Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese è, indubbiamente, l’approvazione della legge sul divorzio breve (che è poi una legge sulla “separazione breve”). Erano anni che non si poteva esprimere soddisfazione per un importante provvedimento laico da parte del parlamento e, anche se si poteva senz’altro fare ancora di meglio, soddisfazione deve doverosamente essere espressa. Ed è peraltro accentuata dalla constatazione che solo un manipolo di ventotto deputati ha raccolto le sollecitazioni dei vescovi (ennesima conferma che nessuna rivoluzione francescana è in corso) a ostacolare con ogni mezzo la legge. Ulteriore motivo di compiacimento viene poi dalla notizia che, sull’onda di tale approvazione, si comincia a proporre anche il riconoscimento degli accordi prematrimoniali.
Buone notizie anche dal mondo della giustizia. La Corte di cassazione ha deciso di non sciogliere il matrimonio di una coppia in cui un coniuge ha cambiato sesso. In assenza di qualunque riconoscimento legislativo delle coppie omosessuali, infatti, i diritti della coppia devono comunque essere tutelati. Uno sprone al parlamento a darsi da fare anche su questo argomento, dunque. La questione è del resto attualissima: sempre ad aprile la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di abuso d’ufficio nei confronti del sindaco di Roma Ignazio Marino, “colpevole” (ma solo per il ministro Alfano e il prefetto Pecoraro) di non aver cancellato la trascrizione di alcune nozze gay celebrate all’estero. E ancora: il tribunale di Palermo ha riconosciuto a una donna il diritto di frequentare i figli della propria ex compagna.
Un’altra buona notizia è venuta dal Consiglio di Stato, che ha bocciato la legge regionale lombarda in materia di fecondazione artificiale. Come si ricorderà, la giunta clerico-leghista aveva introdotto il pagamento di un alto corrispettivo per le sole prestazioni di fecondazione eterologa, ma così facendo ha generato un’ingiusta discriminazione nei confronti di chi richiedeva la fecondazione omologa, che era gratuita. Una discriminazione giustificata soltanto alla luce della dottrina cattolica. Fa piacere constatare che il governo nazionale non ha difeso la legge 40. Farebbe ancora più piacere sapere di un suo impegno diretto per il superamento di questa legge liberticida.
Da ultimo, come d’abitudine, il territorio. Buone nuove dalla Sardegna: una benedizione in orario scolastico saltata a Decimoputzu e un “no” al precetto pasquale ad Arzachena, sempre in orario di lezione. A Gaiola (CN) la giunta ha istituito il registro delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari. E a Trecate (NO), dove in seguito a un testamento il Comune si accolla da 500 anni un cappellano, il sindaco ha comunicato alla diocesi che il relativo costo non è più sostenibile. “Il problema è rispettare il patto di stabilità”, ha detto il sindaco. Se tutti i Comuni la smettessero di foraggiare la Chiesa cattolica, non ci sarebbe bisogno di alcuna manovra correttiva. Qualcuno comincia ad accorgersene.
La redazione
Opinione personale (ovviamente!): penso che le fecondazioni, che siano omologhe o siano eterologhe, debbano essere pagate dagli interessati.
Potrebbe non essere errato. A patto che i costi siano accessibili. Un ticket, insomma.
Il buon senso invita sempre ad usare un criterio proporzionale per fasce economiche. L’importante è che il “prezzo” sia accessibile, lo metto tra virgolette perché credo che sia più da intendersi come contributo, poiché le pratiche di fecondazione artificiale hanno dei costi di laboratorio non bassi.
@Francesco s
Lo so. Già rivolgersi a un privato per esami urgenti comporta aumenti di costo non indifferenti e succede sempre più spesso, viste le liste d’attesa nelle strutture pubbliche. Tanto che aumentano anche quelle dei privati 🙁
Io invece penso debbano essere rimborsate quanto meno per chi non ha i soldi. Sennò diventa un lusso solo per classi medio-alte.
Se la mettiamo così, anche abitare in via Meravigli è un lusso per classi medio-alte. Penso che ci siano diritti e possibilità: è mia opinione che la fecondazione artificiale non sia un diritto, quindi è una possibilità; è una possibilità data dal sistema sanitario quando copre tutte le necessità dei cittadini. Ma in un paese dove si viene ricoverati e si muore nei corridoi degli ospedali, dove per un’ecografia si possono aspettare nove mesi ecc. … ecco, in un paese così non dovrebbe essere un diritto avere figli a tutti i costi, specialmente se i ‘costi’ li sostengono quelli che non hanno nemmeno le prestazioni essenziali. Pensa quante persone, non volendo aspettare secoli per le prestazioni a cui hanno diritto, pagano rivolgendosi al privato; facciano così anche le desiderose di un figlio non concesso dalla natura.
@Diocleziano
Capisco il tuo punto di vista. Ma se la sanità fosse funzionante e in attivo?
‘Se’ allora sì.
sono d’accordo tecum, Diocleziano.
E con questa donna qua:
http://ilvasodipandora.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/09/19/leterologa-e-gratis-la-maternita-si-paga/
Diocleziano
Non ti sei mai fatto domande serie perchè la sanita è arrivata a questo livello..???
Grazie del link Engy, piena concordanza di vedute, in particolare con l’inizio del punto 6.
(L’unico dubbio: a chi esattamente si rivolge l’autrice quando parla di ‘ragazzi’? No, sai, sento sempre nei tg che dicono ”…un ragazzo di 36 anni…” o simili, allora mi domando quando diamine diventino adulti gli italiani!)
Gérard
Dopo quindici anni di inchieste della Gabanelli, pare che ancora non si sia capito.
ma perchp? la sterlilità è una malattia. se pssasse questa logica domani potremmo avere a pagamento la rimozione del cerume da un orecchio tanto si sente dall’altro.
Tiziana, già si paga, ovviamente in base al reddito, il cosiddetto ticket e c’è chi giustamente è esentato, perché ovviamente esiste il diritto alla cura anche per chi non ha i mezzi. Ritengo comunque valido il principio che avere una prole sia una possibilità che va aiutata ad essere perseguita rendendo l’accesso alle pratiche di fecondazione artificiale accessibili non solo in termini legislativi ma anche economici, affinché tale possibilità sia sostanziale e non formale. Allo stesso tempo non ritengo esista un diritto ad avere figli, ma uno a tentarne di averne, il che è diverso da un punto di vista della logica formale.
Francesco S.
Il ticjet sipaga per qualsiasi visita, quindi queste cure sono uguali alle altre. Avere figli è una scelta e basta, non deve essere sindacata da nessuno. Sono contrarissima a quelle coppie (o singoli) che decidono di avere più di due figli, ma certo non glielo impedirei mai. Mi pare una discussione sciocca parlare della sanità in termini etici
Tiziana
Ha ragione, ma non mi sembra che nessuno ne abbia parlato in termini etici (che implicano concetti di moralmente giusto e moralmente sbagliato). Ho letto considerazioni di natura economica (che non condivido come si capisce da ciò che ho scritto) di Diocleziano e una mia considerazione sulla differenza tra “diritto ad avere figli” e “diritto a tentare di averne”
Avere figli è una possibilità. Anche averne due o cinque o dieci, e una donna che ne ha dieci costa parecchio di più. Dove mettiamo la linea di demarcazione? Non ci dovrebbe essere nemmeno il diritto a fumare o mangiare in eccesso perché poi i costi li sostengono gli altri.
@ Sandra
Non si può calcolare il valore economico di un figlio. Invece si può dire che una società che non è in equilbrio demografico presenterà prima o poi problemi.
Io invece sono convinto che la sanità dovrebbe risparmiare non curando, in caso di necessità, persone che utilizzano nick come Diocleziano e Engy. 🙂
ma come Frank, ci vuoi lasciare agonizzanti?
Ma sei proprio senza pietà ! 🙂
Hai ragione sono senza cuore, la puntura letale aggratis. 🙂
Bene il comune di Trecate! L’unica strada per smontare i privilegi dei cattolici e del loro clero è togliergli i finanziamenti. Triste da dire, ma la via culturale, che sarebbe quella più idonea a liberarci del flagello religioso, in Italia non è percorribile.
Attenta! Non è che sei stata troppo rozza?
Je suis Charlie!
Et nous sommes Mafalda! 😉
Papa ufficiale: Dove en seguito a un tiestamento el Comune se accolla da 500 anni un cappellano, 500 anni!!! Longevo el cappellano….
Segretario: E’ inutile spiegargli che è lui ad non aver raggiunto i 100 anni ma già comincia a perdere colpi.
Sorry: “a non” o se può dì anche ad non?
”Ad non” ‘un se pò dì… ‘un se pò sentì … alli mortacciiiiiiii! 👿
Ci ebbisi provato. 🙂
Piccole azioni che spianano la strada verso la laicità effettiva. Si sa una piccola crepa si propaga a poco a poco e raggiunta una dimensione critica provoca la rottura della diga. Speriamo di raggiungerlo presto quel livello critico per liberare il fiume laico dalla barriera clericale. Forse sono retorico ma oggi mi sento mezzo poeta e mezzo ingegnere 😀
Buona festa del lavoro.
Accordi prematrimoniali: non mi interessano ma sarei contraria in linea di principio, perchè per me il rapporto di coppia – sia da sposati che da conviventi – deve portare con sè un’idea di amore e condivisione, con l’accettazione dell’incertezza di un futuro che non si conosce e che, se va male, vedrà la coppia comportarsi almeno civilmente. Situazione idilliaca che spesso non trova riscontro nella realtà ma per me basare il rapporto di coppia su clausole che in definitiva servono a tutelare solo o principalmente gli interessi economici del singolo, mi appare triste, squallido; e una legge che dovesse renderli possibili secondo me andrebbe incontro alla stoltezza e alla miseria morale di taluni.
p.s. gmd85, sai bene che io non ho detto che chi sceglie la convivenza (come ho fatto anch’io tra l’altro) lo fa per bieco tornaconto, ho detto che in qualche caso, scegliendo la convivenza può trarre – di fatto, e anche senza figli – vantaggi economici, come ad esempio nel caso dei ticket per la sanità.
Anche perchè mi sta bene che tu mi consideri un essere schifoso (me l’hai detto tempo fa), ma mi pare poco verosimile che l’essere schifoso descriva una situazione che pure lui ha scelto e ne parli con disprezzo e “rodendosi” come diceva Paniscus.
In che senso sarebbe contraria? Che lei non stipulerebbe tali accordi o che non vorrebbe che chi vuole possa stipulare tali accordi? Perché nel secondo caso non si capisce perché si dovrebbe essere contrari visto che non sono mica obbligatori.
@E.n.g.y
Di come ti ho definito in passato non m’interessa, se te le leghi al dito è un tuo problema.
Non ho detto che hai criticato la convivenza. Ma non è colpa mia se correli tra loro due situazioni. Hai parlato tu di mezzucci.
Engy,
sei la solita romanticona! A chi non è capitato di vedere quel bocciolo di rosa, tutta profumo e tenerezza trasformarsi nella più spietata e avida pianta carnivora? Le cose cambiano e la gente nelle situazioni di difficoltà riesce a tirar fuori il meglio di sé oltre ogni immaginazione. Tanto per dirne una: i luminari della cassazione hanno stabilito l’altr’ieri che una donna che si è unita ad un altro uomo non ha più diritto agli alimenti dal precedente marito… ma va?! Materialmente anche a me la cosa non riguarda, però concordo con Francesco S., non vedo perché proibire ad altri cose che non mi riguardano. Per quello ci sono i cattolici. E poi, non si sa mai… 😉
caro Diocleziano, è tutto giusto quello che dici, anzi, più che giusto, è semplicemente quel che succede troppo spesso e lo so e lo vedo bene.
Ma io non voglio proibire niente, soltanto la mia idea è un’altra e, in line a di principio appunto, è contraria a questa ipotesi, tutto qui; l’ho solo voluta dire, è una riflessione come un’altra ti pare? Anche perchè non è che ogni volta che si esprime contrarietà, automaticamente si vuole proibire quel certo qualcosa, Diocleziano mio 🙂
E continuerò a dormire sonni tranquilli, tantopiù che la questione non mi tocca.
Buona notte 🙂
@Gmd85,
l’hai detto: (sono buona e cara ma) me le lego al dito, ho memoria lunga, dunque ecco cosa mi hai detto molto recentemente: “Prima scrivi di coppie conviventi che lo fanno per avere vantaggi, poi ……ecc ”
Veramente tu avevi scritto “coppe”
@Engy
Era per quello che avevo fatto le 2 ipotesi, di solito chiedo al diretto interessato di spiegare bene la sua posizione altrimenti non ho elementi utili per giudicare. Del resto non interessano neanche a me tali accordi.
Sarebbe bene evitare invece di stare a rivangare vecchi diverbi, siam qui per discutere, anche dialetticamente, ma senza insultarsi.
@E.n.g.y
Quindi? L’esempio non pertinente l’hai fatto tu. Non è parametro sufficiente a valutare in un senso o nell’altro la tematica della convivenza.
Francesco s., hai ragione, per una serie di buoni motivi 🙂
“e una legge che dovesse renderli possibili secondo me andrebbe incontro alla stoltezza e alla miseria morale di taluni.”
Al limite la mancanza di una legge che li rende possibili va incontro alla stoltezza e alla miseria morale tua e delle persone come te (anche se fate finta che la cosa non vi interessi).
Ci sono coppie che gestiscono insieme un’impresa, un’attività commerciale, uno studio, per le quali l’elemento economico e la possibilità di una separazione sono aspetti cruciali, e da prevedere. Immagino che p.e. per queste persone il regime di separazione dei beni, la cui opzione è prevista in alternativa con quella per default della comunione al momento del matrimonio, possa essere non sufficiente.
Secondo me questi accordi vanno bene per quelle coppie che già sanno che il matrimonio finirà, come ci insegnano i matrimoni dei divi di Hollywood. Ben vengano, ci sono persone che sbagliano a sposarsi, anzi che sono completamente inadatte alla vita matrimoniale, che è fatta di continui compromessi, che quantomeno si tutelano dall’errore.
Papa ufficiale: Ma los acuerdos prematrimoniales son en do maggior o do minor?
Segretario: Perché tende a non capire mai quello che legge?
Il comune di Trecate potrebbe suggerire al vescovo di mandare i suoi “surplus” di preti al vescovo di Verdun in Lorena . Ho appena letto che la diocesi ( abbastanza vasta : 60 km est/ovest -120 Km nord/sud deve fare venire i preti dal Togo…
@ Gerard
volevo (piccolo OT, ma l’Admin, spero lasci correre) ringraziarti per le simpatiche parole che mi hai rivolto nell’ultimo post del precedente topic (negazionismi e sottotappetismi).
Rientrando IT, mi sembra che il Comune di Trecate possa dire di “aver già dato”. Ma state tranquilli che in consiglio comunale ci sarà qualche politico clericale, che remerà contro e cercherà di far riemergere l’impegno.
Saluti. GdL
“Gesù disse: amate; la Chiesa dice: pagate”.
(V. Hugo)
Io non capisco questo accanimento contro la procreazione. Una società che ha una demografia non troppo alta ma non troppo bassa, idealmente 2 figli per donna, è una società che già toglie tanti argomenti agli integralisti e ha la possibilità di mantenere gli anziani. Poi è ovvio che ciò non basta ci vogliono anche dei politici seri che sappiano gestirla. Se si vuole fare tagli alla sanità ok, si può pensare che la fecondazione assistita non sia prioritaria rispetto a malattie gravi. Ma per principio dire se uno vuole un figlio se lo paga non mi sembra giusto anche perché chi parla sono spesso persone o che non voglio o hanno figli e cmq hanno i soldi necessari in caso.
@ Tino
Una società che ha una demografia non troppo alta ma non troppo bassa, idealmente 2 figli per donna, è una società che già toglie tanti argomenti agli integralisti
Nel senso che dovremmo ingaggiare una lotta demografica contro gli integralisti islamici (e non solo)?
e ha la possibilità di mantenere gli anziani.
E perché c’è questa preoccupante sproporzione fra giovani e anziani? Perché nel passato si è figliato in modo irresponsabile, grazie alla povertà (bisogno di braccia), al nazionalismo esasperato (bisogno di baionette) e all’ignoranza fomentate, in larghissima parte, dalla Chiesa e dai regimi politici suoi sodali. Ci fosse stata una maggior responsabilità 80-70 anni fa (pur con i limiti della scienza – non esisteva la pillola, ad es.)… e quindi ora dovremmo mettere una pezza a questo errore replicandolo di pari passo, e spostandone il peso all’infinito? Mah.
ci vogliono anche dei politici seri che sappiano gestirla. Se si vuole fare tagli alla sanità ok, si può pensare che la fecondazione assistita non sia prioritaria rispetto a malattie gravi.
Esatto. Senza un figlio si vive (praticamente tutti abbiamo delle aspirazioni destinate a rimanere tali), senza insulina o chemioterapici NO.
Quando ci sarà un SSN efficiente ed efficace, si potrà riparlarne (o in alternativa, cerchiamo di diventare tutti così ricchi da poterci permettere una sanità privata di alto livello, a cui rivolgerci per qualsivoglia necessità, vitale o meno).
Impensabile secondo me arrabattarsi per portare nel mondo gente nuova, quando quella che c’è già non ha cure adeguate.
“Nel senso che dovremmo ingaggiare una lotta demografica contro gli integralisti islamici (e non solo)?”
Scusa che domanda è ? Con due figli per donna credi di poter ingaggiare una lotta demografica contro gli integralisti che ne fanno 6 ???
“E perché c’è questa preoccupante sproporzione fra giovani e anziani? Perché nel passato si è figliato in modo irresponsabile, grazie alla povertà (bisogno di braccia), al nazionalismo esasperato (bisogno di baionette) e all’ignoranza fomentate, in larghissima parte, dalla Chiesa e dai regimi politici suoi sodali”
No, questi problemi esistono pure nei paesi dove non esiste la chiesa cattolica, Giappone, Cina, Corea e poi non c’entra nulla questo discorso non è che se prima si fossero fatti meno figli adesso saremmo in equilibrio, una società di 300.000 abitanti può essere in equilibrio o meno, così come una società di un miliardo di persone.
“Impensabile secondo me arrabattarsi per portare nel mondo gente nuova, quando quella che c’è già non ha cure adeguate.”
Vabbé ma allora cosa proponi ? Di fare emigrare tutti e lasciare gli anziani morire non curati come farà la Cina prossimamente perché voglio vederli con centiania di migliaia di anziani senza contare lo squilibrio donne uomini.
@ Tino
Rispondo per punti:
1) Scusa che domanda è? Ironia questa sconosciuta… ancora non mi è chiaro come incrementare la natalità possa “togliere argomenti” agli integralisti;
2) questi problemi esistono pure nei paesi dove non esiste la chiesa cattolica: glielo concedo, meglio avrei fatto a scrivere “religione” e “tradizionalismo” in luogo di “Chiesa”… fra l’altro nei Paesi che lei ha citato è ancora profonda l’impronta del Confucianesimo, una dottrina retriva in cui i figli sono né più né meno strumenti di lavoro e mezzi di sostentamento per il padre-padrone…;
3) Impensabile secondo me arrabattarsi per portare nel mondo gente nuova, quando quella che c’è già non ha cure adeguate. Sì, io lo ribadisco. E guardi che io non propongo un bel corno: la gente emigra per sfuggire a disoccupazione, società arretrate, quando non a guerre o povertà estrema… il singolo fa ciò che reputa giusto e/o gli conviene, di certo non rimane a casa a sfornare 10 figli se non vuole, con buona pace della demografia.
Al momento attuale, per una famiglia occidentale non necessariamente disastrata un figlio da 0 a 30 anni è un peso, altro che opportunità.