L’8 per mille statale sia usato per l’edilizia scolastica

Nel 2014, grazie all’impegno profuso dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), diversi Comuni hanno presentato domanda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per accedere ai fondi dell’8 per mille a diretta gestione statale al fine di utilizzarli per l’edilizia scolastica.

L’Uaar, nell’ambito della Campagna Occhiopermille di quest’anno, rinnova il suo invito a fare pressione sulle amministrazioni comunali affinché presentino domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da finanziare la messa in sicurezza di una scuola, oppure un intervento a tutela della pubblica incolumità a fronte di calamità naturali. L’Uaar, ha già predisposto un prototipo di lettera da inviare al proprio sindaco, nelle versioni per la spedizione via email e per la consegna su carta.

«L’Uaar – ha commentato il segretario Raffaele Carcano – è da sempre impegnata per l’abolizione dell’8 per mille e per un uso laico di quello statale. La possibilità per lo Stato, introdotta dallo scorso anno, di destinare il proprio 8 per mille anche per ristrutturazione e messa in sicurezza di edifici scolastici è un’importante novità. I dati relativi allo stato in cui versa l’edilizia scolastica del nostro Paese rendono palese l’urgenza di agire. Lo stesso sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, ha sottolineato che i 3,9 miliardi di euro stanziati dal governo per il biennio 2014-2015 non sono sufficienti, stimando in circa 12 miliardi di euro le necessità del nostro sistema scolastico». «Il 22 aprile – ha proseguito Carcano – verrà presentata l’anagrafe dell’edilizia scolastica: ogni cittadino e ogni cittadina potrà rendersi conto in prima persona del disastro e agire facendo pressione sul proprio sindaco».

Ulteriori informazioni: www.occhiopermille.it

Comunicato stampa Uaar

10 commenti

gmd85

Sarebbe utile introdurre la campagna in ambiente scolastico e sensibilizzare i genitori.

giovanni da livorno

Magari, in alternativa, si potrebbe utilizzare l’8 x 1000 statale per costituire un fondo per affrontare i danni derivanti dalle catastrofi naturali. Oppure suddividerlo fra l’edilizia scolastica e un fondo anticatastrofi.
Insomma, ci sarebbero delle ipotesi per il buon utilizzo dell’8 x 1000 statale, basterebbe avere la giusta volontà politica (ma ho paura che sia proprio quella che manca).
Saluti. GdL

“Quando qualcuno afferma qualcosa “in linea di principio”, si può star sicuri che è pronto a fare tutto il contrario”.
(O. von Bismarck)

Diocleziano

GdL
Ormai si parla dei soldi dell’8×1000 come fossero soldi che ‘avanzano’ e vadano a risolvere situazioni di ripiego: bisogna rimarcare SEMPRE che sono TASSE pagate dai contribuenti allo STATO e perciò lo stato si deve fare parte diligente utilizzando quei soldi prioritariamente per le necessità di chi ha pagato. Se lo Stato non ne necessitasse riduca le tasse e la chiesa vada a farsi fo… ! Che la volontà politica manchi è più che evidente, anzi, la prima e urgente preoccupazione è quella di inserire nelle leggi il modo di trarne guadagni personali: vedi il recente caso del 3% che si voleva regalare agli evasori.

gmd85

@Diocleziano

IMPOSTE, prego, visto che non vi è alcun ritorno, almeno per ora.

RobertoV

Secondo quanto rendicontano loro stessi, nel 2013 hanno preso 1033 milioni di € dall’otto per mille e per interventi caritativi in Italia hanno speso 155 milioni di € (di cui 125 alle diocesi per generici interventi caritativi). Non mi sembrano grandi cifre sul totale, tenendo conto che grazie al meccanismo dell’otto per mille ricevono 2.5 volte la quota che avrebbero ricevuto col vecchio concordato . Quindi sono arrivati molti più soldi, ma solo una minima parte l’hanno destinata ad interventi caritativi, molto di più per il culto e i sacerdoti.
A me risulta che i comuni italiani spendono circa 6 miliardi di € per interventi nel sociale, quindi il peso del contributo della chiesa è sovrastimato.
Per confronto i piccoli valdesi spendono in attività umanitaria tutto quello che ricevono che nel 2011 era di 41 milioni di €.
Per lo stato italiano nel 2014 le entrate dall’otto per mille erano di oltre 170 milioni di €.
Un ulteriore confronto: il comune della città di Vienna spende circa 500 milioni di € per spese sociali, aiutando circa 140 mila persone.

RobertoV

Correggo
L’ultimo dato indicava che nel 2011 le spese sociali dei comuni superavano i 7 miliardi di €, con una flessione rispetto al 2010.

RobertoV

Ma siamo sicuri che quei soldi dello stato non vengano dati anche all’edilizia scolastica della scuola “pubblica non statale”, alias privata?
E che i soldi per le calamità naturali non finiscano per la ricostruzione di chiese ed oratori?

Diocleziano

«…il papa ci ascolti…»
È quasi più probabile una risposta dal banale che non da quelle teste di legno dei politici.

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