La clericalata della settimana, 9: i 44 parlamentari per le scuole paritarie

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è dei 44 parlamentari della maggioranza che

hanno scritto una lettera aperta a Renzi sulla “Buona scuola”, chiedendo maggiori interventi a favore… delle scuole private! In nome di una “effettiva parità”

lettera44

Segnaliamo altri episodi raccolti questa settimana.

La bozza del Ministero dell’Istruzione per la Buona scuola contiene già detrazioni fiscali per chi manda i figli alla scuola privata. A caldeggiare l’iniziativa per favorire l’iscrizione alle scuole confessionali il sottosegretario all’Istruzione, il ciellino Gabriele Toccafondi, e la stessa ministra Stefania Giannini.

A Carate Brianza (MB) i tre consiglieri Pdl di minoranza Luigi Nava, Ian Farina e Luca Veggian presentano una interrogazione al consiglio comunale per bandire dalla biblioteca pubblica due testi che trattano il tema dell’omosessualità in maniera comprensibile per i ragazzi.

Il comune di Napoli approva una delibera per garantire trasporti pubblici gratuiti il prossimo 21 marzo, per la visita nella città di papa Francesco. L’amministrazione si accolla i costi e ha stanziato 160 mila euro per tutti gli interventi necessari.

A Livorno c’è un posto auto riservato per il vescovo davanti al duomo, ma mancano quelli per i disabili: a denunciarlo il filologo Pardo Fornaciari.

La redazione

55 commenti

parolaio

Scusate, ma questa volta le clericalate mi paiono tirate per i capelli.
La bozza del Ministero dell’Istruzione per la Buona scuola contiene già detrazioni fiscali per chi manda i figli alla scuola privata. A caldeggiare l’iniziativa per favorire l’iscrizione alle scuole confessionali il sottosegretario all’Istruzione, il ciellino Gabriele Toccafondi, e la stessa ministra Stefania Giannini.
Mi pare che un parlamentare abbia tutto il diritto di scrivere una letera aperta al premier. Anche facendola pubblicare su Avvenire. Dietro le scuole paritarie ci sono interessi di tante persone, spesso gli stipendi dei CLini. Legittimi o no non voglio giudicare, resta il fatto che sono un elettorato, e non ci vedo niente di strano se qualcuno ne rappresenta gli interessi.

A Carate Brianza (MB) i tre consiglieri Pdl di minoranza Luigi Nava, Ian Farina e Luca Veggian presentano una interrogazione al consiglio comunale per bandire dalla biblioteca pubblica due testi che trattano il tema dell’omosessualità in maniera comprensibile per i ragazzi.
Non sappiamo nulla di questi testi, magari il tema dell’omosessualità è trattato in modo ideologizzato e non scientifico. E comunque, come sopra, si tratta di una interrogazione.

Il comune di Napoli approva una delibera per garantire trasporti pubblici gratuiti il prossimo 21 marzo, per la visita nella città di papa Francesco. L’amministrazione si accolla i costi e ha stanziato 160 mila euro per tutti gli interventi necessari.
160 mila € all’azienda di trasporti di Napoli mi paiono un regalo… all’azienda di trasporti più che al papa. Anche perché a Napoli il biglietto non lo paga nessuno, almeno colgono l’occasione per ripianare i bilanci della municipalizzata.

A Livorno c’è un posto auto riservato per il vescovo davanti al duomo, ma mancano quelli per i disabili: a denunciarlo il filologo Pardo Fornaciari.
A Firenze intorno alla Polizia Scientifica ci sono i posti auto riservati per i dipendenti della stessa, ma non per il panettiere che lavora a 10 metri. Perché? NOn è un lavoratore come i poliziotti? Presumere che assegnare 1 (UNO!) posto auto al vescovo voglia dire toglierlo a tutti i disabili della zona mi pare francamente un induzione eccessiva. E poi che ne sappiamo che il vescovo non sia un portatore di handicap?

Angelo

Ci sono molti come te a cui queste cose sembrano “tirate per i capelli”.
Come diceva un prete “Non importa che la botte abbia solo un piccolo buco basta quello per rovinare tutto”. Queste sono voragini non piccoli buchi, da cui si vedono privilegi che giustificano altri privilegi (il privilegio e’ autoreferenziali e autogiustificante) che finiscono per ledere il diritto.
Qui in inghilterra se un politico mente viene cacciato, in Italia sono cose tirate per i capelli.

Johnny

Li’ in Inghilterra le scuole non statali riconosciute ricevono un contributo per alunno pari a quelle statali. E i parlamentari che sostengono questo sistema non sono accusati di attentare alla laicità dello stato.

gmd85

@Johnny

PARI e a fronte di una qualità più che buona, suppongo. Se finanziare le private implica mandare a quel paese la scuola pubblica, c’è ben poco da difendere.

Francesco S.

Johnny, in Regno Unito non hanno la costituzione come la nostra che vieta questi finanziamenti. Se gli inglesi son contenti così, affari loro, stanno già finanziando faith school e questo confligge con la laicità. Non è colpa nostra se la Costituzione italiana è migliore sotto questo punto della “costituzione” (non ha un documento vero e proprio in tal senso) britannica.

Francesco S.

Le clericalate riguardano ciò che è clericale ossia che porta privilegi a confessioni religiose. Questi privilegi sono legali, ma noi li riteniamo contro lo stato laico. Tanto per chiarire.

RobertoV

Le scuole private ricevono già ogni anno tra stato, regioni e provincie circa 1.5 miliardi di Euro. Tali cifre sono cresciute negli ultimi anni nonostante un calo degli studenti e la chiusura di molte scuole perchè non più redditizie. Cioè lo stato dovrebbe farsi carico dei fallimenti economici delle scuole e sostenere un’economia inefficiente che si spaccia per efficiente e che vuole essere mantenuta e per di più con standard inferiori.
Questo mentre si è tagliato negli ultimi anni pesantemente nel pubblico, tanto che le scuole pubbliche sono state costrette a chiedere delle donazioni “volontarie” ai genitori. Nella scuola di un mio figlio si parlava di un 60% di tagli negli ultimi anni per l’offerta formativa.
La corte dei conti aveva già fatto notare che gli sgravi fiscali alle private costerrebbero 2-3 miliardi di Euro e non c’è la copertura: a chi toglieranno per regalare un po’ di soldi ai raccomandati? Ma questi sgravi non bastano perchè vorrebbero la copertura totale dei costi. Bella l’economia “privata” assistita ……

RobertoV

Nell’articolo del Corriere e negli interventi c’è il solito giochino disonesto sui costi medi (gonfiati e non confrontati a parità di condizioni e di servizio, un po’ come confrontare i costi di aziende che utilizzano il lavoro nero e quelle che non lo fanno) e non sui costi marginali, millantando risparmi fasulli per lo stato con le paritarie

Johnny

Millantando mica tanto: nel mio comune – paesotto padano – gli amministratori degli ultimi venticinque anni ( cioè da quando io seguo la faccenda, prima non so), di diversa rappresentanza politica, hanno tutti sempre rinnovato con le scuole non statali presenti sul territorio, non perché gli stavano simpatiche ( ci sono quelle delle suore, quella della fondazione, quella della cooperativa), ma perché il servizio fornito risulta adeguato e i costi inferiori a quelli previsti per mettere in piedi e gestire scuole proprie. Conti, signori, non proclami.

RobertoV

Johnny
Li faccia vedere questi conti e poi ne discutiamo. A Bologna erano stati fatti e non si vedevano vantaggi.
Se i conti li fanno come quelli del ministero siamo a livello di proclami.
Molti politici gli unici conti che sanno fare è quello dei vantaggi personali.

Sandra

Quindi in ben 25 anni gli amministratori, di uniforme miopia politica, non hanno saputo far fronte a una realtà demografica non temporanea. Mica CL-landia per caso?
Strano poi che questa incapacità politica nel programmare l’edilizia scolastica si sia manifestata particolarmente nei riguardi della scuola dell’infanzia, dove l’opzione paritaria si presenta ormai come l’unica possibilità.

Delegare il privato nel settore pubblico, o di fatto privatizzare il servizio pubblico, può dare l’impressione di risparmiare, nel breve termine, ma non è mai a beneficio dei cittadini. Soprattutto quando il privato resta l’unico servizio a disposizione.

gmd85

@Johnny

I costi risultavano inferiori? Oh, grazie, a suon di continui finanziamenti è facile. Non ti pare che ad amministrare meglio le risorse del settore pubblico si avrebbe la stessa qualità?

RobertoV

Un’indagine di poche settimane fa aveva evidenziato come i vari comuni, provincie e regioni fanno circa l’80% delle assegnazioni in modo diretto, nominale e non passando attraverso gare d’appalto. Cioè c’è la prassi consolidata di dare lavori a conoscenti, amici, lobby e non a cercare di minimizzare i costi. Ed infatti negli scandali poi ci finiscono sempre le stesse persone ed in Lombardia CL non si è fatta mancare niente, scuole incluse.
Per lavoro abbiamo contatti coi ministeri dove è un continuo pellegrinaggio di aziende varie per chiedere favori, attività, ecc. E’ utopico pensare che dei politici scelgano in base ai costi.

Sandra

“Dietro le scuole paritarie ci sono interessi di tante persone, spesso gli stipendi dei CLini. Legittimi o no non voglio giudicare, resta il fatto che sono un elettorato, e non ci vedo niente di strano se qualcuno ne rappresenta gli interessi.”
Ah ecco, visto che i ciellini non hanno già approfittato abbastanza… Poi magari se l’interesse comune diventasse più importante del clientelismo o dello scambio per categoria, magari riusciremo a progredire come società.

Perché un vescovo non potrebbe dedicare cinque minuti del suo tempo a cercare parcheggio come gli altri? Tanto lo pagano uguale, lui. Se poi per te la scientifica è come una panetteria….

I libri sono “Ho 2 mamme” e “Qual è il segreto di papà”. Sono due illustrati per bambini. E’ narrativa, non divulgazione, quindi sicuramente non scientifico. Quanto all’ideologizzato… beh, sono sicura che la biblioteca di Carate ha pure libri di ideologia cattolica, eppure a nessuno è mai venuto in mente di bandirli. Capisco che a certi nostalgici l’indice dei libri proibiti manchi, ma in tempi di editoria digitale – tra l’altro quella di Carate è sulla rete di biblioteche digitali pubbliche – invocare la censura fa piuttosto pena.
La narrativa è spesso “tagliata” su esigenze emotive: e ci sono bambini che, piaccia o meno a certi consiglieri, vivono in famiglie omogenitoriali. In nome di quale “amore” o religione o ideologia si vuole proibire a un bambino la storia nella quale riconoscersi?

RobertoV

Il nostro era anche assolutamente favorevole alle lotte e persecuzioni contro l’eresia, quindi nell’ottica nostalgica di proibire.

Stefano™

@ parolaio

magari il tema dell’omosessualità è trattato in modo ideologizzato e non scientifico

Autori cattolici?

Sandra

“E poi che ne sappiamo che il vescovo non sia un portatore di handicap?”

Il vescovo, a giudicare da foto, è un sessantenne in buona forma fisica. L’articolo dice che viene accompagnato dall’autista. Per di più Giusti è architetto (ha firmato il progetto per alcune chiese), quindi non può nemmeno fingere ignoranza in urbanistica: come potrebbe?, essendo “Presidente del Comitato per la valutazione dei Progetti di intervento a favore dei Beni Culturali Ecclesiastici” della Cei.

Proprio in provincia di Livorno, a Borgo di Magrignano, iniziano i lavori per il nuovo complesso parrocchiale della “Beata Madre Teresa di Calcutta”, (chiesa+oratorio+campo sportivo). Architetto è proprio mons. Giusti. Chiamalo portatore di handicap!

parolaio

Sandra… era una battuta.
Il fatto è che 1 ( UNO ) posto auto riservato all’interno di una città è davvero un’inezia. Immagino che se vicino abiasse un disabile non avrebbe problemi ad avere un posto suo, le nostre città sono piene. Forse all’interno del palazzo arcivescovile non abitano disabili, mi pare l’ipotesi più probabile. Potrei scapicollarmi nel ricordare che a Firenze il vescovo è stato oggetto di un attentato con tanto di sparatoria, ma davvero mi pare una tale sciocchezza come privilegio da non avere nemmeno bisogno di una giustificazione.

parolaio

@Giorgio Pozzo
Ho appunto specificato “nel rispetto della Costituzione”. E’ appunto la Costituzione che deve (o dovrebbe) impedire alla democrazia di trasformarsiin una dittatura della maggioranza.

Sandra

Ah ecco, dunque quella del panettiere era una battuta; come quella del libro ideologizzato (magari dalla ideologia del gender che la racconta sempre papa Stanlio e fa ridere per forza).

Un posto riservato, assegnato non per necessità ma per privilegio, NON è un’inezia, è un abuso! Per te forse le questioni di principio sono da considerare alla stregua di battute. E la maggioranza che impone è ancora democrazia, cos’è, un’altra barzelletta? Per forza poi da premesse deboli tiri fuori assurdità!

Diocleziano

parolaio
«mi pare una tale sciocchezza come privilegio da non avere nemmeno bisogno di una giustificazione»
Vorrei che Sua Banalità ti rispondesse: ”E chi sei tu per giudicare della liceità dei privilegi?”
Un giorno, quando quel vescovo sarà davanti al suo dio che ne peserà l’anima, con inquietudine si accorgerà che la piuma sull’altro piatto della bilancia non sarà sufficiente… e allora il suo dio ci butterà anche una ciabatta… ma niente!
Capirà il suo errore, ma troppo tardi. Potremo dire ”Te lo avevamo detto!”

gmd85

@parolaio

Sono un elettorato anche i genitori che scelgono di affidarsi alla scuola pubblica. E penso che siano un filino di più…

Il problema non è che il posto del vescovo toglie posto ai disabili. Il problema è che si pensa a farlo a lui, guai a mancare la riverenza, ma chissà come quelli per i disabili sono meno importanti. Per il resto a ricevuto risposte più che sufficienti.

Sandra

gmd,
leggi i commenti dei livornesi su questa nuova chiesa di cui mons. Giusti è il progettista: il parcheggio riservato è una mancetta ridicola di fronte ai 3.5 milioni di euro di un complesso edilizio la cui maggiore utilità sembra essere quella di arricchire il “portfolio” del vescovo architetto.

http://www.qui livorno.it/news/enti/chiesa-di-salviano-2-la-giunta-da-il-via-libera-alla-costruzione/

parolaio

Certo, come me. E probabilmente come me non hai una gran simpatia per CL.
Ma il fatto che qualcuno provi ad accaparrarsi tale elettorato, anche se minoritario, fa parte di una cosa chiamata “democrazia”. Cerchiamo di accettarne le regole.

gmd85

@parolaio

Da quando la democrazia prevede di esaudire i desiderata di organizzazioni di stampo religioso fondamentalista?

parolaio

@gmd85
Da quando queste dovessero avere la maggioranza. Sempre nel rispetto della Costituzione, è chiaro. Però, scusa, lo stampo religioso lo vedo, ma l’aggettivo “fondamentalista” in questo caso mi pare inopportuno. A meno che non lo si voglia usare di default, come mi pare il sonno della ragione che pervade alcuni di voi spinga a fare.

Frank

Ma allora perchè parolaio, tu che parli di sonno della ragione, voi cristicoli vi lamentate sempre del fatto che i vostri consimili siano perseguitati nei paesi in cui sono una minoranza?

Giorgio Pozzo

Da quando queste dovessero avere la maggioranza

Andiamoci piano, per favore, con questa storia che la maggioranza ha sempre ragione.
In una “democrazia” di nove lupi e una pecora, quale decisione “democratica” pensi che prenderebbe, la maggioranza?

RobertoV

CL rappresenterebbe un elettorato di circa 300 mila persone, cioè solo lo 0.6 % del totale degli elettori. Il fatto che un gruppo così minoritario riesca ad ottenere così tanta attenzione, muovere governi, dare tre ministri ed avere l’onore di una petizione di ben 44 parlamentari fa pensare che non segua tanto le regole democratiche …., visto quello che è successo in Lombardia …..

gmd85

@parolaio

Non mi sembra che Toccafondi rappresenti la maggioranza degli italiani. Giorgio Pozzo ha risposto perfettamente.

Monsieur Bovary

Commenti alla Clerical Weekly Review:

1) e 2) In effetti, così ci sarebbe parità: da un lato le scuole pubbliche, produttrici di ignoranza per mancanza di mezzi e motivazione (oltre a un più generale disinteresse per l’istruzione da parte di studenti e famiglie); dall’altro le paritarie (99,9% cattoliche), produttrici di ignoranza per antonomasia, in quanto piegano il sapere alle favolette abramitiche.
In ambo i casi, un’ignoranza di pari pregio è assicurata.

3) il bando è probabilmente dovuto alla frustrazione che i tre hanno provato nel non comprendere due testi a misura di ragazzo (le parti in cui c’erano due pollini o due ape(deraste) li hanno messi in crisi;

4) hmm… sarei quasi tentato di chiedere a #papafrancesco di stabilirsi in pianta stabile nella mia città, così non dovrei più spendere un euro di trasporti;

5) domanda: ma perché non sono stati gli stessi disabili e/o famiglie a denunciare lo scempio (a meno che il dott. Fornaciari non lo sia egli stesso)? E’ sempre bello (e raro) vedere qualcuno occuparsi di ciò che magari non lo riguarda direttamente, tuttavia bisognerebbe farsi sentire con più vigore… o il cafone che ti sottrae il posto non è più tale se veste la sottana?
E, nota a margine, per i disabili stessi è un ottimo pretesto per lasciar perdere il sabba domenicale una volta per tutte 😉

RobertoV

Per eseperienza diretta non concordo con questa visione negativa della scuola pubblica.
Che la scuola pubblica abbia parecchi problemi e che i tagli non l’abbiano certo aiutata è un dato di fatto, ma che sia così scadente, disinformativa e che i professori e studenti siano disinteressati ad informare non è proprio vero: è una generalizzazione ed un luogo comune.
Ci sono ovviamente le realtà negative, ma non sono la maggioranza. Se diversi studenti possono poi andare all’estero senza problemi la realtà non è certo così negativa come certa propaganda interessata la vuole dipingere.

Monsieur Bovary

@ RobertoV

Intendevo dire che il continuo esborso di risorse pubbliche alle paritarie avrà come conseguenza inevitabile il deterioramento della scuola pubblica – già in atto (istituti professionali privi di laboratori; turnover selvaggio dei docenti; sempre meno ore (e quindi sempre meno tempo per la didattica); in quanto alla mia visione negativa, nessuna pretesa di universalità; il problema è che anche nella scuola pubblica si sta affermando la visione “il cliente ha sempre ragione”, con immaginabili conseguenze.

Johnny

Per eseperienza diretta non concordo con una certa visione negativa della scuola non statale.
Che la scuola pubblica non statale abbia parecchi problemi e che i tagli non l’abbiano certo aiutata è un dato di fatto, ma che sia così scadente, disinformativa e che i professori e studenti siano disinteressati ad informare non è proprio vero: è una generalizzazione ed un luogo comune.
Ci sono ovviamente le realtà negative, ma non sono la maggioranza. Se diversi studenti possono poi andare all’estero senza problemi la realtà non è certo così negativa come certa propaganda interessata la vuole dipingere.

Sandra

johny,
ma come, espatriano a 6 anni? E’ solo nella scuola dell’infanzia che la paritaria gioca la parte del leone, da cui si può fare un confronto su grandi numeri, dato che il 27% dei bambini 3-6 va alla scuola paritaria rispetto alla statale, e costituisce il 64% della popolazione di alunni “paritari”.
Se invece guardi la percentuale della secondaria di secondo grado – quella che poi effettivamente dovrebbe sfornare gli aspiranti cervelli in fuga – la percentuale di studenti che preferisce la paritaria alla statale è del 4.7% (il 13% sul totale dei “paritari”). E saprai come ogni tanto qualche inchiesta nostrana riveli che una paritaria sia in realtà un diplomificio.
Lo rileva anche l’Oecd, nell’indagine “Grade Expectations – How Marks and Education PoliciEs sHaPE studEnts’ ambitions”, 2012
“In Italy and Portugal (lower secondary), students in private schools tend to have better-than-expected marks; in Italy, such difference is substantial in quantitative terms. (…)
… students in private schools tend to have better-than-expected marks, but this is not true in the other participating countries and economies. Furthermore, only in Italy is the magnitude of grade inflation in private schools quantitatively substantial. (…)
Only in Italy is grade inflation in private schools pervasive and warrants attention. “

Per piazzare il figlio nella fabrichetta di famiglia va bene un diploma un po’ stiracchiato, ma per lavorare o studiare all’estero e passare una selezione, la paritaria italiana non sembra prestigiosa.

mafalda

Cosa va a fare il gesuita a Napoli? Almeno prendesse il treno o il bus.

valentina

stavo cercando, invano, di farmi un’idea di quanti soldi prenda effettivamente la scuola paritaria e sono capitata qui, così, tanto per completezza di esperienze, vi lascio due righe:
mio figlio va alla paritaria, perché le due pubbliche possibili non hanno il giardino e lui ci sta fino alle 4 del pomeriggio perché io possa lavorare,
la nostra maestra è eccezionale anche a detta di mia madre che insegna nella scuola pubblica……
la suore sono molto più tolleranti e pratiche di tanti “poveri” genitori in SUV della scuola pubblica della mia bimba piccola….
ho un lavoro dicevo, pago la retta e non chiedo nulla a nessuno, per far contenti tutti facciamo così: aumentatemi la retta per far fronte alla parte di finanziamento statale alla paritaria e toglietemi dalle mie tasse la quotaparte per la scuola pubblica……..

Diocleziano

C’è sempre quella piccola clausola che dice ”Senza oneri per lo Stato”…
La scuola non può definirsi ”paritaria” solo quando conviene: per i bambini
handicappati la loro porta è più stretta della famosa cruna dell’ago.

gmd85

@valentina

Bene per tuo figlio se sta passando un’esperienza positiva. ma uno Stato che non sappia garantire istruzione senza affidarsi ad altri e che preferisca dare sempre ai privati – che prendono sempre di più e piangono sempre più miseria, chissà come – non è proprio degno di definirsi tale.

RobertoV

Che luoghi comuni! Quindi la sua esperienza positiva dimostra che le scuole private sono belle e fatte bene? Sulla “tolleranza” delle suore ci sono tante informazioni di segno opposto al suo. L’uso della stanza buia dove si minacciava di rinchiudere i bambini non mi pare che sia un segno di tolleranza ….
Non sapevo che i ricchi andassero nelle scuole pubbliche ed i poveri in quelle private …..
Io il SUV non ce l’ho, i miei figli vanno a piedi, ma regolarmente quando passavo davanti ad una scuola privata cattolica in bici la strada era bloccata da una selva di macchine parcheggiate in doppia fila e che macchine …. per portare o prendere i loro figlioli.

Francesco S.

Valentina

Le tasse non sono un semplice “do ut des”, si è tenuti a pagarle anche se non si usufruisce del servizio, perché il servizio fornito si rivolge a tutti ed è essenziale e deve essere garantito a tutti indipendentemente dalle disponibilità economiche, come istruzione e sanità appunto. Ergo la sua frase finale è priva di fondamento. La quota parte di tasse per la scuola pubblica la deve pagare lo stesso e per di più secondo la Costituzione la scuola privata non dovrebbe essere finanziata.

Sandra

Beh ma è facile, rispetto ai genitori in suv, persino le suore vincono per simpatia!
Il confronto da fare eventualmente è quello con altri insegnanti, e rispetto a problemi più importanti. P.e. sarebbe da valutare quanto siano pratiche, piuttosto che tolleranti, di fronte alla richiesta di iscrizione di un bimbo con qualche disabilità, come un Report di anni fa aveva ben messo in evidenza.

RobertoV

Come presentato dalle stesse scuole private cattoliche gli immigrati ed i portatori di handicap nelle scuole private cattoliche sono statisticamente in percentuale circa la metà di quelli delle scuole pubbliche statali: non male come dimostrazione dell’accoglienza cristiana ……..
E’ chiaro, fanno aumentare i costi, ci vogliono insegnanti di sostegno ed al privato piace guadagnare ……

Engy

caro Frenc,
non sono Valentina, e la redazione te lo confermerà.
Ciao abbbello !!

Tiziana

ammetto che i 44 mi hanno sorpreso per il loro numero basso. comunque chiamiamoli come si deve. classisti contro le pari condizioni per tutti gli studenti. secondo me pessimi cittadini italiani ed europei.

Alfredo

Le scuole private sono come le altre aziende private, con la differenza che invece di vendere mozzarelle o televisori vendono istruzione (si spera di qualità decente, ma ne dubito). Non si vede perchè debbano, a differenza delle altre aziende private, ricevere contributi da parte dello stato.

Giorgio Pozzo

Anche perchè lo stato siamo noi.
Ci si dimentica spesso e volentieri che ricevere soldi dallo stato significa ricevere soldi dal cittadino.

Francesco S.

I soldi dello stato li prendono, ma intanto prendono anche le rette. Il cittadino quindi paga doppio dalla quota statale e dalla retta, non conviene a nessuno un sistema così, quei fondi devono essere investiti per l’istruzione pubblica, che è per tutti. I privati facciano gli imprenditori se vogliono si facciano le proprie scuole e se le paghino o facciano pagare dai loro utenti.

mely65

E’ offensivo nei confronti dei comuni cittadini sostenere che i finanziamenti e le agevolazioni alle scuole private servono ad “aiutare” le povere scuole pubbliche che no potrebbero sostenere altri studenti. Beh, se invece di dare mezzo miliardo di euro l’anno alle paritarie, lo stesso mezzo miliardo si utilizzasse per costruire nuove scuole ed assumere più docenti, il problema non si porrebbe neppure. E dovrebbero vergognarsi sia Renzi che Berlusconi che si ergono a paladini della democrazia e invece contribuiscono a creare ulteriori divari tra ricchi e poveri. In parole semplici: i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

RobertoV

In realtà prendono mezzo miliardo direttamente dallo stato, ma poi ci sono tutte le sovvenzioni regionali, comunali e provinciali che fanno salire la quota a circa 1.5 miliardi di €.
A questo va aggiunto che possono utilizzare fino al 25% di personale “volontario”, cioè non pagato, un’ulteriore agevolazione sui loro costi.
Inoltre non è vero che la scuola pubblica non ce la fa ad accogliere altri studenti perchè le scuole erano state dimensionate negli anni passati per natalità più elevate: rispetto agli anni 60′-70′ la natalità si è dimezzata e si è ridotto il numero degli studenti. Molte scuole private cattoliche negli ultimi 20 anni (4000 su 11000) sono state chiuse perchè non redditizie (il privato quando non guadagna chiude disinteressandosi degli studenti) scaricando gli studenti sul pubblico, cosa successa anche recentemente nella mia zona.
La scuola statale primaria dove andavano i miei figli è un grande palazzo costruito nel 1° dopoguerra per più bambini, mentre oggi ve ne sono solo 500, con 20-22 alunni per classe. Aumentare quindi di un paio di alunni per classe non è un problema, senza costi aggiuntivi perchè le classi e gli insegnanti restano gli stessi (costo marginale nullo nonostante il costo medio sia elevato perchè offrono il tempo pieno).

Sandra

in Piemonte sono riusciti a fare una legge che vincolare l’apertura di una scuola pubblica all’accordo dell’esistente scuola privata. Cosa che è puntualmente avvenuta, p.e. in quel di Bibiana, dove il parroco si era opposto all’asilo statale perché faceva concorrenza all’asilo della parrocchia!!

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