 insegnanti di religione laici oltre ai 67 preti già pensionati. Infatti dicono che la velocità con cui avverrà e quanto durerà il transitorio non è così preventivabile. Il risparmio indicato è quello al termine del transitorio, presumibilmente tra almeno 20 anni.
Avevano preso in considerazione sia il sistema dell’otto per mille che quello tedesco della Kirchensteuer, ma hanno scelto un’altra strada. Comunque anche in Germania gli stipendi ai preti sono pagati dallo stato per un accordo del 1803 !! (accordo che la Repubblica di Weimar aveva dichiarato nullo 90 anni fa ed invece c’è ancora).

Sandra

E’ proprio il fatto che abbiano scelto un’altra strada che escludesse il referendum che mi ha fatto venire un dubbio!
Ho letto anche che in virtù di una legge del 1979 in lussemburgo è proibito all’autorità pubblica raccogliere dati sulla religiosità.
Qui
w w w.lessentiel.lu/fr/news/luxembourg/story/13071035
dice che sono 250 insegnanti di religione nella scuola dell’obbligo e 50 nei licei.

E qui
w w w.lessentiel.lu/fr/news/dossier/cultes/story/Les-religions-ne-quitteront-pas-totalement-l-ecole-20803091
che i circa 200 insegnanti verranno reimpiegati, max 40 di loro per l’arcivescovado.

Resta che il programma di valori verrà deciso consultando il consiglio dei religiosi, da cui sono stati esclusi i non-confessionali (sono stati ricevuti dal governo solo dopo la firma dell’accordo!).
w w w.laligue.lu/cgi-bin/olefa?com=0I100I0I2I

RobertoV

Sembra che il sistema della Kirchensteuer non fosse gradito proprio per questo problema. Anch’io avevo letto che non si possono prendere dati sull’appartenenza religiosa (così si nasconde il calo dei fedeli e si possono millantare adesioni bulgare e giustificare i privilegi): da wikipedia tedesco: “Laut Datenschutzgesetz zählen u. a. Angaben über die religiösen oder philosophischen Überzeugungen einer Person zu den sensiblen Datenarten, die grundsätzlich nicht erhoben werden dürfen” ↑ Art. 6.(1) des Gesetzes vom 2. August 2002; vgl. Cyril Pierre-Beausse: La Protection des Données Personnelles. Éd. Promoculture, Luxemburg 2005, ISBN 2-87974-063-0, S. 87.
Il sistema dell’otto per mille l’avevano scartato perchè non consentiva la riduzione delle spese.
Ho letto che anche alla chiesa protestante venivano pagati dallo stato gli stipendi dei tre preti, mentre l’ora di religione era solo cattolica.
Per l’approvazione avevano bisogno dell’appoggio del partito popolare cattolico di maggioranza, ma all’opposizione (CSV) perchè ci voleva la maggioranza dei 2/3.

ALESSIO DI MICHELE

@ Francesco S.: lei scrive:

Soprattutto ha un’ECONOMIA che si basa soprattutto sul settore FINANZIARIO, che quindi non produce nulla … una delle CLASSICHE ECONOMIE PARASSITE …

mentre un apocrifo che si spaccia per lei scrive:

non era affatto una condanna della finanza la mia.

“Maestro, il senso lor m’ è duro”.

Per quanto riguarda i 2 scandali del Lussemburgo: gli inciuci coi servizi sono inqualificabili, ma sono dei bambini rispetto ai servizi segreti nostri; per quanto riguarda le manovre fiscali delle multinazionali estere: oltre al fatto che le multinazionali hanno legittimamente considerato che la categoria dell’ elusione è demagogia pura (“elusione, ovvero il legittimo pensare che, in ambito tributario, o si parla di evasione, oppure è tutto lecito quello che non è espressamente proibito”, disse quel foglio degli evasori che si chiama “la Repubblica”, all’ epoca diretta da Scalfari), hanno fatto BENISSIMO, rispettando le leggi: minimizzare il carico fiscale è obbligo morale di chiunque, in primis di chi fattura miliardi di $; peccato che non lo si possa fare tutti, perchè così gli stati tassocratici in cui viviamo comincerebbero a rigare diritti. Oppure lei ricetta i soldi delle tasse, ad esempio perchè è un medio dipendente della regione Sicilia ? Od un medio forestale calabrese ? Od un medio dipendente RAI ? Od un pensionato dopo 14 anni 6 mesi un giorno di lavoro ? Oppure …

E, per finire, vogliamo ragionare da laici, cioè come chi pensa che in campo umano sempre, ed in quello socio/politico in particolare, si debba cercare il meno peggio, oppure come un clericale qualunque, che ragiona solo in termini di perfezione ? Perché quelli parlano di vita eterna, di 72 vergini e stupidaggini del genere, e permetterà che sono molto più allettanti.

Francesco s.

Il soggetto di quella frase era l’economia del Lussemburgo non la finanza che era complemento, parassitaria era quel tipo di economia con riferimento proprio all’elusione e altre attività che giocano nel grigio.

francesco s.

Mi riferivo proprio ai fatti di cronaca cui subdolamente alludeva Marco Tullio. Quanto al discorso sul valore morale dell’elusione (se non ho capito male) e quello vagamente leghista su chi ricetta le tasse (calabresi e siciliani) possiamo soprassedere.

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