L’Uaar accoglie con soddisfazione la notizia dell’approvazione della legge che introduce il divorzio breve.
«Certo — ha commentato il segretario dell’Uaar, Raffaele Carcano — questa legislazione non ci pone all’avanguardia in Europa e andrebbe chiamata “separazione breve”, mentre invece avremmo auspicato il salto del periodo di separazione — se consensuale, ovviamente — ma quello di oggi è comunque un primo passo nella direzione giusta».
La questione della riduzione dei tempi necessari per il divorzio, era uno dei cinque provvedimenti su cui l’Uaar aveva sollecitato le istituzioni lo scorso anno, con il lancio di una petizione che ha raccolto migliaia di firme.
«A questo punto speriamo che deputati e senatori approvino entro la fine della legislatura anche gli altri quattro provvedimenti, vale a dire: riconoscimento delle unioni civili, sia etero che omosessuali; sostituzione della normativa fascista sui “culti ammessi” con una legge sulla libertà di coscienza; riconoscimento delle direttive anticipate di fine vita; introduzione di meccanismi che garantiscano la piena applicazione della legge sull’interruzione di gravidanza».
«Si tratta di proposte che il Parlamento dovrebbe approvare quasi a occhi chiusi. Il nostro auspicio — è la conclusione di Carcano — è che questa legislatura sia ricordata per la svolta laica impressa al diritto».
Comunicato stampa Uaar
Singolare l’uscita della chiesa cattolica: “gli esperti dicono che tre anni sono un tempo ragionevole per decidere se effettivamente divorziare perchè in tanti ci ripensano”. Ovviamente senza portare dati a riguardo e dire chi sono questi esperti.
Si parla invece di solo un 1% che ci ripensa nei tre anni e dubito che lo faccia dopo 2-3 anni.
1 anno o sei mesi nella migliore delle ipotesi sono un periodo piuttosto lungo per pensarci su, tenendo conto poi che quando uno arriva a decidere di separarsi la cosa l’ha già meditata a lungo, magari per anni.
Parlare poi di tutelare i figli impedendo il divorzio come se la convivenza di due persone che vorrebbero divorziare sia una cosa fattibile ed una buona vita per i figli.
Ma non ci si possono certo aspettare considerazioni ragionevoli da gente che non ha famiglia. I pastori e preti protestanti avendo famiglia accettano il divorzio, anche quello breve (che poi definire breve un divorzio che dura 1 anno o nella migliore delle ipotesi 6 mesi ……).
“Singolare l’uscita della chiesa cattolica: “gli esperti dicono che tre anni sono un tempo ragionevole per decidere se effettivamente divorziare perchè in tanti ci ripensano”. Ovviamente senza portare dati a riguardo e dire chi sono questi esperti.”
Inoltre, come se non fosse possibile risposarsi con la stessa persona una volta divorziato.
La reazione cattolica è certamente scontata… ma è scontata anche per quei laici che continuano a inneggiare alla ‘rivoluzione francescana’? La considerano scontata, ma nel senso che i tempi non sono ancora del tutto maturi per queste ‘riforme’ senza tener conto che intanto a scapitarne è una laicità ancora oggi costretta a dover fare i conti – in una battaglia tutta di retroguardia – con l’oscurantismo sempre riemergente (in questo caso anche nella forma) di santa romana chiesa?
“Parlare poi di tutelare i figli impedendo il divorzio come se la convivenza di due persone che vorrebbero divorziare sia una cosa fattibile ed una buona vita per i figli.”
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E comunque non si starebbe parlando, in nessun caso, di gente che nel frattempo, provvisoriamente, continuerebbe a vivere insieme… ma di coppie alle quali viene impedito il divorzio definitivo ma che GIA’ VIVONO SEPARATE.
Quindi, l’eventuale ripercussione sulla serenità dei figli, dove starebbe?
I figli di coppie separate da anni ma non ancora divorziate sarebbero più sereni e più sorridenti di rispetto ai figli di coppie divorziate in via definitiva?
ma boh
L.
@Roberto V.
Soprattutto si occupa di cose che non riguardano il proprio gregge. Il matrimonio per il cattolico è un sacramento idissolubile (per i normali canali legislativi) quindi che gli importa. Chi divorzia trasgredisce comunque
Anche i cattolici divorziano. Conosco anche gente di CL che ha divorziato. Visto che non può contare su una polizia religiosa può controllare solo attraverso le leggi i propri fedeli ed impedire loro di “peccare”. C’ è poi comunque sempre la penitenza ed il perdono. Se fossero cattolici solo quelli che non trasgrediscono dubito che ce ne sarebbe ancora qualcuno.
E comunque la chiesa cattolica essendo “universale” ha sempre avuto la pretesa di parlare a nome di tutti (vedi valori non negoziabili), non concepisce l’esistenza dell’altro: d’altronde ha ribadito anche recentemente che non è democratica e mai lo sarà.
C’è poi per lei il rischio dell’esempio e del confronto. Considerando sempre il proprio gregge come costituito da dei minorati (e comunque dei sudditi) deve proteggerli dal farsi venire dei dubbi e dalle idee e comportamenti altrui.
io sono d’accordo con costei:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/04/23/divorzio-breve-bernardini-de-pace-legge-da-bocciare_e8c3d13a-33f6-4b54-867a-dc275e4665e2.html
http://m.memegen.com/f9zt1z.jpg
Un passo alla volta.
Anch’io sono favorevole al divorzio diretto senza separazione, come avviene in altri paesi.
Il problema è che ci sono voluti anni per arrivare a questa situazione di compromesso, chissà quanti ce ne vorranno ancora per arrivare a quel livello. Ed intanto che si fa? Ci si tiene la vecchia legge per tanti anni ancora? Perchè fino a che non c’è la nuova legge vale sempre la vecchia. Bisogna essere realisti.
Mi sembra più un trucco per tenere la vecchia legge il più a lungo possibile.
Quoto. Pragmatismo ci vuole. Senza per questo smettere di lottare.
non conosco così bene la Bernardini, no so se il suo sia un trucco per mantenere lo stato delle cose; per quanto mi riguarda niente trucchi.
d’accordo col pragmatismo, mi sembrava chiaro che il mio è un essere d’accordo in linea di principio.
Nei tg di questa sera si sono già levati gli strazianti belati dei cattolici contro l’ennesimo attentato per distruggere la famiglia.
@ Diocleziano
Fosse possibile, per tranquillizzarli, farei scrivere sul documento di identità la religione di appartenenza. Poi stipulerei un accordo con ciascuna di esse assicurando che divorzi, aborti ed eutanasie non sono applicabili a chi è di quella religione. Vorrei vedere cosa avrebbero da dire, vertici e fedeli.
In aggiunta, a tutti coloro così identificati, e solo a quelli, trattenuta sulla busta paga a favore della chiesa di appartenenza. Niente 8 x1000.
Vediamo un po’ che viene fuori?
Ma per quanti vogliono il divorzio veloce e non hanno figli, c’è già la procedura di separazione senza obbligo di avvocati. In vigore da qualche mese. (w w w.altroconsumo.it/vita-privata-famiglia/divorzio-e-separazione/news/divorzio-dal-sindaco)
Engy, ma se non si è arrivati a quanto auspicato nel link da te segnalato è a causa dei clericali. Sarebbe stato più gradito un tuo post di condanna dell’ostruzionismo clericale, no?
I clericali fanno il loro mestiere sebbene con un certa e diffusa malizia di cui sono maestri.
Sono i politici che sono degli emeriti buffoni: incoerenti, falsi ed ipocriti quando non puri delinquenti. E se qualcuno che si salvi ci fosse, non renderebbe certo l’aria più respirabile. Non è ammesso che ci vogliano anni per cose logiche e semplici (se non ricordo male la legge contro gli incendi dei boschi chiese ca. 2000 giorni! In periodo in cui i boschi bruciavano ogni giorno) che date nel momento opportuno hanno il sapore del contentino in attesa della esplicita dittatura con benedizione vaticana.
“io sono d’accordo con costei:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/04/23/divorzio-breve-bernardini-de-pace-legge-da-bocciare_e8c3d13a-33f6-4b54-867a-dc275e4665e2.html”
La cosiddetta “foto d’archivio” di 30 anni fa è surreale.
La signora adesso è prossima ai 70 anni, e una sua immagine recente è questa:
http://image.excite.it/gossip/news/depacegetty-default.jpg
Visto che non c’è niente di cui vergognarsi nel fatto che il tempo passi, PERCHE’ nasconderlo?
Io ho quasi 45 anni e non credo di essere messa terribilmente male… ma appunto per quello, NON mi sogno di presentarmi con le foto di quando ne avevo 20.
L.
Estetica a parte questa cosa può avere il suo perché: ingannato dalla foto giovanile ho pensato ”toh, una onesta che va contro gli interessi di categoria” (il doppio passaggio dagli avvocati). Se ora mi dici che è sulla settantina posso pensare che non eserciti più e quindi…
beh va beh, ma penso che possiamo passargliela, anche Francesco Guccini fa appendere manifesti di 40 anni fa in occasione dei suoi concerti 🙂
poi non c’entra granchè
Un sentito ringraziamento ai meravigliosi ragazzi della rivoluzione di febbraio.
Godiamoci il risultato ma non ci illudiamo sulle motivazioni laiche: al Parlamento hanno approvato la legge sul divorzio breve per loro puro interesse personale…
Concordo, tipico comportamento da ateo devoto, da bigotto opportunista, da ultradivorziato difensore della famiglia. La maggioranza degli italiani e così e poi si lamenta dei suoi rappresentanti… Gli italiani sono lontani anni luce dal concetto di laicità, non sanno neanche cos’è.
scusa Maurizio, potresti per caso essere piu’ esplicito riguardo al loro interesse personale (ovviamente immagino che ti riferisci ai kastoni, non ai meravigliosi ragazzi che combattono dal tetto).
Parlo del tasso di divorziati e separati tra i parlamentari.
@ Stefano che scrive:
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Fosse possibile, per tranquillizzarli, farei scrivere sul documento di identità la religione di appartenenza. Poi stipulerei un accordo con ciascuna di esse assicurando che divorzi, aborti ed eutanasie non sono applicabili a chi è di quella religione. Vorrei vedere cosa avrebbero da dire, vertici e fedeli.
In aggiunta, a tutti coloro così identificati, e solo a quelli, trattenuta sulla busta paga a favore della chiesa di appartenenza. Niente 8 x1000.
Vediamo un po’ che viene fuori? –
………
Ottima idea! avrebbe anche il pregio di poter vedere le EFFETTIVE defezioni o apostasie, in quanto si tramuterebbero in “cancellazioni”.
E chissà quante cancellazioni si vedrebbero.
Saluti. GdL
“Ci si sbaglierà raramente attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine, quelle meschine alla paura”
(F. Nietzsche)
Accorciare i tempi del divorzio (dunque renderlo più semplice) forse è una buona cosa, non so e quindi non mi sento di prendere posizione netta. Di una cosa sono però certo: occorrerebbe rendere più complicato il matrimonio, ovvero costringere i futuri coniugi a pensarci più di una volta. Visto il costo sociale di un matrimonio mal riuscito, forse sarebbe il caso di introdurre un servizio di consulenza (meglio sarebbe dire “diagnosi”) obbligatorio, anche a tutela di chi ancora non è nato e potrebbe essere trascinato in un mare di guai da una coppia potenzialmente scoppiata ancor prima di unirsi…
non sapevo che per avere figli occorresse sposarsi
Infatti non occorre, però è indubbiamente molto comune. Il che rende opportuna la mia osservazione. Per chi non si sposa (e va benissimo, io sono uno di quelli) i “piedi di piombo” sono comunque una caratteristica da incoraggiare. Oggi invece vedo in giro un sacco di avventati e incoscienti che prima fanno danni, poi cercano di metterci una toppa (e molte volte non ci riescono). E’ ben vero che è l’esperienza a insegnare, ma con l’esperienza ci si scotta, e certe ustioni sono dure a guarire.
quando anche fossimo tutti d’accordo su questa specie d’esame per le coppie, purtroppo non credo esiste alcuna consulenza preliminare che tenga: un immaturo, un superficiale , una persona magari con spiccata inclinazione all’infedeltà potrà passare un ipotetico “esame” di consulenti superspecializzati, magari perchè è comunque sufficientemente intelligente, poi, una volta ottenuta questa sorta di autorizzazione a procedere, tornerà definitivamente se stesso.
L’abbreviazione dei tempi è soltanto una cosa logica, che non banalizza le unioni perchè sappiamo tutti bene che lasciarsi in molti casi non è banale e indolore come ci racconta la tv, e chi è maturo rimarrà tale, allo stesso modo del cretino che non cambierà.
@@E.n.g.y
Un consulente bravo sente puzza di dissimulazione a kilometri. Inoltre, dubito che sia tanto facile dissimulare se, ad esempio, ci fosse un periodo di convivenza di prova.
@ Benjamin
non sarebbe una cattiva idea (anche se di difficilissima realizzazione) stabilire un corso obbligatorio per i futuri coniugi e per i futuri genitori. In fin dei conti per fare l’operatore ecologico (ex “spazzino”, ex “netturbino”) bisogna superare un concorso, per cui sarebbe giusto imporre, per lo meno un CORSO teorico-pratico a chi volesse sposarsi o far nascere qualcuno (e quindi, in entrambi i casi, INTERFERIRE PESANTEMENTE nella vita di altri). E, naturalmente, dovrebbe essere data facoltà ai docenti di SCONSIGLIARE i “partecipanti al corso” dallo sposarsi e dal figliare, qualora intravedano in questi, immaturità e/o poca serietà.
Saluti. GdL
“Un matrimonio, dei figli, un impiego, una fede, pochi dubbi e tanta, tanta soddisfazione: ecco la ricetta della mediocrità”.
(G. Soriano)
Se anche fosse possibile impedire a qualcuno di sposarsi (o comunque, costringerlo a rinviare il matrimonio a un “appello” successivo), non vedo come si possa immaginare di fare la stessa cosa con la procreazione.
Impianto di contraccettivi forzati?
Oppure, sottrazione forzata dei figli a chiunque li abbia avuti senza attestato formale di idoneità?
Ricordo che, alla data di oggi, in Italia, siamo arrivati a più del 25% delle nascite (e probabilmente anche al 30%) fuori dal matrimonio. E non si parla di ragazze madri abbandonate, ma di normalissime coppie che riconoscono i figli insieme ma che non si sposano, oppure che si sposano con comodo dopo molti anni.
Mia nonna, che ha 95 anni e che ha passato la vita a credere nella famiglia tradizionale, ha attualmente un totale di 6 bisnipoti, dei quali solo uno è nato da un regolare matrimonio ancora in corso, un’altra è figlia di genitori sposati ma separati quasi subito, e gli altri quattro su sei sono nati da genitori conviventi senza matrimonio, che stanno ancora insieme ma che non hanno nessuna fretta di regolarizzare l’unione, nonostante la figliolanza.
A mio avviso, tutte le discussioni di principio sulle caratteristiche giuridiche del matrimonio scompariranno da sole per estinzione naturale… nel senso che tra un po’ non si sposerà più nessuno, e tutti faranno ugualmente vite familiari normali come prima 🙂
L.
@paniscus
Sottrazione dei figli a tutti i genitori che non soddisfano i requisiti sociali, economici e culturali per educare efficacemente un minore ad essere un “cittadino modello”.
Ti sembrerà un provvedimento molto “orwelliano”, e lo definisco anche io così, tuttavia se entri in contatto con certi ambienti ti renderesti conto di quanto possa essere necessario, io non conosco la tua provenienza, ma io vengo dalla periferia di Palermo (dove vivo tutt’ora, in attesa di laurearmi e andare verso lidi migliori) e, credimi, ho visto situazioni di degrado umano così terribili da far venire il male di vivere a chiunque.
Agire così secondo me va tutto nell’interesse del minore che, quando è molto piccolo è ancora “puro”, ha il diritto di non crescere in certi ambienti e di venirne contaminato, inoltre va a vantaggio dello stato eliminare tutte le sottoculture basate sull’illegalità impedendo a chi è immerso di trasmetterle alla prole.
Non so come, ma si è passati dal mio ipotizzare un percorso di consulenza all’attribuirmi il caldeggiamento di impedimenti e coercizioni… com’è stato possibile? Boh? Nel modello che ho indicato per pura riflessione, la consulenza era intesa in questo senso: l’aspirante coppia si sottopone obbligatoriamente a una serie di sedute, durante le quali un addetto analizza la situazione e fa presente ai due interessati quanto la loro unione si prospetta, in base ai dati raccolti, foriera di buoni o cattivi auspici. La consulenza dovrebbe anche portare a valutazioni sulla adeguatezza/inadeguatezza della coppia ad affrontare la genitorialità, magari proponendo consigli costruttivi. Per evitare carichi sulla collettività, aggiungo che auspicherei che il servizio di consulenza fosse obbligatorio ma non gratuito.
Spero che così sia più chiaro. Nessuna coercizione sulle scelte, solo quella di sottoporsi ad una consulenza (a pagamento). Siamo letteralmente assediati da obblighi assai simili, e nessuno pare scandalizzarsi più di tanto.
Comunque sia resta il fatto che la massima tutela per il partner e la prole allo stato attuale è sposandosi. Semplice burocrazia. Tra l’altro due persone intelligenti sono in grado di cessare il rapporto matrimoniale e allo stesso tempo garantire il benessere dei figli senza tribunali, per loro tale passaggio è solo una formalità. Avvocati e giudici servono solo o agli stupidi o ai criminali o alle loro vittime.
Una sana convivenza aiuta a distinguere tra partner stupidi ed intelligenti, anzi sarebbe bene convivere già prima di far figli, proprio per capire chi ci si mette a fianco.
@ Benjamin, Paniscus e Antonio
veramente, io avevo parlato di “sconsigliare” ai futuri sposi o genitori di procedere oltre, NON di obbligare.
Però le parole di Antonio (che, se proviene dalla periferia di Palermo, magari dal famoso quartiere “zen”, sa qual che dice), mi fanno pensare.
In ipotesi, il consultorio da noi immaginato, potrebbe far BALENARE ai potenziali genitori la possibilità dell’intervento dei servizi sociali, dopo il parto, qualora venisse rilevata una, probabile, situazione di degrado (“Guardate ragazzi, che, nelle vostre condizioni, una volta nato il figlio, potrebbe parecchio darsi che ecc. ecc.”) .
Saluti. GdL
“Se l’aborto è omicidio, avrà almeno l’attenuante della legittima difesa”.
(G. Ceronetti)
(“Guardate ragazzi, che, nelle vostre condizioni, una volta nato il figlio, potrebbe parecchio darsi che ecc. ecc.”) . Magari, per dare più forza al consiglio, utilizzando parole un po’ dure e minacciose………………..
Di nuovo. GdL
fare nelle scuole l’educazione sessuale e l’educazione civica al posto dell’ora di relione sarebbero già delle buone attività propedeutiche per formare delle persone capaci di vivere responsabilmente la formazione di una famiglia.